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Autore: 0421_Lacie_Baskerville    12/10/2020    2 recensioni
Avvertimento Spoiler All Might (ci sono vari spoiler fino alla quarta stagione di MHA e tutto FT)
Immaginiamo il mondo di MHA e che All Might abbia incontrato Erza Scarlet di FT, scappata dalla Torre e abbia deciso di adottarla. Immaginiamo la Erza di Fairy Tail, rinomata agenzia e accademia per eroi, assistere in TV ai fatti di Kamino e decisa ha proteggere la persona che è diventata suo padre, si trasferisca alla Yuei, seguita dai suoi amici Natsu e Lucy per proteggerlo.
Così incontra il successore di All Might, Midoriya Izuku, che resta profondamente colpito dall'esistenza di questa "figlia". Intanto la Yuei subisce diversi attacchi e dietro di essi si cela un unica persone che da anni manipola gli eventi della vita di Erza, in attesa di poter fare la sua mossa e vendicarsi del Simbolo.
I ragazzi dello Yuei e di Fairy Tail dovranno unire le forze per sconfiggere questa sinistra figura, intrecciando fra loro amicizie, amori e rivalità.
Genere: Angst, Avventura, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: All Might, Dabi, Izuku Midoriya, Ochako Uraraka
Note: Cross-over, Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
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37. – True Dragons

---Erza Scarlett ---
La zampa calò su di lei, ghermendola.
Non avrebbe fatto in tempo a schivarla, capì. Le gambe le tremavano nello sforzo di mantenersi in piedi, dopo tutto il potere che aveva usato, tutto quello che aveva ottenuto da lei erano ferite superficiali, ed ora che era un drago vero, niente.
Se proprio non poteva fermarla, sarebbe morta combattendola fino all’ultimo. Non si sarebbe mai arresa. Per nessuna ragione.
Qualcosa l’afferrò per il braccio, scagliandola in aria a grande velocità. Braccia forti l’afferrarono, attutendone la caduta. Erza crollò contro il petto nudo di Gray, che grugnì, cadendo al suolo.
Sotto la zampa del drago – ovvero sua madre, cosa a cui non poteva proprio credere – vide il verde famigliare della luce del One for All.
L’aveva salvata alla Torre del Paradiso, dissipando le tenebre che l’aveva imprigionata convincendola ad arrendersi, ed ora era lì che la salvava di nuovo. Un sacrificio che però non sarebbe servito a nulla.
Il cuore le balzò in gola per lo spavento. Incespicò, cercando di rimettersi in piedi. Dalla bocca le sfuggì un grido incredulo ≪ Izuku, no!≫
Le mani di Gray l’afferrarono per il busto, trattenendola. ≪ Lascia perdere, è inutile! ≫ disse, sollevandola da terra e indietreggiando. ≪ Non c’è nulla da fare! Erza!≫
Sotto quegli artigli la figura del ragazzo svanì, solo l’alone della luce del One for All filtrò dalla piccola fenditura fra la zampa e il terreno. ≪ Tu! ≫ ringhiò incredula Irene, schiacciandolo al suolo. ≪ Vuoi proprio morire?≫
Erza gridò, tendendo la mano come per afferrarlo, scalciando nel vuoto. ≪ No, lasciami! Izuku! ≫ Emozioni che non capiva le afferrarono il petto, mentre quel tenue bagliore si spegneva.
Si liberò con uno strattone violento, colpendo la guancia di Gray con una gomitata e lanciandosi in avanti. Una spada comparve nella sua mano, colpì la zampa del drago con una serie di potenti fendenti.
 Dall’altra parte, le esplosioni assordanti di Bakugou le facevano fischiare le orecchie. ≪ Deku ≫ ruggì, avvolto in una nude di fumo e scintille. ≪ Maledizione!≫
La lama scivolò sulle squame senza sortire effetto.
Non l’hai fatto davvero. Non puoi farmi questo.
Era impazzito, come gli era saltato in mente di fare una cosa simile? Irene non l’avrebbe mai uccisa, aveva bisogno di lei per i suoi piani. Ma lui era fatto così. Non poteva stare a guardare se qualcuno era in pericolo.
Era la ragione per cui All Might l’aveva scelto ed era anche la ragione per cui lei aveva iniziato a sentirsi affascinata da lui. Al mondo esisteva così poca gentilezza e così poco altruismo, che non poteva credere di averli trovati entrambi in un'unica persona.
