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Autore: Spensieratezza    17/10/2020    3 recensioni
Albus Severus Potter guarda suo fratello pensando che James è come una falena. Bellissimo e luminescente, glorioso. I suoi occhi brillano come lucciole e le sue mani..oh, potesse perdersi in quelle specie di serpenti ammalianti e incantatori che sono quelle mani, ma non può permetterselo, James non dovrà mai sapere che si infiamma se anche solo lo sfiora per sbaglio.
- il titolo della storia è questo e sarà questo definitivamente per un sacco di motivi, che spiegherò
-revisione della storia completata
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Severus Potter, Harry Potter, James Sirius Potter, Ron Weasley
Note: What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Riportami all'inizio'
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Il giorno dopo, Albus si sentì urtare la spalla da qualcuno, mentre si dirigeva verso la Sala Grande.
Si girò, pronto a chiedere scusa, ma si accorse che era suo fratello che lo guardava sorridendo.

“Com’è andata la notte con le bisce?”
“Molto più tranquilla di te con i leoni, suppongo, hanno ruggito tutto il tempo, scommetto.”
“No, invece. Non l’hanno fatto.”

“Davvero? Strano, un comportamento inusuale per loro. Non è quello che fanno sempre?”
“Meglio ruggire che strisciare, non credi?”

Al si sentì indispettito di non riuscire in quel momento a trovare una risposta pronta, James lo guardò soddisfatto e si avviò da solo.

Lo guardò per tutto il tempo della colazione con suo grande disappunto, anche perché i Serpeverde continuavano a chiedergli cosa avesse quel ragazzo da fissarlo in quel modo, Al dovette rispondere che era suo fratello e lo guardarono un po' con un misto di comprensione e pena. Al immaginò che alcuni di loro fossero abituati alle faide tra fratelli che venivano assegnati a case diverse.
I giorni passarono e James continuava a stuzzicare Albus, quando era con i suoi amici, magari lo salutava con “Hello, piccola serpe.”
Una volta gli arrivò una lettera in camera.

“Hai già detto a mamma e papà che sei amico di Mlafoy? Fai una cosa giusta e dillo a Ron, voglio sentire com’è fatta una strillettera a colazione.”
“Al, cosa stai leggendo?”
Al aveva fatto a pezzi il foglio.
“Erano solo degli appunti per trasfigurazione, che avevo fatto, ma fanno schifo. Devo rifarli.”

Scorpius lo aveva guardato con sospetto.
“Mi stai dicendo la verità?”
“Certo!”
“Allora il rumore che ho sentito dal bagno, non era quello del gufo che è venuto a portarti una lettera vero?”
“Certo che no! Ti sbagli!”
“Eppure mi sembrava proprio di aver visto un gufo andare via dalla finestra della nostra camera.”

“Ecchecavolo, Scorpius! Sei più pesante di James! Alleatevi, fareste una bella coppia!!” sbottò Albus sul letto.
Scorpius sorrise.
“Non credo, sai, di certo è un bel ragazzo, ma credo di essere etero e meno male, prendersi una cotta assurda per un altro etero , per di più così con un brutto carattere e che ha la fama di sciupa femmine a solo dodici anni..è una gran bella grana.”

“Scusami. Non dovevo gridare..”
“Quindi è per colpa sua, che stai così?
“Vuole che faccia sapere ai miei genitori, che sei mio amico, in modo da sentirmi arrivare una strillettera a colazione. Non è perché ti odia, ma perchè si diverte a veder sclerare mio zio.”
Scorpius si mise a ridere.
“Ma cosa ridi?? Ti sembrano cose da ridere??”
“Sarebbe uno spettacolo divertente.”
“Non ti dispiace che dicano così? Non sei arrabbiato?”

“Mio padre è Draco Malfoy, sono abituato ai pregiudizi e no, sinceramente lo trovo divertente, non devi arrabbiarti, io non sono arrabbiato.”
Lo abbracciò e Albus si strinse a lui.
“Io non voglio che litighi con i tuoi genitori, se la strillettera ti ferisce, possiamo fare così. Non siamo più amici, basta che non stai male.”
“Cosa? Ma cosa stai dicendo? Allora non sei davvero mio amico!”
“Ma…no..io volevo solo..farlo per te.”

“Io non voglio che smettiamo di essere amici!!”
Scorpius lo guardò sorridendo.
“Bene. Wow. Sono contento. Cercavo di fare il gradasso ma dentro..speravo lo dicessi.”
“Perché sei stupido.”
“Lo so. Me lo dicono in tanti.”
E si sorrisero.
“Ehi, Al, se vuoi, possiamo scrivere la lettera insieme, eh? Ti aiuto io.”

