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Autore: Potteriana_V    30/07/2020    3 recensioni
Sono passati quattro anni dalla fine della Seconda Guerra Magica, Hermione torna in Inghilterra dopo avere iniziato la sua vita in Francia. Tante cose sono cambiate ed è proprio il suo ritorno che le aprirà gli occhi su tanti aspetti della sua vita: nuove attrazioni, vecchie storie e tanto altro sono pronti a coinvolgere i nostri protagonisti. Gli anni di terrore sembrano ormai storia passata... ma se così non fosse?
Genere: Azione, Commedia, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daphne Greengrass, Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Lemon, Lime, OOC | Avvertimenti: Bondage, Contenuti forti | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Appena entrati nel San Mungo Hermione aveva avuto solo un istante per parlare con Daphne e Pansy, poi dalla sala dove in quel momento si trovava Blaise era uscita Hannah Abbott, una vecchia conoscenza di Hogwarts che, avendo saputo che lei fosse sul posto e conoscendo le sue varie ricerche mediche, le aveva chiesto un consulto ed una mano per il quadro clinico di Blaise, così magari anche Daphne si sarebbe sentita più sicura a saperlo nelle mani dell’amica.

Erano quasi le 6 quando si apprestava ad uscire da quella sala con la collega, per fortuna la maledizione che avevano lanciato a Blaise non lo aveva colpito in pieno, perciò i danni alla fine non erano lievi ma neanche gravi come pensassero. Lui non aveva ancora ripreso i sensi, ma loro avevano intenzione di sedarlo con delle pozioni per evitargli i bruciori residui della maledizione, che avrebbe anche lasciato una profonda cicatrice sulla schiena. Il colpo subito nella caduta gli aveva causato una commozione cerebrale che avrebbero curato con delle pozioni in commercio da qualche anno e che, in un paio di giorni sotto stretto controllo, lo avrebbero fatto tornare come nuovo. In poche parole se l’era scampata e si sarebbe anche rimesso in piedi per il matrimonio, anche se con qualche energia in meno.

Appena uscirono Pansy e Daphne si alzarono dalle poltroncine e si fiondarono su di loro. Hermione fu felice di vedere l’amica rilassarsi e, dopo aver avuto tutte le informazioni, sedersi accanto a Blaise che incosciente dormiva. Pansy colse l’occasione per andare a casa, sapeva che Daphne non sarebbe mai tornata e che la Abbott avesse chiesto ad Hermione di guardare le ultime analisi prima di tornare, e lei era troppo stanca per aspettare ancora, perciò uscì e, appena trovato un posto isolato, si smaterializzò.

 

Era passata quasi un’ora e la riccia si era congedata con la Habbott, promettendo all’ex Tassorosso di vedersi per una burrobirra. Decise di passare dalla camera di Blaise e sorrise quando vide Daphne addormentata con la testa sul letto del fidanzato mentre si stringevano la mano. Stava per imboccare il corridoio verso l’uscita quando vide, qualche poltrona più in là del corridoio una scena che non sapeva se fosse più simpatica o tenera. Draco Malfoy era addormentato su una poltroncina, con la mano a reggere il capo. Era maledettamente posato ed affascinante anche in quella situazione, dopo una nottataccia e, per un attimo pensò di lasciarlo lì a riposare, pareva quasi un angelo. Si avvicino cautamente e si abbassò all’altezza del biondo:

-Malfoy…- disse con tono di voce basso, facendo una leggera pressione sul ginocchio del biondo -…Malfoy svegliati.- continuò. Il biondo aprì gli occhi ed Hermione si rese conto che così, da appena sveglio e senza pensieri, erano ancora più chiari, sembravano quasi di ghiaccio.

-Granger…- disse con la bocca ancora impastata per poi spalancare gli occhi -Blaise? Dov’è? Come sta?- chiese con tono allarmato.

-Tranquillo sta bene, lo terremo sedato per un paio di giorni, ma si rimetterà presto. Ora con lui c’è Daphne- disse alzandosi, cercando di tranquillizzarlo.

