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Autore: _Misaki_    02/10/2020    8 recensioni
Tra i grattacieli della moderna Seoul si nasconde l'associazione segreta per cui lavorano Iris, May, Wendy e Lizzy, quattro agenti oberate di lavoro. Al rientro dall'ennesima missione viene subito assegnato loro un nuovo, urgente incarico: recuperare una micro SD che contiene preziose informazioni sulle attività estere di una nota organizzazione mafiosa. All'inizio sembra un gioco da ragazze, ma la situazione si complica quando il nemico, ex collaboratore della loro stessa agenzia, ordina ai propri sottoposti di ucciderle.
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 DANGEROUS
 
- Cap. 9 - 




   Dopo aver parlato con il magnate a cui le agenti stavano dando la caccia, Lizzy raggiunse Iris e Wendy all’ombrellone. Si sistemò il costume di paillettes oro e si chinò verso le altre due, che erano sdraiate a prendere il sole mentre attendevano sue notizie.
   «Ha parlato di un grande magazzino sulla spiaggia, a due chilometri e mezzo dal bar… in quella direzione.» indicò con la mano il punto a cui si riferiva.
   «È strano che sia stato così esplicito…» osservò Iris, dubbiosa.
   «Io non mi fido!» aggiunse Wendy.
   «Pensate quello che vi pare. Ora, se volete scusarmi, ho intenzione di riprendere ad abbronzarmi… faccio tutto io qui! È ora che anche voi vi diate da fare!» così dicendo, Lizzy si sistemò sulla sdraio.
   «Va bene, va bene. Verso sera potrei andare a dare un’occhiata.» propose Iris.
   «Non sono convinta, non voglio che ti succeda nulla.» le disse Wendy.
   «Puoi sempre venire con me.»
   Wendy la guardò con sguardo riluttante.
   «Starò attenta, non preoccuparti.»
   «Mhmm, se lo dici tu…»
   «Salve ragazze!» esclamò Dawon, spuntando improvvisamente alle loro spalle.
   A seguire anche Taeoh si cimentò in un saluto in inglese, sfoderando uno dei suoi sorrisi amichevoli.
   «Hello
   «Ciao…» Iris ricambiò il saluto con un’espressione un po’ confusa sul volto. Si ricordava di Dawon, l’amico di Taeoh. L’aveva visto all’asta di Gangnam in compagnia di Wendy. Questa volta con loro c’era anche un terzo uomo, ma non aveva idea di chi fosse.
   «Daeju, tesoro, ieri sera sei scappato di corsa senza nemmeno salutare!» esclamò Lizzy alla vista del ragazzo che fin dall’arrivo a Cancún aveva catturato tutta la sua attenzione. O una buona parte di essa, almeno.
   «Lizzy… il fatto è che improvvisamente mi sono ricordato che avevo una cosa urgente da fare!»
   «E sarebbe?»
   «Ehm…»
   «Cos’è tutta questa confidenza? Li conoscete?» interruppe indispettita Wendy. Non le risultava che anche le colleghe avessero fatto conoscenze lì a Cancún e non era il tipo da avere una buona memoria in fatto di volti, perciò aveva anche dimenticato di aver già visto Taeoh.
   «Più o meno…» le rispose Iris.
   A quel punto toccò a Dawon intervenire per salvare la situazione.
   «Che sciocchi, non ci siamo presentati! Il fatto è che da quando siamo qua in vacanza i miei amici mi hanno parlato così tanto di voi che è come se vi conoscessi tutte!»
   «Hehehe, già!» lo sostenne Taeoh «Io e Iris ci eravamo già incontrati a Gangnam e ieri l’ho trovata alla festa in spiaggia! Non è incredibile?»
   «Esatto! E a me è successo lo stesso con Wendy! Poi appena arrivati a Cancún abbiamo incontrato Lizzy e lei e Daeju hanno subito fatto amicizia… ora vi abbiamo viste tutte e tre insieme e non potevamo non passare a salutarvi!»
   «Ma tra di voi non vi parlate?» concluse Daeju in modo tanto ingenuo quanto del tutto inappropriato. I colleghi gli lanciarono uno sguardo di rimprovero.
   «Ci parliamo, ma non siete mica così importanti da far parlare di voi…» ribadì acida Wendy.
   «Touché.» la buttò sul ridere Dawon. «Ad ogni modo, di che magazzino stavate parlando prima?»
   «Parlavamo dei grandi magazzini. Volevamo fare shopping, giusto?» mentì lei, lasciando intendere alle altre di darle manforte.
   «Già!»
   «Vero.» annuirono.
