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Autore: LadyHeather83    05/09/2020    4 recensioni
Mai se nè andata dalla Capsule Corporation insieme a Pilaf e a Shu, dopo aver confessato a Trunks il suo segreto.
Può questo separarli per sempre?
Estratto dal 2^ Cap. “Ehi Mai a cosa stai pensando?” Pilaf interruppe i suoi pensieri porgendole un pezzo di pane.
Non mangiavano da giorni e quel pasto era l’unica cosa che era riuscito a racimolare, o meglio a rubare al panettiere lì vicino.
“Non ho fame” Gli disse senza prendere niente.
“Devi pur mangiare qualcosa” Le disse Shu ancora con il fiatone per la corsa appena fatta per seminare quel pover uomo che li aveva beccati sul fatto.
“ Se solo fossimo rimasti alla Capsule Corp., lì avremo avuto di tutto” Si lamentò Pilaf addentando qual pasto.
“Già…ma perché ce ne siamo andati?” Chiese Shu facendo la stessa cosa.
“Perché Mai si è presa una cotta per il ragazzino e …” Non fece tempo a finire la frase che gli arrivò un sonoro ceffone che gli fece la guancia rossa.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mai, Trunks
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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ALLA RICERCA DI MAI

*

Capitolo 18

*

Mai aveva trascorso la notte in bianco, continuava a girarsi e rigirarsi tra le lenzuola nervosamente.

Non si sentiva male fisicamente, anzi, da qual punto di vista stava più che bene, Dende le aveva guarito anche un paio di acciacchi che si portava dietro da qualche mese.

Qualche slogatura frutto di esercitazioni molto dure e prolungate, oppure di doloretti trascurati, dicendo “passeranno, non è niente di che”.

Aveva avuto una lunga conversazione con Teo, che fortunatamente sapeva essere di guardia, i turni li aveva preparati lei personalmente il mese prima e ne teneva una copia nell’agenda.

“Che cosa provi per lui?” Le chiese.

Ci fu un attimo di silenzio e la ragazza rispose solo dopo che Teo insistette con la domanda.

“Non lo so esattamente, però quando sono vicino a lui, ho come una strana sensazione nelle viscere”

“Dovresti essere grande abbastanza per capire che quello è amore, amica mia”

“Dici che si possa chiamare così?”

“Posso farti una domanda?” Chiese in modo amichevole, non voleva girare il dito nella piaga, ma doveva farle togliere quel dubbio.

“Spara”

“Quando, si insomma, tu e Miles stavate insieme, o anche prima, non provavi la stessa sensazione?”

“All’inizio si, mi faceva stare bene”

“Ti sei risposta da sola, e comunque siete due cretini”

“Chi?”

“Tu e Trunks. Quando eri in ospedale ed è venuto con me in caserma per prenderti delle cose, nel tragitto abbiamo parlato parecchio.” Confidò.

Mai rimase interdetta “E che ti ha detto?”.

“Non ci provare, non rivelo i segreti che mi vengono confidati”.

Aveva ragione, era l’unico ragazzo di cui si fidava, gli avrebbe affidato anche il pin del suo bancomat.

“Uffa” Protestò sbuffando.

“Mai” Richiamò la sua attenzione “…lo sai che ti voglio bene e che quello che desidero di più è la tua felicità, l’unico consiglio che ti posso dare è, che se hai un peso sullo stomaco, te lo devi togliere, parla con Trunks”.

“Non so se ci riesco, e se questo significasse perderlo per sempre?”

“Mai, parla con TrunksRipetè, non potendo dire di più.

“Lo farò, domani sono ad una festa a casa sua, vediamo se avrò occasione di stare sola con lui. Grazie Teo, sei un buon amico”

“Soldato Teo sempre pronto ad aiutare i deboli e gli indifesi” Se ne uscì con il suo slogan.

La sua amica rise di gusto, sapeva sempre come tirarle su il morale.

“Buona notte Mai”

“Buona guardia Teo”.

Si salutarono e la corvina potè finalmente chiudere gli occhi ed addormentarsi, peccato che ormai fossero le sei del mattino e che il sole stava sorgendo ad oriente.

*

Trunks passò a prendere Mai alle dieci in punto.

Ovviamente non suonò il campanello, ma passò direttamente dalla terrazza e ci trovò le ampie porte finestre spalancate, facendo entrare una fresca brezza mattutina.

La folata di vento più forte, le indicò che il glicine era arrivato e un brivido le percorse la schiena.

Lo aveva pensato tutta la notte e tutto quel rimuginare, quel girarsi da una parte all’altra senza trovare la giusta posizione, le avevano fatto perdere il sonno.

