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Autore: danyazzurra    03/09/2020    7 recensioni
Lily non sa più chi è...Lily non sa più niente della sua vita precedente... Lily crede di essere una semplice Babbana con una vita normalissima... ma scoprirà che non è così semplice, anzi, niente è semplice nella sua vita e con la sua riscoperta arriverà anche una vecchia minaccia a bussare alla sua porta e a quella di chi le vuole bene!! è una Lily / Scorpius che mi è balzata in testa...spero che leggerete e recensirete !!
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Scorpius si bloccò sull’arco della porta.
Davanti a sé vide immediatamente il corpo del suo bambino disteso sul letto e pieno di sangue.
Il battito del suo cuore aumentò talmente tanto e in maniera  così veloce che Scorpius pensò che sarebbe davvero potuto esplodergli nel petto e non se ne sarebbe accorto.
Era morto? Era vivo?
Quanto sangue poteva esserci nel corpo del suo bambino?
Quello era davvero tanto sangue. Troppo sangue.
Arrivava al pavimento bianco e lo stava sporcando talmente, che Lily che era già corsa da lui, stava seminando orme rosse tutto intorno al letto.
Era stupido concentrarsi su un pavimento bianco sporco, ma se si concentrava su Bailey sentiva come se delle lame incandescenti gli si conficcassero nel cuore.
Era morto? Era vivo?
Forse doveva andare a vedere, ma perché le sue gambe non si muovevano?
Non era mai stato un vigliacco, ma semplicemente non riusciva ad avvicinarsi.
Era morto? Era vivo?
Ammirava Lily che era corsa da lui, che gli aveva afferrato la mano, si era chinata sul suo viso e ne aveva baciato ogni centimetro lasciandosi andare al pianto.
Merlino. Come era coraggiosa, riusciva a trasmettere coraggio anche piangendo e invece lui? Cosa riusciva a fare?
Non piangeva, non urlava, restava fermo nelle sue gambe a fissare suo figlio.
“Scorpius!”
Sentì l’urlo di Albus, ma ancora non si mosse e non si voltò neanche verso di lui.
Era morto? Era vivo?
Se si fosse avvicinato avrebbe dovuto affrontare la cosa mentre così poteva ancora pensare che andasse tutto bene.
Che quel sangue che sporcava il pavimento immacolato non fosse quello di suo figlio.
Era morto? Era vivo?
Perché doveva scoprirlo quando poteva continuare a pensarlo vivo?
“Scorpius!”
Albus lo afferrò per le braccia scuotendolo più volte e finalmente Scorpius spostò gli occhi su di lui.
“Che ti prende?” si arrabbiò, ma poi parve leggere la risposta nei suoi occhi.
Lui lo aveva sempre letto senza difficoltà. Forse era sempre stato il Potter che lo aveva capito meglio. Più ancora di Lily.
 
Albus vide i suoi genitori e Lily salutarlo con la mano mentre il treno si allontanava lentamente fino ad acquisire sempre più velocità.
Si sentiva triste, nonostante suo padre gli avesse detto che non ci sarebbero stati problemi se non fosse stato un Grifondoro, lui temeva lo smistamento.
Sapeva di essere diverso da suo fratello James o dagli altri cugini, ma non sopportava che proprio lui dovesse rompere le tradizioni.
Lui era quello ubbidiente, gentile, non era ribelle come James, non poteva essere lui a rompere gli schemi?
A James veniva benissimo rompere qualsiasi cosa.
“Vado in bagno” disse alzandosi e subito gli occhi di suo fratello scattarono su di lui.
“Ti accompagno?” gli chiese, ma lui scosse la testa “penso di trovarlo da solo, grazie” rispose sarcastico.
James fece spallucce e ricominciò a giocare a sparaschiocco con Fred.
Trovò subito il bagno e si infilò dentro con una grande voglia di piangere.
Il figlio del grande eroe e sarebbe stato un vigliacco Serpeverde?
