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Autore: Spensieratezza    08/08/2020    2 recensioni
Albus Severus Potter guarda suo fratello pensando che James è come una falena. Bellissimo e luminescente, glorioso. I suoi occhi brillano come lucciole e le sue mani..oh, potesse perdersi in quelle specie di serpenti ammalianti e incantatori che sono quelle mani, ma non può permetterselo, James non dovrà mai sapere che si infiamma se anche solo lo sfiora per sbaglio.
- il titolo della storia è questo e sarà questo definitivamente per un sacco di motivi, che spiegherò
-revisione della storia completata
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Severus Potter, Harry Potter, James Sirius Potter, Ron Weasley
Note: What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Riportami all'inizio'
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Al e James passarono quella notte del 30 molto agitata.
Il professore senza diglielo, aveva fatto bere loro qualcosa in un bicchiere.
Perdonami, Al, ma è necessario che si velocizzi tutto subito..
Perdonami James, non vorrei mai che tu dovessi rivivere tutto. Anche le tue angosce più tremende, ma è necessario..
 
Albus e James ebbero una notte costellata da incubi.
Al rivisse tutta la sua vita, la sua adolescenza. Gli scatti, l’insoddisfazione. La collera, la tristezza, i sensi di colpa.
 
Perché non puoi essere come tutte le bambine maghe? Perché non mi ascolti? Se mi ascoltassi…
 
E ancora davanti allo specchio.
 
se solo fossi un mago che tutti ascoltino..
Perché nessuno mi ascolta mai…Perchèèèèèè.
 
Lo specchio enorme della sua stanza in frantumi.
 
Vorrei..voglio essere un mago che tutti ascoltino..di cui tutti si fidino..
 
 
“Solo il POTERE, Albus, è la gloria eterna. Solo quello ti da ubriachezza molesta. Per tutta la vita.”
“Anche l’amore può darlo. “ disse Silente avvicinandosi a lui.
Lui lo guardò.
“E l’amicizia.” aggiunse poi Silente, chinando lo sguardo.
“La tua ingenuità….è la cosa che amo più di te, Albus.”
E Albus aveva creduto davvero, aveva creduto scioccamente, che amare la sua ingenuità significasse amare LUI.
 



“Che cosa ti ferisce di più Albus? Il fatto che tu non sia riuscito a cambiarmi o il fatto che nessuno al mondo , accetterebbe mai di cambiare PER TE? Il tuo problema , Albus, è che tu vuoi TUTTO dagli altri, ma per pretender TUTTO, devi essere tutto.” urlava Grindelwald mentre combattevano, capelli al vento, la loro ultima battaglia.

Albus ascoltava quelle parole con orrore.

" Tutta la conoscenza di tutto il mondo. Sei pronto a infilarti negli abissi della conoscenza per amalgamarti con il TUTTO, Albus? Tu che fai dell’amore un vanto, che ti cosparge di limiti, come potresti mai OLTREPASSARLI,  PER ESSERE TUTTOOOOO???”
 
E Silente si disse che non doveva ascoltarlo, che erano solo i deliri di un pazzo, ma intanto studiò.
Si infilò nella branca più oscura, voleva conoscerla, ma non possederla. Voleva essere TUTTO, perché altrimenti non avrebbe potuto mai pretendere TUTTO da nessuno e tutti lo avrebbero deluso e abbandonato.
Come Grindelwald.
 
 
 
 
“E che cosa mi daresti in cambio, Severus?”
“Qualunque cosa.”
Di nuovo.
Di nuovo quel TUTTO che Silente anelava come un fulgore nell’oscurità, le parole di Piton lo permeavano gettando vernice nera su uno spazio già oscuro, mentre lui cadeva, cadeva, cadeva, nello spazio profondo.
La vernice non dipingeva la sua anima già oscura.
 
Non era riuscito a salvare Lily e James Potter. Se ne tormentava, ma questo Piton non doveva saperlo. Mai far conoscere i propri tormenti agli altri. Gli dai una spada per ferirti un giorno.
Non si aspettava di vedere in Piton un simile tormento, anche peggiore.
Questa cosa lo affascinò, lo incuriosì. E doveva ammettere che c’erano ben poche cose in grado di affascinarlo ancora.
Si lasciò avviluppare dal fascino di Piton. Non subito, oh, ai tempi era solo un ragazzo.
Ma col tempo, con gli anni..se ne innamorò.
Eppure non l’aveva mai toccato, mai.
Chi potrebbe desiderare o amare un vecchio?
Però lo aveva amato e non come un figlio.
Vedeva la sua fedeltà, la sua amicizia.
Lui lo sfidava, lo contrastava, eppure gli era leale. Era tutto quello che non era riuscito a essere Grindelwald.
E poi anche l’ombra del suo vecchio amico scomparve.
 
