Libri > Hunger Games
Segui la storia  |       
Autore: Flamewolf2    05/09/2020    4 recensioni
Nuovo account, vecchia storia! Sono Flamewolf, ho perso i dati d'accesso della mia vecchia storia. La riprendo da qui, almeno finché il problema non viene risolto. Scusate il disagio.
La guerra è finita, ma Capitol esige vendetta. La gente ha la memoria corta, ha bisogno di promemoria...
Genere: Angst, Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Tributi di Fanfiction Interattive
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

4° giorno – pomeriggio

 

Ben Williams, tributo del distretto 10, 14 anni

Il topo più grosso che abbia mai visto mi si avvicina, ed inizia ad annusarmi con interesse, per poi guardarmi dritto in mezzo agli occhi. L'ha già capito, è proprio vero che agli animali basta veramente poco. Le caprette al pascolo riuscivano a capire se avevo avuto una giornata storta solamente attraverso il rumore dei miei passi, e la mia vicina un giorno mi ha raccontato che il suo gatto aveva capito prima di tutti che il nonno stava per lasciare questo mondo. Ora tocca a questo topo dare questo triste annuncio, ne sono certo.

Allungo la mano ancora sana verso l'animale, e ne accarezzo il muso con delicatezza. L'animale rimane fermo, accettando volentieri il mio affetto. È così carino e dolce, sono felice di aver passato i miei ultimi momenti con un amico. Mi mancava stare accanto ad uno di loro, mi sembra di stare lontano da casa da una vita. Quanto tempo sarà passato in realtà? Dieci giorni? O forse di più? Non ne ho idea, so solo che inizio a far fatica a ricordare. Come si chiamava quella mucca che ho visto partorire? Dove avevo trovato quell'agnello che si era smarrito? Manuel preferiva prendersi cura delle galline o delle pecore? Che odore avevano le torte della mamma? Che suono aveva la voce di papà? È tutto così confuso in questo momento... sento soltanto freddo, dolore, e sete, tantissima sete. La mia gola sta ardendo, la mia pancia sta brontolando, la mia testa sta urlando. Non ce la faccio più.

Sposto lo sguardo verso la ferita al braccio, quella procuratami da quel mostro, e rimango disgustato da quello che vedo. Era messa malino stanotte, ma l'esposizione a quella pioggia maledetta l'ha peggiorata di brutto. È gonfia, piena di bolle e di pus, ed è di un colore innaturale. Sposto la camicia ancora zuppa in modo tale da nasconderla. Non che in questo modo la situazione migliori, ma non vederla mi fa stare un pochino meglio.

Decido di sdraiarmi per terra, mi sento veramente tanto stanco. Le palpebre pesano un sacco, ma sono sicuro che se mi addormento, non mi sveglierò mai più. Non sarebbe però meglio così? È chiaro ormai che non potrò mai uscire vivo di qui, non potrò mai sconfiggere uno come Santos, e neppure gli altri ad essere onesti. Non sarò mai come lui, neppure se lo volessi. Non potrei mai alzare una falce contro un altro essere vivente, significherebbe rinunciare a tutto ciò a cui credo, e di conseguenza, smettere di essere me stesso. Che senso avrebbe continuare a vivere dopo essersi smarriti? Cosa rimarrebbe di me anche nella migliore delle ipotesi? La verità, è che ero già spacciato il giorno stesso in cui sono stato estratto, anzi, tutti lo siamo, perfino uno come Santos. Ricordo che i primi giorni faceva finta di essere una brava persona, sempre gentile e sorridente con tutti. Durante gli allenamenti mi aveva salutato un paio di volte, e una volta durante il pranzo mi aveva addirittura passato il sale con un sorriso sul volto. Era bravo a fingere, ma ora la sua maschera è caduta, e tutti sanno. Che vita potrebbe attendergli una volta tornato a casa, ora che si sa che è un essere diabolico e senza cuore? Avranno paura di lui? Gli gireranno alla larga? Gli sparleranno dietro alle spalle? Riuscirà a trovare moglie con la sua nuova fama? Almeno io sono sicuro che sarò pianto, perché non ho permesso a questo posto di cambiarmi, al contrario di Milo, pace all'anima sua. Neppure Iris è stata cambiata, ma onestamente non ne ha avuto neppure il tempo. Forse oserei dire che stata fortunata, almeno si è evitata tutto questo: l'angoscia, le notte insonni, la sete, il mangiare insetti, la paura, il veleno, l'essere braccata come un animale...