Strinse le mani attorno al lavandino e si guardò allo specchio, eppure era tra i figli quello che somigliava di più a suo padre, perché doveva essere quello che gli somigliava meno caratterialmente?
Era ingiusto.
Prese un respiro e aprì la porta per uscire dal bagno o James sarebbe venuto a cercarlo.
Lui con la sua mania di protezione non poteva che essere un Grifondoro.
Aprì la porta e sentì subito di aver colpito qualcosa, subito dopo sentì un lamento ed ebbe un pessimo presentimento.
Si affacciò lentamente e vide un ragazzo biondo reggersi il naso e questo sanguinare copiosamente.
“Oddio, scusa” disse e il ragazzo lo fissò con i suoi occhi plumbei e il suo viso si rischiarò come se lo avesse riconosciuto.
“Già, mi avevano detto che i figli del grande eroe non mi avrebbero reso la vita facile” disse con voce nasale ed Albus lo riconobbe.
Era il ragazzo che era sulla banchina. Se ne stava lì tutto impettito con i vestiti che parevano essere stati presi nel migliore atelier del paese. Ad Albus era sembrato quasi un manichino.
 Aveva visto suo padre e il proprio scambiarsi uno sguardo di timoroso rispetto e poi aveva sentito suo zio ammonire Rose di vincere tutte le gare contro di lui, ma lui non era riuscito neanche a guardarlo tanto era nervoso.
Malfoy gli pareva si chiamasse.
“Non l’ho fatto apposta” si inalberò e Scorpius alzò la testa per cercare di fermare il sangue “conosci qualche incantesimo per fermarlo?” domandò.
Albus si morse il labbro “io no… forse mio fratello, o mia cugina, loro sono meglio di me”.
Scorpius abbassò immediatamente la testa e la piegò leggermente come se lo stesse studiando.
“Qualcosa ci verrà in mente” disse prendendo un fazzoletto dalla tasca e infilandolo nel naso.
Albus rise per la scena.
Quello cozzava con l’immagine di rampollo viziato che si era fatto.
“Non sei come mi ero immaginato” non potè trattenersi dal dire con voce divertita.
“Bè, se è per questo neanche tu” ribattè Scorpius, poi anche il suo viso si aprì in un sorriso “io sono Scorpius Malfoy” disse tendendogli la mano.
Albus guardò la sua mano tesa, aveva capito che tra i suoi genitori e quelli di Scorpius non vi era sicuramente amicizia, ma tanto valeva rompere anche quella tradizione.
“Sono Albus Potter” rispose stringendogliela.
 
Albus gli strinse le braccia più forte come se volesse farlo restare connesso a sé.
“Bailey è vivo” gli disse e automaticamente Scorpius sentì gli occhi riempirsi di lacrime.
Poteva crederci? Albus non gli aveva mai mentito.
Lo guardò con la preghiera negli occhi. La preghiera che non lo stesse facendo in quel momento o non ce l’avrebbe fatta.
“Scorpius, Bailey è vivo” ripetè Albus annuendo per fargli capire che era vero e Scorpius sentì il fiato tornare ad immagazzinarsi nei suoi polmoni.
Lentamente spostò gli occhi sul figlio e le immagini che vedeva intorno a sé cominciarono a farsi più nitide.
James stava parlando concitatamente con Ginny e Sammy mentre Lily e Lorcan sembravano concentrati su fiale e fialette.
Suo figlio era vivo e stava respirando.
Improvvisamente come se fosse una fenice che risorge dalle sue ceneri, il respiro gli si fece pesante e i pugni gli si strinsero.
Si mosse per liberarsi dalle braccia del suo amico e lo fissò con gli occhi che erano diventati duri come due pezzi di granito.
“Che cazzo è successo?” domandò.
Non aveva urlato, ma la sua voce doveva essere uscita talmente gelida che anche James si voltò verso di lui e si avvicinò al fratello.
“I ragazzi dicono che non stava bene da stamani, ma fondamentalmente non sappiamo cosa sia successo”.
