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Autore: melly_chan96    15/07/2020    1 recensioni
Due normali ragazzi, ma entrambi con un triste passato che vorrebbero dimenticare e la speranza in un futuro diverso. Da soli non potevano farcela. Forse, insieme, saranno in grado di dare una svolta alle proprie vite. Probabilmente non se lo sarebbero mai immaginato ma...tutto ebbe inizio quando i loro occhi si incontrarono.
~ESTRATTO DALLA STORIA~
-- Eem comunque c'è una cosa che volevo dirti...sì, insomma...-- lei si bloccò, sentendo che il tono della sua voce era cambiato. Era diventato serio, esattamente lo stesso tono dell'ultima volta. Sentì il proprio battito accelerare.
[...]
--...penso che la nostra amicizia sia iniziata in maniera un po' insolita... quindi, ecco, ti sembrerà stupido o infantile ma che ne dici se ricominciassimo da capo? Qui, ora...-- Lucy lo guardò interrogativa. Il ragazzo allora, per farle capire meglio cosa intendesse, le porse la mano.
-- Ciao, io sono Natsu!-- esclamò alla fine. A quel punto Lucy lentamente sorrise, segno che aveva finalmente capito l'intenzione dell'amico, decise di stare al gioco e afferrò decisa, quasi in modo teatrale, la mano di lui.
-- Piacere, io sono Lucy!--
Spero vi piaccia! ^-^
Genere: Fluff, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gajeel/Levy, Gray/Juvia, Lucy Heartphilia, Natsu, Natsu/Lucy
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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VENTISEIESIMO CAPITOLO

 

— Che si fa stasera?— esordì Gajeel rivolto a Gerard e Erza, seduti anche loro al tavolo della cucina intenti a fare merenda.

— A quante pare… dovrebbe esserci la festa del paese…a partire da oggi!— informò Erza tra un boccone e l’altro di pane e nutella. 

— Ti stai sporcando tutta Erza…vieni qui — si intromise il suo ragazzo afferrandole  dolcemente il viso tra le mani e togliendole un residuo di nutella che le era caduta sul mento. La rossa si abbandonò alle premure di Gerard ignorando i tentativi del capellone di proseguire la conversazione.

Oh cosa devono vedere i miei poveri occhi!” Pensò Gajeel alzando gli occhi al cielo per il loro comportamento a suo parere eccessivamente smielato. Si girò allora verso il salotto cercando di attirare l’attenzione di Natsu e Lucy che invece stavano guardando la TV sul divano.

 —Oohi! Testa rosa, Lucy…cosa vi va di fare stasera?— urlò dall’altro capo del piccolo appartamento.

I due ragazzi sentendosi chiamati in causa, li raggiunsero in cucina attirati anche da un certo languorino.

— Volete che ne prepari anche per voi?— domandò premurosa Erza, notando i loro sguardi affamati.

— Certo che sì…per favore!—

— Grazie Erza!— 

Ringraziarono entrambi sedendosi a loro volta al tavolo, felici come dei bambini. Poco dopo si sentirono dei passi strascicati arrivare alle loro spalle. 

— Yaawn! Cosa stavate dicendo a proposito di una festa…?— comparve Grey all’improvviso dopo ben 3 ore di sonnellino pomeridiano.

— Ma guarda un po’ chi è tornato dal regno dei morti ghihihih— lo accolse Gajeel con fare provocatorio.

— Ah ah Ah il solito simpaticone… — rispose alla sua provocazione con un’occhiata pungente ma ancora troppo assonnata per fare sul serio — …è che ci ho messo un po’ ad addormentarmi Ehm Ehm — aggiunse grattandosi il capo.

Erza si affrettò a preparare due fette di pane e le ficcò prontamente in bocca al moro e al capellone per evitare che iniziassero a bisticciare.

— Mangiate e non fiatate. Come dicevo ci saranno le bancarelle, cibo, musica, cose del genere in somma. Ah, poi ho visto su un volantino che ci sarà un party vicino alla spiaggia!—

—Beh potremmo mangiare direttamente fuori, che ve ne pare?— propose allora Gerard.

—Sembra interessante!— acconsentì Lucy con entusiasmo. Natsu vedendo l’espressione dell’amica illuminarsi, non potè fare a meno di sorridere nel vederla così emozionata.

