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Autore: 8iside8    09/08/2020    2 recensioni
Questa storia è il seguito de "La Spada della Vittoria", ambientata dopo il ritorno dall'Oltretomba.
Emma e Killian sono felici e progettano il loro futuro insieme. Questa volta il nemico colpisce una persona a cui tutta Storybrooke è legata e un aiuto da una sconosciuta sarà fondamentale, insieme ad un nuovo, inaspettato eroe. Perché tutti possono diventare la versione migliore di se stessi.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Killian Jones/Capitan Uncino, Nuovo personaggio, Regina Mills
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Il Vero Amore è sempre la risposta'
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Emma aveva fatto accomodare Turchina e Pocahontas in salotto e aveva offerto loro dell'acqua.  
«Quindi tu sei viva...» constatò Emma.  
«Sì, non è me che mio padre vuole riportare in vita, ma John.» spiegò la ragazza «Quando lui lo risparmiò, mi chiese in cambio di lasciarlo andare via. Accettai, ma dovevo dirgli addio, quindi la notte seguente lo vidi e, mentre ci scambiavamo un bacio di addio, mio padre lo attaccò. Quando decise che era più arrabbiato con me, mi si scagliò contro con l'ascia di guerra e John si frappose fra noi e morì al mio posto. Dissi a mio padre che non ero più sua figlia e scappai in un altro reame.» 
«Dove?» chiese Killian.  
«Sull'Isola che non c'è.» rispose lei «Strano che non ti ricordi di me, Uncino. Camelia di Campo, così mi chiamavo quando correvo con Giglio tigrato. È lei che mi ha detto che sei diventato un eroe e che ti avrei trovato insieme alla Salvatrice.» 
«Mi ricordo di te. Non ti ho rammentata subito, ma sì.» disse lui.  
«Ok,» sospirò Emma «tra voi ci sono dei trascorsi. Fantastico...»  
«Scusa, Uncino.» disse Pocahontas.  
«È acqua passata.» la liquidò lui, poi si rivolse a Emma «Avevo trovato un fagiolo magico per andarmene con la Jolly Roger e il mio equipaggio dall'isola che non c'è, ma Pocahontas era ricattata da Peter Pan e glielo confidò. Dopo ci fu una battaglia e mi prese il fagiolo. Rimasi sull'isola per altri cento anni. Come ho detto, è acqua passata.» 
Emma era dispiaciuta per loro, ma doveva prima risolvere un problema ben più grave.  
«Pocahontas, come fermiamo tuo padre?» doveva essere diretta.  
«Posso aiutarvi a trovarlo. Voi avete la magia?» chiese la ragazza, Emma le sorrise e lei ricambiò «Perché con lui potrebbe essere necessaria.»  
 
Regina guardava la ragazza con circospetto.  
«Fatemi capire. Lei è la figlia dell'uomo che sta uccidendo nostro figlio e ci vuole aiutare a trovarlo.» era una sintesi perfetta.  
«Esatto.» convenne Emma, che sembrava aver di nuovo trovato la combattività «Lei ci aiuterà a trovarlo e a fermarlo.» 
«Mio padre protegge la capanna in cui fa i riti con un incantesimo del sangue. Io potrò entrare e fermarlo.» spiegò Pocahontas.  
«Chi vuole riportare in vita?» chiese Regina.  
«Si tratta dell'uomo che ha ucciso. Dell'uomo che amavo. È per questo che sono scappata sull'Isola che non c'è. Non potrò mai perdonarlo, ma posso salvare la vita a un innocente e lo farò.» aveva lo sguardo triste, ma determinato.  
Regina la scrutava. Anche lei aveva perso Robin e sapeva quanto doveva costarle rinunciare ad averlo.  
«Dobbiamo andare a cercarlo, subito.» intervenne Emma, ridestando l'amica dai suoi pensieri.  
 
