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Autore: Amy2205    11/09/2020    2 recensioni
Albus, James Sirius e Lily Luna sono i tre fratelli più famosi del mondo magico. Ma cosa succederebbe se di colpo si stancassero di tutta quella popolarità? E se una nuova minaccia avanzasse sul mondo magico, saranno i tre eredi del famoso Harry Potter in grado di salvarsi senza l'aiuto del padre?
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Alice Paciock, James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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I primi raggi di sole cominciarono a farsi vedere oltre il profilo delle montagne inglesi, preannunciando una giornata soleggiata. Scorpius si svegliò quella mattina nel suo letto a Malfoy Manor. Stette immobile per alcuni secondi, concentrandosi sul suo respiro. Si mise a sedere e si sfregò gli occhi.

-Fa che sia tornato- mormorò senza sapere esattamente chi pregare.

Posò i piedi sulle mattonelle fredde e senza cercare le ciabatte si alzò e si avviò verso la camera dei genitori. Quando si trovò davanti alla porta si bloccò. Una mano lasciata a mezz’aria e i denti che mordicchiavano le labbra. Con la mente ricordò quando era piccolo e aveva paura di quel castello enorme e oscuro e spesso di notte sgattaiolava tra le braccia della madre. Chiuse per un attimo gli occhi e poi facendosi forza aprì piano la porta. Infilò nel piccolo spiraglio il volto e con lo sguardo andò subito al letto dei genitori.

-Cazzo- bisbigliò, chiudendo la porta silenziosamente e cominciando a correre verso la sua camera.

Scorpius era preoccupato e talmente concentrato sulla figura del padre che non si accorse nemmeno che piccole lacrime stavano colando lungo le sue guance pallide.
 
 
 
Rose quella mattina si era svegliata presto e senza troppe cerimonie si era vestita e si era diretta a Grimmauld Place. Era dalla festa di Thomas che si stava preparando per quel momento. Sarebbe andata da Thomas e gli avrebbe spiegato punto per punto perché aveva provato a baciarlo e poi avrebbe richiesto a Thomas delle scuse. Infondo lei non aveva sbagliato, semmai era stato il ragazzo a darle dei segnali sbagliati. Tutti quei pomeriggi per librerie e conferenze non erano significati nulla? Impossibile. Rose aveva sentito che il legame tra i due non poteva essere solo pura amicizia o interesse per il sapere. No, ci doveva essere qualcos’altro e Rose era ben intenzionata a scoprire cosa fosse. Si guardò un’ultima volta allo specchio e poi salutando Hugo si smaterializzò davanti alla casa dei cugini. Inspirò e ripassò mentalmente il discorso che si era preparata e poi suonò il campanello.

-Jam… ah ciao Rose!- un Albus balbettante e apparentemente deluso le aprì la porta.

-Ciao anche a te! Felice di vederti- disse con sarcasmo la ragazza entrando nella casa.

Albus le fece largo nel corridoio e poi le spiegò.

-Scusa… è che non so dove sia finito James e sono un po’ preoccupato…-

-Tu preoccupato per James?!- disse ridendo la rossa, convinta fosse una battuta.

Albus però non sembrava scherzare e anzi aveva un viso veramente preoccupato. Rose si diede mentalmente della stupida e mise una mano sulla spalla del cugino.

-Perdonami… è successo qualcosa?-

Albus ci pensò un po’, non sapeva se fosse corretto raccontare la faccenda a Rose. Dopotutto però era per colpa della mania di Lily di tenere tutto segreto che era successo quel casino. Così guardò la cugina, infilandosi le mani nelle tasche dei pantaloni.

-James ha scoperto di Lily e Scorp… diciamo che non è finita bene. Ora Lily è tornata a casa di mamma e papà per paura di trovare James arrabbiato… ma di James non c’è traccia-

Rose spalancò la bocca. Questa proprio non se l’aspettava. Poteva solo immaginare come si poteva sentire Lily, così aggrappata a quel segreto vitale.

-Mi dispiace… purtroppo credo che James abbia solo bisogno di tempo-

Albus annuì.

-Ma dimmi invece, cosa ci fai qui?-

Rose sembrò ricordarsi solo in quel momento il motivo per cui si trovava a Grimmauld Place.

-Si… giusto… c’è Thomas per caso? Dovrei parlargli…-

Albus la guardò accigliato.

-Penso sia in camera sua… è successo qualcosa?-

Rose si avviò verso le scale.

-Oh nulla di che, volevo solo invitarlo ad una conferenza-

Albus annuì e senza notare il lieve rossore che stava imporporando le guance della cugina, tornò in cucina.
 
 
 
Quando Scorpius bussò alla porta del famoso Harry Potter, facendosi strada tra decine di paparazzi agguerriti, si aspettava di tutto ma non di certo che fosse Lily ad aprirgli la porta.

-Tu?- chiese sorridendo dolcemente.

La ragazza cercò di sorridergli in risposta, ma gli occhi un po’ arrossati e un lieve tremore la tradirono. Scorpius le prese istintivamente le mani, preoccupato.

-Che è successo?!- sussurrò, serrando deciso le piccole mani della ragazza tra le sue.

Lily non fece in tempo a rispondere che una voce fece capolino.

-Lils tesoro, chi è?-

La ragazza si liberò dalla presa del biondo e voltandosi entrò nella casa.

-Scorpius-

Ginny e Harry accorsero nel salotto senza capire ma immaginando che Scorpius dovesse essere lì per un qualche motivo importante. Il biondo salutò educatamente i due coniugi che oramai conosceva abbastanza bene, poi lanciò un’occhiata alla ragazza cercando di decifrarla.

-Che sorpresa Scorpius… tutto bene?- chiese Harry, rompendo il silenzio.

