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Autore: Spensieratezza    06/10/2020    3 recensioni
Albus Severus Potter guarda suo fratello pensando che James è come una falena. Bellissimo e luminescente, glorioso. I suoi occhi brillano come lucciole e le sue mani..oh, potesse perdersi in quelle specie di serpenti ammalianti e incantatori che sono quelle mani, ma non può permetterselo, James non dovrà mai sapere che si infiamma se anche solo lo sfiora per sbaglio.
- il titolo della storia è questo e sarà questo definitivamente per un sacco di motivi, che spiegherò
-revisione della storia completata
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Severus Potter, Harry Potter, James Sirius Potter, Ron Weasley
Note: What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Riportami all'inizio'
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Avviso: ho fatto un polpettone di spiegazioni, rendendo il tutto solamente, l'ho capito solo ora, ancora più confuso, bene, dopo aver tanto riflettuto, stavolta ho cancellato sto polpettone e mi limito a dire che per capire come mai la storia da questo punto sta ricominciando da capo, andate a leggervi le note finali del capitolo 3 xd lì la cosa è spigata molto bene e soprattutto in maniera concisa xd non ci saranno ulteriori avvisi e rimarcare questa cosa, per non annoiare i lettori con stupidi e ripetuti avvisi dove ripeterei sempre la stessa cosa. Buona lettura *_* <333






“Mi scriverete, vero?” chiese Albus. L’idea di separarsi dai genitori lo faceva stare male.
“Tutti i giorni, se vuoi.” Disse Ginny.
“Non proprio tutti. James dice che gli altri ricevono lettere da casa una volta al mese.”
“L’anno scorso gli scrivevamo tre volte a settimana.” Precisò Ginny.
“E non devi credere a tutto quello che ti dice su Hogwarts. A tuo fratello piace scherzare.” Disse Harry.
 
La discussione si spostò su Ron che aveva a quanto pare confuso l’esaminatore, Ron che diceva a Rose di rendere la vita impossibile a un ragazzo di nome Scorpius.
Albus lo guardò incuriosito, cercando di capire a come avrebbe potuto reagire alle provocazioni della cugina.
“Sì, a me non importa di dormire con Al..Teddy può prendere la mia stanza!”
Al si riscosse precipitosamente Di Cosa stavano parlando? Dormire con lui?
Ma James intendeva nel suo letto? Quindi avrebbero dovuto stare appiccicati?
“No! Tu e Al starete in stanza assieme quando vorrò far demolire la casa.” Disse Harry.
Al sentì suo malgrado una nota di delusione che non volle approfondire.
 
 
Dopo i saluti con i genitori, vide che James era già sparito alla visuale. Sospirò. Sperava almeno che avrebbe trovato degli amici, era contento che avrebbe avuto i suoi cugini li, ma sperava di incontrare qualcuno di nuovo estraneo alla famiglia.
Scelse uno scompartimento vuoto, e stranamente dopo si affacciò un biondino.
“Posso?” chiese timidamente.
Al lo guardò con tanto d’occhi. Era proprio il bambino di cui zio Ron stava parlando.
“Oh, scusa. Non volevo disturbare. Me ne vado subito.”
“No, no, che fai? Vieni qui, dai, almeno mi fai compagnia.”
“Oh, allora grazie.”
Si sedette e Al trovò che era davvero tenero con quella frangetta bionda spiaccicata sulla fronte.
“Io son Al, Al Potter.”
“Io Scorpius Malfoy.”
Era davvero carino. Al sperava che Rose non lo avrebbe preso in giro, non riusciva ad immaginare che potesse rispondere male a chicchessia.
 
