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Autore: FlameWolf    09/08/2020    5 recensioni
La guerra è finita, ma Capitol esige vendetta. La gente ha la memoria corta, ha bisogno di promemoria...
Genere: Angst, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Tributi di Fanfiction Interattive
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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2° giorno-pomeriggio

 

Annah Erodis, tributo del distretto 1, 17 anni

Mi appoggio ad uno dei tronchi, ed inizio a giocherellare con una delle mie ciocche sfuggita dalla mia lunga coda. È praticamente fradicia, l'intensità della pioggia continua ad aumentare di ora in ora. Di questo passo, rischiamo di venire sommersi. Cosa faremo allora? Temo che prima o poi saremo costretti a tornare alla scuola, e lì ci aspetteranno i nostri nemici. Diamond desidera uccidermi dal primo giorno, e credo che sarà accontentato.

Mi guardo intorno con ansia. Spero che Amalia e Yuki tornino al più presto, e con buone notizie. È stato brutto separarci, ma era necessario. Con Isabelle in queste condizioni, infatti, non potevamo continuare a muoverci. Ci siamo fermati, almeno il tempo per medicarla come si deve, e loro due hanno deciso di lasciarci per assicurarsi che la zona sia sicura. Sono rimasta da sola, a meno per ora, con una ragazza che non conosco, e priva di sensi.
Ho cercato di fare tanto per lei, ma senza antibiotici, rischia di essere del tutto inutile. Le ho chiuso le ferite, e ho provato anche a pulirgliele con il cotone e le garze che avevamo, ma senza acqua pulita, non è stato semplice. Le ho anche cambiato i vestiti. Ho buttato via la sua camicia e il suo gilet, e le ho fatto mettere quella felpa rossa che avevamo trovato. Le mie risorse sono finite, ora è tutto in mano ai capitolini, e la vedo piuttosto nera. Ricordo la sua intervista, ha fatto una brutta sfuriata, ed è improbabile che ci sia qualcuno che la ami. È in una situazione molto simile alla mia, alla fin fine. Entrambe imparentate con i nemici della patria, con una famiglia allo sfacelo, e ad un passo dalla propria morte.

Vorrei che Lucile fosse ancora qui con noi, soprattutto ora. Aveva un sorriso così bello, ed era in grado di tirarci su di morale in ogni situazione. Invece è morta per colpa mia. Se fossi stata più attenta, se mi fossi trovata in un punto diverso, a quest'ora... forse... È successo tutto così velocemente, non ho potuto fare assolutamente nulla! Mi sento così inutile!
Mi asciugo gli angoli degli occhi. Non voglio far vedere al mondo quanto sia triste e demoralizzata in questo momento. Pensavo che Capitol mi avesse già portato via tutto, ma invece c'è sempre un nuovo fondo. Accadrà davvero, allora, moriremo davvero tutti. Una parte di me, una molto piccola, continuava a sperare che... Sono un'idiota, ma almeno non sono la sola. Assistere a quella morte, ha gettato un velo d'oscurità perfino ad uno stoico come Yuki, e non parliamo di Amalia invece. Non ha praticamente mai smesso di piangere, per una persona dolce e buona come lei deve essere stato ancora più orribile assistere ad una scena del genere. Non abbiamo potuto neppure seppellirla! Le abbiamo lasciato un fiore sopra al petto, un giglio per la precisione, ma so che non è abbastanza. Non meritava di certo tutto questo.

Dalla bocca di Isabelle esce un lamento, simile ad un grugnito.
Mi allungo verso di lei. Che abbia finalmente ripreso i sensi?

Isabelle apre gli occhi, e si guarda intorno disorientata, per poi sobbalzare alla mia vista. La mora cerca qualcosa intorno all'elastico della gonna, probabilmente il coltello che le abbiamo tolto. Poverina, è normale essere così spaventate!

“Calmati, sei al sicuro, va tutto bene” le dico con calma.

Isabelle mi lancia un'occhiataccia, per poi allontanarsi di qualche passo. “Dove sono?” mi chiede guardinga.

“Sempre in arena” le rispondo stando attenta a non spostarmi neanche di un centimetro “Ti abbiamo trovato svenuta in mezzo al nulla, ed abbiamo deciso di prenderci cura di te”.

Isabelle lascia cadere lentamente lo sguardo verso di sé. Nota in primo luogo i vestiti diversi, e poi le suture sul braccio e sulla guancia. Il sospetto lascia il posto all'incredulità “Perché?”mi chiede.

Vorrei scoppiare a ridere. Già, perché? Siamo tutti nemici qua dentro, eppure stiamo continuando ad aiutarci fra di noi, senza perdere la nostra umanità. Alla fine ci hanno piegati, ma non ancora spezzati. Vaffanculo a Capitol! Noi saremo sempre noi! “Perché è giusto così” rispondo accennando un sorriso.