Sbuffo, non ho nemmeno la forza di piangere. Che situazione strana. Il giorno è cui tutto è iniziato, avevo pianto a dirotto, davanti a tutti. Continuavo a pensare a come sarebbe stato separarmi per sempre dalla mia famiglia, o come sarebbe stato vivere questo preciso momento, mentre in realtà sto bene, o meglio, pensavo fosse peggio. Forse è perché ho rinunciato ad ogni mio sogno o speranza. Tutto sembra distante e lontano, come se riguardasse qualcun altro. A dire il vero, mi sento... sollevato. A breve sarà tutto finito, ed otterrò finalmente del meritato riposo. Niente più dolore, niente più pioggia, niente più fame, solo... silenzio.

Un rumore familiare risuona nell'aula in cui mi sono nascosto. Sembra proprio... no, non è possibile.
Mi giro, ed intravedo una macchina radiocomandata venirmi incontro. Ancora? Mi stanno davvero inviando ancora degli aiuti dopo tutto? Come è possibile che ci sia ancora qualcuno che tifa per me? Voglio dire, ormai è ovvio che non durerò ancora a lungo!

Mi sforzo di sedermi, nonostante le vertigini e la debolezza, ed apro la scatolina argentata. Al suo interno trovo una borraccia piena d'acqua, limpida, fresca, e soprattutto sana. Insieme a questa trovo anche delle pastiglie, medicinali per il braccio suppongo.

Stringo gli oggetti al mio petto con tutte le mie forze, mentre una lacrima mi scivola giù per la guancia. Cosa mi è preso? Avevo appena accettato la mia prematura morte! Perché invece sto reagendo così? Se fossi coerente, rifiuterei questi regali, e mi lascerei andare! Eppure...

Apro la bottiglia, e ne bevo il contenuto fino all'ultima goccia. La mia gola inizia a cantare e a ballare, e sorrido io stesso quando avverto il liquido scivolarmi giù per l'esofago. Mando giù anche una delle pastiglie senza esitare.

Senza neanche rendermene conto, ho ricominciato a piangere. Sono proprio un bambino.

Provo ad asciugarmi la faccia, ma la camicia è completamente bagnata, non aiuta molto, anzi peggiora solamente la situazione. Sono un disastro sia dentro che fuori, chissà quante risate si staranno facendo i telespettatori. I capitolini mi hanno regalato un altro giorno di vita, ma non riesco a capirne proprio il perché. Che mi vogliano davvero bene, oppure vogliono solamente prolungare il loro divertimento? Chissà, lo scoprirò a breve in ogni caso.

 

Santos Mels, tributo del distretto 11, 17 anni

Provo a smuovere la testa dell'albino con un piede, ma mi rendo conto che questo corpo non è più molle come era all'inizio, anzi, è diventato rigido come il legno. È strano vedere come ci si trasforma dopo la morte, ha un non so ché di affascinante. Mi piacerebbe stare qui ancora, ed osservare meglio il lento decadimento di questo disgraziato, ma la verità è che ho già perso troppo tempo. L'ammetto, mi sono fatto tentare dal regalo degli sponsors, ed una cosa tira l'altra, sono rimasto qui a riposare, anziché andare a caccia della puttana che per poco non mi faceva fuori. Merda! Se sono ripenso di essere stato così vicino alla mia fine, mi viene ancora da urlare! Sarebbe bastato pochissimo, non ero troppo lontano da quel gruppo. Sarei potuto morire senza neanche un lamento, come quel povero idiota del ragazzo del distretto 4. Quando ho capito cosa stava succedendo, per un attimo mi sono sentito come allora, completamente indifeso. Era come quando ero un bambino, e quella merda di padre tornava a casa nuovamente ubriaco e nervoso, voglioso solamente di menare le mani. E proprio come allora, il mio primo istinto è stato come di cercare una credenza in cui nascondermi, sperando in quel modo di potermi salvarmi. Mi sono odiato in quel momento, mi ero ripromesso che non mi sarei mai più sentito in quel modo, che non avrei mai più subito, e che se la vita era uccidere o essere uccisi, allora mi sarei sporcato le mani di sangue senza alcuna esitazione. Eppure quella ragazza per un momento ha cancellato tutto, per un momento mi sono sentito nuovamente quel bambino impaurito. Puttana! La pagherà per questo, e non solo.

