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Autore: Potteriana_V    15/07/2020    3 recensioni
Sono passati quattro anni dalla fine della Seconda Guerra Magica, Hermione torna in Inghilterra dopo avere iniziato la sua vita in Francia. Tante cose sono cambiate ed è proprio il suo ritorno che le aprirà gli occhi su tanti aspetti della sua vita: nuove attrazioni, vecchie storie e tanto altro sono pronti a coinvolgere i nostri protagonisti. Gli anni di terrore sembrano ormai storia passata... ma se così non fosse?
Genere: Azione, Commedia, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daphne Greengrass, Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Lemon, Lime, OOC | Avvertimenti: Bondage, Contenuti forti | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Quando Pansy entrò nella piccola cucina dell’appartamento londinese che le ospitava trovò Daphne ed Hermione intente a consumare la loro colazione e a chiacchierare tranquillamente. La bionda sembrava fresca come una rosa nonostante la sera prima le sue condizioni fossero preoccupanti, ma la maggiore delle Greengrass era sempre stata così, la notte prima poteva anche venire investita da un esercito di Troll ma la mattina successiva sarebbe stato come se non fosse successo niente.

Quando le due ragazze notarono la sua presenza interruppero il discorso per farle un sorriso malizioso… facevano quasi paura.

-Buongiorno.- disse titubante Pansy afferrando una delle brioche che erano sul tavolo. Perché la guardavano in quel modo?

-Buongiorno a te.- disse Hermione continuando a mantenere quell’espressione.

-Allora non hai niente da raccontarci?- domandò Daphne e subito entrambe notarono il viso di Pansy acquistare consapevolezza.

La sera prima lei non era rientrata con Hermione e Daphne che vennero accompagnate da Theo e Blaise… era rimasta a ballare. Doveva tenere conto delle sue amiche che la conoscevano meglio delle loro tasche e che avevano capito che sicuramente lei non era rimasta in giro per la scelta musicale del dj.

-Ah.- fu il semplice suono che le uscì dalla bocca. Prese posto accanto ad Hermione e di conseguenza di fronte a Daphne, sapeva che non sarebbe riuscita ad andare da nessuna parte senza aver prima vuotato il sacco.

-Allora? Sei tornata con Harry?- chiese schietta Hermione. Ricordava come ballassero stretti la sera precedente, la confidenza che sembravano avere e da quando Malfoy le aveva messo quella pulce nell’orecchio non poteva che dargli ragione; c’erano molti dettagli che sembravano confermare quella tesi. Storse il naso al pensiero del Serpeverde, la sera prima lui e Gabrielle erano stati i primi ad andarsene e, conoscendo la collega ed anche tenendo conto delle voci che circolavano sul biondo, sapeva che sicuramente non si erano divisi appena usciti dal locale. Chiuse un attimo i pugni ed inspirò… perché continuava a pensare a Malfoy?!

-Sì.- fu la semplice risposta di Pansy -non chiedermi altro Herm, mi ha accompagnato e basta, voi Grifondoro non capite proprio i segnali.- continuò prima che le amiche potessero investirla di domande che avrebbero tutte ricevuto risposta negativa purtroppo – l’altro giorno quando ho avuto la mattina a lavoro, esco dall’ufficio e chi mi ritrovo davanti? Potter. Era venuto a parlare con Delacour. Dopo qualche chiacchiera mi ha chiesto se volessimo pranzare insieme ed ho accettato… e sono stata così bene, ma lui sembra così disinteressato.- terminò sconsolata addentato la brioche.

-Harry è così.- disse Hermione ricordando quanto tempo ci mise a capire l’interesse che Ginny aveva ne suoi confronti – Ci mette molto a capire i segnali, più che altro perché molte volte non ha coscienza di se stesso e quindi non pensa di potere interessare a qualcuna. Specialmente dopo quello che è successo con Ginny.- aveva raccontato alle amiche di Ginny.