Partirono alla volta della foresta. Altro posto che per Regina era gremito di ricordi di Robin, ma ora doveva pensare a Henry. Biancaneve vegliava su di lui, mentre le tre donne, accompagnate da Uncino e David si inoltravano nel bosco a cercare il padre di Pocahontas.  
Dopo più di un'ora, Pocahontas si fermò a guardare delle impronte. 
«Sono di mio padre.» sentenziò, poi indicò verso la sua destra «È andato di qua.» 
Seguirono il percorso da lei indicato. Dopo un'altra mezz'ora si trovarono davanti a una capanna. Il perimetro attorno era segnato da una magia di protezione. Pocahontas la varcò senza battere ciglio ed entrò nella capanna.  
Uncino si avvicinò ad Emma e le mise la mano sulla spalla.  
«Andrà tutto bene, Swan.» glielo disse sottovoce, con amore e la certezza che sarebbe stato così.  
Dalla capanna si udirono le voci dei due familiari ritrovati.  
«Figlia mia...» 
«Padre... Dovete smettere.» 
«No, ti ridarò il tuo amore e io riavrò te.» la voce dell'uomo era folle.  
«No, padre. John non sopporterebbe di essere riportato in vita a spese di una persona innocente. È morto da eroe, per salvarmi da te, non levargli questo onore per egoismo.» lei era calma.  
«No, andrò fino in fondo.» ora la voce dell'uomo era cupa e ferita. Non si metteva bene.  
«Padre, non puoi farlo. Non condannare la tua anima. Non ne vale la pena.» Pocahontas era supplichevole.  
Da fuori si udì un rumore sordo. Poi più nulla.  
Emma e Regina si guardarono e, senza dirselo, tesero le mani in avanti e sprigionarono i loro poteri. Aveva fatto qualcosa a Pocahontas e loro non potevano perdere tempo. Uncino e David osservavano, tesi.  
Emma e Regina tremavano. D'un tratto, Pocahontas apparve accanto a loro.  
«Mi ha tramortita, ma la mia gente sa portare il proprio spirito fuori del corpo. Prendetevi tutti per mano, vi farò entrare.» disse.  
«Come?» chiese Regina.  
«Fate come vi dico.» ribatté lei.  
Regina prese la mano di Emma, che prese la mano di suo padre, che a sua volta prese la mano di Uncino.  
Pocahontas varcò il limite magico e prese la mano di Regina. Uno alla volta entrarono nell'area circostante alla tenda, poi la proiezione scomparve. Emma preparò la pistola ed entrò nella tenda.  
Era buio, solo una fiamma guizzava sul pavimento nel cui cuore fluttuava la piuma vermiglio, senza bruciarsi, i fumi le bruciavano gli occhi. 
«Emma Swan.» la voce dell'uomo la accolse. Era chino in ginocchio e accarezzava la testa della figlia. «Sei venuta per fermarmi. Sapevo che non ti saresti fatta fermare da niente per tuo figlio. Come me per lei.» 
«Lei non vuole che tu lo faccia.» dichiarò lei puntandogli la pistola alla testa.  
«Lei non sa cosa vuole.» sospirò lui «Solo noi genitori sappiamo cosa è meglio per loro. Come voi, che avete tolto il cuore al giovane Henry. Ha solo rallentato l'incantesimo, ma rispetto chi sa prendere decisioni difficili.» 
«Non è vero quello che dici.» disse Regina entrando «Se io avessi controllato le scelte di Henry, lui non sarebbe stato felice. Io so come sta tua figlia. Anche io ho perso l'uomo che amo e non smetterò mai di amarlo, ma... Lei ce lo ha detto: è morto da eroe e non puoi levargli questo. Gli mancheresti di rispetto e non è giusto. Lo sai anche tu, sei un capo.» 
Pocahontas si stava riprendendo.  
«Padre, se lo farai non potrò perdonarti. Non è questo il modo di rimediare. Se lo farai, mi preoccuperà di darti la caccia con le madri di questo ragazzo, finché non ti avrò ucciso con le mie mani.» aveva detto tutto con voce soffiata, ma si stava pian piano alzando.  
«No, figlia.» l'uomo la guardava severo «Io so cosa è meglio.» 
«Come quando hai ucciso l'uomo che amavo? Ora è morto e non è il modo giusto di fare ammenda quello che hai scelto. Non lo è. Se non interrompi subito io...» poi prese un pugnale dalla tasca e se lo portò allo stomaco «Non ti piacerà la conseguenza delle tue scelte.» 
Emma e Regina erano immobili. Una nuvola di fumo si levò dal centro della tenda e la fiamma ne fu inghiottita.  
«No!» gridò Powhatan raccogliendo la piuma «Il mio incantesimo!» 
La ragazza guardò Emma e Regina.  
«L'incantesimo era provocato da quel fuoco. Dov'è finito?» 
Dalla tenda entrò Tremotino.  
«Sono stato io. Ho distrutto l'incantesimo che stava uccidendo mio nipote. E ora ucciderò chi l'ha lanciato.» tese una mano verso il padre di Pocahontas, che si teneva la gola, non respirava.  
«Tremotino!» Uncino era entrato a sua volta nella tenda «Non farlo! Hai detto che vuoi essere una persona migliore e puoi diventarlo, ma non se lo uccidi!» 
Il Signore Oscuro abbassò la mano e l'altro riprese a respirare. Uscì e Regina mise ai polsi dell'aspirante assassino di suo figlio delle corde, bloccandolo. Emma aiutò Pocahontas ad uscire.  
«Emma,» disse Regina «noi due abbiamo una cosa da fare.» 
David e Uncino annuirono.  
«Andate.» dissero loro in coro.  
 
