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Autore: AryaDream    21/07/2020    4 recensioni
-Una volta ho sentito dire questa frase da un umano, mentre mi trovavo sulla terra. “Si predica bene e si razzola male”.- Balzebù sgranò gli occhi, era strano sentir dire una cosa del genere a Astaroth, ma era curiosa si sapere il significato.
Genere: Avventura, Erotico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Belzebù, Crowley, Gabriele
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I ricordi annebbiati di una battaglia passata presero a torturare la mente di Belzebù. Era tornata all'inferno, ma aver passato quelle ore di passione con Gabriel, le avevano portato alle mente strani ricordi che in verità erano più frammenti di una vita passata.
Si lasciò cadere sul suo trono cominciando a pensare a cosa era per lei essere un demone, anzi essere il principe dei demoni, il braccio destro destro di Lucifero. Doveva essere libertà, doveva essere un piacere tentare i cuori degli umani portandoli alla pazzia, vivere quell'eternità beandosi delle sofferenze del mondo che Dio aveva creato. Le piaceva divertirsi e creare il caos, ma da quando Crowley aveva deciso di fare di testa sua e di innamorarsi di un angelo, tutto era cambiato: la sua vita da demone era cambiata. In qualche modo era diventata la baby sitter di Crowley, ma pian piano cominciò ad affezionarsi a Aziraphale, rendendosi conto di avere i suoi stessi interessi per la lettura e la storia, ma stare vicino a coloro che erano stati etichettati come traditori, le aveva dato modo di stare vicino ad uno degli Arcangeli più arroganti, testardo, presuntuoso, il signorino so tutto io di Gabriel.
Quanto era odioso con quell'aria da “ Io sono perfetto, mentre voi demoni no” La voglia che aveva ogni volta di prenderlo e togliergli quell'aria di superiorità dal viso era tantissimo, però alla fine successe ciò che un demone non avrebbe dovuto fare ovvero innamorarsi di quell'angelo e alla fine come ciliegina sulla torta non ha resistito alla lussuria.
Doveva ammettere però che per essere un angelo ci sapeva fare. Dopo il loro rapporto quei frammenti di ricordi presero a tormentarla.
Voleva essere lasciata sola e cercare di scacciare dalla sua mente quei ricordi che le stavano facendo male perché si rese conto che erano ricordi di una vita passata che aveva dimenticato.
 
