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Autore: marila96    05/08/2020    0 recensioni
Premetto che la storia deriva da un mio pazzo sogno fatto qualche anno fa con protagoniste due gemelle, è una storia scritta a quattro mani, speriamo vi piaccia, ho iniziato a pubblicarla anche su Wattpad con il nick name di marina20996.
Tratto dal testo:
La vita delle due gemelle viene sconvolta improvvisamente. All'età di sedici anni, sono costrette ad abbandonare la bellissima Italia e i luoghi in cui sono cresciute per trasferirsi in America, a causa del lavoro dei genitori.
Nello stesso quartiere, nella casa a fianco e di fronte, vivono due ragazzi, amici fra loro fin da piccoli. Si chiamano Zac e Ian, hanno due anni più delle gemelle, e nessuno dei quattro sa che fra loro sarebbe nata una grande amicizia o forse qualcosa di più.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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Oggi finalmente è il 19 di giugno e a mezzanotte io e Sara compiremo 16 anni. Abbiamo deciso di fare la festa, che inizierà alle 20, in giardino e anche se non saremo tanti va bene lo stesso perché, come dice sempre la nonna, meglio pochi ma buoni.
«Sorellina buongiorno. Sveglia è ora di fare colazione» dice Sara entrando in camera mia ed aprendo la finestra per far entrare l’aria.
«Spiegami perché mi svegli così presto, sai che durante le vacanze mi piace dormire fino a tardi, quindi come ti salta in mente di svegliarmi alle…» guardo la sveglia per vedere l’ora.
«Alle 9?» gli chiedo alterata.
«Adesso facciamo una cosa tu richiudi immediatamente quella finestra ed esci di qui e faremo finta che tutto questo è stato solo un brutto sogno, okay?»
«No per niente, consideralo un pareggio di conti per tutte le volte che mi hai svegliato te per andare a scuola. Comunque mamma e papà vogliono fare colazione con noi, hanno detto di avere qualcosa da darci»
«La cosa è un po’ diversa comunque va bene arrivo, il tempo di lavarmi il viso, tanto scendo in pigiama»
«Sì, tanto anche io sono sempre in pigiama, ma muoviti ti aspetto qui» dice.
Dopo che mi sono “sistemata” Sara ed io scendiamo in cucina dove i nostri genitori ci stanno aspettando. Varcata la porta notiamo sul tavolo due pacchetti e siccome siamo molto curiose corriamo a prenderli, ma quando siamo a pochi centimetri vengono levati dal tavolo.
«Ma papà!» esclamiamo io e mia sorella contrariate.
«Niente ma, prima la colazione e poi i pacchetti» risponde lui.
«Non è giusto, sai che siamo curiose!» esclama Sara.
«Sì, è vero perché non possiamo aprirli ora?» continuo io.
«Perché è una sorpresa che vi gusterete meglio a pancia piena» risponde lui.
«Uffa va bene!» acconsentiamo.
«Allora emozionate per stasera?» chiede la mamma.
«Sì, non vedo l’ora di sapere cosa ci hanno regalato i ragazzi» dico io mentre iniziamo a fare colazione.
«Infatti, è una settimana che lo vogliamo sapere, soprattutto da quando ci hanno detto che è qualcosa che non ci aspettiamo» continua Sara.
«Dai tranquille ormai mancano poche ore a saperlo, dovete resistere un altro po’» ci dice papà.
«Riusciremo a resistere anche se sarà dura, menomale tra poco scarteremo i vostri pacchetti»
Finiamo di far colazione in silenzio e appena terminiamo io e Sara guardiamo imploranti i nostri genitori.
«Va bene, ecco a voi» dice papà porgendoci i pacchetti.
Li afferriamo immediatamente e iniziamo a scartarli, si tratta di una scatolina abbastanza piccola, ma quello che c’è all’interno ci lascia senza parole.
«Siete contente?» chiedono mamma e papà.
«Queste sono chiavi di macchine vero?» chiedo per aver conferma.
«Esatto e sono vostre» dice mamma.
«E dove sono le macchine voglio vederle» dice Sara mentre io annuisco concorde.
«Sono fuori» dice papà «Forse però è il caso che vi andate a vestire prima, non vorrete mica uscire in pigiama» ci dice papà ridendo.
Non fa in tempo a finire di parlare che noi corriamo di sopra a vestirci e in soli dieci minuti siamo pronte per vedere i nostri regali.
«Dato che siete finalmente presentabili possiamo uscire» dice mamma.
Uscite nel vialetto vediamo due maggiolini della Volkswagen uno blu e l’altro nero.
«Il blu è mio vero?» chiedo ammirando la macchina.
«Sì tranquilla e il nero è di Sara, ognuna il suo colore preferito» ci spiega la mamma.
«Grazie mille, è un regalo bellissimo» dice Sara abbracciando i nostri genitori, seguita da me.