La mora sta per replicare, ma perde improvvisamente l'equilibrio, ed è costretta ad aggrapparsi ad un ramo per non cadere.
Scatto in piedi allarmata. Come pensavo, la sua situazione sta progressivamente peggiorando. Le sue guance sono rosse, e sta sudando freddo, riesco a scorgerlo nonostante la pioggia. “Hai bisogno di medicinali, ma non li abbiamo con noi, mi dispiace. Possiamo solamente aspettare gli sponsors”.

Nel volto di Isabelle appare un ghigno “Che si fottano gli sponsors!” borbotta prima di massaggiarsi le tempie.

Sentiamo dei cespugli venire spostati. Isabelle si mette in automatico in posizione di difesa, ma io rimango serena. Conosco il rumore di questi passi.

“Ti sei ripresa!” esclama Amalia, mostrando il primo sorriso dopo ore.

La mora si volta verso di me evidentemente confusa.

“Loro sono nostri alleati, siamo in quattro in tutto, te compresa” le faccio notare.

“Sempre che tu lo voglia” aggiunge in fretta Amalia imbarazzata.

“Sempre che tu abbia altra scelta a questo punto” la corregge Yuki, non ancora del tutto sicuro del nostro nuovo acquisto. Posso capirlo però. In fondo non ci conosciamo, e più passa il tempo, più è pericoloso ingrandire un'alleanza.

“Già” borbotta Isabelle prima di sedersi, ancora esausta. Non credo che sia contenta di stare con noi, ma come ha sottolineato il nostro capo, o con noi o la morte, soprattutto nelle sue condizioni. Dovremo imparare a fidarci l'uno dell'altro, non abbiamo scelta.

“Abbiamo trovato delle tracce non troppo lontano da qui, dobbiamo andarcene” aggiunge il castano.

Mi volto verso Isabelle, sono preoccupa per lei. Ce la farà a sopportare tutto questo nel suo stato?

Come per rispondermi, la mora si alza, e si mette in spalla il suo zaino. Ne rimango stupita. Deve avere una grande forza di volontà! “È più leggero” nota.

“Scusa, eravamo assetati, e ci siamo scolati un po' della tua cola” ammette Amalia con lo sguardo basso “Ma te ne abbiamo lasciato un po'!” aggiunge subito dopo come per scusarsi.

La mora non sembra prendersela, e finisce in un sorso quel poco che era rimasto.

“E con questo abbiamo finito le nostre scorte liquide” costata Yuki con un sospiro “Dovremmo arrangiarci con l'acqua piovana”.

“Ce la fai ad incamminarti?” chiede Amalia ad Isabelle.

La mora sorride spavalda “Non mi sottovalutare, non ho intenzione di morire così facilmente!”

 

Diamond Johnson, tributo del distretto 1, 18 anni

Affondo il piede in una pozzanghera, imprecando a mezza voce. Sento l'acqua penetrarmi la scarpa e bagnarmi il calzino. Meraviglioso! Se non mi cresceranno dei funghi entro fine giornata sarà un miracolo! Che palle! Doveva capitarmi proprio un'arena così umida? Non ne capisco il senso, la pioggia sta iniziando a diventare così fitta che le riprese saranno sicuramente disturbate! E chi vedrà a questo punto il mio bel faccino? Come faccio a tenere ben saldo l'amore degli sponsor, se sono costretto a girare con un impermeabile di un orribile giallo di cadmio? Senza contare che mi sono rovinato le scarpe, e non le abbiamo di ricambio. Se non fossi stato mietuto, a quest'ora sarei sicuramente davanti ad un cammino, con in mano un buon libro, e nell'altra un bicchiere di vino! Che razza di sfiga!

“Smettila di grugnire ad ogni passo, sei fastidioso!” mi avverte Dingir.

“Non dirmi cosa fare o non dire!” borbotto infastidito. Chi si crede di essere questo? Da quando siamo entrati in arena, non ha fatto altro che dare ordini a destra e manca. Ma sa almeno con chi sta parlando? Stare con questi due straccioni mi sta costando più fatica di quanto immaginassi! Come ci sono finito in questa alleanza? Io appartengo alla crème de la crème della società, mentre loro due sono solamente due poveri orfani! Forse non dovevo far fuori Cassandra, almeno lei poteva comprendere il mio stile essendo cresciuta anche lei in un Signor Contesto. O forse, avrei dovuto allearmi con quella ragazzina del distretto 7. Sarà anche lei una poiveraccia, ma almeno ha dato prova di capirci qualcosa in fatto di musica!

“Non ha tutti i torti a lamentarsi” s'intromette Logan in mia difesa “Questa pioggia impedisce di individuare le tracce, e il rumore è così assordante che difficilmente sentiremo qualcosa” osserva.

“Avete un piano migliore, allora?” chiede Dingir “Non abbiamo alternative, se non procedere alla cieca”.

È tutta colpa sua. Era meglio rimanere nella scuola, altrochè. È ovvio che quei pezzenti prima o poi cercheranno di rubare le nostre scorte, come i poveri ratti che sono. L'intesità della pioggia sta aumentando sempre di più, non so quanto sarà fattibile stare di fuori di questo passo.

