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Autore: lagertha95    26/08/2020    1 recensioni
"Questa storia partecipa alla Fast Challenge: Abbracci indetta dal gruppo Facebook Il Giardino di Efp"
Avete presente quelle persone che sono tanto simili quanto diverse? E che magari si ostinano imperterrite a negare evidenze palesi? Ecco, Maya ed Aureliano sono esattamente così, nati e cresciuti praticamente insieme, anime affini capaci di capirsi con una sola occhiata, complementari come lo yin e lo yang. Abituati, potrei dire, ad aversi l’un l’altra e per questo incapaci, a volte, di comprendere l’effettiva importanza che ricoprono nella vita dell’altro.
In quest'album fotografico da sfogliare seduti sulla sabbia è raccolta la loro vita, spezzoni che proveranno a raccontare di loro in modo disordinato e caotico come loro (e come me).
Dal testo:
"Non si sbilanciavano quasi mai, sempre tesi a ricercare l’equilibrio tra loro come fossero equilibristi su una fettuccia sospesa. Ma ogni tanto accadeva – dopo una sbornia, dopo una rottura, dopo un litigio – che uno dei due si facesse sfuggire una parola, una frase, un gesto in più. Quella volta fu Maya a farlo, tra uno sbuffo di fumo e un sorso di birra sul mare."
Genere: Angst, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
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XVI. Cinque minuti
 
Prompt 16: Svegliarsi abbracciati

Era successo una sera di dicembre post-sessione, in cui entrambi si erano ritrovati troppo stanchi per dormire nei propri letti di coinquilini fuori sede.
Col sonno pesante di chi è spossato si buttarono sul letto di Maya e lì rimasero, dormienti, fino al mattino.
Il sole filtrava dalle imposte lasciate aperte, picchiettando con un raggio sul naso lentigginoso di Maya che aprì gli occhi sbattendo più e più volte le palpebre, trovandosi stretta tra le braccia di Aureliano.
“Solo altri cinque minuti, per una volta che male c’è?”
[88]

XVII. Comprendersi
 
Prompt 17: Desiderare un abbraccio, ma non chiederlo

Maya non chiedeva mai, ma Aureliano sapeva perfettamente quando avrebbe voluto farlo e di solito l’anticipava. Ma quella volta restò fermo immobile, niente braccia aperte, niente piccoli passi verso di lei che si era abituata a non sforzarsi.
La osservò con la coda dell’occhio avvicinarsi piano, cerbiatta spaurita in cerca di calore. La osservò sederglisi di fianco, le ginocchia al petto e il mento sulle ginocchia, inclinare il capo fino a poggiarlo sulla spalla.
Il braccio destro di Aureliano si allungò automaticamente ad avvolgere le spalle larghe di Maya senza che una sola parola uscisse dalle labbra sottili della ragazza.
[100]

XVIII. Disgelo
 
Prompt 18: Abbracciarsi per ripararsi dal freddo

A Maya la neve non piaceva, non troppo almeno.
Seduta sul davanzale della finestra osservava i fiocchi cadere impietosi ricoprendo tutto col loro gelido e ingannevole candore.
Si strinse le braccia fasciate dalle maniche di lana pesante del maglione intorno al corpo nel tentativo di riscaldarsi.
Jonas la raggiunse, l’avvolse in un abbraccio pieno di un amore che Maya sapeva di non riuscire – non ce l’avrebbe mai fatta – a ricambiare.
Chiuse gli occhi, immaginò che fosse Aureliano a stringerla.
Solo allora sentì una fiammella accenderlesi nel petto e il gelo che l'avvolgeva iniziare a sciogliersi.
[97]

XIX. Titanic
 
Prompt 19: “Non ti abbraccerò” “Per piacere, stai morendo dalla voglia di farlo.”

Maya marciava impettita verso la prua della nave, rabbiosa, pestando i piedi, bambina capricciosa a cui avevano fatto uno sgarbo.
Aureliano la seguiva con passo indolente, guardandosi intorno. La conosceva troppo bene per non sapere che quell’arrabbiatura – come tante altre – sarebbe scomparsa in breve tempo come la scia della nave nell’acqua dietro di loro.
Quando la raggiunse trovò che assomigliasse a una irosa Rose di Titanic.
«Non ti abbraccerò.» mise avanti le mani Aureliano, mettendosi di fianco a lei e guardando davanti a sé.
La risposta di Maya si limitò a un sussurro che strappò ad entrambi un sorriso complice.
«Per piacere, stai morendo dalla voglia di farlo.»
[110]

XX. Cafunè
 
Prompt 20: Addormentarsi sulla spalla di qualcuno
Cafuné: accarezzare la chioma della persona amata facendo scorrere le dita tra i capelli. 

Aureliano adorava quando Maya si lasciava andare a piccoli teneri gesti affettuosi che, proprio perché rari – e proprio perché provenienti da lei – acquistavano ancora più valore.
Quello che più gli piaceva era quando lei gli carezzava distrattamente il capo, passando delicatamente le dita tra i capelli corti, i polpastrelli sulla cute. Si rilassavano entrambi, lei carezzandolo, lui facendosi carezzare fino ad addormentarsi, la testa poggiata sulla spalla di lei.
[71]
   
 
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