XVI. Cinque minuti
Prompt 16: Svegliarsi abbracciati
Era successo una sera di dicembre post-sessione, in cui entrambi si erano ritrovati troppo stanchi per dormire nei propri letti di coinquilini fuori sede.
Col sonno pesante di chi è spossato si buttarono sul letto di Maya e lì rimasero, dormienti, fino al mattino.Era successo una sera di dicembre post-sessione, in cui entrambi si erano ritrovati troppo stanchi per dormire nei propri letti di coinquilini fuori sede.
Il sole filtrava dalle imposte lasciate aperte, picchiettando con un raggio sul naso lentigginoso di Maya che aprì gli occhi sbattendo più e più volte le palpebre, trovandosi stretta tra le braccia di Aureliano.
“Solo altri cinque minuti, per una volta che male c’è?”
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XVII. Comprendersi
Prompt 17: Desiderare un abbraccio, ma non chiederlo
Maya non chiedeva mai, ma Aureliano sapeva perfettamente quando avrebbe voluto farlo e di solito l’anticipava. Ma quella volta restò fermo immobile, niente braccia aperte, niente piccoli passi verso di lei che si era abituata a non sforzarsi.
La osservò con la coda dell’occhio avvicinarsi piano, cerbiatta spaurita in cerca di calore. La osservò sederglisi di fianco, le ginocchia al petto e il mento sulle ginocchia, inclinare il capo fino a poggiarlo sulla spalla.Maya non chiedeva mai, ma Aureliano sapeva perfettamente quando avrebbe voluto farlo e di solito l’anticipava. Ma quella volta restò fermo immobile, niente braccia aperte, niente piccoli passi verso di lei che si era abituata a non sforzarsi.
Il braccio destro di Aureliano si allungò automaticamente ad avvolgere le spalle larghe di Maya senza che una sola parola uscisse dalle labbra sottili della ragazza.
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XVIII. Disgelo
Prompt 18: Abbracciarsi per ripararsi dal freddo
A Maya la neve non piaceva, non troppo almeno.
Seduta sul davanzale della finestra osservava i fiocchi cadere impietosi ricoprendo tutto col loro gelido e ingannevole candore.A Maya la neve non piaceva, non troppo almeno.
Si strinse le braccia fasciate dalle maniche di lana pesante del maglione intorno al corpo nel tentativo di riscaldarsi.
Jonas la raggiunse, l’avvolse in un abbraccio pieno di un amore che Maya sapeva di non riuscire – non ce l’avrebbe mai fatta – a ricambiare.
Chiuse gli occhi, immaginò che fosse Aureliano a stringerla.
Solo allora sentì una fiammella accenderlesi nel petto e il gelo che l'avvolgeva iniziare a sciogliersi.
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XIX. Titanic
Prompt 19: “Non ti abbraccerò” “Per piacere, stai morendo dalla voglia di farlo.”
Maya marciava impettita verso la prua della nave, rabbiosa, pestando i piedi, bambina capricciosa a cui avevano fatto uno sgarbo.
Aureliano la seguiva con passo indolente, guardandosi intorno. La conosceva troppo bene per non sapere che quell’arrabbiatura – come tante altre – sarebbe scomparsa in breve tempo come la scia della nave nell’acqua dietro di loro.Maya marciava impettita verso la prua della nave, rabbiosa, pestando i piedi, bambina capricciosa a cui avevano fatto uno sgarbo.
Quando la raggiunse trovò che assomigliasse a una irosa Rose di Titanic.
«Non ti abbraccerò.» mise avanti le mani Aureliano, mettendosi di fianco a lei e guardando davanti a sé.
La risposta di Maya si limitò a un sussurro che strappò ad entrambi un sorriso complice.
«Per piacere, stai morendo dalla voglia di farlo.»
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XX. Cafunè
Prompt 20: Addormentarsi sulla spalla di qualcuno
Cafuné: accarezzare la chioma della persona amata facendo scorrere le dita tra i capelli. Aureliano adorava quando Maya si lasciava andare a piccoli teneri gesti affettuosi che, proprio perché rari – e proprio perché provenienti da lei – acquistavano ancora più valore.
Quello che più gli piaceva era quando lei gli carezzava distrattamente il capo, passando delicatamente le dita tra i capelli corti, i polpastrelli sulla cute. Si rilassavano entrambi, lei carezzandolo, lui facendosi carezzare fino ad addormentarsi, la testa poggiata sulla spalla di lei.
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