Sto per urlaglielo in faccia, ma Logan s'intromette nuovamente “Siamo tutti stanchi, è meglio prenderci una pausa. Sotto quegli alberi dovremmo stare al riparo” suggerisce indicando un punto non troppo distante dalla nostra postazione.

“Sotto un albero in mezzo ad un temporale, ma che bell'idea!”esclamo. Basta! Non ce la faccio più a stare in mezzo a loro! Ma ce l'hanno un cervello almeno?

“Qui è tutto controllato” ribatte Dingir “Non faranno mai fuori ben tre tributi in un sol colpo. Toglierebbe del divertimento ai capitolini”.

Alzo un sopracciglio. Odio ammetterlo, ma ha ragione. Non ci farebbero mai fare una morte così stupida. Che divertimento ci sarebbe allora? È meglio spingerci ad ucciderci l'un l'altro.

Mi arrendo alla loro volontà, e li seguo fino alla zona con gli alberi fitti. Qui l'acqua effettivamente penetra un po' di meno, si sta un po' di più all'asciutto. L'aria però rimane comunque umida, e mi lascio sfuggire uno starnuto.

“Salute!” afferma Logan con un tono canzonatorio.

“Fottiti” ribatto orgoglioso. Come se fosse realmente interessato al mio stato fisico. So che in realtà sta sperando in una mia malattia, gli renderebbe le cose decisamente più facili. Non commetterò l'errore di Cassandra, non dimenticherò che nessuno qui è mio amico, ma che anzi, desiderano solo la mia morte.

“Ricordate ancora le valutazioni?” ci chiede Dingir.

“Ovvio” replico sicuro di me e della mia memoria fotografica “So benissimo a chi dare priorità in caso di situazioni ambigue, ovvero colloro che hanno il punteggio più alto, e che sono ancora in vita: i traditori del quattro, quei due dell'undici, le ragazze del sei, del nove, e del dieci, ed infine la feccia del distretto 7”.

“Ben poche persone” riflette sarcastico Logan.

“Esatto, troppe persone” commenta amaro Dingir “Di questi, quella con il voto più alto era la rossa del dieci”.

“Una ragazza magrolina, se non mi sbaglio” osserva Logan “Da quel che mi ricordo, ha ottenuto il suo voto per il suo sangue freddo, e le sue capacità di sopravvivenza”

“Sempre che non abbia mentito durante l'intervista, è meglio non fidarsi di nessuno” replico.

“Neppure di noi?” commenta con un finto sguardo da cucciolo Logan.

“Ben che meno di voi” affermo sincero “È decisamente più probabile morire per mano vostra, che per altre ragioni”.

Logan scoppia in una falsa risata “Il vero castigo per chi mente, non è quello di non essere più creduto, ma di non poter credere più a nessuno” commenta.

Un brivido mi sale lungo la schiena, mentre il cuore mi si ferma per un momento. Questa citazione… io l'ho già sentita! Non posso dimenticarmi di una cosa del genere! Quel bastardo… l'aveva detta una volta! Si era rivolto così ai suoi complici durante un loro litigio! Tornato in libertà, avevo cercato la citazione in ogni libro che avevo in casa, finché mio padre non mi aveva illuminato: era la frase di un certo signor Shaw, una delle menti malate che aveva portato alla ribellione. Chi potrebbe usare una citazione del genere, se non un ribelle? Quei fanatici adorano le citazioni di quel miserabile! Mi sono davvero alleato con un ribelle, che sia mai possibile?

“Che bella citazione, dove l'hai sentita?” domando fingendo il sorriso più amabile del mondo.

Logan sgrana gli occhi, preso in contropiede. Si è sicuramente reso conto di aver fatto una cazzata. È la prova definitiva. Questo stronzo era un ribelle! Come ho fatto a non accorgermene? Era ovvio! L'ha detto anche durante l'intervista che era un povero ragazzo dei bassifondi, si sa che i ribelli erano tutte persone squattrinate ed invidiose! Come ho fatto a non rendermene conto prima? Sono un idiota!

“In giro, credo” risponde con aria vaga.

Gli lancio un'occhiata sospettosa. Crede davvero di potermi infinocchiare in questo modo? In cima alla mia lista di priorità c'era Annah una volta, ma questo ragazzo è appena riuscito a scavacarla. Devo solo trovare l'occassione buona, e poi giuro che gli taglierò la gola! Devo solo trovare un modo per non farmi scoprire da Dingir… oppure uccido anche lui già ci sono? Ci devo pensare.

“Basta con questa pausa, riprendiamo. Se entro il crepuscolo non troviamo niente, torneremo indietro”.

Annuisco, senza però distogliere lo sguardo da quel dannato traditore. Uccidendolo, non solo soddisferò in parte il mio bisogno di vendetta, ma aumenterò la mia popolarità a Capitol. Saranno felicissimi nel sapere che ho buttato fuori altra immondizia.

