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Autore: rose07    20/08/2009    3 recensioni
Un Sasuke che si accorge di volere più che bene a Sakura; un Naruto tutto pazzo che cerca di conquistare Ino.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ino Yamanaka, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Sakura Haruno posò il suo grembiule azzurro sopra il tavolino del salotto. Entrò in cucina e riempì un bicchiere pieno di the alla pesca, il suo preferito.
Rimase a pensare, con il sedere appoggiato sul lavandino.
Quel giorno al bar, Naruto aveva combinato un casino e Rock Lee si era arrabbiato, trattenendolo più del dovuto. A lei, però, l’aveva gentilmente lasciata andare a casa senza problemi.
Sospirò, sconsolata. Lo sapevano tutti che era innamorato perso di lei.
E questo non era un punto a suo favore. Beh, forse lo era nell’ ambito del lavoro, visto che aveva un certa preferenza per la ragazza, ma per il resto non lo era di sicuro.
Per esempio, ogni volta che si ritrovava a parlare con Sasuke, s’intrufolava di mezzo quel sopracciglione invadente. Uffa, non lo sopportava più!
Inoltre, Sasuke era piuttosto strano... Non le rivolgeva la parola assiduamente, e ogni volta che rimanevano da soli la liquidava quasi sempre con una scusa scarsa. Sakura avrebbe giurato di averlo visto arrossire più di una volta, ma di certo non era a causa della sua presenza.
Evidentemente era solo colpa del caldo arrivato all’improvviso, sì.
Bevve, un po’ afflitta. Con Sasuke le speranze erano pari a quelle di Rock Lee nei suoi confronti.
Lui l’aveva sempre considerata un’ inutile bamboccia con zero punto vita e zero cervello.
Era innamorata di lui da sempre, pur sapendo di non essere ricambiata.
Ma quel giorno di Maggio, le era sembrato strano.
Aveva avuto una reazione insolita quando l’ aveva raggiunto, una reazione non da Sasuke.
 
Una bella ragazza dai capelli rosa si avvicinò ad un ragazzo moro con gli occhi scuri fissi sulla superficie del lago.
Ogni tanto lanciava sassolini, e ogni tanto si fermava a contemplare, triste, il limpido specchio d’acqua.
Sakura sorrise tra sé e sé, e gli si avvicinò alle spalle.
«Buh!» tentò di spaventarlo. Sasuke si voltò di scatto, spalancando appena la bocca.
Dopo averla squadrata per benino, tornò a fissare il lago.
La ragazza alzò gli occhi al cielo, maledicendo il brutto caratteraccio che si ritrovava.
«Come mai non sei con Naruto?» chiese, sedendogli accanto «Di solito il bar riecheggia le vostre urla!»
Sasuke non rispose. Si limitò a lanciare un sassolino più lontano del dovuto.
Sakura lo guardò con ammirazione, dicendo:
«Complimenti, un tiro geniale! Vediamo se ne sono capace io, ma non ti prometto niente!» afferrò un sassolino e lo lanciò non abbastanza distante da superare quello del ragazzo.
«Urgh…» disse, grattandosi la testolina «Sono proprio negata!»
Sasuke la guardò fisso negli occhi, provocandole un brivido lungo la schiena.
Non l’aveva mai fissata così intensamente.
«Ho... ho un moscerino nell’ occhio per caso? O... o qualcosa tra i denti?» si preoccupò di dire subito.
Il moretto accennò mezzo sorriso. Quella ragazza lo sorprendeva ogni attimo della loro permanenza.
«No, niente del genere» rispose solo, voltando la testa dall’ altra parte.
Sakura sospirò «Cos’hai, Sasu?»
Come al solito, il ragazzo non rispose. Quella era sicuramente una delle cose che odiava di lui.
L’ indifferenza. Eppure lei voleva solo dargli una mano. Non voleva mica farsi i fatti suoi.
Ma d’ altronde da uno come Sasuke che l’aveva sempre considerata una piattola poteva benissimo aspettarselo.
Triste, o quasi, fece per alzarsi.
«Suppongo tu voglia stare da solo. Bene, ci vediamo al bar, allora»
Il moro, però, l’afferrò da un braccio.
«Sakura...io...e Itachi...» bisbigliò d’ un tratto.
La ragazza si abbassò di nuovo e si sedette dietro di lui.
«Cos-Cos’ è successo? Vi siete nuovamente presi a botte?»
Gli occhi di Sasuke divennero improvvisamente lucidi. Palesemente non rispose, anzi, appoggiò la testa che gli scoppiava, sopra il ventre di Sakura.
«C-che significa?» biascicò, spiazzata.
«Sssh...» le prese una mano lui «Ti prego, non chiedermi niente»
Un sorrisetto increspò le labbra dell’Haruno, mentre pensava di essere in paradiso. Mise le braccia intorno al suo petto, stringendolo, e rimase così senza proferire parola, ignorando i numerosi pensieri che affollavano la mente del ragazzo.
 