   «Ah capisco, ma quello a cui volevate dare un’occhiata stasera?» insistette il ragazzo.
   «Stavamo parlando di un magazzino?» finse Iris.
   «Sì, quello a cui devi andare stasera da sola!» specificò meglio Taeoh.
   Iris si maledisse mentalmente. Quei tre dovevano aver sentito molto di più di quel che pensava.
   «Ah, ma quello non è niente di interessante, sai, è per il lavoro… ti ho detto, no, ieri sera che sono qui per lavoro.» si inventò la ragazza. Per sua fortuna la sera precedente aveva raccontato al ragazzo di essere venuta a Cancún per un non meglio specificato impiego.
   «Ah, sì, certo! Mi ricordo!» esclamò Taeoh con enfasi, mostrandosi molto interessato, nella speranza di ricevere più dettagli. Naturalmente nessuna delle tre si sbottonò.
   «Capisco… Wendy, stasera sei libera? Non devi lavorare anche tu, vero?» cambiò argomento Dawon, facendo un’espressione che sembrava voler dire “è assurdo lavorare in un posto del genere e non godersi l’estate!”.
   «Ehm, ecco…» la ragazza guardò Iris in cerca di aiuto. Non aveva idea di cosa rispondere, ma non poteva metterci troppo tempo, altrimenti avrebbero capito che si trattava di una bugia «Io non ho nulla da fare!» disse infine, ridendo.
   «Hahaha meno male! Se tutti venissero in un posto come questo per lavorare e basta comincerei a preoccuparmi!» esclamò soddisfatto Dawon.
   «Sì…»
   «Visto che sei libera, perché non passiamo un po’ di tempo insieme? Ho prenotato un campo da beach volley per questo pomeriggio sul tardi.»
   «Beach volley? » chiese conferma Wendy. Gli occhi le si erano illuminati all’istante, era sempre stata appassionata di pallavolo.
   «Ti piace il volley? Ma allora è perfetto! Possiamo fare una partita io e te contro Lizzy e Daeju!» esclamò Dawon, contento di aver fatto colpo.
   «Ma che ottima idea!» disse Lizzy, avvinghiandosi al braccio di Daeju. Il ragazzo era stato costretto quasi con la forza a sedersi accanto a lei mentre gli altri quattro parlavano tra di loro. «Voglio proprio giocare con te, con questi bicipiti vinceremo di sicuro…»
   Come al solito, la bionda agente non perse occasione di flirtare: fece l’occhiolino al malcapitato e si mordicchiò il labbro inferiore. Un brivido gelato attraversò la schiena del povero ragazzo. Non riusciva a capacitarsi del perché i suoi colleghi non facessero nulla per aiutarlo. Lo lasciavano sempre solo con quella donna dissoluta che non perdeva occasione di mettergli le mani addosso.
   «C… comunque mi sembra un’ottima idea… almeno non saremo soli…» disse in tono titubante «Intendo… così saremo in buona compagnia!» si corresse.
   «Ehi, Iris!» Taeoh si avvicinò all’unica delle tre che non avrebbe preso parte alla partita «A quanto ho capito sei sola stasera… se vuoi posso accompagnarti io!»
   «Ma no, non ti preoccupare, sarà sicuramente un posto sperduto, poco interessante...» provò a rifiutare. Quel ragazzo le rendeva davvero difficile dirgli di no. Non capiva se fosse una questione di insistenza o se lo avesse preso in simpatia, ma quel che era certo è che la faceva sentire piuttosto a disagio col suo modo di fare amichevole e spontaneo. Le sembrava quasi di fargli un torto declinando l’offerta.
   «Allora è meglio se vengo con te, così posso proteggerti!» esclamò Taeoh in tono scherzoso. Dopotutto il vero pericolo era proprio lui.
   «Non credo che ce ne sarà bisogno, non è nulla di pericoloso, devo solo schedare della merce e fidati, è un lavoro davvero noioso…»
   «Ma io sono un tipo noioso! E poi non ho nulla da fare, quindi mi annoierei comunque… È deciso! Ti accompagno!»
   «E va bene, se proprio ci tieni…» Iris non poté fare altro che rassegnarsi nel vederlo annuire in modo compiaciuto. In tutto ciò non capiva proprio il motivo di tanto trasporto per un magazzino. Per un attimo la sfiorò il pensiero che Taeoh potesse essere interessato a lei, ma lo scacciò immediatamente, ricordando a sé stessa di non farsi strane idee. Ne concluse che doveva solo essere molto annoiato visto che era rimasto escluso dalla partita di quel pomeriggio.




