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Autore: Chiara PuroLuce    24/09/2020    8 recensioni
Patty è sempre stata gelosa del rapporto di amicizia che lega Holly ad Amy, ma ora ha deciso di cambiare rotta.
Amy ha sempre cercato di avvicinare Patty, ma lei le si era sempre negata e con che grinta, ma se un bel giorno...
Una storia che tratta di un legame di amicizia, tanto insolito quanto vero che riserverà non poche sorprese alle due ragazze e non solo a loro.
Tratto dal prologo:
Cosa ci azzeccavano loro due insieme? Niente, eppure…
«Amy, lasciamelo dire, ho l’impressione che da oggi si scriverà un nuovo inizio per noi due. Ma che non lo sappia nessuno, mi raccomando.»
«Come? E perché?»
«Perché io non ti sopporto, ufficialmente. Lo sanno tutti. E così dovrà continuare a essere.»
Genere: Romantico, Sentimentale, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Yayoi Aoba/Amy
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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P: “Sì, ti perdono e sì, baci davvero molto bene!”

Ah, Patty, quanto ti amo!
Holly aveva ricevuto quel messaggio quella mattina molto presto, di ritorno da una corsetta attorno al campo di una mezz’ora ed era scoppiato a ridere. Era stato proprio un bel risveglio. Le aveva risposto subito, non poteva rischiare di non riuscire a farlo per tutto il giorno e darle così l’impressione che non gli importasse nulla di lei.
Aveva aspettato tre giorni un suo messaggio o una sua chiamata, invano e ora che all’alba del quarto giorno – letteralmente all’alba – Patty si era decisa a contattarlo…

 
H: “Anche tu, signorina Gatsby, anche tu. Sei fantastica.”

P: “Adulatore. Sei mattiniero oggi.”

H: “Inutile negarlo, hai delle belle labbra tentatrici tu. Morbide, calde, sexy. Il loro ricordo mi sta facendo fare le ore piccole.”

P: “Stai flirtando via cell, capitano Hutton?”

H: “È perspicace, la mia Patty. Ebbene sì, lo sto facendo spudoratamente e mi piace. Mi manchi, tantissimo. Quando potrò vederti? E non dirmi allo stadio.”

Cazzo, forse ho tirato troppo la corda.

H: “Patty?”

Lo sapevo, passo falso. Cretino! Riproviamo.
 
H: “Patty? Ehi, bellezza, ci sei ancora? Se ti ho offesa in qualche modo… scusa, non volevo.”

Niente, non risponde più.
 
«Imbecille» si disse.

«Sì, davvero… sei un imbecille. Con chi stai messaggiando? Una tua nuova conquista?»

Holly per poco non cadde dalla panchina a bordo campo su cui era seduto. Come… stava sognando, forse? Patty era lì, seduta accanto a lui, anche se con le gambe dal lato opposto e lo stava fissando con sguardo sarcastico e sbarazzino. Non l’aveva sentita arrivare.
 
«Devo essere ancora a letto e non lo so» mormorò. «Ahia!» disse poi più forte, massaggiandosi il braccio pizzicato dalla ragazza.

«A me sembri decisamente sveglio. A proposito… buongiorno.»

«’Giorno, ma che… che…» si ritrovò a balbettare «cosa ci fai qua a Nankatzu e così presto?» le chiese.

«Passerò la giornata con mia madre, dice che le manco e vuole che l’accompagni in visita da alcuni parenti e mi fermerò a pranzo da lei. E così, sapendo che siete molto impegnati e volendo vedere come procedono le cose qui in vista della finale, sono partita prima per fermarmi a colazione con voi. Se non vi scoccia» confessò, timidamente.

«No, anzi, hai fatto benissimo. Sarà una bella sorpresa per tutti. Dimmi, non vorresti rimanere fino ad allora? Una mano in più a Eve e Susie sarebbe utile e potresti dirlo anche ad Amy. So che hai dato le dimissioni, la tua nuova vita a Tokyo e tutto il resto, ma… fallo per noi Nazionale e per me

Ecco, l’aveva fatto. Le aveva detto quello che dal giorno della semi finale gli balenava in testa. Vide Patty assorta, quasi dovesse prendere una decisione importantissima e poi lei lo guardò e gli sorrise. Era fatta.
 
«La tua proposta mi tenta. Lascia che ne parli anche con Amy e poi dovrei sistemare le cose al palazzo… sai, stasera abbiamo una riunione di condominio e la presiedo io! L’avresti mai detto?»

