Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Teemo Omegasquad    02/09/2020    1 recensioni
Due esistenze collisero l'uno contro l'altro, dando vita a un evento storico che cambiò il mondo: la scoperta delle razze magiche.
Si pensò che si potesse coesistere insieme, all'inizio.
Portò a grandiose scoperte, ma purtroppo, anche disgrazie. Questo portò a crisi sparse a livello globale e continui conflitti, facendo capire che gli umani non erano più la razza dominante.
Per fortuna qualcuna non rimase ferma, muovendosi di conseguenza per porre fine a tutto ciò. I suoi ideali non si fermarono di fronte a nulla, appoggiata da persone a lei fidate.
Questo portò alla pace e fondazione di un ordine di cavalieri e paladini, votati a mantenere la tregua tra le razze, passando da testimone a testimone.
Però non tutti erano d'accordo su questo, trovandosi scomodi, pensando anche di essere nel giusto.
Questa storia racconta della nuova generazione e delle loro avventure e di quello a cui andranno incontro, lungo il loro cammino.
Genere: Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
A OVEST


Yogar stava parlando con Iris e Dante sul dafarsi, mentre il capitano stava leggendo la lista.

-Vedo che, stavolta, sono un po' tutti carenti nella stessa cosa.-

-Sì, la loro attività non è molto alta e bisogna smuoverli un po'.-

-Ci penserò io allora Iris.- le sorrise, per poi alzarsi per andare subito.

-Aspetta! Volevo chiederti... stai davvero pensando di andare in pensione Yogar?- le chiese Iris, incuriosita.

-Ci sto ancora pensando, ma ormai queste vecchie ossa stanno iniziando a farsi sentire. E poi vorrei occuparmi della mia biblioteca, preferisco la compagnia dei libri.- le rispose, come se volesse dirle che non doveva preoccuparsi.

-Mi raccomando, pensaci bene Yogar.- gli disse con fare premuroso, tentando di farlo pensare.

Il gufo annuì, per poi andare a fare il suo lavoro.
Radunò i ragazzi prescelti sulla lista. Erano Tsuki, Okami, Elgar e Alkatar. Proprio quest'ultimo non aveva voglia di andare via chissà dove.
Itsupiki e Momoko stavano chiaccherando tra loro, mentre Salzagra stava leggendo qualcosa nell'attesa.
Il capitano li chiamò poi dopo per partire.

-Aspetti! Voglio venire anche io signor Yogar! Dannati tacchi!- Shauna lo rincorse con un grosso zaino in spalle quasi inciampando, mettendolo a terra e sembrava avere aver corso.

-Signorina Sigraph? Non è stata dimessa da poco?- il capitano gufo si volse verso di lei, interrogativo.

-La rigenerazione demoniaca fa miracoli!-

-E per qual motivo vorrebbe venire con noi?-

-Sono stata svariati giorni ferma su un letto dell'infermeria. E poi... vorrei migliorare.- sorrise appena con sguardo determinato, ricordandosi ancora di come era stata conciata male.

-Beh, sei la benvenuta mia cara. Siamo diretti in un posto non molto accogliente, che ti metterà a dura prova.- provò ad avvertirla prima, anche per vedere come avrebbe reagito.

-Se non mi avrebbe messo a dura prova che senso avrebbe andare se no?- lo disse come se fosse la risposta più palese.

Il capitano sorrise, facendole segno di andare con loro.
Riprese lo zaino in spalle, per unirsi a loro. Si sentiva eccitata di cosa potrebbe vedere. Le terre a ovest erano inesplorate, in cui potrebbero trovare ogni sorta di cosa e creatura.

Andarono al porto del regno per prendere una barca che li avrebbe portati in quelle terre selvagge. Ma non presero una barca qualsiasi, ma bensì quello privato di Yogar.
Era un mezzo che dava molto nell'occhio. Sembrava uno yatch di lusso, ma al tempo stesso un mezzo militare unendo l'eleganza con la disciplina dell'esercito, con sopra il simbolo della propria compagnia. C'erano due soldati davanti all'imbarcazione.
Rimasero sbalorditi dalla sua magnificenza, sentendosi, per qualche motivo, dei poveracci. Alkatar invece pensò che facendo una foto con quello avrebbe di sicuro attirato l'attenzione delle ragazze.
Sorpassò tutti per farsi un selfie insieme alla barca, postandolo sui social.

-Fa spesso così?- chiese Yogar ai ragazzi.

Elgar parlò nella lingua dei muti, facendosi tradurre da Okami.

-Elgar dice che lo ha visto pavoneggiarsi con delle ragazze, quindi... presumo di sì.- fece spallucce.

Salzagra fece segno con la testa di sì
Accanto al capitano c'era un grosso coniglio peluche e dalla sua nuca fece capolino la testa di Tsuki timida.

-Q-quanto ci metteremo ad arrivare da qui signor Yogar...?- chiese la ragazza timidamente.

-Giusto un'oretta. Poi preparatevi, perché dovrete lavorare duramente. Forza, è il momento di salpare!- fece segno a tutti di salire con entusiasmo, passandolo ad alcuni.

Solo la piccola Tsuki non era stata presa ed era titubante ad andare, ma Okami si mise accanto a lei facendole coraggio ad andare.
Fecero un viaggio tranquillo e arrivarono senza problemi.
Non appena scesero Itsupiki sentì il suo istinto urlare. Quel luogo era pieno di predatori e altre bestie di grosso taglio. Per qualche motivo cominciò a sentirsi oppresso, ansimando come se qualcosa o qualcuno gli stesse stringendo il cuore per dominarlo. Per qualche motivo sentiva quegli animali nella sua testa diventando pian piano più forti.
La ragazza peluche gli tirò una manica, preoccupata di vederlo così all'improvviso non appena aveva toccato terra. Questo lo aiutò a riportarlo alla realtà, volgendo l'attenzione su di lei.

-Okami...? Tutto bene...? Ti sei bloccato all'improvviso.- lo guardava dritto negli occhi con fare innocente.

-Non preoccuparti ragazzo. Sei ancora un cucciolo e il tuo istinto ti starà dicendo di scappare. Siamo qui anche per questo.- Yogar posò la mano su una sua spalla, sorridendogli per aiutarlo a calmarsi.

Respirò piano e grazie alla sua presenza potè rimanere calmo, anche se ignorare l'istinto che urlava non era semplice.
Allestirono il campo ai bordi di quell'isola ancora sconosciuto. Tempo fa tentarono di esplorarlo, mandando una squadra composta dai 20 esploratori più bravi ed esperti al mondo per carpirne i segreti.
Però, dopo una lunga attesa, ritornarono solamente in 3, di cui uno di loro venne internato per essere diventato pazzo. Vedendo come erano stati ridotti quel "posto", se così si può chiamare, non aveva avuto pietà di loro. Erano malconci, coperti di sangue e ferite. Uno di loro lo persero a causa di una bestia somigliante a un lupo, che sembrava aver fatto impazzire la sua natura di bestia.
Dalle loro parole si poteva capire che quello era un mondo del tutto apparte dal loro, intriso di magia e mistero. C'erano creature e bestie mai scoperte fino a d'ora, mostri e nulla che l'uomo potesse solo concepire nella sua mente(forse solo Kentaro Miura).
Il clima sembrava essere controllato dalle creature più forti che lo governavano e la natura sembrava avere una propria volontà. Tramite le esplorazioni aree si potè constatare che l'isola era grande quanto le terre orientali.
Lo definirono un vero e proprio mondo magico che esisteva solamente sotto le proprie regole. I superstiti della spedizioni implorarono di non ritornarci e che avrebbero preferito morire piuttosto. Non ne avevano esplorato neanche un quarto da quanto sembrava grande.
Al giorno d'oggi, invece, solo i 7 capitani, più un'altra persona, possono affrontare quel mondo e sopravviverci. Controllarono se quel "mondo a parte" potesse essere una minaccia per il mondo. Per fortuna non lo era, in quanto le bestie che la abitavano non osavano abbandonare quel luogo. Sembrava essere il caso dell'ape: te hai paura di lei, ma al tempo stesso lei ha paura di te. O forse preferivano cacciare in casa.
La Convocazione stava ancora formando una squadra di esplorazione adeguata, nonostante i molti anni passati, anche per completare la scarsa documentazione fatta all'epoca.

Loro avevano davanti quello che sembrava l'ingresso di una foresta fluviale. Shauna ne era preoccupata.

-Signor Yogar, siamo sicuri che questo posto è sicuro per degli studenti come noi...?- gli chiese un po' titubante, forse un po' intimorita dalle voci che giravano su quel posto.

-Certo signorina Sigraph. Ho già portato altri studenti qui in passato e grazie alla mia supervisione e sorveglianza sono riusciti a migliorare. Vi proteggerò io dall'alto.- le sorrise, indicando col dito il cielo.

Non era gran che, ma bastò per calmarla, abbozzando un sorriso.
Si rifocillarono e cambiarono sotto consiglio del capitano, con qualcosa di più comodo per loro.
Shauna si tolse il vestito orientale mettendosi una maglietta smanicata bianca, con pantaloni pomposi ma comodi, con dei mocassini neri.
Mentre i ragazzi si erano portati dietro semplicemente una semplice tuta e Tsuki volle tenere il vestitino che indossava, dicendo che si sentiva comoda così lei.
I 3, in confronto alle 2 ragazze, erano un pugno in un occhio.

