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Autore: Sasi02    18/07/2020    9 recensioni
[Storia interattiva - Iscrizioni Chiuse]
Katniss Everdeen è la vincitrice dei 74°Hunger Games, ma la sua vittoria non sembra voluta dalla ragazza stessa.
Ora che è ritornata sana e salva al distretto 12, dovrà rimpiazzare per la prima volta Haymitch, insegnando ai futuri tributi del distretto 12 come sopravvivere.
L'edizione della memoria è alle porte e 24 tributi verranno scelti dai distretti stessi, soltanto uno di loro potrà uscirne intatto, la domanda sorge spontanea: chi sarà?
Genere: Azione, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Tributi di Fanfiction Interattive
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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Hunger Games - Capitolo 7 75°Hunger Games - Terza Edizione della Memoria.
Giorno 1
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Tributi in vita: 18




Odette Walker, Tributo del Distretto 3



Rose non cessa di piangere mentre continuiamo a camminare, i suoi singhiozzi si fanno sempre più forti e sembra non smettere di pensare al corpo di Achille dopo ciò che è successo con la favorita del Distretto 4.
Quando l'ho raggiunta era sul punto di svenire, non ho capito bene o male cosa le stesse accadendo, ma ho deciso di prenderle la mano e avviarmi al sentiero floreale, forse perché i fiori essendo una delle cose che mi piacciono di più al mondo potrebbero allegerire il mio stato d'animo, spero...
vorrei soltanto distrarmi e aspettare pazientemente la mia morte inevitabile, in più è già tanto che sono riuscita a rubare qualche medicinale per il mio cuore prima di andare via da Capitol City.
Era severamente vietato portare qualcosa in arena, non si avrebbero avuto delle ripercussioni, ma non voglio morire senza fiato, vorrei magari addormentarmi dopo aver ingerito qualcosa di velenoso, come una mela avvelenata, imiterei la peccatrice Eva se fosse per questo, ma non vorrei profanare l'onore di nessun Dio. E' scritto nelle stelle che io sia qui soltanto per riempimento e lo accetto, ho già da anni accettato la mia morte futura, nonostante la mia giovane età posso dire di avere la testa sulle spalle ed essere molto realista. Sono un po' contenta di non illudermi in qualche modo di poter continuare a vivere, rimarrei ulteriormente delusa.
Il cielo poco fa ha proiettato le immagini dei morti e sarò sincera: avevo delle aspettative molto alte per quanto riguarda Achille Pelide. Era davvero grosso, forte e muscoloso, era un animo buono con un ottimo senso della giustizia, pronto a proteggere chi ne aveva bisogno. Io e Rose avevamo la necessità di qualcuno che potesse proteggerci, nè Killian e neanche Konnor hanno deciso di difenderci sotto la loro ala protettrice, non che mi sentissi obbigata di avere qualcuno che mi debba proteggere, però pensavo che i nostri compagni di Distretto, coloro che dovrebbero esserci più vicini assieme ai mentori e alle accompagnatrici, notassero i nostri svantaggi.
Sono sicura che io e Rose riusciremo a resistere a lungo, non voglio credere negli stereotipi, entrambe abbiamo del potenziale e dimostreremo sicuramente che non siamo delle principesse bisognose di un cavaliere azzurro.
Rose sta ancora tentennando e cammina a fatica, appena noto un piccolo tronchetto su dove appoggiarsi la piazzo direttamente lì, mi dispiace dirlo così perché sembra che stia poggiando un qualsiasi oggetto sopra ad uno scaffale...
sono anche graziata dal fatto che Rose sia piccola e minuta, non posso compiere degli sforzi eccessivi altrimenti la mia vita costerebbe cara, e parecchio.
Sono affascinata principalmente da questi "alberi" che in realtà sono lo stelo di grandissimi e giganteschi fiori, il mio sguardo si indirizza verso l'alto e i petali colorati fanno da ombra ai raggi del sole, ci sono tantissimi colori! Il mio cuore sprizza di gioia e sento che i miei occhi godono a questo paesaggio paradistico.
-Guarda, Rose.- Abbasso la voce per non rischiare che qualcuno possa sentirci ed indico la posizione dei petali, la piccola segue l'indicazione del mio indice e per un attimo le sue lacrime rimangono appollaiate sulle proprie iridi, mentre un piccolo sorrisino sollevato le spunta sul volto, dimenticandosi per un attimo di Achille.
La imito nuovamente, sicuramente saremo due belle vittime per gli altri tributi se ci vedranno conciate in questa posizione, ma ci stiamo godendo questa piccola zona dell'arena. Questo è letteralmente il mondo di fiero in cui sognavo di vivere, il mio paradiso, quello che ho immaginato e dipinto nella mia testa quando ho salutato i miei genitori, ora è qui, vivo davanti ai miei occhi. Mi sale per un attimo un groppo in gola per l'emozione, perché Capitol è spaventosamente fantastica? Se sono capaci di creare tutto questo potrebbero fare del bene alle persone, magari riuscirebbero a curare delle malattie incurabili come la mia, ma stento a crederci visto che le loro vittime annuali sono proprio ragazzi della mia età.
-Che bello...- la voce di Rose è fin troppo bassa, ormai ipnotizzata alla vista di quelle sfumature di colori che rieccheggiano nel cielo, il vento che sembra come quello primaverile si permette di entrare nelle nostre narici, l'aria e fresca e qualcosa di più sconvolgente che riesce a far sorridere ulteriormente la piccola accade subito dopo.
Una farfalla gigante si è posata su uno dei petali, il suo battito crea un tocco leggero nella profondità dove ci troviamo io e la mia alleata.
La farfalla ha dei colori sulle ali che trasmettono pace e tranquillità, solo a guardarla mi verrebbe voglia di prendere una sedia con un tavolo e cominciare a disegnare, oppure mi farei mandare, improbabile, il mio bel lettuccio e distendermi per cadere in un sonno profondo, vorrei dormire e risvegliarmi poi anni dopo, un po' come la principessa Aurora, ma non vorrei cadere di certo sotto l'effetto di una maledizione, rinchiusa in un castello ricoperto di rovi spinosi ed una terribile strega a fungermi da "guardia del corpo" per non permettere al mio salvatore di completare la sua missione.