 

Zerene Glendower, tributo del distretto 6, 18 anni

Io e Jordan rimaniamo in silenzio, ormai sfiniti. Il nostro brainstorming non ha portato purtroppo a nulla di buono. Che facciamo ora? Siamo in trappola. Salire di sopra è pericoloso, potremmo facilmente ritrovare quei ragazzi. Certo, potremmo provare a fare un'imboscata, ma ci sono troppe variabili in gioco, non sarebbe sicuro. Non voglio morire per un errore di calcolo. Non è un gioco questo, dobbiamo osservare ogni situazione da qualunque punto di vista, non possiamo farci fuggire nulla! Per questo ringrazio di aver Jordan qui con me. Si sta rivelando un analizzatore molto capace, e il fatto che poi sia perfettamente lucido, aiuta molto. Vorrei poter fare anch'io qualcosa in più, se non fosse per questa stupida testa! Se fossi al distretto sei, rimedierei le mie solite erbe, e a quest'ora mi sarebbe già passato, ma qui, invece! Che odio! Sta aumentando di intensità di ora in ora, lo stress che sto subendo non aiuta affatto! È talmente tanto peggiorato, che mi è venuta perfino la nausea! Devo stare attenta ad ogni movimento, o altrimenti rischio sul serio di vomitare da un momento all'altro. E fossero solo questi i nostri problemi! Ho una sete assurda, e anche un po' di fame, ma quello non è un vero problema. Lo sanno tutti che la disidratazione uccide prima. Se solo riuscissimo ad uscire da qui in sicurezza, avremmo almeno risolto questo problema. L'intensità della pioggia è aumentata così tanto, che riusciamo a sentirla anche da qui. Se uscissimo, potremmo finalmente bere. Certo, uno di noi si bagnerebbe fino al midollo visto che abbiamo un solo impermeabile, ma ci accontentiamo. In questo momento non mi importa neppure della possibilità di ammalarmi. Eventuali virus, ci impiegherebbero un po' prima di agire, a quell'ora potremmo già essere fuori da qui. Si prenderebbero cura di noi, dopo, però? Ne sono quasi certa. Sarebbe veramente anti-climatico un vincitore che muore per conseguenze dirette dell'arena.

Una nuova fitta mi colpisce alla tempia sinistra, facendomi sfuggire una smorfia di dolore.

“Ti sta peggiorando ancora, non è vero?” mi chiede Jordan.

Annuisco debolmente. “Fosse solo questo il problema. Stiamo qui a non far niente, e...”

“... temi per gli sponsors, vero?” mi anticipa il mio alleato.

Esattamente. Come potrebbero trovarci interessanti, se tutto quello che facciamo è stare fermi a scervellarci? Di questo passo, finiremo in secondo piano, e gli strateghi potrebbero perfino cercarci di uccidere per aumentare un po' l'audience. Così tanti problemi, così poche prospettive...

“Dai, ci inventeremo qualcosa” afferma Jordan con un debole sorriso “Non siamo persone noiose, qualcosa tireremo fuori”.

Alzo il sopracciglio incuriosita. “Del tipo?” chiedo.

“Potremmo scopare”.

Scoppiamo a ridere quasi all'unisono. Me lo sentivo che stava per dire una stronzata! “Scusami, Jordan, ma non sei il mio tipo”.

“E tu il mio, credimi. Ma potrebbe essere un esperimento sociale interessante, due gay che si cimentano in sesso etero”.

Arrossisco. Da cosa l'ha capito? Non ho mai lasciato trapelare nulla sulle mie preferenze! Neppure mio padre lo sa! Almeno, lo sapeva, visto che questo ha rivelato tutto in mondo visione! Che idiota! Spero che papà non se la sia presa. Aveva capito che non ero interessata ai ragazzi, ma credevo che mi considerasse immatura sessualmente, o perlomeno asessuata!

“Non te ne vergognerai mica, spero” mi chiede allarmato.

Scuoto la testa, quello no. Temo un po' la reazione dei miei concittadini, c'è parecchia chiusura mentale in giro. Da noi non è esplicitamente vietata come altrove, ma non è comunque vista di buon occhio.

“Mio padre se ne vergogna” rivela Jordan “Piagnucola sempre che non gli darò mai dei nipotini, e ogni tanto prova a presentarmi qualche bella ragazza sperando che possa cambiare idea, ma prima o poi cederà di fronte alla realtà dei fatti”.

Sorrido in maniera amara. Non sapevo di questa sua situazione, non parla mai della sua famiglia. Non deve essere bello, ma almeno non è stato cacciato via di casa come altri.

“Ma parliamo di cose serie” riprende lui con un'espressione concentrata “Chi ti faresti delle ragazze rimaste in gara?”.