Nella camera di Henry, Biancaneve attendeva con ansia. Teneva la mano del nipote e gliela baciava. Poi vide che la spessa patina d'oro andava ritirandosi e il ragazzo riprendeva un colorito roseo.  
«Ce l'hanno fatta!» esultò.  
Una nuvola di fumo viola materializzò Emma e Regina. Quest'ultima aveva tra le mani il cuore di Henry.  
«Fallo.» la incoraggiò Emma.  
Regina si sedette accanto al corpo del figlio e con una cura che solo una madre può avere, accomodò il cuore al suo posto, nel petto.  
Henry inspirò profondamente e in un momento si trovò abbracciato da entrambe le madri.  
«Oh Henry.» Regina piangeva.  
 
«Quindi mi avete tolto il cuore?» chiese Henry  stupito, seduto sul letto.  
«Sì e abbiamo avuto davvero tanta paura.» disse Regina.  
«Stavolta la favola era davvero Pocahontas? Oh, devo conoscerla!» Henry era entusiasta, come se nulla gli fosse accaduto.  
Emma era talmente contenta che non riusciva a parlare. Uscì a prendere una boccata d'aria, così avrebbe lasciato Henry con Regina.  
«Swan!» Killian stava scendendo dal furgone di David e le corse incontro «È tutto a posto?» 
Lei si lasciò stringere dalle sue braccia e affondò il volto nel profumo della sua giacca di pelle.  
«Sì, sta bene.» mormorò lei con la voce rotta dal pianto «Mio figlio è salvo.» 
Killian la cullò lentamente, mentre David correva in casa per vedere il nipote di nuovo sveglio e privo di malefici.  
«Va tutto bene, Emma. Sapevo che anche questa volta ce l'avresti fatta.» sorrideva il pirata.  
«È stato Gold. Dopo vado a ringraziarlo, è il minimo. Oggi è stato un eroe. È davvero cambiato?» chiese lei asciugandosi le lacrime, senza lasciare il porto sicuro delle sue braccia.  
«Stavolta un po' ci credo. Prima della festa di fidanzamento è venuto al molo e mi ha chiesto di perdonarlo.» spiegò Killian «Gli ho voluto credere e non gli ho concesso il perdono, ma gli ho dato il permesso di guardare avanti. Almeno per quello che riguarda me.» 
«Sono colpita.» disse Emma fissando il blu profondo dei suoi occhi. 
«Mi sono sorpreso anche io, ma... Tutta la città mi ha perdonato e ho pensato che fosse ora di fare anche io un passo verso la pace di qualcuno. Lui ha portato delle buone motivazioni e ho voluto lasciargli questa possibilità.» concluse lui.  
«Ora abbiamo una cosa da fare...» Uncino la scrutava interrogativo «Il matrimonio. Ho quasi perso mio figlio oggi, quindi voglio mettere insieme la nostra famiglia il prima possibile.» 
«Swan, non voglio far passare un minuto senza di te.» 
Killian strinse il corpo di Emma al suo, i loro nasi si sfiorarono. Si inebriarono dei loro profumi e il bacio che ne seguì era pieno di amore, di certezze, di fiducia nel futuro. 


*Eccoci qua! Questo è l'ultimo capitolo di questa long, tutta via ho già scritto un seguito per questa serie di racconti che al loro interno hanno tutti i tasselli che serviranno nella prossima storia e, forse, oltre (chissà quante ne avrò scritte...?). Questo è ciò che avrei voluto vedere nella serie dopo il ritorno dall'Oltretomba, una trama che coinvolgesse di più la storia d'amore tra Killian ed Emma, che non ha mai avuto tutto lo spazio che meritava. Spero sia gradita la serie.*
   
 
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