“Davvero? Grazie, non sai come mi sollevi!”
“Avanti, iniziamo.”
“Cosa? Adesso?”
“Chi ben comincia è a metà dell’opera, avanti! Comincia tu”
 
Cari mamma e papà, come ben sapete, sono capitato a Serpeverde, James mi ha già preso in giro abbastanza per questo, so che mi avete detto che non importa e vi ringrazio. Volevo anche dirvi che ho fatto amicizia con un ragazzo. Si chiama Scorpius Malfoy.

Si dice proprio Scorpius, non sono uno scorpione, lo giuro. Con tutta questa faccenda delle serpi, si potrebbe fare un po' di confusione. Ogni volta è una tragedia! Mi chiedono tutti: come hai detto che ti chiami? Scorpione? Ma amo il mio nome, non lo cambierei mai!”
Vedete perché mi piace? Ha sempre una parola che mi fa ridere. Imparo tanto da lui e anche dai Serpverde, non sono male, ero terrorizzato di finire qui, ma adesso sono contento, anche se James fa di tutto per prendermi in giro e fare occhiatacce a Scorpius.

Ed è un gran peccato, perché a me sta simpaticissimo! È così divertente quando ci squadra con gli occhi, gli ho anche proposto di farci dei ritratti così può continuare a guardarci quando vuole, anche quando non ci siamo, ma mi ha risposto in maniera così colorita che credevo il ritratto fosse stato già fatto, e a colori! Davvero, mi sta simpaticissimo, dico sempre a Albus di non prendersela, un po' di sana gelosia fraterna è meravigliosa da vedere.

Sappiate che ho minacciato Scorpus di cancellare queste ultime frasi, ma ha buttato le penne giù dalla finestra. Abbiamo lottato per prenderle in giardino. Si è appena guadagnato una serie di scherzi da qui a un mese.
No, non abbiamo tempo. Dobbiamo allearci per gli scherzi a James!
Ho trovato qualcuno che mi aiuta a farlo imbestialire. È così divertente!
 
Al e Scorpius furono molto soddisfatti della lettera, soprattutto quando gli arrivò la risposta in cui Harry disse che lui e Ginny avevano riso per tutto il tempo e che era divertente anche se inaspettato questo sodalizio e che Ron l’aveva presa meglio di quanto sperassero.
James prese male la cosa e per vendetta cominciò a fargli tutta una serie di scherzi.

A lezione di pozioni, gli arrivò una pallina di carta sopra la spalla.
“Ma cos’hai, cinque anni?” gli mimò con le labbra.
Uscendo dalla classe si trovò un serpente di gomma in corridoio, vide James che sghignazzava da un angolo e Albus con la magia glielo rispediva indietro, scatenando le risatine generali tra le case.
 
Aspettò l’indomani, sapendo tramite gli elfi che James sgattaiolava sempre nelle cucine, per mangiare prelibatezze e dolci, fece mettere quindi un drago giocattolo di gomma, che ruggì una volta aperto il frigo.

“AL! QUESTA ME LA PAGHI!” gridò, mentre Al fuggiva dalle cucine per non farsi scoprire.
La stessa sera, decise di incantare il piatto di James, in modo che quando si sarebbe preparato a mangiare, un grosso ruggito di leone, lo avrebbe assordato.

James si spaventò così tanto che cadde all’indietro dalla sedia, poi si voltò verso Al, che lo guardava con un sorrisino, colpevole, ma un po' preoccupato, non si aspettava che cadesse e sperava non si fosse fatto male, gli disse solo "Volevi sentire come fa una strillettera. L'ho fatto per te." ma il senso di colpa, durò poco, visto che lui con la sua bacchetta magica lo aveva di riflesso fatto cadere di conseguenza.

Albus cadde con un capitombolo e ormai tutti gli studenti stavano guardando loro, ridendo e confabulando, e applaudendo, richiedendo altri round.
Ma la Mc Granitt si seccò.

“ADESSO BASTA! SMETTETELA DI FARE TUTTO QUESTO CASINO. NON SIAMO IN UN ASILO BABBANO.”

Poi la Mc Granitt aveva visto i due Potter a terra e aveva sospirato.

“Due Potter. Avrei dovuto aspettarmelo. Le vostre generazioni mi perseguiteranno in eterno e benché siete una ottima distrazione nei momenti di noia, dovreste davvero darvi una calmata e smetterla di comportarvi come due cuccioli di gazzelle non addomesticati.”