Ruoto gli occhi verso al cielo. Dovevo aspettarmelo. Perché continuo a prenderlo sul serio? Che domanda idiota, non c'è spazio per l'amore qua dentro! Che senso avrebbe innamorarsi di qualcuno che potrebbe morire da un momento all'altro?

“Te le faresti tutte, vero zozzona?” chiede sornione il mio alleato.

“No!” replico in fretta cercando di non urlare. Che cosa assurda! Non sono mica una pervertita! È vero che ci sono delle ragazze carine, ma stiamo esagerando!

“La ragazza del quattro” prova a suggerire lui.

Arrossisco di nuovo. È vero, lei è la più carina in assoluto, ed inoltre è anche molto dolce, è decisamente il mio tipo. Anche la ragazza del nove non è male... ma cosa vado a pensare! “Smettila!” lo amunisco imbarazzata. Il cuore mi batte fortissimo, non ho mai avuto una discussione del genere, neppure con i miei amici del distretto 6. Loro sanno della mia natura, ma sanno anche che ho bisogno di più tempo per imparare a gestire la cosa.

Jordan ridacchia divertito, ben consapevole di avermi stuzzicata più che a sufficienza. A volte penso che dietro la sua faccia da bravo ragazzo, si nasconda un gran sadico. Almeno questa distrazione mi ha fatto sentire meno il male alla testa.

Un rumore misterioso ci distrae dalla nostra conversazione. Tendiamo le orecchie. Cos'è sta roba? Mi ricorda tanto....
Una macchina radiotelecomandata si avvicina a noi. È bianca, e ha legata sopra di sé una scatola argentata. Si sta dirigendo verso di noi.

Io e Jordan ci guardiamo negli occhi. Non vediamo altre spiegazioni, potrebbe essere un'unica cosa. Allora non stiamo annoiando il pubblico!

La apro, e trovo al suo interno delle pastiglie per il mal di testa, e una borraccia piena d'acqua. Mi viene quasi da piangere!

“Osserva bene, Zerene” mi richiama Jordan indicando la macchinina. La osservo meglio. È bagnata, dunque proviene dall'esterno. Da dove è entrata?

Seguiamo le tracce delle ruote, e ci accorgiamo che finisco contro un muro. Ci inchiniamo, e lo osserviamo meglio. Proviamo a batterci sopra, e riceviamo in cambio il chiaro segnale che dietro è vuoto. C'è un passaggio segreto! Spero che sia abbastanza grande per farci passare!

Facciamo pressione sul muro semplicemente con le nostre mani, finendo per abbatterlo. Era di un materiale molto più fragile di quanto sembrasse, ma così facendo abbiamo fatto parecchio rumore. I ragazzi ricchi ci devono aver sicuramente sentito, ma poco importa. Da qui riusciamo a vedere un tunnel che porta fino all'esterno. È piccolo, ma strisciando dovremmo cavarcela.
A breve saremmo di fuori, e non saremo più in trappola!

Io e Jordan ci guardiamo negli occhi, e sorridiamo. Siamo a cavallo.

 

Violet “La Mucca” Hardlock, tributo del distretto 11, 15 anni
Kane è così carino quando sorride. Sono felice che abbia finalmente un aiuto da parte degli sponsor. Gli serviva proprio quell'acqua pura per poter mangiare quella sorta di zuppa con gli spaghetti dentro. Mi chiedo che sapore abbia però, dalle mie parti non c'è nulla del genere, neppure nel mio piccolo zaino, dove ho trovato invece dell'ago e del filo, una borraccia vuota che ho già riempito con dell'acqua piovana, una camicia pulita, ed infine delle forbici. Purtroppo niente di quel cibo colorato e strambo di Capitol, ma poco importa, la natura mi sta continuando a nutrire come ha sempre fatto. Sarebbe bello però mangiare quello che mangiando Kane. Non sarebbe magnifico se ci fossi io al posto di quella stupida ragazza? Potremmo gustarcelo insieme, e parlare nel frattempo delle cose che ci piacciono. Anche lui ama la natura come me? Credo proprio di sì, visto come è stato gentile con quel ragno stamattina! È proprio un tesoro il mio amore! Sono sicura che mamma e papà sarebbero stati felicissimi se li avessi portato un ragazzo del genere a casa! Forse papino sarebbe stato un po' geloso, ma la mamma sarebbe stata pazza di gioia! Gli avrebbe cucinato della carne la sera stessa, regalandogli uno paio dei tanti calzini di lana che si divertiva tanto a fare. Il giorno dopo saremmo andate a cercare insieme la stoffa per fare il mio abito da sposa, e sarebbe stato tutto perfetto! Sono sicura che anche adesso sia felice da dovunque lei sia. Temeva che per colpa delle mie macchie, sarei stata per sempre sola, e invece non sarà così! Io e Kane staremmo insieme fino all'ultimo qui in arena, e poi crescerò da sola il nostro bambino maledetto, che io e solo io, sarò in grado di amare!