-Che ore sono?- chiese tornando nello stato leggermente confuso, aveva abbassato la guardia.

-Le cinque.- disse iniziando a sentire la stanchezza -dai, torniamo a casa.- continuò, non rendendosi conto dell’occasione che aveva offerto al biondo.

-Torniamo a casa? Granger sei sicura di volere dormire?- chiese lui con il suo solito ghigno malizioso che la riccia iniziava ad odiare. Il biondo provò a scacciare quella sensazione di calore che aveva sentito quando lei gli aveva detto quelle semplici tre parole: “torniamo a casa”, aveva un non so che di tranquillità, di pace.

-Sono troppo stanca per reggere un guerra di battutine Malfoy, sarà per la prossima.- ammise sfinita mentre si dirigevano verso l’uscita.

Appena attraversarono la porta dell’uscita magica un cervo argenteo si materializzò davanti i due ragazzi.

-Fantastico.- disse stizzito il biondo; quel patronus era di Harry che chiedeva a Draco di raggiungerlo per iniziare a studiare il caso, l’unica cosa che lo trattenne era la voglia di trovare chi avesse messo a terra il suo migliore amico.

-Su Malfoy, ti offro un caffè... lì fanno il migliore espresso della Londra babbana- disse con tono divertito Hermione posando una mano sulla sua spalla e dirigendolo verso la caffetteria appena fuori il San Mungo.

-Non mancavi qui da cinque anni?- domandò lui assonnato, non rendendosi conto della gaffe. Come faceva a sapere che lei non fosse più tornata in Inghilterra? Beh, la riccia non poteva immaginare che Blaise teneva molto a far sapere al biondo della sua vita, ovviamente senza che qualcuno lo chiedesse. Ogni volta che lo andavano a trovare nell’altro continente e lui si faceva trovare in compagnia, Blaise bocciava prontamente la scelta, perché dal quarto anno di Hogwarts si era fissato col fare il cupido tra i due, ovviamente con scarsi risultati implementati dalla vicenda Voldemort. Fatto sta che quando il giovane Malfoy si era trasferito lui aveva allentato la presa, ma non aveva evitato di aggiornarlo.

-E’ vero, ma quando avevo iniziato a studiare qui, prima di partire, adoravo questa caffetteria e, non essendo cambiato l’esterno, non penso sia cambiato il gusto dei prodotti.- ammise leggermente turbata.

Il biondo dovette darle ragione, sia il caffè che la brioche erano ottimi. Chiacchierarono normalmente, nonostante la stanchezza riuscirono ad intrattenere discorsi stimolanti ed entrambi risentirono quell’elettricità circondarli.

-Senti Malfoy, sono in ferie lo so, ma vorrei darvi una mano nel caso.- propose Hermione ad un certo punto, alla fine il biondo era il vice di Harry, quindi già avere il suo nullaosta sarebbe stato un inizio.

-Granger, sai anche tu che ogni Auror non può esercitare fuori dalla sua giurisdizione se non in caso di permesso accordato da entrambi i capi Auror.- disse lui serio finendo la sua brioche.

-Sì, ma lo devo a Blaise e Daphne, sicuramente anche Pansy vorrà aiutare.-

-La nostra squadra viene pagata per servire il Ministero della Magia, mi dispiace Mezzosangue.- si alzò e guardò l’orologio sul polso, che Hermione riconobbe essere un Rolex, ora seguiva anche la moda babbana -Ora devo andare Granger.-

-Mi dispiace ma la signorina ha già pagato per entrambi.- disse il commesso paffuto indicando Hermione con un cenno del capo, quando Malfoy gli si era avvicinato per chiedere il conto. La riccia si era alzata qualche minuto prima con la scusa di dovere usare la toilette.

-Sei una vera strega.- disse leggermente infastidito, non era una questione di supremazia maschile, ma per cavalleria… sua madre lo avrebbe fulminato per un sgarro del genere.

-Facciamo che la prossima la offri tu.- disse semplicemente Hermione dopo avere sbadigliato per l’ennesima volta.

