Ti osservo da lontano, dolorosamente lontano, senza sapere se lė ci sia effettivamente qualcosa di te, un minuscolo pezzo di pulviscolo che ha incontrato il tuo corpo, ora incastrato nella coda di quella stella che scende, che percorre in discesa il cielo senza infrangersi mai.
E mentre ti guardo cadere spero che tu stia dormendo sereno.
E che, cullato dal fruscio di una stella cadente, stia sognando i sogni pių belli.