Erza gridò, il viso rigato di lacrime. Prima Toshinori, ora questo. Non poteva essere vero, non poteva credere che fosse la realtà. ≪ Lascialo andare, subito! ≫ ruggì furiosa, vedendo tutto rosso.
Natsu si gettò in avanti, balzando sul petto del drago e colpendo con una furia cieca le squame lucenti, strappandole un verso di dolore.
Irene sibilò, premendo la zampa al suolo. ≪ Ditte addio al vostro amico ≫ disse divertita, abbassando lo sguardo su di lei. ≪ Li ucciderò uno a uno finché non cederai, Erza. Tutti i tuoi amici≫
 Nei suoi occhi animali, Erza vide un messaggio chiaro. A meno che tu non sia disposta ad arrenderti.
≪ Non te lo lasceremo fare! ≫ gridò Gray, riversandole contro il suo attacco più potente.
Erza annaspò, sentendosi soffocare dalle sue stesse emozioni. Rabbia. Disperazione. Incredulità. Dolore. Pensava che non si sarebbe mai sentita peggio di quando era stata prigioniera, nulla poteva essere peggio di quello, ma si era sbagliata. Questo era peggio e molto.
Aveva perso Gerard anni prima, la sua mente strappata via e assoggettata dalla Regina. Aveva ferito mortalmente Toshinori e non sapeva se sarebbe sopravvissuto. Ora, avrebbe perso anche Izuku. Il suo sorriso, il suo tocco gentile, ogni cosa che lei amava.  
Sua madre si voleva prendere proprio tutto ciò che lei amava.
I suoi fendenti rimbalzarono sulle squame, distruggendone il filo. La terra sotto i suoi piedi tremò, mentre tutto si colorava di rosso. La lama affondò fra due squame aprendo un taglio nel suo fianco. Un fiotto di sangue ustionante le piovete addosso, piovendo dal addome squarciato.
Irene ringhiò di dolore. ≪ Tu! Piccola ingrata≫
 Alle sue spalle, Gray gridò ≪ Attenta!≫
La coda spazzò il terreno puntando verso di lei. Uno spesso strato di ghiaccio ricoprì le squame e alzò un muro spinato che andò in frantumi. Bakugou comparve al suo fianco e l’afferrò, trascinandola via con un’esplosione. ≪ Non gli fai nemmeno il solletico! ≫ sbottò, infuriato.
Erza si divincolò, il viso rigato di lacrime. ≪ Izuku≫
≪ Lo so anche io, che cazzo ≫ sibilò furioso, il biondo. Il suo viso era travolto dalla rabbia e da un’emozione inafferrabile.
Era scomparsa. La luce del One for All si era spenta.
L’aria si surriscaldò, venendo scossa dal suono vibrante di un ruggito, che risuonò per tutto il campo, investendoli. Il suo suono gli vibrò dentro, scuotendola, e si riversò sull’intera città.
Bakugou atterrò, liberando Erza della sua stretta, e sollevò lo sguardo incredulo. Il cielo aveva assunto la stessa tonalità plumbea del fumo. Fiamme oro e rubino si riversarono sulle scaglie lucenti del drago, ardendo feroci. Ogni suo colpo strappava ad Irene un verso di furia e dolore. L’enorme drago sollevò l’altra zampa, cercando di afferrare Natsu con gli artigli. Lui saltò sul suo polso e risalì per il braccio, correndo.
La temperatura dell’aria si alzò velocemente, mentre il fuoco dilagava. 
Gray corse da loro e li guardò, incredulo. ≪ Ma quello… è davvero Natsu?! ≫
Erza scosse la testa, scioccata. La gola chiusa da una morsa, la figura nera che si muoveva sul corpo dell’enorme drago, lottando con lui, non la riconosceva.
Natsu si muoveva come non aveva mai fatto, le fiamme intorno a lui danzavano. L’aria si surriscaldò, diventando rovente, irrespirabile.
≪ Se mi consegnate Erza vi lascerò vivere ≫ disse la regina, con un sibilo feroce. Colpì Natsu con la coda e lui si aggrappò, evitando di venir scagliato via. ≪ Non avete altra possibilità di sopravvivere≫
≪ Cristo Santo ≫ sussurrò Bakugou, incapace di distogliere lo sguardo. ≪ Quello sarebbe un Dragon Slayer?≫
Gray scosse la testa, impercettibilmente. ≪ Al momento, non te lo saprei dire≫
Il corpo gigantesco del drago venne scosso da un tremito, sbilanciandolo. Abbassò lo sguardo sulla sua zampa, incredula.