 
***



 
 
   Dawon si sentiva alquanto soddisfatto. Senza James e Buffy tra i piedi era stato tutto più facile: il piano era andato a buon fine e nel tardo pomeriggio Wendy e Lizzy avevano raggiunto lui e Daeju per una partita a beach volley, così da dare modo a Taeoh di eliminare Iris indisturbato.
   «Lizzy, tu giochi così?» chiese Wendy, riferendosi al fatto che la bionda indossasse solo il suo bikini pericolante. Lizzy aveva un fisico mozzafiato che non perdeva occasione di mettere in mostra e questo sotto sotto la infastidiva un po’. Non sapeva dire con certezza se fosse gelosia, ma era qualcosa che ci si avvicinava molto.
   «Sì, perché?» chiese Lizzy, perplessa.
   «Mi sembra un tantino scomodo per giocare...»
   «Cos’è? Ora non posso giocare in bikini? Io gioco come voglio! Hai paura che ti distragga il compagno di squadra perché sono più bella?»
   «Non c’è nessun problema per me.» esclamò Dawon, cercando di riportare la calma nel gruppo. In ogni caso Lizzy lo lasciava piuttosto indifferente.
   «Posso giocare io con Wendy?» Daeju non diede peso alla discussione e pensò innanzitutto a mettere le mani avanti. Temeva che Lizzy avesse in mente un altro dei suoi piani di conquista. Wendy colse l’occasione per schierarsi con lui, decisamente più alto e più atletico di Dawon.
   «Ci sto! Mi sembri più in forma del tuo amico.»
   «Ehi, guarda che sono bravo anche io!» Intervenne Dawon, un po’ indispettito per essere stato rimpiazzato. Era vero che negli ultimi tempi aveva messo su un po’ di pancetta, ma non era comunque così male da essere scartato su due piedi. In fondo, però, che importanza poteva avere, Wendy avrebbe fatto una brutta fine in ogni caso, almeno, insolente com’era, non gli sarebbe dispiaciuto troppo una volta arrivato il momento di farla fuori.
 




 
***



 
 