«Andrà benissimo, hai anni di gavetta con noi alle spalle e poi a te piace ascoltare tutti e risolvere i problemi, se ci sono» le disse.

«Grazie, lo spero. Quindi, nel caso decidessimo per il sì… sarà comunque da domani mattina, non prima.»

Perfetto. E così starai lontana dal vichingo per un po’. Bravo Holly, ottima trovata, si complimentò da solo.
 
«Non mi hai risposto, Holly, non fare finta di distrarti per evitare di farlo. Con chi stavi flirtando al telefono a quest’ora? Spero per te non fossero messaggi hot con l’ennesima puttanella.»

«Purtroppo, no. Nessuna chat osé, è troppo presto» le rispose fissandola malizioso, sperando che capisse il messaggio. «Ma magari, sai, un giorno…»

«Sporcaccione!» gli rispose lei, schiaffeggiandogli ancora il braccio «Ecco perché poi giri con due occhiaie da paura, altro che non dormire la notte. Ho capito ora cosa non ti fa dormire e non parlo della troppa stanchezza…»

E su quella frase, suo malgrado, Holly scoppiò a ridere, seguito a ruota da lei.
 
«In verità non l’ho mai fatto, ma nel caso volessi iniziare… potrò contare su di te?» le chiese a bruciapelo facendola arrossire vistosamente. «E, per tua informazione, stavo parlando con una certa ragazza che da qualche tempo mi sta dando il tormento, il suo nome è Patty, meglio nota come Anego, la conosci per caso?»

«Mhhh… no» finse lei dopo un attimo di riflessione «è carina?»

«Molto. Anzi, ti dirò, è stupenda. E poi mi piace un sacco.»

«Ah, sì? Allora dovresti chiederle di uscire, chissà magari accetta.»

«Potrei farlo, ma prima preferirei baciarla e vedere se siamo compatibili. Dici che me lo permetterà?»

Così dicendo si spostò vicino a lei e portò il suo viso a un soffio dal suo, era così vicino… mancava veramente poco per… ma lei non reagì e, anzi, la vide sorridere.
 
«Vedi Holly, non tutte ti cascano ai piedi» gli disse, lasciandolo interdetto e poi continuò «ultimamente, non ti sei reso conto che ti stanno alla larga le ragazze? Non ti chiedi come mai?»

E adesso che centrava quel discorso? Era vero, all’inizio il fatto che nessuna ragazza voleva più accettare un suo invito a uscire, l’aveva sconvolto, ma ora… non gli interessava più. Nel suo cuore e nella sua testa c’era solo Patty. Un momento… che stava cercando di dirgli? Indagò, con cautela.
 
«Be’, in effetti… se becco quello che ha messo in giro la voce che sono un pervertito gli cambio i connotati. Ma lo sai che quelle voci sono giunte fino alla Federazione Calcio e che da allora sono nel mirino? Neanche il fatto che in queste partite abbia segnato molto più del solito, li ha resi più mansueti. Non me ne frega più niente delle altre ragazze… ne ho solo una in testa e già mi da’ abbastanza da fare lei da sola…» disse guardandola negli occhi e accentuando il suo rossore «figuriamoci cercarne delle altre. Però… però qui si mette in forse la mia carriera e questa cosa…»

«Sono stata io» gli confessò candidamente «scusami.»

«Cooooossaaa? Patty… no! Perché?» le urlò contro balzando in piedi con foga.

«Non so. Ero arrabbiatissima con te. Tu… tu mi avevi chiesto di liberarti da una tua conquista. A me. Hai passato anni a umiliarmi, ma a quello ancora non ci eri ancora arrivato. Quello è stato il culmine della tua crudeltà verso di me. Io… io ti amavo, Holly, ti ho amato dal primo giorno e… e tu… be’, non è importante ora. Diciamo che ho messo la pulce nell’orecchio di quella poverina che voleva solo uscire con te, ma che ha avuto la disgrazia di beccarmi in un giorno no.»

«Non ci posso credere.»

Holly era incredulo. Allora era vero. Patty lo amava da sempre e lui, sciocco, non l’aveva mai capito. Se ne erano accorti tutti, a parte lui. Idiota.
 
«Sì, lo so, sono stata pessima.»

«No, non a quello. Cioè sì, lo sei stata e dovrei fartela pagare in qualche modo, ma… il mio non ci posso credere, era riferito al fatto che… che hai finalmente ammesso di amarmi!»

