Fanfic su artisti musicali > Queen
Segui la storia  |       
Autore: Soul Mancini    05/09/2020    4 recensioni
[Raccolta di quattro piccole shot scritte in occasione dei compleanni dei Queen ♥]
Estate: tempo di sole e spensieratezza, tempo di giochi improvvisati per strada, di risate e di piccole avventure.
Brian, Roger, John e Freddie sono quattro bambini che abitano nello stesso vicinato e non vedono l'ora di animarlo con la loro allegria; sarà un'estate all'insegna di piccoli amici da accudire, programmi televisivi più o meno appassionanti, vecchie radio scassate e bauli che racchiudono infiniti mondi.
- La terza one shot, "La nostra nuova vecchia radio", si è CLASSIFICATA QUARTA al contest "Folclore d'Italia" indetto da _Vintage_ sul forum di EFP.
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Brian May, Freddie Mercury, John Deacon, Roger Taylor
Note: AU, Kidfic, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Tra Reale e fantasia
 
 
Happy birthday, Freddie ♥
 
 
 
 
 
 
“Ragazzi, venite qui! Vi devo far vedere una cosa!”
Brian e Roger, che se ne stavano stravaccati sul marciapiede con carta e penna nell’intento di giocare a tris, si scambiarono un’occhiata confusa quando sentirono il grido di Freddie risuonare nell’aria.
“Che cosa vorrà adesso?” si domandò Brian confuso, inarcando un sopracciglio.
“Andiamo a scoprirlo!” Roger si alzò e si stiracchiò appena. Qualsiasi fosse il motivo per cui Freddie li stava chiamando, lo ringraziò mentalmente: stava cominciando ad annoiarsi, ci voleva una bella novità in quell’afoso pomeriggio d’estate.
I due si avviarono verso l’abitazione del bimbo corvino e, non appena ebbero svoltato l’angolo, sgranarono gli occhi in preda alla confusione: Freddie, con l’aiuto di John che era accorso immediatamente, stava trascinando un vecchio e imponente baule sul vialetto di casa sua.
“Venite a darci una mano!” pigolò John, mollando la presa sull’oggetto per asciugarsi il sudore dalla fronte; a giudicare dal fiatone e dal volto arrossato, quel grande contenitore in legno doveva pesare parecchio.
Brian e Roger corsero subito verso di loro e presero a osservare il baule con fare curioso.
“Da dove salta fuori questo coso?” domandò il biondo, facendo scorrere le dita sul bordo del coperchio.
“Dalla mia soffitta” ribatté Freddie con orgoglio, incrociando le braccia al petto.
“E che cosa c’è dentro?” chiese a sua volta Brian, profondamente affascinato e interessato. Un sorriso sognante gli si era dipinto sul viso, la sua mente già fantasticava sui tesori che quello strano forziere poteva contenere – magari era addirittura appartenuto ai pirati!
“Portiamolo fuori, così poi lo possiamo aprire” propose Freddie, facendo un cenno verso la strada.
“Ma tu lo sai già?” insistette il riccio.
“Certo, io l’ho già aperto!” Freddie mise su un sorrisetto sornione e piegò appena la testa di lato.
“Ma non è giusto, sono curioso!” ribatté Brian, imbronciandosi e scrutando il suo amico con un’espressione da cane bastonato.
“Smettetela di perdere tempo e portiamolo fuori!” intervenne Roger, afferrando il baule per i lati e strattonandolo verso il cancelletto aperto; tuttavia riuscì a smuoverlo soltanto di pochi centimetri e si dovette aggrappare al braccio di Brian per non ruzzolare a terra. “Cavolo, ma cosa c’è qui dentro, piombo?”
John ridacchiò e lo aiutò a spingerlo.
Una volta sul marciapiede, i quattro bambini circondarono la cassa in legno e la scrutarono in silenzio per qualche istante, quasi spaventati da ciò che avrebbero potuto trovarci dentro.
“Va bene, siccome sono il proprietario lo apro io!” ruppe il silenzio Freddie, piazzandosi di fronte all’oggetto e sollevando la levetta in metallo che lo teneva sigillato. Non appena il corvino tirò su il coperchio, i suoi amici si fiondarono su di lui per poter guardare a loro volta.
“Ma sono…” mormorò Brian, estraendo dal baule quello che aveva tutta l’aria di essere un mantello rosso.