-Granger sei capace di tutto pur di rivedermi.- disse ridendo e facendo diventare la ragazza rossissima -Non hai bisogno di questi trucchetti, fidati.- continuò enigmatico prima di smaterializzarsi e lasciarla interdetta in mezzo alla strada.

 

 

Malfoy si smaterializzò direttamente al quartiere generale Auror, dove sapeva che Potter lo stesse aspettando. Lo trovò infatti seduto ad un scrivania con le mani tra i capelli: anche per lui non doveva essere stata una bella nottata.

-Come sta Blaise?- chiese senza alzare lo sguardo, sapeva fosse il biondo, dopo quei mesi aveva imparato anche a riconoscere il passo degli elementi della sua squadra.

-Bene, la Abbott e la Granger lo terranno addormentato per un paio di giorni, la maledizione non lo ha preso in pieno, perciò riuscirà anche ad arrivare carico per il matrimonio.- rispose sedendosi.

-E a cosa devo questo sorriso?- domandò incuriosito il Salvatore del mondo Magico dopo avere alzato lo sguardo ed aver notato l’aria stanca del collega ma anche il sorriso che troneggiava sul suo volto. Si poggiò allo schienale della sedia attendendo risposta.

-Ho fatto una buona colazione stamattina.- rispose con quella frase piena di sottintesi che il moro ovviamente non poteva capire -Allora Potter vogliamo iniziare a lavorare per trovare quel figlio di buona donna o vuoi ancora stare qui a parlare delle mie espressioni?- virare l’argomento era sempre stata una sua qualità.

-Si hai ragione.- Harry si riscosse, raccogliendo i fogli sulla scrivania ed ordinarli di fronte al biondo.

-Questi- poggiò gli indici su due foto raffiguranti due corpi stesi supini -Sono Ottavus Flint-

-Il padre di Marcus.- lo interruppe il biondo riconoscendo il signore raffigurato nella foto, dopotutto i Purosangue erano una cerchia abbastanza ristretta e, se si fosse messo a scavare nella sua memoria, avrebbe ricordato sicuramente il signore a bere del Firewhiskey a Malfoy Manor col padre oppure a partecipare con sua moglie a qualche ricevimento della madre.

-Giusto, e lei è sua moglie Amelie Durand.- disse picchiando l’indice sulla foto raffigurante la donna.

-Avete avvertito la famiglia?- chiese prima che Harry andasse avanti con la descrizione del delitto.

-Non ancora, dopotutto è ancora troppo presto, dopo andremo così da iniziare a spulciare nella vita delle vittime.- disse-

-Hai ragione, sarà la prima cosa che faremo.- gli diede man forte lui facendogli cenno col capo di continuare.

-Sono stati uccisi con un Avaka Kedavra, veloce e senza troppi giri.- descrisse con un tono stizzito, dopotutto dei genitori uccisi con quella maledizione erano un ricordo vivido in lui.

-Cos’è allora tutto questo sangue?- domandò il biondo avendo capito dove si stessero dirigendo i pensieri del collega.

-Questi.- disse il moro riscuotendosi e sovrapponendo alle foto dei coniugi altre due immagini raffiguranti il petto di entrambi.

-Vendetta.- lesse lui la scritta in diagonale incisa sul petto di entrambi -Sono tagli troppo grezzi per essere fatti con la magia.- constatò.

-E’ vero. Direi che è opera di un pugnale babbano, nelle ferite sembra non esserci nessuna traccia di magia, comunque chiederò a Dean di richiedere un consulto ad Hannah come sempre.- infatti la Tassorosso era una dei medimaghi a cui loro si appoggiavano durante i casi.

-Quindi “vendetta”, vendetta per aver tradito il pensiero di Voldemort o vendetta per averlo affiancato durante la guerra?- domandò più a se stesso che a Potter.