— Anche io ci sto!…— “ In questo modo riuscirà sicuramente a distrarsi e io farò qualunque cosa affinché si goda appieno questa giornata” pensò fra sé e sé il rosato. 

Anche se i luoghi affollati non erano esattamente il suo forte pensò che dopotutto non gli avrebbe fatto male lasciarsi andare una volta ogni tanto — …ci sarà da divertirsi!— concluse quindi con un largo sorriso.

— Allora andata!— esclamò Grey anche lui visibilmente esaltato.

— Ci sto ghihih purché ci sia da bere! — 

— Andiamo a chiedere anche a Levy-chan e Juvia-chan cosa ne pensano! — disse Lucy alzandosi — Già che ci sono le sveglio, hanno dormito tutto il pomeriggio!—

 

La bionda si diresse in camera e dopo averle svegliate aggiornò le amiche sui programmi della serata le quale si dimostrarono decisamente entusiaste. Quando poi Lucy rivelò che Grey aveva dormito nel letto vicino a Juvia fino a pochissimi minuti prima, quest’ultima lanciò un grido talmente disperato da far allarmare persino gli altri dalla cucina.

— Come ha potuto Juvia perdere un’occasione così preziosa?! Quanto vorrebbe poter vedere il suo Grey-sama dormire! Waaa — esclamò con fare melodrammatico. 

— Su su Juvia non fare così — cercò di confortare l’amica dandole dei colpetti leggeri sulla spalla.

— Tranquilla Juvia ci saranno altre occasioni, vedrai! — commentò Levy divertita — piuttosto sappi che hai russato e hai anche parlato nel sonno hahaha — Juvia sbiancò. 

— Ah che imbarazzo! Grey-sama l’avrà sentita?— chiese coi lacrimoni agli occhi, rivolta all’amica. 

— Mah chissà…— disse soltanto lasciando Juvia in preda ai dubbi, omettendo di aver assistito alla scenetta esilarante tra lei e il ragazzo.

 

Una volta che si furono accordati bene sul da farsi si salutarono e si diedero appuntamento alle 21 alla pensione dove alloggiavano i ragazzi.

 

****

 

—Ehm…non credete che questo vestitino sia un po’ troppo… elegante?— le ragazze si voltarono per osservare Lucy la quale continuava a guardarsi allo specchio girandosi e rigirandosi in preda ai dubbi.

— Lucy non dire stupidaggini…ti dona moltissimo! E poi oggi è il tuo compleanno, è naturale che tu debba essere bellissima!— la rassicurò Erza con un sorriso.

— Ha proprio ragione, non devi farti tutti questi problemi, è un vestito normalissimo!— aggiunse Levy facendole l’occhiolino.

— Anche Juvia è pronta!— dichiarò l’azzurrina sbucando fuori dalla camera in fretta e furia — Non siamo in ritardo vero?— 

— Siamo in perfetto orario, tranquilla Juvia — la ragazza tirò un sospiro di sollievo, poi alzò lo sguardo sulla bionda.

— Wow Lucy-chan è davvero carina!— esclamò avvicinandosi all’amica — Juvia è sicura che Natsu rimarrà sbalordito non appena ti vedrà hihih—  

—Waa ma che dici Juvia pure tu…!— si lamentò nascondendo il viso fra le mani per l’imbarazzo.

 

Lasciarono dunque l’appartamento e quando raggiunsero la pensione con immensa sorpresa trovarono i ragazzi già giù ad aspettarle. 

— Ciao ragazze!— le salutò Grey sventolando un braccio per farsi notare. 

— Siete tutte bellissime, come sempre!— aggiunse, sfoggiando uno dei suoi migliori sorrisi.

Non era insolito vedere un Grey dispensare complimenti quando si trattava di ragazze, tuttavia le sue parole non erano affatto fuori luogo. Nella loro semplicità nessuno avrebbe potuto negare quanto fossero incantevoli. Persino Natsu aveva dovuto prenderne atto, ciò nondimeno i suoi occhi riuscivano a vedere solo una fra loro. 

— Ehi Lucy!—

— Natsu!— lo accolse lei con un sorriso talmente raggiante da far perdere un battito al rosato. 

— P-pronta per la serata? —

— Certo!— rispose lei visibilmente emozionata.

Ancora una volta si ritrovò a pensare che il solo vederla sorridere era un qualcosa di cui ormai non avrebbe più potuto fare a meno. 