“Dei… costumi. Tipo quelli del teatro!” esclamò Roger, tuffandosi con la testa e le braccia in mezzo al tessuto colorato e le varie cianfrusaglie per poi afferrare una spada in plastica.
“Esatto, ci possiamo travestire da qualunque cosa!” strepitò Freddie con entusiasmo; afferrò un cappello da giullare e lo ficcò in testa a John, che intanto esaminava con occhio critico il contenuto del forziere.
Preso alla sprovvista, il castano si portò una mano sul capo e si voltò a osservare Freddie. “Questo dovresti darlo a Roger, è lui il giullare. Io non faccio ridere.”
“Ehi, scordatelo! Io non farò il pagliaccio, sono molto più importante!” sbottò il biondo piccato, brandendo la sua spada con fare minaccioso.
“Comunque,” riprese la parola Freddie, accostandosi a Brian e rubandogli il mantello dalle mani, “questo lo uso io! Perché, essendo il proprietario di questi costumi, sarò io a decidere i ruoli!” Tornò a frugare nel baule, per poi portarne fuori una maestosa corona dorata. “Io sarò il re!”
“Veramente, Freddie, quella è una corona da regina. Quella del re è diversa, ha le punte” gli fece notare John, osservandolo mentre si pavoneggiava con indosso il copricapo in plastica.
“Non fa niente, allora sarò la regina!” replicò il corvino senza scomporsi.
Roger scoppiò a ridere di gusto. “La regina! Sai che bello travestirsi da femmina!”
“Ridi, ridi…” borbottò Freddie, per poi voltarsi nuovamente verso il baule e scrutarne il contenuto. Quale ruolo avrebbe potuto assegnare agli altri?”
“E io? Non c’è un travestimento da astronauta?” chiese Brian con impazienza.
“Un attimo, tesoro, poi penso anche a te. Allora… Roger!”
“Dimmi!” saltò su il bambino con entusiasmo. “Io sarò il principe, vero? Sembro proprio un principe, io! Di quelli valorosi che vanno a sconfiggere i cattivi con la loro spada super affilata! E poi posso fare il principe azzurro perché ho gli occhi azzurri…”
“Tu sarai la principessa” lo interruppe Freddie, porgendogli un lungo e pomposo vestito rosa ricolmo di fiocchetti e brillantini.
Brian e John, nel vedere l’espressione indignata che si era dipinta sul volto di Roger, scoppiarono a ridere.
“E prendeva in giro Freddie perché si traveste da regina!” esclamò John, gettando un’occhiata complice al riccio.
“Ma perché la principessa la devo fare io?” sbottò Roger, sempre più corrucciato.
“Non discutere, io sono la tua regina e devi sottostare ai miei ordini!” lo liquidò in fretta Freddie, gettandogli tra le braccia l’abito.
“In effetti, Rog, potresti benissimo essere scambiato per una bambina! È il ruolo perfetto per te!” lo prese in giro Brian.
“Stai zitto, Louis Armstrong dei poveri!”
A quel punto Brian rideva così tanto che dovette sorreggersi a John per restare in equilibrio. “Guarda che l’astronauta che è arrivato sulla Luna si chiama Neil Armstrong, non Louis!”
“È uguale!”
“Silenzio!” li riportò all’ordine Freddie, recuperando la spada che Roger aveva gettato a terra poco prima. “Eleggo come principe… il signor Brian Harold May!” annunciò solennemente, consegnando al suo amico l’arma.
Lui sorrise. “Grazie!”
Roger sbuffò.
“Che hai da ridire? Brian è un vero gentleman, sarà un principe perfetto!” gli si rivolse Freddie.
“Quindi io e lui ci dobbiamo sposare?” commentò il biondo.
“Certo, amore mio!” cinguettò Brian tra le risate, affiancandolo e circondandogli le spalle con un braccio.
“E io invece cosa faccio?” chiese timidamente John, attirando l’attenzione di Freddie.
“Tesoro, te l’ho già detto prima: il giullare di corte!”
“Ma io non faccio ridere!” protestò lui, puntandosi le mani sui fianchi.
“Vedi, Deaky… per essere un giullare, e quindi intrattenere e divertire la tua regina, devi ingegnarti e fare battute intelligenti. È un ruolo importantissimo!” gli spiegò Freddie in tono serio, sistemandogli bene il cappello colorato sulla testa.
“Altrimenti possiamo scambiarci i ruoli” propose Roger, osservando con fare sprezzante il vestito che avrebbe dovuto indossare.
John ghigno divertito. “No, grazie, tengo il mio incarico.”
 
