Iniziativa: Looktober 2020 di LandeDiFandom
Prompt: 17. Maglione di poliestere
15. Un casalingo per marito
Prima del matrimonio, Persefone non aveva prestato la dovuta attenzione
e ammirazione al lato casalingo di Ade. Eppure, adesso che stavano
smistando insieme i panni puliti e asciugati al sole, risultava
così ovvio… La sua casa era pulita, le lenzuola
del suo letto profumavano, cucinava e lavava i piatti, le sue camicie
erano sempre impeccabili.
«Ricordi dov’è il ferro da
stiro?» domandò lui.
Persefone annuì, sistemando l’ultimo paio di slip
in cima alla pila dei propri indumenti. «Nel mobile sotto il
lavandino» rispose. «Ma non mi serve».
Notando il suo sguardo confuso e incuriosito, si affrettò a
spiegargli: «Le fibre sintetiche sono un’utilissima
conquista della scienza e del mondo moderno!»
proclamò e con un sorriso trionfante sfilò un
maglione dal proprio gruppo. «Questo, ad esempio, sembra lana
ma in realtà lo è solo per una piccola
percentuale».
Ade lo osservò dubbioso mentre lei lo girava tra le mani.
Sembrava lucido e, per quanto poco se ne intendesse di tessuti, la lana
non lo era.
«E il resto?» domandò, incerto.
«Fibre artificiali» svelò lei e, quando
trovò l’etichetta, lesse per non sbagliare:
«Poliestere». Scrollò le spalle e
posò il maglione in mezzo al resto dei vestiti. «E
il vantaggio è proprio quello di non aver bisogno di essere
stirato».
Ade scosse la testa, incredulo. «Fammi capire bene: compri e
indossi volontariamente della plastica?»
Persefone sbatté le palpebre, colta alla sprovvista da
quell’appunto, da quel cambio di prospettiva.
Rifletté.
«Be’, se la metti
così…»
«E tengono caldo?» continuò a insistere
Ade, alla cieca ricerca di una spiegazione. Abituato a scegliere con
una certa attenzione cosa acquistare, non riusciva a comprendere quel
tipo di ragionamento.
Persefone si morse il labbro inferiore, indecisa. «Sono
carini, no?»
Ade glissò su come avesse eluso la domanda.
«Carini» le fece eco con aria di sufficienza.
«Te ne regalerò uno a Natale, così
vedrai la differenza!» decise lei, battagliera.
Lui scosse la testa, ridendo sarcastico. «Non ci pensare
nemmeno».
Persefone gonfiò le guance e lo seguì, mentre
raccoglieva l’occorrente per stirare. «Scommetto
che tu compri solo cashmere e lana merinos» sbuffò.
«Sono fibre naturali, tengono caldo e durano anni»
elencò Ade. «Mi sorprendi tu, al
contrario».
Lei si sentì punta nell’intimo e
arrossì di vergogna. Si atteggiava tanto ad ambientalista
prestando attenzione e seguendo con scrupolosità uno stile
di vita green e, poi, scivolava così, come una sciocca, solo
per pigrizia.
«Magari…» cominciò sorniona,
osservandolo con attenzione aprire l’asse da stiro.
«Potresti insegnarmi».
«A stirare?» Il tono di Ade era scettico.
Attaccò la spina del ferro alla presa della corrente e
attese.
«Mh-mh» Persefone asserì con la testa e,
per provargli che intendeva seriamente ciò che aveva detto,
trascinò una sedia davanti a lui e vi si accomodò
come una brava scolaretta.
Ade rise nel modo discreto che tanto le piaceva: non il suono ma,
piuttosto, il vedere il suo corpo scuotersi, la sua fronte stendersi e
i suoi occhi illuminarsi.
Quando la spia del ferro da stiro si accese con un piccolo suono,
Persefone annotò scrupolosamente ogni sua mossa.
E ogni guizzo dei muscoli delle sue braccia, scoperti dalla t-shirt che
indossava.
Ah, quelle erano le gioie di avere un casalingo per marito!