«Cosa? No. Ma ci senti bene? Ho parlato al passato. Ho chiuso quel capitolo della mia vita, non ho più quella sciocca infatuazione per te.»

«Non ti credo» le disse «il tuo corpo mi dice il contrario.»

Così dicendo le si avvicinò e l’abbracciò stretta. Poi si scostò un poco da lei e le baciò il collo, la mascella, il lobo dell’orecchio, sentendola fremere tra le sue braccia.
 
«Smettila di mentire a te stessa» le disse scostandosi leggermente e guardandola negli occhi «se non ti interessassi, non tratterresti il respiro, non arrossiresti, e non mi pregheresti con gli occhi di…»

«Alt» lo bloccò lei chiudendogli la bocca con la mano «se proprio vuoi farlo, devi aspettare… la fine del campionato.»

«Cosa? Ma… mancano tre giorni, Patty» le rispose scostandole la mano e trattenendola nella sua «sei tremenda.»

«Lo so. Vinci il campionato, puoi farlo, so che puoi.»

«Tu sì che sai come stimolare il mio lato battagliero.»

«Ahahah e ti dirò di più… se segnerai due goal, ciascuno nei primi cinque minuti dei due tempi… allora potrai baciarmi, altrimenti te lo scordi.»

«Cooosaaa?» ripeté lui.

«Andiamo grande eroe nazionale. Per te sarà semplicissimo. Non ti sto chiedendo un pezzetto della luna. E poi questo mi dimostrerebbe quanto lo desideri veramente.»

«E poi… cos’altro vuoi da me? Che lo faccia con un tiro in particolare? Vuoi un Drive Shoot? Una rovesciata? Un tiro combinato con Tom? Dimmelo e ti accontento.»

«Mh, mi piacciono tutti a dire il vero, ma visto che me lo chiedi… sì, dovrai usarne uno in particolare, giusto per complicarti un po’ le cose. Il mio preferito. Lo sai, vero, qual è?»

Lo sapeva? No, cazzo, che non lo sapeva. Furba la ragazza. Avrebbe dovuto chiedere aiuto agli amici senza farsi scoprire o avrebbero iniziato a indagare sul perché gli interessasse tanto saperlo. O poteva chiederlo alle manager, loro la conoscevano bene Patty, molto meglio di lui e quindi chi meglio di loro poteva saperlo? O forse… niente, niente era più giusto interrogare Amy, chi meglio della sua migliore amica? Ancora faticava a crederci che quelle due fossero legate da un sentimento d’amicizia così forte da superare anni di silenzi. No, no, non poteva fare nessuna di queste cose. Doveva essere onesto e arrivarci da solo o quel gesto avrebbe perso di valore.
Piccola strega intrigante. E brava Patty. Però…

 
«Certo che lo so» mentì «bene, affare fatto, allora. Però, a questo punto, rilancio con una mia condizione, una sola» le disse guadagnandosi un’occhiata stupita «dovrai baciarmi in mezzo al campo, davanti a tutti!»

Oh sì, che Steffen sapesse pure di chi Patty fosse veramente innamorata alla follia. Dal suo sguardo stralunato capì che l’aveva sconvolta, molto bene.
 
 


 
Ma era impazzito? Era una condizione assurda e lo sapeva anche lui. Insomma, un conto era fare un patto del genere, un altro era sbandierare il tutto sui giornali e sui tg sportivi. Perché con la popolarità che si ritrovava Holly, quella fine avrebbe fatto il loro bacio e lei non voleva assolutamente che accadesse.
E poi c’era Steffen e il fatto che non volesse umiliarlo così. Lei teneva a quel ragazzo così dolce e comprensivo, oltre che paziente e mai gli avrebbe inflitto un colpo del genere, per poi sbandierarlo per tutto il paese.

 
«Ma ti ha dato di volta il cervello?» gli domandò scostandosi con uno strattone dal suo abbraccio.

«No, assolutamente» le rispose lui, sorridendole «tu imponi le tue condizioni per un semplice bacio – che potremmo benissimo darci anche adesso – e io non dovrei fare la stessa cosa? Non mi pare di averti chiesto una cosa impossibile.»

«Nooo, ma che scherzi? Solo di baciarti in diretta nazionale. Io capisco che i giornalisti inizino a darti sui nervi con le loro domande sul che cosa ti sia successo, ma non voglio andarci di mezzo io. Non voglio essere quella che verrà etichettata come l’ennesima conquista disgraziata del pervertito e la mia faccia sbattuta ovunque. Ho una dignità io e vorrei conservarla.»