James e Albus arrossirono al richiamo, anche perché tutti stavano ridendo, ma Al cercò lo sguardo di James come per ringraziarlo.

Sapeva , aveva capito che quegli scherzi, erano un modo per dirgli che non lo odiava per il fatto che era a Serpeverde. Era fatto così suo fratello, James, era incapace di eccessivi sentimentalismi, ma ti faceva capire che ti voleva bene e ti considerava a modo suo.

E in quel momento una scintilla profonda di amore, divampò in lui.
 
 
Fu quando si allontanò nei corridoi, che arrivò il dramma.

Albus percepì distintamente due di Serpeverde e un altro di Tassorosso che parlavano di lui.

Non riusciva ad afferrare le sue parole correttamente, ma stavano parlando dello spettacolo che aveva dato in classe.
Dicevano che lui era davvero un mollaccione perché si faceva fare tutto da suo fratello, ogni scherzo, senza reagire mai.

E allora ecco che erano subentrate battutine stupide.
“In fin dei conti si chiama Severus, sarà il suo karma che anela nel prenderle.”
Al cominciò a tremare di rabbia. Una volta di più odiò il suo nome.

Poi loro proseguirono, dicevano che Al era un mollaccione, che James era uno tosto, che tutti ammiravano, ma Al era troppo molle, non stava bene neanche a Serpeverde, non faceva che fare figuracce, non dava prestigio alla sua casa e aveva fatto sfigurare tutti nella sua famiglia, i Potter, andando a Serpeverde.

Ridevano.
James era sconvolto. Come osavano parlare in quel modo di suo fratello? Lui era l’UNICO, l’UNICO che poteva insultarlo, non dovevano permettersi di farlo gli altri. Non dovevano permettersi di deriderlo o ferirlo.
E Al sentì gli occhi gonfiarsi di lacrime.

Un conto era se JAMES lo prendeva in giro, ma loro..

Un rumore e dei tonfi sul pavimento, lo obbligarono a girarsi.
JAMES.
 
Li aveva stesi a terra con un pugno, mentre li guardava con un’espressione glaciale che gli fece accapponare la pelle.
“JAMES. MA CHE FAI.”
James sembrò non averlo sentito.

“A parte il fatto che L’UNICO che si può permettere di prendere per il culo mio fratello perché sta in quella casa di sfigati, SONO IO, ma tu devi essere un Serpeverde, non è vero? Vergognati! Parlare alle spalle, neanche in quella casa fetida sarebbero contenti di avere uno sfigato cagasotto e coniglio come te. Fossi in te, io chiederei asilo in casa di quest’altro stronzo. Tasso, non è vero? I tassi sono animali UTILI, scavano le buche, si nascondono, ma non sono così biechi da parlare male di un Serpeverde con un altro Serpeverde. Non so chi dei due mi fa più vergogna, non siete degni di appartenere alle vostre case, io istituirei un’altra casa, la chiamerei la casa della vergogna e metterei voi due come primi abitanti.”

Era incredibile che gli avessero lasciato finire tutto il discorso, ma era così suo fratello, ipnotizzante, ma ben presto si svegliarono da quel torpore e lo attaccarono. Al scattò subito i avanti.

“No, no, lasciatelo stare! Siete in due contro uno! James, smettila!” disse tirandolo indietro ma James senza guardarlo, lo spinse via.
“No..” Al riprovò ad alzarsi mentre qualcuno guardava e chiamava i professori, altri si godevano lo spettacolo.

Al si beccò un pugno da parte del Serpeverde che voleva colpire invece James.

Quest’ultimo  a quella scena, digrignò ancora di più i denti e gliene restituì tre, prima di acchiappare suo fratello e trascinarlo lontano, per la felpa.
Al avvampò, mentre lui gli si faceva vicinissimo con il viso.

“Pessima mossa, scricciolo, ora invece di farmi una settimana di punizione, me ne farò due. Sappi che questo è perché non ti sei fatto gli affari tuoi. Dovevi restarne fuori. Ehi, conigli, dove scappate?”
Per fortuna, i professori arrivarono in tempo per scongiurare altre botte.
James stava per dirigersi nel suo dormitorio ma Al lo bloccò e gli mise una mano sul viso.