 
Seduto sul baule chiuso a mo’ di trono, Freddie osservava con fare estremamente soddisfatto i suoi amici: il travestimento più azzeccato era senza dubbio quello di Roger che, con i lunghi capelli biondi e il visetto dolce da bambina, stava davvero bene col vestito rosa da principessa.
Lui e Brian, che ovviamente stavano gerarchicamente al di sotto della regina, si erano seduti sul gradino del marciapiede uno accanto all’altro.
“Oh, avete visto, miei prodi? È già l’ora del tè!” cinguettò Freddie, per poi rivolgere un cenno a John. Quest’ultimo si avvicinò a loro con un vassoietto in plastica su cui era ordinatamente disposto un servizio da tè in miniatura, anche quello raccattato dentro il baule. Non avendo qualcuno che interpretasse il ruolo del servo, portare il tè era ruolo del giullare.
“A me nemmeno piace, il tè! E poi è estate, fa venire caldo! Abbiamo un gelato in questa corte?” si lagnò Roger.
“Non rompere, tanto lo devi bere per finta” lo zittì Freddie, per poi voltarsi nuovamente verso John e afferrare una tazzina in plastica dal vassoio con movimenti misurati. “Grazie caro!”
“E questi sono per il principe e la principessa!” esclamò il castano accostandosi a Brian e Roger, per poi posare tutto accanto a loro.
“Grazie, giullare Deacon!” disse Brian con un sorriso.
“Io non mi sto divertendo” borbottò Roger incrociando le braccia al petto.
“Hai sentito, giullare? La principessa si annoia! Facci ridere un po’!” colse la palla al balzo Freddie.
“Non in quel senso…” tentò di obiettare Roger, ma si costrinse a tacere quando notò l’espressione concentrata di John; era proprio curioso di sentire cos’avrebbe portato fuori per farli divertire.
Il castano si illuminò. “Ci sono! Ho trovato!” Fece una pausa a effetto e si schiarì la gola. “Einstein va al mare. «Che fisico!» commenta un bagnante quando lo vede passare.
Brian scoppiò a ridere di gusto, talmente tanto che a un certo punto si accasciò sulla spalla di Roger e fu costretto ad asciugarsi gli occhi dalle lacrime.
Freddie e Roger intanto si scambiavano occhiate confuse e perplesse.
“Io non l’ho capita” affermò Freddie dopo qualche istante.
“Nemmeno io. Ma era una battuta?” concordò Roger.
Che fisico! Perché Einstein è un fisico! Davvero non ci siete arrivati?” esclamò Brian ancora tra le risate.
“È stato Freddie a dirmi che dovevo fare battute intelligenti!” si giustificò John, scuotendo appena il capo e facendo tintinnare i campanellini del suo cappello.
“Hai visto, regina? Hai sbagliato ad assegnare i ruoli, dovevo essere io il giullare!” fece notare Roger tronfio.
“Veramente tu hai detto che non volevi fare il pagliaccio!” replicò il corvino.
“Non è colpa di Deaky se siete stupidi!” intervenne Brian, alzandosi per dare il cinque a John. I due si scambiarono un’occhiata complice, prima di scoccare un sorriso a Roger e Freddie.
“Okay, basta: questo gioco non è più divertente!” decise il corvino, mettendosi in piedi.
Gli altri tre non poterono fare a meno di sghignazzare.
 
 
 
 
♥ ♥ ♥
 
 
AUGURI FREDDIE *_________*
Non so se ora come ora abbia senso fargli gli auguri, ma io sono certa che li sentirà, in qualsiasi posto lui si trovi ^^
Ma non siamo qui per intristirci, anzi! Anche stavolta mi sono data all’idiozia potente con questa shottina XD
Ho deciso, per celebrare Freddie, di prendere la sua attenzione per i costumi di scena e riadattarla in stile kid! Scrivere di questi quattro alle prese con un baule pieno di travestimenti è stato trooooppo divertente!
Do qualche altra piccola spiegazione e notina prima di passare ai ringraziamenti ^^
Nel titolo ho cercato – vi prego ditemi che non è stato un tentativo fallimentare XD – di fare un gioco di parole tra ‘reale’ inteso come realtà e ‘reale’ inteso come famiglia reale, di cui appunto fanno parte regine, re, principi, principesse ecc…
Roger è la principessa perfetta, dato che più di una volta è stato scambiato per una ragazza quando era più giovane, e nel video di I Want To Break Free è assolutamente credibile vestito da donna XD
Poi… per quanto Louis e Neil Armstrong condividano lo stesso cognome, le loro professioni sono decisamente diverse: il primo un musicista, il secondo un astronauta… ora bisogna spiegarlo a Roger XD
E per la battuta di Einstein, so che è una cosa tremendamente idiota, ma avevo bisogno di qualcosa che Brian capisse nell’immediato e gli altri no AHAHAHAH ma sì, dai, diamo la colpa al fatto che in questa storia Rog e Fred sono dei bambini, mica possono essere informati su tutto :P
Che dire? Scrivere questa raccolta – le prime kidfic della sezione! – è stato davvero uno spasso, ho amato tantissimo immaginare questi quattro da marmocchi e gettarli in queste situazioni comiche! Davvero, adoro scrivere di loro ed è stato bellissimo festeggiare i loro compleanni in questo modo un po’ particolare, forse un po’ demenziale ma con tutto il mio cuore :3
E ringrazio voi, adoratissimi lettori, per avermi seguito in quest’avventura! Grazie a Kim, Evelyn, Carmaux, Izzyguns, ninfetta e chiunque giungerà fin qui, grazie ai lettori silenziosi e a chiunque abbia aggiunto la raccoltina alle liste, GRAZIE per apprezzare ciò che scrivere e per sorridere insieme a me! *_____*
Alla prossima avventura e ancora tantissimi auguri a Freddie – grazie per far tremare i cuori e le stelle con la tua meravigliosa voce ♥
 
 
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Queen / Vai alla pagina dell'autore: Soul Mancini