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Autore: FlameWolf    31/07/2020    7 recensioni
La guerra è finita, ma Capitol esige vendetta. La gente ha la memoria corta, ha bisogno di promemoria...
Genere: Angst, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Tributi di Fanfiction Interattive
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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2° Giorno- Mattina

 

Dingir Gutierrez, tributo del distretto 3, 18 anni
Guardo fuori dalla finestra, e noto che sta iniziando ad albeggiare, a breve dunque inizierà la caccia.

Mi volto verso la palestra, dove i miei alleati stanno dormendo dentro a dei sacchi a pelo. Sembrano così indifesi in questo momento, sarebbe così facile ucciderli, ma mi servono ancora. Ci sono ancora troppi tributi in giro, non posso abbassare le mie difese. Verrà il loro momento, ma non ora. Non devo farmi prendere dall'ansia di raggiungere il mio obiettivo il prima possibile, devo rimanere calmo, e seguire il piano. Primo: mettere al sicuro il nostro bottino; secondo: uccidere il maggior numero di tributi; terzo: aspettare di scendere a meno dieci prima di agire. Li ucciderò nel sonno probabilmente, anche se mi piacerebbe qualcosa di più raffinato, con del materiale elettrico. C'è però elettricità in questo posto? È vero che non ho praticamente esplorato ancora nulla, ma mi sembra un posto completamente abbandonato da chissà quanti decenni.

Cosa intendevano però quando parlavano di squalifica ieri mattina? È praticamente da allora che non riesco a pensare ad altro. È ovvio che parlassero di ucciderci in caso scendessimo dalle pedane prima dello zero, ma come? Non riesco a capire, e la cosa mi dà parecchio sui nervi. Il mio cervello sopraffino che non riesce ad arrivare alla soluzione? Impossibile, devo solo raccogliere altri indizi.
Direi che è inutile pensarci ora, devo concentrarmi sulla prima fase del piano per il momento. Devo tornare in palestra a svegliare quei pelandroni. Non avranno mica intenzione di dormire fino a mezzogiorno, spero, dobbiamo cogliere gli altri di sorpresa.

Intravedo all'entrata la gola tagliata di Cassandra che mi sta fissando. Sta gridando giustizia, ma è tutto inutile. In questo mondo non esiste niente del genere, ancor di meno in questo microcosmo che chiamano Hunger Games. Sei morta così facilmente, Diamond ti ha tagliato la gola con la stessa facilità con cui si taglia il burro, non posso credere che un tempo ti sopravvalutavo. Cosa credevi di fare con quell'atteggiamento da esibizionista? Conquistare l'attenzione dei tuoi genitori? Davvero? Patetica poppante. Dovevi imparare a farcela da sola, come abbiamo fatto tutti d'altronde. Se non ti prestavano attenzione, era perché ritenevano che non ne avevi bisogno, no genia? Eri una dei pochi eletti, ma hai lasciato sfuggire la tua grande occasione fra le dita. Non farò il tuo stesso errore, non perderò di vista la mia vera natura. Sono più forte di te, e ieri sera te l'ho mostrato apertamente, razza di sfigata. Sopravviverò, perché io sono destinato a qualcosa di più grande.

 

Apro il frigo sperando di trovare qualcosa da mangiare, ma trovo solamente una manciata di banconote di piccolo taglio al suo interno.
Sbuffo. Neppure questa volta hanno fatto la spesa, ma almeno si sono preoccupati di lasciarmi qualcosa per farmela fare a me, miracolo!

Non ho voglia di uscire però. Sono stato via tutto il giorno, non ho certo intenzione di andare a comprarmi qualcosa!
Mi butto sul divano, e fisso il soffitto. Che faccio ora? È troppo presto per andare a dormire, e non ho intenzione di studiare. Non capisco perché i miei coetanei passino così tante ore sui libri, basta stare attenti a lezione per prepararsi all'interrogazione. Sono stupidi, o forse sono io che sono troppo intelligente?

Mi guardo intorno. Sopra al tavolino ci sono delle cartaccie, il pavimento è pieno di polvere, e il copri-divano è pieno di macchie non specificate. Possibile che la mamma non riesca a trovare due minuti per pulire questo posto? Fa davvero schifo! Io non ho di certo intenzione di farlo, perché devo sempre occuparmi io di tutto? Ho solo tredici anni, che cavolo! Meno male che c'è quella ragazzina, Ashley, che ha preso a cuore la mia situazione, e talvolta mi cucina qualcosa, altrimenti mangerei solamente surgelati e biscotti confezionati. Ha delle manine d'oro, nessuno sa cuocere la carne come lei. Potrei andare a trovarla, ma poi mi toccherebbe interagire con i suoi zii, estremamente convinti che io sia il suo fidanzato. Bah. Non è brutta, per carità, è solo che... uff. Le ragazze sono davvero noiose!
Forse potrei leggere uno dei libri che ci ha lasciato in eredità il nonno, sperando che siano ancora integri.