Dopo un po', i due ragazzi riuscirono a sciogliersi.
“Non so che cosa sono questi videogames. Sono divertenti?”
“O, puoi scommetterci! Mio padre è cresciuto con i babbani e ha sempre voluto che mi divertissi con tutte le cose che lui da bambino non ha potuto comprare. “
Si pentì subito di averlo detto. Magari lui odiava i babbani come suo padre.
“Mi piacerebbe davvero tanto vederli.”
“Qui non posso portarli, troppa magia non li farebbe funzionare..o almeno così dice mio papà..non ha detto proprio questo, ma insomma..”
“Sì, ho capito. C’è troppa magia a Hogwarts. Infatti non lasciano usare neanche i cellulari e i computer.”
Albus lo guardò con tanto d’occhi.
“Li conosci?”
“Sì, mio padre me ne ha parlato, anche se aveva una faccia un po' strana..mi ha detto che se voglio imparare a usarli, posso farlo, solo..non a casa. Ha detto che non vuole essere come il nonno..lui..è in prigione perché odiava i babbani, e..”
Ad un certo punto guardò Al con tanto d’occhi e sembrò impallidire.
“Che c’è? Ti senti bene?”
“Tu.tu..hai detto che di cognome ti chiami “Potter.”
“Sì.”
“Tuo padre..è Harry Potter??”
“Ehm..sì?”
Scorpius si alzò subito da li come scottato.
“Cosa fai?”
“Scusami, scusami se ti ho disturbato. Me ne vado subito.”
“No! Perché? Rimani! Non mi dai fastidio!”
“Non hai capito chi sono io? Sono il figlio di Draco Malfoy! Tuo padre e il mio erano NEMICI  a scuola. Mio nonno lavorava per il mago che ha reso la vita impossibile a tuo padre. Fidati, non molti mi vogliono vicino e di sicuro non tu.”
L’espressione di Al si fece triste.
“Guarda che lo so chi sei. Lo so da quando ti ho visto. Mio zio Ron ti ha visto alla stazione.”
Scorpius si irrigidì.
“Lo sapevi?”
“Sì. E non mi importa. Non penso sia mio nemico, non penso neanche che mio padre e il tuo fossero nemici! Per me nessuno dei bambini che vedremo a scuola è un nemico!!”
Scorpius lo guardò con tanto d’occhi.
“Questo mi rende ridicolo?”
“No, solo..SPECIALE.” disse Scorpius sorridendo.
“Rimani. Per favore.”
“Solo se continui a parlare..mi piace ascoltarti.”
 
 
Parlarono e parlarono e si sciolsero molto, scoprirono di avere molte cose in comune e che entrambi non vedevano l’ora di conoscere Hogwarts, nonostante fossero entrambi facenti parte di due famiglie di maghi, era come se avrebbero conosciuto la magia per la prima volta.
Mentre mangiavano dolci e panini, Albus pensò con dolcezza che era proprio così che si erano conosciuti suo papà e il suo migliore amico, Ron.
Sperò che non arrivasse nessuno a guastare loro la festa.
Ad un certo punto sentì il desiderio di prendere qualche bevanda e aprì lo scompartimento per andare in corridoio.
Lì, urtò contro il braccio del fratello.
“Ehi, Al! Ecco dov’eri finito. Ragazzi, questo è il mio fratellino.”
Gli mise un braccio intorno al collo e Al arrossì sotto lo sguardo di tutti.
“Sei pronto a essere smistato in Grifondoro?”
Al si divincolò.
“Con te? Giammai?”
Risero tutti.
“Tu a Grifondoro! Finirai di sicuro con i Tassi! Ti stavo solo prendendo in giro.”
“Non è una novità.”
“Andiamo.” Disse agli altri del suo gruppo.
Al sentì il cuore battere forte. Perché suo fratello faceva così? Perché lo derideva con i suoi amichetti illudendolo che lo voleva nella stessa casa, quando non faceva altro che deriderlo? Quando era palese che non lo volesse attorno tranne che per prenderlo in giro.
Per un attimo si era illuso davvero che lo volesse nella stessa casa.
“Chi era quello?” chiese il suo nuovo amico.
“M-mio..fratello.” disse Al.
Non aveva fatto fatica a farsi subito dei nuovi amici. James era così. Una falena.
Illuminava chi voleva, bruciava chi voleva.
Per quanto riguarda lui..aveva perso il conto delle volte che si era sentito riscaldato dal suo calore, per poi accorgersi troppo tardi che stava bruciando.
Adesso, aveva timore di farsi toccare da lui.
 