-Beh, non solo Potter è così.- disse con tono canzonatorio Daphne mentre si versava altro succo di zucca.

-Che intendi?- chiese la riccia.

-Anche tu sei indifferente alle attenzioni e pensi che nessuno ci possa provare con te. Ieri ne è stata la conferma.- rispose semplicemente. L’amica era sempre stata così, aveva avuto delle frequentazioni in quegli anni, ma per capire di interessare ad un ragazzo ci metteva sempre molto e, secondo Daphne, era anche colpa dell’ex che piano piano aveva minato alla sua considerazione di se e le aveva fatto credere di non essere abbastanza, dando il colpo finale quella sera di estate di 5 anni prima.

-Ma che dici, ho capito che Adrian ci provasse.- disse Hermione col suo migliore tono da saputella -E’ un bellissimo ragazzo ma non è il mio tipo e lo sapete anche voi.- la sera prima avevano ballato ancora un po’ e, nonostante gli ormoni in subbuglio, Hermione aveva declinato altri inviti e Pucey le aveva fatto intendere che neanche lui avrebbe voluto rapporti seri, ma che se avesse voluto una semplice amicizia con benefici di non farsi problemi e, dopo che lui era rimasto serio nonostante le risate di Hermione, lei aveva capito che non stava scherzando. La riccia si era appuntata mentalmente quella cosa; dopo Ron aveva avuto frequentazioni che erano durate veramente poco, non riusciva a trovare in nessun ragazzo niente di così forte da poterla convincere ad intraprendere una relazione seria, però era sempre una ragazza con degli istinti e quindi non si era neanche negata dei rapporti occasionali… perciò quella proposta di Pucey non era proprio da scartare.

-Io non parlo di Adrian, ma di Draco.- disse Daphne, facendo soffocare Pansy e sputare l’acqua ad Hermione.

-Cosa?- chiese la riccia.

-Draco ti mangia con gli occhi Herm. Non vedi come si comporta con te?- continuò lei tranquilla.

-Ti sbagli Dap, solo perché abbiamo sotterrato l’ascia di guerra ed i vecchi rancori non vuol dire che ci stia provando con me.- ammise confusa.

-Non ho detto che ci stia provando, ma che sia interessato non lo nego, sappiamo tutte e tre che non mi sbaglio mai.- sentenziò orgogliosa del suo sesto senso.

-Ai tempi di Hogwarts ho sempre pensato che ci fosse qualcosa tra di voi.- disse Pansy con lo sguardo perso nei ricordi -sembrava che foste avvolti da un’elettricità tutta vostra.- concluse, ed Hermione pensò a quei brevi momenti che avevano vissuto nell’ultimo periodo e a come anche lei avesse pensato ad un’elettricità che scorreva tra di loro… che l’avesse notata pure il biondo?

-Ma dai, io e Malfoy? Quella che si sentiva nell’aria poteva essere solo una giusta miscela di odio e rancore.- disse cercando di convincere più se stessa che le sue due amiche.

-Beh pensala come vuoi, io la mia te l’ho detta.- riprese Daphne facendo spallucce.

-Sinceramente penso che se mi “mangiasse con gli occhi” ieri avrebbe provato a portare me a casa invece che Gabrielle.- fece notare con un tono quasi infastidito.

-Innanzitutto- iniziò con tono solenne la bionda – Draco Malfoy non porta mai nessuna a casa sua, Blaise ne è testimone- disse alzando il pollice – ovviamente Gabrielle è un prurito come molti altri che Draco ha soddisfatto- continuò alzando l’indice – e se proprio questo non considerart,i come intendi tu, fosse la prova inconfutabile della mia tesi?- terminò alzando il medio e sventolandole quel “3” davanti al viso.

-Ma va.- fu la risposta di Hermione.

-Comunque vedetela come volete ma un po’ di divertimento con Pucey fossi in te non me lo negherei.- ammise Pansy facendo ridere tutte e ponendo così fine al discorso.