Scorpius guardò di nuovo il letto dove era steso suo figlio e le sue iridi incrociarono quelle disperate di Lily, prima che lei riportasse di nuovo lo sguardo su Bailey.
Sembrava che a lei non importasse cosa fosse successo e Scorpius la capiva. Era una guaritrice che aveva riacquistato le sue competenze e adesso la cosa più importante era salvare il loro bambino.
Lui invece non poteva far niente e non poteva restare inattivo a guardare Bailey o sarebbe impazzito.
Si guardò intorno. Doveva capire cosa era successo. Forse doveva chiedere…
“Dov’è Simone?”
Guardò entrambi i cognati e vide Albus abbassare lo sguardo e James puntare due occhi furiosi sul fratello.
Non prometteva niente di buono.
Le sue orecchie iniziarono a fischiare. La rabbia che fluiva come lava infiammando le sue vene.
Aveva una brutta sensazione.
“Che succede?” chiese e questa volta non guardava suo cognato, guardava il suo collega Auror.
“Simone è stata portata via”.
Il cuore aumentò i battiti, il tono di James gli fece capire che Simone fosse la chiave di quello che era successo al figlio.
“In che senso? Volete spiegarmi o pensate di continuare a dirmi una frase per volta?”
Nonostante non avesse alzato la voce capì che il suo tono dovesse essere stato spaventoso perché vide la due ragazzine sobbalzare.
James fece un sorriso alle figlie scuotendo la testa e si avvicinò a lui.
“Se te lo dico promettimi di non fare cazzate” disse James e si girò verso Lily di modo da tenere sott’occhio anche lei.
“Dimmi subito cosa sta succedendo, Potter” ordinò al cognato.
Poteva il cuore andare ancora più veloce? O sarebbe davvero esploso?
“Io penso che Simone sia Gab…”
James non ebbe neanche bisogno di finire la frase che Scorpius lo interruppe “dov’è stata portata?” chiese con urgenza “chi l’ha portata via?”
“Scorpius, adesso è in mano a Whisper” rispose Albus.
“Che cosa? Perché non l’hai tenuta qua?” Scorpius non si accorse neanche di aver alzato la voce, ma lo lesse negli occhi dell’amico.
Lui lo guardò colpevole e poi si voltò verso il fratello. Sicuramente anche James gli aveva fatto la stessa domanda.
“E’ il capitano degli Auror… ha voluto prenderla con sé per interrogarla” si giustificò.
Scorpius lo guardò in tralice, sapeva che il suo amico non avrebbe potuto far niente contro l’autorità del capitano degli Auror, ma avrebbe voluto tanto che lo fermasse.
Si voltò di scatto, ma Albus lo fermò per un braccio “dove stai andando?”
“A trovarla” rispose lapidario e si scosse il braccio.
“E dove pensi di trovarla?”
Domanda stupida. Pensavano davvero di fermarlo?
Di potersi mettere tra lui e quella maledetta di Gabrielle? Dopo tutto quello che lei gli aveva fatto?
“Non lo so, ma troverò dove è stata portata dovessi setacciare tutta la scuola”.
James sospirò e scosse la testa “potresti smettere di dare in escandescenze e finire di ascoltare ciò che dobbiamo dirti?”
Escandescenze? Il cuore di Scorpius esplose definitivamente e il dolore si sparse tutto lungo il suo corpo riempiendolo di rabbia e tremiti come se milioni di spilli gli si stessero conficcando nella pelle.
Si voltò di scatto e tirò un pugno contro la porta a vetri di ingresso nell’infermeria.
Il rumore di vetri infranti riverberò in tutta la stanza e tutti sobbalzarono guardandolo a bocca aperta.
“ESCANDESCENZE?” urlò verso il cognato.
“Scorpius, la tua mano” sussurrò Albus, ma Scorpius non lo degnò di uno sguardo, gli occhi fissi in quelli di James.
“CERTO CHE DO IN ESCANDESCENZE” gridò ancora “LO VEDI MIO FIGLIO? GUARDALO BENE E DIMMI SE E’ VIVO PERCHE’ IO NON NE SONO SICURO”.