Vado nello sgabuzzino, ed inizio ad aprire qualche scatolone. Trovo parecchi vestiti che odorano di naftalina, qualche inutile cimelio, ed infine quello che cercavo: libri.
Sono messi parecchio male; le pagine sono ingiallite, ed alcuni esemplari hanno la copertina rotta, o le pagine mangiucchiate da qualche insetto, ma tutto sommato l'inchiostro non ha perso intensità.

Starnutisco a causa della forte polvere presente. Devo cambiare ambiente, o finirò per soffocare. Prendo il primo libro a caso, e torno a spaparanzarmi sul divano.

Il libro che ho scelto ha un titolo noiosetto: “Miti e leggende dell'antica Grecia”, che roba originale. Vediamo un po', però. Spero che il contenuto sia migliore di quello che sembra.

Rimango incollato per ore sul libro, finché non lo finisco tutto. È geniale! Guerra, tradimenti, passione, vendetta! Questa mitologia ha tutto! Perché un'opera del genere era in quello scatolone a marciare? Questo è il miglior libro di sempre!
Quello che mi è piaciuto di più, è stato senza ombra di dubbio la genesi degli dei. Provengono tutti da situazioni orribili, perfino peggiori della mia. Crono ha cercato di mangiare tutti i suoi figli, e lui stesso si è visto costretto ad evirare il padre. Il conflitto genitore-figlio è ancora presente in molti altri miti: Edipo, Era con Efesto, Zeus e la sua prole! Tutti genitori orribili, ma che sono in qualche modo riusciti a tirar su delle leggende. Perché dovevano impegnarsi in fondo? I loro figli erano speciali, talentuosi oltre ogni dire. Uccidevano animali pericolosi fin dalla culla, o hanno contribuito all'evoluzione della razza umana fin da bambini. Ermes ha inventato la lira il giorno della proprio nascita, ad esempio, ed Artemide ha aiutato la madre a partorire il suo gemello. Che sia una possibile spiegazione? In fondo sono più sveglio dei miei coetanei, prendo il massimo dei voti senza alcuno sforzo, devo essere anch'io destinato a qualcosa di grande, in grado di cambiare radicalmente la storia umana. Deve essere così, non vedo altre soluzioni.

Stringo forte il libro contro il petto, grato per averlo conosciuto, e per avermi illuminato il cammino.

Io devo essere come un dio.

 

Jordan Cold, tributo del distretto 6, 17 anni

Apro gli occhi, e la prima cosa che avverto è il dolore alla schiena. È lancinante, e colpisce tutta la parte in basso. Questa mensa avrà dei tavoli enormi, ma sono durissimi! Mi manca tantissimo il mio letto...

Merda!

Scendo giù dal mio letto improvvisato, e cerco Zerene con lo sguardo. Si arrabbierà tantissimo se scopre che mi sono addormentato! Dovevo rimanere sveglio fino all'alba, e invece...

“Calmati, va tutto bene” afferma la mia alleata con aria stanca. Noto che le occhiaie sotto i suoi grandi occhi neri sono peggiorate, riuscendo quasi a nascondere le sue lentiggini. Non deve aver chiuso occhio neppure stanotte. Non va bene, di questo passo finirà per crollare.

“Scusami, ero stanchissimo, le palpebre si sono chiuse da sole!” le spiego cercando di giustificarmi, anche se in realtà non esistono scuse che tengano. I ragazzi ricchi sono rimasti al piano terra, non troppo lontano da noi. Se avessero deciso di esplorare il posto e ci avessero trovato? Saremmo passati dal sonno alla morte senza neppure accorgercene!

“Almeno tu hai dormito” mi spiega Zerene mentre si massaggia le tempie.

“Mal di testa?” le chiedo.

La bianca annuisce “Sono in pre-mestruo, è abbastanza normale per me. Bella fortuna, eh?”.

Corrugo il labbro sinceramente dispiaciuto. È una fortuna essere nato uomo, e di non avere di questi problemi, ma in effetti la cosa mi pone qualche domanda. Ad esempio: esistono ragazze con il ciclo in arena in questo momento? Se la risposta è sì, come se la stanno cavando con le perdite? Tamponi interni regalati dagli sponsor? Oppure le imbottiscono di ormoni per evitare il rischio? Se la risposta è quest'ultima, perché non hanno fornito niente a Zerene? Che pensino forse che non dureremo così tanto? Non è un buon segno. Mi chiedo cosa si inventeranno per farci fuori così in fretta.
“Posso fare qualcosa per te?” le chiedo con cortesia, ricordando quanto mia madre sia nervosa in quei giorni.