Sto andando un po' oltre con i miei pensieri, credo che assistere troppo a qualcosa che ti piace porta dentro di te una strana sensazione.
Aspetta, il mio mondo... posso consolare ancora di più Rose, potremo riprenderci assieme.
Senza dirle nulla le prendo delicatamente la mano, la piccola riesce soltanto in quel momento a risvegliarsi e tornare al pianeta terra. Per un po' mi guarda confusa, ma si lascia convincere mentre io cerco visibilmente un posto ancora più tranquillo su cui sederci e farle passare questo piccolo periodo buio che difficilmente dimenticherà. Siamo così piccole, in che guaio ci siamo cacciate...
Gli occhi celesti puntano subito verso una caverna con accanto tantissimi fiorellini per terra, finalmente!
-Dove stiamo andando?- Mi chiede ingenua Rose mentre io continuo a camminare, avvicinando il mio indice alle labbra, facendole segno di restare in silenzio.
-E' una sorpresa.- A quelle parole la piccola apre di nuovo bocca per domandare sicuramente chissà cosa, ma ricordando le mie parole la richiude subito. Che carina, sembra una sorellina, infondo sono la più grande e devo prendermi cura di lei, ora che Achille non c'è più Rose conta soltanto sulle mie abilità. Non sono bravissima e non credo che per una bimba sia il caso di vivere nel terrore questi giochi, soltanto la sua reazione di prima mi ha devastata, è sempre genuina e con un sorriso sulle labbra, vederla piangere o rattristita non fa altro che riempire il mio cuore di lacrime.
Arriviamo dopo un po' in quel prato fiorito, Rose sorride nuovamente alla vista dei fiori e con un cenno la invito a sedersi, appena compie il gesto la imito subito dopo.
La mora si guarda attorno, ancora meravigliata da quel luogo, una piccola farfalla, questa volta di dimensioni normali, si appoggia al suo indice e lei non si trova per niente a disagio. Che coraggiosa!
-Che bello! Ci sono tanti fiori e tante farfalle, grazie Odette!- Esclama allegra la piccola, rintanandosi nel luogo in cui io mi sono sempre rinchiusa, ma è ancora troppo presto, deve ancora varcare la porta della mia immaginazione.
-Eh no, Rose.- Con l'indice le mostro un segno di negazione, di ricambio la piccola inclina lievemente il capo, confusa. -Qui è stato trovato il corpo di una piccola farfallina. Noi, che siamo incaricate come detective, dobbiamo indagare e scoprire chi ha compiuto questo delitto.- Le spiego con aria risoluta, mentre la piccola si guarda nuovamente attorno, a disagio. Alla sua reazione ridacchio lievemente, ricominciando a parlare. -Usa la tua immaginazione e la tua fantasia per trovare gli indizi, Rose.- Termino poi, ricevendo dalla mia interlocutrice un annuire sollevato.
Rose si alza e indica una grande roccia della caverna accanto a noi.
-Cosa potrebbe mai essere, detective Odette? Sembra un indizio!- La dodicenne cerca di imitare il mio tono da "detective professionista" e posso soltanto ridere nuovamente di felicità quando sta provando ad immedesimarsi come sto facendo anche io.
Porto una mano sul mio mento, fingendo di avere una barba e massaggiare il vuoto, sistemando il cappello invisibile.
-Hai ragione, tirocinante. Sembra che in quell'armadio ci siano proprio degli indizi. La farfallina prima di scomparire era in questa stanza.- Ribatto cercando di essere logica, mentre nella mia mente si proietta un vero armadio, colorato di bianco con qualche schizzo blu e dalle maniglie gialle.
Rose si avvicina alla roccia e finge di aprire il "finto armadio", mostrando poi qualcosa visto che le sue mani sono poste in avanti.
-Guardi! Del miele!- Con un finto stupore immaginario mi alzo lentamente e fingo di raccogliere l'oggetto immaginario che la mia compagna mi passa, con la mano sinistra fingo di avere in mano una lente d'ingrandimento, passandola successivamente a Rose ed aprire il coperchio: ah-ah! Ecco cosa è successo!
-Ho trovato la soluzione, tirocinante Rose.- Cammino pian piano davanti a me, rialzando il capo indicando i petali giganti che si trovano ad un sacco di metri sopra di noi, sembra quasi che possano raggiungere le nuvole, addirittura lo spazio.
Rose mi segue a ruota, posizionando le sue mani in un pugno saldo e avvicinarsi ancora più curiosa, come se il suo cervello stesse formulando tantissime domande.
-Cosa è successo, Detective Odette? Per favore, svelaci il mistero!- Mi supplica in preda alla curiosità la piccola bambina, mentre con un piccolo sghignazzo fiero mi volto verso la bambina.
-E' elementare, Holmes.- La piccola ragazzina inclina nuovamente il capo confusa, forse non sa di chi io stia parlando, ma ritorna a ricoprire il suo ruolo e infatti la mia "assistente" riprende parte alla sua recita. -La piccola farfalla non è mai morta!- Rivelo d'un tratto, mentre la piccola Rose si esibisce in un "cosa?!" stupito. E' così immersa nel ruolo che gli è venuto veramente bene, ottimo.
-Siamo negli Hunger Games, questo miele abbandona il tuo corpo e lo rende ancora più gigante. La farfalla che abbiamo visto prima ha mangiato tutto il miele ed è volata via, infatti questi fiori sono stati spalmati dalla farfalla stessa appena è diventata gigante. I famigliari non hanno riconosciuto il loro bambino perché la stazza è veramente diversa tra loro. In sostanza, non è morto nessuno.- Mi esibisco pronta a tutto, sentendomi una vera e propria protagonista, seppure questo giochetto sembra posto per un bambino delle elementari, ma Rose si limita ad applaudire e saltellare felicemente, urlando di aver risolto il mistero, che io sono una detective davvero brava.
Seppure sia un gioco, arrossisco a quei complimenti, non sono abituata ad essi, forse questa è una delle poche volte con cui ho giocato con qualcuno...
-Dimmi Rose, ti piace il mio posto segreto?- Le domando incuriosita di qualsiasi sua risposta, intendendo al mio universo immaginario, dove per la prima volta, oltre me, qualcuno ha visitato.
La ragazza dell'11 annuisce gioiosa, abbracciandomi poi successivamente.
-Mi piace il tuo mondo, voglio giocare per sempre con te!- Esordisce energica, mentre per un attimo sento una lacrima malinconica scivolare sulla mia guancia, abbraccio velocemente Rose, ricambiando la stretta.
Non ti lascerò sola, piccola. Ci sarò io con te, è una promessa.