 
 
 
*
“Wowww. Al, il soffitto è meraviglioso. È come la notte.”
“Già..e pieno di stelle..” disse il ragazzino.
“Speriamo di finire in casa insieme eh?”
“Sì, lo spero tanto.” Ed era sincero.
“Tu speri di finire in casa con tuo fratello?”
Al si voltò verso James.
“Non lo so. Se dobbiamo litigare sempre come a casa, preferisco di no.”
Ma dentro di lui, sperava di sì, invece.
 
E invece era stato smistato in Serpeverde. Lo aveva sperato e dentro di sé , si odiava perché forse il cappello parlante lo aveva accontentato. Lui voleva finire nella stessa casa di James e ora lui lo odierà.

Cercava di cullarsi nelle rassicurazioni che suo padre gli aveva fatto, quando gli aveva detto che non c’era niente di male, perché due dei presidi della sua scuola più importanti e buoni del mondo, portavano il suo nome e uno di essi era stato a Serpeverde.

Sì, peccato fosse anche stato un mangiamorte, era innamorato della nonna ed è stato la causa principale per cui loro padre era orfano.
Ma Al si sforzava di non pensarci, voleva fidarsi delle parole di suo padre, VOLEVA FARLO.
E poi desiderava COSÍ TANTO discostarsi dall’immagine di copia sputata di suo padre.

Non gli piaceva assomigliargli così tanto, malgrado fosse biondo e con gli occhi azzurri, da essere comunemente accomunato a lui, per tutto, nonostante fosse James quello ad avere i capelli corvini come i suoi.

Ma lui, lui aveva gli occhi di Lily, come si ostinava a ripetergli sempre.
Al non avrebbe mai creduto possibile che suo padre un giorno avrebbe potuto fare al suo stesso figlio quello che lui aveva subito per anni, per colpa dei suoi maledettissimi OCCHI.

Ma forse è proprio vero che quando cresci, dimentichi cosa vuol dire essere bambino, e ripeti gli stessi errori su qualcun altro.
Semplicemente dimentichi, o forse è il karma, chi lo sa.

Fatto sta che anche lui ora pagava pegno, solo per degli stupidi OCCHI.
In realtà non potrebbe essere più diverso da Harry Potter, non è stato neanche in grado di andare a Grifondoro.
Ma forse l’ha fatto di proposito per discostarsi in realtà da un’aspettativa che sapeva già che non avrebbe potuto mai soddisfare?
Insomma, non era come Harry.

Lui si è affacciato al mondo della magia, senza sapere NULLA e aveva il terrore della magia oscura, di diventare un mago oscuro, aveva quindi PREGATO di non andare li ed era stato accontentato.
Ma Al, come James e come Lily, erano cresciuti nel mondo della magia, erano stati cresciuti sentendosi dire che anche chi va in Serpeverde può essere buono. Come Draco Mallfoy che si era ravveduto, come lo stesso Piton.

Insomma, il tempo di queste sorta di razzismo tra case se non era già finito, stava per tramontare.
Non era più come una volta.
E lo stesso Al, non voleva essere una copia sputata di suo padre voleva essere speciale, originale, DIVERSO.

Voleva essere a Serpeverde per scoprire sempre di più la conoscenza, spingersi al limite di essa, certo senza diventare un mago oscuro ma nemmeno un mollaccione.
 
Eppure, provò una sorta di brivido di senso di colpa, quando incrociò lo sguardo glaciale di suo fratello, quando si sedette alla tavolata.

Perdonami… pensava pieno di sensi di colpa.
 
 
*
James non osava crederci. Il suo fratellino a Serpeverde? No, non era possibile. Come era potuto succedere? Il racconto sui fratelli Black gli risuonava nella mente, talmente ostile da fargli male alle orecchie. Era una storia che loro padre gli aveva raccontato, di come alla fine Regulus si ravvedette, nascondendo il medaglione che era un horcrux. Ma la cosa che aveva più colpito James, era il fatto stesso della storia dei fratelli. L’aveva colpito così tanto perché anche lui aveva un fratello piccolo! Temeva che potesse fare la stessa fine di quel ragazzo se non lo avesse tenuto sempre sotto occhio, forse poteva sembrare paranoico, ma Sirius non aveva pensato questo, quando aveva deciso di fregarsene del fatto che Regulus era finito a Grifondoro, lo aveva mandato via, e poi era successo quello che era successo.
 
