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Autore: Audrey Wilde    05/08/2020    2 recensioni
Ran Higurashi non ha legami, non ha affetti. Dopo la morte dell'unica persona che abbia mai amato, si è nascosta dietro un muro di ghiaccio. Come il colore dei suoi occhi. La sua ambizione ed il suo sogno di diventare medico sono l'unica cosa che la tiene lontana dal baratro della disperazione.
Kakashi Hatake aveva perso tutto, suo padre, il suo maestro, il suo migliore amico e la ragazza che amava, credeva che non ci fosse nulla per cui valesse la pena vivere. Ma aveva trovato la luce, grazie ai suoi allievi e agli amici che non l'avevano abbandonato, nonostante tutto.
Due dimensioni parallele, due mondi lontani, due vite così diverse stanno per incontrarsi e niente sarà più come prima. "Two worlds collide" è la storia di una giovane donna, di una profezia e di un amore che trascende il tempo e lo spazio. Perché quando due anime sono legate dal filo rosso del destino, esse apparterranno l'una all'altra fino alla fine dei tempi e niente e nessuno potrà mai separarle.
*Kakashi x Nuovo personaggio*
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Kakashi Hatake, Kurenai Yuhi, Nuovo Personaggio, Tsunade | Coppie: Asuma/Kurenai, Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden, Dopo la serie
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Capitolo VII
 

 




"I can hear you but I won't
Some look for trouble while others don't
There's a thousand reasons I should go about my day
And ignore your whispers which I wish would go away"

-Into the Unknown, Frozen II








 

Villaggio della Foglia, Paese del Fuoco, sei mesi dopo

 

Seduta al fianco del copy-ninja, Ran internamente malediceva prima la sua carissima sensei, intenta a conversare amabilmente con Asuma, e poi sé stessa, per essersi fatta convincere così facilmente.

Dal canto suo, Kakashi era curioso di conoscere quella straniera dagli occhi di ghiaccio, che dal loro primo incontro, spesso e volentieri occupava i suoi pensieri. Notò la postura rigida che aveva assunto e lo sguardo truce che rivolgeva alla jonin dagli occhi scarlatti. Per un momento, pensò di essere lui il motivo del suo nervosismo, visto come si era irrigidita dopo averlo notato. Tuttavia, scacciò subito via quel pensiero, considerandolo insensato. Perché mai doveva sentirsi nervosa in sua presenza?

Eppure lo shinobi aveva fatto centro, Ran si sentiva nervosa come poche volte era stata nella sua vita, l'ultima probabilmente durante l'esame di Anatomia patologica II, con il temuto Mr. Richardson, uno dei docenti più severi della facoltà. L'aveva superato a pieni voti, ma ricordava ancora il disagio e l'ansia che l'avevano attanagliata per tutta la durata dell'esame.

<< Ran-chan, come vanno gli allenamenti? >>

<< Kurenai non fa altro che tessere le tue lodi! >>

La corvina ringraziò mentalmente Kotetsu e Izumo per averla distratta dalle sue elucubrazioni. Cercò di rilassarsi, ormai il danno era fatto, tanto valeva cercare di divertirsi e pensare il meno possibile all'avvenente uomo seduto al suo fianco.

<< Gli allenamenti sono duri, ma non posso lamentarmi, Kurenai è una brava insegnante. >> rispose Ran, ricevendo un sorriso di ringraziamento dalla sua maestra.

Ed era la pura verità. La donna era severa, pretendeva molto da lei e la spremeva ogni volta come un limone maturo, ma era anche molto paziente e, indubbiamente, una grande kunoichi. Non poteva desiderare un'insegnante migliore.

<< E gli allenamenti con Tsunade-sama? >> chiese invece Asuma, che aveva accesso la terza sigaretta da quando le due donne si erano unite a loro.

Ran lo guardò leggermente sorpresa, non immaginava che Kurenai avesse rivelato loro le sue lezioni private con il Quinto Hokage. Tuttavia, non ci diede molto peso e iniziò a raccontare delle dure lezioni teoriche e poi pratiche con Shizune e Tsunade.