 
Belfagor si trovava sulla riva del fiume Acheronte proprio nel primo girone dove sono collocati coloro che vissero senza fede.
Aveva gli occhi chiusi e le braccia incrociate e ripensò al motivo per cui era tornato all'inferno. Lui insieme a Lucifero, ricordavano il loro passato da angeli, mentre gli altri, man mano che tentavano gli uomini dimenticarono il loro passato.
Quel giorno che gli spiriti guidati da Amodeo lo trovarono, si trovava nel nord Europa. Venne a sapere del piano di Lucifero, ma venne a conoscenza anche delle preoccupazioni che Asmodeo aveva per Belzebù e che qualcuno bramava il suo posto come braccio destro di Lucifero. Nessuno era più adatta di lei, nell'essere la seconda in comando, colei che avrebbe preso il posto del signore dell'inferno in caso fosse accaduto qualcosa.
Era tornato da poco tempo e aveva in qualche modo capito chi fosse la responsabile. Baal aveva sempre avuto manie di grandezza, ma non poteva essere di certo paragonata a Belzebù. I suoi pensieri vennero interrotti dall'apparizione di Amodeo.
-Pensavo ti fossi perso.- A quelle parole pronunciate da Belfagor, il nuovo arrivato sorrise. Nonostante la sua aria da colui a cui non gli va di fare nulla, Asmodeo era un demone molto pericoloso, capace di creare il caos anche negli inferi.
-Baal vuole spodestarla.- Disse infine Asmodeo, mentre un sorriso comparve sul volto dell'altro, come se si aspettasse una cosa del genere.
-Immagino che stia usando Astaroth...Andiamo a fare una visitina a quei due.- I due demoni scomparvero.
Intanto Baal era venuta a conoscenza di ciò che era avvenuto tra Gabriel e Belzebù, grazie proprio ai suoi spiriti che osservavano ogni movimento del principe infernale.
Baal trovò Astaroth nel IX cerchio, ovvero quello dei traditori della patria, degli amici e degli ospiti. La pena di questi peccatori era l'essere eternamente conficcati dal ghiaccio in viarie posizione a seconda del peccato che era stato commesso. Questo avveniva perché in vita il cuore di questi peccatori era freddo come il ghiaccio.
-Ti ho trovato.-
-Cosa vuoi Baal?-
-Dovresti trattarmi con più rispetto.-
-Potrei, ma sai non sono un demone gentile...Perché mi stavi cercando.-
-Per informarti che la nostra comandante ha avuto un rapporto con l'Arcangelo Gabriel.- Quelle parole continuarono a martellargli nella testa. Era stufo di quell'Arcangelo, aveva osato sfiorare la sua Belzebù, ma l'avrebbe pagata.
Stava per teletrasportarsi, quando venne bloccato da Belfagor.
-Mi dispiace, ma la tua vendetta non può compiersi.- Lo sguardo del demone andò su Baal.
-Nessuno di noi può prendere il posto di Belzebù come braccio destro di Lucifero. Tra noi è la più potente.- Asmodeo rimase in silenzio, ma era d'accordo con le parole di Belfagor, ma sapeva anche che nascondeva qualcosa.
-Baal nonostante il tuo amore per Lucifero, lui non ti guarderà mai e tu Astaroth rinuncia a lei. Lei riuscirebbe a tentarti e farti credere ciò che vuole perché lei è Belzebù.- Ora rimanevano solo due cose da fare andare da Lucifero e la stessa Belzebù e avrebbe cominciato proprio da quest'ultima. Prima di lasciare il IX cerchio chiese ad Asmodeo di controllare quei due e di attenersi al piano del signore dell'inferno.
 
 
Cosa doveva fare? Per la prima volta Belzebù, si sentiva cosi impotente davanti a quel sentimento chiamato amore e non solo.
Quei ricordi di vita passata la tormentavano e non riusciva a concentrarsi su altro.
-Dovresti rilassarti e calmarti.- Belfagor comparve davanti a lei che era ancora seduta sul suo trono. Sapeva che era tormentata.
-Cosi ti sei innamorata di Gabriel-
-Dovevo evitarlo.-
-Ci si innamora sempre di coloro che per noi possono essere pericolosi.- Gli occhi di Belzebù, non lasciavano la figura di Belfagor, lei conosceva il segreto che lo aveva portato lontano dall'inferno, ma sapeva che lui ricordasse la sua vita di quando era un angelo di Dio.
-Come hai fatto a fare finta di nulla.-
-Micheal è un Arcangelo colei che ha fatto cadere Lucifero, ed io un demone. Per lei stare con me è stata una debolezza che non vuole e non può ripetere.- Bastava osservarlo per capire che ciò che aveva fatto era stata per proteggere l'arcangelo.
-Bel, ormai è successo è inutile rimuginarsi addosso, l'unica cosa è andare avanti e fare finta di nulla o devi dirmi altro.- Da quando ha memoria Belfagor le era stato sempre vicino e anche lei in qualche modo si era affezionata.
-Da quando sono tornata ho dei ricordi frammentati di una vita passata. Vedo una battaglia e poi l'oscurità.- In quel momento capì che la mente di Belzebù stava rivivendo i momenti della battaglia che li avrebbe fatti cadere.
-Cerca di non pensare a nulla oppure vai a sfogarti corrompendo qualche anima...Ora devo andare che ho promesso ad Asmodeo di andare a corrompere alcuni umani. A dopo Bel.- Scomparì come al suo solito, ma sapeva che nascondeva qualcosa.
 
