Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |       
Autore: Mercurionos    31/08/2020    1 recensioni
ULTIMO CAPITOLO: Alba e Cenere:
E lì, nell’ombra silenziosa e fredda,
sotto lo scampanellio della pioggia,
Vegeta volse lo sguardo alle proprie spalle,
e la vide.
L'Impero Galattico di Freezer, tirannico dittatore di tutto ciò che esiste: un periodo oscuro e inenarrato. Il rinnovato nucleo dell'impero attende tre guerrieri saiyan, gli ultimi della propria specie, predestinati a mostrare il proprio valore all'Universo. A partire dagli ultimi giorni del Pianeta Vegeta, fino a quel fatidico 3 Novembre, e oltre, nel massimo rispetto del magnifico Manga di Akira Toriyama.
Parte di "Dragon Ball: Sottozero", la vita dell'eroe che non abbiamo visto crescere.
Genere: Avventura, Comico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Freezer, Nappa, Nuovo personaggio, Radish, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Dragon Ball - Sottozero'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 16 – L’Eroe del Pianeta Brench, Parte 7 – Anno 1, 33 Brumaio/41 Nevoso

“No!”
Vegeta si tirò in piedi ignorando il dolore dei legamenti: “Mi abituerò in fretta. Ci metterò meno che con Sauza, questa volta!”
Mirk raccolse subito il guanto di sfida gettatole: “Ci sto. Se entro cosa, quattordici giorni, riesci a prendere la bandiera…” Si interruppe. Bonyu la stava fissando con occhi lucidi ed interessati, battendo a ritmo gli indici tra di loro al pari di una lettrice di fanfiction e ondeggiando su e giù il capo come se avesse voluto spronare la figlia a terminare il discorso. Questa però si limitò ad assumere la carnagione vivace della madre e a fulminarla silenziosa con lo sguardo.

Dodici giorni più tardi Vegeta tornò ad assaporare i dolci manicaretti preparati da Bonyu e da Mirk, che si sentiva in dovere di tener fede alla promessa data: come aveva raccontato alla madre, nell’anno passato con i saiyan aveva appreso del loro tipico appetito, quindi quale migliore ricompensa di una prelibatezza per il palato? Dopo aver assaggiato il primo piatto preparato dalla compagna però, Vegeta si limitò a chiedere a Bonyu il permesso di alzarsi dal tavolo, uscì sul retro della casa, cacciò un urlo terrificante, poi rientrò e si mise ai fornelli, ordinando semplicemente a Mirk di “guardare ed imparare”.

Una mattina, quando ormai mancavano pochi giorni all’inizio del secondo anno del N.I.S.B.A., Vegeta non venne svegliato dall’usuale richiamo di Bonyu, bensì dalla luce filtrata dalle tende della sua stanza. Insospettito dall’assenza della donna, si vestì in fretta e raggiunse la sala da pranzo, dove incontrò Mirk.
“’Giorno.”
“Ciao Vegeta.”
“Bonyu è uscita?”
“Non so, non è in casa.”
“Adesso mangio, poi vado a cercarla. Dobbiamo continuare l’allenamento.” Disse serio il ragazzo mentre prendeva una confezione di succo dal frigorifero.
“Sei veramente un fissato.”
“Sono qui per questo.”
Mirk gli rispose soltanto con un risolino divertito. Poco dopo entrambi cominciarono a girare per casa alla ricerca di Bonyu. Quando incontrarono Sauza interrogarono anche lui riguardo dove fosse andata la donna, ma non seppe aiutarli. Mentre passarono accanto ad una finestra del primo piano, Vegeta notò una persona sul campo di allenamento dietro alla casa: era Bonyu, seduta in centro al terreno sulla destra a gambe incrociate. Vegeta e Mirk la raggiunsero in fretta e si misero uno accanto all’altra di fronte alla donna.

“Mancano cinque giorni alla vostra partenza. In questo lasso di tempo non farete più le gare verso la capitale, gli esercizi con i pesi da una tonnellata, le nuotate in fondo all’oceano con i kraken spaziali né i tiri a bersaglio con gli asteroidi. Tutti questi esercizi servivano per costringervi ad usare ogni risorsa del vostro corpo, ogni grammo di energia che riuscivate a sfruttare. Ora siete più o meno allo stesso livello, ma non avete ancora raggiunto il limite del vostro potenziale. Credo possiate arrivare a circa un decimo del mio livello di combattimento entro qualche anno, se vi impegnerete. Ah, a tal proposito, Vegeta…”
Bonyu si alzò e portò la mano dietro la schiena, poi tese al saiyan uno scouter dallo schermo bianco, lo stesso modello dell’Accademia: “Mi ero dimenticata di aver distrutto il tuo rilevatore. Consideralo un premio per non essere ancora schiattato. Se vuoi, puoi provarlo anche ora: io ho raggiunto il mio limite da tempo, quindi puoi farti un’idea su ciò che ti aspetta.”