 
Dopo la cena, Al si sentì afferrare da un braccio e quasi gridò.
“Te ne vai senza neanche un saluto della buonanotte?”
“James??? Che stai facendo? Lasciami!! Sei impazzito!”

“Io?? Direi che TU sei impazzito!! Scegliere quella casa! Puah!”
“Ma che stai dicendo, sai benissimo che è il cappello a..”
“Non mi prendere per il culo, Al. Sai che non mi piace essere scurrile ma tu sembri far di tutto per tirare fuori questo di me, ho solo una domanda da farti, sei contento ora, che non saremo nella stessa casa? Che non ci sveglieremo mai insieme e..”

“Oh, fammi il favore!! Sembri un ragazzino piagnucoloso!” disse Al, sforzandosi di non piangere.“Insieme? Ma se a malapena mi guardi quando sei a casa.”
“Questo non è vero..” digrignò James a denti stretti.
“Si può sapere cosa vuoi da me? è stato il cappello a scegliere, fine della storia! Saremo comunque sotto lo stesso tetto e sempre che non mi consideri ormai un cane rognoso, puoi sempre venirmi a trovare!!”
James si paralizzò a quella risposta.
“Oh, sempre se il grande James Sirius Potter non è così superiore da non volersi mischiare a un branco di schifosi Serpeverde, è questo che pensi vero? Ti fanno schifo e ora ti faccio schifo anche io, beh, non mi stai mostrando nulla di nuovo, come se ti fossi mai realmente piaciuto, poi..”
“Non dire amenità!!”

“Non le sto dicendo! Tu non fai altro che prendermi in giro, anche prima di essere smistato, sapevo già che non avrei dato lustro al buon nome dei Potter, non è così? Oh, proprio tu che ci tieni così tanto alle tradizioni, lo sai, vero, te lo RICORDI che porti il NOME di uno cui tutta la tua famiglia è stata a Serpeverde? “
“Ma lui è stato a Grifondoro, ma non nominarmi Sirius, adesso, che c’entra, non è questo il discorso..”

“Insomma, che cosa vuoi da me, James, si può sapere!! Non resterò un secondo di più a farmi insultare da te, non ho bisogno di sapere che ti ho deluso, come probabilmente ho deluso papà e tutta la nostra famiglia perché non sono stato smistato a Grifondoro! Chi diavolo se ne frega!!”
James fece una faccia mortuaria.

“Io avrei voluto fare questo percorso insieme a mio fratello..ma vedo che hai preferito un’altra scelta..beh, fa niente. Cullati pure in questa casa, che ti fa sentire LIBERO..vedremo come sarà, ma non venire poi a lamentarti da me, se ci allontaneremo, è quello che hai voluto tu.”
Ma ti senti quello che dici?? Solo perché sarò in un’altra casa?? È ancora James che sta parlando o forse è Sirius?”
James impallidì a quel nome.
Non avrebbe dovuto dirlo. Perché l’aveva fatto? Era irrispettoso…era..sì, James pensava dentro di sé che forse avere il suo stesso nome, lo rendeva forse un po' troppo sensibile alla storia sui fratelli Black, era per questo che ne era così ossessionato? Ma lui non era come Sirius, no.

“Ti sei almeno reso conto che gli somigli sempre di più? Anche lui ha cominciato a odiare suo fratello perché era a Serpeverde! L’ha odiato fin quando lui..è morto. E anche DOPO.”
“Io..Albus, dove vai, Non ho ancora finito!”
Albus però era già corso via.
 




Rose era molto contenta di essere arrivata a Hogwarts, ma odiava il fatto che James fosse triste per il fatto che Albus fosse stato smistato in una casa diversa. Lei sapeva bene che i fratelli anche se litigavano sempre, erano comunque molto uniti.

Chissà come avrebbero potuto fare faville se Al fosse stato smistato a Grifondoro.. pensò lei sospirando, dirigendosi verso il divanetto in cui il suo affascinante cugino fingeva di leggere un libro nella sala di Grifondoro.
“Ehi, tira giù i piedi dal divano.” Lo rimbrottò con un sorriso la cugina.

“Faccio quello che voglio.” Disse lui.
“Gne, gne, gne.”
James la guardò stranito, poi arrossì imbarazzato.
“È solo che..sto più comodo.”