-Non so proprio, ma il soggetto ignoto è entrato in casa perché voluto, non ci sono segni di scassinamento né alle finestre né alla porta e sul tavolino del bar ci sono tre bicchieri puliti, mentre la bottiglia di brandy è stata ritrovata a terra distrutta.- spiegò Harry mostrandogli foto delle varie finestre, del portone e poi dei bicchieri e dei cocci di vetro sparsi tra un liquido ambrato.

-Lo conoscevano e non sospettavano di loro. Anche se la loro casa non era la residenza di famiglia penso avessero comunque alzato le difese magiche.- constatò lui.

-Vero anche questo.- disse Harry immerso nei suoi pensieri.

-Senti Potter, per la morte della signora Durand verrà coinvolto il ministero francese?- domandò ricevendo uno sguardo perplesso -Chiedo perché a quanto pare sia Pansy che la Granger vorrebbero aiutare, ma ho già detto che ora come ora sarebbe fuori dalla loro giurisdizione, ma ora?- domandò, sperando che le due non venissero coinvolte nelle indagini, avevano messo molto a trovare tutti un equilibrio e, nonostante loro fossero ai loro livelli, avere nuovi elementi nella squadra poteva portare a disordini o disagi.

-No la signora Durand da dopo le nozze ha cambiato ovviamente residenza e anche cittadinanza, ormai le sue visite in Francia rasentavano lo zero.- disse Harry leggendo il dossier della donna -Comunque, nonostante la loro preparazione ed il loro livello, non penso sia il caso di aver Hermione e Pansy.-

-Pansy?- domandò ghignando il biondo -C’è qualcosa che devi dirmi Potty?- lo prese in giro.

-Solo perché la chiamo col suo nome? Tu sei fuori.- disse iniziando ad imporporandosi -Andiamo, dobbiamo avvisare Marcus Flint.- si alzò, convinto di aver chiuso il discorso.

-Come vuoi tu.- gli diede inizialmente corda lui -Ma sappi che Pansy aspetta solo un tuo passo.- disse guadagnandosi l’uscita.

 

 

-Daph, vai a casa a riposare, adesso ci siamo noi.- disse Hermione carezzando i capelli dell’amica. Erano le due del pomeriggio e sicuramente Daphne non aveva neanche pranzato.

La bionda scosse il capo in senso negativo e quella fu l’unica risposta.

-Almeno vai a fare una doccia e a mettere qualcosa di comodo, poi appena torni ti portiamo qualcosa dal bar da sgranocchiare, che dici?- insistette la riccia, guardando  i capelli spettinati, il vestito sgualcito che indossava Daphne dalla sera prima e notando i piedi gonfi nei sandali col tacco e, nonostante questo la bionda continuava a mantenere l’eleganza che la contraddistingueva.

-Dai vengo io con te.- disse Pansy porgendo la mano alla Greengrass che faceva correre lo sguardo dalle amiche a Blaise.

-Ci sono io con lui, non lo lascio solo.- disse Hermione capendo i suoi pensieri e convincendola finalmente ad accettare la mano di Pansy.

Quando rimase sola con Blaise iniziò a fare dei controlli di routine, per fortuna Hannah le aveva dato una sorta di nullaosta su Blaise, quindi poteva comportarsi come se fosse, anche se esclusivamente per lui, una medimaga del San Mungo. Dopo aver constatato che fosse tutto nella norma prede posto su una delle poltrone della camera ed iniziò a sfogliare una rivista.

-Hermione ciao.- Dean Thomas era appena entrato con una busta arancione nelle mani chiusa col sigillo del Minsitero della Magia.

-Dean come stai?- si alzò per andare ad abbracciarlo -che ci fai qui?- chiese riprendendo posto.-

-Sono venuto a vedere come sta Blaise- rispose volgendo lo sguardo sul collega – e poi a consegnare questa ad Hannah, sai dov’è? – disse alzando la busta e ad Hermione si accese subito la lampadina.

-No, ma se vuoi puoi lasciarla qui, appena passerà di qua farò in modo di consegnarla.- propose col tono più ingenuo che aveva nel repertorio.

-No Herm mi dispiace, per conto del Ministero devo seguire gli ordini alla lettera.- disse lui sicuro.