Come lo chiamerò però? Se è maschio di sicuro Kane, mentre se è femmina... come la mamma! È ovvio! Le sarebbe piaciuto tantissimo! Vorrei tanto che fosse ancora viva, qui con me...

Ho solo un ostacolo però fra me e il mio sogno...

Lancio un'occhiataccia alla castana seduta accanto a lui. Ladra! Ho usato perfino accarezzarlo prima! Perché mi fa questo? Io non le ho fatto niente! E poi lei è anche carina, potrebbe avere qualunque ragazzo a questo mondo, perché proprio lui, allora? Non lo sa che Kane è l'unica persona al mondo per me? È cattiva, crudele da morire, ma io so cosa si fa a persone del genere...

 

Cosa stai facendo, mamma?” chiedo incuriosita osservando dentro il pentolone.

La mamma si stacca per un momento dal suo mestolo, per poi accarezzarmi una guancia. La sua pelle ha un odore così buono! È il migliore del mondo! “Sto cucinando, tesoro, vuoi darmi una mano?” mi chiede.

Annuisco con vigore, per poi andare a prendere un grembiulino accanto alla porta. È pieno di strappi, purtroppo, ma ne abbiamo altri buoni in tutta la casa. Non ce ne possiamo permettere degli altri, nè possiamo aspettarci che ce ne regali uno la vicina come faceva una volta. Da quando questa maledizione è sorta, tutti quanti hanno iniziato ad avere paura di me, e ad evitare di conseguenza anche i miei genitori.

Cosa cuciniamo questa volta?” domando curiosa.

Il solito, tesoro” risponde con un tono trillante, per poi chiedermi di passarle un altro po' di succo di belladonna. È da tempo ormai che non si cucina altro qui in casa, mi mancano le torte di mele, ma va bene lo stesso. In questo modo ho passato tanto tempo con i miei genitori, e ho imparato molte cose utili!

Secondo te che sapore ha?” chiedo mentre osservo il liquido trasparente, apparentemente così simile all'acqua.

Mia mamma ridacchia nuovamente “Non saprei, non l'ho mai assaggiato, e non ci tengo affatto, ma se non si sono ancora accorti di nulla, significa che è completamente insapore, come da programma”.

Annuisco, posso comprendere. È importante che non risalgano a noi, o potremmo fare una brutta fine. A volte ci penso nel cuore della notte, e mi viene da urlare, ma devo fidarmi dei miei genitori. Sanno cosa fanno, eppure..

Sei ancora triste, Violet?” mi domanda lei senza distogliere lo sguardo dal suo prodotto.

Rimango immobile, quasi paralizzata. È incredibile come riesca sempre a percepire cosa mi passi per la testa, forse hanno ragione quelli del distretto a definirla una strega, e io la figlia del demonio!

Noi dobbiamo farlo”mi spiega lei con tutta la calma del mondo “Dobbiamo avvelenare il raccolto, dobbiamo far capire ai capitolini che non è giusto rubare il nostro cibo. Questa è una punizione, mia cara, le persone cattive devono sempre essere fermate...” noto che ha iniziato a mescolare con maggior vigore “... o finiranno per non imparare mai la lezione, e continuare a fare del male in giro, e questo noi non lo vogliamo, non è vero?” mi chiede infine recuperando la sua compostezza.

Scuoto la testa. È necessario. Quello che stiamo facendo è pericoloso, ma necessario. Siamo come degli eroi. A costo di venire condannati a morte, noi fermeremo i cattivi!

 

Ho perso tempo per trovare i funghi e le piante necessarie, ma alla fine ce l'ho fatta! È una fortuna che questo bosco sia così ricco e generoso! E piove pure fra l'altro! Amo la pioggia, rimarrei qui per sempre!
Prendo in mano la cerbottana che ho creato con del bambù, e ci infilo dentro l'unico ago trovato nello zaino, ovviamente bagnato con uno dei tanti veleni che mi ha insegnato la mamma. Forse non sarà insapore come il suo preferito, ma non importa, tanto non deve essere ingoiato.

Prendo la mira verso il collo bianco della ragazza del cinque, e soffio.
L'ago si conficca nel punto preciso che volevo. Annabelle sussurra, per poi girarsi verso il punto in cui è stata colpita. È un momento però: la ragazza crolla terra, completamente paralizzata, è solo una questione di minuti prima che muoia.

Kane si inchina verso di lei allarmato, ed inizia a scuoterla e a chiamarla, ma lei non può rispondere, sta perdendo il controllo del proprio corpo.
Questa ladra ha finalmente ricevuto la sua punizione, giustizia è fatta mamma!

Scendo dal mio albero, pronta a ricevere i giusti festeggiamenti. Oh, Kane! Ti ho appena salvato da un falso amore! Ora potremmo stare insieme!

 

Kane Wave, tributo del distretto 5, 18 anni

È un incubo, non può star accadendo davvero.

