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Autore: mikyintheclouds    26/07/2020    1 recensioni
Lily, James e tutti i loro compagni stanno per iniziare il sesto anno ad Hogwarts, ma un evento improvviso, inaspettato e molto triste sconvolge l'estate di tutti, in particolare quella di James.
Questo, quindi, lo porta a maturare e Lily, che l'aveva sempre accusato di essere un bambino, inizia a vederlo con occhi diversi, inizia a considerarlo un uomo, forse il suo uomo.
Tra la guerra, la resistenza, i compiti e i piccoli grandi drammi di Hogwarts, vi propongo una storia James/Lily, in cui sono presenti ovviamente anche i Malandrini, le amiche di Lily e gli altri personaggi che tanto amiamo.
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Paciock, I Malandrini, James Potter, Lily Evans, Marlene McKinnon | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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La mattina seguente, Sirius Black scese in Sala Grande a fare colazione più presto del solito; voleva, infatti, essere sicuro di incontrare Lily Evans e parlare con lei riguardo la gita ad Hogsmeade, come aveva promesso di fare a James.
La vide seduta al tavolo dei Grifondoro, intenta a leggere La Gazzetta Del Profeta mentre sorseggiava il suo succo di zucca, quindi si avvicinò deciso, sperando con tutto il cuore che non si arrabbiasse troppo con lui, una volta venuta a conoscenza della sua idea.
“Buongiorno Evans.” La salutò cauto, sedendosi vicino a lei.
“Black.” Rispose lei, senza nemmeno staccare gli occhi dal giornale.
“Cosa si dice nel mondo dei maghi? Ci sono novità interessanti?” Cominciò accennando alla Gazzetta, prendendo tempo.
“Cosa vuoi, Black?”
“Come?”
“Ci conosciamo da più di cinque anni e posso contare sulle dita di una mano il numero delle volte in cui abbiamo avuto una conversazione, tu ed io. Di solito mi parli quando vuoi qualcosa o quando vuoi prendermi in giro con il tuo amichetto Potter. Dato che, a meno che non sia sotto quel suo mantello, non c’è traccia di Potter, ripeto la domanda… cosa vuoi, Black?”
Sirius rimase in silenzio ad osservarla per qualche secondo, sogghignando. Doveva ammettere che era davvero brava e iniziava a capire perché a James piacesse tanto stuzzicarla, era probabilmente l’unica in grado di tenergli testa.
“Dopodomani c’è l’uscita ad Hogsmeade.” Esordì.
“Lo so. Stai cercando di invitarmi fuori, per caso?” Lo provocò lei, andando avanti contemporaneamente con la sua lettura.
“Ma ti è andato di volta il cervello, Evans? No, no! Volevo solo dire che so che James ti ha promesso che ti avremmo raccontato tutto una volta là, e ti assicuro che sarà così, ma vorrei chiederti un piccolo favore.”
“Mmh.” Commentò solamente.
“Vorrei passare un po’ di tempo da solo con Marlene. Tra il Quidditch, i compiti e tutto il resto ci stiamo vedendo pochissimo in questo periodo e…” Esitò.
“E…?” Continuò Lily per lui.
“E mi manca, Evans.”
Lily a quel punto abbassò il giornale e lo guardò dritto in faccia.
Sirius era innegabilmente un bellissimo ragazzo, ma i suoi occhi grigio tempesta erano solitamente imperscrutabili. In quel momento, tuttavia, mentre pensava a Marlene, aveva una luce, una scintilla che non aveva mai notato prima. Anche il tono di voce, solitamente sarcastico, era sorprendentemente serio e deciso.
Quel ragazzo amava veramente Marlene e Lily, per la prima volta, riuscì a intravedere qualcosa di tutto quello che la sua migliore amica elogiava di Sirius.
“Perché stai sorridendo?” Chiese Sirius.
“Sorrido perché ieri sera Marlene mi ha detto le stesse identiche cose che mi stai dicendo tu ora. Le ho raccontato quello che è successo l’altro giorno e, quando le accennato ad Hogsmeade, ha reso subito chiaro il fatto che volesse andarci con te.”
“Quindi? Mi stai dicendo che avrei potuto fare a meno di chiedertelo?”
“Già, ma apprezzo il gesto. Non sei completamente un idiota, allora.”
“Grazie della considerazione.” Ribatté Sirius, ridendo. “Quindi… non ti dispiace andarci con James, vero?” Continuò, poi.