-Certo, ma anche io sono una medimaga, posso aiutarvi nel consulto.- continuò lei avvicinandosi.

-Non so se questo si possa fare.- indietreggiò lui.

-Certo che puoi, dopotutto sono sempre Hermione Granger no? Non penso che Harry o Shacklebolt abbiano qualcosa in contrario.-

-HERMIONE!- esclamò Harry dalla porta, affiancato da Malfoy. Avevano passato la mattinata sulle indagini ed avevano decido di andare a trovare Blaise.

Hermione scattò, come una bimba beccata a mangiare delle caramelle.

-Granger l’ho sempre pensato che saresti stata un’ottima serpe.- avanzò il biondo, per poi superarla e sedersi vicino all’amico incosciente. Dopotutto quello che avevano sentito e visto era un vero e proprio tentativo di estorsione servito con una nonchalance degna di una serpe.

-Ma smettila, non avrei toccato il contenuto.- cercò di giustificarsi lei.

-Certo, ed io sono la maga Morgana!- esclamò Harry scaturendo ilarità in Dean e Draco -Ma che ti viene in mente? Sai che potevi rischiare qualche giorno ad Azkaban per una cosa simile?- domandò arrabbiato.

-Harry ho capito, mi dispiace, se hai altro da dire però non di fronte a Blaise, ha bisogno di un ambiente tranquillo.- disse lei cercando di calmare l’amico e fulminando con uno sguardo gli altri due Auror.

-Che succede qui?- l’entrata in scena di Hannah interruppe l’inizio di un’altra sfuriata dell’amico.

-Hannah andiamo nel tuo studio, devo chiederti un consulto.- disse quella frase con lo sguardo ancora puntato in quello di Hermione, per poi seguire la Medimaga.

 

 

-Harry, i pensieri tuoi e di Draco sono esatti.- la tassorosso stava studiando le foto e le varia analisi che erano contenute nella busta -dalle foto e dai valori del sangue si tratta proprio di un pugnale babbano, direi che la lama potrebbe essere lunga un 10 centimetri e dall’angolazione sembra i tagli siano stati fatti da un mancino.- continuò la bionda senza alzare lo sguardo dai documenti -comunque per stare tranquilli a fine turno passo a controllare il corpo con i miei stessi occhi.- disse restituendo le carte al capo Auror.

-Grazie Hannah.- Harry le sorrise.

-Avete parlato con Marcus? Vi ha detto qualcosa di utile?-

-Era sconvolto, però ci ha promesso di inviare a Draco un elenco di tutte le persone che lui sapeva frequentassero la casa dei suoi genitori ed anche di chi appartenesse alle loro conoscenze.- rispose il moro ricordando come poche ore fa aveva visto il ragazzo crollare di fronte a lui e Malfoy, distrutto dalla perdita.

-Allora Hermione voleva sbirciare le carte?- domandò divertita cambiando argomento.

-Meglio non parlarne guarda.-

-Beh, è pur sempre la Granger… che ti aspettavi? Si sa che non sa stare con le mani in mano.- disse lei ed Harry non riuscì a darle torto e a sorridere leggermente; Hermione era pur sempre Hermione.

 

 

Guarda tu se gli toccava fare il cameriere! Draco Malfoy stava attraversando uno dei corridoi del San Mungo, diretto verso la camera di Blaise, con alle mani un vassoio con sei caffè; avrebbe preferito portarli con la magia, ma il via vai di gente in quel posto gli impediva cose del genere… sicuramente qualcuno li avrebbe rovesciati.

-Eccolo arrivato il nostro servo.- disse Daphne col viso più rilassato. La doccia le aveva steso i nervi ed indossare una bella tuta era sicuro più confortevole, per non parlare delle scarpe da ginnastica!

Draco non rispose per le rime solo perché era stata Daphne a parlare, si sapeva che per lei e Pansy avesse un occhio di riguardo nel porsi in modo sempre più pacato e gentile, salvo rari casi in cui uscivano dai binari. Con un colpo di bacchetta fece arrivare i bicchieri nelle mani delle due serpi, di Harry e di Hanna che gli sorrise grata.