Yogar li portò dentro quella foresta e sembrava che il tragitto procedette tranquillo, ma sentivano la presenza degli animali che la abitavano.

-P-perché non ci hanno ancora attaccati...?- chiese tremante Okami, aveva molta ansia in corpo per un qualsiasi attacco.

-Per via della mia presenza. Sanno che è meglio non attaccarmi. Ci siamo addentrati abbastanza ora.- il capitano si fermò si colpo guardandosi intorno.

Si erano fermati in uno spazio erboso e si domandarono perché si era fermato.
Yogar si chinò, dispiegando le ali e con un colpo si alzò in cielo, scatenando un forte spostamento d'aria.

-Ora, come allenamento, dovrete tornare al campo entrò stasera! Buona fortuna!- poi scomparve

Tutti sgranarono gli occhi con la bocca spalancata. Non ci credevano che li aveva lasciati lì, soli, in mezzo alla natura selvaggia e a quelle bestie.
Ad un tratto si sentirono subito dei fruscii intorno a loro, mettendosi subito in allarme continuando a girarsi per capire da dove proveniva.
Tsuki emise un gridolino spaventata, rifugiandosi dentro il peluche coniglio gigante.
Erano spaventati, ma tentarono di non farsi prendere dal panico.

-Ero venuto in questa scuola solo per fare il figo con le ragazze! Non voglio morirci!- Alkatar, purtroppo, non ci riuscì e si impanicò subito.

Tutti gli altri gli tapparono la bocca subito e al tempo stesso i fruscii smisero.
Da un cespuglio sbucò il muso di quello che sembrava un felino. Vedendolo non credevano che un animale del genere potesse esserci in quel luogo.
Ma pian piano quel muso si alzò, sempre più in alto. Forse anche troppo per un semplice animale.
Uscì allo scoperto, rivelandone l'aspetto: la testa era leggermente allungata e quello che sembrava pelo invece erano squame grigie, gli occhi del tutto gialli erano poste ai lati della testa con delle spine che continuavano a muoversi e intorno al capo delle creste. Aveva anche un lungo collo munito di muscole antenne ai lati e una lunga scia di occhio che si aprirono tutti insieme puntando sul piccolo gruppetto dei ragazzi e un corpo tozzo e grottesco con 4 zampe artigliate.

Rimasero a fissarlo per un paio di secondi con gli occhi spalancati, per poi scappare nella direzione opposta quasi urlando. La bestia si mise subito a inseguirli ruggendo.

-Da quale quadro di Bosch è uscito sto abominio?!?!- urlò Alkatar di nuovo in preda al panico.

-Zitto e corri pesce! Non abbiamo il tempo di pensarci!- gli rispose Shauna che stava tentando di sfuggire da quel mostro.

Si districarono nella foresta, facendo di tutto pur di distaccarsi da quella creatura.
Ad un tratto delle enormi fauci la inglobarono con un solo boccone.

-Un abominio di Bosch ancora più grosso!!!- urlò Alkatar vedendo la scena.

L'essere volse la testa verso di lui. Aveva un muso decisamente piatto e i bordi della bocca costellati da un gran numero di denti appuntiti.
Sopra si aprì una fila di 5 occhi che lo fissavano, arrabbiata, e si alzò rivelando di avere un grosso occhio con ai lati due lunghi e grossi tentacoli. Sembrava una sorta di via di mezzo tra pianta e rettile gigante.
Purtroppo, il bestione, lo aveva sentito.
Shauna e Elgar guardarono male il tritone per avergli incasinato ancora di più la vita, mentre gli altri due stavano sbiancando dalla paura.
Neanche il tempo di riprendere fiato che tornarono a correre subito.
Sigraph, presa dal panico del momento, prese tutti infilandosi tra delle liane e dei tronchi di getto. Per fortuna quei grossi alberi impedirono al mostro di passare, ma qualcosa lo prese trascinandolo con forza da qualche altra parte e si sentì il rumore di carne lacerata.
Ansimarono per la corsa fatta, tentando di calmare il ritmo frenetico del cuore.
Si erano infilati in una sorta di mini bosco dall'aspetto normale, forse l'unica di quel luogo.
Ad un tratto Shauna sentì qualcosa morderle il collo, facendo un mugolio di dolore e se la strappò. Sembrava una sorta di lumaca, ma quando aprì le grosse fauci lo lanciò per lo schifo che gli faceva.

Guardò sopra la testa, notando che i rami sopra di loro erano pieni di quelle bestiacce. Sgranò gli occhi per la scoperta, sconvolgendosi.

-Lumache sanguisuga!!!- lo urlò, gettandosi su Tsuki.

Tirò fuori la ragazza dal peluche tenendosela in braccio, mettendoselo sopra tendendo il braccio verso l'alto.

-Ingrandiscilo, presto! Tutti qui!-

La ragazzina fece come le disse e gli altri si radunarono lì sotto con lei. Piovve su di loro una pioggia di lumache avventandosi sul coniglio gigante.

-Nooo! Bunny!- Tsuki pianse vedendo la sorte di scudo che gli era toccato.

-Presto! Andiamo via!- si mossero insieme.

Fecero di tutto per tornare. Incontrarono bestie di vario genere sconosciute e una più orrenda dell'altra.
Giunse sera e riuscirono ad uscirne, vedendo il fuoco del campo accesso con Yogar che stava preparando qualcosa.

-Ce la avete fatta.- quando li vide sorrise soddisfatto.

Loro non erano della stessa opinione. Erano malconci, ridotti male e ansimanti.
Alcuni pezzi di vestiti erano strappati, durante la corsa si erano anche sporcati di fango e chissà cos'altro. Okami stava portando in groppa Tsuki che si trascinava dietro il proprio peluche martoriato, Elgar si stava trascinando con un bastone a fatica, mentre Shauna si reggeva a malapena in piedi, tirandosi dietro Alkatar che stava strisciando per terra.
Tutti caddero a terra, sfiniti e un po' morti dentro. Era già una fortuna che non avevano dato di matto dopo quello che avevano visto.

-Su su, la cena è pronta.- gli fece segno di venire.

Quando sentirono il profumo si rialzarono prendendo il proprio posto e mangiarono come se non avessero visto cibo per giorni.
Dopo essersi rifocillati ripresero un poco di forze.

-è stato orribile! Tutti quei mostri...! C'era un pericolo dietro ogni angolo! Non voglio più tornarci!- Shauna era già esasperata, voleva già tornare a casa.

-Voglio tornare a casa da Iris e Dante...- Tsuki era ridotta male, rannicchiandosi stringendo a se i resti del suo peluche.

-Mi dispiace per voi ragazzi, ma domani ho in programma qualcosa per ognuno di voi. Almeno il primo giorno è andato, no?-

Tutti quanti lo guardarono per un momento, per poi esalare un gemito esausto e esasperato, per poi cedere alla stanchezza.
Yogar li fece riportare alla realtà, dicendo che non potevano di certo andare a letto conciati in questo modo.
Il capitano preparò per loro due bagni separati per loro, divisi da delle tende bianche spesse, ma che si riusciva a intravedere qualcosina attraverso. Vollero approfittarne subito, erano lerci fino ai capelli.
Sfruttarono quel momento anche per rilassarsi in attimo, in attesa di quello che affronteranno nei prossimi giorni.

Shauna, quando si immerse in acqua, tirò un sospirò di sollievo sentendo già l'acqua calda fare effetto. Tsuki si era distanziata da lei mettendosi in un angolino più appartato immersa del tutto in acqua, imbarazzata nonostante entrambe siano ragazze.

-Non ti mangio mica. Puoi pure starmi vicina.- provò a invitarla ad avvicinarsi.

-Sono abituata a fare il bagno da sola...- rimase ferma dove era.

-Non sono sicura... di farcela con questo programma.- la piccola ragazza rimuginò sulla difficoltà della cosa, cominciando a scoraggiarsi.

-Se non ne eravamo in grado non saremmo qui! Non buttarti giù!-

-Per te è facile parlare... sei una demone...-

-E con ciò?  Sono qui apposta per migliorare! E se sei qui è perché ne sei in grado, piccolina!- le sorrise sicura di se, tentando di trasmetterle quella sensazione.

Tsuki lo gradì molto, sorridendo appena e rilassandosi finalmente. Si vede che aveva più esperienza di lei.

La parte maschile era più tranquilla, ma Alkatar continuava a girare in tondo nell'acqua, lasciando fuori dall'acqua solo la testa.

-Alkatar...? Che stai facendo? Va tutto bene?- gli chiese Okami, preoccupato di cosa gli stava frullando in mente.

-Ssssh.- col dito gli fece segno di fare silenzio e uscì dall'acqua avvicinandosi alla tenda.

-è una cattiva idea! Meglio se non lo fai!- lo dissuadeva da quello che aveva intenzione di fare.

-è una grande occasione Okami! Come puoi non capire?!- per lui non stava ragionando come dovrebbe e di fargli capire le vere priorità.