Darlene Nealson, Tributo del Distretto 5


Da quando siamo fuggiti dal bagno di sangue, Jack non smette di lasciarmi la mano e continuare a correre, cercando un qualsiasi posto in questo bosco dagli alberi quasi tutti uguali, non gli do una colpa, ha scelto questa sezione dell'arena completamente a caso dopo che ha cercato di salvarmi. Sono ancora traumatizzata, non riesco a cacciare via l'espressione di Karma alla sua morte, il suo sangue che era schizzato letteralmente sul mio volto, e sono ancora sporca, tra l'altro, ma la cosa che mi ha più sommersa di colpe è stata la sua reazione visiva.
Era triste e sconvolto, non si aspettava sicuramente una mossa del genere da qualcuno che reputava suo amico, ricordo come Jack stesse cominciando a passare più tempo con il ragazzo del 12 quando i periodi degli allenamenti erano ancora attivi, anzi, spesso mi ritrovavo da sola ad allenarmi con l'arco, ero sicura al 100% che Jack avesse preferito una mia morte imminente anziché quella del rosso, ma così non è stato, Jack ha preferito me e sono sicura che a casa avranno visto tutti, il Distretto 5 dovrà ricredersi del ragazzo strambo e fastidioso, sono sicuro che i suoi genitori saranno stupiti dal suo gesto, soprattutto la mia famiglia e Martin, immagino loro inchinarsi davanti alla televisione e ringraziare il mio compagno di distretto per avermi salvata.
Cosa volevo fare con la ragazza del 12, poi? Sono una sciocca, se Karma è morto è soltanto perché io non sono riuscita ad aiutarlo nella sua missione, se fossi stata al mio posto, accanto a Jack, a quest'ora sarebbe morta il tributo femminile del suo distretto e non lui!
Ma poi? Avrebbe ucciso anche me? Non ha esistato neanche un secondo di rubare un pugnale dalle mani di Jack ed attaccarmi, se non fossi caduta sarei già morta in una pozza di sangue. Non voglio pensarci, devo continuare a sopravvivere, il gesto di Jack non sarà invano!
Ci fermiamo d'un tratto dopo la lunga corsa, mi prendo un attimo di tempo per recuperare fiato, vorrei scostare delle gocce di sudore che stanno iniziando a scivolarmi dalla fronte, ma la mano salda di Jack non me lo permette, sembra quasi serio in questo momento, fino a poco fa rideva e saltava, ma credo che si sia reso conto che tutto questo non fosse un gioco da prendere alla leggera.
Io che dovrei essere più giovane di lui sono più consapevole del rischio a cui sto correndo, non pensavo che lui, invece, non ne fosse al corrente...
-Sei dimagrita?- Mi chiede all'improvviso, mentre io non posso far altro che guardarlo e sgranare gli occhi, sentendomi stupida. Che cosa significa?
Il mio alleato si volta nella mia direzione e con un pollice cerca di cacciare via una delle poche macchie di sangue che mi ritrovo sul volto. Per un attimo assume un espressione affranta, ma è tempo di un secondo che ritorna il solito Jack, quello di sempre.
-Perché mi chie- aspetta, stai forse insinuando che sia grassa?!- Borbotto infastidita, incrociando velocemente le mie braccia e sfidare con lo sguardo il mio alleato. Cosa significa tutto questo? Perché chiedermi se fossi dimagrita? Pensa che stiamo facendo qualche addestramento estremo? Non ho parole per giustificare la stranezza di Jack.
Lui alza le spalle, giocherellando con la punta del proprio naso.
-Forse.- Ribatte tornando allegro come sempre, credo che lui stia cercando di dimenticare ciò che ha fatto, è una brava persona e non penso proprio che abbia mai ucciso prima d'ora. E' puro, si nota lontano un miglio...
-Bhe tu sei ingrassato.- Ribatto infantile, spostando la mia direzione altrove facendo l'offesa. Avrà consumato troppa aria e tra un po' scoppierà come un palloncino, ma che dico, come un pallone gonfiato.
-Darlene...- Mi volto nella direzione del mio alleato appena noto che il suo tono è più serio, quasi attento come se dovessi guardarmi alle spalle, ma invece lui continua a guardarmi dritta negli occhi come se volesse tuffarsi sulle mie piccole iridi.
Deglutisco rumorosamente appena mi rendo conto che nessuno dei due ha iniziato a fiatare, io sto aspettando soltanto che Jack possa finire la sua frase, ma al minuto dopo comincia a camminare nella mia direzzione, fingendo un tono minaccioso.
Di tutta risposta indietreggio lentamente, fin quando non mi ritrovo alle spalle il tronco di un albero: giro un attimo il volto verso la mia destra, ma non posso neanche farlo perché Jack alza le braccia ed avvicina violentemente le mani al trono, imprigionandomi in un piccolo spazio.
Tento di guardarlo e questa volta stringo i pugni per non pensare male, non vorrà uccidermi, vero? Jack è puro, io gli ho sempre creduto da quando siamo qui, ho sempre pensato che in lui ci sia una parte illesa che riesce a distinguersi da quella insana, a tratti potrebbe ricordare proprio Karma.
Loro due si volevano bene perché simili? Jack non è impazzito perché io gli sono stato vicino, mentre Maya ha avuto solo parole di ribrezzo nei confronti del suo compagno, ma come si fa a non compatirla? Dopo quello che ha subito alle prove individuali è il minimo che possa fare!
Jack è rosso in volto ed avvicina pian piano la sua faccia alla mia, mentre io, in completo imbarazzo e rossa fino alle punta delle orecchie indietreggio col capo, alzando di poco le braccia per aprire il palmo della mia mano creando un ostacolo tra noi.
-Darlene, io...- Questa volta il suo tono è silenzioso, i suoi occhi indirizzano prima i miei capelli, poi la mia guancia e infine le mie labbra. No, non posso, cosa vuoi fare?!
-Ti ricordo che sono fidanzata!- Soffoco un urlo per non farmi sentire da ulteriori avversari, ma Jack non mi ascolta, mi prende semplicemente la mano e...
Una scossa lieve percorre il palmo destro, non evito un urletto di dolore, mentre il mio compagno di distretto comincia a ridere come un pazzo e tenersi nuovamente la pancia.
Lo sapevo io! Mi stava prendendo in giro! Non è giusto, ed io che pensavo di essere salva!
-Dovresti vedere la tua faccia, Darlene!- Mi riferisce a stento, non riesce quasi a dirmelo in modo concreto che ormai le sue risate e il respiro che pian piano affanna gli sono d'intralcio. Di tutta risposta avvicino le mani ai fianchi e scuoto la testa, guardando poi verso la mano del ragazzo.
-Ma quello è un cicalino! Lo hai portato qui?!- Realizzo soltanto adesso che era severamente proibito portare qualcosa in arena, ma spero davvero che non ci inondino di ibridi soltanto perché Jack non riesce a fare a meno dei suoi scherzi! Vi prego, per me è già una tortura subire Jack da sola in quest'arena, perché non credo che riuscirò a capire quanto possa essere serio o meno, anche poco fa era praticamente entrato nella parte del perfetto ragazzo cattivo che blocca all'angolo la dolce ragazza! Non che mi sia piaciuto, ma se fosse stato Martin sarebbe stato ancora meglio. Sono un magnete per i ragazzi a quanto pare, ma come? In quindici ann di vita? Come gestirò i miei spasimanti quando sarò una donna fatta e finita? Aaah, Martin sarà così geloso che dovrà mettere l'etichetta sulla mia fronte!
Sono troppo distratta nei miei pensieri che Jack con un pizzico mi fa ritornare alla realtà, non è giusto, perché non possiamo sognare ad occhi aperti?
-Mi hai fatto male!- Mi lamento, mentre lui si riavvicina alla mazza chiodata che aveva lasciato per terra prima della sua performance.
Ci si siede accanto ed io mi accomodo sull'erba, mentre lui prende il suo zaino e incomincia ad estrarre qualcosa, fin quando il suo volto non si illumina.
-E' una trappola per topi!- Esclama allegro il mio compagno, mentre io afferro velocemente le due bottiglie d'acqua. Finalmente, possiamo rinfrescarci la gola! Sono davvero assetata e credo che da adesso dovrò soffrire ancora di più la fame e la sete.
Apro velocemente una bottiglia e comincio a versare un po' d'acqua sulla mia mano, pulendomi il volto dal sangue e chiedere a Jack se vada tutto bene. Gli conviene dire la verità visto che l'acqua potrà servire ad entrambi, infatti sembra che questa volta sia sincero.
-Dove potrei posizionarla... Oh, sì, è perfetto!- Jack comincia a formulare qualcosa da solo, fin quando non si avvicina ad un cespuglio bello grande a pochi chilometri lontano da noi. Vuole piazzare la trappola lì? Mentre si abbassa per posizionare la trappola comincia a canticchiare una canzone a me sconosciuta, quasi fatta apposta per i bambini. Non so cosa stia cantando, ma ripete spesso il nome della donnola.
Nel frattempo cerco di vedere se ci sia qualcos'altro nello zaino, ma a parte le due bottiglie d'acqua e la trappola per topi lo zaino è vuoto, bevo un sorso d'acqua mentre in sottofondo sento ancora il mio compagno di distretto canticchiare allegramente.
Sospiro esasperata: cosa dovrò subire ancora da questo ragazzo?