-Il caffè della Granger sarà imbevibile se non torna tra poco.- disse con finta nonchalance mentre toglieva il tappetto per potere assaporare la bevanda.

-Quella con Pucey ha altro da gustare al momento.- disse Pansy prima che Daphne potesse assestarle una gomitata che la fece gemere leggermente.

Tutti gli occhi, quelli della Tassorosso compresi, si posarono su Draco, che però non ebbe alcuna reazione.

-Cosa succede?- chiese con voce tranquilla dopo aver notato gli sguardi. Non lo avrebbe mai ammesso, ma sapere della Granger di nuovo con Pucey gli aveva scatenato un inferno dentro, lo aveva visto la notte prima e già voleva rivederlo? Decise di indagare sul loro tipo di rapporto, doveva solo trovare un modo per non scoprirsi troppo.

 

 

Hermione e Pucey si accasciarono sul letto, sfinito dall’orgasmo. Rimasero in silenzio per un po’.

-Allora che ti ha detto Malfoy dopo aver trovato il mio biglietto e averti aspettata per ore in casa?- domandò il ragazzo quando il suo respiro si fu stabilizzato. Hermione gli aveva raccontato tutto, anche perché già era a conoscenza della situazione di Blaise tramite Nott.

-Mi è sembrato infastidito, ma non so se lo fosse solo perché il suo amico fosse in ospedale o c’entrasse qualcosa la nostra situazione.- rispose pensierosa Hermione.

-Penso che ovviamente lo fosse maggiormente per Blaise, ma fidati che anche tutto questo avrà contribuito a farlo sbroccare.- continuò lui – se non ci sarà un colpo di scena in questi giorni, sicuramente ci sarà al matrimonio.-

-Che intendi?- non lo seguiva.

-Ci sarò anche io, e se Malfoy sarà così fesso da non chiederti neanche un ballo ci penserò io a colmare la sua assenza, in tutti i sensi.- disse lui malizioso causando in Hermione una leggera eccitazione… quel ragazzo ci sapeva fare tra le lenzuola.

-Beh, potremmo usare quella situazione per vedere come reagisce.- disse lei cercando di ignorare la sua eccitazione crescente.

-Hai ragione, ci sarà da divertirsi.- disse lui avvicinandosi -però Hermione dovrai trovarmi una sostituta poi, non puoi lasciarmi qui solo.- continuò posando le labbra sulla spalla di lei e facendo scendere la mano verso la sua intimità. Hermione sospirò.

-Certo, i favori si ricambiano ovviamente.- disse lei prima di fiondarsi sulle labbra di lui.

 

 

I sandali bassi di Hermione scandivano un ritmo molto veloce scontrandosi col pavimento dei corridoi del San Mungo, era tremendamente in ritardo, tutto per colpa di quel negozio per feste babbano. Avevano accordato con Hannah che quel pomeriggio avrebbero indotto il risveglio a Blaise, così da vedere come si fossero sviluppate le ferite interne. Per questo motivo si era ritrovata in quel negozio ed ora aveva in mano un palloncino di augurio di pronta guarigione, perché Blaise aveva sempre adorato i palloncini ad elio, fin da quando una sera lo aveva portato per la prima volta ad una festa babbana.

Orgogliosissima della sua idea che avrebbe rubato una risata al suo amico non aveva valutato i tempi più lenti, perciò ora era quasi sera, e sicuramente Blaise era sveglio da almeno un paio d’ore. Sospirò di sollievo, perché se ci fosse stata qualche complicazione sicuramente l’avrebbero avvisata.

Arrivata alla porta della camera di Blaise per poco non si scontrò con Draco Malfoy che stava proprio per uscire.