“Beh, non sprizzo gioia da tutti i pori all’idea di dover passare del tempo da sola con Potter, ma non sono nemmeno così egoista da impedire alle mie amiche di stare con i loro ragazzi nell’unico giorno in cui si può stare fuori dalla scuola. Perché immagino che anche Remus voglia andarci con Mary.”
“Puoi dirlo forte. Bene, grazie Evans. Ora posso andare a rassicurare James.”
“Rassicurarlo?”
“Era preoccupato, ma lascia perdere. Come se non ti avessi detto niente.” Concluse Sirius agitando una mano, poi prese un paio di biscotti, si alzò e se ne andò, lasciando il discorso volutamente in sospeso.
“Ma che vuoi dire? Perché Potter era preoccupato?” Gli gridò dietro Lily, cercando invano di trattenerlo, ma il ragazzo alzò una mano in segno di saluto e, senza nemmeno voltarsi, si congedò dicendo: “Ci vediamo dopo a lezione, Evans.”
 
Lily tornò pensierosa alla lettura del suo giornale. Potter, lo stesso ragazzo che non si era mai fatto problemi a provarci con lei in tutti i modi possibili, ora era preoccupato di come lei avrebbe reagito alla notizia che avrebbero dovuto passare del tempo da soli ad Hogsmeade? Lily credeva davvero che Potter non vedesse altro che l’ora di poter stare da solo in sua compagnia, invece lui si stava facendo degli scrupoli… ‘Allora è veramente cambiato.’ Pensò sorridendo.
Ma il sorriso le si spense subito, quando, lanciando un’occhiata al tavolo dei Corvonero, notò che finalmente era arrivato Sebastian Harrison.
Dopotutto, Black non era l’unico ad essersi svegliato agitato quel mattino perché lo attendeva un discorso importante. Anche lei, infatti, avrebbe dovuto parlare a Sebastian per dirgli che era tutto finito, ammesso che fosse mai veramente cominciato qualcosa.
Fece un respiro profondo, si alzò e andò da lui. Erano giorni che non si parlavano e non sapeva nemmeno come cominciare il discorso.
In un’altra ala del castello, anche James Potter fece un respiro profondo, quando raggiunse Margareth fuori dall’aula di Aritmanzia, dove era sicuro che l’avrebbe trovata. Sperò solo che, una volta capito che lui l’aveva usata come ripiego di Lily, lei non l’avrebbe Schiantato, ma mantenne comunque la testa alta, lo sguardo fermo, il suo sorriso malandrino e le si avvicinò.
 
Finalmente arrivò il giorno tanto atteso e nella scuola c’era ancora più subbuglio del solito, in quanto tutti erano venuti a sapere che, dopo anni di tentativi, James Potter era riuscito a convincere Lily Evans ad uscire con lui. Ovviamente, pochi sapevano la verità che stava dietro a quell’avvenimento, ma poco importava, perché era quasi un fatto storico l’uscita di James e Lily.
James era agitato forse per la prima volta in tutta la sua vita e, dopo una veloce colazione, si recò all’ingresso ad aspettare i suoi amici e le ragazze. Siccome era inverno e nevicava ancora copiosamente, era stato deciso che i ragazzi si recassero ad Hogsmeade in mattinata per avere più tempo per stare in giro prima che venisse buio. Dopotutto, infatti, non era molto intelligente starsene a ciondolare da qualche parte con i tempi che correvano.
Dopo qualche minuto di attesa, James fu raggiunto da Sirius, Remus e Peter che chiese con la sua vocettina timorosa: “Allora ragazzi, da cosa vogliamo cominciare una volta raggiunto il villaggio? Potremmo andare da Zonko e poi passare un po’ di tempo a Mielandia prima di raggiungere I Tre Manici Di Scopa per il pranzo, che ne dite?”
“Di cosa stai parlando, Codaliscia? Noi siamo in giro con le nostre ragazze oggi, mi pareva che avessimo già parlato della cosa.” Rispose Sirius.
“N-Non mi ricordo che mi abbiate mai detto una cosa simile.” Mugugnò Minus, spostando i suoi occhietti acquosi da Sirius, a James, a Remus, che aggiunse: “Ne abbiamo parlato in dormitorio, Peter. Io vado con Mary, Sirius con Marlene e James con Lily, poi ci vediamo tutti insieme ai Tre Manici Di Scopa e spieghiamo a Lily quanto abbiamo – mi correggo, hai – scoperto sulla sua aggressione.”