Il biondo tornò a fissare l’uomo e torturandosi le mani, cercò di sostenere lo sguardo del prescelto, così uguale a quello di Albus.

-Ecco… in realtà no, sono qui per mio padre… è scomparso-

Lily si portò le mani alla bocca, mentre Harry e Ginny si lanciarono uno sguardo carico di preoccupazione.

-Manda un gufo ad Hermione-

Scorpius avrebbe tanto voluto ribattere, dire che non c’era bisogno di scomodare il ministro, ma in fondo Harry aveva ragione. Erano settimane che suo padre non si faceva più vedere.
 
 
 
Rose e Thomas si stavano fissando in silenzio da un bel po’, mentre finivano di piegare il bucato asciutto. Rose usava la bacchetta e rimanendo composta mentre Thomas cercava di piegare alla bell’e meglio i panni usando le piccole mani ossute.
 
-Allora… se la memoria non mi inganna immagino che tu voglia delle spiegazioni…-
 
Rose ringraziò il cielo che Thomas avesse rotto il ghiaccio così.

-Esattamente-
 
Thomas rimase in silenzio finendo di piegare quello che doveva essere un vestito di Lily.
 
-Mi sono comportato come uno stronzo e mi dispiace. Io non sono così. Tu non te lo meriti, hai fatto così tanto per me da quando sono così… è solo che Rose… tu non mi piaci-
 
-Oh…- un sussurro di delusione uscì dalla bocca della rossa.
 
-Non fraintendere. Sei una ragazza carina, dolce, molto intelligente… ma non sei il mio tipo-

-Purtroppo per me non sono come Lily- disse ignorando lo sguardo infastidito di Thomas -Quelle come lei piacciono a tutti-

Thomas non disse niente per qualche minuto, poi disse:

-Rose a me non piace nemmeno Lily…-

-Si in effetti non è proprio il tuo tipo- lo interruppe lei.
 
Thomas sbuffò.
 
-No Rose… non hai capito… a me non piacciono quelle come te e Lily…-
 
Rose si fermò un attimo e scrutò Thomas. Cosa intendeva dire?
 
E se…
 
Furono pochi attimi. Rose vide davanti a sé Thomas rifiutare il suo bacio. Lo vide mentre declamava ad alta voce Oscar Wilde, lo vide mentre scrutava di nascosto Albus… e poi vide Albus davanti a sé con il fiatone che le agitava in faccia un pezzo di pergamena.
 
-Rose corri, gli zii hanno bisogno di noi!-
 
 
 
 
James non sapeva esattamente da quanto fosse sveglio. Si sentiva molto stanco e debole, gli occhi erano arrossati e anche i suoi muscoli erano desiderosi di un bel materasso soffice. Eppure la sua giovane e brillante mente era iperattiva. Troppo attiva. James non riusciva a trovare un momento di pace e di lucidità. Cercava di combattere contro il suo stesso cervello che saltava da un’idea all’altra ma è difficile annientare il nemico se il nemico si trova nella propria testa. Sbuffò e cercò di ricomporsi, sentendo dei passi avvicinarsi. Non fece nemmeno in tempo a voltarsi completamente che una figura aleggiava dietro di lui.
 
-Hai un ottimo udito… dote molto importante per i maghi- disse l’uomo vestito di nero, portandosi accanto a James.
 
Il ragazzo lo scrutò eppure non riuscì a riconoscere il mago oscuro.
 
-Avrei anche un’ottima vista se non ti fossi incantato il volto… non vi fidate ancora di me?- chiese James, intuendo che tutto in quella catapecchia fosse incantato.
 
Il mago rise amaro.
 
-Beh diciamo che la fiducia bisogna conquistarsela-
 
-Ho abbandonato la mia famiglia, penso che questo possa bastare-
 
-Hai abbandonato la tua famiglia o sono loro che hanno abbandonato te?-
 
James scosse la testa e si voltò verso la finestra. Era inutile dialogare con quell’uomo, sapeva sempre rigirare le cose come voleva. Non passarono molti minuti che altre due figure velate apparvero nella sala. Nessuno però sembrò mostrare molta attenzione a James, probabilmente nemmeno l’avevano riconosciuto. In effetti anche lo stesso James era curioso di guardarsi allo specchio, oggetto che mancava in quella casa. Chissà cosa si era conservato del suo aspetto iniziale. Il ragazzo non potè nemmeno concludere questo pensiero che una figura anziana e traballante entrò nel salone. Tutti scattarono verso il lungo tavolo che stava al centro della stanza e così anche James li seguì. Appena il vecchio si sedette calò il silenzio, in attesa di qualcosa.
 
-Novità?- chiese poi il vecchio.
 
James lo fissò di nascosto. Sentiva di averlo già visto da qualche parte. Era indubbiamente molto vecchio, il volto pallido era decorato da decine di rughe, aveva gli occhi azzurri come il ghiaccio e capelli biondi platino. In gioventù doveva essere senza ombra di dubbio un bel ragazzo.
 
-Le migliori possibili- rispose un uomo seduto vicino al vecchio.
 
-Allora?- chiese spazientito.
 
-Sembrerebbe che il piccolo Malfoy si sia rivolto a Harry Potter e che tra qualche ora partirà la missione di ricerca-
 
James sentendo nominare il padre si ridestò ma subito qualcosa nella sua mente scattò e tornò ad osservare il vecchio, concentrandosi sulle mani tozze e coperte da tatuaggi.
 
-Bene… in tal caso dovremo solo aspettare un indizio che ci avvisi dove si trovino esattamente dopodiché attaccheremo- disse conciso l’uomo anziano.
 
Le figure scure annuirono tutte. Solo uno, che stava seduto accanto a James tentennò un attimo.
 