Vegeta restò qualche istante in silenzio, girando e rigirando l’apparecchio grigiastro tra le proprie mani. Poi lo indossò in fretta e premette il pulsante di rilevazione guardando in direzione di Bonyu.
Bi-bi-bip.
Il ragazzo sbiancò, divertendo parecchio Mirk, che ben conosceva la forza della madre, con la propria espressione. Aveva oramai intuito ed accettato l’abisso che lo separava dalla donna, ma vederlo quantificato in un numero lo colpì profondamente. Vegeta spense lo scouter, poi chiese confuso alla donna: “Ho ancora così tanto potenziale inespresso? Tanto da arrivare ad un decimo di questo livello?”
Bonyu rise compiaciuta: “Ah ah ah, certo! So riconoscere perfettamente la qualità di un guerriero, anche solo guardandolo. Non per nulla mi chiamavano ‘genio’, quando ero nell’esercito… Comunque, da oggi non farete più né gli esercizi né gli scontri tra di voi, in compenso non vi darò il tempo per riposare. Ne avrete a sufficienza durante il viaggio di ritorno.”

Bonyu alzò una mano e schioccò le dita: ancora una volta aveva circondato il campo di allenamento con le sue purpuree pareti di energia quadrate, e sia Mirk che Vegeta sapevano bene cosa significasse. Bonyu si librò in aria allegra: “Potete fare quello che volete, basta che diate il vostro cento per cento. Come minimo. E vedete di non rimetterci la pelle, posso trattenermi solo fino ad un certo punto, chiaro?”
Vegeta e Mirk si scambiarono una sicura occhiata d’intesa e, carichi di adrenalina, lasciarono esplodere le proprie aure. Il vento smorzato dalla barriera di Bonyu si rialzò con funesto furore, imperversando all’interno del cubo di energia.

Vegeta fu il primo a lanciarsi addosso alla maestra. Mirk, che si aspettava un comportamento simile da parte del compagno, si diresse in fretta verso il soffitto della gabbia energetica, e cominciò a bersagliare la madre con saettanti onde di ki. Sebbene attaccata da due fronti, Bonyu mantenne la propria divertita compostezza e parò senza fatica ogni colpo, sia quelli provenienti dalla figlia sia quelli di Vegeta, che le turbinava attorno come un tifone. La donna si stancò in fretta di restare sulla difensiva e afferrò Vegeta per una caviglia, intercettando un calcio diretto al proprio volto: roteò il ragazzo sopra il capo, poi lo lanciò in direzione di Mirk.

Vegeta venne centrato in pieno da una lucente sfera di energia, che Mirk non aveva avuto il tempo di dirottare lontano dal ragazzo. L’esplosione lo scaraventò dalla parte opposta del campo, addosso ad una delle pareti di energia. Fortunatamente Vegeta si riprese prima ancora di toccare terra: “Stai attenta con quei colpi, dannazione! Fanno male!”
“È questo il senso, genio!”

Ogni tanto i due combattenti cambiavano tattica, prima lontani, poi vicini a Bonyu; iniziavano attaccandola da lontano, poi passavano agli attacchi diretti. Trascorse qualche ora, così, non appena furono entrambi alla sua portata, Bonyu afferrò entrambi per un braccio e li fece schiantare rumorosamente uno contro l’altro: “Non siete per niente adatti a combattere insieme! Questo però non significa che dobbiate ignorare l’una la presenza dell’altro!” La donna tese in avanti un indice puntandolo contro i due giovani, ancora abbastanza vicini per essere investiti da un singolo attacco: “Blast Cannon!”

Un ampio raggio di energia colpì entrambi gli avversari di Bonyu, che vennero scagliati a terra. Appena riuscì a riassestarsi Mirk trascinò in aria Vegeta tirandolo per una spalla. Ebbe soltanto il tempo di dirgli frettolosamente di non distrarsi.
L’onda energetica di Bonyu si fermò a mezz’aria, frammentandosi in innumerevoli scaglie di energia turchese. Piccole scintille scoppiettanti si sparsero tutt’attorno generando un vero e proprio campo minato in movimento. Vegeta perse subito di vista la compagna, la quale si affidò sulla propria velocità per evitare gli attacchi nemici. Nonostante i loro sforzi, entrambi vennero raggiunti da sempre più colpi.

Bonyu alzò le mani al cielo, bloccando istantaneamente il moto di tutti i suoi colpi dell’aura ancora rimasti in aria, poi con un gesto deciso ed elegante li lasciò precipitare all’unisono verso Vegeta, che solo in quel momento si accorse di essere rimasto bloccato in un angolo del terreno. Il principe dei saiyan digrignò furioso i denti, ma non si arrese di fronte all’infinità di attacchi diretti verso di lui. Fece vagare gli occhi per tutto il perimetro del campo di allenamento, finché non individuò Mirk: era esattamente nell’angolo opposto a quello da lui occupato, mentre Bonyu si trovava qualche metro più in alto di loro. Il ragazzo sorrise velatamente: Mirk non era sulla traiettoria del suo attacco, quindi si sarebbe potuto scatenare a piacere.