Sheena Deitis, Tributo del Distretto 4


-Cosa ti è saltato in mente, eh?!- Caitlin sta trattenendo a stento Gerald mentre il nostro figone del Distretto 1 è rimasto a braccia consorte a guardarci dall'alto al basso, non mostrando nessun segno di cedimento. E' incredibile, faceva sul serio quando diceva di volere un team perfetto che riuscisse a rispecchiarlo, non avrei mai creduto che fosse un ragazzo capace di uccidere anche la sua alleata, che senso ha? Numericamente siamo superiori, abbiamo il bottino e la cornucopia ormai è nostra, c'erano tanti medicinali affinché potessimo guarire le ferite di Chanel, non credo che in quattro gatti presenti nessuno di noi sappia come curare un alleato.
Okay, la ferita data dalla spada era davvero profonda, ma la ragazza dell'1 era ancora viva, l'avevo vista, era soltanto fin troppo sfrontata, una biondina che pensava di avere talento ben oltre a quello che possedeva, si è lasciata prendere dagli istinti impulsivi, la voglia di uccidere un tributo possente come Achille ed avere una ripercussione positiva le si è ritorto contro.
Mi dispiace per il mio tridente visto che attualmente è macchiato dal sangue secco del mio ex avversario, sono particolarmente affezionata a queste armi al punto che in passato mi sono fatta anche un tatuaggio all'altezza della spalla, sarebbe davvero figo spogliare quella parte e vedere che l'inchiostro del mio tatuaggio cominci a perdere gocce, come se fosse il liquido del sangue.
Non mi sono per nulla divertita nell'uccidere Achille, tantomeno sono rimasta senza parola quando Hubert ha alzato l'arma del nemico su una nostra compagna, insomma, non vorrei sembrare spietata od egoista, ma poteva mirare ad un nemico avversario molto più forte. Alla fine della nostra battaglia erano rimasti soltanto i due tributi del Distretto 5, ma erano troppo lontani per raggiungerli.
Un'altra cosa che mi ha sorpresa è stata la reazione di Caitlin quando ha realizzato di aver visto i caduti di questo bagno di sangue, in più, come se non bastasse, Gerald le aveva fatto notare che aveva colpito qualcuno visto che dal nulla erano apparse delle macchie di sangue dirette alla zona cittadina, poi, bhe, ha visto il cadavere di Chanel e questo litigio è cominciato.
-Lei non meritava di stare nella nostra alleanza, non ha fatto niente.- Hubert ribatte calmo e pacato, come se tutto quello che fosse successo non era opera sua. E' così... impenetrabile, non riesco a capirlo, è impossibile entrare nella sua testa e riuscire a compatirlo, avevo già olfattato puzza di bruciato quando ci ha proposto di allearsi, il suo tono era troppo studiato al contrario della sua compagna.
-Che cazzo stai dicendo!?- Sbraita Gerald mentre Caitlin continua ad avere la presa salda sui gomiti del ragazzo, io in tutto ciò mi ritrovo nel mezzo, in silenzio ad ascoltare i lati di entrambi, seppure Chanel non era stata utile, aveva soltanto commesso un errore.
-La cruda verità. Accettalo e non osare parlarmi con quel tono.- Hubert non aiuta la situazione del mio compagno visto che non accenna ad abbandonare quella superficialità degna di lui, come se in questo momento fosse sceso un Dio, non uno di quelli saggi che portano consigli, ma un Dio che porta soltanto devastazione ad ogni passo che forma.
-Dimmi cosa hai fatto tu, allora, potrei ucciderti solo per questo seguendo il tuo fottuto ragionamento!- Gerald comincia a dimenarsi ancora più infuriato, mentre d'impulso sento di dover aiutare la mia alleata che non riesce più a reggere il peso del mio amico.
Mi ci paro davanti, mentre Hubert si limita ad una risatina superba. Io lo ignoro semplicemente e mi focalizzo soltanto su Gerald, i suoi occhi sono assetati di sangue, se una di noi lo mollasse si avventerebbe sicuramente su Hubert, ma lui non è un stolto, potrebbe contrattaccare da un momento all'altro e quindi scapparci un altro morto, e non va bene!
Per quanto io non necessiti del carattere fastidioso di Hubert, lui ci serve. E' innegabile dire che sia "perfetto" a modo suo, ma comunque ha anche lui dei buchi che non riesce a notare, per quanto riguarda i suoi, di errori, è cieco.
-Smettetela entrambi. Gerald, non c'è il bisogno di litigare, Hubert, calma i tuoi istinti prima che uno di noi debba trattenerti.- Riferisco ad entrambi ad alta voce, guardando prima uno e poi l'altro, con Hubert mi accorgo di essere un po' minacciosa, ma lui non bada a questo e sceglie di replicare rimanendo nel silenzio. Ciò che ha fatto è imperdonabile, ma siamo qui per uccidere indipendentemente da chi possa essere. Io, Hubert e Gerald abbiamo già iniziato con un omicidio, Caitlin è riuscita a ferire qualcuno, Achille e Chanel, pur se caduti, hanno lottato con la missione di uccidere coloro che avevano davanti alla propria strada. Anche gli altri hanno già iniziato con i loro sporchi lavori, che abbiano ucciso o meno, non fa differenza, questo non li giustifica che qui dentro nessuno è colpevole per la morte di chi. E' solamente strategia la nostra, un patto per portarci avanti al continuamento dei giochi, ma adesso che siamo pari ad un'alleanza sarà difficile, alla fine il gruppetto che abbiamo intravisto all'intervista si è rivelata una vera alleanza, fortunatamente Hubert è riuscito ad uccidere uno di loro e privare un membro, ma anche noi ne abbiamo perso uno.
Certo, la ragazzina del 7 non è un problema, ma chi ha bocca è sempre un guaio.
-Sheena, come puoi rimanere impassibile?- Mi chiede Gerald sottotono, mentre Caitlin molla la presa, pare essersi calmato, ma non si sa mai, meglio che rimanga qui affinché uno non abbia voglia di colpire l'altro in un ennesimo impieto di rabbia. Non l'avevo mai visto così, era sempre stato carino e docile per tutta la durata dei pre-giochi, certo, un po' pavoneggiante, ma nulla di eccessivo da portarmelo sulla lista delle persone detestabili.
-Gerald, io e te abbiamo fatto la stessa cosa. C'è chi reagisce in maniera diversa, avresti mai ripetuto questo se Hubert avesse ucciso qualcun'altro?- Lo incalzo a pennello visto che il mio compagno resta fermo e si limita a mordicchiarsi il labbro inferiore, mentre, in silenzio, torna dentro la cornucopia. Mi dispiace avergli detto quelle cose, ma servirà, ne sono sicura, lui deve capire che qui il gioco pulito non esiste, è arrabbiato soltanto perché adesso abbiamo uno svantaggio numerico, diamine... abbiamo già perso due componenti al bagno di sangue, sono frustrata anche io, ma riesco a placare questo mio fastidio, anche perché vorrei agire in maniera più logica che spontanea.
Hubert non commenta nulla, anzi, anche lui resta da solo, probabilmente starà riflettendo e ci starà sottovalutando tutti, come sempre.
Mi ritrovo quindi con Caitlin, la quale non perde tempo ad avvicinarsi a me.
-Non vai da lui?- Mi chiede tranquillamente, il suo volto è diverso da quando eravamo agli allenamenti, lì era davvero decisa e pronta ad affrontare il pericolo su cui avrebbe remato, ma adesso sembra una marionetta comandata da qualcuno, compie atti che lei stessa non vorrebbe, il suo corpo si muove da solo, i fili decidono per lei. -Insomma, ti piace.- Termina d'un tratto mentre lascio che qualcosa possa scompormi.
Vero, ho detto all'intervista che io e Gerald ci piacciamo, ma soltanto per avere degli sponsor, adesso tutti qui penseranno che stiamo passando una luna di miele anziché un'arena.
