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Autore: MalfoyAmalia    08/10/2020    1 recensioni
Hermione, dopo la guerra, perde parte della sua memoria, quella riguardante i suoi affetti, le amicizie e i nemici che durante i 7 anni scolastici si era creata. Ripartendo da zero, la sua vita rimarrà la stessa o avrà qualche cambiamento?
La storia la si può trovare anche su un'altra piattaforma, wattpad. Ci tengo a precisare che la scrittrice sono sempre io.
Genere: Romantico, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Hermione Granger, Il Secondo Trio (Neville, Ginny, Luna), Il trio protagonista | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo 2:Le tenere radici

Erano passati dei giorni dall'inizio della loro amicizia e Draco ed Hermione ancora non si erano rivisti. Draco pensò le fosse tornata la memoria in quel lasso di tempo e aveva una fottuta paura di averla persa ancor prima di iniziare un qualcosa con lei, qualunque tipo di relazione essa poi fosse. Non poteva immaginare minimamente che le motivazioni erano ben lungi da ciò e riguardavano un campo non razionale, ma sentimentale. Lo avrebbe scoperto solo più tardi in quella giornata,e ne sarebbe rimasto piacevolmente sorpreso. Ma, in quel momento, ancora all'oscuro di ciò che frullava nella mente della grifona, era molto turbato e a subire tutte le sue preoccupazioni e paranoie era il suo migliore amico, Blaise, che lo spronava a non darsi per vinto con lei.

Lei. Ciò che affliggeva la ragazza, infatti,era che pur senza memoria, aveva voluto provare a fidanzarsi con quello che durante agosto aveva compreso essere il suo amico di sempre insieme ad Harry Potter ,Ronald Weasley, pensando di aiutare la sua situazione a cambiare, ma così non era stato. Aveva già in mente di lasciarlo, e passare del tempo con Draco Malfoy l'aveva confusa più del consentito, solo non sapeva se era il caso di parlarne e, se fosse, con chi confidarsi per avere un parere esterno. Sentiva che nessuno avrebbe potuto comprenderla, e infondo Hermione non era poi così lontana dalla realtà sebbene lei,concentrata sullo studio e su cosa fare per riavere al più presto indietro i ricordi di una vita passata, non avesse mai ascoltato neanche per sbaglio le voci sul conto del suo nuovo amico a cui stava però pensando di rivolgersi per chiedergli consiglio sulla sua relazione.

Fu così che si incontrarono per la seconda volta da soli, questa volta sulla torre di Astronomia mentre lei guardava le stelle e sentendo dei passi si girò di scatto, preoccupata fosse un prefetto, un caposcuola o peggio, Gazza. Si tranquillizzò, dunque, vedendo entrare un altra persona che con quei ruoli non aveva nulla a che spartire.

«Ciao Draco» Hermione fu ben contenta di vedere il ragazzo che aveva appena pensato, entrare dalla porta della torre. Diversamente dal loro primo incontro, questa volta fuori era buio e non era programmato.

«Ciao Hermione! Pensavo non mi volessi più vedere.» rispose a lei il ragazzo, mentre si scompigliava i capelli un po' in imbarazzo e lasciando poi una mano dietro la nuca per qualche secondo prima di distendere il braccio.

«Mi devi scusare, ma ho avuto tante gatte da pelare» Hermione disse un detto babbano senza pensare che il suo interlocutore non ne conoscesse molti. Non ne conosceva affatto, se bisogna essere sinceri.

«Avrei potuto darti una mano a tagliare i vari peli di gatto» rispose confuso, ma allo stesso tempo deciso Draco, senza sapere che la sua risposta, nonostante tutto, era coerente con l'affermazione di Hermione che, ovviamente, si accorse dell'ignoranza di Draco in quel campo.

«Significa avere tanti pensieri per la testa, ma è vero, potresti aiutarmi» si ritrovò a spiegare Hermione. Hermione pensò a come esporre al suo amico il problema,sperando che lui avesse avuto una soluzione. Sperando che avrebbe potuto insegnarle il da farsi. Nel suo tentennare, la ragazza parve a Draco molto più fragile del previsto, come un fiore che lui avrebbe dovuto curare e custodire come il più abile dei giardinieri. Doveva curare lei così come la loro amicizia perché era molto di più di quello che Draco si sarebbe potuto mai aspettare.