“Scorpius, guarda la tua mano” ripetè Albus, ma Scorpius la mosse in un gesto di impazienza.
“NON ME NE FREGA UN CAZZO DELLA MANO” gridò e se la passò nervosamente tra i capelli biondi sporcandoli di sangue.
Per un attimo i suoi occhi incrociarono di nuovo quelli di Lily, lo stava guardando con i pugni serrati e la mascella tesa.
Doveva calmarsi, ma più guardava Bailey e più pensava che Gabrielle era di nuovo la colpevole di tutto e più che la rabbia sembrava aumentare in lui come un vulcano che fino a quel momento era rimasto silente.
Adesso non riusciva a fare a meno di espellerla tutta e, se possibile, voleva farlo su Gabrielle.
“Lei è la motivazione per cui sono stato lontano dalla mia famiglia per dodici anni…”
Lily lo interruppe con un verso che sembrava un misto tra una risata e uno sbuffo “sei un ipocrita” gli disse e lui strinse gli occhi.
Lei lo tacciava di essere ipocrita?
“Hai un bel coraggio a dirmi questo” ribattè stringendo i pugni “tu che hai giurato vendetta da quando avevi nove anni… come mai non stai correndo da lei? Come mai non stai combattendo per lasciarti andare ad ucciderla?”
Era furioso e vide che aveva toccato i tasti giusti perché gli occhi di Lily si accesero come se un fuoco stesse bruciando dietro di lei.
“Non è facile, vero?” lo derise e Scorpius sapeva a cosa si riferiva.
Quante volte le aveva detto di non agire di impulso, che la vendetta non l’avrebbe portata da nessuna parte?
“Non è facile essere coerente con quello che mi hai sempre detto” riprese “non ora che nostro figlio è in pericolo”.
Alzò leggermente la testa di Bailey e gli fece scivolare tra le labbra una fialetta, poi lo riadagiò piano sul cuscino.
“Pensi che appena ho sentito di Gabrielle non mi siano pizzicate le mani? Penso che la mia bacchetta si sia accesa di volontà propria per la rabbia che ho sentito… però mi sono fermata, perché ora conta Bailey, ora devo curare Bailey…”
“Bene, tu curalo che io vado ad interrogarla” ed il tono con cui disse l’ultima parola non prometteva niente di buono.
“E se qualcuno volesse venire con me…” lasciò in sospeso la frase guardando il vuoto.
Era sicuro che Nott stesse fremendo come lui, anzi si stupiva che non avesse ancora palesato la sua presenza.
“Se mi lasci finire di parlare posso dirti che il vostro capitano la sta portando al quartier generale… ha riacquistato le sue sembianze e conta di farla confessare sui NewMan”.
Scorpius udì una risata “scusate, ma questo è davvero troppo” disse Mike facendosi scorrere il mantello di dosso.
Lily si stropicciò nervosamente gli occhi con la punta delle dita. Perfetto adesso erano due gli uomini pieni di rabbia da dover arginare.
“Salve, fratelli Potter, Scamander, piccole fanciulle” salutò vedendo i volti sconvolti di tutti.
Lorcan si voltò di scatto verso Lily “lui è… Lily hai portato… lui è…”
Lily annuì in risposta “lo so, ma vedi lui potrebbe aiutarci, lui è…”
“Non dirmi che lui è…” Lorcan sembrava non riuscire a trovare le parole per definirlo.
“Esatto il vero padre della ragazzina qui presente che nessuno è riuscito a difendere” terminò lui con gli occhi adombrati dalla rabbia.
“Non sei il vero padre proprio di nessuno” ribattè Lorcan e i suoi occhi azzurri persero la sua limpidezza oscurandosi “lei è mia figlia”.
“Sì? Vogliamo fare un test di paternità?”
“Non è così che si stabilisce un padre” rispose Lorcan “tu non ci sei mai stato per lei”.