   Iris e Taeoh si erano dati appuntamento nella hall dell’hotel per poi avviarsi insieme al magazzino. I due si erano incamminati lungo  la spiaggia, un po’ prestando attenzione alla strada e un po’ osservando il cielo tingersi gradualmente di spettacolari sfumature rosate. Il sole aveva appena iniziato a tramontare e i bagnanti si stavano dando un gran da fare a chiudere gli ombrelloni per tornare a casa o in albergo.
   «Allora, dove stiamo andando esattamente?» chiese Taeoh.
   «Stando a quello che mi hanno detto, a “un magazzino in legno laccato molto duro e resistente”.» rispose Iris, leggendo il post-it su cui Lizzy le aveva appuntato le parole del magnate. Taeoh la guardò in modo confuso.
   «Non hai qualcosa di più preciso?»
   «No, solo questo.»
   «Ma che razza di lavoro è? Sei sicura che non sia una truffa?»
   «Se non ti fidi puoi sempre tornare indietro.»
   «Ormai sono arrivato fin qui…»
   «Bene, perché ci siamo, dev’essere quello il magazzino.» Iris indicò uno stabile in legno sulla spiaggia, a pochi metri da loro.
   «Come “dev’essere quello”, non ne sei sicura? In fondo ci devi lavorare…» Taeoh non riuscì a trattenere una risata. Sotto sotto si stava divertendo a farle tutte quelle domande, voleva proprio vedere cosa si sarebbe inventata.
   «Beh, mi mandano in tanti posti diversi ed è la prima volta che vengo qui. Mi hanno solo detto più o meno dove si trovava, non credo ce ne siano altri simili nei paraggi. Comunque, andiamo a vedere se è aperto.»
   La preoccupazione maggiore di Iris era che quasi sicuramente avrebbero trovato la porta chiusa e non poteva certo mettersi a scassinarla davanti a Taeoh o l’avrebbe presa per una criminale. All’esterno l’ingresso non era bloccato da alcun catenaccio, probabilmente doveva avere un sistema di chiusura più sofisticato. Iris decise di fare comunque un tentativo. Si avvicinò e spinse il portone con la mano. Con sua grande sorpresa constatò che non era affatto stato chiuso.
   «Ah, perfetto, me l’hanno lasciato aperto!» Dentro di sé pensò che la cosa fosse alquanto sospetta.
   Taeoh si portò di qualche passo avanti a lei per vedere cosa ci fosse all’interno magazzino.
   «Ehm, non vorrei infierire, ma… è vuoto!» questa volta era stato preso anche lui alla sprovvista.
   Iris lo raggiunse. Aveva ragione, non c’era niente lì dentro, solo qualche imballaggio di legno mezzo rotto e abbandonato.
   «Ma che… Hanno portato via tutto?»
   «Sicura che sia quello giusto?»
   «È un grande magazzino in legno laccato eccetera, eccetera a due chilometri e mezzo dal bar della spiaggia, dev’essere questo per forza!»
   Forse la cosa non era poi così strana. Kang TaeYoo doveva essersi solo divertito a dare tutte quelle indicazioni a Lizzy. Sicuramente il vero magazzino si trovava da un’altra parte e questo era solo ciò che restava di quello vecchio, o meglio, della sua copertura.
   «A quanto pare ti hanno presa in giro...» le disse il ragazzo, dandole qualche pacchetta amichevole sulla testa. A dire il vero, però, questa situazione non piaceva nemmeno a lui, era palese che ci fosse qualcosa di strano.
   «Uff…» sbuffò lei, rassegnata «Darò comunque un’occhiata in giro.» Così dicendo, si avvicinò agli imballaggi abbandonati. Tra tutte quelle casse di legno ce n’era solo una ancora perfettamente intatta. Iris si avvicinò e alzò il coperchio per guardare al suo interno. Quando realizzò di cosa si trattava, spalancò gli occhi e lasciò cadere l’inutile coperchio per terra. Dentro c’era una bomba a orologeria e il timer segnava solo cinquantotto secondi all’esplosione.