 

Dopo un saluto generale anche Gerard non perse tempo e con un balzo si portò al fianco della sua Erza stampandole un veloce bacio prima di prenderla per mano e iniziare ad incamminarsi. 

 

Levy e Juvia li guardarono allontanarsi lanciandosi occhiate colme d’intesa.

— Ma quanto sono carinii!—

— Juvia se li immagina già da sposati!—

— Juvia-chan non ti facevo così romanticona ahhaha— si intromise Grey facendole prendere un colpo.

— AAH G-grey-sama!— esclamò portandosi le mani al petto quasi volesse trattenere il suo cuore in preda agli spasmi.

— Sono solo io Juvia, non c’è bisogno di spaventarsi così! — commentò posandole involontariamente una mano sulla spalla, accarezzandola come per tranquillizzarla.   Il calore che proveniva dalla sua mano, leggermente sudata, sarebbe risultato persino piacevole se non fosse che, in ogni punto in cui era stata sfiorata, la pelle sembrava andarle a fuoco. La ragazza guardò Grey, poi guardò la mano, poi tornò nuovamente su Grey. E niente, aveva iniziato a sentire le gambe perdere forza. Grey continuava a guardarla, ignaro del perché la turchina fosse improvvisamente sbiancata. 

— Oi, tutto bene…?— Juvia era diventata letteralmente una statua di pietra. Per fortuna intervenne Levy a salvare la situazione. Si avvicinò ai due, tolse gentilmente la mano di Grey dalla spalla dell’amica e gli lanciò un’occhiataccia colma di biasimo.

— Certo che sei proprio senza tatto — lui la guardò perplesso.

— Cosa ho fatto di sbagliato?!—

 Gajeel, che era rimasto in disparte fino a quel momento, sentendo che il ragazzo aveva alzato il tono di voce, si avvicinò.

— Ehi, che succede? Perché alzi la voce, ghiacciolo?— domandò, frapponendosi fra lui e Levy.

— Succede che il tuo amico è uno scemo — poi scoppiò a ridere — “E’ così ingenuo a volte da essere quasi tenero” si voltò poi verso Juvia e la prese sotto braccio — andiamo?— lei annuì timidamente. 

Un fugace ma intenso scambio di sguardi rivolto a Gajeel prima di allontanarsi lasciò quest’ultimo più interdetto di quanto già non fosse.

 

— Aaah quella peste di Levy… non ci ho capito niente! — si lamentò Grey grattandosi freneticamente la massa di capelli corvini. Poi si voltò verso la direzione in cui si erano avviate e urlò: — Dai Levyyy dimmi cosa ho fatto di male? — deciso a voler arrivare in fondo alla questione a tutti i costi, si mise a rincorrere le due ragazze. Quando la turchina se ne accorse, ancora a braccetto con Juvia, iniziò a correre come una forsennata trascinandosela dietro. Le urla e le risate si propagarono per tutta la strada.

 

Gajeel invece era rimasto fermò lì, immobile.

 

“ Cosa ho appena fatto?” 

 

Non era certo sua abitudine intromettersi nei discorsi degli altri, a meno che non avesse intenzione di fare a botte, questa volta però le sue gambe si erano mosse da sole…non appena aveva avuto l’impressione che Levy potesse essere in difficoltà, subito aveva provato l’inesorabile istinto d’intervenire per venire in sua difesa. 

Mi sono intromesso senza neanche pensarci…mi sento così…così ” era una sensazione insolita per lui. Era talmente in imbarazzo che ringraziò che non ci fosse nessuno nelle vicinanze a guardarlo. Dopo averli raggiunti, infatti, aveva potuto constatare di persona che non stessero affatto litigando e di conseguenza il suo intervento lo aveva messo ancora più a disagio.

“Aah maledizione! … Lei l’avrà capito?” Con questo e mille altri pensieri si decise finalmente a riprendere il passo o avrebbe finito col perdere il gruppetto per strada.

 

****

 

Alla fine optarono per andare a mangiarsi una bella pizza. Dopodiché si persero a gironzolare per il paesino lasciandosi guidare dalla marea di persone che si erano riversate in strada. C’era chi passeggiava gustandosi un gelato, chi si soffermava ad osservare le bancarelle che vendevano le cose più varie, chi stava semplicemente in piedi ad ascoltare qualche artista di strada o a chiacchierare. 