“Non potresti suonare come tutti i mortali?” Non era più abituata a certe cose, di solito quando suonavano o bussavano alla sua porta, doveva dare lei il permesso di entrare.

“Si…potrei…” Fece spallucce “…ma ci avresti messo un’eternità ad aprirmi, quindi, ho preferito così” Affondò nel divano di pelle, meglio mettersi comodi, aveva notato che Mai era ancora alle prese con il borsone, ci aveva messo solo un asciugamano e un costume di ricambio.

“Non hai pensato che per caso potevo essere nuda?” Sbraitò infastidita.

“Sinceramente no, però dai, mi è andata bene, indossi il costume” Sghignazzò per smorzare la tensione, anche se lo nascondeva bene, essere lì con lei, le aveva appena fatto venire le farfalle nello stomaco, e una grande forza di volontà lo fermò nello strappargli quel bikini nero glitterato che lasciava poco spazio all’immaginazione e farla sua su quel divano per tutto il giorno.

Prese una rivista frettolosamente dal tavolino di cristallo non curandosi dell’argomentazione che trattava.

Era maturata, e di parecchio.

Il seno le era cresciuto forse di una taglia in più da come lo ricordava e il sedere lo aveva più sodo e alto, complice sicuramente tanta palestra che era costretta a fare, la pancia piatta metteva in evidenza un accenno di addominali, senza farle perdere la sua femminilità e il suo corpo armonioso.

“Può andare?” Gli chiese parandosi davanti, cercando un giudizio sul costume appena indossato e il pareo.

“S-si stai bene” Balbettò arrossendo visibilmente, nascondendosi dentro il giornale.

“Benissimo, mi vado a mettere un vestito e poi andiamo” Sparì nel corridoio per raggiungere l’armadio nella camera da letto.

“Ti fermi da me stanotte?” Domandò quando la vide ricomparire saltellando.

Il cuore della corvina mancò un battito a quella richiesta ed impallidì d’un colpo.

“Stai bene?” Le chiese notando un’espressione strana in volto e delle occhiaie nere sotto gli occhi.

“Si certo, è che ho dormito poco, avevo tante cose a cui pensare” Aggiunse nel borsone il pareo nero “Dici che faremo tardi?”.

“Sai com’è mia madre quando organizza delle feste, si va avanti fino ad oltranza, e poi per cena, ha ordinato la pizza in quel locale dove ti piaceva tanto”

Già, era vero, nella sua mente erano bene impresse gli eventi di Bulma, invitava i suoi amici più stretti, e l’allestimento era sempre curato nei minimi dettagli, a volte esagerava, ma era fatta così.

“E poi se non hai dormito molto, sarai anche stanca, dai resta da me” Insistette trovando la scusa buona.

“Fammi prendere un cambio, se c’è la mia pizza preferita, non posso dire di no” Accettò, forse sarebbe stata l’occasione giusta per parlargli e dichiararsi finalmente a lui, da quella conversazione sarebbe dipeso anche la decisone di accettare o no l’incarico nella divisione della Città Dell’Ovest, quindi, non aveva altra scelta.

*

Quando misero piede nell’enorme giardino della residenza, vennero accolti da un enorme folla, che vollero salutare Mai e sincerarsi delle sue condizioni di salute.

Come Trunks, anche loro non la vedevano da dieci anni e non avevano sue notizie, fino alla settimana scorsa, quando avevano saputo della rapina alla banca e che il militare in pericolo di vita era proprio lei.

Furono per tutti ore di apprensione, fatte di continui sms e chiamate a Bulma, Trunks e Bra.

“Dai gente non soffocatela, starà con noi per tutta la festa, avrete tempo per chiederle qualsiasi cosa” Il glicine cercò di disperdere la folla con quella scusa.

“Grazie” Gli disse semplicemente.

“Tuffo a bombaaaaaaa” Urlò Goku gettandosi nell’enorme piscina, bagnando con la cascata d’acqua appena provocata, tutti i presenti.

“GOKUUUUUU” Urlarono tutti tra un misto di fastidio e divertimento, fortunatamente erano già tutti in costume, tranne i due nuovi arrivati e faceva parecchio caldo.

“Vieni, andiamo a portare questa borsa in casa” Propose Trunks a Mai che era fradicia.

La condusse nella piccola casetta adiacente a quella dove di solito era abituata ad entrare.

“Benvenuta in casa mia, vieni, ti faccio fare un giro”.

“Aspetta, sono tutta bagnata” Disse strizzandosi i capelli e togliendo all’ingresso i vestiti, che vennero riposti sullo stendino in un secondo momento ad asciugare al sole.