“M-Ma pensavo ci aveste ripensato… insomma… i-io con chi vado?” Domandò con aria smarrita. Mai, infatti, prima di quel momento si era trovato completamente solo; di solito era abituato a seguire i suoi amici ovunque andassero, come un bravo cagnolino.
James stava per rispondere, quando arrivarono le ragazze e la voce gli si spense in gola nel vedere la bellezza di Lily Evans. Indossava un vestito verde bottiglia, calze nere pesanti, un paio di anfibi neri e portava sottobraccio il mantello, mentre al collo la sciarpa scarlatta dei Grifondoro si confondeva con i suoi capelli rossi.
“Buongiorno ragazze!” Esclamò Sirius, scoccando un bacio sulle labbra di Marlene che sorrise.
“Buongiorno a voi! Pronti?” Chiese Marlene, entusiasta che finalmente i suoi due migliori amici sarebbero usciti insieme.
“Prontissimi.” Rispose Remus, prendendo sottobraccio una felicissima Mary.
“Ottimo, allora andiamo!” Esclamò Marlene, coprendosi con il mantello.
“Ciao ragazzi, possiamo unirci a voi per scendere al villaggio?” Domandò Alice, mentre si avvicinava alla porta, accompagnata da Frank.
“Ma certo, tesoro! Che bello che finalmente siamo tutti in coppia e possiamo andare insieme ad Hogsmeade senza problemi.” Disse Marlene, beccandosi all’instante un’occhiataccia di Lily che stava chiaramente a significare che lei e Potter non fossero assolutamente una coppia. Marlene, di rimando, le fece l’occhiolino e ridacchiò, mentre si avvinghiava al braccio di Sirius per proteggersi dal freddo che entrò nel castello quando aprirono la porta.
Il gruppetto di amici si incamminò fuori, verso Mastro Gazza che prendeva i nominativi degli studenti che sarebbero scesi al villaggio, quando James, con la coda dell’occhio, notò che Peter stava tornando verso le scalinate.
“Ehi, Peter!” Lo chiamò. “Che stai facendo? Perché non vieni?”
Peter si girò verso di loro e, con un sorriso finto rispose: “Non ti preoccupare, James. Voi andate pure. Non mi sento bene.”
“Avanti, Codaliscia, che ti prende? Andiamo! Ci servi per pranzo, ricordi?”
‘Servire’ Pensò Minus. ‘Questo sono per loro… qualcosa che serve quando ne hanno bisogno, ma per il resto vengo escluso.”
“Non voglio andare da solo. Ci vediamo stasera.” Rispose, girandosi nuovamente verso le scale.
“Vabbè, ragazzi, andiamo che si sta facendo tardi. Se non vuole venire, dovremmo lasciarlo in pace.” Replicò Mary, convincendo tutti a muoversi verso il villaggio, sotto la neve che cadeva fitta e candida.
A Minus non sfuggì quel commento e qualcosa si mosse dentro di lui… il tarlo della gelosia, quella vocina fastidiosa che ti convince che gli altri non ti vogliano effettivamente bene, che stiano sparlando di te. Si legò quel commento al dito, insieme alla sua quasi morte per colpa di James Potter. Quei due, in un modo o nell’altro, avrebbero pagato il fatto di averlo trattato come un povero imbecille.
 
Il resto del gruppetto, dimenticatosi in fretta di Minus, iniziò a scendere verso il villaggio. Le ragazze camminavano piano, timorose di scivolare sulla neve fresca e di bagnarsi tutti i vestiti, mentre i ragazzi ingaggiarono una battaglia a palle di neve.
“Sirius, smettetela! Vi bagnerete tutti!” Urlò Marlene, che però non riusciva a trattenere le risate di fronte alla gioia quasi fanciullesca del suo ragazzo e dei suoi amici in mezzo alla neve.
“Mi pareva che fossimo dei maghi, amore mio. Se dovessimo bagnarci, un incantesimo sistemerebbe tutto.” Rispose Sirius, mentre lanciava una palla direttamente in faccia a Frank Paciock.
“Come dargli torto.” Sghignazzò Alice, che riprese dicendo: “Che bello che finalmente siamo tutte insieme e con i ragazzi dei nostri sogni!”
“Parla per te, Alice! Non definirei proprio Potter come il ragazzo dei miei sogni, al massimo dei miei incubi.” Ribatté prontamente Lily, senza farsi sentire dai ragazzi. Non aveva voglia, infatti, di litigare con Potter quel giorno, ma doveva ammettere di non essere la ragazza più felice della terra.