Gli occhi di Micheal si assottigliarono e si puntarono duri in quelli di Lily, ma lei non fece in tempo a dire niente perché Lorcan riprese a parlare.
“Sei un NewMan, vero? È per questo che Lily te l’ha portata via…”
“Non parlare di cose che non sai” Micheal strinse pericolosamente le dita attorno alla bacchetta e Lily capì che doveva prendere in mano la situazione.
“Sentite, non è affatto il momento, non vi pare?” li rimproverò “oltretutto questa non è una gara a chi ha la bacchetta più lunga si tratta di una bambina che adesso ha bisogno di tutta la vostra concentrazione, quindi…” sospirò “a cosa dobbiamo la tua entrata in scena?” chiese a Nott.
“Whisper la ucciderà… forse l’ha già fatto” rispose senza smettere di fissare Lorcan.
“Non può farlo davanti agli altri Auror…”
“Credi davvero che non possa restare solo con lei?”
“Un attimo” li interruppe Lorcan “mio marito è il capo degli Auror non ucciderebbe proprio nessuno” si arrabbiò.
“Chi credi che abbia ucciso mio padre?” lo sfidò con un sorriso.
Lorcan aprì le labbra e le richiuse e poi fissò Lily come a volerla spingere a negare, a dirgli che Nott era solo un pazzo.
“C’ero quel giorno, Jason è stato con me quasi tutto il tempo…”
“Ma non tutto, vero?” lo interruppe sarcastico.
Lily avrebbe voluto dirgli di non parlare in quel modo con il suo migliore amico che in quel momento aveva il viso di chi ha appena sentito cadergli addosso il mondo intero, ma non ce la fece.
Era anche lei un po’ arrabbiata con lui. Possibile che non avesse mai sospettato niente?
“Sei un NewMan e un bugiardo… non possiamo crederti” intervenne James a difesa di Lorcan e del suo capitano.
Gli sembrava assurdo aver avuto un NewMan così vicino e non essersene accorto, ma d’altronde aveva una pazza in famiglia e non se ne era mai accorto.
Strinse i pugni per la rabbia, che razza di Auror era?
Mike si voltò verso di lui, pur senza togliersi il sorriso strafottente dal viso.
“Già, sono un NewMan, ma non sono mai stato un bugiardo…”
Sapeva che non era del tutto vero, aveva mentito a Molly, ma era stato solo per non perderla.
E invece l’aveva persa comunque. E aveva perso sua figlia.
Posò per un attimo gli occhi su di lei. Aveva i capelli del suo stesso colore ed anche i tratti del viso somigliavano molto ai suoi, tranne il naso e le labbra, quelle erano di Molly pensò con rimpianto.
Sentì la furia invaderlo. Dovevano capire cosa quella psicopatica aveva fatto ai due ragazzi.
“Whisper la ucciderà” sentenziò infine e riportò lo sguardo sulla figlia “a me non interessa niente di lei, ma quella pazza ha fatto qualcosa ai nostri figli e solo lei sa cosa…”
“Ci arriveremo” protestò Lorcan “io e Lily ci arriveremo…”
“E tra quanto?” lo sfidò “pensi che abbiano tutto il tempo del mondo? Pensi di poter dare a tuo figlio ancora molte pozioni prima che il suo corpo vada in shock?” chiese guardando Lily, poi spostò gli occhi su Lorcan “e nostra figlia? Sai cosa sta vivendo? Cosa è racchiuso nella sua testa?”
Lily abbassò gli occhi e strinse i pugni attorno al bordo del lenzuolo. Aveva ragione.
James le aveva detto che stavano arrivando anche Alice e Dominique, ma se fosse stato tardi?
“Qual è la tua proposta?” chiese Scorpius.
“Lily deve andare da lei”.
Lily rialzò gli occhi e li puntò su di lui “perché?” domandò.
Aveva sempre sognato di affrontarla, ma non così, non ora che la sua mente era concentrata solo su Bailey.
“Perché a te dirà cosa ha fatto”.