Zerene scuote la testa “Sono più preoccupata per la nostra situazione, che per il mio corpo. Siamo praticamente in un enorme scantinato, in trappola. Se sapevo che questo posto era così, non ci sarei mai venuta”.

Annuisco, ha ragione, ma ormai è tardi per piangersi addosso. Avevamo visto quella pioggia, e abbiamo pensato subito alla possibilità di prendere freddo. Ci siamo spaventati, per questo siamo scesi qui di sotto. Tuttavia non abbiamo vie d'uscita da qui, e soprattutto, tutti questi rubinetti e fornetti sono completamente inutili. Non abbiamo né gas per cucinare qualche ratto, né tanto meno acqua potabile od elettricità. Dalla nostra abbiamo solamente il contenuto dello zaino: una felpa, un impermeabile, tre panini, del disinfettante, una corda, ed ovviamente l'arco e le frecce che Zerene è riuscita a sgraffiare. Ora come ora però, lo baratterei senza esitare con un po' d'acqua. La mia gola sta ardendo e graffiando come sabbia nel deserto! Se solo non mi fossi fatto fregare lo zaino da quel ragazzo del quattro, o se ci fosse almeno qualcosa di utile in questa stupida cucina, ad incominciare dal del ghiaccio per mio occhio! Invece le scorte di cibo presenti qua dentro sono tutte marcite od ammuffite! Quando ho visto quel formaggio circondato da tutte quelle larve mi è venuto da piangere. Io adoro il formaggio!
“Siamo armati” ricordo alla mia alleata per consolarla. Male che vada uccideremo qualcuno.

Zerene sospira “Non è così facile, soprattutto se veniamo circondati. Forse porterei qualcuno nella tomba, ma ci vuole un po' di tempo per ricaricare l'arco, e quegli attimi potrebbero esserci fatali. L'arco è pur sempre un'arma da combattimento a distanza, non da breve”.

Capisco. Avremmo bisogno di un punto in alto, come il tetto, per essere in vantaggio. Avremmo dovuto andare verso l'alto piuttosto che verso il basso, ma ci siamo fatti prendere troppo dall'agitazione e dalla confusione del momento per pensarci. Dannazione! C'erano così tante urla, e così tanta disperazione, che i nostri cervelli sono andati in pappa! Credo che una parte di noi vorrebbe scoppiare a piangere, ma né io, né Zerene, siamo persone che crollano così facilmente.

Sto per aprire di nuovo bocca, quando avverto dei passi provenire in lontananza.

Io e la mia alleata ci guardiamo negli occhi, completamente congelati. Merda!
Non abbiamo tempo da perdere! Ci guardiamo intorno in cerca di un nascondiglio, non possiamo farci beccare! Non possiamo uscire vincitori da uno scontro contro di loro! Io sono disarmato, mentre loro tre lo sono, e hanno sicuramente esperienza nel combattimento! Zerene non potrebbe mai farcela da sola!
Corriamo verso la cucina, dove optiamo per due nascondigli diversi. La mia alleata sceglie una credenza in alto, mentre io opto per il forno. Tanto il vetro è talmente sporco, che non riuscirebbero mai a vedere attraverso.

“Toh, una mensa” osserva una voce maschile che identifico come quella del ragazzone del due.

“Una disgustosa mensa” lo corregge Diamond “Senti che puzza!”

“Controlliamo bene” ordina una terza voce “Di sopra c'era qualcuno, ma ce lo siamo fatti sfuggire, non ripetiamo lo stesso errore”.

Da oltre lo sportello vedo che abbiamo dimenticato lo zaino sul pavimento! Cazzo! Se lo vedono siamo finiti! Esco immediatamente fuori dal forno, lo afferro, e torno indietro, sperando con tutto il cuore che non mi abbiano sentito.
Sento il cuore battere a mille, con un ritmo tale che ricorda una batteria. Ho paura che sia proprio lui a tradire la mia posizione. Fa troppo rumore!

Sono sempre più vicini, sento che stanno aprendo alcuni sportelli. Chiudo gli occhi, e faccio qualcosa che non avevo mai fatto prima: prego. Non voglio morire, non oggi, ti prego! Sono ancora vergine!

Intravedo i piedi di uno dei tributi. Sono qua davanti. Non aprite il forno, per favore, per favore, per favore!
Un tuono squarcia l'aria, catturando l'attenzione dei tributi ricchi.

“Il tempo sta peggiorando” osserva Logan.

“Forse qualcuno potrebbe tornare dentro per scappare dal prossimo temporale” osserva il ragazzo del tre “È meglio tornare di sopra, tanto qui non c'è nessuno”.

