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Autore: AryaDream    05/10/2020    2 recensioni
Nahenia era un'ombra oscura che si mimetizzava nascosta nelle profondità di quel regno terrificante.
Due grandi ali nere spuntarono dietro le spalle. Voleva e colpiva la sua avversaria, ma Nahenia usò i suoi seguaci per bloccare le ali di Belzebù, facendola cadere a terra.
-Hai un brutto carattere quindi sei un demone.-
-Brutto carattere? Dovresti incontrare due angeli di mia conoscenza e poi possiamo riparlarne.-
La giovane prese a ridere divertita, mentre Belzebù non riusciva a capire l'atteggiamento di quell'umana.
Genere: Avventura, Guerra, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Belzebù, Crowley, Gabriele, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Un'alleanza tra angeli e demoni non era mai avvenuta. Aziraphale si guardò intorno e doveva ammettere che quello era uno strano gruppo che, per una causa comune, avrebbe potuto collaborare alla perfezione.
I demoni capitanati da Lucifero avevano un ultimo tentativo per trovare Belzebù.
Fu Belfagor ad attirare l'attenzione degli angeli, con la mano destra si tagliò il palmo della mano sinistra, dove cominciò a uscire del liquido nero molto simile ad sangue.
-Possiamo sapere cosa sta accadendo?- chiese Micheal, irritata.
Lucifero la guardò per un istante in silenzio, come se stesse pensando a qualcosa di personale.
-Sembra che Belfagor voglia provare a evocare Belzebù.-
spiegò, alla fine, come se fosse la cosa più semplice del mondo.
-Il suo sangue demoniaco serve per evocarla, anche se ha esagerato: Per evocare uno noi di noi bastano poche gocce del nostro sangue.-
Belfagor prese a tracciare un di sigillo sul muro, ma non aveva tracciato nessun cerchio sul terreno e questo era molto strano.
Lucifero capì il motivo del perché Belfagor stava agendo in quel modo: Belzebù, non si trovava all'inferno, era dispersa da qualche parte sulla terra.
Il sigillo che aveva appena creato il demone prese ad illuminarsi come se un varco si stesse aprendo, stava accadendo qualcosa che nessuno si sarebbe mai aspettato, il sigillo non funzionava, il potere di Nahenia aveva bloccato ogni possibile rito o evocazioni.
-E ora?- Chiese Gabriel.
-Dobbiamo fare alla vecchia maniera.- Rispose Belfagor, mentre si puliva la mano.
-Sarebbe?-
-Cercarla per tutta la terra.-
-Ci metteremo tantissimo tempo!-
-Se il signor arcangelo ha altre idee, sono disposta a sentirle, ma visto che i sigilli demoniaci non hanno effetto dobbiamo usare questo metodo.-
Belfagor aveva ragione e Gabriel, non ebbe altra scelta che arrendersi. Quella situazione era strana e allo stesso tempo frustrante.
Nahenia si stava rivelando più forte di quanto credeva.
-Tranquillo, angelo in gonnella, la troveremo, come impediremo a quella pazzia di trovare sua figlia, così tutto tornerà alla normalità.-
La voce di Lucifero attirò l'attenzione come sempre.
-Ci divideremo in zone e ci incontreremo qui ogni due giorni. Cosa fondamentale: cerchiamo di non attirare troppo l'attenzione. Gli spiriti malefici di Nahenia sono sulla terra...-
Gli Arcangeli si guardarono e non ebbero altra scelta di annuire alle parole del signore dell'inferno.
 