-Ma signore… come faremo a sapere dove e quando Harry Potter si troverà esattamente?-
 
Tutti si voltarono verso di lui incenerendolo con lo sguardo. Il vecchio invece scoppiò a ridere di una risata tetra che raggelò il sangue a James.
 
-Dubiti di me?-
 
-No signore…- tentennò ancora.
 
-Non preoccuparti è questione di attimi e riceveremo un indizio di luce e finalmente in una sola mossa porremo fine alla dinastia dei Malfoy… stupidi e vigliacchi e con un po’ di fortuna anche Harry Potter-
 
James si alzò di scatto e tutti si voltarono verso di lui. Il vecchio sorrise soddisfatto e dopo un suo veloce gesto della mano, quasi impercettibile, James tornò a sedersi composto e silenzioso. I suoi occhi vagarono lontano e la sua mente lottava contro un nemico invisibile ma troppo forte in quel momento. Dopo questo piccolo teatrino apparve dalla finestra un cavallo fatto di luce che trottò attorno al tavolo e poi si fermò vicino a James, la figura aprì appena la bocca e da questa ne uscì la voce di Ginny:
 
-James non ho idea di dove tu possa essere ma raggiungi tuo padre ad Arran… è urgente!-
 
James spalancò la bocca ed allungò una mano verso il cavallo, ma questo svanì nel nulla prima che il ragazzo potesse toccarlo. James rimase spiazzato, la voce calda e preoccupata di sua madre lo portò per un attimo alla lucidità. Cosa ci faceva lì? Perché era così arrabbiato? Cosa era quel sentimento che lo stava divorando internamente?
Fu solo un attimo però perché poi tutto divenne nuovamente cupo e pesante.
 
-Signori ecco a voi l’indizio… andate-
 
Molti dei Mangiamorte balzarono in piedi e si smaterializzarono. James esitò un attimo e poi scomparve nel nulla.
 
 
 
 
Casa Potter era molto animata in quel momento. Hermione faceva avanti indietro per il salotto interrogando in continuazione Scorpius, che seduto sul divano cercava di dare più informazioni possibili. Ron nel frattempo annotava tutto e Harry cercava una pista da seguire. In tutto ciò Ginny e Lily facevano avanti e indietro dalla cucina, portando scorte industriali di caffè per favorire l’attività dei neuroni. Scorpius spiegò che il padre mancava da settimane da casa, era partito per un viaggio di lavoro ad Arran nel nord della Gran Bretagna e da lì non aveva più dato notizie di sé. Dopo un’ora e mezza il magico trio sembrava soddisfatto.
 
-Malfoy era cambiato… questa sparizione ha di sicuro a che fare con quei pazzi degli ultimi seguaci di Voldemort- disse Harry con il suo tono calmo e piatto.
 
Hermione e Ginny annuirono sospirando.
 
-Dobbiamo pensare però che sono settimane che non si fa vivo… potrebbe… accidentalmente…- cominciò Ron.
 
-Ronald!!- lo zittì immediatamente Hermione, facendo cenno con la testa verso Scorpius che sembrava rendersi conto solo in quel momento di quell’opzione.
 
Il rosso ammutolì davanti allo sguardo della moglie e cominciò a chiacchierare con Harry su chi chiamare di auror per andare a cercare Malfoy.
 
-Forse… ho sbagliato. Dovevo venire prima…- mormorò Scorpius guardando le tre donne.
 
Hermione e Ginny lo guardarono con amore, come se fosse loro figlio. Lily invece in quel momento avrebbe tanto voluto abbracciarlo e stringerlo forte a sé, ma non osava, ancora bloccata da quel suo amore per il segreto. Ovviamente Scorpius lo sapeva e infatti le sorrise debolmente, sperando di farle capire che aveva compreso il suo comportamento freddo.
 
-Beh dobbiamo andare ad Arran il prima possibile. Ginny manda un patronus a Teddy, James… Albus e Rose- disse Harry alzandosi in piedi.
 
-Solo loro?- chiese Ginny preoccupata.
 
-Non voglio che si mobiliti l’intero ministero… è una questione delicata e meno persone sanno meglio è-
 
Ginny annuì nonostante avesse dei dubbi e mandò dei patronus ai due figli e a Teddy.
 
-E una volta che saremo là?- chiese Lily preoccupata.
 
Harry la guardò con dolcezza e paura. Stava mandando i figli al macello? Si stava comportando esattamente come Albus Silente aveva fatto con lui?

-Dovrete essere pronti a tutti, se ci stiamo mobilitando noi è molto probabile che anche qualcun altro si stia dirigendo verso Arran- rispose Hermione in tono serio.
 
-E cosa dobbiamo fare in quel caso?- chiese Scorpius.

Lily sentì un groppo di preoccupazione bloccargli la gola: non potevano macchiarsi le mani di sangue, certo c’era in ballo la vita del padre di Scorpius, ma era giusto a neanche vent’anni uccidere? Eppure i suoi genitori e i suoi zii non avevano fatto la stessa cosa, per imporre il bene sul male? Ma si può parlare di bene quando ci si macchia le mani di sangue? Lily impallidì a quelle domande, era un auror e non si sentiva pronta ad uccidere. Né Harry né gli altri adulti risposero a quella domanda.
 
Dopo quella breve riunione in salotto Lily era andata a prepararsi in camera sua. Scorpius era stato inizialmente in salotto silenzioso, ascoltando i discorsi di Ginny ed Harry, poi notando che nessuno stava badando a lui era sgattaiolato al piano di sopra. Silenziosamente aveva raggiunto la stanza di Lily memore di tutte quelle volte che si era smaterializzato di nascosto nei giorni estivi nel cuore della notte. Aprì appena la porta e infilò la testa, fece vagare lo sguardo per tutta la stanza, finchè la trovò con in mano il pigiama che osservava fuori dalla finestra sovrappensiero. Scorpius entrò in punta di piedi e senza che lei potesse abbandonare i suoi pensieri profondi la abbracciò stretta a sé e fece aderire il suo petto con la schiena della ragazza, chiudendo gli occhi per un istante e facendosi cullare dal respiro di lei.
 