“Sì, come no e magari si scuserà anche” ribattè James.
Mike guardò James incredulo “sei ingenuo o stupido?” chiese retorico “loro sono qua per Lily”.
Lily trasalì. Stava dicendo che era colpa sua?
“Si è vantata per anni di aver spezzato Lily Potter, del fatto che la bambina non era riuscita a riprendersi per anni, del fatto che era diventata ossessionata… sicuramente voleva ottenere di nuovo la stessa soddisfazione”.
Lily sbiancò era come se mille coltelli le fossero appena stati piantati nello stomaco “mi viene da vomitare” mormorò cercando di respirare a fondo e guardò i suoi fratelli, ma anche loro avevano lo shock dipinto nel viso, quindi spostò gli occhi su Scorpius.
Voleva vedere se tutta quella rabbia che aveva dentro e che fino a quel momento era quasi sembrata una presenza fisica inglobata dentro di lui, adesso fosse rivolta verso di lei, ma lui non la guardava probabilmente era davvero in quel modo.
In fondo dalle parole di Nott si capiva che Gabrielle aveva colpito Bailey per colpa sua e i NewMan lo avevano attaccato per colpa sua.
Era sempre colpa sua.
Sentì le gambe cederle e gli occhi riempirsi di lacrime.
Avrebbe voluto chinarsi su suo figlio e chiedergli scusa per tutto quello che lei era, per quanto era stato costretto a soffrire per colpa sua.
“Non è il momento di crollare” l’ammonì Nott a cui sicuramente non era sfuggita la sua reazione.
Sentì che tutti spostavano lo sguardo su di lei, ma non guardò nessuno limitandosi ad alzare il viso e annuire verso Mike che annuì a sua volta.
“Lei sicuramente non sopporta di non aver portato a termine la sua opera… ti ha già rotto una volta, sicuramente non vuol perdersi la tua reazione per la seconda…”
“Ma se è così perversa, come abbiamo potuto non accorgercene” protestò Albus con un filo di voce e Nott scosse le spalle “infatti qualcuno con una folle sete di vendetta se ne era accorta, ma è stata obliviata”.
Lily raddrizzò le spalle e ingoiò tutte le lacrime che continuavano a salire per cercare di farle sputare tutto il dolore che sentiva dentro.
“Bene, allora andrò al quartier generale” disse soltanto.
***
Draco Malfoy chiuse il registro di scatto.
Era incredibile quanti Mangiamorte fossero stati arrestati nei primi anni dopo la guerra.
Aveva visto il nome di suo padre ed anche quello di alcuni amici dell’alta società magica e la maggior parte di questi erano accompagnati da un rapporto firmato da Harry Potter o Ronald Weasley.
Era capibile come questi nuovi Mangiamorte avessero subito voluto farli fuori. Erano pericolosi.
Erano già bravi durante la guerra, con l’esperienza dovevano essere diventati temibili.
“Non c’è nulla”.
“Nessun tuo parente psicopatico?” scherzò Teddy chiudendo a sua volta il registro.
Draco sospirò “penso sia inutile sottolineare che la parente più psicolabile era anche parente tua, vero?” domandò acido e Teddy alzò un sopracciglio azzurro.
“Bellatrix Lestrange aveva disconosciuto mia nonna già prima che venisse spedita ad Azkaban… quindi lei non mi è proprio niente”.
Draco annuì e si lasciò cadere sulla sedia premendosi le tempie con gli indici.
Sentiva la testa esplodere. Sapeva che c’era vicino, ma non riusciva a capire.
Il nome di sua zia, di Bellatrix Black, continuava a balzargli in mente quasi come se volesse fargli capire qualcosa, ma a parte il fatto che quella pazza non lo avrebbe mai aiutato contro coloro che agiscono in memoria del signore oscuro, era anche impossibile,
 Lei era morta durante la battaglia finale.
Allora perché non riusciva a smettere di pensare a lei?