 
Belfagor comparve nel cuore dell'inferno, luogo dove risiedeva Lucifero. Mentre camminava pensò a Belzebù.
Loro erano nati insieme come angeli, erano fratelli e sorella. Lei riusciva a creare degli arcobaleni stupendi, con dei colori che sembravano vivi, mentre lui creava le nuvole. Creava sempre forme strane che facevano divertire sua sorella ed era l'unico amico di Lucifero. Nonostante lui fosse il preferito da Dio, preferiva stare solo.
La luce trionfò sulle tenebre. Fu cosi che Dio plasmò le tenere rendendole luce, ma un angelo che aveva creato il più bello aveva dentro di se, le tenebre più nere. Il suo nome significa “portatore di luce”ma di luce non aveva proprio nulla.
Era arrivato senza nemmeno accorgersene per quanto era immerso nei suoi pensieri.
Lucifero era seduto sul suo trono, aveva un espressione tranquilla.
-Ti sei fatto attendere.-
-Ero con Belzebù.-
-Tua sorella, non potrei mai gestire questo luogo senza di lei...Siamo gli unici due che ricordiamo la vita da angelo e eri l'unica persona che era degno di starmi vicino.-
-Alla fine il tuo braccio destro è diventata Belzebù.- Lucifero prese a ridere, era una risata macabra senza gioia, ma Belfagor, lo conosceva, lui voleva salire al potere l'oscurità che era in lui, gli impediva di essere un angelo fedele.
Lui voleva essere allo stesso livello di Dio.
-Nonostante il tuo peccato di amare l'arcangelo che odio di più in questo miserabile mondo, mi chiedo cosa tu voglia fare?-
-Sono un demone non dovrei provare sentimenti, ma sai non è mai vero ciò che si dice, noi esseri demoniaci proviamo dei sentimenti, ma il mio dovere è quello di demone e quello di obbedire ai tuoi ordini.- Lucifero aveva ritenuto che Dio ignorasse la superiorità degli angeli preferendo creare degli esseri inferiori come gli umani, persino gli angeli che lo avevano seguito avevano peccato di ingenuità nel seguirlo.
Ricordò Micheal in tutto il suo splendore che si elevò come una fiamma nel cielo e prese a combattere insieme a tutti gli arcangeli, fino a quando non diede il colpo di grazia a Lucifero facendolo precipitare insieme a tutti i suoi alleati all'inferno.
L'arcangelo Micheal venne elevata nella gerarchia più alta, diventando il “capo” degli arcangeli, mentre Lucifero a causa del suo orgoglio e della sua sete di potere era rinchiuso nel posto più odiato e temuto al mondo: L'inferno.
Belfagor e Lucifero si guardarono e il signore delle tenebre fece capire al demone di fronte a lui che conosceva il segreto di Beolzebù, conosceva il suo amore per quell'arcangelo, ma se tutto quello aveva avuto inizio era stato per colpa sua, perché era stato proprio Lucifero a ordinare al suo braccio destro di sorvegliare Crowley e il suo amichetto angelo e alla fine anche lei come suo fratello prima di lei si era innamorata di un arcangelo.
Avrebbe dovuto impedirlo, ma si fidava di lei e finché avrebbe svolto il suo ruolo non avrebbe interferito, ed era convinto che Belzebù non avrebbe mai abbandonato l'inferno, tanto ormai gli amore tra angeli e demoni erano all'ordine del giorno.
-Sarà interessante vedere Micheal impazzire quando scoprirà di Gabriel.-
-Cosa vuoi fare con Bel?-
-Nulla. Nessuno in questo posto può prendere il suo posto. Ho perdonato te per essere stato con colei che mi ha spedito in questo posto, ma voglio vedere gli umani contro gli angeli, voglio che quel popolo inferiore dichiari guerra contro colui che li ha creati.- Quelle parole erano state dette con odio puro e Belfagor avrebbe obbedito, come lo avrebbe fatto Belzebù e gli atri demoni.



Note Autrice:
Dovevo aggiornare ieri, ma per problemi di tempo non ho fatto in tempo, ma eccomi qui.
Questo capitolo non ruscivo a farmelo piacere perché  volevo descrivere meglio Lucifero e Belfagor gli unici due che ricordano la loro vita da angeli.
Si scopre anche il legame tra Belfagor e Belzebù.
Per il prossimo capitolo sempre se non cambio idea, dedicarlo totalmente agli angeli specialmente Gabriel e Micheal.
Grazie a Nao Yoshikawa per leggere in anteprima i capitoli e per l'aesthetic.
Grazie anche a coloro che arrivano fin qui.
  
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