-Scorp…-
 
-Si?- rispose lui con gli occhi chiusi.

-Secondo te dovremo uccidere?-

Scorpius si staccò da lei e la fece voltare dolcemente. Le portò una ciocca di capelli rossi dietro l’orecchio e la osservò silenzioso mentre gli occhi di lei scappavano dalle iridi grigie del ragazzo.
 
-Spero di no… ma se dovesse diventare necessario temo di si- disse.

-È che io…insomma… non penso di essere in grado di uccidere una persona-
 
-E questo è sicuramente uno dei tuoi grandi pregi-
 
-Si però… io penso che non riuscirei mai a farlo… Scorp… anche se si trattasse di … non lo so- disse poi scuotendo la testa delusa e allontanandosi dal ragazzo.
 
Il biondo la osservò mentre si allontanava da lui e andava a sedersi sul letto. C’era qualcosa che non andava ma Scorpius non riusciva a capire che cosa fosse, perché era certo che il malumore della ragazza non fosse causato solamente dalla scomparsa di Draco.
 
-È così necessario dover uccidere qualcuno?- chiese Lily.

-Purtroppo è necessario quando tutto il possibile che hai fatto non è stato sufficiente-
 
Lily annuì e si guardò le mani che avevano preso a tremare.
 
-Solo… io non sento di avere il potere decisionale per poter porre fine a una vita, capisci?-
 
Scorpius si sedette accanto alla rossa e le prese le mani tra le sue.
 
-Ma Lily… noi stiamo lavorando per creare un mondo migliore, noi non uccideremmo nessuno. Noi combattiamo per validi motivi tutti i giorni… e anche se forse potrà capitarci di uccidere qualcuno, lo dobbiamo fare pensando che siamo dalla parte della ragione…-
 
Lily annuì e poi alzò lo sguardo verso Scorpius, per la prima volta quella mattina.
 
-James sa di noi…-
 
Scorpius per un attimo rimasto di sasso ma poi abbracciò di slancio la ragazza.
 
-Non l’ha presa bene… ma io ora sono così stanca di questi segreti, stanno uccidendo piano piano la mia famiglia-  

-Lo so… forse è giunto il momento di prendere una decisione e dirlo ai nostri parenti- bisbigliò lui, carezzandole la testa.

Riprese ad accarezzarla in silenzio, sentendola calmarsi lentamente.  Lily si rilassò contro di lui, chiudendo gli occhi e sospirando piano annuendo poi con la testa.  Dopo qualche attimo Lily sgusciò via dalla presa del ragazzo e gli cinse il collo con le proprie mani e fregandose che al piano di sotto ci fossero i genitori e gli zii si gettò sulle labbra del ragazzo dando inizio ad un bacio furioso.  In un attimo Scorpius si ritrovò sopra di lei mentre le sue mani scivolavano sotto la maglietta bianca, andando a toccare quella pelle che conosceva a memoria.  Nel mentre le labbra di lui scesero lungo la mascella fino al collo, baciandolo e mordicchiandolo mentre la teneva inchiodata contro il letto. Con un ginocchio le aprì le gambe, posizionandosi fra di esse e continuando a baciarla, la mano che dal ventre risaliva e sfiorava il ferretto del reggiseno e la sua pelle morbida.

-Ehi…- cercò di calmarsi un attimo lei, mentre Scorpius si staccò subito.
 
I due si sedettero sul letto uno accanto all’altro con il fiatone e rossi in volto.
 
-Magari non ora…- disse lei un filo imbarazzata.
 
-In effetti non sarebbe il migliore dei modi per far sapere ai tuoi che stiamo insieme-
 
Lily rise e poi lasciò un bacio leggero sulle sue labbra. Da quel piccolo tocco però il bacio divenne più profondo ma il tutto venne nuovamente interrotto dalla voce di Harry che urlava al piano di sotto che era giunto il momento di andare. Arrossendo appena Lily e Scorpius si staccarono e scesero al piano di sotto.


 
 
 
Lily aprì gli occhi e vide attorno sé solamente alte scogliere bianche e mare. Un forte odore di salsedine appestava l’aria. La ragazza si guardò attorno e vide vicino a sé Harry, Ron ed Hermione che avevano già cominciato a controllare l’isola. Teddy si muoveva cauto coprendo le spalle al trio. Apparvero poi Albus e Rose, quest’ultima con il volto un po’ sconvolto. Lily corse da Albus mentre appariva anche Scorpius che sembrava agguerrito.
 
-Al… che ne pensi?- chiese Lily abbracciandolo velocemente.
 
Il ragazzo scosse la testa e strinse la presa attorno alla bacchetta.
 
-Tu come stai?- chiese poi riferendosi a Scorpius, che aveva cominciato ad avviarsi verso Teddy.
 
-Comincio a perdere le speranze…- disse il biondo senza guardare negli occhi l’amico.
 
Lily gli si avvicinò e gli prese timidamente la mano senza dire nulla. Scorpius la guardò di nascosto e gliela strinse forte. Mentre camminavano in silenzio Lily si diede mentalmente della stupida per non essersi preoccupata per lui e per essersi curata solamente di sé stessa. In camera sua era stato lui a consolarla a causa della sua paura di uccidere e lei non aveva fatto nulla per lui, non gli aveva nemmeno chiesto come stava. Sbuffò e si strinse di più nella presa del ragazzo. Camminarono per dieci minuti in silenzio. Tutti pronti a scattare al minimo rumore e proprio quando le speranze si stavano riducendo il magico trio intravide qualcosa nel mezzo di una radura.
 