Guardo decisa la mia alleata scuotendo il capo. Non so che pensiero sull'amore lei abbia, ma non credo che in una coppia uno debba costantemente preoccuparsi per l'altra persona, se uno dei due sbaglia è doveroso farglielo notare, non assecondarlo e fargli percorrere una convinzione che poi mi si ritorcerà contro.
-Va bene così. Avrà tempo di riflettere in questo modo.- Replico gentile, fino a poco fa sembravo una ragazza fredda e impostata, ma è l'unico modo per essere convincenti, nessuno seguirebbe i consigli di qualcuno se usasse un tono amorevole, mi fraintenderebbero o potrebbero schiacciarmi con una risposta ancora più forte.
-Anche io sto riflettendo.- Si lascia sfuggire la rossa, guardando con la coda dell'occhio Hubert e poi me, infine porta lo sguardo alla mia sinistra dove poco più in là è situata la cornucopia.
Credo di aver capito tutto sommato, Caitlin mi ha ripetuto diverse volte di come non riuscisse a fidarsi completamente di Hubert, si sentiva ipnotizzata ed è vero, quel biondino riesce facilmente a raggirare le persone a suo piacimento. -Sheena, ho un favore da chiederti.- Oggi Caitlin ha deciso di mettere uno stop alle sue frasi, bene.
Le degno di ogni attenzione, attendendo da parte sua una domanda.
-Non ho mai ucciso qualcuno e ho risentimento nel farlo, ma so che dovrei. Io... voglio usare la mia lama per difendermi, tu che sei riuscita a battere incredibilmente Achille, voglio che mi insegni!- Rivela la rossa mentre qualcosa si smuove dentro di me, davvero mi ha vista come esempio? Siamo amiche, è vero, ma non pensavo che potessi ricoprire un ruolo così fondamentale agli occhi di questa ragazza, per quanto riguarda la lotta con Achille devo solamente ringraziare le mie doti per quanto riguarda il combattimento, sono stata istruita da un sacco di anni e ormai la lotta è diventato un hobby per me, una piccola passione che ho portato ad evolvere man mano.
Sarebbe stato rischioso alle valutazioni farmi notare così tanto, è davvero un rischio avere dei voti così alti, ci si porta spesso ad essere la prima vittima, l'ostacolo più grande e quindi da abbattere prima che possa ingigantirsi ancora di più, se avessi dimostrato la mia vera forza sicuramente ne sarei uscita con un dodici alle prove, avrei sicuramente raccolto l'ira funesta di Hubert e, probabilmente, in questo momento farei compagnia al cadavere di Chanel.
-Va bene Caitlin, che ne dici di provare con un animale?- Le propongo accettando l'offerta, Caitlin ha tutte le carte in regola per essere una favorita eccellente, ma come con Gerald devo farle capire che qui dentro ne vale la sua sopravvivenza. Sarà anche una scusa per andare a caccia e mangiare qualcosa di squisito, non vorrei essere avida o cosa, ma far parte di questo gruppo ha dei fantastici vantaggi e sono felice di essere qui, seppure con dei caratteri che non riescono a trovare pace tra loro.
-Un animale?- Ripete la ragazza del 2, mentre io annuisco ulteriormente.
-So che uccidere un animale non provoca la stessa sensazione nell'uccidere una persona, ma è un buon inizio. Potremo recarci nella zona montuosa e aspettare qualche cervo o un piccolo coniglietto. La tua arma migliore sono i pugnali da lancio, no?- Le spiego, andando poi a parare sulla sua arma, ha dimostrato davvero molto agli allenamenti e infatti non è uscita con un voto malaccio agli allenamenti, credo che attualmente sia il secondo tributo più forte dopo Hubert, sempre per quanto riguarda i voti.
Il volto di Caitlin si illumina e annuisce, correndo poi subito verso la cornucopia, prima di raggiungerla lancio un'ultima occhiata verso Hubert, lui si esibisce in un piccolo ghigno nascosto in un sorrisetto fastidioso.
Sospiro e mi reco alla "base", Gerald e con le spalle all'entrata e sta pulendo la propria arma dopo l'ultima battaglia avvenuta, decido però di non infastidirlo e di andare brutalmente via, seguendo nuovamente Caitlin appena afferra un paio di pugnali da lancio, assieme ci rechiamo alla zona nord dell'arena, non ricordo chi ci fosse, ma comunque non sarà un problema per entrambe visto che non abbiamo intenzione di entrare, in più i tributi saranno all'interno esausti, quindi sicuramente stanno prendendo tempo per recuperare le energie perse e riprendersi dalle circostanze accadute.
L'unico problema? Aspettare qualche animale che possa arrivare qui.
-E voilà!- D'un tratto Caitlin lancia del cibo verso la zona montuosa ed io vorrei prendermi a pugni per il cibo sprecato che ho appena visto.
-C-Caitlin, perché?- Le domando incerta, cercando di non farci notare da Hubert, se lo scoprisse minimo le darebbe un digiuno che durerebbe giorni.
La mia alleata mi consiglia di fare silenzio con un gesto della mano, portando l'indice davanti alle labbra.
-E' un'esca, Sheena. Così attirerò l'attenzione di qualche animaletto.- Mi risponde lei in silenzio, mentre io decido di assecondarla e sperare che il suo piano possa funzionare.
Restiamo lì imbambolate per una decina di minuti, in realtà l'unica imbambolata tra le due sono proprio io visto che Caitlin non smette di evitare la sua attenzione sul cibo che, nel frattempo, alcune formiche stanno decidendo di scortare dei piccoli pezzetti man mano.
-Caitlin, non credo che...- Un rumore attira la mia attenzione, cavolo, ed io che pensavo non abboccasse nulla, è una pesca senza lenza ed acqua, questa.
Da un piccolo cespuglietto d'erba esce fuori un coniglio dalle orecchie basse, grigio e dagli occhietti neri innocenti, sta saltellando lentamente verso il cibo che ha davanti, il piccolo animaletto comincia ad annusarlo e poi iniziare a mangiare. E' davvero carino...
Credo che anche Caitlin sia del mio stesso appunto, sta esitando nel lanciare il pugnale che ha in mano, alla fine è così innocente, quel piccolino. Sarebbe come uccidere le bambine dell'11 e del 7... anche io non rimarrei indifferente a questo. Ho i miei limiti.
Qualcos'altro attira la nostra attenzione, un rumore minaccioso persuade l'aria attorno a noi, anche in lontananza credo che Hubert e Gerald si siano accorti di questo.
Il coniglietto alza le proprie orecchie, ma è proprio in quell'attimo che un serpente ibrido gigantesco quanto un cane non sbuca dietro di lui, e, in un sol boccone, si ciba dell'animale innocente.
Il sangue schizza proprio sul cibo che Caitlin aveva lanciato poco fa, ed è in questo momento che la mia alleata entra in scena.
-No!- Il braccio di Caitlin sembra muoversi istintivamente: un pugnale vola dritto sul volto del serpente e molti altri, a velocità indecifrabile, cominciano a seguire il precedente pugnale, fin quando il serpente ibrido non cade bruscamente per terra, ormai morto.
Poggio una mano sulla spalla di Caitlin, accennando un debole sorriso, seppure questa scena non sia piaciuta ad entrambe, lei è riuscita nel suo intento.
-Brava, Caitlin. Hai capito, quindi.- La mia compagna mi guarda dapprima confusa, per poi puntare la direzione verso il serpente, ormai sanguinante che rilascia del sangue blu, il vento le scosta poi i capelli facendola sembrare una vera guerriera.
-Sì, Sheena. Io combatterò per chi tengo a cuore.- Replica decisa, sicuramente anche per sé stessa. E' fatta, adesso sì che abbiamo la giusta determinazione per affrontare quest'edizione.