Vide il numero 10 riflettere su quello sfogo e farsi improvvisamente serio.
 
«Ti ricordo che, per tua stessa ammissione, tu mi hai fatto etichettare come tale. Per gelosia. Sì, Patty, per gelosia!» ribadì «Ti dico io cosa non vuoi tu e non c’entra nulla con l’imbarazzo. Tu non vuoi che il tuo mister vichingo biondo, lo veda. Non vuoi che veda quanto siamo legati e capisca che non l’avrà mai vinta, perché noi siamo uniti da qualcosa di speciale – nonostante la nostra storia travagliata e disgraziata – che lui, con te, non potrà mai avere. Ho colpito nel segno?»

«Ah, sì? E che cosa avremmo noi due di così speciale?» gli chiese untando le mani sui fianchi e affrontandolo «No, dillo anche a me così lo so.»

«Amore, Patty, amore! Desiderio. Passione.»

E lei scoppiò a ridere, facendolo scurire ancora di più in volto. Forse era tempo che Holly sapesse una cosa su lei e Steffen. Non avrebbe mai volto farlo, ma visto che lui insisteva per descriverlo come un idiota…
 
«Ma smettila di dire balle. Tu sei solo irritato con me perché non ti sono cascata davanti ai piedi in preda al delirio, pregandoti di farmi tua lì, seduta stante.»

«Balle? Non le sto raccontando io, ma tu. Negando il fatto che siamo attratti l’uno dall’altra. È pazzesco, lo so io per primo e me ne stupisco, ma è così.»

«Ho baciato Steffen» e poi rincarò la dose, vedendolo sbiancare «più volte e mi è piaciuto.»

«Non… non è… possibile» balbettò quello.

«Oh, sì, invece, che lo è. Ed è stato bellissimo. Io, lui, un divanetto molto comodo in terrazza, il silenzio… romantico, davvero. Ah, ed è successo lo stesso giorno della tua visita improvvisata a casa mia.»

«Menti!»

«No, se vuoi la prossima volta che accade registro tutto con il cellulare e poi ti mando il video. Quindi ora, dimmi perché dovrei fare del male a quel dio nordico che mi ritrovo per vicino e che mi vuole, per sbandierare al paese il nostro bacio.»

Patty vide Holly fremere di rabbia a quelle parole e cercare di riprendere il controllo. Ma non ce la fece, infatti sbottò:
 
«Sei stata tu ad avermi chiesto un bacio come ricompensa per la vittoria del campionato. Sei stata tu a venirmi a cercare qua, a quest’ora, per flirtare con me. Se ti interessasse così tanto il Thor dei giorni nostri, non lo avresti fatto. Anzi, mi avresti mandato all’inferno, come solo tu sai fare e come sei abituata a fare con me, da anni ormai, dopotutto. Io penso che tu debba fare chiarezza con te stessa.»

«Ma piantala.»

«Io ti amo, Patty. Hai capito? Ti amo!» le confessò prendendola per le spalle e allacciando lo sguardo al suo. «Non ti lascerò mai nelle mani di un altro, perché lui non potrà mai amarti come faccio io. Sì, lo so, sono stato ottuso, stupido, idiota, e negli anni non ho fatto altro che farti stare male. Ma ti ho chiesto perdono e tu, per fortuna, hai accettato di darmelo. Non lo avresti fatto se non provassi qualcosa per me, qualcosa di profondo. L’amore che provo per te, è tale dal volere combattere contro chiunque lo mini. Dimmi che i nostri baci non ti sono piaciuti, se hai il coraggio. Guardami negli occhi e dimmi che ti hanno ripugnato e che non hanno toccato il tuo cuore e la tua anima. Dimmelo, per favore e ti lascerò in pace. Con il cuore spezzato, ma lo farò, se questo potrà renderti felice.»

Cosa… cosa? Holly le aveva appena fatto una dichiarazione d’amore? Suo malgrado, lacrime silenziose presero a scendergli sul volto. Da ragazzina aveva tanto sognato quel momento e adesso che era arrivato… non riusciva a crederci. Ma gli occhi del capitano della Nazionale, le raccontavano che era tutto vero… che Oliver Hutton, l’amava veramente e che non erano parole dettate dall'orgoglio ferito.
 
