Anime & Manga > Bungou Stray Dogs
Segui la storia  |       
Autore: Manto    02/10/2020    1 recensioni
♦ Raccolta ideata per il BSD Writober 2020 (ci ho provato, la porto avanti comunque!)
♦ Possibili riferimenti a Dead Apple e alle light novel
Trentuno prompt per trentuno o più personaggi, relazioni e sogni diversi. Alte dosi di angst, fluff e hurt/comfort, a seconda dell'umore dell'autrice.
Essendo questa in pari con le uscite online del manga, alcune vicende/personaggi citati saranno spoiler per gli anime only.
Genere: Fluff, Hurt/Comfort, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Akiko Yosano, Altri, Osamu Dazai, Ranpo Edogawa
Note: AU, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

 

2# — Ponte

 

Personaggi: Akiko Yosano, Edogawa Ranpo
Canzone: Each Tear ~ Mary J. Blige
Numero parole: 601
Avvertimenti particolari: riferimenti alla Grande Guerra. Nella fic non è passato nemmeno un anno da quando Yosano è sfuggita alle mani di Mori grazie a Fukuzawa e Ranpo.

 

Il tuo futuro sarà più sereno,
Voglio che tu ti ricordi che…
In ogni lacrima c’è una lezione.

Quel ponte esiste da molto prima di lei: la casa paterna è piena di foto e stampe che lo ritraggono, è sempre stato al suo fianco. Costruito interamente in legno e dipinto di rosso, l’elegante arco sbuca dalla vegetazione del parco che lo ospita, si estende sopra un quieto laghetto e una costellazione di ninfee rosa, quindi si rituffa nel verde: immerso nei profumi del mondo intorno, perfino la luna non manca mai di fermarsi sulle sue balaustre e illuminare chi lo percorre.
È un’immagine rassicurante nella sua pacatezza, in quella famigliarità che è scaturita dal correre spesso sulle assi solide, con maggiore sicurezza e velocità via via che si cresceva; e se chiude gli occhi, Akiko riesce ancora a sentire il suono dei propri passi che si inseguono fino a fuggire oltre il legno, nell’orizzonte della memoria.
È un dolce mattino quello che saluta Yokohama: il tempo si sta facendo più mite e la luce giunge presto, i fiori occhieggiano ovunque lo sguardo si posi e, mentre la mora si appoggia a una delle balaustre, un volo di farfalle si alza da alcuni cespugli di camelie screziate1, riempiendo l’aria di una nuvola indaco e scomparendo sotto il ponte.
Akiko si dirige dal lato opposto della struttura e si sporge appena, quindi guarda quella delicata macchia di colore ricomparire e si libra nell’aria insieme a essa, sempre più in alto. Le farfalle si dileguano in fretta, troppo veloci per i suoi tentativi di rincorrerle: e mentre un filo di tristezza le incrina il sorriso, improvvisamente sente le spalle abbassarsi sotto mani forti e ferme, ben decise a inchiodarla lì dove sta.
L’aria si fa più rarefatta e dalla bocca della ragazzina sfugge un mugolio di terrore, mentre gli occhi dimenticano la natura che li circonda e nella mente si dipinge fumo, umori diversi e lacrime, un’isola d’ombra; e nel grembo dell’oscurità stessa, il sorriso di una fiera. È tempo di mettersi al lavoro, Yosano-kun.
«Yosano-san, Yosano-san!»
La ragazzina stringe i denti, si sforza di serrare le palpebre; non vuole sentire il passo che sale il ponte e le si avvicina con calma, senza fretta, sapendo che il terrore l’ha immobilizzata, che non scapperà.
«Yosano-saaan, dove sei? Oh, farfalle dorate!»

Farfalle dorate… come quella che vive tra i tuoi capelli; come il dono che ti ha fatto un uomo buono andato in guerra, il gesto di dolcezza che hai perduto e un ragazzino rumoroso ti ha poi restituito.
Akiko spalanca gli occhi, ispira e stringe il legno con tutta la forza che possiede; il cuore riconosce il paesaggio intorno e si placa in pochi istanti, lasciandola senza forze ma con la certezza che ciò che ha visto non è più una realtà che la riguarda.
La guerra è ormai lontana, il ghigno del Persecutore non le morde la nuca né la costringe a sporcarsi di sangue ancora e ancora; basta con il dolore, ora sono gentilezza e protezione a vegliarla.
«Ah, eccoti qui! Ti vanno dei dango2? Laggiù c’è un chiosco che ne ha tantissimi!»
Ora, nel suo mattino c’è Edogawa Ranpo che corre verso di lei e sbracciandosi muove tutti i fiori del parco, spargendo ovunque il proprio entusiasmo; e mentre Akiko si accorge di piangere di gioia, comprende anche di non aver bisogno di ali per essere libera e sentire le sue ferite chiudersi. «I dango vanno benissimo, Ranpo-san», risponde allora mentre si asciuga due lacrime e gli va incontro su un sentiero che conduce fino al sole, dove paura non c’è.

 

 

 

NOTE

1 Le camelie screziate simboleggiano la speranza.

2 Particolari dolci giapponesi.

 

 

ANGOLO DI MANTO

Ransano Nation, how are we feeling?

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Bungou Stray Dogs / Vai alla pagina dell'autore: Manto