Trunks deglutì imbarazzato, le fece segno di seguirlo.

Si ritrovò davanti ad una piccola casetta, dotata di cucina, salotto, bagno e due camere, molto luminosa.

“Sistemati pure qua” Le indicò la camera adiacente alla sua “vado a togliermi questi abiti e a mettermi il costume”.

Mai non riusciva a togliergli gli occhi di dosso, i vestiti bagnati aderivano a quella figura perfetta in ogni centimetro.

“Ti sei sistemato bene” Gli fece notare cercando di distrarsi da quella figura.

“In realtà ci vengo solo a dormire” Disse infilandosi i pantaloncini.

“Lo immaginavo, non ti ci vedo che cucini” Sorrise.

“Perché no? Guarda che sono capace, ho anche il grembiule” Lo prese da un cassetto ancora rinchiuso nel cellophane.

Risero sonoramente tutti e due.

“Sei proprio scemo”.

“Dai torniamo alla festa, ho proprio voglia di farmi un bagno”.

*

La corvina in un primo momento si sentì un pesce fuor d’acqua.

Bra fu la prima ad avvicinarsi a lei, tra un selfie e un altro.

“Sono contenta che sei venuta” L’abbracciò amichevolmente.

“Sono contenta anch’io di vederti, come stai?” Le chiese sciogliendosi dall’abbraccio.

“Bene grazie. Te piuttosto! Un giorno faremo una lunga conversazione io e te, devi raccontarmi tutto”.

“Ehi ciao Mai” Anche Pan si unì a quel duo.

“Pan? Sei cresciuta e diventata una bellissima ragazza complimenti” Si meravigliò la mora, era incredibile come in dieci anni cambiano le cose e come bellissime bambine innocenti, si possano trasformare in donne, pronte a rubare il cuore di qualsiasi ragazzo.

“Grazie” Le sorrise, in realtà non ricordava molto di Mai, al contrario di Bra, lei frequentava poco la Capsule Corporation.

Voleva piuttosto chiederle come entrare nell’esercito, si insomma, voleva qualche dritta.

Non si meravigliò molto di quella richiesta, Pan, aveva ereditato dal sangue saiyan l’indole del combattimento e della sfida.

Volse uno sguardo alle donne che in quel momento si trovavano nella zona spa, ed incrociò lo sguardo di Chichi, la quale aveva intuito la richiesta della nipote a Mai, le fece segno con il dito che le avrebbe tagliato la gola, se avrebbe parlato di qualsisia argomentazione a riguardo.

Spaventata, si limitò a grattarle la testa e a dirle di aspettare qualche altro anno.

*

Mai si avvicinò al tavolo del buffet, oltre a non aver chiuso occhio, non aveva toccato cibo, prese un piatto di plastica rigida ed iniziò a riempirlo.

“E’ strano che hai deciso di farti viva ora” Le disse sprezzante la bionda che si era avvicinata a lei.

“Marron…ciao anche a te” Da piccole, non erano mai andate d’accordo, complice anche i sentimenti che entrambe provavano per Trunks.

Infatti, la corvina pensava che in questi anni, il glicine, avesse messo su famiglia proprio con lei.

“Con che coraggio ti ripresenti oggi qui, dopo tutto questo tempo? Non potevi startene a giocare alla guerra, ancora un po?” Chiese acida, era chiaro che la sua presenza, potesse ostacolare in qualche modo, il piano di conquista di Trunks, anche se quest’ultimo era stato chiaro fin da subito, con lei non ci sarebbe mai uscito.

“Sono stata invitata!” Rispose con naturalezza prendendo un mini hamburger. “E tu? Sbavi ancora dietro a Trunks? Io me le farei due domande se fossi in te, se non sei riuscito a conquistarlo in tutti questi anni…” Incalzò sfidandola.

Ricordava bene come da piccola le correva dietro e si arrabbiava se il glicine preferiva giocare con lei.

“Anch’io sono stata invitata, come sono stata invitata a quella prima e quella prima ancora.” Precisò cercando di farla ingelosire, oppure un pretesto per litigare, se si fossero scannate, forse Trunks avrebbe perso interesse per Mai, e finalmente si sarebbe accorto di lei.

La presenza di quell’oca bionda la stava infastidendo, e in quel momento non aveva bisogno di questo.

“Senti…non ho voglia di mettermi a litigare con te, al contrario tuo, non devo dimostrare niente a nessuno, cerchiamo almeno per oggi di andare d’accordo, non roviniamoci la festa” Lo disse, ma avrebbe tanto voluto farle volare due schiaffi in faccia per metterla al suo posto, ma quello non era ne il momento e ne il luogo adatto.