“Non capisco” confessò guardando gli occhi blu elettrico di Teddy “mio padre era sincero, gliel’ho letto negli occhi… è stata una delle poche volte che è stato sincero nella sua vita” ammise e si sentì un po’ a disagio a confessare a Teddy una cosa così personale.
Però continuava ad avere quella fastidiosa sensazione, come qualcosa che gli pungolava il cervello e forse parlandone a voce alta sarebbe riuscito a trovare cosa fosse.
“Forse è qualcosa che ti ha detto e che ti sfugge” propose Teddy sedendosi accanto a lui e congiungendo le mani “ricordi tutto quello che ti ha detto?”
“Mio padre parla per enigmi, dice che non può dire niente o la famiglia sarà in pericolo…”
“La famiglia chi? La sua famiglia siete tu e Scorpius… tua madre è scomparsa e non credo che consideri Lily una parte della sua famiglia”.
“E se mia madre fosse viva? Se lui sapesse come farmela trovare?”
Teddy espirò “ci credi davvero? Dopo più di vent’anni? E dove sarebbe? Perché non si sarebbe fatta viva con te?”
Draco si pizzicò la radice del naso “non lo so…l’unica cosa che so è che lui continua a sottolineare quanto fosse importante per mia madre la famiglia…”
“Pensi ad una Black? Bellatrix è morta da folle e da Lestrange e mia nonna non era più…”
“Lestrange?”
Merlino come aveva potuto non pensarci.
Si alzò in piedi di scatto e cominciò a rovistare sui registri.
Non ricordava in quale aveva letto il suo nome, ma era sicuro di averlo letto…
“Sei stai pensando a suo marito sai che non è mai stato trovato e né tantomeno arrestato… non può essere lui quello a cui si riferiva tuo padre…”
“Trovato!” lo interruppe Draco ed un sorriso gli increspò il viso.
“Non è possibile” lo contraddisse Teddy avvicinandosi e sbirciando il registro da sopra la sua spalla.
Draco si voltò e lo fissò in quegli occhi blu elettrico.
“Dammi l’autorizzazione per visitarlo” disse alzando il registro e lasciandogli leggere il nome.
“Rabastan Lestrange? Ma non è tuo parente…”
“No, ma è la cosa che più si avvicina” lo interruppe “tu procurami l’autorizzazione e io ti darò le risposte che cerchi” disse soddisfatto.
***
Harry guardò Sarah.
Non era felice del fatto che fosse con lui, ma quando era riuscito a fuggire al controllo del nonno non era riuscito a fuggire anche al suo.
“E adesso?”
“Non lo so”.
“Che vuol dire non lo so? Non hai un piano?”.
“Certo che ce l’ho” rispose lapidario.
“E vuoi mettermi al corrente?”
“Merlino, Sarah, Bailey ha ragione sei petulante”.
La ragazzina parve colpita dalle parole del cugino e abbassò gli occhi.
Harry sospirò “non lo penso davvero” ritrattò subito sentendosi in colpa “e neanche Bailey” aggiunse.
Sarah alzò il viso “certo che lo pensa ed ha ragione” ammise ed Harry sorrise “sei un po’ noiosa e perfettina, ma alla fine non sei male” scherzò tirandogli una spallata “e poi hai tempo per cambiare e conquistarlo…”
“Conquistare chi?” domandò lei divenendo rossa come un pomodoro.
“Bailey, ti piace, no?” chiese furbo.
Sarah si fermò sui suoi passi e fissò gli occhi verdi del cugino “tu sei pazzo, Harry Potter” si aggiustò nervosamente una ciocca di capelli “e comunque credevo volessi trovare Flint e Zabini”.
La rabbia tornò negli occhi verdi di Harry al pensiero di quei maledetti.
Era certo che loro c’entrassero qualcosa con lo stato del cugino.
“Certo che voglio” affermò “saranno sicuramente ad infastidire qualcuno… non credo sarà difficile trovarli”.
“E poi?”
“E poi li faccio parlare” rispose.
