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Autore: karter    12/07/2020    2 recensioni
Lexi ha venticinque anni e un'adorabile piccola peste a rallegrarle le giornate.
Dieci anni fa partì per andare a studiare in America. Sarebbe dovuta rientrare a casa quattro anni dopo, ma nulla è andato come avrebbe dovuto.
Un giorno fece sparire le sue tracce lasciandosi alle spalle anche Genzo, il suo Genzo.
Sono trascorsi sette anni da quel giorno.
Magda e Roberto si sposano e Lexi torna a casa.
Sarà pronta ad affrontare gli amici che aveva lasciato indietro?
E Genzo?
[La storia è online anche su Wattpad]
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji, Nuovo personaggio, Roberto Hongo
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Prologo





 

“Cosa c’è di più bello che sentire la mano di un bambino nella tua? Così piccola, soffice e calda, come un gattino che si raggomitola tra le tue braccia.”  

Marjorie Holmes




 

Quindici giorni al matrimonio

 

Un bambino dai ribelli capelli color del caramello e due vispi occhi verdi correva intorno agli scatoloni che riempivano il salotto. Aveva un sorriso felice sulle labbra, come se nulla al mondo potesse turbarlo. 
A qualche metro di distanza una giovane donna lo rincorreva saltando tra quegli stessi scatoloni, ma senza mai avvicinarsi troppo. 
Adorava vedere il suo bambino felice. Se per sentirlo ridere sempre in quel modo doveva rincorrerlo per tutta casa, non avrebbe esitato un solo istante. Se lui era felice, lo era anche lei. 
«Tanto ti prendo» disse ridendo la donna. 
Il bambino rise più forte girando intorno al divano del soggiorno mentre, con uno scatto che lo fece sobbalzare per la sorpresa, la mamma lo raggiunse e lo strinse forte tra le braccia per poi tempestargli il viso di baci e solleticargli il pancino.
Aveva un suono così bello la sua risata, era la melodia che Lexi preferiva. 
«Basta» sussurrò tra le risate il piccolo mentre un paio di lacrimucce gli abbandonarono gli occhioni color dello smeraldo «Mammina, ti prego» 
Sorrise, Alexandra, lasciando la presa e facendo sedere il bambino sulle sue gambe prima di dargli un sonoro bacio sulla guancia rosea.
Bacio che fu subito ricambiato dal piccolo che le tempestó il volto di bacini minuscoli.
Erano bellissimi, il ritratto della dolcezza e della felicità. 



 

🐝~🐝~🐝



 

«Pronta?» 
La luna era sorta da qualche minuto e pian piano il cielo stava oscurandosi per lasciar posto alla notte. 
Leo era in soggiorno con un ragazzo dalla pelle olivastra e i ribelli capelli mori. Giocavano ai videogame. Calcio. Brasile vs Australia. E il piccolo stava stravincendo mentre il più grande si lamentava. 
Lexi, invece, era in cucina, stava sorseggiando un the verde alla menta, insieme ad un ragazzo di qualche anno più grande di lei e una ragazza dai vispi occhi nocciola. 
«Non proprio» ammise nascondendo l'espressione preoccupata dietro la tazza «Ma non posso continuare a scappare»
Chloé sorrise portandosi una ciocca castana dietro l'orecchio. 
«Andrà tutto bene» 
Ne era convinta. Credeva in lei, sapeva che sarebbe riuscita a farcela. Avrebbe affrontato i fantasmi del suo passato e ne sarebbe uscita vincitrice.
«Sei più forte di quello che credi, Lex» 
La voce di Carlos era profonda e sincera. Non parlava spesso, ma quando lo faceva sapeva sempre cosa dire per farla stare meglio.
«Mi piacerebbe credere in me quanto voi» 
 Lexi sorrise ai due amici e subito venne stretta dalle braccia della francese. 
Chloé odiava vederla in quel modo. 
Alex era dannatamente forte. La vita non aveva fatto altro che metterla alla prova e lei era riuscita a rialzarsi, ogni singola volta. Era una leonessa e non se ne rendeva nemmeno conto. 
Carlos le osservò. Detestava vedere la loro amica così. Gli sarebbe piaciuto prenderla per le spalle e scuoterla fino a farle tornare un po' di buon senso, ma sapeva sarebbe stato inutile. C'erano solo due persone in grado di risollevarle il morale in quei casi. Purtroppo una delle due era tornata in Inghilterra pochi giorni prima. 
«Mamy» urlò Leo correndo in cucina interrompendo l'abbraccio tra le due e lanciandosi addosso alla madre che lo prese al volo «Ho stracciato zio Pepe tre volte di fila» aggiunse sorridendo orgoglioso e mettendo in mostra la finestrella lasciata dalla caduta dei due incisivi superiori. 
«Ma quale stracciato» 
Pepe li raggiunse versandosi un bicchiere di succo d'arancia e fingendo un broncio. 
«La verità è che ti ho lasciato vincere solo perché sei un mostriciattolo» 
«Non è vero» si indispettí il bambino aggrappato al collo della madre «Sei tu che sei scarso» 
Risero le due ragazze a quella scenetta tanto familiare mentre Santana scuoteva il capo. 
Fortuna che l'altra era il piccolo Leo e lui sarebbe stato sempre al suo fianco. La vita non avrebbe potuto farle regalo più bello. 
Quel bimbo era stato un raggio di sole che con il suo sorriso non faceva altro che rendere le giornate più belle, non solo alla sua mamma, ma anche a tutti loro. 



