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Autore: Dragon mother    26/07/2020    2 recensioni
Isabella sta tornando da una breve vacanza insieme ai genitori. Poco prima di giungere nella sua città, l'auto su cui viaggia precipita in un laghetto. Lei viene salvata miracolosamente ma dei suoi genitori non vi è nessuna traccia... per alcuni anni...
Eccomi qui a ripubblicare questa storia dal mio vecchio account. Tutti i capitoli sono stati revisionati e all'occorrenza corretti.
Spero entrerete a dare un'occhiata.
Genere: Fluff, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Carlisle Cullen, Edward Cullen, Esme Cullen, Isabella Swan | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Carlisle/Esme, Charlie/Renèe, Emmett/Rosalie
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Buongiorno ragazze e buona domenica.
Eccoci all’aggiornamento..
Week-end dai nonni solo per Edward e Bella e altri due pov..
Buona lettura.. un bacio.
 
 
 
Bella
 
L’atteso week end dai nonni è finalmente arrivato ed io mi sento eccitata come una bambina.
Avrò l’occasione di conoscerli meglio e passerò del tempo insieme al mio Edward, il che non guasta di certo.
Anche lui sembra molto entusiasta della nostra piccola vacanza e non perde occasione per ricordarmelo, proprio come ora.
“Vedrai staremo bene, i nonni come sai sono persone fantastiche e tu già sei entrata nei loro cuori.
Ne approfitteremo per fare tante cose che qui non abbiamo occasione di provare, andremo a cavallo, ti porterò a visitare i laghi e tanto altro” mi sussurra mentre mi stringe a sè.
“Non ho dubbi sul fatto che sarà bellissimo e che starò bene, come si può non esserlo quando sto con te” gli confesso schioccandogli un bacio all’angolo della bocca.
Quell’ingenuo gesto gli provoca sempre la stessa reazione e il pensiero che sono io a procurargliela, mi riempie di soddisfazione.
“Bella..”
So cosa sta per dire e lo accontento subito.
“Sì, ho capito Edward, hai ragione, non è il momento per queste cose. Prepariamoci e partiamo, non rimandiamo oltre la nostra vacanza” gli dico raccogliendo le ultime cose e infilandole nella borsa.
 
Mezz’ora dopo, una volta salutati tutti e aver notato occhiatine complici tra Edward e Alice, siamo in viaggio verso la tenuta dei nonni.
Non è molto distante da Forks, completamente immersa nel verde della campagna.
Impieghiamo circa un’oretta per raggiungerla ma credo che saremmo potuti arrivare anche prima se solo Edward non avesse deciso di restare sotto il limite di velocità per tutto il tragitto.
Appena imbocchiamo il viale della tenuta, glielo faccio presente.
“Mi potresti spiegare perché hai mantenuto una velocità così sotto il limite per tutto il tempo?” borbotto allungando una mano sulla sua, ferma sul cambio.
Porta lo sguardo su di me e mi guarda come se gli avessi fatto la domanda più stupida del mondo poi sorride.
“Perché, anche se per un breve tempo, sono riuscito a stare da solo con te, veramente da solo, senza interruzioni di fratelli o rompiscatole, solo io e te”
Questo spiega tutto e infatti in questo tempo, mi è sembrato ancora più rilassato del solito, più a suo agio.
Stringo la sua mano e mentre parcheggia la Volvo sotto il porticato, i nonni compaiono sulla porta di casa.
Ci vengono incontro e non appena scendiamo dall’auto, ci abbracciano stretti.
“Benvenuti ragazzi, tutto bene il viaggio?” chiede la nonna guardando Edward.
“Sì sì tutto bene nonna, grazie”
“Ciao Bella, ti trovo molto bene.” mi saluta il nonno dandomi un bacio sulla guancia.
“Ma venite ragazzi, entriamo. Vi abbiamo preparato due stanze separate ma se preferite potete stare nella stessa camera” ci dice la nonna facendoci l’occhiolino.
Oddio che imbarazzo, chissà che pensano di noi..
“Grazie nonna, più tardi penseremo anche a questo. Ora stiamo un po’ con voi e poi voglio portare Bella a fare un giro nei dintorni della tenuta”
 
