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Autore: ale_9038    17/08/2009    2 recensioni
Dopo anni di studio, Lya si ritrova a frequentare una prestigiosa accademia di musica a Londra. La sua prima lezione individuale sarà di sera, quando la scuola sembra essere deserta...
Genere: Romantico, Dark, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2°

Capitolo 2°

 

Lya stava suonando con rabbia, passione e determinazione. Sua nonna le aveva sempre detto lasciare che le dita si muovessero da sole, ma non era semplice: ci voleva pur sempre un minimo di tecnica e controllo del tocco.

In quel momento lei eseguiva quel pezzo per se stessa, non per un pubblico, non per svago, nemmeno per quel ragazzo, solo per se stessa. Era sempre stato così, sin da quando era piccola. Suonava per sentirsi meno sola, per entrare in una dimensione tutta sua. Quando iniziava a toccare i tasti bianchi e neri sentiva l’adrenalina scorrerle nelle vene, il cuore battere. La sua mente si liberava ed era come se avesse il mondo tra le mani.

“Ora basta…” urlò quasi il ragazzo dando un’orrenda manata sui tasti.

Lya lo guardò con stupore e furia allo stesso tempo. Quel miserabile l’aveva interrotta. Come aveva potuto? Stava per dirgliene quattro, ma non appena fissò i suoi occhi in quelli del giovane non riuscì a dire nulla. I suoi occhi… c’era qualcosa che non andava nei suoi occhi. Brillavano di una nuova luce. Diversa, oscura, rispetto a quella di pochi minuti prima.

I suoi magici occhi da principe azzurro ora sembravano quelli di un orco cattivo. 

“La tua lezione può avere inizio” disse il biondino spostandosi una ciocca di capelli dalla fronte.

Lya sentì il sangue ribollirle nelle vene. Di colpo le sue mani iniziarono a sudare freddo. Non è possibile, non è possibile. Sarà sicuramente uno scherzo. Pensò iniziando a ridere istericamente.

“Non c’è nulla da ridere” la rimproverò il ragazzo cacciando fuori dal portafoglio la sua carta d’identità. Gliela porse. La giovane l’accettò titubante. L’aprì e per poco non svenne. Aveva offeso più volte il suo professore e come se non bastasse gli aveva appena riso in faccia. Abbassò lo sguardo imbarazzata.

“Il pezzo che stavi suonando fa schifo te ne rendi conto? Lo suoni come se fosse Mendelsshon, ma è Hayden. Alcune volte perdi il tempo. Sbagli la diteggiatura in continuazione. Le quartine sono irregolari. Non sai esprimerti come si deve… sei un fallimento totale” disse serio e con un tono duro il professor Worthing.

Fantastico, Edgar Worthing aveva appena ascoltato una delle sue migliori esecuzioni e le aveva dato il ben servito.  Lya si sentì mancare. Stava cadendo in un baratro oscuro e profondo, sconosciuto. Una lacrima le rigò il viso. Mai, in tutta la sua vita, era stata criticata così duramente.

Mai.

Chiuse il libro che aveva davanti a sé, si alzò, lo rimise in borsa e, senza dire una parola, uscì dall’aula.

Un fallimento totale. Sei un fallimento totale. Queste erano le parole che continuavano a riecheggiarle nella mente.

Era vero, lei non sapeva fare nulla. L’unica cosa che sapeva fare era suonare, ma ora sembrava avesse fallito anche in quello.

 

 

“Una giovane e bella vergine.  Il profumo del suo sangue si sentiva fino all’entrata. Scommetto che il vampiro dentro di te si starà dimenando quanto non mai” disse Areal,  comparendo dal nulla appena la porta si chiuse.  

“Sta zitto!” ringhiò Edgar appoggiandosi al pianoforte.

“Sei stato troppo duro con lei. Trattarla male non ti servirà a niente” lo rimproverò allora Silas entrando dalla porta.

Areal e Silas. Silas ed Areal. Amici. Colleghi. Vampiri. Con loro aveva avuto inizio il suo viaggio verso l’immortalità. Con loro, questo viaggio, stava continuando.

“Per ora mi è servito a farla scappare…” ribatté Edgar calmandosi “… e magari a non averla più tra i piedi” continuò sedendosi per terra.

“Dille che se vuole cambiare professore venga da me… saprò trattarla bene” ironizzò Areal.

Edgar ringhiò e Silas lo guardò storto.

“Ok, ok… scusatemi. Stavo solo… Edgar?!?”

Il suo profumo, la sua purezza. Vai Edgar… vai. Falla tua e dopo cibati di lei. Sazia la tua sete…

Queste dolci, soavi, parole risuonavano nella mente del giovane professore. Il mostro dentro di lui si era risvegliato all’improvviso e, liberatosi dalle catene, sembrava esser diventato un diavolo tentatore.

Edgar sentì la gola bruciare e i suoi occhi velocemente tornarono rossi. Era in preda agli spasmi. Aveva bisogno del sangue di quella ragazza. Voleva il sangue di quella ragazza. 

“Devo… andare” disse aprendo una finestra.

Quella notte, per la prima volta, dopo tanti anni, il vampiro che risiedeva nel suo corpo ricominciò a condizionare le sue azioni.  

 

 

 

Angolo dell’autrice

 

Innanzitutto ringrazio tutti coloro che sono riusciti a leggere fino alla fine questo capitolo (e quello precedente), ma i miei ringraziamenti più profondi e sinceri vanno a:

anna96

Shorten

vigife

Anthy

stellabrillante

The_Last_Vampire

Grazie per aver commentato ^^ non potete capire quanto io sia stata felice nel vedere le vostre recensioni. Grazie mi avete veramente commossa T_T.

Ringrazio anche tutti quelli che hanno messo questa storia tra le seguite o le preferite. Grazie.

Spero sinceramente di non deludervi. Baci e alla prossima >.<

  
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