-Malfoy come sta Blaise? Tutto bene? Hannah che dice? Ho fatto di tutto per arrivare in tempo ma…-

-Frena Granger.- la interruppe lui -Respira.- si fece leggermente di lato per farle avere una piena visuale di Blaise e Daphne stesi sul letto entrambi addormentati. Era una scena che poteva benissimo appartenere ad un reportage, perché Daphne dormiva con la testa sul petto di lui che le circondava il corpo minuto col braccio fino a poggiare la mano su un suo fianco, tutto ciò reso perfetto dai lineamenti rilassatissimi di entrambi. Hermione pensò subito a quanta stanchezza Daphne avesse scaricato nel momento del risveglio di Blaise e come ovviamente la stanchezza avesse avuto la meglio.

-Sta benissimo, domani dovrebbe poter uscire di qui.- continuò il biondo destandola dal suo studio della scena che gli si poneva davanti.

-Sono contenta.- disse Hermione con una nota commossa ed asciugandosi una lacrima che non aveva resistito a rimanere ferma. Dopotutto, nonostante per arrivare al suo rapporto attuale con Blaise ci fosse voluto un bel po’, lei lo considerava parte di quella nuova famiglia che si era costruita, per non parlare del pensiero di sapere Daphne tranquilla e felice.

-Stavo per andare via, Hannah ha detto che se si fosse addormentato era meglio per il suo riposo se fosse rimasta una sola persona.-

-Ha ragione.- disse lei ricordando i concetti appresi alla scuola di Medimagia riguardanti il rapporto con i familiari dei pazienti e la loro gestione nelle stanze dell’ospedale, informazioni che per come esercitasse lei la professione non avevano quasi alcuna utilità, perché lei curava i pochi componenti della squadra, che molte volte non ricevevano visite perché magari sotto copertura -poso questo e torno a casa anche io.- continuò destandosi dai suoi pensieri e lasciando il palloncino vicino alla porta, per poi chiudersi la porta alla spalle.

-Credi che ne uscirà qualcosa?- chiese Daphne con la bocca leggermente impastata dal sonno.

-Perché fai domande solo per sentirti dire che hai ragione?- scherzò con un filo di voce Blaise -Continuiamo a dormire però.-  continuò stringendo maggiormente la sua fidanzata.

Entrambi si erano svegliati quando quell’uragano di nome Hermione era arrivata, però, solo con una reciproca pressione delle mani, avevano entrambi capito che si fosse creato un momento che non andava interrotto.

 

 

Erano usciti dal San Mungo e si erano entrambe incamminati verso l’appartamento delle ragazze.

-Verso dove sei diretto?- domandò Hermione curiosa. Dopotutto non sapeva dove abitasse il Serpeverde, però sapeva che Malfoy Manor non era stata la sua scelta, perciò aveva dovuto scegliere un posto nella città. Se lo immaginava già, in un attico pieno di grandi vetrate ed arredato in modo moderno e neanche troppo freddo e formale per uno cresciuto nella ricchezza come lui. Non sapeva perché ma, per come lo aveva visto nelle ultime settimane, se lo immaginava in un ambiente completamente diverso da quello opulento seppure elegante dove era vissuto fin da piccolo, lo vedeva in ogni movimento il suo essere evaso dai canoni che la sua famiglia gli aveva imposto.

-Ho lasciato la mia auto da te, Pansy aveva insistito per arrivare qui insieme e voleva anche fare due passi per sfogarsi per la cecità di Potter.- rispose tranquillo infilando le mani nelle tasche.

-Draco Malfoy, il principe delle Serpi, con un’auto babbana?- domandò con una nota di ironia -Quante maledizioni senza perdono hai usato per passare le prove per la patente?- continuò scherzando.

-Non fare la simpatica Granger, ho fatto tutto in regola.- disse con tono serio.

-Chi lo avrebbe mai detto.- disse più a se stessa che a lui – e Pansy dov’è?- domandò ricordando la seconda parte della frase.

-E’ andata via poco prima che tu arrivassi, anche perché gli sposini erano addormentati già da un bel po’-

-Ti piace guardare le persone dormire? Potrebbe esser catalogato come disturbo psicologico sai?- continuò scherzosa lei chiedendosi da dove le venisse tutta quella voglia di scherzare con Draco Malfoy.