Do un altro piccolo calcio al ragazzo del distretto 6. L'ammetto, è stato in grado di sorprendermi. Era mingherlino, ben lontano nell'aspetto da un Logan o da un Jacob, eppure ha combattuto con tutte le sue forze, senza esitare neanche per un istante. Continuava ad urlare alla sua alleata di correre, era più preoccupato per lei che per se stesso. Non so che legame ci fosse fra i due, ma era ovvio che lui le volesse veramente molto bene, e nonostante questo, lei è fuggita. Io non l'avrei mai fatto. Se qui ci fosse stato Dam, con il cavolo che l'avrei lasciato a morte certa, anche a costo di rimetterci la mia stessa vita! Di cosa mi stupisco però? Gli esseri umani sono così; egoisti fino al midollo. Quando arriva il momento di entrare in gioco e di rischiare sul serio, anche le persone apparentemente più buone fuggono via. Basta guardare mia zia ad esempio, che non ha mai denunciato gli abusi di mio padre sebbene lei sapesse. Quella ragazza non deve essere molto diversa da lei. Più conosco le persone, e più mi disgustano, anche se grazie al cielo esiste un'eccezione a questo mondo. Mi manca veramente poco per poter tornare da lui... solo sette persone, sette! Quelli che sono rimasti però sono piuttosto pericolosi, ad eccezione del mio cucciolo del dieci, o non sarebbero ancora qui. Devo rimanere vigile, e continuare a concentrarmi, non devo abbassare la guardia.

Forse ho fatto bene a prendermi un momento per me e rilassarmi, effettivamente mi sento meno stanco adesso. Da quanto tempo non mi prendevo cura di me? Una volta lo facevo spessissimo...

Ho usato i vestiti che avevo trovato nel mio zaino e in quello di Milo per cambiarmi, e ora sono quasi completamente asciutto, ed inoltre la mia pelle è già tornata fresca e rosea grazie alla pomata degli sponsor. Mi ero un attimo preoccupato vedendola tutta rossa ed irritata, ma ora è già passato. È proprio vero che la medicina capitolina fa miracoli. Considerando che sono ancora armato, direi di essere in vantaggio almeno sulla metà dei tributi ancora presenti in gara. L'unico vero problema è la sete. Ora non ho più neppure l'acqua piovana a disposizione, e sto incominciando a sentirne gli effetti. La testa mi gira leggermente, e la gola è secca come un fottuto deserto. La mia pancia ha ripreso ha brontolare, supplicandomi di mettergli qualcosa dentro, anche delle stupide bacche, ma neppure quelle sono più a disposizione.

Ora che ci penso, nella palestra fino a qualche giorno fa c'erano un sacco di zaini, ricchi sicuramente di scorte alimentari, ma non è detto che ci siano ancora, né che il posto sia pieno di tributi in agguato. Dovrei andare a controllare sicuramente, anche se mi scoccia, sarà sicuramente pericoloso. Magari attenderò ancora un po', per il momento in fondo non mi sento così disperatamente bisognoso di cibo. Continuerò a riposare, e quando mi sentirò fresco come una rosa, passerò all'attacco.

Lancio un'occhiata al cadavere dell'albino. E se invece... Scoppio a ridere, no, è troppo perfino per me. Non credo che arriverei al punto di mangiare carne umana, anche perché so che dai racconti di sopravvissuti a tragedie immani, non ha neppure un buon sapore. Una ragione in più per finire questa storia il prima possibile. Appena tornerò a casa, comprerò un mucchio di carne, ed offrirò a Dam una grigliata fuori di testa, così ricca e grassa, che il suo odore si spargerà per tutto il distretto, facendo crepare di invidia quei gran sfigati. Se mi avanza qualcosa lo darò ai miei zii e a quel casinaro di Carlos. In fondo hanno almeno provato a farmi sentire uno di loro, temo di avere qualche piccolo debito nei loro confronti, ma poi basta. I miei atti di gentilezza verso il mondo si chiuderanno qui. Per quanto mi riguarda, appena giungerò alla mia nuova casa, mi chiuderò là dentro con Dam, e passerò il resto della mia vita a fotterlo, uscirò solamente per fare la spesa. Recuperò tutto il tempo perso con gli interessi. Ah! Quel culo mi chiederà pietà, lo giuro! Fuori di qui mi aspetta il paradiso, e me lo merito davvero dopo aver attraversato l'intero inferno!