   «Dobbiamo uscire di qui! Presto!»
   Taeoh, che era dietro di lei, aveva visto tutto. Senza pensarci due volte la prese per mano e cominciò a correre più veloce che poteva fuori dallo stabile. Iris lo seguì e continuò a correre con lui lungo la spiaggia, cercando di allontanarsi il più possibile da lì, finché il tempo a loro disposizione non giunse al termine. Il magazzino saltò in aria con un enorme frastuono, andando in mille pezzi. Un attimo prima che l’esplosione li raggiungesse, i due si buttarono a terra. Le schegge si sparsero ovunque sulla spiaggia, raggiungendo anche Iris e Taeoh e alzando un gran polverone. L’agente si coprì il volto con un braccio, mentre con l’altro cercò di proteggere il ragazzo, tirandolo il più possibile vicino a sé per riparargli il viso.
   Pochi secondi dopo, il trambusto si era esaurito e del magazzino non restava più nulla. Iris riaprì gli occhi e si allontanò un po’ da Taeoh.
   «Tutto a posto?» gli chiese, preoccupata.
   «Considerando che siamo quasi saltati per aria e che mi è arrivata un sacco di sabbia addosso… tutto ok.» Non si aspettava che Iris avrebbe scoperto le sue carte per proteggerlo e, soprattutto, sentiva di non meritarselo. Era andato lì con l’intenzione di ucciderla e la cosa lo faceva sentire in colpa.
   «Mi dispiace, non immaginavo neanche lontanamente che ci saremmo trovati in una situazione del genere.» si scusò lei, alzandosi e scrollandosi un po’ di sabbia dai vestiti.
   «Ma con che tipo di gente lavori?» chiese lui, facendo lo stesso.
   «Di solito non è così, mi lamenterò con il capo!»
   «Ti sei fatta male?»
   Improvvisamente, Taeoh si avvicinò a Iris e le prese il mento tra le dita, voltandolo delicatamente prima a destra e dopo a sinistra. Poi fece scorrere lo sguardo lungo il corpo della ragazza, dall’alto verso il basso e viceversa, controllando che non fosse ferita. Constatò che aveva solo qualche piccolo graffio qua e là e un taglio poco profondo sul braccio destro, nulla di grave.
   «È tutto a posto.» lo rassicurò lei, che sentendosi gli occhi di Taeoh addosso era arrossita e aveva distolto lo sguardo.
   Il ragazzo sospirò sollevato. Se l’erano vista brutta, ma per fortuna anche lui non aveva nulla di rotto. In fondo sarebbe stata una buona occasione per ucciderla, se non fosse che, nel momento in cui aveva visto la bomba, aveva solo pensato a mettersi in salvo e l’aveva istintivamente portata con sé.
   «Forse ci conviene tornare dagli altri.» osservò Iris, facendo un passo indietro.
   «Aspetta…» il ragazzo le rivolse uno sguardo tanto serio da sembrare quai minaccioso e le afferrò il braccio ferito, accorciando di nuovo le distanze tra di loro.
   «Che c’è?» Iris entrò in allerta.
   Taeoh tolse dalla tasca un fazzoletto di stoffa e lo legò intorno al braccio di Iris.
   «Per ora può bastare, ricordati di disinfettarlo quando torni in hotel.»
   «G-grazie…» rispose Iris, un po’ sorpresa per il gesto e un po’ dispiaciuta per aver pensato male di lui.
   «Tzk, è il minimo, mi hai praticamente fatto da scudo!»
   Questa volta le sembrò di sciogliersi davanti al sorriso solare di Taeoh. Ma che le stava succedendo? Non era il momento di perdersi in queste sciocchezze e soprattutto non era da lei simpatizzare con i ragazzi. Lo aveva deciso ormai da tempo che non si sarebbe innamorata, mai, di nessuno. Il lavoro era più importante e un lavoro come il suo non poteva coesistere con una relazione.
 