-Non ho intenzione di lasciartelo fare...!- stava per alzarsi in piedi, ma si ricordò che era senza niente e tornò nell'acqua imbarazzato, tentando di prendere l'asciugamano più vicino.

Il pesciolino ne approfittò uscendo dal loro lato. Alzò la tenda della parte femminile, immaginandosi già cosa potrebbe trovare.
Invece si ritrovò una sorta di muro di pietra e quando alzò lo sguardo notò che era un grosso e grottesco golem che lo stava guardando male.
Sgranò gli occhi per la "sorpresa" e ripose apposto la tela, tornando nella sua parte.
Okami non capiva cosa gli era successo, ma vedeva che era spaventato rimanendo rannicchiato nell'acqua.

Elgar, invece, si era messo in disparte lavandosi nell'acqua fredda del mare, ritagliandosi il proprio angolino privato, circondandosi dal ghiaccio.

Il giorno dopo i vestiti e il peluche erano stati sistemati, come se fossero nuovi. Tsuki era molto felice nel rivedere Bunny ancora intero.
Dopo la colazione erano pronti per il secondo giorno.

-Ho ognuno di voi un incarico da svolgere e sono in queste buste.- sorrise raggiante tenendo in mano 4 buste.

Loro invece si sentivano in una sorta di quiz televisivo a premi.
Ne diede una a Shauna, Tsuki, Alkatar e l'ultima a Okami e Elgar. Erano anche muniti di documentazione e mappa del pezzo esplorato fino a d'ora dagli esploratori.
La aprirono e quando lessero Quasi saltarono rendendosi conto che dovevano tornare lì dentro.

-Ma sta scherzando?!- Sigraph si lamentò per prima, vedendo che c'era la foto del primo mostro che avevano incontrato l'altro giorno.

-Non dovete preoccuparvi. Ci penserò io a vegliare su di voi.-

Il giovane lupo sbirciò nella propria foto e notò che la testa sembrava avere la testa di un lupo. Sentì un brivido lungo la schiena, deglutendo. Elgar lo guardò preoccupato posandogli una mano sulla spalla.
Gli disse che stava bene e che non c'era nulla di cui preoccuparsi.
Dovevano recuperare qualcosa e dovevano farlo cacciando un obiettivo specifico.
Si divisero, 4 nella foresta e Alkatar in acqua.

Mentre andava verso il fondale marino pensò che era un incarico strano. Prendere una squama di un Bulgalo acquis e con una foto. Che diavolo sarebbe quel coso?
Non solo quello era strano, ma anche la sensazione che stava provando. Era tutto calmo, talmente calmo che poteva sembrare una sensazione di pericolo.
I suoi sensi erano in allerta, facendo rizzare le pinne che aveva sulle orecchie.
Ad un tratto qualcosa si mosse dietro di lui, girandosi di scatto. Ora si sentiva cacciato, qualcuno che gli stava addosso.
Posò i piedi sul terreno sabbioso, rimanendo in allerta.
All'improvviso un brivido sulla schiena gli diede un segnale di pericolo e si chinò per riflesso, sentendo qualcosa che gli passò sopra la testa velocemente quasi trascinandolo.

Sembrava un gigantesco barracuda. Il muso era un po' tozzo e schiacciato, con occhi affilati di un predatore e una mascella che sembrava umana munito di denti aguzzi e squame che sembravano riflettere la luce del sole che rifletteva sull'acqua.
Lo aveva puntato, nuotando lentamente come se fosse in attesa di un'apertura.
Se non fosse stato un tritone gli avrebbe strappato la testa con un morso. Volle fare sul serio, in quanto la sua stessa vita era a repentaglio.
Il Buscalo agì di scatto contro di lui. Alkatar provò a tirarsi indietro, ma lo morse a una gamba facendolo mugolare di dolore.
Nella sua mano si generò una corrente d'acqua per poi colpire il pesce, ma il danno fu davvero minimo facendosi male, ma almeno liberandosi staccandoselo di dosso.

Si fece indietro provando a distanziarsi, ma lo inseguì raggiungendolo subito con la bocca spalancata. Nella foga del momento afferrò un sasso ficcandoglielo dentro e spingendolo facendolo sbattere delle rocce, ma riuscì a dargli un colpo di coda nello stomaco.
Per una semplice codata in acqua lo aveva colpito molto forte, ma vide che quelle pietre lo avevano messo in lieve difficoltà. Però durò poco, liberandosi in poco tempo e non ne perse altro andandogli addosso.
Alkatar mosse le mani ricoprendo le braccia con quelle che sembravano correnti e le sfruttò come dei propulsori, lasciandosi inseguire apposta.

La creatura lo seguì senza lasciarlo andare. Più volte tentò di morderlo sfuggendogli per un pelo.
Poì il ragazzo si fermò di colpo andando di schiena contro un muro. Il grosso barracuda fece lo stesso fissandolo per qualche secondo. Era bloccato in un vicolo cieco, pensando di essere in vantaggio.
Alkatar stava attendendo il momento giusto, mentre nelle mani stava preparando qualcosa.
Era molto teso, non era nemmeno sicuro del suo piano. Semplicemente sperava che ci sarebbe cascato.

Cominciò a muovere la coda, per poi andare con un fulmineo scatto.
All'ultimo si scostò facendolo scontrare contro la parete. Subito dopo si portò dietro di lui colpendolo con una corrente d'acqua sbattendolo contro il muro spaccandolo.
Svariate rocce lo colpirono, schiacciandolo tra di esse. Quando tutto sembrò più calmo prese delle squame.

Nuotò fino in superfice, salendo sulla riva e tirò un sospiro di sollievo.

-Se dopo questo non mi dicono nulla mi incazzo!- si spalmò sul terreno a pancia in sù, ridendo ogni tanto soddisfatto, ma anche stanco nel muoversi continuamente con quel coso alle calcagna.

******

Shauna si stava facendo strada nella vegetazione, mugugnando qualcosa ogni tanto.

-Mi sento una commessa che prende robe che le vengono chieste. E poi devo ritrovare quella sorta di mostro col muso da felino e prendere un pezzo della sua carneTsuk! Ma come faccio se è stato mangiato?! E ha pure un nome poi!- non aveva idee su dove cercare.

Decise di fare la strada a ritroso del giorno precedente, evitando il nido delle lumache-sanguisuga.
Doveva prendere un grosso pezzo di carne dal Felsu Gura, il primo mostro che avevano incontrato ieri.
Continuò a seguire la strada, ma potè notare che svariate piante erano state strappate o tranciate, sporche di macchie di sangue. Per pura coincidenza era sullo stesso sentiero che stava seguendo.
Si era ricordata che ieri il mostro dal muso piatto era stato trascinato da qualcosa.

Poco dopo ritrovò il suo cadavere col ventre squarciato. Si avvicinò guardinga, notando che erano stati degli artigli ad aprirlo in due.
Le ferite e il sangue erano ancora freschi, segno che era successo da poco.
I segni sulla pancia erano stati fatti da degli artigli. E in aggiunta delle orme che uscivano dal bestione morto, ancora di un rosso acceso.
Fece 2 più 2 e il fruscio dietro di lei confermò la sua teoria, ovvero che la cosa che stava cercando era dietro di lei.
Spalancò appena gli occhi, tentando di rimanere calma e mantenere il sangue freddo.

La bestia fece uscire lentamente la testa avvicinandola a Shauna da dietro.
Era giunto il momento di combattere e stavolta poteva ucciderlo.
Aveva i nervi tesi, era solo questioen di un secondo. Il più veloce avrebbe preso un grosso vantaggio sull'altro.

Rimasero immobili per qualche secondo. La ragazza fece respiri profondi, tentando di concentrarsi.
Cercò un fattore scatenante per usare i suoi poteri, cercando tra i ricordi.
Tra quelli riafforì quello di Ligra. Di quella volta che la aveva ridotta in fin di vita.
Fece un'espressione infastidita, corrucciando la fronte. Cominciò a emanare una sorta di aura minacciosa, stringendo i pugni. Gli occhi le si infammarono di colpo.
Il mostro reagì andando all'attacco.

Si formarono delle crepe sulle braccia di Shauna, spaccandosi e lasciando colare del magma. Anche intorno agli occhi si formarono delle crepe.
Si girò di scatto colpendolo in piena faccia con un pugno trasformato in parte in roccia. Girò il busto con decisione, usandolo come leva per portare a termine l'attacco con decisione.
Gli strappò mezza faccia, facendo spruzzare fiumi di sangue dalla testa. Prima di cadere a terra fece un gridò disumano e alieno.
Quella doccia rossa investì anche Shauna. Per qualche motivo si sentiva inebriata dal piacere di quell'azione.

Ansimò tremante, mentre si leccò il sangue che aveva sul pugno. Lo trovò piacevole, aumentando qualcosa in lei, una sorta di brivido lungo la schiena.
Il resto del gruppo della stessa specie si riunì intorno a lui. Erano in 5. Quando videro il loro compagno privo di vita iniziarono a ringhiarle contro.

-Guarda quanti sono... vi farò urlare dal dolore!- gli angoli della sua bocca si alzarono formando un sorrisetto maligno.