“E credi davvero che se anche fossero coinvolti in qualcosa lo diranno a te?” domandò e Harry annuì “avevo rubato questo dalle scorte di mamma quest’estate” le rispose mostrandole una boccetta.
“Ma quella è…” piegò la testa “e cosa volevi farci?” chiese curiosa.
Harry fece spallucce “dopo aver preso a papà il mantello, ho pensato che anche questo potesse essermi utile… avevo ragione, no?”
Sarah si morse il labbro “ma non sappiamo niente di Veritaserum”.
“Sappiamo che gli va fatta ingoiare e tanto basta” replicò Harry e Sarah sospirò.
Voleva anche lei sapere come aiutare Bailey, ma troppe cose rischiavano di andare male.
“Ci sono gli auror che girano per la scuola” provò a protestare.
“Staremo attenti” sentenziò Harry e la guardò scocciato, Sarah era sicura che se avesse protestato ancora lui avrebbe trovato il modo di liberarsi di lei e non voleva lasciarlo solo per cui tacque.
Pensò a Bailey, era sicura che lui sarebbe riuscito a fermare il cugino e lo stomaco gli si strinse al pensiero di come lo aveva visto.
Pieno di sangue e senza sensi. Se fosse morto…
“Eccoli” la voce di Harry interruppe i suoi pensieri e Sarah seguì l’indice puntato del cugino per vederli in riva al lago che facevano levitare il libro di una ragazzina di Corvonero.
“Sono troppo esposti” gli disse ed Harry sorrise “per quello mi servi tu”.
Sarah inarcò le sopracciglia “in che senso ti servo?” domandò.
“Nel senso che ora andrai là e farai a Zabini una fattura gambe molli e poi te la darai a gambe verso la foresta… all’imboccatura ti aspetterò io” propose eccitato.
“E se dicessi di no?” tentò Sarah.
“Vorrà dire che farò tutto da solo” rispose semplicemente e Sarah lo guardò in tralice guardando verso i ragazzi.
Poteva davvero farlo? 

COMMENTO: ECCOMI QUA!! SCUSATE IL RITARDO, MA LE FERIE E IL POST FERIE MI HANNO TRAVOLTO, MA ORA SI RICOMINCIA : )) PER FARMI PERDONARE PERO’ IN QUESTO CAPITOLO SI COMINCIANO A CAPIRE UN SACCO DI COSE : )) SONO SINCERA IL CAPITOLO NON MI CONVINCE TANTISSIMO PERCHE’ COME DICO SEMPRE NON E’ FACILE RENDERE SU CARTA EMOZIONI TANTO INTENSE E VI DIRO’ CHE L’HO SCRITTO, CANCELLATO E RISCRITTO CAMBIANDO ADDIRITTURA POV TRA LILY E SCORPIUS E INFINE MI SONO DETTA: LANCIAMOCI!! SPERO CHE VI PIACCIA ALMENO UN PO’ E CHE MI FARETE SAPERE!! OLTRETUTTO ANCHE SE CI SONO DIVERSE RIVELAZIONI E’ UN CAPITOLO DI TRANSIZIONE PERO’ SI PREPARANO DAVVERO UN SACCO DI COSE E ORA CHE SUCCEDERA’? GABRIELLE SARA’ ANCORA VIVA? SARA’ RABASTAN IL SUPREMO? HARRYCHE COMBINERA’? FATEMI SAPERE CHE NE PENSATE!! COME AVRETE CAPITO CI AVVICINIAMO ALLA FINE, NON SO PRECISAMENTE QUANTI CAPITOLI CI SARANNO ANCORA, MA LE CARTE SI STANNO SCOPRENDO : )) RINGRAZIO LE RAGAZZE CHE HANNO RECENSITO LO SCORSO CAPITOLO OVVERO: ICEPRINCESS / ARYELLE / SHIORI F / DREAMER IMPERFECT / LUISA 21/ CLALIP / FEDELA WATSON E LILY EVANS 98!! INOLTRE RINGRAZIO CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE CHI MI LEGGE SOLTANTO!! UN BACIONE!!
   
 
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