Quell’atmosfera di spensieratezza e libertà tipica dell’estate, che rendeva l’aria frizzante e dava l’impressione di poter fare qualunque cosa, la fugace percezione di avere il mondo nelle tue mani. Se non era questo il momento per lasciarsi andare, allora quando?

 

Arrivarono finalmente sul litorale, il rumore del mare era appena udibile, sovrastato dal vociare delle persone e dalla musica.

In uno spiazzo lì vicino era stata allestita una specie di discoteca all’aperto in prossimità di un chioschetto a ridosso della spiaggia. Ovunque si girassero era pieno di ragazzi intenti a ballare e a divertirsi.

— Chi si butta con me nella mischia?— proruppe Erza gasata come non mai.

— Ecco la Erza in modalità festaiola!— esclamò Levy prendendo in giro l’amica.

Subito la rossa si fece spazio fra la gente trascinandosi dietro il suo ragazzo e Levy Grey e Juvia li seguirono a ruota. Natsu non sembrava troppo convinto ma alla fine dovette cedere alle insistenze di Lucy.

— Se non vieni tu non vado neanche io!— lo ‘minacciò’ la bionda provocandolo. 

— Ma io…non so ballare!— ammise impacciato.

— Non importa! Neanche io sono capace!— Lucy si era aggrappata al suo braccio e aveva iniziato a fissarlo implorante come fosse una bambina. 

Come faccio a resistere se fa così aah

— E va bene…solo perché sei tu a chiedermelo —

— Grazie hihi mi rendi molto felice!— a quelle parole Natsu si lasciò scappare uno sbuffo divertito.

— Solo per questo?…per te farei questo ed altro Lucy — le rivelò, grattandosi distrattamente la punta del naso con un dito. 

La ragazza si ritrovò a trattenere il respiro a quelle parole inaspettatamente dolci e sincere. Natsu, dal canto suo, sfoggiò un sorriso radioso e improvvisamente pieno di sé.

— Allora vuoi ballare o no?— disse, senza lasciarle neanche il tempo per rispondere, trascinandola così in mezzo alla folla. Ciò che non potè vedere fu il sorrisetto, forse un po’ compiaciuto, che comparve sul viso della bionda.

 

Gajeel, invece, si era categoricamente rifiutato di ballare ed era quindi andato a sedersi su un muretto vicino gustandosi il suo drink. Poco dopo notò Juvia venire verso di lui, così le fece un cenno col braccio per invitarla ad accomodarsi al suo fianco.

— Ehi Juvia!! Che c’è, sei già stanca? Ghihi— la ragazza si sedette e passò qualche istante prima che riuscisse a rispondergli poiché era impegnata a riprendere fiato e a riacquisire un colorito naturale del viso.

— Juvia…anf ha bisogno …anf …di riprendersi un attimo…e ha molta sete…— 

— Aspettami qui — il ragazzo si diresse velocemente al chiosco e prese qualcosa da bere per l’amica.

— Aaw Juvia ti ringrazia davvero, ne aveva proprio bisogno!— lo ringraziò sorridendo. 

— Non c’è di che! …ora sputa il rospo, cos’hai che non va? Ha a che fare con quello stupido di Grey? — il suo tono diretto lasciava decisamente poche via di fuga. 

— G-gajeel… come fa a saperlo? —  rispose, cadendo dalle nuvole. 

Il capellone alzò un sopracciglio e poi si schiaffò una manata sulla fronte.

— Juvia… siamo amici da tanto tempo! — “E poi si capisce lontano un miglio che sei cotta di quello scemo!” ma quest’ultimo pensiero preferì tenerlo per se — Allora, ne vuoi parlare?— la incitò mostrandole un ghigno amichevole.

Juvia rifletté per qualche secondo. Non aveva mai parlato con nessun altro dei suoi sentimenti per Grey oltre alle sue amiche ma, come aveva detto anche lui, si conoscevano fin da quando erano piccoli, Gajeel è stato il primo ragazzo di cui si sia mai fidata, come amico naturalmente, e ci teneva molto a lui. Così, senza pensarci ulteriormente, gli aprì il suo cuore e gli rivelò tutto ciò che le passava per la testa.