Qualcosa si stava impossesando di lei. La rabbia e il sangue avevano risvegliato qualcosa che lei aveva sopito: la sua natura di demone e ora sembrava avere il sopravvento.
La pelle pian piano si stava tramutando in roccia magmatica e il corno si stava storcendo lentamente, liberandosi dalle placche riparative. Le dita si fecero artigliate, allontanandosi da quella sorta di umanità che aveva come aspetto.
Dalla sua bocca sembrava uscire liquido magmatico, come una sorta di bava.

-FATEVI SOTTO BASTARDI! IRA DI GAIA!- piantò i pugni nel terreno con furia.

I mostri, a quelle grida, si avventarono su di lei.
Pochi secondi dopo la terra sotto i loro piedi si spaccò facendo fuoriuscire magma che li investì, ma avevano la pelle dura.
Il primo le andò incontro, ma con un colpo gli spappolò la testa, lanciando lontano la sua carcassa.
Due di loro provarono ad attaccarla ai lati, ma li bloccò entrambi, anche se a fatica. Li sbattè come lenzuola rompendogli il collo, per poi strappare i loro capi dal resto del corpo.
Più la lotta andava avanti e più si trasformava in qualcos'altro che non era lei. La vegetazione intorno a lei la verniciò con il rosso di quelle creature.
Le ultime rimaste scapparono via impaurite da lei dopo aver visto il suo sguardo iniettato di sangue.

Urlò al cielo in preda al suo istinto ferino sopra i cadaveri.
Ansimò guardandosi le mani sporche di sangue. La mano destra, in confronto all'altra, aveva un aspetto più umano.
Vedendole si rinsavì, cominciando a tremare.

-N-no... no! Devo controllarlo...! Ritorna in te Shauna! Non sei te questa...!- si infilò le mani nei capelli accasciandosi sulle ginocchia.

Tentò di calmarsi, attenuando il respiro lentamente.

-Ho giurato a me stessa che avrei vegliato su Douglas...! Non sarà la mia natura demoniaca a impedirmelo!!!- ancorandosi a quel pensiero e giuramento, la sua pelle cominciò a ritornare normale pian piano.

Non tornò normale del tutto. Aveva ancora delle rocce addosso e ci voleva un forte shock come ultimo step.
Strizzò gli occhi e strinse i denti dandosi da sola un destro molto forte, facendosi saltare anche un dente.
Si accasciò a terra tornando come prima. Ridacchiò guardando in cielo.

-Dio che male! Ma almeno ha funzionato...! Ahia...!- muovendo la bocca avvertì un dolore all'interno di essa.

Se la massaggiò per poi tastarne l'interno, sentendo che mancava qualcosa.  Si guardò intorno trovando il dente staccato.

-Oh cielo. Il dentista mi ucciderà per questo!- sgranò gli occhi di colpo, rendendosi conto del danno che si era fatta da sola.

********

Tsuki, con Bunny come zaino in spalla, si era avventurata e aveva paura. Decisamente paura! Avrebbe preferito andare almeno con qualcuno insieme a lei.
Doveva cercare il ratto fluviale, un roditore con l'aspetto di un topo del deserto, ma al posto del pelo ha solo pelle e squame. E un ciuffo sulla testa. Erano anche riconoscibili dalla punta della coda uncinata e evidenziata come altamente pericolosa.
Quando vide la foto lo trovò... un po' ridicolo. Sembrava un po' punk, anche se aveva l'aspetto carino e coccoloso. Solo i pinguini possono esserlo del tutto.
Doveva prendere una ciocca da quella crestaccia. Che utilità aveva?

-Voglio tornare a casa da Iris...- non voleva per nulla essere lì, tutto quanto la terrorizzava.

Sentiva una costante ansia. Nessuno le saltava addosso per mangiarla o attaccarla. Qualcosa di lei li terrorizzava? Al massimo si spaventava da sola lei, non di certo quei bestioni.
Era una cosa positiva, ma al tempo stesso era teso come una corda di violino.

Prese la mappa per orientarsi. Non ci mise molto a trovare il loro nido. Era situato sopra gli alberi.
Si guardò un attimo intorno. Piegò le gambe per poi fare un grande salto all'insù, raggiungendo subito un ramo lontano. Saltò sui prossimi, fino a raggiungere quasi la sommità.

Trovò un nido che sembrava una sorta di bozzolo appeso a dei rametti. Si dice che prediligano gli alberi molto alti per evitare gli incontri con i predatori.
Un po' incuriosita ci sbirciò dentro, trovando al suo interno una decina di cuccioli.
Li trovò subito adorabili vedendoli che si ritraevano spaventati contro la parete del loro rifugio.

-N-non preoccupatevi...! Non voglio farvi del male...!- provò a rassicurarli per avvicinarli a se.

Ad un tratto un'ombra la ricoprì del tutto. Cominciava già a preoccuparsi.
Si girò lentamente vedendo una loro versione adulta, più precisamente la madre. Era uguale ai suoi cuccioli, ma più grossa.

-C-ciao...?- volle provare a fare un tentativo per tenerla buona.

Lentamente aprì la bocca rivelando una grande quantità di denti affilati a spirale, sembrando una sorta di trita-tutto.
Le ruggì addosso arrabbiata.
Tsuki urlò spaventata dandosela a gambe tra i rami. La madre la inseguì saltando più rapidamente di lei.
Con la coda uncinata le tranciò liane e ramoscelli, facendola cadere da una bella altezza.

-Bunny! Lettone!- raccolse le gambe contro il petto strizzando gli occhi.

Il peluche si ingrandì abbastanza, grande leggermente più di lei, per attuttirne la caduta e ci riuscì con successo.
Quando riaprì gli occhi il grosso topo le stava andando addosso con l'enorme bocca aperta.

-Bunny! Via!- il pupazzo tornò normale, permettendole di togliersi dal suo punto di atterraggio.

Tentò di nuvo di salire sull'albero, ma il roditore le afferrò una caviglia con la coda, avvicinandola a se.
Si impanicò tentando di sfuggirle, ma più la avvicinava e più si agitava.
Era ormai davanti al suo muso e per istinto di sopravvivenza cominciò a scalciarle il naso con forza. Il ratto fluviale accusò i colpi, mollandola.
La aveva fatta rotolare via da quanto erano stati forti quei calci, creandole sbigottimento di come una piccola umana potesse avere tutta quella forza nelle gambe.

Tsuki approfittò di quel momento di confusione per andare a nascondersi, ma si riprese subito rincorendola. Con un salto si portò davanti a lei bloccandole la strada.
Strizzò gli occhi saltando anche lei sopra il capo del ratto.

-Bunny! Prendilo!- il peluche allungò le zampe prendendo la bestia per i capelli della cresta, manovrandola alla ratatouille.

La fece sbatacchiare di qua e di là, facendola sbattere con violenza contro gli alberi.
La ragazza continuò ad urlare spaventata raggomitolata su se stessa.
Dopo un po' demolì una grossa quercia con una vigorosa capocciata, mettendola finalmente k.o. Finalmente a terra le strapparono una ciocca, per poi svignarsela e tornando indietro al campo base.

-Mi dispiace...!- prima di andarsene Tsuki si fermò chiedendole scusa per le botte che le aveva fatto Bunny, per poi riprendere il suo cammino.

******

Okami e Elgar stavano camminando in mezzo alla vegetazione.
Itsupiki era davanti a lui, ma non sembrava esserci con la testa.
Salzagra si portò avanti per guardarlo in viso per verificare la propria teoria. Infatti era pensieroso per qualche motivo e lo fermò preoccupato.
Quando ottenne la sua attenzione gli parlò con i segni.

-Eh...? Oh... scusami, solo che... sono preoccupato.- fece subito dopo un'espressione combattuta.

-Quella bestia... assomiglia a un lupo. Non mi va a genio dover cacciare dei miei simili e poi mi provoca uno effetto... spiacevole. Come se si attivasse una sorta di interruttore contro la mia volontà. E difficilmente poi riprendo il controllo.- Elgar, sentendo quelle informazioni, cominciò già ad avere paura dell'eventualità che possa succedere.

Non sapeva cosa sarebbe successo e di cosa fare, ma non poteva certo lasciarlo da solo.

-Elgar, se dovesse succedere... per favore, scappa e informa il signor Yogar. Penso che saprà cosa fare nel caso.- lo guardò serio, ma al tempo stesso era anche in conflitto con se stesso consapevole di quella possibilità.

Sul momento non voleva dargli una risposta, ma fece segno con la testa di sì per rassicurarlo e permettergli di concentrarsi.
Andarono avanti ancora un po', finché Okami lo bloccò con un braccio. Si guardò intorno in allerta. Stava sentendo qualcosa senza capire, però, da dove veniva.
Il giovane lupo cominciò un poco a tremare, alzando lentamente la testa verso l'alto.
Era sopra di loro, appeso a delle robuste liane, che sguainava i denti, con occhi rabbiosi.
A prima vista sembrava avere l'aspetto di un lupo dal manto tendente al verde, con sfumature marroni. Si lasciò cadere addosso a loro, aprendo le fauci con l'intenzioni di mangiarli.
Okami era paralizzato per qualche motivo e Elgar lo prese di peso per poi buttarsi da un lato, evitando la bestia.
Una volta a terra si poteva vedere nella sua interezza: era grosso quanto un elefante, munito di 6 arti, due posteriore e 4 anteriori, con le zampe anteriori che sembravano vagamente umane per via della lunghezza insolita e prive di pelo, ma munite di artigli.