«Io… io non so che dire, che pensare. Sono confusa» gli rispose sinceramente con un filo di voce, spezzata dall’emozione.

«Non devi dire nulla, non ora. Le tue lacrime parlano per te» le disse asciugandogliele dolcemente con il suo fazzoletto. «Solo… pensaci, ok? Sai, prima di oggi non avevo mai detto a nessuno queste parole e sono certo che non le dirò in futuro, se non a te e solo a te. Anche se ti ostinerai a non vedere la realtà e a rifiutare questo mio sentimento… io continuerò ad amarti per sempre. Perché ora so che la mia vita senza di te non ha senso.»

E poi si ritrovò stretta nel suo abbraccio e un senso di protezione la invase tutta, le lacrime ripresero a scorrere copiose e Patty si ritrovò a ricambiare l’abbraccio.


 
 
 
Quello che i due ragazzi non sapevano, era che non erano soli. All’interno della struttura - con la sala da pranzo che dava le ampie vetrate sul campo, non visti dai vetri oscurati e contrariamente a quanto credevano entrambi - i loro amici erano svegli.

«Incontro clandestino in corso, a quanto pare» esordì Bruce.

«Davvero? E chi… oh, ma che carini! Era ora» gli rispose Eve con in mano le tovaglie.

«Stanno solo parlando e… no, decisamente questo è un litigio in piena regola, Holly si è alzato di scatto» intervenne Philip.

«Niente di nuovo sotto il sole» intervenne Mark «ma quando imparerà Hutton che Patty non è come tutte le altre che ha frequentato fino a ora.»

«Dai per scontato che la colpa sia sua e se avesse iniziato la discussione lei?» lo riprese Ed.

«A che stai pensando? Tu sai qualcosa, vero amico?»

«Sì, Mark. Ho capito che è stata Patty a dare inizio a quelle voci su Holly e, secondo me, ha fatto bene. Tutta questa storia gli è servita per farsi un esame di coscienza e capire, finalmente, la verità sui suoi sentimenti per lei.»

E, su quella frase, tutti concordarono.
 
«Mi sento una guardona, quindi mi dissocio da questa cosa. E dovreste farlo anche voi. Hanno il diritto alla loro privacy» Eve fece per andarsene, ma poi si bloccò sui suoi passi e disse in tono casuale «Bruce, caro, ma a te sarebbe piaciuto se ci avessero spiati l’altro giorno al parchetto? A me, no.»

E poi se ne andò, facendo piombare il caos nella sala da pranzo, con Bruce al centro di un fuoco di domande.
 
«Ehi, ma… che succede qua dentro? Devo aspettare ancora molto per avere la colazione? Io ho fame» disse Patty appena varcata la soglia.

«Ma siete svegli?» chiese Holly accanto a lei.

«Ti fermi con noi, Patty? Oh, che meraviglia» le disse Eve fissando con curiosità lei e il capitano.

«Diciamo che la nostra Patty da domani ci affiancherà per la finale. Oggi tra sua madre e il suo nuovo ruolo di padrona di un condominio ha da fare, purtroppo. Ormai è un’impegnata donna in carriera» rispose Holly per lei, facendola arrossire.

La notizia generò consensi in tutti gli amici e approvazione nel mister quando si unì a loro poco più tardi.
 
«Sì, Julian, se te lo stai chiedendo porterò anche Amy con me. Glielo dirò appena si sveglia, quindi tra circa un paio d’ore» lo informò Patty vedendolo illuminarsi a quelle parole.

Durante il pasto, tutti guardarono la coppia che sedeva fianco a fianco. Con la memoria tornarono a qualche settimana prima, quando una Amy battagliera aveva stravolto la vita di tutti, specialmente del loro capitano che era rinsavito, per buona pace di tutti, che ne avevano le scatole piene delle sue continue conquiste.
 


 
Quella giornata si stava rivelando migliore di quello che poteva essere. Patty era arrivata al ritiro, aveva flirtato con lui, aveva litigato con lui, e lo aveva intrigato, sfidato e fatto impazzire. E, ciliegina sulla torta, aveva accettato di rimanere con tutti loro fino alla finale, lontana dal vichingo e dai suoi approcci.
Avrebbe sfruttato tutto il tempo libero a disposizione, per fare seguire i fatti alle parole che le aveva detto e poi, Holly ne era sicuro, dopo la vittoria contro il Brasile, l’avrebbe presa tra le braccia e baciata con passione davanti a tutti.  
   
 
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