Dopo aver ascoltato attentamente l’amica, il capellone ebbe solo la conferma di ciò che già sospettava da un po’, ovvero che Juvia era fermamente innamorata di Grey. E provò un’immensa tenerezza nel sentirla così angosciata per il fatto di dover tenere il suo amore nascosto dal momento che sapeva bene quanto a Grey piacesse Lucy. Pensò che fosse un bel casino. Soprattutto perché Gajeel aveva il sentore che i sentimenti che quel ghiacciolo aveva per Lucy non fossero poi così profondi mentre, invece, iniziava a credere sempre di più che Grey stesse iniziando a provare qualcosa per Juvia senza neanche esserne consapevole! Ma non stava certo a lui mettersi in mezzo e rivelarle ciò di cui non era certo o avrebbe rischiato col ferirla ancora di più. 

— Juvia, io credo che tu sia una persona molto coraggiosa, una delle ragazze più coraggiose che conosca in realtà…e poi sei divertente, dolce e gentile…cazzo sei davvero sprecata per uno come lui!!— 

— Gajeel!!— lo incalzò con tono di rimprovero.

— Però, tra i ragazzi che conosco, lui è …è uff…è uno a posto…— “Cosa mi tocca dire…!”— …quindi sappi che puoi contare su di me per qualunque cosa, dico davvero!—

— Juvia ti deve ringraziare sul serio…oggi Gajeel è davvero gentile!— disse, con una larimuccia pronta a cadere.

— Lo vuoi un mio consiglio?—

— Certo che Juvia lo vuole!— 

— Ok ghighihi secondo me dovresti essere un po’ meno prudente e fidarti più del tuo istinto, delle tue emozioni, altrimenti un giorno o l’altro potresti pentirtene! Va bene aspettare il momento giusto, ma sai una cosa, il momento giusto è una grossa cazzata, sei tu a creartelo! Sii ancora più coraggiosa Juvia!— queste parole motivanti fecero infiammare la ragazza più che mai. E lo stesso Gajeel si sentì orgoglioso delle sue stesse parole d’incoraggiamento.

Gajeel ha ragione! Anche se Juvia aveva detto a sé stessa che avrebbe aspettato e coltivato il suo amore in silenzio, ora ha capito che continuare in questo modo non la porterà a nulla, Juvia deve crearsi da sola la sua occasione di essere felice!” 

Qualcosa era scattato nella sua testolina e ormai non si sarebbe più tirata indietro, o avrebbe significato tradire ciò per cui aveva resistito fino a quel momento.

— Juvia conquisterà Grey a qualunque costo!—

— Ben detto! Ghhghhi — e scoppiarono a ridere entrambi.

 

Nel frattempo anche Grey si era allontanato dalla massa di persone e non appena aveva visto Juvia e Gajeel seduti insieme a ridere e scherzare si era avvicinato senza pensarci due volte.

 

— Parli del diavolo! — bisbigliò il capellone, ammiccando alla turchina.

— Ehi ragazzi che fate?—domandò Grey, ignaro della lunga chiacchierata che lo aveva reso protagonista fino a qualche attimo prima. Gajeel a quel punto capì di essere di troppo e cercò una scusa banale per allontanarsi e lasciarli un po’ soli.

 

Chissà che fine hanno fatto gli altri! E quella piccoletta dove sarà finita?” Si ritrovò a pensare alzando gli occhi sulla folla senza però riuscire a scorgere nessuna faccia amica. A suon di gomitate e occhiatacce andò alla ricerca della sua Levy, un sorrisetto sghembo gli era comparso sul volto pregustando già quale battutina rivolgerle per farla innervosire. Quando finalmente la trovò, piccola com’era, si ritrovò a pensare che  qualcuno avrebbe finito per andarle addosso se solo fosse stato un po’ brillo da non accorgersi di lei. Inevitabilmente assunse un’espressione corrucciata.

— Gajeel! Ma non avevi detto che odi ballare? — domandò lei decisamente sorpresa nel vederlo spuntare alle sue spalle.

— Beh questa canzone…non mi dispiace…— rispose con fare sbrigativo.

— Ah quindi ti piace la musica commerciale! Non l’avrei mai detto!— replicò la turchina esprimendo tutto il suo scetticismo. A quel punto il ragazzo, sentendo il suo orgoglio andare in pezzi, non potè che replicare.

— Ma che scherzi?! — Levy non si trattenne dal ghignare, felice che fosse caduto nella sua provocazione.

— Perché ridi?— chiese burbero continuando a lanciare occhiate minacciose ai ragazzi intorno.

— N-niente…— “ Che strano, è come se…stesse facendo il geloso, possibile?” Le sue gote si imporporarono senza volerlo.