Il cuore di Erza ebbe un sussulto scioccato nel vedere la zampa anteriore sollevarsi e sotto di essa, la luce verde e saettante del One for All in crescita. Izuku comparve davanti ai loro occhi, sdraiato nella terra spaccata. Ansimava, con il sangue a colargli dalle profonde spaccature delle braccia sul petto e il viso.
≪ Ma cosa…?! ≫ ruggì incredula la regina.
Izuku sollevò le gambe, puntando i piedi a terra e dandosi la spinta per continuare a sollevarla. Il corpo del drago tremò, sbilanciandosi. Natsu approfittò di quella piccola apertura per attaccare.
≪ Q-quello sarebbe il suo cento per cento? ≫ sibilò Bakugou, con gli occhi sgranati e fissi sulla piccola figura sotto l’enorme zampa. Il corpo di Erza fu attraversato da un brivido di terrore puro. ≪ No ≫ disse, con un filo di voce. Era peggio di così, molto peggio. ≪ Quello supera di molto il cento≫
Erza sapeva che gli incantesimi di Wendy erano fantastici. Avevano permesso a Izuku di sopportare il cento per cento del suo potere per un certo periodo, ma di fatto anche l’incantesimo aveva un suo limite oltre cui non poteva rendere un corpo abbastanza resistente. E lui lo stava superando, di molto.
Erza scivolò in avanti, senza sapere cosa fare. Guardava senza fiato il drago spingere per schiacciare il ragazzo, mentre lui gridava e sollevava l’enorme molle.
Un’esplosione di potenza gli spinse indietro, sollevando il corpo del drago in aria.
Irene spalancò le ali per equilibrarsi ed il pugno di Izuku la colpì, strappandole un grido di dolore angosciante.
Sotto i loro occhi sconvolti, le squame si aprirono partendo dal basso e risalendo l’arto, sfondando la spalla e riversandosi sul torace. Il sangue schizzò fuori in una pioggia incandescente, dall’interno verso l’esterno, lasciando profondi squarci.  
≪ NATSU ≫ gridò con voce rauca, Izuku. ≪ Per favore≫
Incespicando sui piedi nudi, Erza corse da lui e si gettò ad afferrarlo prima che urtasse il suolo. ≪ Izuku? ≫ La vista del suo corpo distrutto, la spaventò a morte. Sulle braccia si aprivano profondi squarci, ornati di schegge di osso bianco, sottili e acuminate. Le gambe, il torace, riportavano ematomi scuri.
≪ Deku-kun ≫ sussurrò Uraraka, lasciandosi cadere a terra, al suo fianco. Tremava come una foglia e si portò le mani alla bocca, scioccata.
Erza non la guardò, non riuscendo a distogliere lo sguardo dal ragazzo fra le sue braccia. Aveva il viso coperto di escoriazione e sangue, perfino il verde dei capelli era coperto e offuscato. Il suo corpo era distrutto, il petto che si muoveva a stento.
Oh Dio, no. Ti prego. Non anche tu.
Le tremarono le mani, mentre se lo poggiava contro il seno, stringendolo. Le sue lacrime caddero a bagnarli il viso. Respirava a fatica, gli occhi aperti solo per una linea sottile fissarono il cielo prima di chiudersi con un tremito.
Erza si lasciò scapare un verso di terrore.
L’aria era rovente e risuonava del boato dei ruggiti dei due draghi. Due, perché a questo punto la voce di Natsu non sembrava più umana. Il ruggito che gli risaliva dal petto, accompagnato da un getto di fuoco cremisi assomigliava in tutto a quello di un vero drago. Oscurò il cielo con le sue fiamme, scontrandosi in aria con il potere dell’altro drago e contrapponendosi ad esso.
≪ Oh mio Dio ≫ sussurrò Uraraka, la testa reclinata indietro per guardare. Erza aveva lo sguardo fisso sulla figura di Natsu che bruciava come un sole nero.
Mio padre era un vero drago. Il Re dei Draghi di fuoco
Il fuoco inghiottì il ruggito di Irene e avvolse l’enorme corpo del drago in un bozzolo incandescente. Il calore gli colpì ad ondate, ustionando loro la pelle e mozzandone il respiro. Erza si chinò sul corpo di Izuku, cercando di proteggerlo da quel calore rovente.