Le girò le spalle e se ne andò.

*

Si guardò attorno ed individuò una siepe alta qualche metro più in là della piscina, un posto perfetto per non venire disturbati ed importunati di nuovo.

Girò l’angolo e rimase impietrita in quanto pensava di non trovarci nessuno.

“Che vuoi?” Gli chiese quella figura dai capelli a fiamma.

“Scusa, non pensavo che il posto fosse già occupato, me ne cerco un altro”

“Aspetta, hai da mangiare?

“Non molto, ma se vuoi ne vado a prendere dell’altro” Mostrò a Vegeta il piatto.

“Hai svaligiato il buffet?” Chiese notando che nel piatto c’erano due salsicce, sei costine e due bistecche di sotto filetto.

Mai sorrise “L’ho fatto prima che Goku si avvicinasse al tavolo” Sapeva come sarebbe andata a finire, quel saiyan avrebbe fatto fuori l’intero banchetto in pochi istanti e a dargli un aiuto, sarebbero arrivati Whis e Lord Beerus che si stavano godendo la giornata a bordo piscina.

L’angelo sempre composto e in ordine, invece il suo protetto era spaparanzato al sole e divorava wurstel come se non ci fosse un domani.

“Vieni qua dai, mi farò bastare quello che hai portato” Mai prese posto accanto a lui, la sua figura così imponente e all’apparenza minacciosa, l’aveva intimorita i primi tempi quando viveva lì, ma poi cominciando a conoscerlo, aveva capito che era innocuo.

“Non pensavo ci fossi, ti credevo ad allenarti chissà dove”

“Sai che Bulma non me lo avrebbe permesso, preferisce che me ne stia rinchiuso da qualche parte in casa” Addentò una bistecca.

“Tu piuttosto, perché ti nascondi?”

“Non sopporto più le domande della gente”

“Se sparisci per dieci anni senza lasciare tracce, è normale che ti chiedano cos’hai fatto in tutto questo tempo.”

Aveva ragione, terribilmente ragione, non poteva pensare di fare la sua comparsa ad una festa dove c’erano tutte persone conosciute e che le volevano bene, e la sua dipartita e conseguente sparizione, passasse inosservata.

“Infatti non volevo venire, l’ho fatto per Trunks che ci teneva”

“Ha paura che sparisci un’altra volta”

“Ormai sa dove cercarmi se vuole” Addentò la seconda costina.

“Tipo adesso” Biascicò Vegeta prima che la siepe si dividesse in due.

“Che fate voi due qui?” Chiese sorpreso.

“Perché non si vede?” Domandò il padre facendo notare l’ultimo pezzo di carne che stava mangiando.

“Mai mi aiuti a prendere da bere?” Chiese Trunks cercando di portarla via da là, aveva bisogno di una scusa per parlarle.

“Si certo! Ci vediamo Vegeta, è stato un piacere rincontrati” Mai si alzò e seguì suo figlio al banco delle bevande.

*

“Ah mannaggia, è finita la birra” Le fece notare spostando le bottiglie vuote “Vieni, andiamo a prendere le casse in frigo”.

Entrarono in casa e Mai iniziò ad avvertire una sensazione di disagio nei suoi confronti, aveva anche le farfalle nello stomaco.

Gli osservava la schiena mentre era intento a chinarsi per prendere le casse di birra in frigo.

Trunks devo parlarti” Gli disse d’un fiato costringendolo ad alzarsi velocemente e sbattere la testa sulla mensola rompendola, in realtà furono tre parole che le uscirono senza pensarci, ma ormai la frittata era fatta, quindi era tempo di prendersi le proprie responsabilità.

Lui si voltò, sembrava che non aspettasse altro.

“Ti ascolto”

“Possiamo cercare un posto più appartato?” Dove si trovavano adesso non andava bene, le enormi porte finestre della cucina che davano sul patio e piscina annessa, non aiutava, troppi occhi indiscreti che guardavano.

“Aspettami in camera mia, intanto porto queste birre fuori”.

Obbedì.

*

Continua

*

Angolo dell’autrice: Buongiorno e buon sabato a tutti.

Grazie per essere arrivati fino a qui, finalmente Mai ha trovato il coraggio per parlare con Trunks e sembra intenzionata a raccontargli tutto, sarà veramente così? Per saperlo dovete aspettare settimana prossima…forse XD

Come al solito ringrazio chi, come al solito mi fa sapere cosa ne pensa, attendo le vostre impressioni con impazienza.

Intanto, vi ricordo che ho anche aggiornato l’altra mia long “Diventare forti”.

Vi mando un abbraccio

Erika

  
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