Mentre presero a parlare nuovamente dei preparativi per le nozze ormai imminenti le andò un pensiero al furetto. La sera prima non si era trovata male a chiacchierare con lui e sì, lui in alcuni momenti era stato malizioso, però era una prerogativa del Serpeverde per quanto ne sapesse lei. Non aveva notato un particolare atteggiamento del biondo nei suoi confronti, però non poteva negare che il sesto senso di Daphne non avesse mai sbagliato, le aveva  sempre azzeccate tutte. Per il momento decise di accantonare il discorso, anche se Malfoy avesse avuto un minimo di interesse non sarebbe stato un grande problema, neanche lei poteva negare di essere indifferente al fascino del biondo, e si odiava per questo, se solo le avessero detto una cosa del genere 5 anni prima li avrebbe schiantati come minimo, ma non poteva certo negare che del ragazzino antipatico ed acerbo che ricordava sembrava essere rimasto veramente poco.

 

Quel pomeriggio Pansy era andata a svolgere degli affari di famiglia e Daphne a controllare che tutti i preparativi stessero filando liscio, perciò aveva deciso di fare un giro per Diagon Alley. Le era mancato tutto di Londra, sia della parte magica che di quella babbana. Passeggiava con occhi sognanti, guardando tutto come se fosse la prima volta, come quasi 12 anni prima quando si addentrava alla scoperta di un mondo completamente nuovo. Sorrise al pensiero di quella ragazzina che, dietro il suo fare da SoTuttoIo, nascondeva una ragazza insicura che voleva semplicemente avere le stesse potenzialità degli altri. Non aveva mai raccontato a nessuno che l’estate prima del primo anno aveva studiato tutto il programma, perché sapeva che ci fossero bambini che vivevano in quel mondo da sempre e non voleva sfigurare. Grazie a quello ora era definita come la Strega migliore della sua età, sacrifici e voglia di essere capita ed apprezzata.

Era così presa nei suoi pensieri che non si rese conto di andare a sbattere contro qualcuno facendo cadere al sua borsetta.

-Mi scusi tanto, ero sovrappensiero.- si scusò subito lei, proprio come le aveva insegnato sua madre.

-Granger ho capito che non puoi stare lontana da me, ma buttarmisi addosso penso sia troppo.- disse Draco Malfoy ghignando e chinandosi per raccoglierle la borsetta.

-Sempre egocentrico furetto.- fece notare lei -grazie.- disse appena lui le porse la sua borsa.

-Che fai qui sola soletta? Mi cercavi?- continuò lui con tono divertito.

-Il giorno in cui ti cercherò brucerà il pianeta Malfoy. Comunque Pansy e Daphne avevano da fare e ho deciso di fare un giro, era da tanto che non venivo qui.- rispose lei lisciando le grinze del suo vestitino.

-Ti capisco, è stato uno dei primi posti che ho voluto vedere quando sono tornato dall’America.- disse lui seguendo lo sguardo delle mani di lei; indossava un vestitino floreale a fondo bianco aderente sul busto e con gonna liscia che arrivava sopra il ginocchio e dovette ammettere nuovamente a se stesso che non era più la ragazza poco curata e sommersa da vestiti oversize di Hogwarts.

-Eh stavo pensando alla prima volta che sono venuta qui quando ti sono sbattuta contro.- disse lei -tu invece che ci fai qui? Io penso di andare a prendere un caffè o un tè da qualche parte, se vuoi puoi onorarmi della tua presenza Malfoy, offro io.- propose pentendosene subito dopo, però all’inizio non le era sembrata male l’idea di prendere qualcosa insieme, come dei vecchi conoscenti… alla fine lo erano!

-Non so che zoticoni frequenti, ma non ti permetterei mai di offrire Mezzosangue, ma…-

-Draco eccoti, ti ho perso di vista e sapevo ti avrei trovato di fronte ad un negozio di Quidditch… Hermione?- la voce di Gabrielle che gli afferrò il braccio, interruppe la frase del biondo.