Vegeta gettò rapido in avanti entrambe le mani, dirette a Bonyu, fletté le dita e si circondò di ki. La sua aura purpurea infiammò l’aria circostante, poi strisciò serpeggiante di fronte ai palmi del ragazzo. Appena poco prima di essere colpito da tutte le onde di energia controllate da Bonyu, Vegeta scagliò il suo attacco: “Alfa Burst!” Per un brevissimo istante, quasi fuori dal tempo, Vegeta fu convinto di aver visto gli attacchi diretti verso di lui rallentare, e che Bonyu lo avesse guardato con un sorriso divertito, uno sguardo che mai nessuno gli aveva rivolto.

“CANNON!”
La deflagrazione di energia fece terra bruciata attorno a Vegeta, poi si scaricò verso l’alto puntando in direzione di Bonyu: tutte le sue onde di aura svanirono, cancellate dal devastante attacco del principe. La donna, più per deformazione professionale che per paura per la propria salute, tese in avanti una mano per contenere l’avanzata del colpo scagliato da Vegeta, ma venne comunque circondata dai fiumi di energia provenienti dal ragazzo. Le pareti energetiche contennero senza alcun problema lo scoppio, tanto che Bonyu non si curò minimamente di constatare la loro integrità.

Lentamente, la polvere alzatasi cadde in terra e i combattenti poterono di nuovo vedere chiaramente. Anche Bonyu decise di tornare sul terreno, scostando di tanto in tanto mucchietti di terriccio dai propri vestiti. Gli ultimi granelli di pulviscolo si posarono sul suolo del campo di allenamento e calò il silenzio. Poi, Bonyu si mise a ridere. Rise di gran gusto, a lungo, dando fondo all’aria nei propri polmoni. Anche Mirk trasformò rapidamente un malcelato risolino in rumorosi sghignazzi. Madre e figlia, però, si zittirono in fretta quando sentirono una terza risata divertita: proveniva da Vegeta.

Il saiyan si era piegato sulle ginocchia, tenendosi con forza il ventre. Singhiozzava in un riso squillante e puro, come un bambino insolitamente felice. Mirk e Bonyu si scambiarono una lunga e confusa occhiata, ma, rapite dagli ilari versi del ragazzo, ben presto accompagnarono il principe nella sua risata. Quando il petto di Vegeta si calmò e i suoi occhi lucidi vennero asciugati con un rapido gesto del dorso della mano, il ragazzo si avvicinò a Bonyu: “Non mi sono mai divertito così tanto a combattere.”
Mirk si fece avanti con fare offeso, passando oltre la madre: “Ehi! Vuoi dire che non ti piace allenarti con me?”
Bonyu poggiò una mano sulla spalla della figlia, troncando la sua accusa: “Non fraintenderlo. Dovresti capire perfettamente cosa ha detto, ma forse… – si voltò verso Vegeta – Lui stesso non ne comprende il significato.”
Vegeta interruppe il proprio barcollare spensierato. I suoi occhi ancora tremolanti si fissarono concentrati sul volto di Bonyu. Attese impaziente una domanda che pareva non voler arrivare, ma quando la udì il suo respiro si mozzò spaventato.

Note dell’Autore:
Bonyu è super forte, quindi mentre la scrivevo ho deciso di cambiare “musa”: ho ascoltato “Una notte sul Monte Calvo” di Musorgskij. Volevo che Bonyu avesse un’aura di superiorità, proprio perché è su di un livello completamente diverso, irraggiungibile per Vegeta in questo momento.

Dragon Ball Super, capitolo 61, ha fatto talmente schifo che ho scritto più di due capitoletti in una sola giornata. Grazie Toyotaro. Sì, grazie al cappero.

L’attacco di Bonyu, il Blast Cannon, è una follia da spiegare. Dovete assolutamente guardarvi un gameplay di Kakarot per vedere tutte le sue mosse, sono esilaranti. Vegeta invece usa l’“Alfa Burst Cannon”. Il caro Toyotaro ha inventato il “Gamma Burst Flash” durante l’arco di Black, ma la gamma è la terza lettera dell’alfabeto greco. Ho pensato che le varianti “alfa” e “beta” fossero le versioni del Vegeta rispettivamente “non trasformato” e Super Saiyan. È così difficile spiegare l’esecuzione delle mosse a parole!

Non vi perdete la conclusione del capitolo 16! Tra saluti e addii, qual è la domanda di Bonyu? Non perdetevelo assolutamente!
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: Mercurionos