Maya Nelson, Tributo del Distretto 12


Provo a muovere un po' la gamba e noto con piacere che il dolore sta cominciando a diminuire, devo ringraziare gli sponsor per avermi donato un disinfettante, anche se a detta di Vivian e Brooklyn non serviva visto che in questo condominio, ormai vuoto, ne avevano trovato uno su uno scaffale, ma poco male, questo significa che sono popolare e che la gente mi acclama così tanto da spendere soldi per me, la loro unica ed inimitabile Maya Nelson!
Sono pronta per il successo, questo è il primo passo per diventare una scrittrice di scala mondiale, scriverò direttamente la mia storia, qui, quello che mi è successo! Racconterò di come io sia stata estratta ingiustamente agli Hunger Games, per poi scoprire che fin dalla mia nascita io ero collegata ad un estremo e pericoloso destino, impossibile da evitare, tutto ciò che potevo fare sarebbe soltanto stato stringere i denti e combattere!
Magari fingerò e aggiungerò dettagli che non ho mai fatto, tipo potrei prendermi i meriti di aver aiutato il mio gruppo, reputandomi indispensabile! Potrei raccontare magari di essermi curata da sola, che con le mie doti atletiche e la mia resistenza pari a quella dell'acciaio, io mi sia ripresa subito con le mie sole forze mentre, ahimè, le mie alleate mi lasceranno.
Ho preso un bel colpo comunque, quella bastarda del 2 me la pagherà cara, questo è poco ma sicuro, ma per la morte di Karma questo e altro! Lei era lì a lanciare pugnali a destra e a sinistra, mi è bastato prenderne uno e... tac! Mi sono fatta colpire giusto in tempo ad una gamba, poi ho finto di svenire e il pesce ha aboccato all'amo. Ho visto tutto dalla schiena di Brooklyn, il ragazzo del 5 gli ha spappolato la testa per bene, se lo meritava dopo quello che mi ha fatto, la sua unica via era morire ed io non ho rischiato sicuramente la morte per farmelo amico, anzi, l'apparizione della ragazza inutile del 5 ha fatto i suoi progressi.
Credo di aver sorriso a trentadue denti quando il colpo di cannone ha sparato per lui, ma poi mi sono dovuta ricomporre a causa delle mie nuove alleate, o vorremo chiamarle pedine?
Brooklyn mi sta simpatica e Vivian è davvero graziosa, ma... non ho tempo di preoccuparmi per gli altri, io penserò solamente a me stessa, questa è solamente strategia ed io percorrerò questa strada sicura, spremerò le mie alleate come un limone affinché mi portino lontana sana e salva, Brian sarà sicuramente fiero di me e delle mie doti combattive, ma anche strategiche!
Mi chiedo come stia, sarà in ansia per me in questo momento? Stringo di più a me il cuscino ed arrossisco violentemente, mentre il cuore comincia a battermi a mille. Lo amo da impazzire, sicuramente starà tifando per me e sa che posso farcela, alla fine ho avuto Katniss come mentore, la vincitrice più brava che abbiano mai partorito agli Hunger Games!
Forse, in teoria dovrei odiarla, non mi piace, troppo classica protagonista, io voglio essere un bel personaggio leggero e adatto in qualsiasi momento! Non sono una frigida che chiude le gambe e le apre come se fossi a fare scambi culturali. Sfortunatamente l'unico uomo di colore qui in mezzo è crepato malamente, quindi se potessi non potrei, e, ovviamente, non lo farei mai, sarebbe fuori dal mio personaggio e mi terrorizzerebbe qualcosa che non sia al di fuori di Brian.
-Allora ragazze, cosa si dice? Brooooklyn, andiamo a caccia di Daisy?- Mi dimeno allegramente sempre con il cuscino stretto alle mie braccia, mentre la mia alleata dell'8 arrossisce lievemente, si nota tantissimo il rossore sulla pelle scura, che carina, ma tanto non lo sarai mai visto che quel primato lo avrò io.
A pensarci, i miei capelli sono spettinati, dovrei andare in bagno e cercare un pettine prima di andare via, a caccia. In realtà abbiamo già dei negozietti qui sotto, quindi ci basterà rubare qualche cibo qua e là e il gioco è fatto. Non dovrò muovere un dito, che bello!
-Maya, ti sembra il caso?!- Urla imbarazzata la ragazza, mentre la rossa qui presente si volta prima su di me, poi su Brooklyn e ricomincia il giro. E' vero, Vivian non sa della cotta della mia compagna! Devo riferirglielo e dirle se supporta, come me, le coppie arcobalenose! Forse potrei scrivere di una finta relazione omosessuale tra me un altro tributo di sesso femminile.
Ci sono! Fingerò che Brooklyn, dopo aver posato lo sguardo su di me, dimenticherà completamente quella sciacquetta di Daisy e si innamorerà della sottoscritta, assieme vivremo una felice arena fin quando un terribile favorito, oppure un ibrido, non uccida la mia amata metà!
Io combatterò con tutte le mie forze e la vendicherò, vincendo i giochi, poi aggiungerei di essere ritornata con Brian e quindi di aver capito di non essere totalmente omosessuale, ma bisessuale! Che divertente, la cosa buffa è che in realtà io sia etero, sono proprio fantasiosa e piena di ispirazione!
-Hai frainteso tutto, stupida.- Sussurra la mia amica, avvicinandosi a me e acconciarmi per bene una ciocca di capelli che non era al proprio posto. Che cara, sarà la mia parrucchiera, vero, lei doveva essere la mia assistente! Infatti mi ha scortata fino a qui, ho l'assistente migliore del mondo!
Brooklyn comincia a parlare, ma non sono molto attenta visto che mi limito ad osservare un libro disposto sul comodino, mi avvicino cauta per prenderlo e poi sfogliarlo, non conosco quest'autore e non ho neanche letto il titolo, ma soltanto a vedere questa pagina posso notare come abbiano usufruito di parole che neanche io conosco, è già molto avere un vocabolario esteso al 12, ma cavolo, un pezzo di questo mi fa sentire stupida, se lo leggerò tutto mi sentirò ignorante?
Non demordo! Non si nasce già imparati, sarò autodidatta e apprenderò tutte le parole che non conosco! Ce la farò, sarà la mia missione personale!
La mano scura di Brooklyn porta via il mio libro e, delicatamente, mi picchietta la testa con quello. Che cattiva, non sa che un tomo può anche essere un'arma del delitto se è composto da tantissime pagine? In realtà credo sia improbabile, non lo so, in una delle mie storielle uccido una persona così!
-Ti conviene ascoltarmi, altrimenti potresti anche cacciarti nei guai.- Mi assicura la mia compagna, mentre io annuisco senza essere consapevole di ciò che ha detto. Vivian di tutta risposta si concede una risatina, che ha da ridere!?
-Puoi ripetere per favore?- Chiedo gentilmente alla mia primissima schiavetta, volevo dire, assistente. Sarà il mio destriero bianco, aspetta, lo è già!
-Stiamo andando a prendere qualche scorta nei negozi, non possiamo rimanere da sole, quindi tu vieni con me. Riesci a camminare?- Mi domanda pazientemente, è vero, ha una grandissima pazienza con me, se fossimo in circostante normali le dovrei parecchie cose, in primis perché è grazie a lei se sono sfuggita al bagno di sangue, sono consapevole di essermi ferita, ma se avrebbe portato alla morte di Karma allora mi andrebbe bene anche farmi saltare in aria le unghie, anche per gli altri, tutto per vincere.
Mi alzo poi senza problemi, in realtà faccio un po' fatica, ma voglio essere un'alleata affidabile, mi sono dimostrata un intralcio e adesso farò in modo di non esserlo!
Muovo lentamente la gamba, facendo poi vari giri per la stanza camminando inizialmente in modo lento, poi, man mano che proseguo, aumento ulteriormente il passo. Sì, va benissimo! Forse potrei avere dei problemi se dovessi correre, ma comunque la ferita è disinfettata quindi sto bene.
-La regia mi dice che abbiamo un'ottima infermiera.- Imito di star parlando con qualcuno, lanciando poi un occhiolino di gratitudine verso la ragazza del 9. Meglio graziarsela, ho già il cuore di Brooklyn, mi manca il suo.
-Bene, usciamo allora e stiamo attente.- Esordisce Brooklyn, sia io che Vivian annuiamo quasi all'unisono e, pian piano, apriamo la porta e scendiamo le scale della struttura grigia.
Faccio attenzione a non fare rumore e i miei occhi si spostano da una parte all'altra, in cerca di una rassicurazione, un'assenza per quanto riguarda i tributi avversari. Molti non sono minacciosi, ma comunque non si sa mai, proveranno sicuramente a farci fuori per passare un altro giorno in più. Bastardi, non mi ucciderete così facilmente.
Io e le mie due alleate arriviamo in perfetto tempo ad uno dei negozi, sfortunatamente hanno il campanellino all'entrata, quindi appena Brooklyn apre la porta sussultiamo tutte, rassicurandoci poi subito dopo. E' un intralcio, questo rumore attira l'attenzione di altri tributi.
Ma non importa, davanti a me ci sono scaffali ripieni di ogni cosa! Sia io che Vivian avanziamo verso essi, mentre Brooklyn decide di appostarsi a fare la "guardia".
Ricordo che prima di essere estratta dovevo mangiare delle patatine fritte, spero ci siano così che possiamo cucinarle, anche se è impossibile, cioè, se penso a cucinare con i fornelli in un'arena faccio prima a far esplodere tutto.
-Mh, sono buonissime!- Mi volto verso Vivian e l'ammiro, sta mangiando un pacchetto di patatine e sicuramente il suo stomaco si starà riempendo.
Mi avvicino a lei per prendere un pacco di esse, gusto classico, non vorrei avere una brutta digestione e poi è pur sempre un "cibo spazzatura", ma che ci posso fare? Sono buonissimi, per noi giovani è linfa vitale! I vecchi non capiscono niente, bha, bavosi e alla continua ricerca di lamentele. Io sarà una vecchietta fantastica e assolutamente depilata!
-Brooklyn, vieni a riempire il pancino!- Saltello in direzione della mia alleata, è troppo tesa, ma ci sta, qualcuno potrebbe attaccarci da un momento all'altro.
Assicurandoci che non ci sia la presenza di nessuno, Brooklyn sospira sollevata e mi mostra un sorrisino, le prendo delicatamente la mano e con i miei saltelli allegri, seppure a stento visto che non vorrei riaprire la ferita, la avvicino al nostro "covo segreto".
-Credo prenderò queste.- Esordisce la nostra alleata dopo un'attenta analisi, non la facevo così lenta a scegliere qualcosa da mangiare, andiamo bella, non essere schizzinosa che potrebbe essere l'ultima cosa che possiamo mangiare.
-Bene, allora buon appetito!- Appena io e Brooklyn apriamo la busta, assieme a Vivian alziamo il nostro tesoro, ma quest'ultima comincia a tossire in modo fin troppo innaturale.
io e Brooklyn la guardiamo per un attimo e quando Vivian inizia a vomitare, ad istinto, il sacco delle patatine di entrambe cade a terra.
-Vivian! Vivian!- Brooklyn comincia ad urlare e si guarda intorno in cerca di qualcosa, ma la situazione degenera perché la ragazza comincia a dimenarsi in maniera scattante e repentina, della schiuma esce dalla sua bocca e le iridi sono completamente sparite, posso vedere soltanto la pupilla dei suoi occhi. Il suo volto è rigato dalle lacrime e cerca di stringere il collo per vomitare, forse? Non saprei, io ci ficcherei due dita in gola.
-Non restare ferma, fai qualcosa!- La voce di Brooklyn mi riporta alla realtà, ma è troppo tardi: un colpo di cannone risuona in arena appena Vivian smette di muoversi, accasciata al suolo.
Io e Brooklyn rimaniamo letteralmente pietrificate, mentre ignoriamo il rumore del campanello, qualcuno... era già qui?
Tento di avvicinarmi alla busta di patatine che Vivian stava mangiando, non ha toccato cibo da quando siamo qui, questa è la prima cosa che ha mangiato.
-Dobbiamo andarcene. I cibi dei negozi sono velenosi.- Mi rivolgo diretta verso Brooklyn, la quale a stento riesce ad annuire.
Mi dispiace per lei, so che ha fatto di tutto per salvarla dal bagno di sangue, ma l'arena non necessita di alcun tipo di eroe.
Usciamo velocemente dal negozietto, ritornando poi all'edificio e riprendere lo zaino con le nostre scorte, quelle vere, fortunatamente lì c'è del cibo commestibile.
E' ora di cambiare zona, ragazzi.