Kakashi notò subito lo sguardo di Ran illuminarsi, così come il sorriso che si era fatto strada spontaneamente sul viso della giovane mentre parlava di ciò che Tsunade le stava insegnando.

<< Tsunade-sama è un medico straordinario, non avevo mai incontrato nessuno come lei. Ogni giorno sento di imparare sempre di più, è fantastico! >> rivelò eccitata la corvina.

<< Dovevate vedere i libroni che aveva sul tavolo della cucina quando sono andata a prenderla stasera, erano enormi! E sembravano anche complicati. >>

<< D'altronde diventare un ninja-medico non è una passeggiata. >> convenne Asuma.

<< Ran-chan non solo sei bella, sei anche intelligente! >> si complimentò Izumo, mentre il compare annuiva deciso.

Nel mentre, Asuma aveva richiamato l'attenzione di una cameriera per ordinare nuovamente. Quando fu il suo turno, Ran ordinò un boccale di birra grande, attirando su di sé lo sguardo stupito degli altri commensali.

<< Che c'è? >> chiese, leggermente infastidita da quelle occhiate sorprese.

<< Non ti facevamo una gran bevitrice, almeno dall'apparenza. >> rispose per tutti Kakashi, sorridendole da sotto la maschera. Era la prima volta che le rivolgeva la parola da quando lei e Kurenai si erano sedute al loro tavolo. Quando si era accomodata al suo fianco, le aveva riservato un semplice sorriso di saluto.

Ran guardò prima lui e poi il resto del tavolo, con un sopracciglio alzato.

<< Sono veramente stupita, credevo fossi solo un topo da biblioteca. >> la prese in giro Kurenai, facendo ridere tutti.

Ran alzò gli occhi al cielo, ma nascose un sorriso nel boccale di birra che le avevano appena servito. Il nervosismo stava pian piano scemando, e si diede mentalmente della stupida, non era da lei farsi influenzare così da una persona, anche se la persona in questione era un attraente shinobi mascherato.

<< Propongo un brindisi! >> esordì Kotetsu, le guance rese rosse dal sake << Alla bellissima Ran-chan, benvenuta a Konoha! >> urlò alzando in aria il suo bicchiere.

<< Benvenuta a Konoha! >> urlarono in coro gli altri, imitando il chunin.

Ran li ringraziò di cuore, quasi commossa. Voltò poi il capo trovando il sorriso di Kakashi, ben visibile sotto la maschera. Arrossì leggermente, ricambiando il sorriso dell'uomo, il cuore che non voleva saperne di fermarsi. Cercò di dissimulare, bevendo un lungo sorso del liquido ambrato che tanto amava.

<< Anche un membro del mio team sta seguendo degli allenamenti speciali con Tsunade-sama. >> disse Kakashi, attirando nuovamente su di sé l'attenzione della corvina << Forse la conosci, si chiama Sakura. >>

<< Sakura-chan è una tua allieva? >> chiese Ran, fintamente stupita.

Per quanto ne sapevano gli abitanti di Konoha, Ran era una giovane donna proveniente da un lontano villaggio al limite dei territori del Paese del Fuoco, giunta a Konoha per diventare un ninja-medico, i motivi del suo legame con il Quinto Hokage erano strettamente riservati e nemmeno i jonin più vicini allo Hokage ne erano a conoscenza. Nessuno, tranne Tsunade, Shizune, Jiraiya e i consiglieri anziani, era a conoscenza della sua vera identità. Ran doveva quindi fingere di essere completamente all'oscuro di tutto ciò che riguardava il villaggio ed i suoi abitanti. A volte, soprattutto con Kurenai, era stato difficile non mostrare di sapere più di quello che avrebbe dovuto. Misurare le parole, parlare di sé senza mettere in pericolo la sua copertura era sfiancante, ma necessario, non poteva permettere ad altri di conoscere il suo segreto.