“Lasciami stare, vattene!” disse James allontanandosi da lui.
Al lo guardò scioccato.
“Volevo solo vedere come…”
COME STO? Vuoi vedere l’operato del tuo lavoro? Beh, è grazie a te che sto così, questi pugni li ho presi per colpa tua! Dovrei solo restituirteli con gli interessi!”

“Io..io non ho fatto niente..” disse Al con le lacrime agli occhi.
“Come no! Credi che io sia scemo! Pensi che non sappia che li hai sentiti benissimo? Ma hai tirato dritto, e hai quindi costretto me a difendere il tuo..l’onore della nostra famiglia! Quei bastardi non hanno insultato solo te, lo sai? Ma hanno deriso anche papà, mamma, anche me! Sì, perché sono comunque tuo fratello, razza di cretino!”
“Ma che pensavi che dovessi fare!! Io..”

“Magari rispondergli? Non farti calpestare come un sacco di boxe? Non hai idea della rabbia che mi fai, rispondi solo a me e poi ti fai prendere per il culo da due sacchi di merda così..questa rissa l’hai voluta tu!”
“Sei ingiusto. Non ti ho chiesto di difendermi..”
James lo guarda, strabuzza gli occhi e poi lo spinge per terra.

“Non so perché spreco il mio tempo a difendere uno come te. Non sei neanche capace di reagire, sei solo un..”
SCIAFF.
James si toccò la guancia con una mano e un sorriso un po' triste e un po' sarcastico affiorò alle sue labbra.

“Beh, niente male, fratellino. Una reazione! Un gesto! Di irriconoscenza, certo. Ma almeno è qualcosa. Sono contento, perché hai finalmente dimostrato che hai una qualità che hanno tutti i Serpeverde, e non è neanche l’irriconoscenza, Oh, adesso ho la tua attenzione? Ma dovrai crogiolarti nel cercarla, e forse solo allora, CRESCERAI, Albus. Anche se gli avvenimenti di questa giornata mi danno dei dubbi sul fatto che questo si realizzerà mai.”

Fece per alzarsi, Albus cercò di posargli una mano sulla guancia, ma James si scostò con la testa.
“Adesso che fai? Non essere ridicolo.”
“James, ti preg..AHHHH.”
Erano ancora tutti e due  a terra e James si stava per alzare da terra, quando Al cercò di mettergli di nuovo la mano sulla guancia, ma James gli spostò la mano tenendogli il polso stretto nella sua mano.
“James!!! Mi fai male!!”

“Non provare più a toccarmi con le tue manacce o sarà peggio per te, hai visto cosa ho fatto.”

“Perché mi tratti così? Cosa ti ho fatto? Hai picchiato quei ragazzi per difendermi, non puoi negarlo e ora..”
“Certo, l’ho fatto. E ancora una volta ho pagato il prezzo di essere tuo fratello. Se solo non fossi così vigliacco, Albus..non mi metteresti in queste condizioni, non mi faresti fare queste figure..io che sono sempre ammirato da tutti, l’esempio della mia casa, devo ridurmi a un pestaggio becero che non fa altro che…”

“È solo questo che ti importa! Essere ammirato e amato dalla tua casa? Sei solo un presuntuoso, James! Non te ne frega niente di me! Volevi solo fare bella figura con i tuoi compagni e io che ho pensato che ti importasse di me! Beh puoi smetterla con la recita! Non hai bisogno del fratellino da difendere e proteggere , sappiamo tutti e due che non te ne frega nulla. Per te io sono morto quando mi hanno smistato a Grifondoro, tutti gli scherzi che mi hai fatto, erano solo per fare spettacolo, per farti bello agli occhi degli altri..a spese mie!!!”

Per qualche secondo gli occhi di James si sgranarono, sembrò colpito da quello che Al aveva detto, poi gli lasciò lentamente il polso e si alzò, squadrandolo.
“Quegli scherzi crudeli come li definisci tu, Albus, ti hanno reso più interessante, dovresti ringraziarmi.”
“Vai..all’inferno..”
James ridacchiò.

“Sai, Albus..è buffo che porti il nome di un uomo che considerava il fatto di esternare sentimenti e portare il proprio cuore sul bavero con orgoglio, come fonte di vergogna. “
Al fece per alzarsi, ma James lo trattenne con un braccio.
“BASTA. COSA VUOI ANCORA??? LASCIAMI, NON TI BASTA QUELLO CHE..”
“Non-piangere.”

Al si sbarrò come succedeva sempre quando James dava degli ordini. Non poteva fare a meno di obbedirgli.

“Non permettere mai a NESSUNO di ferirti, anche se quel qualcuno è qualcuno che tu chiami FAMIGLIA, anche se quel qualcuno sono io.”