Aspetterò ancora un po', e poi mi alzerò. Casa mi aspetta, ma prima ho ancora dei conti da saldare.

 

Isabelle Blackwood, tributo del distretto 9, 17 anni

Do un calcio ad un sassolino, continuando a sbuffare nel tragitto. Quegli stupidi! Non li sopporto! Per quanto mi sforzi, non riesco ad abbandonare quella maledetta sensazione! Non sono io quella ad essere nel torto, ma loro! Non sono una cattiva persona, sono solo determinata a tornare a casa! Se fossi così crudele come credono, avrei ucciso quelle due prima, ed invece non ho fatto niente! So che ho un debito nei loro confronti, soprattutto nei confronti di Annah, e nonostante tutto le rispetto, per questo non farò loro del male.

Do un altro calcio al sassolino, allontanandolo da me di qualche altro metro. E se rimanessimo solo noi tre? Scuoto la testa, chissene frega! Ho una promessa da mantenere, e neppure loro due mi possono distogliere dal mio obiettivo! Lo devo ad Eric! Mi rifiuto di credere che sia morto per niente!

Mi asciugo una capricciosa lacrima che sta cercando di sbucare fuori. Mi sento così sola, mi manca così tanto! Sono sicura che lui mi avrebbe capita e consolata! Uccidere quel ragazzo non è stato bello neppure per me! Io... ho dovuto farlo! È Capitol che mi ha costretta! Sono una brava ragazza, io! Certo, magari a volte mi comporto un po' da teppista, ho combinato la mia buona dose di guai, ma nulla di irrimediabile o imperdonabile. Quello che ho fatto non conta, non è un posto normale questo.

Tiro un altro calcio. Quel ragazzo non ha neppure provato a difendersi. Era come se lo volesse. Fanculo! Non possono giudicarmi! Intanto è grazie a me che ci sono due avversari in meno, uno dei quali era quello psicopatico del distretto 12. Chissà quante persone avrebbe ancora ucciso se non lo avessi fermato! Potrei perfino definirmi un'eroina! Non è giusto che mi senta così male per colpa loro!

Mi asciugo le lacrime con l'orlo della camicia pulita provata nello zaino del ragazzo del distretto 5. Grazie a lui sono almeno in parte asciutta. Un'altra ragione per considerare giusta la mia azione. Non sono un mostro, sono solo disperata. Dovrei smettere di piangere però. Ho finita la mia scorta d'acqua, non posso permettermi di disidratarmi, anche perché ora non posso più approfittare di questa maledetta pioggia. Posso soltanto sperare in un altro sponsor, o cercare di uscire viva da qui prima di morire di sete, non ci sono alternative. A meno che... la palestra, ma è ovvio! Era pieno di scorte lì, forse posso ancora trovare qualcosa!

Mi dirigo verso il centro della scuola, penso di ricordarmi ancora bene la strada per raggiungerla. Nella mia mano destra continuo a tenere stretto il mio coltello, in caso incontrassi altri tributi che hanno avuto la mia stessa identica idea. Non ho intenzione di certo di farmi uccidere da uno di loro! Chi rimane ancora di pericoloso? Amalia di sicuro, la cecchina del distretto sei, poi.. cavolo non conosco le abilità degli altri. Molti di loro però hanno ricevuto un voto alto, come la ragazza del dieci e il ragazzo dell'undici. Non dovrei però preoccuparmi né di Annah, né del ragazzo del dieci per lo meno. Penso di potercela fare davvero, in fondo ora mi sento perfettamente in forma! Certo ho un po' di fame e di sete, ma nulla di tragico, non più per lo meno. Mi è stata data una seconda possibilità, e non la sprecherò per nulla al mondo!