-Gabrielle ciao, pensavo fossi tornata a Parigi.- disse con un tono leggermente infastidito -In questi giorni che noi non ci siamo non tocca a te ed Alexa la ronda?- aggiunse per far intendere che la frase precedente era stata detta solo per il suo essere stakanovista.

-Ho dormito qui stanotte.- disse lanciando uno sguardo malizioso al biondo che sembrava aver perso la lingua -e Alexa mi copre, recupererò domani.- concluse, ed Hermione sentì un peso allo stomaco che la fece innervosire. Guardò per un attimo la collega, non aveva lo sguardo accattivante che la distingueva quando rimorchiava l’ennesimo ragazzo senza alcun peso, sembra quasi presa.  Poi lanciò uno sguardo al biondo, Gabrielle aveva dormito a Londra… che la tesi di Daphne fosse errata?

-Ah perfetto.- disse la riccia sforzandosi di sorridere, ringraziando le sue coinquiline per averle dato negli anni qualche dritta su come nascondere le proprie emozioni -Allora io vado, buona giornata.- si congedò senza neanche attendere il saluto dei due, superandoli e non notando uno sguardo di ghiaccio che la seguì fino a quando non si perse nella folla, per poi tornare su Gabrielle come se niente fosse successo.

 

Quando tornò nell’appartamento lo trovò ancora vuoto, erano le sette di sera e le due serpi non erano ancora tornate. Un gufo picchiettò alla finestra della cucina e, dopo aver consegnato il messaggio, volò via senza neanche avere una ricompensa.

“Ti invito a cena stasera e, ho mandato il gufo indietro, perché non accetto un no come risposta! Non so dove alloggiate perciò ci incontriamo alle 8.15 direttamente all’inizio di Diagon Alley. A dopo

                                                                                                                                                    -Adrian”

Sorrise e decise di dare corda al ragazzo, dopotutto le aveva proposto del puro divertimento senza pesantezza e chi era lei per rifiutarlo? Non sapeva dove l’avrebbe portata, perciò optò per qualcosa di elegante senza strafare: indossò un tubino aderente blu notte con scollo squadrato e spalline leggermente spesse, accompagnato da delle decollette con tacco a spillo e pochette panna e, per riempire la lieve scollatura, optò per un semplice punto luce. Lasciò i capelli sciolti ed un trucco leggero, non voleva strafare.

Aveva appena finito di prepararsi, si erano fatte ormai le 8 e delle sue amiche nemmeno l’ombra, perciò decise di lasciare loro un biglietto, come facevano sempre quando erano a Parigi.

Uscì dall’appartamento felice e serena, il fastidio per Malfoy che l’aveva accompagnata per gran parte del pomeriggio sembrava essersi dissolto.

 

 

-Fai veloce Pa, sto morendo di fame e non ho voglia di aspettare mezzanotte per cenare.- la voce di Draco Malfoy si sparse per il corridoio dell’appartamento.

-Ma smettila di fare il bambino, Blaise sarà già ai fornelli, quando arriveremo da voi sarà tutto pronto.- fu la risposta leggermente troppo euforica della mora, quella sera ci sarebbe stato anche Potter.

-Come siamo allegre, non pensavo fossi così persa di Potter.- la prese in giro l’amico.

-Ma smettila.- rispose chiudendo il portone alle loro spalle -Herm sono a casa, preparati, questa sera siamo ospiti del petulante Draco Malfoy.- gridò convinta che l’amica fosse in casa.

-Penso tu mi abbia lesionato un timpano inutilmente.- constatò il biondo con voce infastidita. Il fastidio ovviamente non era per il suo orecchio, dove cavolo era la Granger? Aveva intenzione di punzecchiarla un poco quella sera e di chiacchierare come quel pomeriggio prima che venissero interrotti da quella piovra francese; pochi minuti dopo che si erano staccati lui l’aveva liquidata, odiava quelle che promettevano sesso occasionale e poi pretendevano un anello al dito.