“James..” disse Al strabiliato, pieni di stupore.

“Le parole sono solo parole, muoiono e si riformano, si trasformano e nascondono molto altro di quello che sembra in apparenza, una mente che si lascia distrarre o ferire da cose così effimere, è una mente DEBOLE, e una mente debole..è una mente che può diventare crudele..come l’uomo di cui porti il nome..”
Gli fece una gelida carezza che gli fece tremare il cuore.

“Se non impari a costruirti una corazza in modo che nessuno abbia il potere di ferirti, prima o poi permetterai all’odio di dominarti..”
Fece per alzarsi, Al cercò di aggrapparsi alla sua mano.
“James, perdonami.”
Ma James lo spiazzò.
“NO.”

“Mi chiedi di perdonare la tua debolezza, ma la debolezza di un uomo che un giorno si vantava di essere amico di mio nonno, gli è stata fatale. Quell’uomo si chiamava Peter. Per questa debolezza, mio nonno è morto. Non chiedermi di perdonare le debolezze.”
“Jamie..sono tuo fratello..” disse Al supplicante.
James sorrise teneramente.
“Quando ti fa comodo.”

“Non essere ingiusto! Io ti voglio bene! Lo sai..!”

“Se è vero quello che dici, rispondi a una domanda, se mi vuoi bene come credi, dimmi adesso cosa mi ha spinto a farti tutti questi scherzi, a prenderti in giro fino adesso.”
Al guardò in basso.
“Tu volevi che io diventassi più forte..l’hai fatto affinchè io sapessi difendermi..me l’hai detto ma io non l’ho capito..”

James lo fissò duramente.

“Non hai capito la domanda.”
“Allora rifammela! Non ho capito!”
“Avevi solo una possibilità!”

“PIANTALA, SONO STUFO DEI TUOI SCHERZI, E DEI TUOI INDOVINELLI! DIMMELO TU SE CI TIENI TANTO!”
James lo fissò con un lampo d’ira.

“Volevi dare una lezione a tutti..a me! Volevi che mi ribellassi! Che fossi degno della mia casa.” riprovò Al.

“Quando arriverai a questa soluzione, un giorno, forse capirai anche in cosa hai peccato oggi. Una cosa imperdonabile e che porta quasi sempre alla morte. E non è la debolezza.”
James fece per andarsene ma Al gli gridò contro.
 
CREDI DI ESSERE TANTO FURBO, E INTELLIGENTE, UN UOMO TUTTO D’UN PEZZO E INVECE SEI SOLO UN GRAN SBRUFFONE. MI HAI DIFESO SOLO PER UMILIARMI. IO TI ODIO James, HAI CAPITO, TI ODIO! VAI ALL’INFERNO!”
 
 
Una volta in sala comune, James si era messo le mani sulla faccia, decidendo di non rispondere alle continue domande di Rose che aveva assistito a tutta la scazzottata.

“Perché cavolo non si è fatto gli affari suoi? Perché si è intromesso? Lo sa che io poi perdo la testa. “
“Voleva solo difenderti, Jamie.”
“Sbaglia sempre tutto. Non capisce quello che gli voglio dire. È come..Piton.”
“Non voglio sentire questi discorsi. Come puoi dirlo?”

“PITON era esattamente così! Faceva la vittima e poi..ha sfogato tutto con la crudeltà, vedo Al così simile a lui..sono così cattivo nello sperar che non finisca in una cattiva strada? Oggi l’ho difeso e mi ha detto che sono cattivo e sono egoista.”
“L’hai aggredito!”
“Certo che l’ho fatto! Non doveva mettersi in mezzo. Ora mi beccherò una punizione più lunga. Poteva reagire..poteva non costringermi a farmi avanti.”

“Sei irragionevole. Mi arrendo. Dico solo una cosa, voi due mi volete bene da pazzi! Da pazzi, sì, non guardarmi così, solo non sapete comunicare! Siete diversi, tu sei così gradasso, lui è più insicuro e reagisce male quando tu lo tratti in quel modo..”

“Cavoli suoi!! Nella vita nessuno ti regala niente! Se non riesce a sopportare la pressione di due innocue prese in giro, come farà fuori di qui? Perché a me risponde e davanti a quei pezzi di merda , piange? Io non..non sopporto di vederlo piangere!! Non siamo neanche nella stessa casa, non posso chiedergli scusa quando mi pento di dirgli una cattiveria. Potrei raggiungerlo nell'altra casa, ma ora che faccio il corridoio, ora che raggiungo la casa, mi è passata la voglia.”
“Jamie..”