Scuoto Annabelle, la chiamo, urlo il suo nome, ma non ricevo nulla in cambio. Che cosa è successo? Stava bene fino a poco tempo fa! Stavamo chiacchierando, mi stava parlando della sua famiglia, e ora...

“Bee, Bee, ti prego! Rispondimi!” ripeto con le lacrime agli occhi.

Sento il cuore battere a mille, mentre il mio respiro si sta accorciando. Non mi può lasciare! Non la voglio perdere! Lei è l'unica... è l'unica... Bee!

Sento qualcuno avvicinarsi. Alzo lo sguardo, ed intravedo una ragazzina di colore, magra come un chiodo, con folti capelli ricci, e con delle macchie bianche su buona parte del corpo. È senza ombra di dubbio la ragazzina del distretto 11, quella con cui ho chiacchierato quella mattina. Meno male! Mi era sembrata una persona amichevole, anche se un po' strana!

“Aiutami, ti prego!” le urlo addosso senza volerlo. So di essere stata maleducato, ma la testa mi sta scoppiando! Non può essere, non sta succedendo davvero! Che cos'ha? Stava bene fino a poco tempo fa!

La ragazzina inizia a ridacchiare, e ogni sua nota è come un colpo dritto al cuore. Cosa sta facendo? È forse pazza?

“Ma io ti ho già aiutato, schiocchino!” replica con una voce squillante “Ti sto liberando da lei, e dal suo sortilegio amoroso, non sei contento?”.

Scuoto la testa senza neanche rendermene conto, mentre un'ondata di nausea mi coglie all'improvviso. È talmente violenta, che per poco non vomito. Ho capito male, non può essere. Perché? Bee è gentile, ed altruista, perché qualcuno le vorrebbe mai far del male? Non capisco, non può essere!

Mi volto verso di lei. Il suo volto è diventato pallido, il suo respiro è sempre più debole. No, per favore, no!

“Salvala!” urlo addosso alla ragazzina mentre ho le lacrime agli occhi. Se è vero che le ha fatto questo, allora può anche rimediare, giusto? Non è ancora troppo tardi!

“Non posso, era una delle ricette speciali della mamma” afferma lei con calma, gettandomi ancor di più nel panico. Il mondo si sta tingendo di nero, sento che potrei svenire da un momento all'altro. Bee... Bee! “Morirà a breve, dobbiamo solo aspettare qualche secondo, poi potremo coronare il nostro sogno d'amore!”.

Di cosa diavolo sta parlando? Sta mentendo, mi sta prendendo in giro! La mia Bee non può morire, è l'unica ragazza che abbia mai amato! L'unica che mi considerava, che era in grado di vedere oltre alle mie cicatrici! L'unica che non mi considerasse un mostro!

La stringo forte a me, ma non avverto più alcun battito. Mi allontano un attimo, e la guardo dritto nei suoi occhi spalancati. Non sta accadendo, non è vero!

Uno xilofono inizia a suonare. Non è vero, non può essere per lei! È una bugia!

“Annabelle Janice Mullins ha appena lasciato questa vita” annuncia una voce metallica priva d'anima, seguita poi da altre note musicali.

Dalla mia bocca esce fuori un verso animalesco più che umano, mentre stringo la mia amata fra le braccia. Il mio corpo sta tremando, i miei occhi stanno bruciando, mentre dentro di me qualcosa sta urlando e scalciando. Perché me l'hanno portata via? Lei era diversa, era migliore, era buona! Era come la luce in una notte senza luna, era la speranza per una vita migliore! Bee...

Sento qualcosa che mi abbraccia da dietro. Mi giro di scatto, allontanando da me la ragazzina di colore.

La tipa mi guarda con espressione confusa e ferita. Cosa vuole da me questa?

“Vattene!” le urlo con odio indicandole la prima direzione a caso. Voglio che sparisca, non mi importa dove. Voglio solo rimanere con la mia Bee...

“Ma... ma... tesoro!” borbotta lei come sorpresa dalla mia reazione “Non capisci? Ora che lei è morta, possiamo stare finalmente insieme!” esclama allegra.

Non ci credo, non può averlo detto sul serio! Questa è pazza sul serio, allora! “Vattene, non ti voglio, sparisci!” ripeto con maggiore rabbia, per poi tuffarmi fra le braccia della mia alleata, in mezzo a mille lacrime.

La ragazzina non si muove, rimane come impassibile “Ma noi due ci apparteniamo! Siamo entrambi marchiati, vedi?” mi domanda avvicinando il suo braccio al mio.

“Vattene...” ripeto, questa volta supplicandola. Non ho la forza per discutere con lei, in questo momento voglio solo morire anch'io!

“Siamo fatti per stare insieme!” insiste lei “Non capisci, grazie a te non sarò più sola!”.

Sento la rabbia montarmi nuovamente. Come può dire una cosa del genere? Soprattutto dopo aver ucciso la mia Bee! Non posso perdonarla! Non mi importa niente se non ci sta con la testa!