Pansy stava girovagando per le camere quando lui notò un biglietto sul comodino dell’entrata.

“Pucey mi ha invitata a cena. Non aspettatemi sveglie, un bacio”

-Penso che non la troverai, vi ha lasciato un biglietto.- disse con tono freddo e neutrale.

-Geloso Draco?- chiese scherzosa Pansy dopo averne letto il contenuto.

-Ci sono più probabilità che Potter si accorga che gli sbavi dietro.- fu la risposta che Pansy dovette incassare. Draco maledetto, riusciva sempre a zittire tutti.

Uscirono entrambi con la testa piena di pensieri.

 

 

-Sei in ritardo Grifona.- fu l’esclamazione di Pucey quando la vide arrivare, rimase piacevolmente colpito: quella ragazza sembrava essere sempre all’altezza di qualsiasi situazione.

-Cinque minuti puoi concederli ad una signora.- disse semplicemente lei notando che, in base a come era vestita la sua controparte, lei non fosse per niente fuori luogo.

La portò in un ristorante che si chiamava “Il calderone”, non lo ricordava proprio, perciò dedusse fosse un’apertura più o meno recente della zona. Era un locale abbastanza elegante, con arredamenti minimali sui toni del nero e del grigio… dava una sensazione di eleganza fredda, come quelle cliniche mediche private babbane.

 -Buonasera signore, siete pronti per ordinare?- chiese un ragazzo con una divisa intonata all’ambiente.

-Sì- disse il Serpeverde dopo avere avuto un accenno di conferma dalla ragazza -per me i ravioli all’angus con crema di pistacchio, una tagliata mista ed un’insalata di Valeriana per favore.- continuò porgendo il menù al cameriere.

-Perfetto- disse il cameriere mentre la penna prendiappunti scriveva le portate -per lei signorina?- domandò guardando poi Hermione.

-Anche per me i ravioli- disse facendo scorrere per l’ennesima volta lo sguardo sul menù -e poi una tagliata di manzo aromatizzata all’aceto balsamico con un’insalata verde.- terminò con già l’acquolina in bocca.

-Da bere?-

-Ci porti una bottiglia di buon vino elfico ed anche dell’acqua grazie.- rispose subito Adrian congedando il cameriere.

-Ti piace qui?- chiese veramente curioso lui.

-E’ un bel posto, ma un po’ freddo per i miei gusti.- rispose Hermione guardandolo.

-Pensavo non venissi.- ammise lui con tono scherzoso -la mia proposta è ancora valida sai?- continuò riferendosi alla proposta della sera precedente. Dopotutto la Granger era una bomba e, a quanto aveva capito, neanche lei cercava l’amore della sua vita, perciò perché non divertirsi un po’?

-Avevo immaginato Pucey.- disse lei -Prima di tutto vediamo come va la serata, non si può mai sapere.- disse ammiccante lei, stupendo il ragazzo. Aveva pensato un poco alla sua proposta e, specialmente dopo l’incontro con Malfoy, aveva deciso di accettare. Era convinta che del buon sesso le potesse schiarire le idee, perché sicuramente quell’attrazione di Malfoy era dovuta alla mancanza di una vita sessuale da qualche mese. Aveva avuto un rapporto simile a quello che voleva Pucey con un collega, Antoine, che a metà giugno si era trasferito in Portogallo. Pucey poi non sembrava per niente intenzionato ad avere cose serie, quindi perché no?

-Malfoy mi ucciderà.- disse lui ad un certo punto.

-Come?- fu la domanda stridula di Hermione… cosa c’entrava Malfoy ora? Ma che avevano tutti quel giorno?

-Ti mangia con gli occhi Granger e, fidati, che sono poche quelle che ricevono certi sguardi da Draco.- rispose lui tranquillo.

-Non so di cosa parli.- si interruppe mentre il cameriere versava il vino nei loro calici, per poi lasciare la bottiglia sul tavolo -Poi ieri è andato via con Gabrielle, quindi penso che tu abbia capito male la direzione del suo sguardo.- disse cercando di avere un tono scherzoso e non infastidito.

