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Autore: lmpaoli94    21/08/2020    3 recensioni
Georgie, ragazza disinibita che per mantenersi da vivere ruba nelle case dei ricchi nella terra australe.
Ma in una notte di pioggia e di tempesta, mentre si prepara a rubare un famoso diamante in una villa in mezzo alla prateria, verrà catturata e legata contro la sua volontà.
ma le forze dell’ordine, non potendo accorrere all’aiuto chiesto dei due giovani fratelli Buttman (Abel e Arthur), rimarranno soli a fronteggiare la giovane ladra.
Ma come può fare una giovane donna dai capelli biondi riccioluti e occhi color cristallo per liberarsi dalle angherie e dall’apparente cattiveria dei due uomini? Non c’è altro modo che poter sfoggiare la sua bellezza e la sua indole da ragazzina innocente…
Genere: Avventura, Drammatico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Abel Butman, Arthur Butman, Georgie Gerald, Mary Butman
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Georgie era tornata in possesso del diamante della famiglia Buttman, mentre ascoltava le grida disperate di Abel dopo aver ucciso suo fratello.
L’aveva fatto solo per salvare la sorte di una ladra che in poco tempo gli aveva annebbiato il cervello.
La disperazione di una mente perversa tanto fragile, l’avevano cambiato per sempre.
Lui, come era suo fratello Arthur, non aveva mai avuto la possibilità di innamorarsi di una donna bellissima come Georgie.
Avrebbero desiderato che la giovane donna fosse stata diversa da quello che era, ma purtroppo dovevano assaggiare il gusto amaro di uno scontro che avrebbe per sempre diviso le loro due anime.
In questo caso, colui ad avere avuto la peggio era stato Arthur, il giovane secondogenito che non era mai stato amato da nessuno della famiglia.
Infatti il ragazzo aveva sempre mostrato squilibri e debolezze mentali legati all’alcol e alla depressione. Crescere insieme a suo fratello Abel e ad una famiglia che lo aveva sempre sostenuto, non erano riusciti a renderlo un uomo migliore.
Dopo che aveva promesso a sua madre che avrebbe portato avanti insieme a suo fratello il nome dei Buttman, non avrebbe mai immaginato che proprio Abel sarebbe stato a farlo fuori a causa di una donna.
E non di una semplice donna, ma di una ladra.
La famiglia Buttman era caduta molto in basso e adesso Abel si sentiva più solo che mai.
Non aveva più niente per cui vivere, pensando di conseguenza a suicidarsi.
Era come se una sorta di maledizione avesse colpito quelle povere anime che in fondo al cuore non erano così malvagie.
Abel, dal canto suo, era un primogenito giudizioso e molto onesto. Ma che fine avevano fatto questi sentimenti dinanzi ad una donna misteriosa quanto malvagia come la ladra Georgie?
Tutto era andato perduto mentre gli era rimasta sola la disperazione.
Ma non poteva permettere che potesse essere successo tutto questo.
Volendola finire in tutti i modi, aveva solo un ultimo passo: uccidere la giovane ladra.
Per riuscire a toglierla di mezzo, doveva combatterla con i suoi stessi mezzi: doveva muoversi nel buio ed essere silenzioso. Tecniche per niente facili per uno come lui.
Si sentiva battuto in partenza, ma aveva il vantaggio di conoscere la sua villa come nessun altro.
Prendendo una pistola che nascondeva in salotto, Abel avanzò piano piano verso i piani superiori dove Georgie si apprestava a scappare dalla finestra della camera da letto della madre defunta dei due uomini.
Vederla morente e con quello sguardo triste, fecero desistere alcuni secondi la giovane ladra.
Georgie, dal canto suo, non aveva mai visto un cadavere prima d’ora.
Voleva solo immaginare che fosse una figura dormiente e che presto si sarebbe risvegliata.
Ma quando si era decisa a scappare una volta per tutte, vide che le finestre della camera erano sigillate.
Completamente persa nel panico, allora Georgie decise di usare la porta accanto dove inizialmente era custodito il diamante di famiglia.
Ma anche la buio, il prezioso gioiello non smetteva di brillare.
Mentre i tuoni si stavano diradando, le luci dell’alba si fecero ancora più forti.
Georgie non riusciva a capire che cosa gli stava succedendo, perché non riusciva ad avere la situazione sotto controllo come era sempre stato.
Vedeva il fantasma di Arthur dappertutto mentre lei non aveva nessun riguardo nei suoi confronti.