«Sara ha ragione, possiamo farci un giro?»
«Sì, certo!» dice papà.
«D’avvero?» chiediamo sempre più emozionate.
«Ovvio che no! Non ricordo abbiate già preso la patente»
«Uffa è vero non ci avevo pensato» dico.
«A cosa non avevi pensato amore?» mi sento chiedere da qualcuno dietro di me. Zac.
«Ciao amore, mamma e papà ci hanno regalato la macchina per il compleanno e noi le volevamo provare, ma papà ci ha giustamente ricordato che non abbiamo ancora la patente»
«Beh se il problema è questo vorrà dire che guideremo io e Ian» dice lanciando uno veloce sguardo a quest’ultimo.
«Grazie amore, andiamo subito allora, ragazzi ci vediamo al parco o direttamente qui?»
«Io direi che ci rivediamo qui così ognuno fa il giro che vuole. Voi andate pure, prima di partire devo parlare un secondo con Ian» dice Sara.
«Ok, allora noi andiamo» dico salendo sulla mia macchinina, ma al posto del passeggero.
«Forse ho sbagliato a proporre questa cosa, ho paura che Ian non si senta ancora pronto a portare Sara in macchina con lui» mi dice Zac.
«Ehi amore tranquillo, vedrai che mia sorella lo convincerà, ha poteri persuasivi su di lui»
«Suppongo che sia un’eredità di famiglia perché li hai anche te con me»
Alla fine, Sara è riuscita a convincere Ian e adesso io, lei, Silvia e Ale siamo sul divano che aspettiamo i parenti per il pranzo. Papà e lo zio sono andati a prendere i nonni, Marty e Ivan all’aeroporto, mentre Ale è già arrivato da qualche giorno.
«Dove sono le mie nipotine?» chiede la nonna entrando in casa.
Ci alziamo subito dal divano e corriamo incontro ai nonni.
«Ciao nonna» dico abbracciandola, mentre Sara va dal nonno. Poi dopo aver fatto cambio sento dire da Martina:
«E a me niente?»
«Marty! Quanto ci sei mancata» le dico abbracciando anche lei.
«Ciao Ivan! È la prima volta in America?» sento chiedergli da mia sorella.
«In effetti sì, grazie dell’invito»
«Ma ti pare! È un piacere averti qui» gli dico per poi abbracciarlo.
Una volta finiti tutti i saluti e aver aspettato che i nonni, Martina e Ivan avessero posato le valigie dagli zii, ci sediamo a tavola. Dato che fa caldo abbiamo deciso di mangiare fuori.
«Allora raccontateci un po', com’è andata la fine della scuola?» ci chiede il nonno.
«Tutto bene, è stata dura ma alla fine ce l’abbiamo fatta» inizio a dire.
«Già, gli esami erano abbastanza difficili, ma li abbiamo superati tutti molto bene» continua Sara.
«Anche te tesoro tutto bene?» chiede la nonna rivolta a Silvia «Il “babbo” mi ha detto che ti sei integrata bene e che hai trovato il fidanzatino»
«Come il fidanzatino? Ma è troppo giovane!» esclama il nonno facendoci ridere tutti.
«Cos’avete da ridere è ancora una bambina» continua lui.
«Ma no papà, ha quasi 15 anni ormai! Se ricordo bene anche la mamma quando vi siete messi insieme aveva più o meno la stessa età» dice la zia.
«Sì, ma erano altri tempi. Dei ragazzi di oggi non ci si può fidare! Voglio conoscere questo ragazzino!»
«D’accordo nonno, tanto stasera ci sarà però prometti che non lo assillerai troppo»
«Va bene, va bene»
Ridiamo di nuovo tutti soprattutto mia sorella.
«Non credere che mi sia dimenticato di te signorinella. Ancora non mi hai presentato Ian» le dice.
«Ah! Fregata! Stasera tocca anche a te!» le dice Silvia.
«Hai ragione! Te lo farò conoscere!» dice Sara.
Dopo la breve discussione sui ragazzi, il pranzo procede senza intoppi. È davvero bello avere la famiglia riunita!
Finito il pranzo tutti diamo una mano a sparecchiare e a riordinare la cucina, mentre i nonni vanno a casa degli zii per riposarsi un po' prima della festa.
«Allora come ci organizziamo per sistemare la casa per la festa?» chiedo.
«Ah beh a quello penseremo noi!» ci dice la mamma.
«Esatto!» conferma papà.
«E noi che dovremmo fare tutto il pomeriggio?» chiede Sara a quel punto.
«A questo penseremo noi, vero Silvia?» dice Martina.
«Eh sì, dai andiamo o faremo tardi!» dice Silvia.
«Tardi? Tardi per cosa?» chiedo.
«Oh non vi preoccupate lo vedrete presto» dice Silvia prima di trascinarci fuori di casa.

Spazio autrici:
Eccoci con l'ultimo capitolo effettivo di Marina, prima di lasciarvi allo spoiler vi lasciamo le foto delle macchiene


        

E adesso lo spoiler dell'ultimo capirolo prima dell'epilogo:
«Puoi aiutarmi con la zip?» mi chiede.
«Certo! Vieni qui»

Ci vediamo venerdì con il capitolo di Sara <3
  
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