Itsupiki ansimava pesantemente mentre lo guardava, con il ragazzo polare che si stava preoccupando delle sue condizioni.
Il finto lupo ruggì con forza, mostrando che all'interno della bocca aveva una doppia mascella.


Nome: Lupus Ferin.
Abilità naturale: risvegliare l'istinto ferino insito nella natura dei predatori con un ruggito per sfidarli.
Comportamento tipico: aizza contro di se i predatori più deboli per avere il pasto assicurato, ma principalmente se la prende con i lupi per qualche motivo sconosciuto. Scarsa documentazione a disposizione.


Il boato che aveva creato investì in pieno Elgar e Okami. Attivò una sorta di impulso, scatenando qualcosa in lui.
Sentì una fitta al petto, rannicchiandosi a terra mentre stringeva un lembo della maglietta. Ansimò pesantemente.
Salzagra vide cosa gli stava succedendo e la grossa bestia gli corse incontro.
Provò a spostarlo, ma non riusciva a schiodarlo da qui e il fatto che era muto non lo aiutava.
Ormai vicinissimo misa una mano a terra, creando una cupola di ghiaccio spesso per prendere tempo. Il finto lupo cominciò a grattare e mordere freneticamente, già iniziando a creparlo.

Okami si mise le mani sulle orecchie per non sentire l'istinto, scatenato prima, a combattere e uccidere. Ansimò ripetutamente, iniziando a sudare.
Elgar lo prese per un braccio con l'intenzione di trascinarselo dietro e lontano da lì. Provò a tirare, ma degli artigli lo colpirono sulla schiena strappando anche il vestito in parte e aprendo una bella ferita sanguinante.
Rimase sbigottito, vedendo che il fautore di quel gesto era il suo compagno. Cadde a terra anche a causa del colpo, però lui non sembrava lo stesso.

Il Lupus frantumò la cupola, attaccando il giovane lupo per primo.
Lui, di risposta, lo bloccò per la mascella con una mano, per poi spingerlo via. Dopo essere rotolato a terra si rimise subito in piedi, osservandolo.
Okami stava emanando un'aura di energia magica mista a del vento che turbinava lentamente. Al tempo stesso, però, sembrava che stesse crescendo a uno stadio più adulto, aumentando anche la propria magia. Gli stava spuntando anche una sorta di pelliccia in parte.
Il Ferin fece un lungo sorriso, come se stesse ghignando, per aver ottenuto ciò che voleva.
Iniziarono a camminare lentamente l'uno verso l'altro, mentre il suo potere aumentava.

Nel momento in cui potè vedere negli occhi di Itsupiki il Lupus si fermò un attimo, sgranando gli occhi sconvolto. Erano diventati gialli.

A quel punto lo attaccò per istinto di sopravvivenza, ma ormai l'energia che emanava era un fiume in piena senza controllo.
Il grosso lupo lo sentì, percependolo come una minaccia. Lo caricò con la bocca aperta.

Nel momento in cui gli era ormai addosso lo bloccò prendendolo per il muso e per la mascella. In un attimo gliela strappò con un colpo secco, per poi spingerlo via.
Lo stava guardando dall'alto in basso, mentre camminava verso di lui.
Il lupo tentò di indietreggiare, sgorgando sangue dalla parte che gli aveva strappato. Abbassò anche le orecchie, prostrandosi a lui.
Okami, con quel gesto, aveva già messo in chiaro chi era superiore, posandogli un piede sul muso.

Il mostro, invece, approfittò di quel momento per sfoderare la coda che aveva tenuto nascosto. Sembrava una sorta di chela di scorpione, munita dello stesso guscio.
Fece un movimento rapido e veloce diretto alla sua testa, ma l'Itsupiki lo bloccò addentandolo con forza. Anche quella gliela strappò senza pietà, aprendo un'altra fontana rossa.
Disperato, il bestione si mise su due zampe con l'intento di sferrare dei pugni. Lui gli rispose allo stesso mondo e a gli impatto scatenò una tempesta tagliente di vento che lo ferì a ogni colpo. Si creò anche degli artigli fatti con la magia del vento.
Entrambi erano presi dall'orgoglio e pur di dimostrare chi era più forte non si fermarono, colpendosi anche a vicenda.
Ad ogni impatto scatenarono anche uno spostamento d'aria che fece andar via i volatili e animaletti di piccola taglia.

Elgar si rimise in piedi, ricoprendo la schiena col proprio ghiaccio, ma rimase sbalordito alla scena a cui stava assistendo. Il vento era così forte che non gli permetteva di muoversi nella posizione in cui era, obbligandolo a rimanere fermo.
Okami spappolò le zampe del suo nemico, fermando la lotta.
La bestia, però, non si arrese continuando ad andargli addosso gettandosi col corpo come ultimo gesto disperato.
Itsupiki raccolse il vento che era intorno a lui, portando il braccio al suo fianco destro.

-Arte del vento: alabarda ferina!- lo colpì al ventre con un pugno, trapassandogliela con quello che sembrava, appunto, un'alabarda con tratti grotteschi e bestiali.

Il grosso lupo era su due zampe davanti a lui.
Nonostante lui fosse ferito non sembrava aver accusato nessun attacco.
Conficcò la mano nel suo petto, strappandogli il cuore e facendo cadere la carcassa all'indietro ormai privo di vita.

Okami cominciò a mangiarselo come se fosse anche lui una belva, con fare avido e vorace.
Elgar assistette alla scena esterefatto. Non sembrava più il compagno docile e gentile che conosceva. Volle rischiare di avvicinarsi.
Lui alzò la testa di scatto, mandando già l'ultimo boccone di carne e con la bocca ancora sporca di sangue. Lo guardò per un secondo per poi cadere a terra.
Salzagra si allarmò, andando da lui per soccorrerlo.
Il lupacchiotto si sgonfiò tornando come prima, ma sembrava privo di sensi. Gli controllò il battito, tirando poi un sospiro di sollievo scoprendo che era ancora vivo. Coprì le ferite con un sottile strato di ghiaccio, fermando anche l'emorragia.

Un gufo bianco li stava osservando appogiato ad un ramo che era più in alto di loro che li stava osservando, fuggendo poi via nella stessa direzione da cui loro due erano arrivati.
Lungo il percorso uscì dal terreno rivelandosi essere una sorta di gufo d'ombra che volava velocemente.
Andò al loro campo base.
Yogar, che era davanti al falò, si alzò offrendo il braccio su cui si appolaiò il gufo.

-I nuovi cuccioli non sono per nulla male, signor Yogar!- il guetto parlò con voce quasi da bambino.

-Donami i tuoi ricordi, Plus- il volatile scomparì diventando parte della sua energia magica, permettendogli di vedere la scena in cui il giovane lupacchiotto si era scatenato.

-Interessante. A quanto pare il suo potenziale si è scatenato. Speriamo che cresca bene allora.- si toccò il mento pensieroso, ridacchiando.


Dopo le peripezie che hanno affrontato tornarono al campo base.
Il primo era stato Alkatar con la gamba fasciata, che si stava annoiando davantì al falò.
Gli altri erano messi peggio, con i vestiti sporchi di sangue. Elgar stava sostenendo Okami mentre camminavano, mentre Shauna, quando arrivò, li salutò col sorriso come se niente fosse nonostante la maggior parte dei vestiti erano in tinta rossa. Tsuki invece era apposto, solo un poco spaventata da prima.
Itsupiki, vedendo che non si era fatta male, tirò un sospiro di sollievo. Quasi tutti avevano qualcosa con loro, tranne il "dinamico" duo.
Si sedetterò intorno al fuoco, esalando un verso di piacere nel sedersi su qualcosa di non vivo e che non avrebbe tentato di mangiarli.

-Complimenti ragazzi. Siete riusciti a tornare indietro anche senza il mio aiuto. Avete quello che vi avevo richiesto vedo.- Yogar si complimentò con loro, prendendo quegli strani ingredienti.

-Scusai, ma cosa vuole farci...?- chiese Shauna, mentre si sistemava i capelli.

In pochi secondi aveva fatto un falò per la cottura in stile Monster Hunter girando la carne sotto il fuoco.
Ci rimasero di sasso, se non male. Erano quasi stati uccisi... solo per preparare il pranzo.
Elgar, Okami e Tsuki crollarono, mentre in Alkatar e Shauna stava crescendo una sorta di istinto omicida, ma subito dopo crollarono anche loro privi di forze.

Il capitano ridacchiò divertito alla scena mentre cuoceva la carne. Avevano del potenziale tutti quanti ed erano promettenti. Sospirò convinto che il domani, in mano alla loro generazione, sarà in buone mani.
Quella stessa notte una grossa barca si avvicinò all'isola col favore delle tenebre, approdando più a nord.

-Siamo arrivati signore.- uno degli uomini che guidava l'imbarcazione fece rapporto nella cabina del capitano, rivolgendosi a una donna che teneva in mano un calice.