C’era davvero molta gente e al pensiero che qualcuno potesse sfiorarla anche solo per sbaglio lo stava facendo impazzire. “ Così non va bene per niente!” Prese per mano Levy e la trascinò via noncurante delle sue proteste.

—Gajeel! Ehi che succede?—

— La canzone è finita quindi me ne sono andato—

— E perché mi hai portato con te?—

—Per farmi compagnia —

— Beh se era per quello, là ci sono Grey e Juvia!— ribatté, indicando gli amici seduti su un muretto poco distanti da loro.

— Non vado a fare il terzo incomodo!— sbottò il capellone con tono brusco. Levy guardò meglio in direzione dei due e capì. “Ha ragione, sarebbe un peccato rovinare la loro bella atmosfera!” Sbuffò esasperata e si lasciò trascinare senza dire una parola. Trovarono uno spazio vuoto e si sedettero, o meglio Gajeel obbligò la turchina a sedersi vicino a se. La ragazza assunse un’espressione combattuta; se da un parte avrebbe voluto continuare a ballare, dall’altra, il pensiero che il ragazzo l’avesse portata via con se, mosso forse dalla gelosia, continuava a ronzarle nella mente e non poteva che esserne un po’ compiaciuta. Sebbene un po’ scorbutico, questo era il suo modo di dimostrarle che teneva a lei. E così decise di non lamentarsi oltre bensì di approfittarne e godersi il momento.

— Dunque…che musica ti piace?— lui la guardò con un’occhiata indagatrice.

— Mm rock soprattutto…perché me lo chiedi?— Levy fece spallucce.

— Beh è ovvio che non ti vada a genio questo genere di musica— rispose facendo un cenno verso la piazzetta affollata — quindi mi chiedevo cosa ascoltassi! — davanti al suo tono sincero decise che per una volta poteva mettere da parte le battutine. E poi, non se la sentiva proprio di rovinare una delle rare conversazioni in cui non si urlavano contro.

— Ora lo sai…— disse semplicemente mettendo su un sorriso ammiccante — in realtà…io suono — Levy lo guardò piacevolmente sorpresa, dal suo aspetto tutto muscoli e dal carattere beffardo non si sarebbe mai immaginata che potesse avere quel tipo di interesse. Sapeva veramente poco di lui, e questo, in qualche modo, la fece sentire triste. Avendo catturato l’interesse della turchina, il capellone si schiarì la voce e continuò — suono la chitarra, diciamo che me la cavo Ghhihihi — rivelò tutto fiero di sé. 

— Da quanto suoni?— Gajeel, trascinato dall’interesse dimostrato dalla ragazza, si girò verso di lei per poterle parlare meglio.

— Ho iniziato da piccolo! Uno dei miei fratelli più grandi suona la chitarra in una band e io mi divertivo a guardarlo suonare, quando finalmente sono diventato abbastanza grande ho voluto imparare anche io…— si avvicinò ancora di più a lei siccome il rumore rendeva difficile parlare — così una sera sono andato di nascosto in camera di mio fratello a gli ho preso la chitarra, mi sono esercitato così tanto che mi sono addormentato senza rimetterla a posto e la mattina seguente, quando sono stato scoperto, mio fratello me ne ha date così tante che ogni volta che ci penso mi viene la pelle d’oca!— terminò di raccontare coprendosi gli occhi con una mano come se stesse affrontando quel doloroso ricordo. Levy invece scoppiò a ridere.

— Aahhahaha —

— Perché ridi? È stato un incubo quella volta! — disse, mettendo su un lieve broncio colmo di disappunto. Levy non voleva che interpretasse male la sua risata così gli poggiò una mano sul braccio muscoloso per attirare la sua attenzione.

— Mi dispiace, non volevo offenderti…è che non me l’aspettavo proprio questo lato di te…è carino — rivelò quasi con imbarazzo, consapevole che il termine ‘carino’ non si addicesse particolarmente a uno come Gajeel. 

Non so cosa darei per vedere una sua foto da piccolino? Aah” pensò sognante. 

Lui la fissò con un sopracciglio alzato.

— Ehi gamberetto…qualunque cosa tu stia pensando smettila… — incrociò le braccia al petto — …e poi, non dire mai più la parola ‘carino’ quando parli di me, è imbarazzante …—

Levy non poteva credere alle sue orecchie. Come poteva non pensare che fosse carino quando era lui stesso il primo a dire frasi del genere?! Sospirò e un sorrisetto comparve sul suo visino. Era la prima volta che Gajeel le raccontava un episodio del suo passato e questo l’aveva resa davvero felice. 