-Non vuol dire niente Granger, non siamo nella posizione di non capire cosa sia il sesso occasionale.- disse lui indicando prima se stesso e poi lei.

-Non proclamarti vittorie che ancora non hai avuto.- disse lei scherzando e facendo ridere il ragazzo di fronte a lei.

-Hai capito cosa voglio dire Hermione.- le sorrise e ad Hermione dispiacque di non provare proprio niente se non attrazione fisica, quel ragazzo era veramente simpatico.

-Secondo me piace anche a te- continuò lui e lei per poco non sputò il vino.

-Penso ti stia sbagliando.- la voce le uscì più acuta del solito.

-Come dici tu Granger, ma se tutto è come penso io, questa cosa che potrebbe succedere tra noi porterebbe più guadagno a te che a me.- ammise lui appoggiandosi allo schienale della sedia.

Hermione lo guardò confusa.

-Se interessi davvero a Malfoy non sopporterà una “scopamicizia”- disse facendo le virgolette con le dita – tra noi due, perciò tu avrai una carta da giocarti.-

-Tu sei pazzo. Stai dicendo che dovrei venire a letto con te per vedere se le tue teorie siano giuste?- domandò scioccata.

-No, tu verrai a letto con me per divertimento, però scommettiamo: se la nostra amicizia porterà fastidio a Draco tu pagherai una bottiglia di Champagne, se perdo ovviamente lo farò io.- disse porgendola la mano per siglare la scommessa. Hermione lo guardò titubante.

-Accetto.- disse la ricca afferrando la mano. Alla fine non aveva niente da perdere, nel peggiore dei casi si sarebbe resa conto di essere attratta da uno che non se la filava proprio per farsi le colleghe, quindi niente di tanto distante dalla situazione attuale.

La serata passò tranquillamente ed Hermione lottò per dividere il conto, per poi vincere la battaglia. Stavano passeggiando per Diagon Alley e lui le prese un polso per attirarla vicino a se.

-Sei la prima che lotta per non farsi offrire la cena Hermione.- disse Adrian abbassando leggermente il tono di voce.

-Beh, io non sono un appuntamento, si può dire di più che siamo in affari.- ammise lei facendo spallucce e poggiando la mano libera sulla spalla di lui.

-Se tutti i miei affari fossero così sarei l’uomo più felice del mondo magico.- scherzò lui mantenendo un’aria sensuale.

-Esagerato.- disse a pochi millimetri dalla bocca di lui.

-Amici con benefici?- domandò Pucey abbassando il tono di voce ulteriormente.

-E sia- rispose lei con una scintilla maliziosa negli occhi prima di annullare le distanze tra le loro bocche.

-Dammi la mano.- il Serpeverde interruppe il contatto che si stava facendo fin troppo intenso per una via del centro e, dopo che Hermone gli porse la mano, la afferrò per smaterializzarsi nella camera da letto di casa sua.

La riccia non disse niente, semplicemente riprese il contatto precedentemente interrotto. Sentiva il bisogno di sfogare tutto quel nervosismo e quella tensione che aveva iniziato ad accumulare da quando Malfoy le aveva reso il bracciale di sua nonna. Si innervosì a pensare a lui anche in un momento come quello, mentre un ragazzo stupendo la faceva indietreggiare fino a che i suoi polpacci non toccarono il letto. Ma non riusciva a capacitarsi di quei comportamenti strani del biondo e della sua attrazione nei suoi confronti, poi tutti tranne lei sembrava avessero notato dell’interesse da parte del biondo, che arrivato a quel punto doveva avere dei problemi relazionali, perché lei non sentiva affatto lui provarci con lei, al massimo stuzzicarla, ma non era la stessa cosa.