Sembrava essere una donna affascinante. Il suo abbigliamento era un misto di un vestito elegante mischiato con un tocco marinaresco, con sulle spalle una giacca che le faceva quasi da mantello. Aveva anche un rossetto rosso scuro, con una fluente chioma bionda.

-Bene. Preparatevi a sbarcare. Abbiamo del lavoro da fare. Signor Zhagul, conto sul suo aiuto. Spero che i nostri capi non si indispettiscano.- si rivolse a un ragazzo che era disteso sul letto dandole le spalle senza riuscire a capirne le fattezze e aspetto.

I giorni seguenti furono massacranti. Si dovettero fronteggiare tra vari tipi di compiti, come ad esempio cooperare insieme e agire come una squadra e singolarmente.
Yogar li mise costantemente a dura prova. Ma non si dedicò solamente alla loro istruzione. Ne approfittò anche per studiarne un poco la fauna e ultimamente aveva registrato uno strano calo della attività selvatica, trovandolo davvero anomalo per quel luogo così ostile.
Arrivò l'ultimo giorno.
I ragazzi furono costretti a buttare via i loro vestiti da quanto erano malridotti e doverne mettere di nuovi.

-Vi faccio le mie congratulazioni per aver affrontato questa settimana. Avete raggiunto risultati per nulla niente male!-

-Dopo che ci ha fatto fare cose che ci hanno quasi ucciso.- Shauna incrociò le braccia indispettita, in quanto era effetivamente vero.

-Se fosse stato facile non avrebbe avuto senso se no.- aveva detto l'innegabile verità.

Mettendoli di fronte a situazioni difficili, ma per loro possibili, permettendogli di incrementare le loro abilità.
Come ricompensa per essere arrivati fino a quel punto gli propose di seguirlo. Erano titubanti e preoccupati di cosa potesse avere in mente, ma gli promise la giornata libera.
Andarono in mezzo alla natura verso una meta ignota e la sensazione di paura era notevolemtne diminuita rispetto i primi giorni, procedendo tranquilli.
I dubbi di Yogar, riguardo l'attività degli animali, si rivelarono fondati. Anche se lui era presente un po' di animali dovrebbero esserci. Rimase guardingo per ogni eventualità.

-Siamo arrivati!- gli riferì, scostando delle enormi foglie.

Li mise davanti a un panorama mozzafiato di una rigogliosa landa verde, con gli alberi che facevano da recinto. Ma aveva qualcosa di strano. Spiegò che in quel luogo si radunavano svariate specie, sia conosciute che sconosciute, mettendo da parte le proprie ostilità per occuparsi delle proprie proli.
Ma non c'era nessuno, neanche un cane.
A Yogar gli salì un dubbio, per poi sentire ad un tratto un'intenso istinto omicida provenire da lontano. Nonostante la distanza era molto papabile anche sulla pelle. Persino i ragazzi lo sentivano, mettendoli in difficoltà. A quanto pare era qualcosa di ben peggiore di quei mostri.

-Ho individuato degli intrusi. Vi invio la loro posizione. Ricostruzione, gambe oltre il limite.- il ragazzo della barca li aveva avvistati da lontano sopra un albero.

Afferrò saldamente la corteccia, mentre le gambe si gonfiarono, pompandosi. Si stava preparando a fare un grande salto.

-Ragazzi! Andate via! SCAPPATE PRESTO!- il capitano si allarmò, voltandosi verso di loro urlando quelle parole.

Il tutto accade in pochissimi secondi, facendoli sembrare interminabili. Nonostante l'inesistente lasso di tempo accadde l'impensabile.
Il braccio destro di Yogar venne tranciato di netto, facendo sgorgare litri di sangue dalla ferita a spruzzo.
I ragazzi ci misero qualche secondo per realizzare cosa fosse successo, mentre uno spostamento d'aria li attraverso facendoli girare.
Dietro di loro c'era il fautore dell'accaduto, che teneva in mano ancora l'arto tagliato. Era accovacciato a terra con le gambe aperte per frenare lasciandosi dietro una bella strisciata sull'erba.

Era un ragazzo all'incirca della loro età, se non di pochi anni più vecchio. Era un elfo oscuro, con occhi taglienti e che facevano capire le sue intenzioni poco amichevoli. Li aveva eterocromatici, uno giallo e uno rosso, con capelli corti, tendenti al moro, e due ciuffi che quasi ricurvi, uno al lato quasi sul lato destro della testa e l'altro sulla fronte.
Aveva una maglietta priva di maniche nera, con una mantella di piume grigie intorno alla vita tenuta ferma da una cintura dai colori tendenti a un giallo pallido, pantaloni bianchi leggermente più grossi con l'estremità raccolta intorno alla caviglia e semplici stivali da avventuriero.

Lasciò cadere il braccio a terra, tentando un nuovo assalto contro il gufo. Stavolta Shauna si mise in mezzo colpendolo con un pugno rivestito di roccia, riuscendo a respingerlo.
Zhagul si era parato all'ultimo con le braccia balzando all'indietro, guardandola infastidito.

-Tu morirai per mano mia.- lo disse come se niente fosse, guardandola serio e con sguardo assassino.

Alkatar gli bloccò l'emoraggia inglobando la ferita in una grossa bolla d'acqua.
Ma di lì a poco arrivarono anche alcuni soldati che si era portato dietro, circondandoli.

-Che bello. Abbiamo dei clandestini.- sbucò fuori dalla vegetazione anche la donna, mentre faceva girare tra le dita una sottile pipa lunga.

-Non dovresti essere qui tu.- Zhagul la guardò indispettito, non approvando che fosse lì con lui.

-Non preoccuparti. L'altro nostro collaboratore sta andando avanti senza intoppi come programmato a recuperarlo. Basterà tenere a bada questi e andrà tutto bene.- ghignò, tirandosi un poco la pipa.

-Verrete con noi senza opporre resistenza.- l'elfo oscuro volle mettere subito in chiaro la situazione.

Erano circondati, con svariati fucili puntati contro, perso un bel po' di sangue e i ragazzi da proteggere. Inoltre la sua abilità non era adatta agli scontri con bersagli multipli.
Vide che erano spaventati, non sapendo cosa fare. Allora prese la decisione più che gli avrebbe permesso di salvarli e anche ribaltare la situazione, se tutto andasse bene.

-D'accordo. Ci arrendiamo.- alzò la mano in segno di resa.

-Oh? A quanto pare non ci divertiremo oggi.- la donna ridacchiò.

-Io non mi fido. è un capitano della Convocazione. Mettetegli delle manette di Kerite. Anche alla ragazza demone. è fastidiosa.- Zhagul non si fidava della sua resa, trovandolo sospettosa.

-E i ragazzi invece?-

-Loro sono troppo spaventati per pensare. Sanno che è meglio non far nulla.-

Ammanettarono Yogar e Shauna, portandoseli dietro con se. Diedero la chiave alla donna.
Quasi li spinsero con i calci delle armi, puntandoglieli contro per assicurarsi che non facessero niente.
Mentre camminavano il capitano, che era davanti agli studenti, mise la mano dietro di lui, iniziando a muoverla come se stesse tentando di comunicare.
Nessuno di loro capì, pensarono che avesse un crampo, ma Elgar colse il messaggio.

Messaggio.
Base.
Rinforzi.

Nonostante l'alfabeto muto non era un gran che capì questo messaggio. Ma come poteva farlo?
Finché non gli venne un'idea.
Fece finta di inciampare cadendo a terra. I soldati, in un primo momento lo presero in giro, per poi tirarlo su quasi strattonandolo. Quando aveva toccato il terreno con la mano lasciò, nel punto che aveva toccato, uno sottile strato di ghiaccio.
I loro carcerieri non ci badarono, continuando ad andare avanti.
Senza farsi vedere fece l'occhiolino a Yogar. Lui sorrise.

Una volta abbastanza lontani il sottile strato si raggruppò formando una piccola sfera ghiacciata. Da cui spuntarono degli occhi e una bocca, con piccole braccia e gambe, diventando una sorta di minigolem.
Elgar sapeva che alcuni tipi di magia potevano essere usati in modi diverso. Decise di sfruttare quel fattore a suo vantaggio per creare un piccolo costrutto per chiamare i rinforzi.

Il piccolo di ghiaccio corse nella direzione opposta alla loro, diretto al campo base. Era un notevole elemento sorpresa che li avrebbe aiutati di lì a poco.

Intanto li avevano portati nel proprio accampamento. Era ben barricato e sorvegliato da ogni angolo, creandosi un vero e proprio spazio solo per loro.
Stavano tentando di estrarre quello che sembrava un grosso prisma di cristallo, grande quasi il doppio di una persona adulta.
Andarono verso una delle tende più grandi, vedendo qualcuno che si intravedeva appena.

-Non pensavo che il Burattinaio ti avesse mandato, nonostante la batosta che hai subito a Terhs.- Zhagul si rivolse a qualcuno che era dietro il telo.

-Volevo rimediare al mio errore. Dopo quello che ha fatto per me... non volevo deluderlo ancora. Mentre loro?- era Jack, con qualche fasciatura ancora, indicando con la testa il gruppetto che avevano preso.

-A quanto pare visite inaspettate. Li porteremo con noi e poi usarli per qualcosa. E un capitano della Convocazione può essere utile.- gli passò accanto, tenendo lo sguardo di ghiaccio.