 
***



 
 
   Dopo l’ennesima disavventura, Iris e Taeoh erano tornati dagli altri, che erano ancora intenti a giocare a beach volley. Dawon aveva accumulato un po’ di svantaggio ma, dopo aver preso il comando del gioco e aver relegato Lizzy a un angolo del campo, stava finalmente rimontando, rendendo incerto il risultato del match.
   «Vai Wendy, schiaccia!» disse Daeju, passando la palla alla sua compagna di squadra.
   La ragazza colpì il pallone con tutta la forza che aveva in corpo, ma questa finì dritta dritta in faccia a Lizzy, rimbalzando e diventando un ottimo passaggio per Dawon, il quale riuscì a ributtarla oltre la rete. Daeju si gettò sulla palla, ma non fece in tempo a pararla, così la squadra di Dawon segnò un punto.
   «Wendy! L’hai fatto apposta?!» protestò la povera Lizzy, massaggiandosi la faccia.
   «Può essere!» l’amica le fece la linguaccia.
   «Si può sapere perché ce l’hai tanto con me? Sei una bulla!»
   «Sei tu che non l’hai schivata…»
   «Ragazze, non litigate proprio sul finale.» le interruppe Dawon «Se fate un punto avete vinto, ma se io e Lizzy ne facciamo altri due vinciamo noi! Stiamo rimontando!»
   «Io non perdo mai.» rispose Wendy, agguerrita.
   Dawon lanciò la palla, come prima Daeju la parò e la passò a Wendy, la ragazza fece abilmente una schiacciata, che andò di nuovo nella direzione di Lizzy. Quest’ultima non aveva idea di cosa fare, così Dawon cercò di buttarsi per parare al suo posto, ma inciampò e le andò addosso, facendo cadere entrambi rovinosamente a terra.
   «Punto nostro! Sì! Abbiamo vinto!» esclamò contenta Wendy, ma dovette frenare l’entusiasmo appena si accorse di ciò che stava accadendo dall’altra parte del campo.
   «Oh, beh, potevi dirlo subito se avevi voglia di fare altro… non sei male, sai!» Lizzy, dopo essere caduta sulla sabbia vicino a Dawon, non aveva perso occasione per provarci anche con lui.
   «No grazie...» il ragazzo si rialzò di corsa e andò a recuperare la palla.
   In quel momento Iris entrò in campo e raggiunse Wendy.
   «Com’è andata la partita?»
   «Non mi divertivo così da parecchio! Non è stato male incontrare nuovi amici!» esclamò Wendy.
   «Ragazzi, io vado a prendere da bere, volete qualcosa?» chiese Daeju.
   «No, grazie, noi due è meglio se torniamo in hotel.» Iris fece cenno a Wendy di seguirla. «Devo parlarti della ricerca.»
   «Sì, mi sembra una buona idea, non vi siete fatti male, vero?» chiese lei, notando il fazzoletto legato intorno al braccio della collega.
   «Meglio lasciare per dopo i dettagli.»
   «Ok, ci si vede in giro, ragazze!» le salutò innocentemente Daeju.
   «Per me porta una birra!» ordinò Dawon.
   «Una anche a me!» aggiunse Taeoh.
   «Ti accompagno!» Lizzy si appiccicò di nuovo a Daeju.
   «No, no! Cioè, non per cattiveria, ma prima devo andare in bagno e poi al bar, la cosa è un po' lunga, ti stancheresti sicuramente!» si giustificò lui, nel tentativo di levarsela dai piedi. Ogni giorno della sua vita si malediva per essere così accondiscendente, avrebbe voluto avere la sfacciataggine del leader Dawon nel dare rifiuti secchi senza sentirsi in colpa. Aveva la sensazione che nessuno lo prendesse sul serio a causa del proprio carattere mite.
   «Ti posso aiutare…» gli fece l’occhiolino lei.
   «No! Vado da solo!» Daeju la scansò e fuggì in fretta e furia, così Lizzy dovette demordere di nuovo.
   Poco dopo, il ragazzo tornò con le lattine di birra per sé e per i suoi amici, che nel frattempo si erano seduti in riva al mare.
   «È andata male anche oggi, vedo.» Dawon si rivolse a Taeoh. Già da un po’ aveva notato che si era riempito di graffi. «Che ti è successo?»
   «Merda!» imprecò lui, ricordandosi l’avvenimento di poco prima «Il magazzino era una trappola, siamo quasi saltati per aria! In realtà sarebbe stata un’occasione perfetta per ucciderla ma… non lo so, ho finito per trascinare fuori anche lei senza pensarci.»
   «Beh, dopotutto è un’agente, credo che in ogni caso non sarebbe rimasta lì a farsi saltare in aria.» sospirò rassegnato il collega «Per colpa del tipo a cui stanno dando la caccia rischiamo di rimetterci anche noi. Dobbiamo tenere gli occhi aperti!»
   «Già…»
   «La situazione si fa complicata, forse dovremmo frequentarle per qualche giorno e farci un’idea di che diamine stanno facendo. È rischioso andare alla cieca e sinceramente non ho voglia di rimetterci la pelle per un capriccio di Ray.»
   «Concordo, soprattutto per Lizzy!» esclamò Daeju.
   Taeoh mandò giù un sorso di birra e scoppiò a ridere.
   «Non ti va di fare nuove esperienze?»
   «Daeju, prima o poi dovrai rinunciare alla tua verginità, fattene una ragione!» rincarò la dose Dawon.
   «Ma che verginità e verginità! Io sono un professionista della seduzione!» ribatté Daeju.
   Sia Taeoh che Dawon cominciarono a ridere ancora più forte fino a quasi rotolarsi sulla sabbia.
   «E non ridete!!! È vero!»
   «Quanto vorrei che Minki fosse qui con noi!» esclamò Taeoh «Non sa cosa si sta perdendo! Hahaha»




Fine cap. 9

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Ed eccoci alla fine anche di questo capitolo! Forse il magnate Kang TaeYoo non è poi così stupido come ci vuole far credere! <_<
Ce la faranno ad acciuffarlo?
Gli scagnozzi di Ray non sembrano fare molti progressi. Sarà solo una questione di inefficienza o magari è perché non sono proprio tanto convinti degli ordini ricevuti?
Ah, per chi non si ricordasse di Minki, insieme a Jiho è uno dei colleghi di Taeoh, Dawon e Daeju, e a quanto pare è abbastanza in confidenza con questi tre. Per il momento ha avuto solo una piccolissima apparizione nel primo capitolo, ma tornerà più avanti, anche se non sarà uno dei personaggi principali.
Alla prossima~

Misa

 



 
  
 
 
 
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Ciao a tutti~
E' la Misa del futuro che vi parla! La Misa che è arrivata a pubblicare il capitolo 11 precisamente.
Visto le difficoltà a ricordare i nomi coreani che sono emerse attraverso alcune recensioni, ho pensato di creare una sorta di schemino dei personaggi per facilitare il loro riconoscimento. 
Al posto di cercare dei presta volto li ho disegnati in modo stilizzato per non condizionare troppo la fantasia, continuate pure a immaginarli come preferite!

 
 



 
  
  
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