Daisy Jones, Tributo del Distretto 10


Il volto della ragazza del Distretto 9 viene proiettato nel cielo, dando poi successivamente lo spazio alla scritta "17 tributi in vita", questa me la sono persa al bagno di sangue, pensavo che si limitassero soltanto ad annunciare i morti e le appartenenze del Distretto. Poco male, aiuterà i meno svegli e possiamo farci un'idea generale, non vorrei fare un resoconto dei tributi, sarebbero troppi, ma sono almeno sicura che il Distretto 9 ha già abbandonato il gioco, a rischio ci sono i distretti 6, 11, 12 e stranamente l'1 e il 2. Non mi aspettavo che qualche favorito cominciasse a perire, poco male, io ed Oscar avremo la strada spianata verso l'alto.
Si è rassicurato subito quando aveva visto che la sua compagna di Distretto non fosse caduta, anche io ammetto di essere sollevata di sapere che Nylan sia ancora tra i diciassette tributi in vita, ma mi chiedo dove sia.
Allo scoccare dello zero, io e Oscar ci siamo subito ritrovati ed entrambi abbiamo optato subito per la fuga e credo che sia stata la scelta migliore, siamo sicuramente i primi tributi che sono fuggiti dalla cornucopia il più lontano possibile, ma io non ho visto da nessuna parte quel cappello da cowboy del mio compagno.
Guardo verso la direzione del sole e la vista del tramonto riesce a calmarmi di getto, vedere il rosso e l'arancione abbracciarsi ha creato in me una tranquillità definitiva.
Mi sento calma in questa zona, abbiamo scelto la montuosa sapendo che ci fossero più rami per il falò ed anche molti animali con cui andremo a caccia, è vero, siamo usciti dal bagno di sangue senza nulla, neanche un piccolo zainetto, ma Oscar è riuscito a staccare un pezzo di quercia e con una pietra renderlo aguzzo, così che possiamo uccidere a sangue freddo qualsiasi fonte di probabile cibo ci si pari davanti.
Mi dispiace per quegli animaletti, credo di essere più devota agli animali anziché alle persone, e lo dico con il cuore in mano visto che quasi tutta la mia vita è stata passare a mungere le mucche del mio ranch, almeno ne guadagnavo qualcosa visto che il latte era davvero squisito, "mucche di qualità", dicevano, ma sono contenta di essere lontana dalla mia famiglia, anche se avrei desiderato qualsiasi posto al di fuori di questo...
Mi accovaccio per raccogliere l'ennesimo ramo per il falò di stasera, io ed Oscar ci siamo divisi i compiti: lui ha deciso di cacciare, mentre io prenderò cose basilari come dei rametti o qualche bacca commestibile, se ne trovo qualcuno anche qualche frutta, ma ne dubito, questi alberi sembrano letteralmente artificiali, ma anche il cibo lo sarà?
Se io mangiassi una bacca, starei mangiando qualcosa di artificiale e quindi a rischio di avere della tossina nel mio corpo? Chissà che sapore hanno i pixel, si immedesimano così tanto che non riesci a riconoscerne il gusto, adesso sì che sono un po' preoccupata, dovrei pensarci bene prima di compiere la scelta giusta.
Se non mangerei nulla, rischierei di morire di fame e non mi pare il caso, gli strateghi vogliono che ci uccidiamo tra noi e se non ci diamo una mossa faranno scatenare anche la tempesta più peggiore di sempre affinché qualcuno di noi possa cadere, mi sfugge una piccola risatina di ribrezzo che riesco facilmente a terminare: non riescono proprio a divertire Capitol se devono ricorrere a questi mezzucci, vero? Mi chiedo se siano responsabili di essere gli assassini di tutti i tributi che i loro ibridi andranno a cacciare.
Chissà cosa starà facendo la nonna, mi starà guardando? A casa staranno festeggiando una mia probabile morte? Li immagino permettersi uno champagne e urlare frenetici, in preda alle feste più scatenate, come se fossero dei ragazzini, quel pezzo di scroto di Thomas non si è neanche degnato di salutarmi, perché? Mi avresti avuto sulla coscienza? Probabile, io sono stata più serena nel ricevere soltanto la visita di mia nonna e di Michelle, lei... non so come possa sentirsi in questo momento, al nostro ultimo saluto la mia amica mi stava letteralmente svenendo davanti, ci ha messo un po' a staccarsi, sembrava un dolce granchietto, ma ho dovuto avvertirla poi, non volevo che i pacificatori potessero farle del male, so le voci che girano verso alcuni pacificatori se non compi ciò che "deve essere fatto".
Cosa ho imparato? Che gli umani sono insensibili e che fin quando non vale per la loro, le vite altrui sono soltanto uno spettacolo da mandare in onda, da ridicolizzare e di poco conto, perché rischiare la vita di ventiquattro ragazzi, tra cui sei stupidi, non significa molto, vero? No, lasciamo soffrire le famiglie, tanto siamo tutti oggetti da collezzione, serviamo per i CD che poi Capitol venderà ad un prezzo decente, anche in formato di videocassette se sarà possibile.
Siamo come i protagonisti di tante serie tv, e questa è la settantacinquesima, un programma televisivo che non accenna ad aggiungere la parola fine a tutto ciò. E' come un bambino dai continui lamenti, in preda al pianto più disperato per comprare l'ennesimo giocattolo in vendita, quello che la sua madre non potrà mai permettersi, ma che sarà disposta a tutto a rallegrare quel diabolico infante.
Spero che la mia, di madre, in sottoforma di angelo mi stia guardando dall'alto dei cieli, ma vorrei che dormisse per sempre, guardarmi in arena sarebbe disturbante, non posso mettermi nei panni degli altri tributi, sfortunatamente.
Non sono cresciuta con una buona famiglia, sicuramente la mia è l'unica che ha deciso di festeggiare per la mia estrazione, ma la madre di un Oscar cosa sentirà? Suo padre, dei probabili fratelli? Pensandoci, non lo conosco moltissimo, vorrei scambiare due chiacchiere con lui. Non sono mai stata una tipa socievole, ma non vorrei restare muta per tutta la durata dei giochi, sicuramente la nostra scena non ci farà guadagnare ulteriore screen-time, quindi, i capitolini non saranno interessati a noi. Ed è un male, non voglio che si sbarazzino delle nostre vite per accontentare quelle di uno spettatore troppo puntiglioso.
Ritorno al punto di ricongiungimento, una piccola base creata da me e Oscar, ci siamo affiancati ad un albero con delle grosse radici che useremo come "cuscino", sono abituata a dormire in mezzo alle capre, non so lui se riuscirà a reggere la "prima volta" selvaggia. Ovviamente parlo del sonno, non fraintendetemi! Lo prenderei a morsi se pensasse a quello.
Posiziono per bene il legno sul restante, mentre mi guardo un attimo attorno: ci sono delle grandi foglie che contengono dell'acqua potabile, c'è un fiume a pochi chilometri da qui che si ricollega anche alla zona boschiva e quella floreale, forse anche in quella cittadina, ma non saprei, ipotizzerei che magari questo grande fiume sia il confine, ma non credo proprio, almeno ci sono anche dei pesci qua e là, oggi prima di dividerci ne abbiamo presi alcuni, insomma, non ci lamentiamo: abbiamo acqua, cibo e un ottimo posticino per dormire la notte, in più entrambi siamo davvero affini, non pensavo che Oscar potesse essere simile a me, anche se spesso ripete costantemente di essere un intelligentone, okay, avrà tipo tre anni in più, ma bisogna usare anche il sale che si trova nel cervello, non solamente ciò che lo ricopre.
Oscar ci mette un po' ad arrivare e, onestamente, sono preoccupata, ma le mie turbazioni vanno via quando lo vedo con due lepri tra le mani.
Traggo un sospiro di sollievo e mi accomodo composta, mentre il mio compagno decide di prendere l'onore della situazione e provare ad accendere il fuoco con il vecchio metodo delle pietre, è inefficace all'inizio, ma dopo che ci prende la mano una piccola scintilla parte sul legno e una debole fiamma diventa pian piano più forte al punto giusto.
E' ottimo, gli alberi sono abbastanza grandi da coprire il fumo, ma è il tramonto, tra un po' la notte si avvicina e non credo che qualcuno deciderà di venire qui, insomma, dovranno riprendere le energie, no? Domani dovremo rimanere in allerta.
-Siamo proprio un bel duo, noi due.- Oscar spezza quel silenzio che si era creato tra noi, precedentemente soltanto la brezza poteva testimoniare la nostra scena muta.
-Già.- Replico silenziosa, senza scompormi e fissare con gli occhi a fessure il fuoco che comincia ad abbrustolire le nostre prede.
Rialzo il capo quando vedo una punta di disagio sul mio alleato, non va bene, dovrei sembrare simpatica altrimenti potrebbe spezzare tutto il lavoro che abbiamo fatto. Forse questa è l'occasione giusta per conoscerlo meglio, alla fin fine è come una cena senza tavola.
-Mi parli un po' di te?- Domando diretta, senza prolungarmi a giri di parole che potrebbero fraintenderlo, quelle tecniche non fanno per me.
Il corvino mi fissa inizialmente con i suoi occhi celesti, che ammetto siano bellissimi, poi annuisce con un lieve sorriso, incrociando le gambe e poggiare le mani sul terreno.
-Cosa vuoi sapere?- Mi chiede, bhe, è ovvio.
-Sicuramente del tuo passato. Sei padre a quest'età, non ho mai visto un diciottenne prendere queste grosse responsabilità.- Accenno sicura, al 10 è raro, anzi, quasi impossibile che una ragazza possa essere incinta dall'età più vicina allo sviluppo, sarebbe un grande rischio visto che è sempre opportuno decidere di avere un bambino superata la maggiore età. Ovviamente Oscar ora ha diciotto anni, ma quando è successo ne avrà avuti sedici o diciassette? Spero non sia uno di quegli uomini che battono la fiacca lasciando tutto il crudele peso alla madre, so come ci si sente, ho vissuto una scena del genere ed io ero la bambina. A pensarci mi stringo la maglia, ma poi mi ricompongo subito, non voglio sembrare aggressiva.
Oscar sorride malinconico e guarda verso il sole che sta per dare il turno alla luna.
-Sì, è una grossa responsabilità. Ho perso tutta la mia adolescenza, ho iniziato a lavorare più duramente e, la cosa peggiore, è sicuramente la perdita di Costance.- Suppongo che sia la madre del piccolo, quindi anche lui... -Ah, già, lei era la mia ragazza. Sarebbe diventata mia moglie...- Le mie teorie vengono confermate da queste parole, sento un nodo alla gola salire, mi ci rivedo perfettamente in questa situazione, non pensavo che un ragazzo pieno di talenti possa aver passato tutto questo casino.
-Come è successo?- Chiedo delicata, non vorrei offendere né il suo animo e neanche quello defunto di Costance. Il mio alleato muove per un paio di volte le palpebre, sembra sorpreso, forse è colpa della mia faccia? Sono solo preoccupata perché mi ci rivedo.
-Lei ci ha lasciati durante il parto, mentre il piccolo Harry piangeva per la sua nuova vita...- E' esattamente la stessa cosa. Sento che delle lacrime si siano appostate agli occhi, ma le respingo scostandole via, non voglio apparire debole, io sono diventata forte soltanto grazie a me stessa, senza l'aiuto di nessuno e di certo non cadrò per un momento di fragilità.
-So che non ci conosciamo alla perfezione, ma ho vissuto ciò che tuo figlio ha passato, ma in maniera più tragica.- Ribatto calma e sempre in un piccolo sussurro, accarezzando con un indice la collana di mia madre. Vorrei tanto conoscerla...
-Vuoi parlarne?- Mi domanda il mio compagno, mentre io sorrido debolmente, prendendo delicatamente la lepre che nel frattempo è cotta al punto giusto, sembra deliziosa.
-Sarà per un'altra volta.- Rispondo di rimando con un sorriso un po' più esteso, indicandogli poi la lepre. -Su, mangia, che dobbiamo anche togliere le spine dai pesci.- Gli faccio notare severa ed Oscar esegue ciò che gli ordino.
Voglio lasciare il passato alle spalle, adesso ciò che i miei occhi stanno mirando è il percorso verso un futuro più radioso e... felice.