-Pensi di comandare solo perché sei lo sgherro di un mafioso? Dobbiamo solo recuperare il prisma, non fare prigionieri. E ti ricordo chi ha ordinato questa spedizione. Vedi di stare al tuo posto.- gli afferrò saldamente un braccio, parlandogli faccia a faccia non gradendo il suo atteggiamento.

-E io ti ricordo che, senza di lui, il tuo capo non avrebbe tutti questi soldi per questa spedizione. Stai al tuo DI posto.- si strattono liberandosi, andando avanti.

Avvertirono dell'astio alquanto evidente tra di loro, ma che facevano buon viso a cattivo gioco.

-è sempre divertente vedervi litigare.- la donna ridacchiò, posando una mano sulle labbra.

-Te sei solo stata assoldata. Fai quello per cui sei stata pagata.- disse per poi tornare a supervisionare i lavori.

-Certo capo.- alzò le mani in segno di non volere guai.

Fece sedere il gruppo di ragazzi sotto un tendaggio, sorvegliata anche per evitare che facciano qualcosa. Tolsero anche il peluche a Tsuki. Fece un attimo di resistenza, per poi venir strapparglielo dalle mani. Le vennero i lacrimoni allungando le mani verso Bunny. Sembrava molto pucciosa.
Si mise davanti a loro, guardandoli come se stesse scegliendo qualcosa.
Quando vide Itsupiki consolare la ragazza, si sollevò un sorrisetto.

-Mmmh, io porto questo con me.- la donna prese con se Okami, sorridendo appena e intenerita.

Tsuki non la prese bene di quella scelta sobbalzando, mentre Alkatar gli stava rodendo il fegato infastidito.
Lo guardò bene in faccia, prendendogli il viso con le mani, tastandogli le guance.

-Sei un bel ragazzo e pure morbido. Ti terrò come cagnolino. Sei anche un lupo, perciò sei perfetto.- fece un sorrisetto, mollandolo.

Lo afferrò per il colletto della maglietta trascinandoselo dietro nella propria tenda.
Lui puntò i piedi a terra, opponendosi a quella decisione. Il suo sguardo era contrario a quello che aveva in mente.
Si girò guardandola e quasi sgranò gli occhi. La sua espressione era del tutto cambiata, era infastidita a quella sua azione e gli diede una sberla quasi sbilanciandolo.

-Okami...!- Tsuki sobbalzò nel vedere subire quella sberla, quasi alzandosi di istinto.

-Okami...? Ti chiami così dunque. Se farai il bravo ti lascerò il tuo nome. Ora vieni... e non farmelo ripetere, altrimenti loro ne subiranno le conseguenze.- gli mise un collare al collo, tirando con la catena e tirò fuori una pistola facendogli capire le "conseguenze".

Si fece prendere dal panico quando glielo mise, sentendosi oppresso e imprigionato. E l'arma fece il resto.
Tirò ancora la catena, stavolta seguendola senza problemi.

-Bravo cucciolo.- rinfoderò l'arma da fuoco, portandoselo con se.

Gli altri erano preoccupati, ma non potevano fare nulla. I membri più forte erano impossibilitati ad usare la magia. Tsuki era senza il peluche, mentre l'acqua e il ghiaccio, a quella distanza ravvicinata, non li avrebbero protetti a dovere.
Erano in trappola e costretti a mettersi in attesa.

Bunny venne gettato via in una sorta di zona scarti, sporcandosi.
Quando l'uomo andò via si alzò in piedi, scrutando poi fuori per vedere la situazione. Non era per nulla rosea, in quanto c'erano molte guardie. Ritornò dentro, aprendo una cerniera sulla sua schiena.
Uscì un mini lui, una sorta di minion in stile matrioska. Andò fuori da lì passando da dietro sfruttando la sua piccola statura per illudere la sorveglianza. Quelllo grande, invece, rimase dove era, per non far destare alcun sospetto.

Il piccoletto vide i ragazzi e Shauna e Yogar in manette. Capì cosa doveva fare, iniziando subito le ricerche per la chiave setacciando l'intero accampamento.

-Io mi chiamo Lalta e sarò la tua padrona.- Lalta lo aveva portato nei propri "alloggi".

Nonostante l'esterno fosse normale, l'interno sembrava avere un non so che di lussuoso ed elegante con oggetti raffinati e scintillanti. C'era una scrivania in legno ben rifinita, con una sedia squisitamente decorata.
Si sedette su di essa, accavallando le gambe.

-Prima di partire, vedremo di rimetterti in riga. Spero che ti comporterai come si deve.- tirò la catena avvicinandolo a se con un ghigno da dominatrice, carezzandogli sotto il mento.

Lo spinse poi via con un piede, mentre si leccava un labbro.
Okami si preoccupò a morte di cosa potesse avere in mente.

Dopo un paio di ore arrivò sulla costa, dove era approdata la barca di Yogar, Calien, che indossava una felpa nera con sopra, in bianco, il kanji "guerriero", jeans blu semplici e con scarpe eleganti nere. Gli piaceva risaltare in qualche modo.

-Capitano Calien! è venuto solo lei?!- uno dei sottoposti del gufo gli andò incontro impanicato per l'inclumità del proprio capitano.

-Yep. Non preoccupatevi. Basto e avanzo solo io. è lui?- indicò con la testa la palletta di ghiaccio.

-S-sì capitano Calien.-

-Bene. Preparate il tutto per eventuali feriti e, magari, anche un possibile prigioniero che non si sa mai.- diede agli uomini delle istruzioni, mentre si preparava.

-Mentre te sei collegato al tuo padrone?- chiese alla palla, accovacciandosi veros di lui.

Fece segno con la testa di sì.

-Perfetto! Allora portami da lui.- lo prese con una mano mettendoselo su una spalla, andando subito in loro soccorso.

Erano preoccupati. Era passato un bel po' di tempo, quasi tre ore. Non erano ancora arrivati i rinforzi e stavano cominciando ad agitarsi, in continua ansia.
Cosa sarebbe successo se non fossero arrivati in tempo e li avrebbero portati via? Specialmente con un capitano della Convocazione in quelle condizioni? Anche se l'emoraggia era stata fermata grazie a Alkatar era indebolito non di poco.
Tsuki, invece, era più in ansia per Okami. Non sapeva cosa stava succedendo in quella tenda e questo non la aiutava a calmarsi. Strinse le gambe vicine a se, abbracciandole con le braccia.

-Vi prego. Arrivate presto...!-

Nella tenda Lalta stava provando ad otttenere la sua obbedienza.
Lo spinse a terra con svariati lividi e vestiti strappati.

-Diamine se hai la testaccia dura! Implorami!- lo stava guardando dall'alto in basso.

Quando volse lo sguardo a lei aveva un'espressione determinata e di una persona che non sarebbe crollata tanto facilmente.

-Tsk! Beh, così potrò divertirmi di più! Prima un goccio per ricaricarmi.- si tolse la giacca e altri accessori posandoli sulla scrivania, tra cui anche la chiave delle manette.

Finalmente la aveva a portata e Lalta era distratta. Provò ad avvicinarsi lentamente per prenderla.

-Provaci e ti farò del male.- lo stava guardando con fare minatorio con la testa leggermente girata verso di lui.

Tornò al suo goccio, aprendo un bauletto pieno di bottiglie di vario tipo. Le guardò una ad una per scegliere quella giusta.
Okami ritornò seduto al suo posto, tentando di ingegnarsi qualcos'altro.
Ad un tratto vide un pezzo di telo alzarsi, notando il mini-Bunny che entrò di nascosto nella tenda. Tentò di avere la sua attenzione e quando lo fissò provò a indicargli con la testa dove era la chiave.
Lo capì salendo sulla scrivania, rimanendo sempre nascosto e non farsi vedere.

Quando stava per raggiungere l'obiettivo la donna stava per girarsi verso il tavolo con in mano una brocca e Okami, a mali estremi estremi rimedi, usò la catena appesa al suo collare per farla cadere a terra.
Le fece fare un bel volo, bagnandola anche col contenuto del bricco.

-Tu...! Lurido cagnaccio!- lo attirò verso di lei afferrandogli la faccia con una mano quasi piantandogli le dita nelle guance arrabbiata nera.

Il mini-Bunny prese la chiave andandosene subito di corsa.
Il ragazzo sorrise, ma la fece arrabbiare ancora di più buttandolo a terra con la testa. Strinse di nuovo i denti per sopportare.
Il piccolo peluche, però, non potè avvicinarsi per via della serrata sorveglianza delle guardie e rimase nascosto in attesa dell'occasione giusta.

I lavoratori annunciarono che i lavori erano finiti, estraendo quel prisma gigante dal terreno.
Avvisarono Jack e Zhagul, che diedero il consenso di sbaraccare.
I ragazzi vennero presi dall'ansia temendo cosa gli sarebbe potuto succedere una volta lasciato l'isola con loro.
I soldati li obbligarono ad alzarsi, ma ad un tratto sentirono qualcosa.

Dei rumori che rimbonbavano da lontano, facendosi sempre più vicini e rumorosi. Si fermarono per capire cosa stava succedendo.
Finché dalla vegetazione non sbucò un Felsu Gura impazzito e dalla sua testa saltò qualcosa, che si posò a terra.