— Va bene va bene, promesso hihi — 

Senza guardarla direttamente, il capellone alzò un bracciò e posò la sua mano sulla testa della turchina e la accarezzò leggermente.

—Sarà meglio per te…— Levy sentì il calore salirle alle guance e per qualche istante rimasero in quella posizione senza parlare.

 

— Eem…prima…quando stavo parlando con Grey e Juvia e ti sei intromesso…perché l’hai fatto? Eri per caso preoccupato per me? — domandò la turchina di punto in bianco.

— Tzè…— esclamò, rifilandole uno sguardo leggermente scocciato.

Ecco lo sapevo, gli ho dato solo un pretesto per prendermi in giro”

— Lascia stare…— disse, cercando subito di rimangiarsi ciò che aveva appena detto ma poi venne inaspettatamente interrotta.

—E’ che…mi era sembrato che stesse per litigare…quindi sì, mi sono intromesso — ammise infine. La ragazza lo guardò sbigottita.

— M-ma non stavamo litigando…—

— Non potevo saperlo dato che non avevo sentito la conversazione! Che c’è vuoi farmi la predica?—

— Ehi no, non ti sto criticando — senza pensarci, appoggiò nuovamente la mano sul  suo braccio, come se toccandolo fosse l’unico modo per trasmettergli ciò che provava  davvero — E’ che mi hai sorpresa, tutto qua — lui fece un sospiro e distolse lo sguardo e lei ritirò istintivamente la mano. Tuttavia in alcun modo voleva che la conversazione finisse.

—…—

— Sai…per un momento ho pensato …che fossi intervenuto per difendermi hehe —

— E se fosse davvero così?— la turchina spalancò gli occhi, non credendo alle sue orecchie. 

“ Allora… avevo ragione?”

— Beh, credo che…ne sarei felice — a quelle parole l’espressione corrucciata del capellone si distese in un attimo.

— Tzè…sciocco di un gamberetto ghighihi — 

Quella sera Gajeel era una sorpresa continua, la circondò col suo braccio possente e  fece per avvicinarla a sé. In risposta, il battito di Levy iniziò ad aumentare esponenzialmente. La mano libera del ragazzo era sempre più vicina al suo viso ormai diventato completamente rosso, così serrò gli occhi non sapendo cosa aspettarsi.  Ma tutto ciò che sentì fu un colpetto sulla fronte.

— Ahi Gajeel! — si lamentò, massaggiandosi il punto in qui era stata appena colpita dal capellone. Lui la guardò soddisfatto.

— Così impari ad attaccar briga con qualcuno che non sia io!—

— Ma che stupidaggini stai dicendo aaah — esclamò, cercando di allontanarsi dalla  sua morsa ma senza riuscirci in quanto il ragazzo rinsaldò ancora di più la presa. Vedendo Levy dimenarsi così animatamente non riuscì più a trattenere le risate e scoppiò a ridere. Una risata talmente spensierata e insolita da parte sua che Levy smise di agitarsi finendo per smarrirsi in quel piacevole suono. Ormai si era completamente abbandonata alla stretta del ragazzo e ci sarebbe rimasta tutta la sera,  se non fosse che, improvvisamente, fu lui stesso ad allontanarla. Levy potè giurare di aver scorto una smorfia imbarazzata comparire sul volto del ragazzo… Poi capì. Per tutto il tempo in cui erano rimasti abbracciati la turchina era stata convinta che il suo cuore fosse l’unico a battere all’impazzata, ma ripensandoci bene era sempre più convinta che anche il battito di lui fosse decisamente accelerato e per questo doveva averla allontanata.

Entrambi cercarono di ricomparsi mostrandosi il più naturali possibile, tuttavia la mente di Levy era ormai un treno in corsa. 

“Quindi deve aver sentito anche il mio di battito? Avrà pensato che fossi strana?!” 

Iniziò a fissare prepotentemente il ragazzo cercando di attirare la sua attenzione, ma invano.

“ Gajeel! Maledizione ma cosa stiamo combinando?!”