Li sento allontanarsi, ma aspetto almeno cinque minuti prima di tirare un sospiro di sollievo.

Esco dal mio nascondiglio, e noto che anche Zerene lo sta facendo contemporaneamente.

“Che ti è saltato in mente!” mi sgrida lei con i pugni stretti “Pensavo che ti avrebbero scoperto per quello stupido zaino! Stavo per uscire per difenderti!”

Mi gratto la nuca a disagio “Se non l'avessi fatto, ci avrebbero scoperto di sicuro!” noto.

Zerene sospira “Hai ragione, lo so, ma mi hai spaventata lo stesso” confessa.

“Ma allora ci tieni a me!” esclamo con un tono squillante, ricevendo in cambio un pugno sul braccio.

“Fai silenzio, porco cane!” mi sgrida divertita.

Però ha ragione: non è ancora finita.

 

Annabelle “Bee” Janice Mullins, tributo del distretto 5, 15 anni
Lamia viene colpita al cuore, ancora, ancora, e ancora. La mia migliore amica si gira, e mi guarda nei negli occhi, prima di esalare il suo ultimo respiro.

 

Mi sveglio di soprassalto, con il cuore in gola. Di nuovo quell'incubo... da quanto tempo non ce l'avevo? Sono passati quasi tre anni da allora, pensavo ormai di aver superato quel trauma. Mi controllo in fretta la gonna, ma grazie al cielo non l'ho bagnata. Meno male. Ricordo che le prime settimane dopo la sua uccisione, mi capitava spesso e volentieri di farmela addosso durante la notte. Sognavo di vederla di nuovo morire, e la mia vescica faceva il resto. Almeno questa volta non mi è capitato, sarebbe stato troppo umiliante altrimenti. Perché l'ho sognata, perché proprio oggi? Che sia l'arena a risvegliare vecchi ricordi? Possibile, eppure ho una brutta sensazione...

Sento un leggero fastidio alla mano, come se qualcosa mi stesse toccando. Mi volto, ed intravedo un mostruoso ragno con le zampe grosse e pelose camminarmi sulla mano.
Urlo a pieni polmoni, mentre caccio via l'essere con una manata. Kane si sveglia di scatto completamente allarmato, guardandosi intorno per comprendere dove sia nemico, per poi rilassarsi alla vista del ragno che sta fuggendo via.

“Scusa, ne sono terrorizzata!” mi giustifico dopo aver controllato che non ne abbia altri addosso.

“Conosco quella specie, è innocua nonostante l'aspetto, a meno che tu non sia un insettino, è ovvio” mi spiega lui con calma “Devi avergli fatto prendere un bello spavento, povero cucciolo”.

Povero cucciolo? Ma l'ha visto bene? Era enorme! Aveva tutte quelle zampe nere e pelose! Che schifo! Odio i ragni, li odio!
Scuoto il capo disgustata. Non importa cosa dicono di loro, non riuscirò mai a farci pace. Ricordo ancora quando mio fratello me ne aveva fatto trovare uno nel letto per scherzo. Non mi sono mai più ripresa.

“Va tutto bene, Bee?” mi chiede Kane con dolcezza.

Arrossisco. Da quella sera le cose fra di noi sono un po' cambiate, credo, ma non so bene come. Tanto per cominciare, non so più come definirlo. È il mio fidanzato, o semplicemente il mio migliore amico? Oppure mi sto immaginando tutto, e in realtà è semplicemente un mio alleato? No... mi vuole davvero bene, di questo ne sono sicura. Non mi farebbe mai del male, neppure se ci fossimo solo noi due in tutta l'arena. E io? Io cosa provo per lui? Sono così confusa...

Il silenzio viene rotto da un rumore proveniente dal mio stomaco. Inizio a ridacchiare imbarazzata. È da ieri che non mangio nulla, e sto iniziando a sentirne gli effetti. Peggio ancora però è la sete.
Siamo riusciti a creare una sorta di contenitore rovesciando l'ombrello trovato dentro allo zaino, ma non è molto efficace. L'acqua non è neppure buonissima, ha un retrogusto strano, tipo fango, spero solo di non aver contratto nessuna malattia. So che prima della costruzione della centrale idroelettrica, capitava spesso di ammalarsi con acqua infetta. Colera, Epatite A e Tifoide sono solo le prime malattie che mi vengono in mente. Ma se la scelta è fra morire di sete oggi, o rischiare di morire domani di qualche pestilenza...

“Ho fame anch'io” confessa Kane dando uno sguardo sconsolato al nostro zaino.

