Presente.
«Sei silenzioso».
Draco sposta lo sguardo,
stupito, ma si irrigidisce nel riconoscere l’autrice del commento. Non replica,
optando piuttosto per fissarla muto.
Katie accenna una risata.
«Sul serio, Malfoy, ti ricordo ben più loquace di così».
«Non ho voglia di parlare» afferma
allora, tornando a fissare il muro che sta riparando. Ha scelto quell’ala di
Hogwarts proprio perché non c’era nessun altro, ma se avesse immaginato che tra
tutti l’avrebbe raggiunto proprio Katie Bell se ne sarebbe ben guardato.
Il mattone che sta
guidando tremola e cade sgraziatamente sugli altri – distraendosi ha interrotto
l’incantesimo di levitazione. Impreca a denti stretti.
«Chi l’avrebbe mai detto» commenta
Katie, aggiustando la posizione del mattone con un colpo di bacchetta. «La
guerra cambia proprio tutti».
Non capisce perché sia lì.
Vuole tormentarlo?
Per un po’ continuano a
lavorare, fianco a fianco, in silenzio. È già sera quando terminano il loro tratto.
Draco si lascia cadere a terra, stremato; chiude gli occhi un istante. Forse,
pensa, quando li riaprirà lei se ne sarà andata.
«Tornerai?»
Spalanca gli occhi. È ancora
lì – seduta accanto a lui.
La guarda confuso.
«A Hogwarts» spiega lei, fissandolo.
«Ripeterai l’anno?»
Draco deglutisce. Non sa la
risposta a quella domanda: sua madre ha passato un intero mese a dirgli che
dovrebbe tornare, ma lui non crede di averne la forza. La verità è che con il
processo di suo padre in corso e l’incertezza totale su ciò che attende la sua
famiglia il destino dei suoi studi è l’ultima delle sue preoccupazioni.
«Che importanza ha?» risponde,
ricambiando esitante lo sguardo. «Tu comunque hai finito».
L’espressione di Katie si fa
curiosa. «Che onore» mormora, ironica. «Draco Malfoy conosce la mia carriera
scolastica».
Lui distoglie lo sguardo, a
disagio. Rilascia uno sbuffo stanco.
«Mia madre non fa che ripetermi
che dovrei pensare al futuro, nonostante tutto» inizia, guardando fisso davanti
a sé. Non sa cosa lo spinga a parlare: forse approfitta della possibilità di
sfogarsi, forse vuole soltanto cambiare argomento. «Io non ho idea di come
sarà, il mio futuro, e forse non voglio neanche pensarci. Non posso cancellare
il passato tornando a scuola – non posso cancellare questo». Flette il
braccio con impresso il Marchio Nero e sussulta leggermente.
Katie non batte ciglio.
«Sei qui ora», dice. «Aiuti
con la ricostruzione per dimostrare di aver cambiato rotta, suppongo. È un
inizio».
Draco ride amaramente. «Non
penso che aggiustare qualche muro farà dimenticare a chiunque che sono stato io
a distruggerli» afferma, alzandosi in piedi. «Anche se Potter dice che Silente
aveva previsto tutto, non dimenticherò mai quella sera – quell’anno. E
non so perché ne sto parlando con te, o perché mi rivolgi la parola, io…»
«Tu pensi troppo al passato»
lo interrompe Katie, alzandosi a sua volta. «E troppo al futuro, anche. Non
chiederti come reagiranno gli altri – chiediti cosa puoi fare tu, ora,
cosa vuoi fare. Qualcosa che non includa regalare collane maledette,
possibilmente» aggiunge, con un pizzico di ironia che Draco non coglie.
«Non volevo ferirti»
sussurra, senza guardarla.
«So che non volevi ferire me».
Katie lo aggira, cercando i suoi occhi. «Negli anni ti ho visto ferire molte
persone, Malfoy, e non te ne sei mai pentito. Che con me non volessi farlo è
quasi un miglioramento».
Draco la fissa – finalmente
– scettico.
«Mi stai dicendo che va bene
se ti ho quasi uccisa, perché almeno non volevo?»
Katie scuote la testa, ricambiando
decisa lo sguardo. «Ti sto dicendo che è inutile pensarci e piangerci su» chiarisce.
«Io sto bene ora. Rimanere nel passato non ti porterà da nessuna parte. Puoi
solo accettarlo e andare avanti – concentrarti sulla vita che hai ora,
nel presente. Affrontarla passo dopo passo».
Lasciar andare il passato.
Nemmeno sua madre ha osato suggerirgli tanto.
«Non devi farlo subito,
se non riesci» prosegue Katie dopo un po’. «Ma quando sarai pronto a riprendere
in mano la tua vita, chiediti chi eri prima e se vorresti tornare a esserlo».
Accenna un sorriso. «Spero che allora la risposta sarà no».
Katie si allontana e
recupera il mantello, senza aspettare che lui risponda. Probabilmente sa già
che non lo farà.
«Non ti ho mai detto che mi
dispiace» mormora Draco, quando lei gli dà le spalle.
Katie alza una mano in segno
di saluto, poi si smaterializza.
Draco resta solo, in mezzo alle
rovine da ricostruire, con l'ultimo scambio a echeggiargli in testa.
Si smaterializza pensando
che forse sua madre sorriderà, quella sera.
NdA
…raccolta di flash. Già.
Con questa non ce l’ho
proprio fatta a tenermi nei limiti. Non ho sforato di molto, naturalmente, ma
con 700 parole direi che è una mini OS.
Allora… come forse ormai si
sarà capito, mi intriga molto l’idea di una relazione tra Draco e Katie Bell.
Il prompt di oggi, oltre a mandarmi in crisi, mi ha dato l’occasione per
provare a immaginare un loro confronto. Se volete potete immaginare questa storia
come un proseguimento ideale della prima flash di questa raccolta, per me non
cambia molto: non è necessario ma “ci può stare”, anche cronologicamente.
Mi è piaciuto immaginare
Katie che, finendo per caso a lavorare con Draco alla ricostruzione di
Hogwarts, si ritrovi a provocarlo e persino a incoraggiarlo, con un po’ di sana
praticità da giocatrice di Quidditch (?). Non so quanto risulterà convincente,
per voi, sentitevi liberi di criticare >.<
Bene, mi sbrigo a chiudere
le note o rischio di sforare la mezzanotte.
Grazie per aver letto, a
presto!