 

****

 

Nel frattempo, l’assordante musica aveva lasciato il posto ad una serie di canzoni decisamente meno movimentate per far si che anche le coppiette avessero un po’ di romanticismo. Natsu e Lucy avevano continuato a ballare per tutto il tempo ma anche quando attaccò la prima canzone il rosato, armandosi di coraggio, afferrò la mano  della ragazza e simulò un inchino come per invitarla a ballare.

— Perché mi chiedi di ballare? È quello che abbiamo fatto fino adesso! — rispose  ridendo, cercando di nascondere un lieve imbarazzo dovuto alla sua posa.

— Beh ma questa canzone è speciale! Concedimi un ultimo ballo…— Lucy lo guardò negli occhi, il suo sguardo era intenso, di quegli sguardi che non ammettono un no come risposta. Riconobbe la canzone all’istante, ‘Thinking out loud’ di Ed Sheeran, una delle sue canzoni preferite e Natsu lo sapeva bene. Affondò nuovamente i suoi occhi in quelli verdi e profondi di lui e gli porse la mano. Si lasciarono guidare dalla dolce melodia, noncuranti della loro sbadataggine o dei passi impacciati, Natsu cercò persino di farle fare qualche piroetta e Lucy non riuscì a trattenersi dal scoppiare a ridere. Erano persi nel loro piccolo mondo. Tutto il resto non aveva importanza. 

Una volta finita la canzone, Natsu la prese ancora una volta per mano e la condusse in disparte.

—Vieni, c’è una cosa che devo darti — Lucy lo seguì incuriosita e poi lo vide tirare fuori un piccolo sacchetto da una tasca.

— Cos…—

— Questo è per te— gli porse il regalo. La binda lo guardò perplessa e quando finalmente lo aprì rimase senza parole. Era una catenina color oro con una piccola pietra blu scuro macchiata di infiniti schizzi dorati. Quasi come fosse un cielo stellato.

—Natsu…—

—Non appena l’ho vista per qualche ragione mi sei venuta in mente tu…ti piace?— 

— E’ stupenda!!— esclamò e per l’emozione provò l’istinto di abbracciarlo, così si alzò sulle punte e gli buttò le braccia al collo senza pensarci —Ti ringrazio davvero Natsu! — gli disse, stringendolo forte. Natsu ricambiò l’abbraccio felice che il regalo le piacesse così tanto.

— Sono contento che ti piaccia…— rispose con voce flebile, solleticandole il collo. Dei brividi la percorsero per tutto il corpo — Vuoi che te la metta?—

— Oh sì, per favore! — acconsentì, allontanandosi di colpo — Eh-m come mi sta?— domandò una volta indossata. Un sorriso radioso le era comparso sul viso. Natsu la osservò per qualche istante.

— Sei bellissima…— rispose con un dolce sorriso — cioè la collana è molto bella…ma tu lo sei di più —

— Grazie…— lo ringraziò, non sapendo più come nascondere l’emozione e l’imbarazzo che ormai si erano impossessati delle sue guance.

— Sai, onestamente è da tutta la sera che volevo dirtelo hehehe — ammise il rosato sorridendo.

A quel punto lo guardò negli occhi. Si sentiva così felice che il cuore avrebbe potuto esploderle da un momento all’altro, ma allo stesso tempo una forte e insolita consapevolezza si stava facendo strada dentro di lei.

— Grazie davvero Natsu, per il regalo, per essere qui, per tutto… è davvero importante per me — senza alcuna esitazione gli si avvicinò e gli stampò un bacio sulla guancia. Questa volta fu il turno del ragazzo di arrossire.

— N-non c’è di che…— rispose semplicemente, senza bisogno di dire altro.

Lucy si guardò in torno e notò che il loro gruppetto si era riunito vicino al piccolo chiosco.

— Torniamo dagli altri?— fece rivolta al ragazzo, un largo sorriso ad illuminarle il viso e iniziò ad incamminarsi. 

La giornata stava ormai giungendo al termine e mai si sarebbe aspettata quest’ultima sorpresa. 

Sentì il telefono squillare e subito lo tirò fuori dalla borsetta curiosa di chi potesse essere per chiamarla a quell’ora!

<< Lucy! Sono io…papà!>>

Per poco non le cadde il telefono di mano.


*Angolo autrice*
Ben ritrovati a tutti! ^.^ 
il capitolo è un po' lunghetto lo so...ma mi sono divertita molto a scriverlo! spero vi piaccia! 
a presto! ;D
Melly

   
 
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