Al suo interno abbiamo trovato dei calzini di riserva, del ghiaccio secco, un ombrello, una torcia, ed una bussola. Nessun cibo, ad eccezione di quei ramen istantanei che richiedono comunque dell'acqua per essere mangiati. Pensavamo di pazientare per raccoglierne un po' con l'ombrello, ma dovremmo scaldarla prima di poterla utilizzare. Non ho mai provato a fare del ramen istantaneo con dell'acqua a temperatura ambiente, ma credo serva per forza dell'acqua calda. Ma come facciamo ad accendere un fuoco con questa pioggia? Adesso sta piovendo in maniera leggera, prima ha perfino tuonato, non c'è più la pioggerellina dell'inizio. Certo, abbiamo trovato un posto abbastanza riparato grazie alla presenza di fitti rami, ma l'aria continua ad essere troppo umida. I vestiti stanno incominciando a bagnarsi, e ho anche un po' di freddo a dire il vero. È una fortuna che è Maggio e non Dicembre.

“Andiamo a cercare qualcosa? Bacche, o mele, o.. ci dovrà pur essere qualcosa in questo bosco!” esclamo irritata. Temo di aver intuito perché abbiano chiamato questo massacro “Hunger Games”.

Kane annuisce non del tutto convinto “Non abbiamo scelta, ma durante gli allenamenti ho sentito qualche tributo chiedersi se ci sono piante velenose qui, o cose del genere. Se avessero ragione? Se la frutta qui fosse pericolosa?”.

Mi stringo fra le braccia. È un'eventualità, ma inizio ad avere davvero fame.

“Oppure potremmo trovare qualche stramberia capitolina” gli faccio notare, più per tirarlo su di morale che per altro “Tipo che ne so, l'albero degli spaghetti, o la vigna degli spiedini alla brace!” propongo con un sorriso.

Kane ride “Sai che nel XX secolo hanno fatto un documentario scherzo sull'albero degli spaghetti? Era un pesce d'Aprile fatto da un'emittente televisiva”.

“E come fai a sapere una cosa del genere?” chiedo incuriosita mentre mi siedo accanto a lui. Che strano aneddoto.

“Nel distretto guardavo molta televisione, sai, non mi piaceva tanto uscire fuori di casa”.

Giusto, le sue cicatrici. Se penso a tutti gli sforzi fatti per nasconderle per così tanti anni, e poi così brutalmente esposte da Capitol. Prima alla mietitura, poi alla sfilata, ed adesso qui. Non ha potuto mettersi le sue bende, solo i vestiti standard proposti dagli strateghi. Si vedono molto bene, sono così profonde! Chissà quanto deve aver sofferto quella volta...

Senza rendermene conto, mi ritrovo ad allungare la mano verso il suo volto.
Kane per un momento vacilla spaventato, per poi decidere di farsi toccare.

“Bee...” sussurra intimidito “Io...”.

Un forte rumore risuona nel cielo. Sembra il verso di un volatile, ma non saprei di preciso quale. Non sono mai stata una grande esperta di ornitologia.

“Forse dovremmo spostarci” osserva Kane mentre osserva i spiragli di cielo visibili dalla nostra zona “Hai urlato forte prima, qualcuno potrebbe averti sentito”.

Abbasso lo sguardo pieno di vergogna. Non ci avevo proprio pensato! “Credi che qualche tributo sia nei dintorni? Non abbiamo visto o sentito nulla da quando siamo fuggiti da quella scuola!”.

“Neppure io, eppure...” Kane si guarda intorno con aria attenta. Tendo l'orecchio, a parte la pioggia e qualche animaletto non si sente nulla “... non so, forse sono solo paranoico!” esclama prima di mettere lo zaino sulle spalle.

Sospiro. Speriamo di trovare al più preso del cibo.

 

Amalia Perez, tributo del distretto 4, 17 anni

Mi succhio le guance, assaporando quel poco di sapore che mi è rimasto in bocca. Quel panino al prosciutto e formaggio era davvero buonissimo, il migliore che abbia mai mangiato, o forse è solo la fame a parlare. A dire il vero, me lo sarei volentieri mangiato tutto, ma ne avevamo soltanto due, e noi siamo in quattro. È vero, abbiamo ancora i cracker e la scatoletta di tonno, ma è meglio conservarli per un altro momento. Con il cibo possiamo tranquillamente arrivare a stasera, e vorrei che fosse lo stesso anche per l'acqua. Quel mezzo litro è già finito, e l'acqua piovana non è la fonte migliore per dissetarsi. In primo luogo potrebbe essere inquinata, e poi non è potabile, non ha sali minerali. Certo, ci causerebbe danni solamente se rimanessimo qui a lungo, ma... in effetti quanto rimarremo ancora qui? È già passato un giorno... dovremmo davvero aspettare che quasi tutti siano morti? Hanno davvero intenzione di andare fino in fondo? Non sono bastati tutti quei ragazzi? Che pena, se solo penso alle loro famiglie, o a Cassandra! Yuki ha detto di non sentirmi in colpa per lei, perché sicuramente ci avrebbe voluto morti dopo il tradimento di ieri mattina, però non riesco a smettere di pensare al suo sorriso, a quella energia che emanava... aveva così tanta voglia di vivere... Perché è dovuta finire in questo modo? È questo è solo l'inizio! Io... io non voglio! Non riesco a tollerare tutto questo! La sola idea che qualcuno di noi potrebbe essere il prossimo mi fa impazzire!