“Tesoro, smettila! Non hai visto dove è finita la mandibola di James poco fa, quando ti ha vista arrivare?”
“Non ci ho fatto proprio caso.” Mentì Lily che, al contrario, era rimasta piacevolmente lusingata dalla reazione che aveva avuto James e dall’occhiata che le aveva riservato.
“Certo…” Replicò ironicamente Marlene.
“Invece, non ci hai più raccontato come è andata con Sebastian.” Disse Mary, accennando con il mento al ragazzo che si trovava all’ingresso del villaggio e che ignorò Lily, guardando invece in cagnesco un ignaro James che stava ridendo di qualcosa con Remus.
“Non bene.” Cominciò Lily, “Mi ha accusata di averlo usato per arrivare a Potter, mi ha detto che mi sono comportata come una stronza e ha giurato che farà nero Potter alla prossima partita di Quidditch.”
“Questo sarà da vedere.” Rispose Marlene piccata, “Ma sul fatto di averlo usato, mi spiace dirti tesoro che non ha tutti i torti.”
“Marlene, non ricominciare per favore, mi sento già abbastanza in colpa.”
“Non ricomincerò, tesoro, stai tranquilla. Ma devi ammettere a te stessa la verità, non trovi?”
“Marlene ha ragione, Lily. Anche lui è andato a parlare con Margareth, sai?” Si intromise Alice, che di fronte allo sguardo perso di Lily, continuò: “Me l’ha raccontato Frank stamattina. James è andato a parlarle ieri subito prima delle lezioni e poi ha riferito tutto ai ragazzi prima di andare a dormire. Da quello che mi ha detto Frank, nemmeno lei l’ha presa benissimo… aveva capito che James la stava usando e che in realtà lui è cotto di te, ma sperava di indurlo a cambiare idea. Si stava innamorando di lui, nonostante si fosse ripromessa di non farlo, proprio perché sapeva che lui non provava i suoi stessi sentimenti.”
Lily rimase in silenzio ad assimilare quello che aveva appena appreso. James Potter era veramente innamorato di lei.
Lo guardò mentre rideva con i suoi amici, asciugandosi gli abiti con la bacchetta, e si ripromise di essere carina con lui, almeno per quel giorno.
“Bene!” Esclamò Marlene. “Eccoci arrivati e tutti asciutti, finalmente. Scusatemi, ragazzi, ma io requisisco il mio fidanzato. Ci vediamo dopo bellezze.” Disse prendendo sottobraccio Sirius e scoccando con la mano un bacio alle sue amiche.
Anche Alice e Frank si presero per mano e si diressero verso Mielandia, mentre Remus e Mary, abbracciati, si rifugiarono in un negozio di libri.
“Eccoci qui, Evans. Dove vuoi andare?” Chiede James, avvicinandosi a Lily, ma mantenendo comunque una certa distanza.
Lily ci pensò per un momento, poi decise che, ormai che era lì, tanto valeva cominciare a comprare qualche regalo di Natale per le sue amiche.
“Vorrei andare in quel negozio.” Rispose, indicando una piccola boutique a pochi passi da loro.
“Non ci sono mai stato.” Replicò James.
“Non stento a crederlo… vendono collane e bracciali.”
“Ah.” Commentò, facendo capire a Lily che non era per niente entusiasta della scelta del luogo.
“Tranquillo.” Ridacchiò Lily. “Devo solo comprare un braccialetto per Marlene, come regalo di Natale, e poi usciamo subito. Non sono una grande amante dello shopping.”
“Per fortuna.” Ribatté lui, facendola ridere.
Entrarono nel piccolo negozietto e Lily si mise subito alla ricerca di qualcosa che potesse piacere a Marlene. L’amica, infatti, adorava i braccialetti, ma aveva anche dei gusti abbastanza particolari. Stava camminando lungo lo stretto corridoio del piccolo emporio, quando notò un medaglione molto bello, una piccola farfalla con le ali verde bottiglia e il corpo ovale e apribile, all’interno del quale si poteva collocare una foto. L’accarezzò con la mano, si soffermò per un’istante a guardarla, notò il prezzo e passò oltre.
Quel gesto, ovviamente, non passò inosservato a James.
Dopo essersi guardata attorno per un po’, Lily scelse un fine braccialetto per la sua amica, pagò e uscì nella neve insieme a James.
“È molto carino quel bracciale.” Commentò gentilmente James.
“Già, spero solo che piaccia anche a Marlene.”