I sensi di colpa stavano avendo il sopravvento, mentre Abel si sentiva più forte e più sicuro che mai,
La paura e il dolore della perdita di suo fratello sembravano scomparsi per sempre, mentre Georgie non riusciva ad essere silenziosa come un tempo.
La ladra per eccellenza si sentiva intrappolata, mentre Abel da vittima si era trasformato in cacciatore.
Non riuscendo a fuggire nemmeno nella stanza del diamante, Georgie decise di nascondersi per riuscire a mettere alle strette una volta per tutte l’unico superstite della famiglia Buttman.
“Qui dentro sarò al sicuro. Devo attendere il momento adatto e…”
Ma appena Abel si ritrovò padrone del buio, fu lui adesso a cogliere di sorpresa la giovane donna.
Georgie, colpita nel profondo, cercava di fuggire dal suo odio che vedeva essere cresciuto in maniera esponenziale.
Ma la trappola era già stata messa in atto e la pietà di Abel sarebbe stata oscurata dall’odio.
Mentre il giovane ragazzo aveva chiuso la porta per non far fuggire la ladra, aveva acceso una candela flebile per vedere in faccia anche per un’ultima volta la sua nemica.
< Ecco come ti voglio vedere: debole e prostrata ai miei piedi… Adesso dimmi Georgie, come ci si sente impotente? >
< Non mi hai ancora ucciso, Abel. Credi davvero di riuscire a usare quella pistola con tutto questo buio? >
< Lo vedrai presto con i tuoi occhi. >
Puntandola contro la giovane donna, Georgie non si mosse per un istante, rimanendo a fissare negli occhi il giovane uomo.
< Abel, non puoi uccidere la tua amata. >
< Dimmi un valido motivo per cui non dovrei mai farlo, Georgie. Ma vedi di fare in fretta: il mio sangue freddo non è infinito. In pochi secondi può cambiare tutto: la tua vita e la mia esistenza. Sta a te scegliere. >
Non avendo nessun motivo per temporeggiare, Georgie doveva dar sfogo alla sua bellezza e alle sue parole convincenti per riuscire a scampare al suo ultimo ostacolo.
Ma l’odio negli occhi di Abel era troppo forte e non sapeva se ne fosse uscita viva.
In fondo, a parte il diamante, non aveva niente da perdere, mentre Abel poteva perdere la sua dignità e la sua libertà.
< Abel, chissà che cosa penseranno di te quando domani mattina troveranno il mio corpo morente e quello di tuo fratello Arthur. Che cosa spiegherai ai vicini e alla polizia? Ti metteranno sicuramente in carcere e sarai condannato per il tuo crimine. Non potrai mai cercare una giustizia insperata, lo sai? >
< Georgie, hai finito di provocarmi. Io non ho niente da perdere, mentre tu vuoi ancora prenderti gioco di me. Ma adesso hai finito di farlo, Georgie. >
< Ti prego, non farlo… >
< Mi piace vedere nei tuoi occhi la tua paura di morire. Mi rassicura molto, sai? >
< Ma tu non sei un assassino, Abel? >
< E questo chi lo dice? Ogni essere umano ha un’indole nascosta dentro di sé. Magari la mia indole maledetta è proprio essere un assassino… Georgie, mi hai fatto capire che la vita è crudele e spietata allo stesso tempo. Cercavo solo un po’ di conforto tra le tue braccia e il tuo profumo inebriante. Invece no, hai deciso di tradirmi con il solo scopo di appropriarti del mio diamante. In fondo se ti ucciso che cosa possono contare i soldi e le cose belle per te? non ti rendi conto che la cosa più preziosa che abbiamo è la nostra vita. E tu la stai sprecando in questo momento. >
< Se tu mi uccidi, anche tu sprecherai la tua esistenza. >
< Io, a differenza tua, non ho più nulla per cui vivere. Tu sei stata la mia benedizione e la mia maledizione allo stesso tempo. E il fato del mio destino deciderà della tua sorte. >
Ma prima che Abel potesse fare fuoco con la sua pistola, Georgie chiese in ginocchio un perdono per i suoi modi di fare e per aver dato il colpo di grazia definitiva alla famiglia di Abel.
< Io non volevo arrivare a tanto. Non avrei mai voluto uccidere tuo fratello. Volevo solo rubare questo diamante e andarmene per sempre. Ti prego, Abel. Cerca di ragionare. >
< La ragione non fa più parte del mio essere… Addio, Georgie. >
Arrivati nel momento cruciale di una notte ormai passata, Abel venne disarmato incredibilmente da un individuo che si muoveva nell’ombra.