Sono quasi arrivata, quando mi accorgo della presenza di alcuni cadaveri, e di alcuni enormi ratti che li circondano. Mi tappo il naso per proteggermi dall'odore. Quei corpi sono a dir poco disgustosi. Sono gonfi, di un colore verdastro. I loro volti sono tumefatti, quasi irriconoscibili. I loro bulbi oculari sono protesi, le loro labbra sono gonfie e blu, mentre i loro vestiti sono sporchi di liquidi corporei. In diverse parti hanno chiari segni di morso. Aguzzo la vista, e riconosco in una delle ragazze (deve esserlo, ha una gonna!) i tratti della ragazza del distretto 12. Accanto a lei c'è anche il ragazzo del distretto 8, radicalmente cambiato. In vita aveva la pelle dorata, era muscoloso, e dall'aria virile mentre adesso... Riconosco anche quel bastardo di Cole, ed accanto a lui... no... non è possibile!

Mi getto sul suo corpo con il fiato sospeso. Osservo ogni dettaglio di quel corpo, mentre inizio a sudare freddo. Non è vero! Non è possibile, non può essere lui! Eppure i tratti sono quelli, così come i capelli biondi... Come è possibile? Come ha fatto la morte ha cambiare così tanto un ragazzo una volta così bello? Questo ammasso puzzolente non può essere lui! Eric! Che cosa ti hanno fatto? Sento le lacrime riaffiorare nuovamente, mentre la mia testa si riempie di immagini relative a quel maledetto giorno, in cui la mia impulsività l'ha condannato a morte. Perché è dovuto succedere tutto questo? Non doveva morire! Non meritava tutto questo! Grazie al cielo i suoi genitori non sono più fra noi, non oso immaginare quale sarebbe stata la loro reazione nel vedere il suo corpo! Ci permetteranno di riportarlo a casa una volta che tutto questo sarà finito? Ci permettano almeno di dargli un ultimo saluto? Un funerale, non chiediamo altro, una bara su cui poterlo piangere! Non è giusto che marcisca qua dentro! Almeno nella morte, deve essere libero!

Sento uno squittio. Mi volto. Uno stupido ratto gli sta mordicchiando le caviglie! È colpa sua allora se è ridotto in questo stato!

“Vai via!” gli urlo addosso dandogli una manata.

L'esserino urla di dolore, per poi andarsene lontano con la coda fra le gambe.

“Mi dispiace tanto, Eric!” affermo tremante mentre gli stringo la mano rigida e fredda “Non avrei voluto questo per te, meritavi molto di meglio. Vedrai io...” in sottofondo avverto nuovamente degli squitti, ma questa volta sono di più rispetto a prima.

Alzo lo sguardo, ed intravedo un esercito di ratti venirmi incontro. Sgrano gli occhi dal terrore. Oh, cazzo!

Mi alzo, ed inizio a correre, ma quei piccoli bastardi, sono veramente troppo rapidi.

“Lasciatemi in pace!” urlo quando ormai hanno raggiunto le mie caviglie, ed iniziano a mordermi con ferocia, fino a farmi uscire del sangue.

Stringo i denti, e provo a resistere al dolore. Continuo a correre, ma ormai ce li ho ovunque. Provo a guardarmi intorno, ma non vedo nulla su cui arrampicarmi per sfuggirli.

“Smettetela, smettetela!” urlo nuovamente, ma questi iniziano a mordermi ancora più forte, facendomi cadere per terra. I ratti iniziano a saltarmi addosso, mordermi i fianchi, le guance, le spalle. Li spingo via con le braccia, ma ad ogni ratto cacciato via, ne arrivano altri cinque. Sono troppi! Di questo passo, io...

“Aiuto, aiuto!” urlo, ma nessuno giunge in mio soccorso, sono sola.

I ratti continuano ad assaltarmi, i loro morsi diventano sempre più feroci e profondi. Urlo per il dolore mentre continuo a combattere. Non può finire così, non in questo modo! Ho promesso che sarei sopravvissuta, che ce l'avrei fatta, che avrei vissuto anche per Eric! Cosa mi rimane ora? Non voglio morire! Aiutami, per favore! Per favore...

 

Annah Erodis, tributo del distretto 1, 17 anni

Il maledetto xilofono suona di nuovo, facendo urlare disperata Amalia, la quale si copre le orecchie sperando in questo modo di non scoprire che sia la nuova vittima.
L'abbraccio, e la stringo con tutte le mie forze, soprattutto quando annunciano che la sfortuna è proprio Isabelle.