“La conosco, le piacerà.”
“Come puoi esserne sicuro?”
“Perché sei tu che glielo regali. Anche se non le dovesse piacere, il solo fatto che sia tu a darglielo, lo renderebbe bello.”
Lily rimase sorpresa nel sentire quelle parole e osservò James per qualche istante, sorridendo. Quel ragazzo aveva sempre la capacità di spiazzarla.
“Ora, dove andiamo?” Riprese James dopo qualche passo.
 
Al castello di Hogwarts, il professor Lumacorno ammirava Francis, il pesciolino nato dal petalo di giglio immerso in una boccia di acqua cristallina che Lily Evans gli aveva regalato.
Quella ragazza singolarmente dotata aveva il potere di commuoverlo ogni volta e sapeva che meritava delle scuse per comportamento freddo e distaccato che aveva mantenuto nei suoi confronti da dopo la disastrosa festa di Halloween.
Sicuramente l’avrebbe trovata ad Hogsmeade (anche ai professori, infatti, erano giunti alle orecchie i pettegolezzi sulla neonata coppia Evans/Potter) e decise di scendere al villaggio, nonostante la copiosa neve.
 
James e Lily passarono una mattinata piacevole tra battute, prese in giro e chiacchiere.
Lily riuscì a prendere tutti i regali di Natale per le sue amiche, piacevolmente sorpresa dalla compagnia di Potter che non le aveva dato fastidio nemmeno per un secondo.
Aveva notato, tuttavia, che lui non aveva preso nessun regalo per i suoi amici.
“Non ce li scambiamo.” Disse lui, semplicemente, quando lei si decise a chiederglielo. “Loro vengono a casa mia a festeggiare il capodanno, portano qualcosa e siamo a posto così. È la nostra tradizione.”
“Mi sembra una buona idea, almeno non devi stare a pensare ogni anno a cosa regalare.”
“Esatto. Comunque, tu torni a casa per le vacanze, non è vero?”
“Si, anche se quest’anno avremo a pranzo anche il nuovo ragazzo di Petunia e già mi sento male all’idea.”
“Babbano, immagino?”
“Della peggior specie.” Rispose, facendo ridacchiare James.
“Ti andrebbe di venire a casa mia per la festa di capodanno?” Domandò cauto James. “Marlene ed Alice solitamente vengono perché le nostre famiglie sono in rapporti di amicizia da anni, Remus sarà dei nostri, quindi Mary è la benvenuta… mancheresti solo tu.”
Lily rifletté per un momento, ponderò l’idea di restare a casa con Vernon e Petunia (prima aveva sempre festeggiato con Severus, ma ovviamente quell’anno sarebbe stato diverso) e non ebbe alcun dubbio quando rispose: “Molto volentieri.”
“Bene.” Rispose James, non riuscendo a trattenere uno dei suoi tipici sorrisi malandrini che fece vacillare le gambe di Lily.
“Forse è arrivato il momento di andare verso i Tre Manici Di Scopa. Anche se non c’è Peter, che è stato l’elemento fondamentale del piano, ti possiamo raccontare noi come è andata.” Riprese James dopo qualche minuto.
Mentre si incamminarono, Lily ammirò ancora una volta la profonda stima che James nutriva per i suoi amici, soprattutto perché in questo caso si trattava di Peter Minus, e tutti sapevano che razza di incapace fosse. Quel ragazzo, sotto la maschera da arrogante combinaguai, nascondeva un cuore d’oro e lei si sorprese a sorridere pensando a quanto, in realtà, James Potter fosse di una dolcezza disarmante.
 
Lily si avvicinò un po’ di più a James, mentre camminavano, tuttavia, non arrivarono mai al pub del villaggio. Mentre si trovavano all’inizio della via principale, infatti, il cielo divenne improvvisamente più scuro di quanto già non fosse, il freddo aumentò, ma sembrava diverso, era più intenso e penetrava nelle ossa. Iniziarono anche a provare una strana sensazione, come se non potessero essere più felici, come se la vita stesse per essere risucchiata via dai loro corpi.
“Che sta succedendo? Mi sento strana.” Domandò Lily, imbacuccandosi meglio nel suo mantello e avvicinandosi ancora di più a James in cerca di protezione.
James, che aveva un brutto presentimento, si guardò intorno, scrutando con particolare attenzione il cielo.
“Lo so io cosa sta succedendo… stanno per arrivare i Dissennatori!”