-Ragazzi di qua!- fece cenno Teddy, indicando ai cugini il corpo esanime di Draco Malfoy che giaceva nel prato.
 
 Scorpius corse verso la sagoma del padre abbassando la guardia.
 
-Respira ancora, stai tranquillo… è solo privo di sensi- gli disse Ron, mentre si accucciava per cercare delle ferite o dei tagli lungo le braccia malamente coperte dalla camicia.
 
Il biondo strinse la mano del padre e tirò un sospiro di sollievo. Era vivo. Certo era malconcio, privo di sensi, svenuto da chissà quanto tempo ma respirava. Scorpius aveva temuto di essere divenuto orfano di padre e invece ecco il padre che credeva di aver perso, respirare malamente tra le sue braccia. Nel frattempo Lily, Albus e Rose si erano avvicinati e avevano cominciato a mormorare parole di speranza al biondo. Harry ed Hermione invece se ne stavano in piedi e si scrutarono per alcuni secondi per poi esclamare insieme:
 
-C’è qualcuno…-
 
Dopo queste parole i giovani auror scattarono in piedi, tranne Scorpius che fece da scudo al corpo del padre. Tutti si guardarono attorno, ma in quella radura fitta era difficile vedere chiaramente se qualcuno si stava avvicinando. Ci fu un lungo silenzio e poi da dietro un albero apparve una figura ciondolante.
 
-Buongiorno famiglia!- urlò James.
 
Albus e Rose abbassarono la bacchetta mentre James raggiungeva il fratello correndo euforico.
 
-James…- mormorò Hermione, rilassando le spalle.
 
Harry però l’ammonì con lo sguardo e senza capire Hermione tornò subito a brandire la bacchetta e si tenne pronta ad un possibile attacco.
 
-Ho visto solo ora il patronus di mamma, che è successo?- chiese ingenuamente il mago.
 
-Il padre di Scorpius era sparito, ma per fortuna l’abbiamo trovato-
 
James provò a guardare il corpo che giaceva dietro a Scorpius, ma questi gli faceva da scudo e quindi bloccò la vista al giovane Potter. Teddy non fece nemmeno in tempo a chiedere a Lily se stesse bene alla vista del fratello che un’esplosione rimbombò sulle loro teste: guardarono tutti in direzioni diverse senza capire da dove effettivamente provenisse l’esplosione.
   
-State tutti bene?- chiese Hermione.
 
Tutti annuirono.
 
-Che è stato?- chiese Teddy ad Harry.
 
-Non so… ma non mi piace, dobbiamo allontanarci il prima possibile…-
 
Il gruppo non riuscì nemmeno a compiere i primi passi che fu subito accerchiato da un gruppo di figure nere, avvolte da stoffe svolazzanti. Gli auror si riunirono attorno alla figura di Draco, pronti a lanciare incantesimi o a scappare, a seconda di come si sarebbe messa la situazione.
 
-Hai visto Potter… sembra che la tua vita sia costellata di battaglie…- mormorò una delle figure.
 
-Salve Dolohov… un piacere rivederti dopo tutti questi anni, mi sono sempre chiesto dove fossi finito…-
 
-O sai com’è… mi sono preso un po’ di tempo per rimettere insieme qualche pezzo grosso che è sfuggito a voi auror…- commentò ridendo ed indicando la figura che stava di fronte a Rose e che si stava avvicinando minacciosamente.
 
Sia Harry che Ron che Hermione sapevano bene che bisognava mantenere sangue freddo in quelle situazioni e bisognava aspettare il momento esatto per scagliare incantesimi. Ovviamente questo concetto non era familiare a Lily che vedendo la mastodontica figura avvolta in teli neri gli puntò dritto al cuore la bacchetta.  Harry si voltò appena in tempo e vide la sua piccola Lily, la bacchetta tesa, un tronco abbattuto abbastanza imponente, a cui mancavano tutte le foglie. Proprio in quel momento Lily scagliò con precisione una fattura sull’uomo che minacciava Rose e subito dopo far cadere su di esso il tronco.
 
-Brava!- ruggì Ron, sorridendo alla nipote e beccandosi un’occhiata da Hermione.
 
Il silenzio che era caduto tra i presenti dopo il gesto avventato di Lily si interruppe. Getti di luce volarono in tutte le direzioni e un paio di figure si accanirono contro Lily, trovandola una strega impegnativa da abbattere.


-Stupeficium- urlò Albus, affiancandosi alla sorella.
 
Un getto di luce rossa scaturì dalla bacchetta del ragazzo ma uno dei maghi oscuri fu abile a bloccarlo e a spedirlo contro ad Albus. Quest’ultimo fu però abbastanza veloce e non venne nemmeno sfiorato dalla sua stessa magia.
 
-Sanno come giocare i tuoi figli- disse il mago che stava invece duellando con Harry.
 
Harry non rispose e lanciò veloce uno sguardo per vedere come se la stessero cavando. Ringraziò il cielo che in quella situazione c’era anche Teddy, che nonostante fosse un po’ il quarto figlio di Harry, aveva molta più esperienza e poteva aiutare i tre piccoli Potter.
 
-Reducto!- urlò con forza James mirando a una serie di grossi abeti.
 
Per un attimo il duello si bloccò e tutti si voltarono a guardare parte della boscaglia ondeggiare mentre un centinaio di rondini abbandonava i rami su cui stavano appollaiate e mentre moltitudini di foglie e rami crollavano a terra.
 
-Correte!- urlò Hermione.
 
