XXV. Per lui
Prompt 25: Abbracciare un animale
Maya non amava particolarmente gli animali, “Sono sporchi” diceva guardando il cane, la lucertola, il pappagallino che, di volta in volta, Aureliano le metteva di fronte. Aureliano, di contro, amava ogni creaturina – viscida, pelosa, nuotante, svolazzante – che esistesse.
Però Maya, in un certo qual modo, amava Aureliano e per lui – e per una scommessa che non voleva perdere – abbracciò un ragliante asinello, molto carino tra l’altro, che gironzolava nei pressi dell’appartamento irlandese che avevano affittato per quella loro ennesima vacanza insieme.
[85]
XXVI. Per lei
Prompt 26: Stringere tra le braccia un peluche
Prompt 27: Stringere al petto un cuscino
Da bambino Aureliano aveva un peluche, un peluche a forma di coniglietto a cui teneva tantissimo. D’altronde a sei anni un peluche può rappresentare l’ultimo baluardo di protezione dalla miriade di mostri che abitano sotto i letti o dentro gli armadi.
Di contro, Maya era abituata a dormire senza niente, perché il suo letto non aveva un sotto dove i mostri potessero nascondersi e l’armadio lo teneva illuminato tutta la notte.
Per lei, che inizialmente non riusciva a dormire in un letto diverso dal suo, Aureliano rinunciò al suo peluche e si rassegnò a dormire abbracciato a un cuscino.
[99]
XXVIII. Caffè
Prompt 28: “Non lo merito un abbraccio?”
A Maya non piaceva l’espresso.
A Maya piaceva solo ed esclusivamente la moka e fatta in un certo qual modo: un po’ di zucchero nella polvere, così che quando fosse salito il caffè sarebbe stato già zuccherato. Non beveva caffè che non fossero fatti così, con estremo disappunto di Aureliano a cui il caffè piaceva amaro – “Come il veleno” diceva lei, “Come la vita” rispondeva lui – ma alla fine si arrendeva e ogni domenica mattina, come nella più classica delle gag, Aureliano le metteva davanti una tazzina di caffè fatto secondo i dogmi di Maya e, sorridendo sornione, le chiedeva: «Non lo merito un abbraccio?»
[107]
XXIX. Mateus
Prompt 29: Staccarsi da un abbraccio
Aureliano l’aveva guardata nascondendo un sorriso sotto gli appena accennati baffi e cercando di soffocare, senza riuscirci granché, una di quelle sue risate tipicamente grasse che facevano ogni volta innervosire Maya, ma vederla tentare – inutilmente – di liberarsi dalla stretta delle braccia grassocce di Mateus, un bambinetto lentigginoso e dai capelli rossi, lo faceva ridere troppo.
«Ti odio…» avrebbe aggiunto poi, una volta riuscita a staccarsi da quell’abbraccio.
[68]
XXX. Silenzio
Prompt 30: Abbraccio soffocante
Prompt 31: Abbracciare la morte
Maya tremava affacciata al ponte, gli occhi sgranati e pieni di lacrime che non riuscivano, nonostante tutto, ad uscire.
Aureliano arrivò correndo, il fiatone che quasi lo costrinse in ginocchio una volta fermo. Quasi, perché Maya gli si gettò tra le braccia e lo strinse in un abbraccio che gli tolse il fiato, un abbraccio soffocante che gli disse tutto quello che Maya non riuscì: che aveva avuto paura, che si era quasi arresa, che aveva aperto le braccia per accogliere la signora con la falce quando una carezza sul viso si era trasformata in un pugno che le aveva sfiorato la tempia.
[110]