Passiamo un paio d’ore con loro, parlando dei mesi in cui non ci siamo visti e poi Edward mi rapisce per portarmi con sé a cavallo, senza rivelarmi la destinazione.
Inutile chiedere, mi godo il paesaggio, tra le braccia di Edward che a cavallo sembra esserci nato.
“Ha davvero tante qualità, signor Cullen, riuscirò mai a vederne la fine?” gli domando consapevole di provocarlo.
“Signorina Isabella, non so se prenderlo come un complimento o piuttosto come una critica velata, lei cosa mi consiglia?” borbotta soffiandomi sul collo.
Il mio corpo si ricopre di brividi e per un attimo mi irrigidisco.
“Complimento” dico sicura, suscitando in lui una risatina.
“Ne ero certo” mi risponde rallentando il passo del cavallo fino a fermarlo.
Così presa dal discorso, non mi sono neanche accorta di aver raggiunto una piccola cascata.
Quel getto d’acqua limpida cadendo forma un piccolo laghetto, contornato da rocce e vegetazione che lo rendono davvero romantico.
“Che bello qui, sembra di essere in una favola” dico senza pensare.
“Siamo in una favola, tu sei con me, lontano dai problemi, due giorni solo per noi” mi dice mentre mi aiuta a scendere da cavallo.
Mi afferra attirandomi a sé e mi posa un delicato bacio sulla fronte.
Un semplice bacio sulla fronte ma che dato da lui ha comunque una certa potenza.
“Preparo un posto in cui possiamo stare comodi, tu intanto fatti un giro qua attorno.” mi propone sciogliendo l’abbraccio.
“Ok, allora ti cerco un po’ di legna per il fuoco” propongo rendendomi utile.
“D’accordo ma stai attenta e non allontanarti troppo”
Parto alla ricerca di legnetti, decisa ad aiutare Edward e riesco a raccoglierne un bel mazzetto.
Li metto da parte mentre osservo la natura che mi circonda: per quanto mi sforzi, qui si odono solo il rumore dell’acqua della cascata e il canto degli uccellini.
Ad un tratto ripenso alla sera in cui mi sono trovata da sola nel bosco, davanti a quell’enorme lupo, la paura che ho provato.. ma quando Edward mi ha trovata, si è dissolta in un attimo.
Adesso ne riderei ma in quel momento temevo per la mia vita.
Mi sono allontanata un po’ troppo da dove si trova Edward anche se sforzandomi riesco ancora ad intravederlo.
So che non dovrei farlo preoccupare ma un’idea si fa strada in me.
Ad un tratto caccio un urlo e poi mi nascondo dietro ad un folto cespuglio.
So che Edward sarà lì in un attimo e mi troverà senza problemi per cui cerco di trattenermi dal ridere, anche se a fatica.
Aspetto, aspetto ma non arriva; sono sicura che mi abbia sentito, ha un udito supersviluppato.
Mi sposto di lato, sporgendomi dal cespuglio per controllare se riesco a vederlo ma senza risultati e quando torno al mio posto, un urlo di spavento abbandona la mia bocca: Edward è seduto accanto a me e mi sta guardando.
“No dico, sei per caso impazzita? Mi hai fatto prendere un colpo, nel caso sia possibile. E poi pensavi davvero che non ti avrei trovata in un baleno?” mi domanda leggermente alterato.
“Volevo farti uno scherzo” rispondo scoppiando a ridere.
La situazione non sarebbe proprio così comica come la sto vedendo io, se non fosse per la faccia di Edward che ha capito il vero motivo del mio scherzo.
“Volevi giocare? Lo sai che con me non c’è partita, dovrei farti vincere ma sai anche che a me non piace perdere” mi dice avvicinandosi pericolosamente alle mie labbra.
Questo è giocare sporco e lui lo sa.
“Sì volevo giocare e lo voglio ancora” dico mentre in modo piuttosto goffo mi alzo e inizio a correre.
So di avere Edward praticamente addosso ma quando mi volto per controllare, non trovo nessuno.
Un senso di paura si impossessa di me appena prima di andare a sbattere contro un petto di marmo.
“Te l’ho detto che non mi piace perdere ed ora dammi il mio premio” mi dice appoggiando le sue labbra sulle mie.
E’ un bacio breve ma non meno intenso di tutti gli altri.
E lui se ne accorge.
“Recupero la legna che hai raccolto, tu intanto siediti sulle coperte e riprenditi dal mio bacio” mi dice ridendo.
Che sfacciato.
“Non prenderti gioco di me Edward Cullen o te ne pentirai” borbotto sedendomi.
Torna un attimo dopo e finalmente accende il fuoco.
Restiamo lì in quel paradiso a scambiarci coccole e a goderci la pace fino all’ora di pranzo e poi torniamo a casa dai nonni.
 