Agguantò Rose e la trascinò via, proteggendosi la testa con un braccio mentre controllava che tutti i nipoti stessero correndo dietro di lei. A chiudere la fila c’erano Scorpius e Ron che correvano portando malamente il corpo esanime di Draco. Un mangiamorte aveva quasi afferrato Scorpius ma Teddy che gli copriva le spalle gli tirò una gomitata sul volto mascherato dalla stoffa nera e questo si fermò cominciando a gemere di dolore. Tutti continuavano a correre mentre i grossi tronchi degli abeti minacciavano di cadergli intesta e farli secchi. Dopo poco sbucarono fuori dalla boscaglia nell’altopiano sul mare dove erano arrivati inizialmente. I maghi si fermarono con il fiatone constatando che dei maghi oscuri non c’era traccia. Harry provò ad osservare meglio tra i tronchi caduti se si muoveva qualcosa quando vide lanciarsi contro di lui una luce rossa.
 
-A terra!- urlò appena in tempo.
 
Uno zampillo di luce rossa colpì Albus che non era stato abbastanza veloce, barcollò all’indietro ma si fece forza e anche se molto indebolito, riuscì a rimanere in piedi. Passarono pochi secondi e i mangiamorte erano nuovamente alle loro calcagna. Tutti cominciarono a correre dividendosi. Harry, Hermione e Rose andarono verso le alte scogliere bianche, Ron e Scorpius con James rimasero attorno al corpo mezzo morto di Draco, mentre Lily, Albus con gran fatica e Teddy cominciarono a correre per tutto l’altopiano lanciando fatture a destra e manca.
   
-Petrificus Totalus!- urlò James abbattendo un mangiamorte.
 
Braccia e gambe dell’incappucciato si bloccarono di colpo, facendolo cadere faccia in giù sul prato, rigido come un pezzo di legno. Poco più in là Lily fece svenire un altro mago e così ora erano solo due quelli che correvano dietro a lei, Albus e Teddy.
 
-Sei davvero brava Lily...- disse Albus, che stava lentamente perdendo le forze.
 
-Al… torna a casa smaterializzati!- urlò Teddy notando che il cugino stava rallentando il passo.
 
-Ma avete bisogno di me-
 
-Non così! Così rischiamo di morire tutti…- gli urlò Lily che concordava con Teddy.
 
Per un po’ rimasero in silenzio e poi Lily sentì il rumore della smaterializzazione e voltandosi vide che il fratello era sparito. Si voltò a guardare Teddy e ripresero a correre veloci verso il mare. Un mangiamorte smise di correre e sparì, Lily e Teddy si guardarono confusi e dopo poco un lampo verde sfiorò Teddy.
 
-Avada Kedavra-
 
Lily si voltò a guardare il cugino, temendo il peggio ma quello che vide fu invece una scena quasi comica. Teddy si era fermato, sotto lo sguardo confuso del mangiamorte.
 
-Questa è la bacchetta di mio padre! Se me la spacchi ti ammazzo!- urlò Teddy, correndo come una furia verso il mangiamorte che ancora confuso venne atterrato dal ragazzo che cominciò a riempirlo di pugni.
 
Lily si bloccò e raccogliendo la bacchetta del mangiamorte, vide che oramai Teddy l’aveva quasi fatto svenire per le botte. La rossa guardò la bacchetta oscura e schifata la spezzò per poi lanciarla nel mare. Tornò poi di corsa verso gli altri parenti. Da lontano vedeva che Harry, Rose ed Hermione avevano catturato due uomini e Hermione e Rose si erano smaterializzate con loro probabilmente per portarli al ministero e catturarli. Guardò poi Scorpius e il suo cuore perse un battito. James sembrava impazzito. Lanciava incantesimi contro Ron e Scorpius, cercando di avvicinarsi a Draco.
 
-James!- gridò Harry, correndo verso di lui e cercando di capire cosa stesse succedendo.
 
Nel frattempo Teddy raggiunse Lily. La ragazza lo guardò un po’ preoccupata, era pallidissimo e qualcosa di scuro gli colava da un angolo della bocca.
 
-Cosa sta facendo James?-
 
Ma Lily scosse il capo senza parlare e si mise a correre verso il fratello. James nel frattempo continuava a scagliare magie come un pazzo. Lily e Teddy si bloccarono a pochi metri dal grifone non sapendo cosa fare. Vedevano Ron e Scorpius lanciare sortilegi scudo, mentre Harry cercava di colpirlo con incantesimi che non gli avrebbero fatto troppo male. In quel caos di incantesimi Lily non si accorse nemmeno che Teddy l’aveva presa per mano e che la stava trascinando verso il corpo di Draco. Ron strattonò invece Scorpius verso di sé e poi Lily lo vide. Vide suo padre, la grande leggenda vivente iscrivere un cerchio con la magia al cui interno nessun incantesimo funzionava. James continuava come un pazzo a urlare formule ma dalla sua bacchetta non ne usciva nulla e dopo pochi secondi divenne tutto nero. Lily chiuse gli occhi e dopo quello che le erano sembrati mesi gli riaprì e si trovò stretta tra le braccia di Teddy nel salotto di casa Potter.
 
 
 
Teddy si alzò in piedi e scattò con la bacchetta verso James.

-Incarceramus!- urlò.

James cercò di dimenarsi inutilmente, sentiva le mani e i piedi legati da spesse corde invisibili. Lily si alzò di scatto con la bocca spalancata.

-Teddy perché?- chiese con un filo di voce.

Il ragazzo le fece segno di guardarsi attorno. La ragazza vide Draco che giaceva più morto che vivo sul tappeto del salotto, sopra di lui Scorpius e Ron se ne stavano confusi, mentre Harry che perdeva sangue dal naso e con un viso stravolto come se avesse combattuto contro cento troll cercava di alzarsi in piedi. In quel momento apparvero nel salotto Ginny, che alla vista del marito esanime, di Draco Malfoy svenuto e del figlio che cercava di liberarsi dall’incantesimo di Teddy, sbiancò.