Il jonin mascherato annuì, per poi chiederle << Come se la sta cavando? >>

<< È da un po' che non la vedo in realtà, ma posso dirti che è veramente dotata, Tsunade-sama è molto orgogliosa dei suoi progressi. >>

Parlare con Kakashi si stava rivelando estremamente facile, ora che la tensione che l'aveva attanagliata si era sciolta, si sentiva più libera e provava il forte desiderio di parlare il più possibile con il jonin, conoscerlo al di là della maschera e del personaggio che Kishimoto le aveva "presentato".

<< Tsunade-sama mi ha parlato del Jinchuriki del Kyūbi, mi ha detto che lui e Sakura sono nello stesso team. >>

<< Proprio così, anche lui fa parte del team 7. Al momento però non è al villaggio, è partito circa un anno fa con Jiraiya-sama per un viaggio di allenamento. >> le spiegò, per poi afferrare la bottiglia di sake dinnanzi a lui e riempire il suo bicchiere.

Kakashi bevve un lungo sorso di liquore, per mascherare la sorpresa. Non pensava che Tsunade si fidasse a tal punto di Ran da rivelarle addirittura l'identità di Naruto. Tuttavia, non poté lasciarsi andare ad una delle sue solite riflessioni.

<< Con uno dei Sannin? >> chiese infatti Ran, attirando la sua attenzione.

<< Lo conosci? >> le chiese di rimando jonin, questa volta senza nascondere il suo stupore.

<< Le voci sulle loro gesta sono giunte anche nel mio piccolo villaggio, cosa credi. >> rispose ovvia << Sono curiosa di conoscerlo, Naruto intendo, anche Sakura-chan lo nomina spesso. >>

Kakashi stava per risponderle, quando fu interrotto da un Izumo visibilmente ubriaco << Kakashi è da più di un'ora che non tocchi uno dei tuoi amati libri, è un evento che va segnato sul calendario! >> disse, per poi ridere di gusto insieme al suo compare.

<< È vero. >> convenne Asuma, lasciandosi andare anche lui ad una sana risata.

Un lampo di genio si fece strada come un fulmine a ciel sereno nella mente della giovane dagli occhi azzurri. Le piaceva particolarmente mettere in imbarazzo le persone ed aveva scelto il povero Kakashi come sua prossima vittima. Assunse una finta espressione confusa, pretendendo di non sapere un bel niente di quello che stavano dicendo i due ninja, per poi fingersi interessata a conoscere le letture del suo vicino.

<< Ti piace leggere? >> chiese Ran, rivolgendosi all'uomo, con voce innocente e occhi da cerbiatta.

Nonostante la maschera, il rossore che in un lampo aveva imporporato le guance del copy-ninja era ben visibile, Ran faticava a trattenersi dal ridere, davanti all'espressione dell'argenteo, mentre i presenti non si fecero scrupoli, in particolare Kotetsu ed Izumo.

<< Devi sapere Ran-chan >> attirò la sua attenzione Kotetsu, altrettanto ubriaco quanto il suo compare << che Kakashi è accanito lettore di un particolare tipo di libri. >> concluse sghignazzando.

In quel momento, fu veramente difficile per Ran non scoppiare a ridere, ma voleva portare avanti quella recita a tutti i costi, vedere a disagio il famoso Sharingan no Kakashi era impagabile.

<< Che tipo di libri? >> chiese al diretto interessato, mentre mentalmente elogiava le sue doti attoriali.

Kotetsu e Izumo erano letteralmente piegati in due dalle risate, mentre Kurenai scoccava un'occhiata quasi disgustata a Kakashi.

<< Non lo vuoi sapere Ran, fidati. >> consigliò infatti alla corvina, mentre Asuma, accendeva divertito l'ennesima sigaretta.

<< Cosa sarà mai di così sconvolgente? Su Kakashi-san fammi vedere! >> con un gesto calcolato, si sporse leggermente verso lo shinobi, appoggiando una mano sul suo avambraccio. Si sentiva molto più disinvolta e rilassata in sua presenza, forse complici i tre boccali di birra ingurgitati e l'alcool che iniziava a fare effetto.