“Le guardie della prigione di Azkaban? E perché mai dovrebbero venire ad Hogsmeade?”
“Non te lo dire, questo, ma non promette niente di buono. Dobbiamo scappare, Lily!”
“Cosa? E gli altri?”
“Ho un modo per avvisarli, non ti preoccupare, se la caveranno.” Disse prendendole saldamente la mano e iniziando ad aumentare il passo in direzione della Stamberga Strillante. Da dove si trovavano, infatti, la via più breve per tornare al castello era attraverso il passaggio segreto che passava sotto la casa.
Mentre correvano, James tirò fuori dalla tasca del mantello il suo inseparabile Specchio Gemello. “Sirius.” Sussurrò, facendo incuriosire Lily.
“James!” Rispose subito l’amico. Lily, che correva a fatica a fianco di James, rimase basita. Ma cos’era?
“Dove sei, amico? I Dissennatori sono al villaggio, bisogna scappare.”
“Lo so, James. Sto tornando al castello con Marlene, ma non so dove siano gli altri. Sta scoppiando il caos, fratello. Tu dove sei?”
“Con la Evans, stiamo andando verso la Stamberga. Una volta superati i confini di Hogwarts saremo al sicuro.”
“Mi raccomando, siate prudenti!”
“A dopo, fratello.”
“Lo spero.”
“Potter, ma cosa?” Iniziò a chiedere Lily, arrancando dietro al ragazzo che, sempre tenendole saldamente la mano, la stava quasi trascinando in mezzo alla neve alta.
“Non ora Evans, continua a correre.” Esclamò emanando nuvolette di vapore.
Ma la fatica si stava facendo sentire anche per James. Era molto complicato correre immersi nella neve fino quasi alle ginocchia e con Lily che inciampava anche più di lui era un’impresa epica.
All’improvviso gli venne un’idea.
Si fermò di colpo, tanto che Lily sbatté il viso contro la sua schiena.
“Che succede, adesso? Perché ti sei fermato?”
“Non ce la faremo mai così, siamo troppo lenti e loro si stanno avvicinando. Io mi trasformo, tu sali sulla mia groppa. Con le gambe di un cervo farò meno fatica a correre nella neve.”
Lily non ebbe nemmeno il tempo di riflettere, che davanti a lei il bel corpo di James venne sostituito da quello altrettanto stupendo di un maestoso cervo.
Lily rimase ad osservarlo con occhi sgranati per qualche secondo. Non l’aveva mai visto trasformato ed era sorprendente. Accarezzò il morbido manto del cervo, poi, salì rapidamente in groppa, si attaccò saldamente al collo e il cervo prese a galoppare, saltando aggraziato nella neve.
Galopparono per qualche centinaio di metri e Lily, nonostante si sentisse al sicuro in groppa a – ancora faticava a crederci – James, non riusciva a scrollarsi di dosso la sensazione di paura, terrore, freddo e profonda infelicità che accompagnava l’arrivo dei Dissennatori.
Pochi istanti dopo, infatti un Dissennatore si abbatté su di loro. James cadde, fortemente provato dall’arrivo dell’essere, facendo cadere anche Lily che in un attimo si rimise in piedi ed estrasse la sua bacchetta, cominciando a scagliare incantesimi a caso contro il Dissennatore, mentre sentiva l’alito fetido della creatura che si avvicinava a loro.
James si ritrasformò e cercò a sua volta qualche incantesimo per poter spedire l’essere da dove era venuto, ma niente sembrava funzionare. Il mondo, intanto, sembrava allontanarsi sempre di più da lui, sostituito dal freddo e da un buio cupo. Una voce di uomo urlava nella sua testa, o forse era fuori, non lo sapeva più.
Doveva reagire, Lily era in pericolo, ma non ne aveva le forze.
Sentì che il suo corpo si era accasciato a terra, ma doveva fare di tutto per rialzarsi e combattere.
Farfugliò qualche inutile incantesimo, o così gli parve, il buio stava per prenderlo totalmente, quando gli sembrò di scorgere una flebile luce bianca, molto calda, ma l’urlo di quell’uomo nella sua testa era sempre presente e troppo forte, le gambe non erano in grado di reggerlo e tutto il corpo era debole, mentre il buio lo chiamava a sé.
Si lasciò andare e non ricordò più nulla.




Ciao a tutti! Scusate l'immenso ritardo nell'aggiornamento... lavoro decisamente troppo XD
Spero comunque che vi piaccia, fatemi sapere!! BACI!

 
  
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