“Ehi!” esclama tutto d'un tratto Lucile indicando un punto alla nostra sinistra.

Ci voltiamo, ed intravediamo un corpo riverso a terra. È di una ragazza, con la carnagione chiara, e con dei capelli mori, incrostati di fango e di sangue.
Non ci penso due volte. Mi dirigo verso di lei per vedere come sta, ignorando gli avvertimenti di Yuki alla prudenza.

So che potrebbe essere una trappola, ma potrebbe anche essere semplicemente una persona bisognosa d'aiuto, e non posso abbandonarla.

Mi inchino verso di lei, riuscendo finalmente a riconoscerla come la ragazza del distretto 9, quella che aveva fatto la sfuriata durante l'intervista. Mi pare che si chiami Isabelle.

Osservo il suo corpo. Ha i vestiti bagnati come noi tutti, completamente sporchi di sangue e fango. Ha diversi tagli sulle braccia, malamente coperti da dello scotch, e uno sulla guancia. Quest'ultimo è gonfio, rosso, e ne fuoriesce del pus. Non ci vuole niente che anche le altre ferite siano conciate nello stesso modo. Le tocco la fronte. È calda.

Cavolo.

Sento gli altri raggiungermi alle mie spalle, e rivolgo lo sguardo immediatamente ad Annah, sperando che possa in qualche modo smentire la mia diagnosi, ma il suo sguardo non promette nulla di buono.

“Fatemi un po' di spazio, per favore” ci chiede la bruna.

Eseguiamo immediatamente i suoi ordini, e stiamo semplicemente ad assistere, mentre Annah presta ad Isabelle la prima assistenza. Dunque le iperstende il capo, le apre la bocca per vedere che non abbia corpi estranei che le ostacolino il respiro, le guarda il torace, le tocca la guancie, ed infine ascolta se le esce aria dal naso, esattamente come suggeriva il mio manuale di pronto soccorso. Cavolo, quanto è brava! Diventerò anch'io come lei con un po' di pratica?

“È solo svenuta, ma ha delle ferite infette. Potrei suturarle con il materiale che abbiamo, ma...”

“...non abbiamo niente per disinfettare le ferite” provo a concludere la frase per dimostrarle che anch'io ho qualche conoscenza medica.

Annah volge lo sguardo a destra, non del tutto convinta. Ho sbagliato qualcosa? “Non so se sarebbe sufficiente, credo che a questo punto ci servano degli antibiotici”.

Cacchio, la situazione è grave, allora. Se non fosse così tanto infetta, potrei prepararle degli infusi, sempre che qui ci siano le erbe necessarie, ma ormai la vita di questa ragazza dipende solo dagli sponsor.

“Oh...” si lascia sfuggire Lucile mentre si inchina anche lei per vedere meglio la situazione.

Yuki è rimasto in disparte, e ha l'aria pensierosa. Sono sicuro che sia combattuto fra l'aiutarla o meno visto che è nostra rivale, ma è una brava persona, sono sicura che farà prevalere il suo buon cuore. Di sicuro io non la lascio qui. Finché non le arrivano i farmaci sarà indifesa, e non posso accettare per lei una morte del genere, soprattutto se potevo evitarla tranquillamente.
Ci guardiamo negli occhi, ben consapevoli della realtà dei fatti.

“Siamo tutti d'accordo, allora?” domanda Lucile con un sorriso.

Annuisco. Isabelle sarà una dei nostri.

Yuki si avvicina per prenderla in braccio. Ferita o no, non possiamo rimanere fermi in un posto troppo a lungo, soprattutto con i ragazzi ricchi alle nostra calcagna. Bene, direi che possiamo alzarci da per terra.

“Annah, attenta!” urla Lucile.

Succede così velocemente che me ne rendo a malapena conto.
La biondina spinge via la nostra alleata, e viene attaccata al collo da un serpente lungo all'incirca tre metri.

Alzo la spada, e colpisco la bestia, tagliandola a metà, ma è ormai troppo tardi.
Lucile è a terra, si sta tenendo il punto colpito con entrambe le mani, si sta agitando come una forsennata.

