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Autore: Belarus    03/10/2020    1 recensioni
"Dall’alto dei suoi due metri e delle batoste prese nella sua breve vita, Kidd la osservò mordicchiarsi la bocca e un pensiero lo investì, facendogli lanciare di mal grazia la rivettatrice nel carrello degli attrezzi.
«Che si fottano loro e tutta la classe dirigente di Marijoa. Puoi stare da me.» annunciò serio, facendo scappare a Killer la saldatrice accesa di mano."

[AyaKiddAU con la simpatica collaborazione di Law in veste di vicino]
Storia partecipante{o quasi} al Writober2020 indetto su Fanwriter.it
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eustass Kidd, Nuovo personaggio, Trafalgar Law
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Teru-Teru Bouzu '
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br>Titolo: Shiawasenashi - La morte felice
Genere: Generale, Commedia.
Prompt: Invito
Personaggi: Nuovo personaggio; Eustass Capitano Kidd; Pirati di Kidd.
Note: Primo capitolo della mia raccolta e oui, magari qualcuno la ricorda o forse no. L'avevo già pubblicata qualche anno fa per un altro Writober, ma era finita nel dimenticatoio e avendo ripreso a scrivere dopo secoli ho deciso di renderle onore e pubblicare ancora. Partecipa all'iniziativa del mese di Fanwriter e alla Blanklist, non sarà giornaliera, ma proverò ad essere più presente possibile avendo parecchi capitoli pronti. Detto ciò, passiamo ad Aya che il mio OC storico ormai, ma per chi non conoscesse Teru Teru Bouzu, la long che scrivo da un decennio ormai, sappiate che questa raccolta è un AU in cui è una sventurata, più o meno, tenryubito finita in una Tokyo alternativa e nello specifico, nell'officina di Kidd. Sperando qualcuno, boh, apprezzi, io ritento in onore della mia adorabile e ormai vecchia, coraggiosa ragazza ribelle.




#01. Invito





«Sono la figlia ribelle. L’anatema sulla nostra famiglia. La reincarnazione della Morte nera. Futura adepta dei Rivoluzionari per il colpo di stato e portatrice di vergogna. Potrei distruggere il mondo solo schioccando le dita, non possono finanziarmi neanche indirettamente.» fece presente con marcata ovvietà, studiando distratta il soffitto umidiccio della rimessa dal cofano del pick-up blu sul quale si era seduta mezz’ora prima.
Occhiali ancora abbassati sul viso e sporco di grasso sino alla fronte, riemerse da sotto l’asse a lavoro terminato, approfittandone per sbirciarle neanche troppo in segreto le gambe scoperte per via della gonna.
«Quindi ti hanno tagliato i viveri. Mi sembra una buona logica da ricchi per farti redimere.» gracchiò con una smorfia, tirando indietro le ciocche rosse con l’elastico degli occhiali.
Nel vederlo di nuovo torreggiare di fronte a sé Aya fece spallucce e piegò appena il viso.
«Se a me importasse qualcosa di non poter più comprare l’intero arcipelago Florian solo per avere papaye giganti fresche ogni giorno a colazione, ma sanno che non è così. Per cui ricominceranno a cercarmi… non puoi lasciare una famiglia come la mia. Non da viva e con le quote aziendali intestate.» ricordò, più a se stessa che a lui e le scappò un sospiro pesante alla sola idea. .
Dall’alto dei suoi due metri e delle batoste prese nella sua breve vita, Kidd la osservò mordicchiarsi la bocca e un pensiero lo investì, facendogli lanciare di mal grazia la rivettatrice nel carrello degli attrezzi.
«Che si fottano loro e tutta la classe dirigente di Marijoa. Puoi stare da me.» annunciò serio, facendo scappare a Killer la saldatrice accesa di mano
«Davvero?!» chiese incredula Aya, il sorriso trattenuto a stento per l’entusiasmo.
Non le aveva mai sopportate le stronzate dei ricchi. Credevano sempre di potersi permettere qualsiasi cosa, di poter dettar legge su chiunque solo perché avevano un conto in banca schifosamente pieno e uno o due mummie in famiglia che si diceva avessero compiuto grandi cose. Come se ne sapessero poi qualcosa della vita vera loro e loro mummie, di come ci si guadagnava da mangiare o di quanto si doveva sputar sangue in quella lurida città per pagare un cazzo d’appartamento di sessanta metri quadri. Quella dannata donna poteva restare da lui quanto voleva, se lo meritava anche solo per aver dormito davanti al laghetto del parco in cui si erano conosciuti e se la cosa avesse fatto incazzare qualcuno della sua famiglia tanto meglio. Dovevano solo provare ad andare a recuperarla sin dentro casa sua, sarebbe stato felice di aprirgli la testa a colpi di crick.
«Noi non abbiamo un letto libero.» s’intromise Killer, evidentemente intenzionato a fermarlo.
«Posso usare il divano o una poltrona o il tappeto del salotto se ne avete uno, lo zerbino, una coperta?» la buttò lì Aya, guardandoli ad intermittenza con la buona volontà di chi si farebbe andar bene qualsiasi cosa.
A Kidd scappò da ridere nel sentirla ovviare a quel modo. La dannata avrebbe dormito persino nel cesso della metro pur di mandare a fanculo la propria famiglia e tutti i progetti nei quali volevano incatenarla.
«Siamo sempre solo uomini dentro quell’appartamento.» insistette imperterrito Killer ed era vero, se non si annoveravano le volte in cui abbordavano qualcuna.
E tanto sarebbe potuto bastare per troncarla definitivamente lì. Con un’altra. Non con lei.
«Per me non è un problema. Non guardo film romantici, di pizzi e lustrini ne ho avuti per troppi anni e negli ultimi mesi ho dormito in capsule hotel che evitavano persino i pendolari ubriachi.» ammise serafica e Killer si bloccò assorto a guardarla davanti a tanta noncuranza.
Avrebbe dovuto aspettarselo. Quella pazza aveva abbandonato volontariamente una vita di lusso a Marijoa, rinunciando al nome di famiglia e a tutti i soldi che aveva in banca più quelli che in futuro avrebbe ereditato, per andarsene libera in giro. Cosa gliene poteva importare di chi frequentavano o di dove avrebbe dormito?
«Hai altro con cui provare a terrorizzarla?» lo spronò Kidd, trattenendosi a stento dal ridergli in faccia.
Sebbene indossasse ancora la maschera da saldatura, Killer gli rifilò una delle sue peggiori occhiatacce, ma ad Aya sfuggì o forse se ne infischiò, troppo elettrizzata all’idea d’avere finalmente un alloggio.
«Bene! Allora prima di andare a raccattare la mia roba ai coinlock, per ringraziarvi passo al mini market per riempirvi di papaye fresche il frigo con gli ultimi soldi di mio padre! A dopo!» salutò sorridente, strappando a Kidd l’ennesima risata, mentre sgusciava fuori dall’officina alla sua solita velocità.
«È una pessima idea.» lamentò greve Killer, quando lui si fu convinto a rimettersi all’opera.
«Dici sempre che dovrei essere più gentile con le donne e adesso invitarne una sarebbe una pessima idea?»
«Quando te lo dico non mi riferisco all’offrir loro di vivere da noi.»


  
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