 Le urla di dolore della Regina facevano tremare il cielo e la terra, mentre perdeva quota e precipitava sul bosco alle sue spalle. Lo schianto della sua molle gigantesca fece tremare la terra fino in profondità, sradicando alberi e zolle di terra che schizzarono in aria per metri.
Anch’io diventerò un drago come lui
Natsu prese a precipitare verso il terreno, gridò con un rimbombo sconosciuto nella voce. ≪ Gray, qualcosa che mi porti in alto! ≫
Gray era rimasto a fissare l’amico a bocca aperta, nel sentirsi chiamare sussultò. Corse in avanti e creò una colona di ghiaccio che salì verso il cielo. Natsu ci atterrò sopra, lasciandosi portare in alto. Si raddrizzò, chinandosi in avanti e prese a risucchiare il fuoco che li circondava, sotto gli occhi increduli e stupefatti dei compagni.
Lo dirai a tutti? Dirai che i draghi esistono davvero?
Colone di fuoco si alzarono dagli alberi in fiamme, andando a confluire in Natsu che lo divorò tutto per rilasciarlo in un unico ruggito che investì la regina, incenerendo gli alberi e risuonando in ogni parte della città.
Un immenso vortice di fuoco rubino che incendiò il cielo e gli avrebbe arrostiti se Gray non avesse raffreddato l’aria con il suo potere.
Il ruggito ti Natsu travolse il bosco, bruciandolo e rimbombò per tutta la città sottostante. L’aria continuò a vibrare di quel suono molto dopo che si era estinto.
Gray si lasciò cadere accanto ad Erza, scioccato. ≪ A-adesso ≫ disse, con un leggero tremito incredulo nella voce. ≪ Glielo dovremmo dire, vero? Che esistono ≫
Erza non rispose.
Nonostante il caldo rovente, il suo corpo era come congelato. I suoi occhi erano fissi sulla figura di Natsu. Non poteva credere a quello che stava vedendo.
Nelle loro teste, attraverso la telepatia, le voci degli eroi si rincorrevano. Voci famigliari dei ragazzi dello Yuei, ma anche di Fairy Tail, e le voci di adulti professionisti che non aveva mai sentito. Erano scioccate dai ruggiti, ma anche eccitate e motivate.
Una battaglia dopo l’altra, un’azione di soccorso dopo l’altra, stavano riprendendo possesso della situazione e della città.
Le fiamme illuminarono il cielo di un intenso bagliore scarlatto. Erza sentiva il cuore battere furioso contro la cassa toracica.
Ti mostrerò com’è un vero drago
Il respiro le venne meno, vedendo la figura scura di Natsu precipitare al suolo e atterrare accucciata, avvolta da fumo nero e fuoco rubino.
≪ Esistono ≫ sussurrò Erza ≪ I draghi esistono davvero≫
 
--- Dabi ---
Il suo corpo tremava per lo sforzo di continuare a muoversi.
Stava bruciando, vapore maleodorante risaliva dalla sua pelle calda. Si trascinava in avanti sulle gambe traballanti, ferito e stanco. Il sangue che gocciolava dalle numerose ferite creava una scia scarlatta alle sue spalle.
Rosso scarlatto come il colore del destino.
Lo stesso destino che l’aveva portato a un passo dall’uccidere suo fratello, ad ottenere la vendetta che aveva sempre bramato, solo per vedersela rubare da sotto il naso. Era stata lei. La ragazzina bionda dagli occhi da cerbiatta. Gli aveva portato via tutto quanto, Shoto e la sua vittoria, la vendetta su Endevour e perfino i suoi stessi piani.
I tronchi degli alberi erano avvolti dalle fiamme, l’aria era densa dell’odore di fumo e di grida. Non le splendide grida di terrore e orrore che avevano cercato di diffondere, ma erano quelle di esultanza degli eroi.
Festeggiavano la vittoria. Ridevano di loro. Si beavano nella loro gloria.
Il paesaggio si aprì di colpo su un’ampia radura, un fosso di terra rivoltata e alberi sradicati in cui le fiamme bruciavano ancora. Al centro di quella devastazione giaceva il corpo riverso di una donna. Il rosso dei suoi capelli splendeva come sangue sulla terra brulla.
≪ No, tu…non puoi ≫ ansimò, con un gemito straziato. Si spinse in avanti, arrecando sul terreno disconnesso. ≪ Lo hai promesso. Tu…la mia vendetta≫
Si lasciò cadere al suo fianco, ansimando.