“Sei già sola!” sbraito velenoso “E non per via delle tue macchie, ma perché sei malata dentro, sei un mostro privo di qualunque empatia! Io non ti voglio, e non ti vorrò mai, e ora sparisci!”.

Sento il cuore battere di nuovo fortissimo. Non mi sono mai rivolto a qualcuno in questo modo, ma è stato liberatorio. Non mi pento assolutamente della mia uscita, poco importa se adesso lei sta piangendo!

“No...” borbotta lei fra i singhiozzi “Tu sei l'unico per me, non ti lascerò andare! Grazie a te avrò di nuovo una famiglia, e non sarò più sola! Sono così stanca di essere odiata da tutti!”.

Mi volto dall'altra parte, non mi interessa. Non mi importa del suo dolore. Ha commesso qualcosa di imperdonabile. Bee non tornerà mai più da me, non sentirò più la sua voce, né vedrò più il suo splendido sorriso. È andata, e una parte di me è morta con lei!

Con la coda dell'occhio vedo la ragazzina asciugarsi le lacrime con rabbia. “Avrò la mia famiglia, che tu lo voglia o no!” esclama per poi spingermi con forza.

Cado a terra, non mi aspettavo affatto questa sua reazione. La tipa allunga le mani verso la mia cintura, e prova a toglierla. Che cosa ha intenzione di fare?

La spingo via, ma lei resiste, sicura delle proprie intenzioni. “Smettila!” le urlo mentre tengo su i pantaloni ben saldi. Non vorrà mica... è perfino più malata di quanto pensassi!

“No!” ribadisce prima di attaccarmi nuovamente.

La spingo nuovamente, ma lei mi attacca di nuovo graffiandomi le braccia. Provo a bloccargliele, ma in cambio ricevo un morso sul braccio, talmente forte da sentire il sangue scivolarmi giù fino alla mano.

Mollo la presa, e Violet ne approfitta per slacciarmi la cintura definitivamente, ed abbassarmi le mutande.

Sento accanto al braccio un sasso. Non ci penso due volte, non subirò anche questo!

Afferro il sasso, e la colpisco in testa, all'altezza della tempia.

Violet ha un sussulto, per poi cadere da un lato, senza fare un lamento. Osservo il suo corpo privo di sensi, mentre un rivolo di sangue fuoriesce dal punto in cui l'ho colpita.

Lo xilofono suona nuovamente, raggelandomi completamente. Non dirmi che io... ho davvero....

“Violet Hardlock ha appena lasciato questa vita”.

Io... sono un assassino.

 

 

 

Soddisfatti? Mi sono resa conto di aver fatto fuori un po' troppe ragazze, mentre i maschietti se la stanno passando fin troppo bene... rimedierò...

La citazione di Logan è di uno scrittore irlandese, George Bernard Shaw, qui diventato una delle mente della ribellione.

Ci vediamo la prossima settimana!

 

 

Classifica:

24° Anona Dream, tributo del distretto 12, 17 anni, uccisa da Diamond (3 pov)

23° Iris Cruise, tributo del distretto 8, 15 anni, uccisa da Santos (3 pov)

22° Cole Mccalen, tributo del distretto 12, 15 anni, ucciso da Isabelle (2 pov)

21° Eric Murter, tributo del distretto 9, 18 anni, ucciso da Cole (3 pov)

20° Jacob Goldwell, tributo del distretto 8, 17 anni, ucciso da Logan (2 pov)

19° Cassandra Winsdor, tributo del distretto 2, 16 anni, uccisa da Diamond (3 pov)

18° Lucile Marshall, tributo del distretto 3, 17 anni, uccisa da un serpente velenoso (3 pov)

17° Annabelle Janice Mullins, tributo del distretto 5, 15 anni, uccisa da Violet (3 pov)

16° Violet Hardlock, tributo del distretto 11, 15 anni, uccisa da Kane (3 pov)

 

Alleanze:

I magnifici: Logan, Dingir, Diamond

I giusti: Yuki, Amalia, Annah, Isabelle

I colleghi: Zerene, Jordan

Le improvvisate: Daisy, Melody

I cuccioli ribelli: Ben, Milo

Solitari: Santos, Kane

 

 

Masterkiller:

Diamond (2 uccisioni)

Santos ( 1 uccisione)

Cole (1 uccisione)

Isabelle (1 uccisione)

Logan (1 uccisione)

Violet (1 uccisione)

Kane (1 uccisione)

Altro (1 uccisione)

 

Feriti (appaiono solamente quelli apparsi nel capitolo):

Tutti- tranne Zerene e i magnifici che hanno un impermeabile- (bagnati ed infreddoliti)

Diamond (leggermente raffreddato)

Zerene (assonata, leggera fame)

Jordan (leggera fame)

Kane (lutto grave, qualche graffio, morso sul braccio)

Amalia (ancora sconvolta, un po' di sete)

Annah, Yuki (un po' di sete, stressati)

Isabelle (ferite infette, debolezza, febbre)

 

 

 

  
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