Angolo Autore

Eccomi qui, anche se ho notato di essere molto più in ritardo del normale, ma almeno questa volta non è un mese!
Per me è davvero difficile continuare questa storia senza avere un filo da seguire, ho fortunatamente delle idee e degli abozzi del prossimo capitolo, quindi spero di poter aggiornare entro la prossima settimana od anche prima, conoscendomi, ma questo ovviamente dipende dal mio tempo a disposizione.
Ho notato che ho dato POVs soltanto a ragazze! Bhe, che dire, viva il girl power :P
In questo capitolo ho detto che non avrei ucciso nessuno, Ma Vivian non era l'eccezione alla regola, quindi me ne sono liberato subito.
Abbiamo scoperto che Maya è una cattivella e che Hubert ha creato casino nella sua alleanza, in più chi poteva essere quella "sagoma" che era nel negozio con Maya e Brooklyn? Ehehe. Confermo che i negozi hanno del cibo e delle bevande avvelenate, quindi quella persona misteriosa non ha fatto nulla.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto! Qui sotto vi lascio con i soliti promemoria.
Ci si rivede al prossimo!



Classifica:

24°David Wilson, Tributo del Distretto 9, ucciso da Konnor.

23°Sophie Clarson, Tributo del Distretto 6, uccisa da Hubert.

22°Konnor Holland, Tributo del Distretto 11, ucciso da Gerald.

21°Karma Nakemare, Tributo del Distretto 12, ucciso da Jack (2 POV).

20°Chanel Diaming, Tributo del Distretto 1, uccisa da Hubert.

19°Achille Pelide, Tributo del Distretto 2, ucciso da Sheena (3 POV).

18°Vivian Roberts, Tributo del Distretto 9, morta avvelenata.


MasterKiller:
Hubert: 2 uccisioni.
Jack: 1 uccisione.
Gerald: 1 uccisione.
Sheena: 1 uccisione.
Konnor: 1 uccisione.
Altro: 1 uccisione


Stato dei Tributi
Killian: Malconcio, dolori forti alla schiena
Gerald: Emotivamente irrascibile
Maya e Brooklyn: sconvolte e affaticate.
Un po' tutti, al di fuori dei Silenziosi e dei Favoriti, hanno una leggera fame.


Alleanze:

I Favoriti:
Hubert (Distretto 1), Caitlin (Distretto 2), Gerald, Sheena (Distretto 4)
I Silenziosi: Oscar (Distretto 8), Daisy (Distretto 10)
I Baby Sitter: Killian (Distretto 3), Eden (Distretto 6), Cedric, Lydia (Distretto 7)
Le Giuliette: Odette (Distretto 3), Rose (Distretto 11)
Il Disperato Duo: Jack, Darlene (Distretto 5)
Le opposte: Brooklyn (Distretto 8), Maya (Distretto 12)
I still shadows in my room: Nylan (Distretto 10)
   
 
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