 

🐝~🐝~🐝



 

La serata era passata in fretta. Avevano ordinato una pizza e guardato una commedia romantica, una di quelle che riuscivano sempre a far piangere Chloé e storcere il naso a tutti gli altri. Avevano chiacchierato e prima di andar via l'avevano aiutata a sistemare le ultime cose. 
L'indomani sarebbe stato un giorno importante. Avrebbe iniziato il suo viaggio verso casa dopo dieci anni e moriva letteralmente di paura. 
Era una quindicenne quando era andata via. Sarebbe dovuta rientrare da diciannovenne, ma nulla era andato come avrebbe dovuto e la sua vita aveva percorso binari che l'avevano portata sempre più lontana da casa e dalla sua 'famiglia'. Era normale avere una fifa blu, no? 
Si rigirò per l'ultima volta tra le lenzuola a pois di quel letto. 
Chi sa cosa era cambiato in quegli anni? Avrebbe riconosciuto la sua città? E i suoi vecchi amici? Magda le parlava spesso di loro, ma non aveva mai avuto il coraggio di cercarli. Non aveva mai avuto il coraggio di cercare lui
E con quale faccia tosta, poi? 
Sospirò, non sarebbe stato affatto facile, ma non poteva farsi scoraggiare prima ancora di arrivare. 
«Mamy?» 
La voce di Leo la ridestó dai suoi pensieri facendola sollevare sui gomiti per incontrare lo sguardo assonnato del piccolo. 
Era ai piedi del suo letto, una mano a stropicciare l'occhietto e l'altra a stringere una zampa di Baloo, il suo adorato orso di peluche. 
«Posso dormire con te?» 
Non attese risposta, però, che subito si lanciò sul letto e gattonó fino a raggiungere la madre che lo accolse tra le braccia. 
Lexi sorrise intenerita osservandolo posare il capo sul suo petto e aggrapparsi con la mano libera alla maglietta che usava per dormire. 
Senza dire una parola lo avvolse tra le sue braccia e iniziò a canticchiare una melodia proveniente dalla sua infanzia mentre gli accarezzava i capelli. E ci volle poco prima che il piccolo si addormentasse con il sorriso sulle labbra cullato dalle attenzioni della sua mamma per essere poi seguito dalla stessa che, a contatto con il corpicino caldo della sua ragione di vita, riuscì a mettere da parte le preoccupazioni e prendere sonno. 




 
 
 
 
 
 
 






 
Salve gente! ^^
Mi chiamo karter e questa è la mia prima volta su questo fandom.
Ho sempre amato l'anime e quando mi è balenata una piccola idea ho decisp di volermi mettere alla prova, quindi eccomi qui.
Ci sei sempre stata è una delle mie prime long e occupa un posto speciale nel mio cuore. Spero possa occuparlo anche nel vostro!

Ma bando alle ciance e passo a darvi qualche dettaglio.
Il titolo è ispirato ad una delle mie canzoni preferite di Ligabue, che davvero, è meravigliosa *-*
Per quanto riguarda i nostri amati protagonisti, invece, dovete sapere che sono sulla soglia dei trenta. Alcuni di loro hanno già messo su famiglia, altri lo stanno per fare, altri ancora pare non ne abbiano intenzione.
In questa prima parte abbiamo incontrato Carlos Santana con la fidanzata Chloé (mia OC di origine francese) e Pepe.
Inoltre vi ho presentato quella che sarà la protagonista femminile della vicenda, Alexandra, Lexi per gli amici, e la peste che le rallegra le giornate, Leo.

Grazie a tutti per essere giunti fin qui nella lettura e spero vogliate farmi sapere cosa ne pensate.
A presto

karter


 
  
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