-Troppa simpatia oggi.- constatò lui – comunque mi piace guardare le persone che amo stare bene… Blaise e Daphne sono la mia famiglia.- ammise senza troppi giri di parole.

-Capisco il concetto.- disse improvvisamente seria… lo capiva veramente.

Dopo qualche passo in silenzio arrivarono ai piedi della scalinata che portava al portone del loro appartamento. Le luci delle camere erano tutte spente, quindi Pansy non era in casa.

-Bene Granger, ti chiederei se vuoi fare un giro, ma so già che non ti fideresti di me.- disse il biondo prendendo la chiave della sua auto e, premendo un bottone, facendo accendere i fanali rivelando così il mezzo alla riccia. Hermione cercò di contenere la sorpresa, lei di motori ne capiva poco, ma non poteva rimanere indifferente all’eleganza e bellezza di quell’auto sportiva nera, ed anche una persona completamente isolata dal mondo avrebbe riconosciuto la scritta “Lamborghini” identificandola come una delle migliori marche di auto al mondo.

-Ti tratti bene Furetto.- ammise lei trovando la parola.

-Come se non lo sapessi fin dai tempi di Hogwarts.- disse lui facendo quasi sorridere la riccia.

-Senti, non so se tu hai già cenato, ma se vuoi puoi rimanere qui a cena, me la cavicchio e tra poco dovrebbe arrivare Pansy e, conoscendola, avrà sicuro fatto una bella spesa di vino elfico.- subito dopo aver detto quelle parole si chiese perché di fronte al biondo il suo corpo agisse da solo, come se telecomandato.

Proprio mentre il biondo stava per rispondere, un patronus a forma di aquila si materializzò tra di loro.

-Vestiti bene stasera, ti porto a cena, ci vediamo alle 9 alle porte di Diagon Alley.- l’aria si caricò di tensione dopo che, finite le parole di Pucey, il patronus si dissolse.

-Beh Granger, vorrà dire che mi avvelenerai un’altra volta.- disse il biondo, facendo appello a tutti gli insegnamenti del padre per estraniarsi dalle emozioni e risultando così tranquillo, mentre invece avrebbe voluto gridare.

-Malfoy, posso rifiutare…- venne subito interrotta.

-Ma cosa dici Granger, non preoccuparti.- disse, incamminandosi verso la sua auto.

-Malfoy.- lo chiamò lei quando lui ormai aveva aperto già la portiera -Non è come…-

-Mezzosangue non devi dare conto a me. Buona divertimento.- la interruppe nuovamente ed entrò nell’auto, mettendo in moto e sfrecciando per le vie di Londra, lasciando un Hermione inerme sul marciapiede.

 

 

Angolo Autrice:

Ciao a tuttiiiii, vi chiedo umilmente perdono per questo ritardo colossale, ma ho appena finito gli esami e quindi ora sono libera. Sono state delle settimane durissime!

Allora, cosa ne pensate di questo capitolo? Le indagini iniziano, questo caso sarà uno dei più spinosi che tutti i nostri protagonisti abbiano mai trattato nelle loro carriere, ed Hermione e Pansy saranno troppo curiose e difficili da gestire!

Tra Draco ed Hermione inizia a nascere un legame tanto strano quanto intenso, peccato che Pucey li abbia interrotti, una cena sarebbe stato un buon inizio!

Blaise finalmente è sveglio ed in via di guarigione, mancano 1 o 2 capitoli al matrimonio, siete pronti??

Ringrazio sempre tutti voi che leggete, seguite, preferite, ricordate e recensite la mia storia, ovviamente questo è tutto per voi 😊

Fatemi sapere che ne pensate, recensite e scrivetemi messaggi, perché la vostra opinione conta davvero tanto per me, e vorrei sapere come vi sembra stia andando a svilupparsi la storia. Attendo un vostro riscontro <3.

Ci sentiamo al prossimo capitolo, un bacio!

  
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