La sua mente tornò alla realtà quando Adrian, tra un bacio e l’altro, le fece scendere la zip dell’abito, farlo scivolare ai suoi piedi per poi farla stendere sul letto. Si posizionò sopra di lei che, con gesti sicuri iniziava a sbottonargli la camicia. Lui le tolse il reggiseno e iniziò a seguire con la lingua una linea immaginaria che portò la sua bocca a prendere un capezzolo, strappando un gemito alla riccia che fece scattare la cinghia della cintura per poi slacciargli i pantaloni. Non ci vide più quando la mano del Serpeverde le scostò le mutandine per esplorare la sua intimità, con una mano strinse i capelli di lui e con l’altra si addentrò all’esplorazione della virilità di Pucey, cercando di portarlo all’urgenza che lei stesa sentiva.

Si unirono e, dopo essersi soddisfatti a vicenda, crollarono sul letto.

-Mamma mia Granger, e chi lo avrebbe detto che la SoTuttoIo di Hogwarts nascondesse questo lato.- disse giocando con un ricciolo e ricordando i momenti vissuti poco prima.

-Neanche tu sei male Pucey.- disse scherzando. Era felice che, nonostante quello che era successo entrambi non provassero imbarazzo, voleva dire che entrambi volessero la stessa cosa e, quando il ragazzo accese la televisione, iniziando a scherzare su alcuni programmi babbani, lei capì di aver trovato un’altra figura positiva tra le serpi.

 

 

Erano le tre quando Hermione rincasò. Adrian aveva insistito per accompagnarla ma lei si era rifiutata, alla fine si sarebbe dovuta smaterializzare nel pianerottolo, niente di che.

Entrò cercando di fare il meno rumore possibile ma, appena entrata, notò che la luce della cucina era accesa.

-Alla buon’ora Granger.-

Si trovò davanti un Malfoy abbastanza nervoso e stanco, con la cravatta allentata, la camicia stropicciata e macchiata di grigio in alcun punti, come anche i pantaloni. Nonostante quello Hermione non riuscì a non pensare a quanto fosse attraente.

-Malfoy? Perché sei qui? Che ti è successo?- disse posando a terra i tacchi che aveva sfilato per non fare rumore e avvicinarsi a lui. Notò che aveva il viso teso, doveva essere successo qualcosa.

-Blaise è in ospedale.- disse.

-Come? Daphne e Pansy?- domandò allarmata lei, dal tono che aveva usato il biondo Zabini non era finito al San Mungo per una scemenza.

-Sono con lui, per questo sono io qua, mi hanno chiesto di aspettarti per portarti da loro. Pansy non voleva lasciare Daph in attesa da sola.- spiegò -Granger non è il momento di perdere tempo in domande. Ti sto aspettando da due ore, Potter e Pansy hanno anche provato a telefonarti ma niente. Pucey ti avrà consumata.- sputò prima che lei potesse fare un’altra domanda.

-Senti Malfoy, prima di tutto non ti interessa con chi passo le serate.- disse avvicinandosi con fare minaccioso, ma non scalfendo per niente l’espressione irata del biondo. – non mi risulta che tu sia nella posizione di avere voce in capitolo sulla mia vita sessuale.- ormai era ad una spanna dalla faccia del biondo – e adesso io vado a mettere un paio di scarpe comode e per strada tu mi spiegherai tutto e risponderai a tutte le domande che ho da porti.- e, prima che lui potesse anche solo pensare di risponderle, lei andò in camera sua a pescare un paio di converse bianche, afferrò un elastico dal comodino per raccogliere i capelli in una coda e si ripresentò dal biondo. Era nella posizione in cui lo aveva lasciato, anzi sembrava ancora più teso di prima… che Pucey avesse ragione? Ma come sapeva Malfoy che fossero insieme?

Appena la vide lui imboccò il corridoio per arrivare al portone, avrebbero dovuto fare il percorso fino al San Mungo a piedi, perché la smaterializzazione era calibrata per accettare solo i membri dello staff e i pazienti. La struttura distava si e no un quarto d’ora.