“Lasciami stare. Voglio stare da solo. Sono un fratello degenere ricordi?”
 
James andò nel suo dormitorio e cominciò a piangere.
Perché Al non riusciva a capire che la risposta a quella domanda era : ti voglio bene?

E perché non poteva essere semplicemente un fratello amorevole, come qualsiasi fratello che vuole bene ad un altro fratello? Perché non poteva semplicemente dirglielo invece di giocare una guerra cui nessun altro riusciva a vincere?
James non se ne faceva una ragione, sapeva di volere bene a suo fratello, come gliene voleva a Lily, ovvio, eppure quando stavano insieme, c’era come un’energia che James non riusciva a capire, che sembrava metterli uno contro l’altro, quello che è amore, si trasforma in sfida, mai in odio però, nonostante glielo facesse credere..quello che sembrava ODIO, era qualcosa di difficile da mettere a fuoco, come se appartenesse a qualcosa di molto lontano a cui non sapeva dargli un nome. Come se James di fatti, ce l’avesse con lui, per qualcosa di cui neanche lui fosse a conoscenza. Era SEMPRE stato così

Ma dirlo sarebbe solo significato a apparire agli occhi di suo fratello come un pazzo. Cosa aveva potuto mai fargli Al, di tanto maligno a 11 anni? Rubargli un peluche? Rompergli una macchinina?
 
 


 
*

“Mi dispiace parecchio di essere arrivato appena in tempo, a fine discussione. Sembrava una cosa interessante, tutti hanno parlato della vostra lite.” Disse Scorpius.
“Sì..interessantissima. Prima James picchia dei ragazzi per me e poi mi insulta.”
“È bello. Significa che ti vuole bene!”
“Mpf..non conosci bene Jamie. Solo lui può insultarmi, è una questione di orgoglio per lui.”
Scorpius rise.

“Siete fantastici comunque. Tutti parlano delle vostre faide e tutta la scuola sta parlando di quello che è successo, pensano che anche se litigate sempre, vi volete un gran bene!”
“Zitto, lascia perdere, per carità, meno male che i professori hanno mandato via gli altri ragazzi..non oso immaginare se avessero sentito tutto quello che Jamie mi ha sparato addosso.”

“Gridavate comunque tanto. Per fortuna io e Rose camminavamo li vicino e siamo riusciti a mandare via i curiosoni!”
“Tu e Rose?
Scorpius si irrigidì.
“Sì…stavamo..chiacchierando.”
“Guarda guarda.”

“Non è niente di che. Le ho detto che era molto carino l’orologio babbano che portava al polso e lei me l’ha fatto vedere da vicino, dice che suo nonno ha una passione per le cose babbane..è una ragazza simpatica.”
“Anche carina.”
“Guarda che io..non me ne sono neanche accorto.” Disse Scorpius.
“Sì, come no.” disse malizioso Al.

“Sono troppo piccolo per pensare alle ragazze! E poi sei mio amico..e lei è tua cugina.”
“Che c’entra? Non è mica TUA cugina.”
Scorpius si imbarazzò.
“E poi io sarei contento, almeno resteremo amici per sempre.” Disse Al facendogli l’occhiolino.
Scorpius sorrise.

“Altrimenti se non ci fidanziamo, mi abbandoni?”
“Che dici? Non potrei mai!”
“Stavo scherzando, Al.”
“Stupido!” disse Al lanciandogli un cuscino in faccia.
Scorpius gliene lanciò un altro di rimando e cominciarono una lotta a suon di cuscinate sul letto di Al.
 





















OVVIAMENTE quando parlo di fidanzamenti, lo immagino come lo immagina un ragazzino..ovviamente avendo 12 anni lo vedono come uana cosa casta e pura, vedasi l'ingenuità di Al che pensa che tutti i rapporti siano destinati a durare per sempre e neanche mette in conta che con Rose non possa funzionare xd mi sono sforzata molto a volte di farli adottare un linguaggio infantile, non so se ci sono riuscita sempre..mi rendo conto che jamie ha detto delle cose molto private in corridoio, però..non posso farci niente..io me la sono immaginata così xd poi comunque sono ragazzini e non credo che colgono riferimenti a chi sia Minus, Regulus e compagnia bella :))  stessa cosa per i pugni, alla fine essendo ragazzini non credo abbiano potuto farsi così tanto male :))
   
 
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