Mettendo il giovane ragazzo fuori gioco, subito dopo la polizia che aveva ricevuto una segnalazione da una fonte anonima, circondò tutta la casa prima di arrivare nella fatidica stanza dove si sarebbe consumata una tragedia fin troppo brutale.
Georgie, mentre stava ancora capendo cosa stava succedendo, venne arrestata e portata via con la forza, mentre Abel giaceva svenuto sul pavimento della stanza.
Ci volle solo pochi minuti per risvegliarlo, e quando vide suo fratello Arthur dinanzi a lui e in perfetta salute, pensì che tutto quello che era successo fosse stato un sogno.
Ma i poliziotti e le pattuglie che avevano circondato la villa gli fecero capire che era in mezzo ad una situazione tremendamente surreale.
La tempesta si era definitivamente diradata, mentre i raggi solari stavano illuminando una prateria tanto bella quanto sconfinata.
< Arthur… sei davvero tu? >
< Abel, vedo che sei riuscito a tenere il tuo sangue freddo fino alla fine. Meno male però che io e i poliziotti siamo giunti in tempo prima che tu… insomma, avresti davvero ucciso quella ragazza? >
Mentre Abel si rialzò dal divano con un fortissimo mal di testa, riuscì ad intravedere per un’ultima volta la figura di Georgie che lo stava fissando.
La giovane ragazza fu finalmente catturata dalla polizia e da quel giorno, Abel e Arthur non l’avrebbero mai più rivista.
< Abel? Avresti davvero ucciso quella ragazza? >
Emanando un respiro profondo, Abel confessò a suo fratello il suo amore per quella ragazza.
< Ha giocato con i nostri sentimenti in così poco tempo che ancora non riesco a capire che cosa sia realmente successo… Io mi ero davvero innamorato di lei. Ma quando h0o capito che si stava prendendo gioco di noi, non ci ho più visto dalla rabbia. >
< Tu mi hai quasi ucciso, Abel. Non credi che dovrai risolvere un problema principale invece di pensare a quella ragazza? adesso non sarà più un problema per noi. Rimarrà in carcere per tutto il resto della sua vita. >
< Arthur, io… non so cosa dire… >
< Lascia stare. In fondo anch’io mi sono comportato come uno stupido. Anch’io ero innamorato di quella ragazza e avevo il cervello completamente inebriato dalla sua bellezza… Ma quando ho inscenato la tua morte, ho capito che era il momento giusto per agire e per toglierla di mezzo.
Nel mentre la stavi fronteggiando, le forze di polizia si sono precipitate qui alla villa per catturare quella criminale.
Georgie era ricercata in tutta l’Australia a causa dei suoi numerosi furti. Ormai aveva le spalle al muro ed era solo questione di tempo perché venisse catturata… E adesso che tutto è finito, dobbiamo riuscire in qualche modo a tornare alla nostra vita di un tempo. >
< E come possiamo fare, Arthur? La nostra vita non sarà mai più quella di prima. Soprattutto dopo la morte di nostra madre. >
< Abel, tu hai ancora il cuor spezzato. Lo vedo dai tuoi occhi e dalla tua tristezza. >
< Non so se riuscirò mai a dimenticarla. Non gli ho potuto nemmeno dire addio. >
< Non avrai la possibilità di rivederla un’ultima volta. Mi dispiace, Abel. Ma in fondo è un bene per tutti e due. >
< Un bene per tutti e due? O solo per te? >
< Che cosa vuoi dire, Abel? Non capisco. >
Mentre la disperazione si impadroniva ancora del giovane primogenito, sapeva molto bene che non avrebbe mai dimenticato la sua Georgie.
Lei era sempre vivida nei suoi pensieri e quei suoi tocchi sarebbero stati indelebili sulla sua pelle.
< Va bene Arthur, torneremo ad essere una famiglia… Ma da questo momento, non riuscirò mai ad innamorarmi. Perché io penserò sempre a lei… Penserò alla mia Georgie. >
E nel dire ciò, Abel passò gli anni della sua vita in completa solitudine, morendo da solo e senza l’amore di una donna che poteva davvero capirlo come aveva fatto Georgie.
“Rispetterò la tua decisione, fratello. Ma sappi che tu non sarai mai solo… Mai.”
   
 
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