Harry Potter avrebbe potuto essere come un figlio per lui, o un nipote.
Con lui, un gioco estenuante di frasi e segreti non detti.
Quanto assomigliava a James.
Si era affezionato a Harry e ai suoi amici.
Gli dispiaceva lasciarlo.
Quel giorno, l’ultima notte.
Fu terribile.
Sapere che di li a poco avrebbe lasciato Harry. Avrebbe lasciato Severus.
Fu terribile.
 
Tutto questo aveva vissuto durante la notte, aggrappato disperatamente al pigiama di James, suo fratello.
Piton.
Il suo unico vero amore.
 
 
 
 
Per Piton fu come cadere in una cascata di acqua gelata, che non finiva mai.
Una cascata eterna che ogni volta gli gettava nuova acqua gelida e non finiva mai.
L’amore per Lily sembrava non finire mai. Quegli amori che durante l’adolescenza fanno male, e quando li vivi sembrano eterni, sembra che sarà sempre quel tempo e proverai sempre quel senso di dolore, come intrappolato in un loop temporale.
Rivivere quell’amore non ricambiato, fu cento volte peggio.
Come averlo vissuto per mille anni.
Sembrava intrappolato in un tunnel senza via di uscita.

Fa malissimo.

E poi all’improvviso finì.
Sì, il destino è un gran bastardo.
Prima ti tormenta a lungo facendoti credere che il tuo tormento sarà qualcosa di ETERNO, ma poi finisce. Così senza una spiegazione, senza un perché.
Come finisce tutto.

Lasciandoti solo un grandioso senso di vuoto come il fulgore. Come il big Bang, lasciandoti a chiederti perchè. Che senso ha avuto tutto quel dolore.

"Non c'è un perchè, Severus, non c'è quasi mai.
Le cose vanno così e basta." 


Quella voce sembrava venire direttamente dalle viscere dell'inferno. Una mano gigantesca lo pugnalò, facendolo cadere nell'abisso.
Forse parlava dall'inferno o forse dal Futuro.

È silente...venuto a tormentarmi con la sua speranza..la speranza è una corda e Silente vuole che mi ci impicchi...

Da dove venivano questi pensieri?
E cadeva giù, sempre più giù.
 

Piton non poteva sopportare che finisse anche quello, come finisce tutto. Il suo dolore avrebbe significato essere senza scopo, significato.
Odiò il mondo, tutto, i babbani, il pianeta intero.
Voleva rifugiarsi nella magia nera, per non dover più sentire tutta quella delusione.
Non voleva amare più.
 
Ma anche la fine dell’amore è un’illusione, una illusione che racconti a te stesso.

Ora sapeva che anche la morte di Lily, fu solo l’intrecciarsi del destino che lo portava da Albus. Ora poteva vedere chiaramente come ogni passo che aveva fatto dall’inizio era un passo non verso Lily, ma verso DI LUI.
Non era costretto ad amare Llly, così come nessuno gli aveva ordinato di essere leale a Silente.
Ma l’aveva fatto.
Era cosciente che nessuno si fidava di lui, così come sapeva che invece Silente si fidava CIECAMENTE e che lo difendeva con chiunque.
E ne era FIERO. Avrebbe fatto qualunque cosa, anche farsi tormentare tutta la notte da Voldemort, pur di non deluderlo.
È strano come a volte diamo la nostra anima a una persona.
Non sono mai stato costretto a dargli tutto. È stata una mia scelta.
 
“Karkaroff vuole fuggire se il marchio si accende.” Disse Piton.
“Davvero? E tu sei tentato di fare lo stesso?” chiese Silente.
“No. Non sono così vigliacco!”
“No. Sei un uomo molto più coraggioso di Igor Karkaroff. Sai, a volte credo che lo Smistamento avvenga troppo presto…"
Disse quelle parole che stordirono ogni piccola parte dei miei organi.

Compreso il cuore.

Tutto a un tratto era così rigonfio, che non riuscivo a respirare.
Che imperdonabile peccato di sdolcinato sentimentalismo.

Ho sempre odiato tali sdolcinerie
Eppure in bocca a lui, quelle parole

Mi resero FELICE.
 
“Severus..ti prego..”
“NOOOO.”
 
Si svegliò. Era avvinghiato a suo fratello.
SUO FRATELLO. Era così strano pensarci adesso.
Piangevano entrambi. Avvinghiati l’uno all’altro, come pulcini bagnati.
“Ho..sognato..”
“Sì..anche io..”
Severus..
“Zitto.”
Gli salì sopra e lo baciò per impedirgli di dire altro.  Quell’ultimo ricordo ancora troppo fresco.
   
 
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