La pelle lattea di lei era lacerata, sporca di sangue e cenere. Aveva il braccio rotto, attraversato da profonde e frastagliate spaccature. Il fianco aperto buttava fuori tanto di quel sangue che la terra sotto di lei non riusciva ad assorbirlo tutto. C’erano così tante ferite a lacerare quella pelle una volta liscia e bella, ed ora ridotta a carne martoriata, che non poteva crederci. Nessuno avrebbe dovuto essere in grado di farle una cosa simile. Non a lei.  
Le mani gli tremarono nel posarsi sulle spalle ossute di lei. ≪ I-Irene? ≫ la chiamò, incerto. Lo sguardo gli cadde sulla mano ferita. Quella che gli aveva trafitto lui, Shoto Todoroki, per salvare la sua amichetta bionda, Lucy Heartphilia.
La rabbia gli afferrò il petto, stringendolo in una morsa gelida. I suoi occhi bruciarono, se avesse avuto ancora dei condotti lacrimali avrebbe pianto, ma gli aveva bruciati anni prima quando aveva promesso a sé stesso che non avrebbe più versato nemmeno una lacrima.
Le palpebre di Irene tremolarono, sollevandosi a rivelare un frammento delle sue iridi castano dorato. Lo guardò e le sue labbra si chiusero appena, lasciando uscire una parola. ≪ Toshi ≫ sussurrò, fissando l’azzurro dei suoi occhi.
Lui trasalì, le dita che affondavano nelle spalle di lei. Era sconfitta. Avevano perso. Lei che era la più potente donna del mondo era stata spazzata via, e da chi? Gli eroi. Tutti quegli eroi odiosi e rivoltanti.
Il respiro gli divenne pesante.
≪ S-sei tornato ≫ sussurrò lei con un filo di voce. ≪ Toshi ≫ Il nocciola dei suoi occhi si offuscò, le palpebre tremolarono. ≪ Mi a-ami davvero≫
Dabi si piegò su di lei. Se avesse potuto si sarebbe lasciato andare a un pianto disperato e pieno di frustrazione. ≪ N-non morire ≫ piagnucolò, scuotendola leggermente. ≪ Non osare lasciarmi! ≫ Il suo grido rimbalzò nello spiazzo vuoto, fra i tronchi muti degli alberi e quelle orribili fiamme rubino, così fastidiosamente simili a quelle di quei due. Le fiamme dei Todoroki.
≪ Hai promesso ≫ sussurrò, stringendola a sé. Irene non rispose, un corpo pesante e abbandonato fra le sue braccia. ≪ Irene, no-non puoi farmi questo≫
La strinse forte, cullandola nelle sue braccia così come se fosse una bambina. C’era stato un tempo in cui era stata lei a cullarlo fra le sue braccia. Lo aveva tenuto stretto mentre lui bruciava e si disperava. Gli aveva sussurrato teneramente nelle orecchie. ≪ Il fuoco purifica ogni cosa, lo sapevi? ≫
Il suo corpo morbido lo aveva avvolto in un abbraccio, più dolce di tutti quelli che avesse mai ricevuto. Era diversa da quella creatura fragile che era sua madre, anche se i suoi occhi e il sorriso erano dolci e stanchi, malinconici, proprio come quelli di Rei Todoroki. Lei non tremava però e non temeva le sue fiamme. ≪ Conosci la storia dell’Araba Fenice? ≫ gli aveva chiesto, stringendolo ≪ Bruciando nel suo fuoco lei risorgeva dalle sue ceneri. Così sarà per te≫
Grugnendo e singhiozzando, la strinse nelle sue braccia e la sollevò. Le sue gambe tremarono, minacciando di cedere, ma resistettero. La sua pelle stava bruciando ancora. Il corpo di Irene si abbandonò nelle sue braccia, la testa ciondolò con i lunghi capelli che spazzavano il suolo.
Il fuoco stava divorando la corteccia degli alberi, spandendosi nel terreno, presto sarebbe diventato un incendio. Dabi arrancò in avanti gemendo e bruciando.
Così come lei lo aveva fatto rinascere dalle fiamme, anni prima, lui l’avrebbe fatta rinascere dal fuoco che lo divorava.
≪ Avremmo la nostra vendetta, Irene ≫ le disse, inoltrandosi nel bosco. Alle sue spalle, udì una risata spezzata e distante, risuonare nel sottobosco e disperdersi nel vento e nel fumo.  
   
 
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