Kakashi, dal canto suo, non sapeva proprio come uscire da quella situazione di estremo disagio. Maledì Izumo e Kotetsu per aver averlo messo con le spalle al muro. Intanto, la mano di Ran, piccola ed elegante, poggiata delicatamente sul suo avambraccio destro, gli trasmetteva una insolita sensazione di calore. E si riscoprì incapace, proprio lui, freddo e distaccato per natura, di negare agli occhi della giovane, vispi e curiosi, quella innocente, ma e per lui molto imbarazzante, richiesta.

Con un sospiro rassegnato, il jonin tirò fuori da una delle tasche del suo giubbotto verde militare una copia consunta de "Il paradiso della pomiciata", provocando lo stupore dei suoi colleghi: Kakashi non aveva mai permesso a nessuno di toccare uno dei suoi amati libri! Anche Ran si sorprese di quel gesto e della facilità con cui l'uomo aveva ceduto, lo riteneva un osso duro. Tuttavia, non poteva negare di essere estremamente curiosa di scoprire, finalmente, il contenuto dei libri scritti dall'Ero-sennin.

<< Credo tu sia grande abbastanza per leggerlo. >> la prese in giro il ninja, cercando di nascondere l'imbarazzo.

Ran osservò minuziosamente il piccolo libricino tra le sue mani, partendo prima dalla copertina, segnata dal tempo e, probabilmente, dalle numerose letture, per poi iniziare a leggere con grande attenzione il contenuto. Aveva letto solo alcune righe, ma non riuscì ad andare oltre, per questo chiuse con un gesto secco quel "libro".

Ma questo è disgustoso!

<< Io te l'avevo detto. >> disse Kurenai, percependo i pensieri della sua allieva.

"Il paradiso della pomiciata" aveva superato di gran lunga le sue aspettative, in negativo si intende. Il protagonista le metteva i brividi dal disgusto.

<< Tu, invece, dovresti essere abbastanza "vecchio" da capire che queste tattiche non funzionano con le donne. >> disse Ran, con calma, mentre riconsegnava il libro al suo proprietario. Aveva calcato sulla parola vecchio, conscia di quanto lo deprimesse essere chiamato in quel modo.

Kotetsu e Izumo ormai avevano le lacrime agli occhi dal ridere, mentre anche Asuma e Kurenai ridevano di gusto.

Kakashi, invece, convenne con la prima impressione che aveva avuto della giovane; aveva veramente un bel caratterino, e le piaceva anche avere sempre l'ultima parola.

<< Voi non capite il valore di quest'opera. >> le rispose, piccato.

<< Se scoprissi qualcuno a spiarmi come quel pervertito del protagonista, lo manderei al creatore senza troppi convenevoli. >> affermò decisa Ran, mentre Kurenai annuiva, completamente d'accordo con l'amica.

Un brivido percorse la schiena dei quattro uomini presenti, che non commentarono, fermamente decisi a restare vivi e vegeti.

La conversazione si spostò poi su temi più leggeri, e Ran si ritrovò più volte a scambiarsi dei botta e risposta con Kakashi, che le teneva testa egregiamente, cosa che non solo incuriosiva particolarmente la corvina, che raramente aveva trovato qualcuno in grado di tenerle testa, ma non faceva altro che aumentare la sua attrazione nei confronti del ninja.

Fu solo quando, ormai ubriachi fradici, Izuno e Kotetsu si riversarono inermi sul tavolo, che l'allegra combriccola decise che era arrivato il momento di tornare a casa.

Dopo aver svegliato Izumo e Kotetsu ed aver pagato il conto, il gruppo uscì fuori dal locale. Il leggero venticello notturno che soffiava per le strade di Konoha fu un vero toccasana. I due chunin, anche se un po' barcollanti, rassicurarono i loro amici di riuscire a rientrare integri e senza causare danni a sé stessi o al villaggio, e dopo un rumoroso e biascicato saluto, si avviarono verso casa. Kurenai, che non era messa meglio, si reggeva ad Asuma, le guance rese rosse dall'alcol.