«Vedi» parlò Hermione alla fine «Io sono fidanzata con Ron». Quella frase, nello stesso momento in cui uscì dalle labbra  di lei, ferirono il cuore di lui con la forza di cento spine appuntite. Subito, però, il dolore cessò. «Solo che non sono certa di quello che provo per lui. È da un po' in effetti» Mentre la bruna grifondoro parlava, non vedeva il biondo serpeverde che sorrideva a 32 denti e le si avvicinava sedendosi sulla sbarra di metallo.

«Scendi Draco! Ho paura» disse subito lei vedendolo, ma Draco non la accontentò.  «Perché Hermione? Si sta così bene seduti qua sopra» le rispose lui di rimando per poi riprendere «Cosa provi quando lo vedi, quando gli sei accanto?» continuò subito dopo, ma Hermione non gli diede retta, ancora preoccupata per lui dal momento in cui dietro vi era il vuoto.

«Se mi rispondi poi ti giuro che scendo» le disse la serpe poi, per cercare di farla parlare. «E va bene!» esclamò poi lei «È come stare vicino ad un fratello che non vedi da un po'. Sei al settimo cielo, ma non potresti mai fare certi pensieri su tuo fratello» rispose in imbarazzo e le sue guance diventarono rosso scarlatto.

«E tu li fai certi pensieri?» rispose il Draco-Giardiniere che voleva solo conoscere la sua rosa preferita. «Non su di lui» arrossì maggiormente lei, nascondendo il volto con i capelli mentre Draco scendeva dalla ringhiera e le si avvicinava piano, mentre il suo cuore pompava sempre più sangue.

«E quando ti bacia? Cosa provi?» Draco le pose quella domanda quando erano a solo un paio di passi di distanza.

«Sento che è sbagliato, che non è lui» rispose Hermione con un filo di voce, ammaliata dagli occhi del ragazzo difronte a lei puntati nei suoi.

«E quando ti stringe a sé? Cosa senti?» domandò Draco avvicinandosi di un passo ancora alla ragazza, ormai donna, che aveva davanti a sé e che sognava divenisse sua. Poteva sembrare strano l'ordine in cui le domande erano state poste, ma lui era abituato a baciare delle ragazze, gli abbracci, però, erano un altro discorso. Quelli non li concedeva a nessuno, ma li avrebbe concessi volentieri a lei, a loro.

L'eroina e il mangiamorte.

Draco sapeva che non era possibile, ma si sarebbe accontentato di ciò che Hermione gli avrebbe permesso, prima che tutto finisse.

«Sto bene, ma non è il mio posto sicuro» rispose Hermione, in un tono sempre più flebile.

Dopo di ciò, posò gli occhi in quelli di Draco e si avvicinò a lui di un passo, l'ultimo, e lo strinse a sé.

In quel momento, fra quelle braccia, sentì nuovamente rimbombare la parola "casa" e poggiando l'orecchio su petto di lui, Hermione lo sentì battere all'impazzata e inconsciamente sorrise.

Anche Draco era felice di quella situazione e volle osare, sperando di non essere rifiutato. Draco fece alzare il viso di lei e piano si avvicinò, permettendole di fermarsi, ma non lo fece. Draco la baciò con delicatezza. Il loro primo bacio di molti altri.

Hermione gli era entrata dentro da anni e quel preciso istante, per lui, fu magico.

Hermione, dal canto suo, sentì emozioni che mai Ron le aveva provocato e capì il significato di un altra parola quella sera. "Farfalle". Quelle che lei sentiva muovere veloci nel suo stomaco.

Il gigante è un giardiniere

La bambina è come un fiore

Che gli stringe forte il cuore

Con le tenere radici

Quella sera nessuno li vide e neanche i giorni a seguire in cui davvero si conobbero, spogliandosi delle maschere, dei pregiudizi di casata, di tutto. E sarà stato il destino, perché così doveva andare, ma per mesi furono loro, e loro due soltanto.

 

  
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