Nonna Cullen mi ha preparato le lasagne.
E dopo averne mangiate due porzioni posso dire di essere soddisfatta.
“Mi fa piacere che ti siano piaciute cara, te ne ho preparata anche una teglia da portare con voi a Forks.”
“Grazie nonna, le ho gradite tanto”
“Ragazzi dove siete andati di bello stamattina? domanda il nonno.
“Alla cascata, è sempre bellissima, in qualsiasi stagione” risponde Edward.
Anche se io l’ho vista oggi per la prima volta, credo che quello sia un posto magico in ogni momento dell’anno.
“Ma hai ancora tanti posti da mostrare a Bella. Bene, noi fra poco andiamo nell’orto, venite con noi?”
Mezz’ora più tardi cammino nel grande orto dei nonni, del quale sono molto orgogliosi.
Ma non finisce lì.. mi dicono che dietro alla piccola scuderia dalla quale abbiamo preso Necolta, la cavalla che ci ha condotti alla cascata, hanno anche un recinto in cui tengono alcune specie di animali da cortile e non solo ed io come una bambina chiedo ad Edward se può portarmici subito.
 
Così impieghiamo il resto del pomeriggio a dar da mangiare a polli, anatre, conigli e caprette.
E quando penso di aver visto tutto, un gran pavone mi si para davanti, aprendo la coda in una grande ruota.
“Wow” esce dalla mia bocca che resta aperta.
“Amore, vieni qui, non stargli troppo vicino, potrebbe essere pericoloso.
Non capisco perché mi dice così fin quando a quel pavone se ne aggiungono altri e hanno tutti un’aria poco amichevole.
“Stanno corteggiando le femmine, spostiamoci”
E tutto si fa più chiaro: anche loro come gli umani cercano una compagna.
Ci allontaniamo ma continuiamo la passeggiata nei pressi della tenuta
 
 
 
Pov Aro
 
Demetri mi ha portato delle notizie davvero succulente; ho intenzione di sfruttarle al meglio nell’incontro che ho in programma di organizzare ben presto con il can dei Cullen.
Avranno una bella sorpresa quel giorno e sono certo che saranno disposti a tutto pur di scendere a patti con il sottoscritto.
Tutti obbediscono ad Aro Volturi perché io sono la legge e niente e nessuno, nemmeno quello che un tempo consideravo alla stregua di un amico come Carlisle, potrà mettersi tra me e il mio bottino.
 
 
 
 
Pov Alice
 
E’ domenica mattina e oggi pomeriggio Edward e Bella faranno ritorno a casa.
Hanno chiamato ieri sera e mi sono sembrati davvero felici, se lo meritano, entrambi.
Sto sistemando dei fiori che ho appena raccolto nel giardino quando una visione mi colpisce in pieno: il vaso che ho tra le mani cade infrangendosi sul pavimento e il mio corpo si immobilizza sul colpo.
Una coltre di neve ricopre tutta Forks e sopra di essa, decine di orme si formano sotto il peso di pesanti mantelli rossi e un presagio per niente confortante si fa strada in me: i Volturi stanno arrivando.
In un attimo mi sono tutti accanto e leggono nella mia mente quella triste quanto sconvolgente notizia.
Carlisle non perde tempo, avverte Edward chiedendogli di fare subito ritorno a casa.
Dal canto suo Edward vorrebbe spiegazioni che però non ottiene, sollecitato a partire immediatamente per Forks.
E’ l’inizio della guerra e forse la fine di tutto.
   
 
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