“Lucile!” grido mentre mi scaravento verso di lei.

Il collo si è gonfiato, il volto della bionda è diventato bluastro. Lucile si gratta il collo con forza, fino a lasciarsi dei solchi con le unghie. Non respira!

“Non ha senso!” urla agitata Annah “È stata appena morsa, non può accadere così in fretta!”

“Doveva essere un ibrido, fanculo!” impreca Yuki, e noto che è la prima volta che lo sento imprecare.

Afferro la mano di Lucile, e la guardo dritto nei suoi occhi una volta color del miele, ora iniettati di sangue. Non è vero, non sta accadendo sul serio! Non può essere! No, ti prego, no!

La bionda mi guarda, e per un attimo ho come l'impressione che mi stia sorridendo, ma dura un secondo. La sua presa diventa sempre più debole, fino a scomparire.

“No, no, no!” urlo mentre il maledetto xilofono inizia a suonare “No!”

“Lucile Marshall ha appena lasciato questa vita”.

 

Santos Mels, tributo del distretto 11, 17 anni

Lo xilofono suona in scala discendente, finendo così di annunciare la morte di un nuovo tributo. A questo punto siamo rimasti in diciassette. Ho solamente sedici persone davanti a me, poi potrò finalmente tornare a casa dal mio Damerae. Come starà in questo momento? Sta dormendo male quanto me? Si è staccato almeno un attimo dallo schermo, almeno per bere e mangiare? Non riesco a smettere di immaginarmelo davanti alla televisione, pallido e dimagrito, mentre fissa ogni mia mossa con delle enormi occhiaie sotto gli occhi. Non posso tollerare tutto questo! Devo far fuori tutti, prima che si consumi per la troppa ansia! Voglio tornare da lui, mi manca troppo! È solo per Dam che odio così tanto gli altri ragazzi, sono solamente dei maledetti ostacoli! Voglio trucidarli, spezzarteli, calpestarli e squagliarli! Li voglio tutti morti! Sono già riuscito a far fuori uno di loro, e a breve ne farò fuori altri due! So che sono in questa zona, me lo sento, li avevo visti. Ho purtroppo perso le loro tracce, ma il mio istinto mi suggerisce di continuare.

Mi osservo intorno. Il terreno è bagnato, ma nonostante questo non ci sono orme di piedi, solamente di qualche animali fugace. Non ci sono odori particolari, ad eccezione di quello della pioggia, né tracce di fumo nell'aria. Temo che mi toccherà continuare vagare alla cieca.
Mi appoggio ad un albero, concedendomi un attimo di tregua. Ho ormai tutti i vestiti bagnati, e sento che la pelle sta incominciando ad irritarsi. Forse non avrei dovuto lasciare la scuola, ma avevo visto che molti correvano di fuori, e non ho resistito. Qualcuno sarà rimasto là dentro? Credo di sì, era un covo troppo ghiotto con tutti quegli zaini e quelle armi. Dovrei assolutamente tornarci una volta sistemata questa storia, ormai è una questione personale, non posso lasciarli andare, non dopo aver perso già una giornata a loro appresso. La scuola però sarà il mio prossimo obiettivo, senza ombra di dubbio. Voglio del cibo vero poi, sono stufo di andare avanti a bacche. Devo dire che questo bosco è abbastanza fornito di erbe e di piante, alcune sono velenose, ma basta sapere gli elementi fondamentali di botanica per potersela cavare. Mi chiedo però se qualcuno cascherà nella trappola degli strateghi, e finirà per ammazzarsi da solo. Sarebbe fantastico! Lavoro risparmiato! Ho visto in precedenza piante pericolose come il Tasso, l'Abro e anche l'Aconito napello, e ne ho approfittato subito per bagnare la mia falce con il suo prodotto. In questo modo, anche con un semplice graffio potrò causare dei danni. Se non ricordo male, dovrebbe provocare vomito, irregolarità del battito cardiaco, coma e, se sono fortunato, anche morte.

Vorrei poi dell'altra acqua. Nel mio zaino ho trovato del succo di frutta alla pera (disgustamene dolce fra l'altro), ma l'ho quasi finito. Non ho quasi nient'altro di utile con me, ad eccezione di qualche cerotto, e dei pantaloni di ricambio che però non posso usare in questo momento. Ho anche trovato una cartolina in cui è raffigurata una famosa spiaggia turistica del distretto quattro, probabilmente messa per tirare su di morale qualche tributo marittimo. Sembra carina, mi chiedo se a Damerae possa piacere un posto del genere. Mi sarà permesso viaggiare in quanto vincitore? Potrei regalargli una vacanza per scusarmi di quello che gli sto facendo passare. Me lo immagino già mezzo nudo, con le gocce marittime che scivolano giù per i suoi addominali scolpiti, fino ad entrare nel suo costume, ed accarezzare quel suo enorme...
Scuoto la testa, mi devo calmare. Con i pantaloni ridotti in questo stato, si vedrebbe fin troppo facilmente un'erezione. Certo, sarebbe una bella dedica al mio amore, ma è meglio non passare per un pervertito che si eccita mentre cerca orme nel fango.