Proprio come pensavo, Amalia inizia ad urlare ancora più forte di prima, mentre le sue lacrime mi bagnano ulteriormente la camicia.
Le faccio timidamente cenno di far piano, ma la lilla non mi ascolta, ormai persa in un mondo oscuro in cui non riesco più a raggiungerla. Cosa faccio adesso? E se ci trovassero per colpa di una delle sue reazioni isteriche? Ho cercato l'angolo più nascosto ed oscuro della scuola, qui nei sotterranei, ma di questo passo verremo scoperte. Vorrei che si riprendesse in fretta, vorrei che tornasse la ragazza sorridente di prima, ma ho paura che quella Amalia sia ormai già morta. Un animo buono come il suo, non ha retto questo posto, e si è spezzato in mille pezzi. Mi accontenterei che tornasse lucida, quello sì, depressa ma ancora razionale. Ti prego, ragazza mia. I giochi si stanno avvicinando sempre di più alla fine, e non potrò proteggerti per sempre. Già... cosa farò se non si riprenderà? Non voglio abbandonarla, va contro tutto quello in cui credo, ma sarei pronta a sacrificare la mia vita per lei, dire addio alla mamma, ai miei sogni, e alla mia casa, per una che tutto sommato conosco da meno di una settimana? Dovrei vergognarmi di me stessa, sto facendo dei pensieri orribili! Cosa penserebbe di me papà? Già, papà... sarà davvero ancora vivo e costretto ad assistere a tutto questo? Cosa farebbe nei miei panni? Avrebbe trovato un modo per mettere fine a questo massacro, ne sono certa, ma io non ho il suo carisma, né il suo coraggio. Se alzassi la voce, mi ucciderebbero subito, e ho troppa paura per poter rischiare... E io che mi vantavo di essere la sua degna erede.... Sono solo un pagliaccio.

“Anche Isabelle è nella spiaggia” borbotta Amalia.

Sbuffo. Ancora questa spiaggia, ma di che cosa diavolo sta parlando? “Sì, tesoro, è in un posto migliore, insieme a Yuki” la assecondo facendola nuovamente calmare. Quella Isabelle... ho passato parte dei miei giochi a prendermi cura di lei, e questa una volta che si riprende, ci lascia per poi morire poco tempo dopo! Che sia un messaggio del destino per dirmi di essere più egoista?

Mi volto verso la lilla. Amalia ha iniziato a giocare con uno dei bottoni della mia camicia, vicino al punto in cui una volta c'era la mia amata collana, portatami via dagli strateghi come tutto il resto. Sembra così innocente in questo momento... le sue ciglia sono lunghe come quelle di un cerbiatto, i suoi occhi sono limpidi come il cielo, e le sue labbra sono rosee, e si stanno muovendo impercettibilmente, come se stesse canticchiando a sé stessa una ninna nanna. Come si potrebbe mai fare del male ad una creatura del genere? Sono propria una sciocca a pensare a cose cattive come abbandonarla, o peggio ancora, ucciderla.

La lilla si irrigidisce all'istante, e nasconde il volto nel mio petto. Mi volto confusa, ed intravedo una macchina radiocomandata color argento, la stessa usata dagli strateghi. Un aiuto? Meno male.

“È un regalo” sussurro ad Amalia sperando di tirarla su di morale “È per noi” aggiungo per poi dirigermi ad aprire la grande scatola.

Sollevo il coperchio, e trovo al suo interno due contenitori e delle posate. Nel primo contenitore trovo una zuppa calda, a base di legumi, in cui solo odore mi fa riempire la bocca di bava.

“La conosco!”squittisce improvvisamente Amalia, con le guance nuovamente rosee “Era uno dei piatti serviti al centro d'addestramento, un piatto tipico del distretto nove se non mi sbaglio” a pronunciare la parola nove, si rabbuia nuovamente, probabilmente per l'immediato collegamento ad Isabelle.

Le passo immediatamente la zuppa, prima che possa di nuovo piangere “Tieni, è calda, ti farà sicuramente bene”.

La lilla mi sorride debolmente, ed allunga la mano accettando in silenzio la mia offerta. Si è nuovamente chiusa in se stessa, non va per nulla bene. Forse sono solo pessimista, magari ha solo bisogno di un po' di tempo per gestire il lutto.

Apro il secondo contenitore, e trovo al suo interno una pappa rossastra, da cui emergono con chiarezza alcuni fagioli scuri e della carne. Carne! Da quanto tempo non ne mangiavo?