-Allora Malfoy, vuoi spiegarmi che è successo o vuoi che ti invii un gufo? E che c’entrano Pansy ed Harry?- disse dopo qualche secondo di silenzio.

-Eravamo a cena a casa mia.- iniziò infastidito lui – Eravamo passati a prendere anche te, ma Pansy ha trovato il biglietto. – disse lanciandole uno sguardo furente che la mise in soggezione. Ecco come sapeva dell’incontro col suo ex compagno di casa, Hermione si chiese per un attimo come si fosse sentito in quel momento, se avesse sentito una secchiata gelida come lei quel pomeriggio.

-Comunque era quasi l’una quando ci hanno chiamati sul campo. C’era una scena del crimine con due corpi. Ci avevano assicurato che fosse tutto libero, invece l’assassino era ancora lì e ha colpito Blaise, lo ha preso alle spalle.- continuò serio.

-Non siete riusciti ad indentificarlo?- domandò Hermione tesa.

-No, ci eravamo separati per perlustrare la casa e, dopo aver sentito dei tonfi, siamo arrivati e c’era solo Blaise steso a terra.- rispose il biondo e la riccia si rese solo conto in quel momento che quella situazione anche per lui non doveva essere facile. Le sue amiche le aveva un po’ raccontato del rapporto quasi simbiotico che aveva con Blaise e sicuramente trovarlo steso, probabilmente con gravi ferite, non doveva essere stato facile.

-Mi dispiace Malfoy.- disse poggiando una mano sulla schiena del ragazzo accanto a lei che, a quel contatto, sembrò rilassarsi per poi rallentare un po’ il passo prendendo un andamento leggermente meno teso.

Lui abbozzò un sorriso e continuarono per il San Mungo in silenzio, persi nei loro pensieri. Hermione si chiese se quindi tutto il nervosismo del biondo fosse dovuto esclusivamente alla situazione del suo amico oppure c’entrasse, anche se in minima parte, l’idea di sapere lei con Adrian. Quella battutina appena arrivata a casa e quello sguardo di poco prima l’avevano ulteriormente confusa.

 

 

Angolo Autrice:

Ciao a tuttiii, sono finalmente riuscita ad aggiornare in tempo!

Allora in questo capitolo succede tutto e niente.

Hermione è incredula, perché sembra che tutti si rendano conto di attenzioni del biondo che lei non ha proprio captato… ma forse è perché Malfoy fa il cascamorto con chi non prova interesse, mentre quando ci sono emozioni di mezzo entra un poco nel pallone? Ovviamente si è notato che in questa fanfic è il solito latin lover, ma avrà anche un lato emotivo? O sarà solo interesse fisico?

Cosa ne pensate di questa “amicizia” con Pucey? So che ad alcuni può fare storcere il naso, ma non mi andava di fare una storia dove Hermione si mangiava le mani in attesa che il biondo si desse una svegliata… anche perché come lui anche lei aveva bisogno di spassarsela!:P

Per quanto riguarda questo attacco a Zabini, la trama inizia a prendere una strada ben precisa, sia in Francia che in Inghilterra gli Auror si erano resi conto che ci fosse una “calma apparente” che probabilmente era da anticipazione a qualcosa di forte… beh, così sarà!

Chissà come la prenderà Daphne, vi ricordo che manca una settimana alle nozze!!

Che ne pensate della scena tra Hermione e Pucey? E’ troppo per un rating arancione? Datemi opinioni a riguardo, perchè vorrei evitare pensieri inutili per eventuali scene future, perché ovviamente se dovesse esservi una scena simile tra i personaggi principali della storia verrebbe descritta in modo più centrale e leggermente più “preciso”... fatemi sapre 😊

Ringrazio tutti voi che recensite, seguite, ricordate e preferite la mia storia, davvero grazie. Spero vi sia piaciuto questo capitolo anche se è più un “Intermezzo”, fatemi sapere che ne pensate! Un bacioooo

 

 

  
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