Sento qualcosa provenire dall'alto. Alzo lo sguardo. In cielo è apparso un piccolo paracadute bianco, a cui è legato una scatola argentata di media grandezza. Ci metto un po' a realizzare che deve essere una delle famose sponsorizzazioni di cui ci parlava il mentore. Questo significa che ho qualcuno che tifa per me a Capitol, magnifico.
Prendo il pacco al volo, e lo apro. Al suo intorno trovo un amo, no anzi, un uncino da pesca.

Strabuzzo gli occhi. Cosa dovrei farmene di una cosa del genere? Non sono del distretto quattro, non ho esperienza di pesca. Potrei usarlo come arma nella breve distanza, ma neppure questo ha molto senso, soprattutto considerato che ho una falce con me, arma decisamente più letale di un uncino.
Non capisco, eppure ci deve essere una ragione dietro a questo regalo.
Me lo giro fra le mani, osservo tutte le sue parti, dal corpo, alla lama abbastanza affilata per poter tagliare della carne o delle piante. Che mi vogliano invitare a creare dei veleni? Può farsi, però...
Provo ad infilarmi l'uncino in tasca. Ci entra perfettamente. Ora capisco. È un'arma che si può nascondere molto più facilmente rispetto ad una falce, non mi serve per attaccare, ma bensì per difendermi.

Il mio cuore perde un battito. Qualcuno sta mirando espressamente a me? Non ci sono dubbi, devono essere quei due ragazzi a cui sto dando la caccia, stanno preparando un contrattacco! Mi vogliono mettere in trappola, e questo regalo non vuole far altro che mettermi in guardia da loro!

Mi guardo intorno in maniera frenetica. Dove sono? Quanto è vicino il pericolo? Dov'è la trappola?

Merda!

Voglio davvero farmi fesso? Come osano quei bastardi? Non hanno davvero ancora capito con chi hanno a che fare?

Stringo forte l'uncino. Mentre sento una gran rabbia montarmi.

Vedremo chi è il vero ingenuo.

 

 

 

 

 

Altro giro, altra morte. Anche questa volta abbiamo un solo morto, ma non abituatevi... Fatemi sapere per le sponsorizzazioni il prima possibile! L'antibiotico per Isabelle non l'avevo messo in elenco, ma per la cronaca costa 5 monete. Fatemi sapere presto se volete acquistarlo.

Mi scuso anche per il pov di Santos, più corto degli altri.

Ci vediamo fra una decina di giorni circa.

Alla prossima!

 

 

 

Classifica:

24° Anona Dream, tributo del distretto 12, 17 anni, uccisa da Diamond (3 pov)

23° Iris Cruise, tributo del distretto 8, 15 anni, uccisa da Santos (3 pov)

22° Cole Mccalen, tributo del distretto 12, 15 anni, ucciso da Isabelle (2 pov)

21° Eric Murter, tributo del distretto 9, 18 anni, ucciso da Cole (3 pov)

20° Jacob Goldwell, tributo del distretto 8, 17 anni, ucciso da Logan (2 pov)

19° Cassandra Winsdor, tributo del distretto 2, 16 anni, uccisa da Diamond (3 pov)

18° Lucile Marshall, tributo del distretto 3, 17 anni, uccisa da un serpente velenoso (3 pov)

 

Alleanze:

Le api :Kane, Annabelle

I magnifici: Logan, Dingir, Diamond

I giusti: Yuki, Amalia, Annah, Isabelle

I colleghi: Zerene, Jordan

Le improvvisate: Daisy, Melody

I cuccioli ribelli: Ben, Milo

Solitari: Violet, Santos

 

 

Masterkiller:

Diamond (2 uccisioni)

Santos ( 1 uccisione)

Cole (1 uccisione)

Isabelle (1 uccisione)

Logan (1 uccisione)

Altro (1 uccisione)

 

Feriti (appaiono solamente quelli apparsi nel capitolo):

Un po' tutti tranne i magnifici e i colleghi (bagnati, un po' infreddoliti)

Kane, Annabelle (fame, un po' di sete)

Jordan (un po' di mal di schiena, sete, occhio nero)

Zerene (assonata, mal di testa, sete)

Amalia, Yuki, Annah (un po' di sete, sconvolti)

Isabelle (debolezza, ferite infette, febbre)

Santos (assonato, un po' di fame)

  
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