-Che diamine è successo? Harry…-

Ginny corse verso il marito e lo aiutò a farlo alzare, per poi farlo sedere sul divano. Lily osservava il tutto senza capirci nulla.

-James stava cercando di fare un suicidio di massa- sbottò Teddy.

I presenti si voltarono ad osservarlo e rimasero senza parole nel vedere mutare il suo aspetto. I capelli erano diventati neri dalla rabbia e avevano preso a svolazzare come mossi dal maestrale. Ginny si avvicinò al ragazzo e gli posò una mano sulla spalla.

-Spiegati-

Teddy si guardò attorno e vide che Ron e Scorpius si erano finalmente alzati dal corpo di Draco.

-Noi portiamo Malfoy al San Mungo… vi faremo sapere-

Lily guardò Scorpius che però in quel momento sembrava troppo preso dal padre ed insieme a Ron si smaterializzò, senza nemmeno guardarla. In effetti come biasimarlo? Suo padre era stato ritrovato dopo settimane, era importante incanalare tutte le energie verso di lui. Lily tornò a concentrarsi sui presenti. Vide che Ginny aveva preso un fazzoletto bagnato e tamponava il sangue che colava dal naso di Harry. Teddy teneva la bacchetta puntata contro James e nel frattempo era apparso Albus, pallido e che con fatica aveva raggiunto una poltrona e vi si era accasciato senza troppe cerimonie.

-Allora… cosa è successo? Lo sapevo che dovevo venire anche io- disse Ginny più a sé stessa che agli altri.

-Non essere sciocca Gin, tu ci servivi qui a casa, nel caso fosse successo qualcosa…-

-Beh Harry, mi pare che sia successo qualcosa! Nostro figlio se ne sta sul pavimento a dimenarsi, Albus è tornato minuti fa da solo e privo di energie e Lily non mi pare all’apice delle sue facoltà-

Lily guardò la mamma mangiucchiandosi il labbro inferiore. Non l’aveva mai vista urlare contro Harry. Quest’ultimo non osò rispondere e passandosi una mano tra i capelli corvini continuò a farsi curare in silenzio.

-Sono sorpreso James… tu per me sei come un fratello e ti sei venduto a quelle canaglie!- sbottò Teddy.

L’atmosfera nella stanza mutò come se fossero arrivati dei Dissennatori. Ginny si voltò a guardare il marito mentre Lily sempre più confusa incrociò lo sguardo di Albus che stava bevendo una pozione rigenerante.

-Tu non sai niente!- disse James indignato.

-E hai ragione, ma forse dovresti darci delle spiegazioni… tipo perché volevi uccidere Draco e tuo padre?-

Ginny strinse il fazzoletto che teneva tra le mani ed abbassò lo sguardo verso i piedi. Albus e Lily erano sempre più sconvolti, mentre Harry spossato stava cercando di recupeare le energie velocemente per poter fare un interrogatorio al figlio come si deve.

-Da quando devo rispondere alle tue domande? Non sei nessuno tu!-

Teddy per un attimo sembrò cedere alla disperazione ma poi stringendo ancora di più la bacchetta e minacciando di spaccarla. Poi però il suo aspetto tornò quello di sempre. I suoi capelli divennero turchesi e svolazzanti come tenere fiammelle.

-Forse io non sarò nessuno, ma sicuramente non sono io quello che si è venduto ai mangiamorte perché la sorella ha dei segreti-

Lily strabuzzò gli occhi ma non fece in tempo a dire nulla, che il cugino si era smaterializzato. Nella casa cadde il silenzio e per la prima volta da mesi tutti i Potter si ritrovarono in salotto. Ginny si alzò in piedi e si voltò verso Albus.

-Hai del veritaserum?-

Albus annuì facendo una smorfia confusa.

-Portamela!- urlò con un tono che non ammetteva repliche.

Albus scattò in piedi e traballante si avviò verso la camera. Harry nel frattempo poggiato una mano sulla coscia della moglie.

-Ginny a parte che non so se sia legale, ma comunque non mi pare il caso di usare il veritaserum su nostro figlio-

-Harry, quello non è nostro figlio! Venduto ai mangiamorte? Cercato di ucciderti? Ti sembra il nostro James?-

Lily deglutì e quando vide Albus tornare con una fiaschetta, cominciò a tremare.

-Bene! Albus, Lily tenetevi pronti con la bacchetta- li ammonì Ginny, mentre si avvicinava con la fiaschetta alla bocca di James.

Ginny trasse un profondo respiro tremante e poi inserì nella bocca di James il liquido. Harry guardava la scena preoccupato ricordandosi quando al quarto anno Silente aveva fatto la stessa cosa con Crouch.

-James… mi riconosci?-

Il ragazzo che dopo aver ingurgitato il liquido aveva preso una smorfia ebete. Al suono della voce della madre annuì e si voltò a guardarla spaventato.

-Cosa è successo ad Arran?- chiese calma la madre, prendendogli la mano.

-Avevo il compito di condurli da Draco Malfoy, lo stavano cercando… non so perché non mi dicevano mai nulla, ma volevano ucciderlo e uccidere anche papà…-

A quelle parole Lily scosse la testa tremante. Harry non sembrava esserci rimasto male, aveva una smorfia impassibile e indecifrabile sul volto.

-Quando siamo arrivati ad Arran dovevo combattere inizialmente con voi per non destare sospetti e alla fine acciuffare il corpo di Malfoy e smaterializzarlo con me- concluse Jamec continuando a guardare la madre.

-Come ti sei legato a queste persone?- chiese Ginny piano.