<< Io accompagno a casa Kurenai. >> disse Asuma, che sembrava essere il più sobrio tra i due.

Kakashi e Ran annuirono e, dopo i saluti, la felice coppietta si avviò verso casa della jonin dagli occhi scarlatti.

<< Bene, è ora che torni anche io a casa >> esordì Ran. Aveva bevuto molto, ma non aveva minimamente raggiunto il suo limite. << È stato un piacere rivederti Kakashi >> disse, lui le aveva chiesto di non usare l'onorifico.

Stava per voltarsi, poiché casa sua era nella direzione opposta, ma una mano la fermò, afferrandole delicatamente il polso.

<< Aspetta Ran, ti accompagno a casa. >>

<< Ma sto bene, non ce n'è bisogno, davvero! >> Ran cercò di apparire il più convincente possibile, nonostante le guance rosse e gli occhi lucidi.

Aveva già messo a dura prova il suo auto-controllo. Era riuscita a conversare normalmente con lui, forse avevano anche flirtato un po', ma nulla di serio. Tuttavia, stanca e un po' brilla, non era sicura di riuscire a controllarsi. Nella sua dimensione, non si era mai trattenuta: se provava attrazione per un uomo non si tirava indietro. Non le interessavano le storie serie, convinta che gli uomini non fossero altro che dei traditori, ma le piaceva divertirsi. Comportarsi allo stesso modo con Kakashi era fuori questione, prima di tutto perché avrebbe solo complicato la sua vita in quella dimensione, già di per sé incasinata, inoltre non poteva escludere un probabile coinvolgimento emotivo. Insomma, se le piaceva quando era solo un disegno bidimensionale, figurarsi ora che ce l'aveva davanti in tutta la bellezza delle sue tre dimensioni.

<< Insisto, non potrei mai lasciarti tornare a casa da sola in queste condizioni. >> le disse, deciso ed irremovibile.

Ran sbuffò esasperata << Non sono così ubriaca. >> rispose piccata, ma conscia che sarebbe stato impossibile far desistere l'uomo.

Si avviò quindi verso casa, seguita da Kakashi. Camminavano in silenzio, godendosi quella notte di primavera. Ogni tanto, si scambiavano delle occhiate furtive, attenti a non farsi scoprire dall'altro.

Giunti davanti al suo palazzo Ran si fermò << Io abito qui. >> disse, indicando l'edificio alle sue spalle << Ora che lo sai, non è che verrai a spiarmi, vero? >> chiese, ironica, per poi scoppiare a ridere.

Kakashi scosse la testa, esasperato, anche se il suo sorriso era visibile da sotto la maschera.

<< Chissà, ti conviene tenere gli occhi aperti. >> disse, reggendole il gioco e facendola ridere.

<< Bè.... Grazie per avermi accompagnata a casa. >> disse Ran, mentre tormentava una ciocca di capelli corvini, ora un po' nervosa.

<< Dovere. >> le rispose semplicemente l'uomo, ancora sorridente.

<< Allora... Buonanotte, Kakashi. >>

<< Buonanotte, Ran. >>

Ran gli riservò un ultimo sorriso, per poi entrare all'interno dell'edificio. Kakashi osservò la sua lunga chioma corvina sparire e, con il sorriso sulle labbra, si avviò verso casa, la mente invasa da due occhi brillanti come cristalli di ghiaccio. 






 

💫Author's corner💫

Salve cari lettori. Vi chiedo scusa per essere sparita, ma una serie di problemi familiari mi hanno costretta a mettere da parte la scrittura. Ma adesso eccomi qui, pronta a riprendere questa avventura! Gli aggiornamenti si spostano al martedì, spero continuerete a seguire la storia e a sostenerla.

©️ I personaggi di "Naruto" non mi appartengono, ma sono proprietà di Masashi Kishimoto, Ran e gli altri personaggi da me inventati sono di mia proprietà, qualsiasi plagio non sarà perdonato.

Alla prossima settimana!

Audrey🌹

 

   
 
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