 
I giorni sembravano non passare mai per Belzebù che osservava Miriam studiare nella sua camera.
Aggrottò le sopracciglia, ripensando a ciò che era accaduto qualche ora prima.
Miriam era una bella ragazza, nonostante la prendessero in giro per qualche chilo in più, ma la sua bellezza non le interessava, non la sfoggiava. Le piaceva studiare, ascoltare musica, passione che secondo il demone appartenevano a molte ragazze a cui piaceva stare sole.
Essere la nipote del capo della polizia non l'aiutava ad avere amici. Tutti forse avevano il timore che lei andasse a spifferare ogni cosa a suo zio.
Miriam le aveva raccontato un po' la sua storia. Un anno e mezzo prima i bulli avevano iniziato a tormentarla.
Tutto accadde dopo che aveva vinto un concorso scolastico, ciò che aveva scritto era stato pubblicato non solo sul giornalino scolastico, ma anche su alcuni quotidiani locali.
Per questo aveva deciso di lasciare la scuola e andare in una privata, dove avrebbe cominciato tutto da capo.
Continuava ad osservarla, fino a quando nella sala entrò sua zia con un vassoio che conteneva una tazza di tè e dei biscotti.
-Tesoro, dopo potresti andare nella parrocchia e portare a padre Max gli portargli gli oggetti scolastici per i bambini che mi aveva chiesto?-
-D'accordo, zia.-
-Sarei passata io stessa, purtroppo gestire un salone di bellezza non è affatto facile.-
-Le signore devono farsi belle. Comunque zia, non preoccuparti, ci penso io.-
Non appena la donna uscì, Miriam, si voltò verso la demone che era ancora sdraiata sul letto e invisibile agli occhi degli altri.
Se avesse voluto, Belzebù poteva rendersi visibile, ma preferiva essere invisibile e parlare solo con quella ragazza.
-La mia risposta è no.-
-Perché?-
-Hai mai visto un demone entrare in chiesa?-
-Potrebbe essere interessante e poi non devo entrare in chiesa, devo solo portare delle buste.-
Miriam prese ad osservarla con occhi dolci, mentre Belzebù cercava di resistere, però alla fine dovette cedere.
-Sconfitta da un'umana...-
Era pomeriggio inoltrato quando Miriam, seguita dalla demone, uscì di casa. Belzebù camminava a distanza e man mano che si avvicinavano alla chiesa si sentiva a disagio.
La giovane si fermò davanti a una scalinata che avrebbe condotto poi all'entrata.
-Questa è la chiesa di quartiere dedicata all'Arcangelo Gabriele.-
Belzebù prese a ridere nel sentire il nome della chiesa.
-Vuoi farmi credere che hanno dedicato il nome di questo luogo a Gabriel? Quell'arcangelo è insopportabile...-
-Ci sono molte chiese dedicate a lui.-
La demone restò in silenzio, fino a quando non vide Miriam, salire le scale e senza pensarci le fece anche lei, era curiosa di vedere l'interno di quel posto dedicato a quell'arrogante e presuntuoso di Gabriel.
Quando entrarono vi erano dei fedeli raccolti, in ginocchio, nel silenzio della chiesa. Belzebù non era mai entrata in quel luogo, però era stata sempre curiosa di vedere l'interno del luogo sacro degli umani.
All'interno, sulle pareti, c'erano molti quadri alcuni recenti e altri antichi, vi erano anche delle statue raffiguranti statue, ma una in particolare attirò l'attenzione di Belzebù quella che raffigurava l'arcangelo Gabriel.
La lord infernale, si avvicinò alla statua e non poteva crederci che quell'idiota avesse anche una statua dove era raffigurato.
-Ti piace l'arcangelo Gabriele?-
La voce di Miriam, attirò la sua attenzione, ma non distolse lo sguardo dalla statua.
-Stai scherzando? Quell'arcangelo è insopportabile.-
-Ma ti piace.-
-Perché dovrebbe piacermi?-
-Per come guardi la sua statua e perché sei arrossita.-
-Un demone non arrossisce.-
-Va bene! Avrò visto male...-
Miriam sorrideva, anche se tutta quella situazione era strana, la presenza di Belzebù la rassicurava e poi non era così male stare al suo fianco e scoprire che un demone può innamorarsi di un arcangelo.
Miriam si sentì toccare una spalla e quando si voltò vide padre Max. Un uomo sulla cinquantina, occhi verdi e che stava perdendo i capelli.
-È un piacere rivederti dopo tanto, Miriam.-
-Un piacere anche per me, zio Max.-
Belzebù aveva sgranato gli occhi aveva sentito bene o aveva chiamato quel prete “zio”.
Quella ragazza era sempre più misteriosa, doveva ascoltare per capirla meglio, anche perché non riusciva a capire il motivo per cui si sentiva a suo agio con Miriam e soprattutto perché poteva vederla.
-Sono qui per consegnarti queste buste.-
Miriam consegnò ciò che doveva a Max, per poi cominciare a camminare per uscire da quel luogo.
-Aspetta, Miriam! Ringrazia Mary per questi doni, ma soprattutto sono contento di vederti, l'ultima volta che sei entrata in chiesa è stato durante il funerale dei tuo genitori.-
La giovane rimase in silenzio. Belzebù capì quanto quella giovane avesse sofferto.
-Non mi sento a mio agio.-
-Sai che non ti obbligo, ma tu hai sempre amato visitare chiese e scoprirne la storia.-
-Una volta, forse...-
-Noto che stai fissando la statua dell'arcangelo Gabriele, il messaggero divino colui che protegge la verità.-
Belzebù si posò una mano sul viso e prese a immaginare l'arcangelo seduto su una nuvola che ascoltava le preghiere degli umani.
-Non ho voglia di fare preghiere inutili, non mi hanno mai ascoltato...-
-Parleremo di questa cosa un'altra volta, Miriam...Volevo chiederti se ti andrebbe di aiutarmi con la consegna di materiale scolastico e di vestiario per i bambini.-
-Va bene! Questo posso farlo.-
Dopo quella breve conversazione, Miriam, seguita dall'invisibile demone, uscì dalla chiesa.
Fece un grande sospiro, si voltò per poi tornare a camminare.
-Sei la nipote anche di un prete?-
-No, lui è il fratello maggiore di mia zia che si sta prendendo cura di me, per me viene semplice chiamarlo in quel modo invece che Padre Max.-
-Capisco...-
Belzebù voleva farle altre domande, ma non voleva renderla triste. Non sapeva né come né il perché, ma voleva proteggerla e poi era stata un'esperienza divertente entrare all'interno di una chiesa.



Note Autrice:
Ci sono riuscita ad aggiornare! Non so perché ma scrivere questa storia non è semplice anche per le tematiche di cui vado a trattare.
Per fortuna in questo capitolo si sorride con Belzebù che entra in un chiesta e vuole scoprire qualcosa di più sulla ragazza che le ha salvato la vita.
Ringrazio come sempre Nao Yoshikawa per leggere il capitolo in anteprima.
Grazie per essere arrivati fin qui.
  
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