-Loro… mi avevano detto che ero stato abbandonato dalla mia famiglia. Papà era sempre arrabbiato con me, Lily e Albus non mi dicevano mai nulla e loro mi hanno trovato e mi hanno aiutato-

Lily si aggrappò al braccio di Albus. Si sentiva terribilmente in colpa. Suo fratello era diventato un mago oscuro per colpa sua, se si fosse fidato di lui non sarebbe successo nulla. Sul divano Harry, con gli occhi sbarrati, stava pensando le stesse cose.

-Come hanno fatto a convincerti di queste cose?-

-Non lo so… con l’Incantesimo Imperius probabilmente-

-Sai chi sono queste persone?- chiese Harry che fino a quel momento aveva taciuto.

-C’era un mago anziano biondo, con gli occhi chiari e pieno di tatuaggi… lui è il capo e poi ci sono altri sei o sette mangiamorte ma si erano incantati il volto e non li ho riconosciuti-

Nel salotto cadde il silenzio. Lily e Albus era pietrificati e stretti l’uno nelle braccia dell’altro. Harry e Ginny si guardarono in silenzio mentre James continuava a fissare la madre con uno sguardo ebete. A rompere quel silenzio fu una lettera che giungeva dal San Mungo, dove Ron spiegava che Draco se l’era vista brutta ma ora stava abbastanza meglio e che di lì a poche ore si sarebbe svegliato. Astoria e Scorpius li avrebbero avvisati appena sarebbe tornato cosciente. Hermione e Rose erano tornate a casa dopo l’interrogatorio al mago oscuro, che si era rivelato abbastanza inutile.
Quella sera in casa Potter e non solo sembrava essere caduta una grande tristezza. Tutti si erano ritirati nelle loro camere subito dopo cena, che era stata consumata in gran silenzio. James dormiva sul divano ancora sotto incantesimo e Harry aveva steso su di lui il mantello dell’invisibilità nel caso in cui qualche mago oscuro fosse venuto a cercarlo quella notte.

-Harry…-

-Si?- chiese il mago, voltandosi e trovando Ginny che lo osservava appoggiata allo stipite della porta del salotto.

-Dove abbiamo sbagliato?- sussurrò.

-Tu non hai sbagliato Ginny… piuttosto sono io che l’ho sempre sottovalutato-

Ginny si avvicinò e lo abbracciò.

-Non fare l’eroe come sempre, lasciami portare un po’ di questo peso-

Harry sorrise appena e poi si chinò per baciarla.

-Ti amo- esclamò a bassa voce e con convinzione.

Ginny sorrise mentre lo abbracciava nuovamente e si rifugiava nell’incavo del collo.

-Su… andiamo a dormire-
 
 
 
-Certo che è scomodo il materasso di James- mormorò Lily.

Quella notte aveva deciso di trasferirsi nella camera comune dei fratelli. Sia lei che Albus, ancora sotto shock avevano convenuto che per una notte sarebbe stato meglio dormire insieme.

-In effetti quando di notte sgattaiolava via, usava sempre come scusa che quel materasso era troppo duro per lui-

Lily rise appena e poi tornò a pensare al fratello maggiore. Ripensò a quanto fosse legata a lui, ai bei tempi di Hogwarts quando finivano in punizione insieme per la gioia della McGrannit, alle partite di quidditch… lei e James erano così legati. Com’era stato possibile che in un’estate si fosse rovinato tutto? James le voleva così bene che davanti ai suoi segreti si era sentito talmente tanto tradito da schierarsi con la parte sbagliata. E lei? Era rimasta a guardare, come sempre. Una spettatrice passiva della vita degli altri.

-Cosa c’è Lils?-

La rossa si voltò per guardare Albus.

-Mi sento una pessima sorella…-

-Ehi… ma non è vero… senti noi abbiamo sbagliato ma questo non giustifica le scelte di James… domani mattina quando si sveglierà gli parleremo con calma e torneremo come prima-

-Tu dici?-

-Io dico…-

Lily guardò ancora un po’ Albus. E fu in quel momento che si rese conto di quanto volesse bene anche a lui, nonostante fosse diverso da James e da lei. Albus con la sua presenza silenziosa era sempre stato una costante nella vita della rossa e non l’aveva mai tradita.

-Tra parentesi hai visto che incantesimo figo ha fatto papà oggi?- sbottò nel silenzio Albus.

-Il cerchio al cui interno non funzionava la magia?-

-Già…-

-Già… è stato forte-
 
 
 

-Secondo te devo andare a scusarmi con Harry e Ginny?-
 
Teddy guardò Victoire che sdraiata accanto a lui, passava le sue piccole mani affusolate lungo i tatuaggi di lui. Stette zitta per un po’ mentre sentiva il ragazzo rilassarsi sotto il suo magico tocco. Teddy era apparso in camera sua in tarda serata con un volto indecifrabile e poi le aveva raccontato il tutto, facendole promettere che non ne avrebbe parlato con nessuno.
 
-Magari non domani… ma prima o poi dovrai farlo-
 
Teddy sbuffò ma ringraziò il cielo di non essere mai stato un ragazzo troppo orgoglioso. La cosa che più gli pesava era di aver dovuto guardare il tradimento di James senza poter fare molto. James era un fratello per Teddy. I due avevano sempre avuto un legame forte, diverso da quello che si era creato con Lily ed Albus.
 
-E poi vedrai che appena James tornerà in sé vorrà parlarti- gli mormorò lei, carezzandogli i capelli.
 
-Speriamo… James è un grifondoro, orgoglioso come pochi-

La ragazza scoppiò a ridere e poi lo baciò appassionatamente e la figura di James svanì presto dalla mente di Teddy.
 
E ben presto sorse l’alba e cominciò un nuovo giorno.
   
 
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