“Lo immagino, ti permettono di vestirti con quei jeans?” gli chiese lei, guardando i jeans neri laccati con una stoffa morbida che lo rendevano fascinoso anche solo a 12 anni.
“Ormai mi conoscono.” Disse lui scrollando le spalle. “Volevi parlare di qualcosa?”

“Sì, vorrei parlare di Al.”
James fece una smorfia.
“Non ho voglia di parlare di quel traditore.

“Ma ti senti?? È tuo FRATELLO!”

“Sa benissimo quanto il suo arrivo sia guardato da tutti, sa benissimo che tutti sanno di chi è FIGLIO e che è mio fratello! E cosa fa?? Si fa smistare a Serpeverde!! Che gran bella trovata! Adesso ho pure io tutti gli occhi puntati addosso!! Grande!!”
Rose sorrise.
“Grande davvero. Non dirmi che il fascinoso James non si sente lusingato.”
James sorrise, ma poi si ricompose.

“Esatto. Per niente! Un conto è se sono al centro dell’attenzione per merito mio, un conto è esserlo perché tutti parlano di mio fratello!!”
“Jamie, parlano di Al perché è figlio di vostro padre, lo sai.”
“Questo PRIMA che parlassero di lui perché il FIGLIO del salvatore del mondo magico, ha avuto la brillante idea di farsi smistare a Grifondoro!!”
“Non l’ha scelto lui, il cappello ha scelto per lui!”

“Col cavolo!! Ce l’ha detto papà ancora prima di arrivare sul treno, ok? Se Al non voleva Serpeverde, poteva dirgli di no, come papà gli ha chiesto infatti anni fa allo stesso cappello!! “
“Credi che Al non volesse stare a Grifondoro?”
James si strinse nelle spalle.
“Non lo so. Ma spero abbia detto quello piuttosto che chiedere di andare a Serpeverde.”
Rose lo guardò stranita.
“Perché Al avrebbe dovuto chiedere di andare li?”

“Perché? Magari per sfidarmi. Per sfidare la famiglia, Al è fatto così. Vuole sempre fare il contrario di tutti. Lo fa sentire SPECIALE.”

“Pensi che la sua voglia di sentirsi speciale, sia più forte anche del desiderio di stare con te?”
“Di sicuro! L’ha fatto proprio apposta.”

“Jamie, se questo ti fa star male, devi andare a parlargli..” cercò di prendergli la mano, ma James la mancò.
“Col cavolo!! E poi noi non siamo quel genere di fratelli. Sai cosa mi ha detto? Eh? Mi ha accusato di essere ossessionato da Sirius, il padrino di Harry! Di stare diventando come lui. Di odiare lui, come Sirius odiava Regulus.”
“Oh, Jamie..mi dispiace tanto.”

“Non te lo dico perché voglio essere consolato, solo per raccontartelo. Non merita che io vado li a parlargli, anzi sai che ti dico? È molto meglio così. Non lo voglio tra i piedi. E ora me ne vado a letto. Se qualcuno vuole sapere perché mio fratello è finito a Serpeverde, digli la stessa cosa che ho detto io, perché è uno stronzo!” e dicendo così andò nei dormitori senza voltarsi indietro.
 
 
 
 
*
Al si sentiva in colpa nei confronti del fratello e dei genitori, come avrebbe fatto a spiegare loro in che casa era finito? Come l’avrebbero presa? Non aveva davvero chiesto di andare né a Grifondoro, né a Serpeverde, aveva solo pregato di stare insieme sia a Scorpius sia a James.
Voglio stare insieme a Jamie..ma anche insieme a Scorpius..per favore..per favore..

Il cappello ci aveva pensato su per due esatti minuti, poi aveva gridato Serpeverde.
Si era ritrovato molte volte a provar una certa curiosità per la casa Serpeverde, è vero, ma quando si trovò sotto il cappello, non aveva pensato niente di queste cose, perché voleva stare insieme a suo fratello e al suo nuovo amico.

Ma lui venne smistato a Serpeverde e corse al tavolo senza farsi vedere piangere, con il cuore diviso a metà, senza osare incrociare lo sguardo deluso del fratello.
 
   
 
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