-Ehi gente! Scusate il ritardo!- Calien si rivolse al suo gruppetto ed erano felici di vederlo, con sulla spalla il costrutto

-Quelli sono sotto la mia responsabilità... che mi dite di ridarmeli...?- pose lo sguardo poi sui nemici, con un sorrisetto che per loro non ispirava per nulla fiducia.

-è il capitano solitario Calien! Sparategli, presto!- il comandante dei soldati, preso dal momento della paura, diede subito l'ordine di sparare.

La loro risposta, presa dal panico, fu quella di sparargli a raffica.
Portò in avanti una mano, schioccando le dita e i proiettili caddero pesantemente a terra e immobilizzandoli.

-Risposta sbagliata!- ghigno brandendo con entrambe le mani il manico, portandosi l'arma quasi dietro la testa.

Con un singolo fendente riuscì a sbarazzarsi della maggior parte dei presenti. Siccome la lama era ancora nel fodero non era un attacco letale, ma fece un gran rumore.
Okami, avendo sentito il rumore e la voce di Calien, capì cosa stava succedendo. Aveva attirato l'attenzione anche di Lalata, distogliendo lo sguardo su di lui.
Colse l'occasione per agire.
La colpì con delle lame del vento in pieno viso ferendola e sbalzandola contro la scrivania rompendola. Con la forza bruta ruppe il collare di pelle uscendo dalla tenda.

Il mini-Bunny e quello grande uscirono allo scoperto e Itsupiki afferrò quello piccolino correndo verso i propri amici.

-Ragazzi! Presto, andiamo!- prese la chiave aprendo le manette.

-Okami! C-cosa ti è successo?!- Tsuki, vedendo come era messo, sgranando gli occhi sconvolta delle sue condizioni.

-Non è il momento Tsuki...!-

-Voi non andate da nessuna parte.- Zhagul balzò su di loro per colpirli e ucciderli stavolta.

Yogar si mise di nuovo in mezzo incassando il colpo, incrinandosi un paio di costole, ma sorrise leggermente.

-La condizione è soddisfatta. Minus, attivati.- l'elfo non capì quelle sue parole, finché non vide apparire su una sua spalla un gufo nero.

-Ehi stronzetto! Eccomi qua!- il volatile urlò quasi a squarciagola, emanando un poco di magia.

Ad un tratto sentì le proprie forze mancargli, come se venissero risucchiati. Colpì con forza il gufo nero con svariati pugni, ma non aveva nessun graffio.

-Sono indistruttibile idiota! Non puoi sbarazzarti di me!-

Abilità del capitano Yogar, doppia faccia.
Crea due tipi di gufi, uno bianco Plus e uno nero Minus, con due funzioni diverse: Plus era una sorta di telecamera dalla lunga distanza e poteva far vedere quello che aveva visto a Yogar o ad altri se Yogar lo permetteva. Minus invece, aveva un raggio più limitato rispetto a Plus e si attivava solo col tocco, sottraendo forza al nemico e non si poteva ne distruggere e nemmeno separare dalla persona a cui era attaccato, permettendo di compensare la forza minore del capitano, che rientra tra i più deboli anche a causa della vecchiaia.

Il gufo assestò un pugno a Zhagul, facendolo indietreggiare a causa delle poche forze rimastogli a causa del pennuto nero che aveva sulla spalla. Si accasciò a terra ansimando per la fatica.

-Andiamo, presto!- la sua priorità era di portare in salvo i ragazzi.

Una volta assicurato che l'elfo non avrebbe arrecato danni spinse i giovani ad andare via.
Jack li inseguì con una lunga spada di carta, ma Calien si mise in mezzo facendo cozzare le armi una contro l'altra.

-Combatti col fodero? Non devi essre gran che immagino!-

-Tranquillo, che persone come voi basta e avanza! Aumento peso!- rispose alla sua provocazione, allungando il sorrisetto e appesantendo l'oggetto con la propria magia creando una piccola voragine sotto di loro.

Lalta, uscendo dalla propria tenda, sparò ai piedi del gruppetto fermando la loro avanzata.

-Fate un solo movimento e gli sparo!- tutti si bloccarono a quella azione.

La donna ghignò divertita, pensando di avere in mano la situazione.
Finché un'ombra non si alzò dietro di lei imponente. Quando girò la testa scoprì che era il peluche di Tsuki, ingigantito e con uno sguardo un po' imbestialito.

-Bunny! Colpiscila!- lo disse con decisione e fermezza.

Bunny eseguì subito l'ordine, colpendola con forza.
Calien si distrasse per un momento, rimanendo sorpreso.
Jack ne approfittò per disarmarlo lanciandogli l'arma in alto.

-Sei convinto... che non sappia combattere senza arma?- non perse il sorrisetto, preparandosi a colpirlo.

-Stile gravitazionale, gladiatore!- rapidamente, gli assestò un pugno pesante, ma potente che lo fece volare di qualche metro per poi riprendere in mano la spada.

-Ritiriamoci! La nostra priorità è il prisma! Non loro!- urlò Zhagul, facendo ritirare i soldati e i lavoratori.

Ripiegarono lasciando le tende e le attrezzature lì per la fretta, portandosi dietro solo il prisma.
Lui e Jack, anche se gli bruciava il fatto di essere stati apparentamente sconfitti subito, andarono via velocemente.

Gli studenti e Yogar erano riusciti a mettersi dietro il capitano, rimanendo a guardare mentre andavano via
Non videro dove stavano andando e non erano nemmeno nelle condizioni di seguirli.
Tirarono un sospiro di sollievo, finalmente liberi dalla tensione.

-Bisogna informare subito la Convocazione della cosa... dio, sono troppo vecchio per queste cose, devo andare in pensione.- disse Yogar, sedendosi a terra e sentire un dolorino alla schiena, ridacchiando tra se e se.

-Sì, qui qualcosa puzza. A breve ci sarà anche la Riunione. Forza, andiamo.- Calien porse la mano al gufo aiutandolo a rialzarsi.

Poi sentì qualcosa tirargli un lato della felpa e abbassò lo sguardo vedendo Tsuki. Indicò verso il proprio peluche che teneva in una zampa Lalta tramortita dal colpo.

-E forse abbiamo anche chi potrà dirci cosa ci facevano qui!- fece un largo sorriso.

Ritornarono al proprio campo esausti a causa della costante tensione della situazione, sentendosi finalmente più leggeri.
Ma forse non sapevano che avevano scoperto qualcosa di grosso e di quello che c'era in ballo.

ANGOLO AUTORE
Riecchime qua! Sono finalmente riuscito a farlo e completare questo capitolo! Finalmente penso che la trama sta iniziando nonostante i miei blocchi!
Scusate se verso la fine è stato tutto un po' rapido, ma i personaggi avevano altre priorità e non potevano rimanere lì a combattere tra di loro molto a lungo, anche per la scarsità di "personale" a loro disposizione. E i cattivi erano lì solo per quel grosso prisma con grande urgenza. Chissà il motivo!
Erano andati lì solo per allenarsi, per poi ritrovarsi degli strani tizzi che estraggono un enorme prisma e li malmenano. Traumi, fatevi da parte proprio! I nostri eroi saranno felici di tornare a casa dopo quello che avevano vissuto.
Ora voglio dirvi delle robe. La storia si fermerà momentaneamente qua, perché sto avendo problemi ad andare avanti. So cosa fare, ma solo fino a un certo punto e voglio assicurarmi di avere qualcosa da fare tra le mani per un bel po' di tempo.
Perciò voglio organizzarmi e voglio fare anche una sorta di aggiornamento per migliorare a scrivere e a fare la storia. Ci metterò un po', ma penso che ne varrà la pena!
Piccola curiosità e poi novità! Lo spazio dello sfogo, dove  farò spezzoni che mi verranno in mente con i personaggi in varie situazioni, tipo what if, svolte nella nostra realtà o situazioni strane, non inerenti alla trama ovviamente!

Curiosità: la rigenerazione demoniaca è solo una "versione" potenziata della nostra guarigione normale, non è velocizzato come si pensa, ma il portatore guarisce più in fretta di un essere umano.


SPAZIO SFOGO

Alkatar, Okami, Tsuki, Shauna e Elgar stavano giocando a un gioco di ruolo, in cui Yogar era il dungeon master.
Yogar: allora, siete di fronte a un altare oscuro che emana una strana aura. Cosa fate?
Alkatar: provo a toccarlo!
Okami: Al, aspetta prima di...!
Yogar: appare una sorta di creatura oscura che vuole offrirti un patto. Accetti?
Alkatar: se! sarà di sicuro un essere obeso!
Yogar: è una bella donna, con solo delle placche sul seno e sul pube a coprirla.
Alkatar: accetto il patto!
Yogar: ti imbriglia del potere oscuro, ma a causa della tua statistica arcana bassa, muori.
Alkatar: fanculo l'autore cazzo!*sbatte i pugni sul tavolo arrabbiato*
Io:*scavalco la staccionata, il giardino per poi salire sul tetto arrivando alla loro finestra* per caso parlavate di me?
Tutti: MA CHE CAZZ...?!
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Teemo Omegasquad