Mi riempio completamente la forchetta, per poi infilarmela tutta in bocca. Le mucose iniziano ad urlare a causa dell'improvviso calore. Cavolo, se è piccante! Devo dire però che mi sento già accaldata! Se l'obiettivo era scaldarci oltre che a nutrirci, direi che hanno fatto centro!

Tiro fuori la forchetta, e cerco di combattere contro l'impulso di sputare via il prezioso cibo.

Amalia mi guarda con un sopracciglio alzato, evidentemente confusa “È piccante” le spiego “Non sono abituata”.

La mia alleata annuisce distratta, per poi concentrarsi nuovamente sul suo piatto di zuppa. Una volta non avrebbe reagito così; mi avrebbe sicuramente proposto di scambiarci i piatti per venirmi incontro, o per lo meno avrebbe voluto assaggiarlo in preda alla curiosità. Non ci sono più dubbi. Questa ragazza non è la mia Amalia, è solo un involucro pieno di dolore e di disperazione. La mia lilla potrà mai tornare e prendere il posto di questo spettro? Purtroppo non è più rimasto così tanto tempo per poterlo scoprire.

Mi siedo accanto a lei, e mangio piano piano il mio regalo piccante. Solo il cielo sa che cosa accadrà.

 

 

 

Ultimo capitolo con una sola morte, ed ultimo capitolo con 4 pov. È stato un capitolo di transizione, lo so, ma penso che ci voleva dopo quello che è successo. Mi scuso anche se per questo è particolarmente corto. Con i capitoli introspettivi faccio fatica a raggiungere la lunghezza standard.

Ben doveva morire in questo capitolo, ma è stato salvato all'ultimo, e ho dovuto cambiare vittima.

Alla prossima!

 

Classifica:

24° Anona Dream, tributo del distretto 12, 17 anni, uccisa da Diamond (3 pov)

23° Iris Cruise, tributo del distretto 8, 15 anni, uccisa da Santos (3 pov)

22° Cole Mccalen, tributo del distretto 12, 15 anni, ucciso da Isabelle (2 pov)

21° Eric Murter, tributo del distretto 9, 18 anni, ucciso da Cole (3 pov)

20° Jacob Goldwell, tributo del distretto 8, 17 anni, ucciso da Logan (2 pov)

19° Cassandra Winsdor, tributo del distretto 2, 16 anni, uccisa da Diamond (3 pov)

18° Lucile Marshall, tributo del distretto 3, 17 anni, uccisa da un serpente velenoso (3 pov)

17° Annabelle Janice Mullins, tributo del distretto 5, 15 anni, uccisa da Violet (3 pov)

16° Violet Hardlock, tributo del distretto 11, 15 anni, uccisa da Kane (3 pov)

15° Milo Ruiz, tributo del distretto 7, 18 anni, ucciso da Santos (4 pov)

14° Kane Wave, tributo del distretto 5, 18 anni, ucciso da Isabelle (4 pov)

13° Diamond Johnson, tributo del distretto 1, 18 anni, ucciso da Dingir (4 pov)

12° Yuki Reed, tributo del distretto 4, 18 anni, ucciso da Zerene (3 pov)

11° Melody Russell, tributo del distretto 7, 16 anni, uccisa da Zerene (5 pov)

10° Jordan Cold, tributo del distretto 6, 17 anni, ucciso da Santos (4 pov)

9° Logan Arrow, tributo del distretto 2, 17 anni, ucciso dalla pioggia acida (5 pov)

8° Isabelle Blackwood, tributo del distretto 9, 17 anni, uccisa dai ratti (5 pov)

 

 

Alleanze:

I giusti: Amalia, Annah

Solitari: Santos, Dingir, Daisy, Zerene, Ben

 

Masterkiller:

Santos (3 uccisioni)

Altro (3 uccisione)

Diamond (2 uccisioni)

Isabelle (2 uccisioni)

Zerene ( 2 uccisioni)

Dingir (1 uccisione)

Cole (1 uccisione)

Logan (1 uccisione)

Violet (1 uccisione)

Kane (1 uccisione)

 

Feriti:

Tutti- tranne Annah, Amalia e Dingir- (più o meno fame e sete)

Tutti -tranne Dingir, Zerene e Santos – (leggere ustioni, infreddoliti e bagnati)

Ben (demoralizzato, fame)

Amalia (mentalmente instabile)

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: Flamewolf2