I. In principio
Ogni storia è una storia d’amore*, e ogni storia d’amore ha un principio. Londra,1941 Per Azariphale e Crowley la prima volta ha la consistenza di un sogno, ed è questo che forse è rimasto per entrambi negli anni seguenti.
Ancora Londra, quartiere di Soho, 1967 La prima volta è lo sguardo incredulo di un demone che, seduto in una Bentley del ‘33, stringe fra le mani un thermos dalla copertura ridicola. È la rabbia per un vecchio rifiuto divenuta improvvisamente speranza, spasmodica attesa verso un futuro che ieri non c’era e oggi c’è. Un futuro che pare dipanarsi tutto d’un tratto verso un nuovo lato, una nuova fazione, un noi che brilla d'una luce diversa e la cui intensità fa tremendamente paura. Ma è anche un tu corri troppo per me , una sola frase di appena cinque parole capace di straziare - dilaniare - quella strana cosa all’altezza del petto di cui Crowley ha tanto sentito parlare e che era quasi certo di non possedere. La prima volta è solo la prima di tante altre volte, un rincorrersi continuo attraverso i secoli senza mai trovarsi davvero, un' esasperante tensione fra due percorsi asintotici - una canzone e una danza cominciate in un giorno di pioggia. |
Note e angolo autrice:
*titolo di un libro di Alessandro D'Avenia
Uhm, salve!
Benvenuti in questo mio… esperimento? Non saprei bene come definirlo ^^”. Ogni tanto la mia vena comica cede il posto a quella più riflessiva, quindi… eccovi questa prima flashfic.
A volte mi capita di costruire una storia tutta attorno a una frase: in questo caso si tratta di una parte della preghiera “Gloria” che dice appunto “Sicut erat in principio et nunc et semper”, diventata qui pretesto per esplorare l’evoluzione del rapporto fra Azi e Cro attraverso il tempo.
Questa mini raccolta prevede altri due capitoli, che pubblicherò i prossimi venerdì.
Spero che questo progettino senza troppe pretese vi piaccia :) se vorrete lasciare un commento, seguirlo o preferirlo mi farete felicia.
Bennina vostra