Fece un piccolo sorriso, mentre ricordava quella scena.
Da quel giorno in poi, avevano avuto più di una occasione per stare insieme, o abbracciarsi.
Sasuke stava male per colpa di suo fratello Itachi: litigavano spesso, e ogni volta che lo facevano, il moretto si chiudeva a riccio. Bastava, però, la visione di Sakura e un suo sorriso caldo per rassicurarlo.
O almeno era quello che pensava lei.
Era il 17 di Luglio, e le cose, da un paio di giorni a quella parte, erano cambiate.
Sasuke sembrava evitarla e ciò era terribilmente spiacevole.
Specie adesso che vivevano tutti nella stessa casa, dato che frequentavano l’ università.
Erano stati fortunati a trovare un appartamento a tre piani.
Al primo ci stavano lei, Ino, Sasuke e Naruto, mentre negli altri ci dormivano Kiba, Hinata, Tenten, Neji, Shikamaru, Temari, Tayuya e Tobi.
Insomma, un casino giornaliero! Fortunatamente, la sua amica Ino, che odiava il chiasso e l’ invadenza, aveva appeso un enorme cartello alla porta, con su scritto un bel “ NON DISTURBARE DALLE ORE 7.00 ALLE 18.00! O SARANNO GUAI”.
Erano ancora le 15.00 del pomeriggio, e lei aveva finito il turno.
Poteva ritenersi fortunata, e poteva andare benissimo a farsi una doccia rilassante.
Sasuke, invece, poteva aspettare.
«Sakura – chan?» Una chiave girò nella toppa, e la faccia sorridente della biondina si affacciò sull’ uscio.
«Ino!» esclamò la ragazza «Hai già finito? Ti aspettavo per le 16.00»
Ino, sorridente, lanciò la borsetta ed il grembiule sul divano, gettandosi alla rinfusa sopra i confortanti cuscini rossi e bianchi.
«Naruto si è offerto di fare il mio turno» disse «E’ stato veramente carino. Beh, che c’è, perché mi guardi in quel modo?»
Sakura alzò agli occhi al cielo con in viso un espressione scettica.
«Rimango della mia ipotesi. Quello scansafatiche è cotto di te, puoi giurarci»
La bionda rimase a fissare la parete di fronte.
Era da quando viveva insieme a Naruto e gli altri che sentiva di provare una certa predilezione per il biondino.
Ma non aveva minimamente pensato ad una cotta da parte sua. Era troppo arzillo e stupidino per i suoi gusti. Ma doveva ammettere che era un gran bel ragazzo, e la faceva sempre ridere.
Anche se ogni tanto balbettava.
«Ah-ah! Sei arrossita!» l’indicò Sakura, come volerla incolpare «Dì la verità. Naru-kun ti piace, non è così?»
Ino diventò rossa quanto i capelli di Gaara, uno dei suoi corteggiatori insistenti.
«Ehm, ma cosa dici, Sakura-chan! Non potrei mai... insomma... è un caro amico
«Sì, e da quando?» chiese la rosa, sbattendo la testa «E poi si può sapere perché non ti trovi un uomo? Da quando ti sei lasciata con Shikamaru fai di tutto per evitarli!»
«Oddio, parla la coniuge convinta!» fece con sarcasmo Ino «Perché non pensi per te? Non mi risulta alcun tipo di ragazzo nelle tue grazie! A parte quello smidollato di Sasuke, ovvio»
Il ghigno di Ino fece salire i nervi alla ragazza che afferrò un cuscino, esclamando:
«Non è uno smidollato! Forse è un po’ troppo introverso, ma non è uno smidollato!» e tentò di colpirla, mentre l’ altra si alzava e schivava i colpi.
«Screanzata!»
Ino sparì in bagno, chiudendosi la porta alle spalle.
Sakura rimase attonita per diversi secondi, fino a quando ritornò sulla Terra, pigolando:
«Ma Ino, dovevo andarci io! Non è giusto, sei un’ approfittatrice, scorretta ed anche bugiarda!»
La risata fresca della bionda arrivò subito dopo, facendo irritare Sakura ancor di più.
Borbottando parole sommesse, afferrò il libro di arte cercando di assimilare qualcosa. Non ne capiva niente di disegni e figure, tantomeno di artisti e movimenti vari.
 
Cinque minuti dopo, non riuscì più a ricordare niente. La voce acuta e perforante di Ino proveniva da sotto la doccia come un getto d’ acqua ghiacciata.
L’Haruno si tappò le orecchie. Dei giorni non capiva se la sua amica lo faceva apposta a complicarle la vita, o le veniva semplicemente naturale.
A salvare la biondina dalla sua ira fu il campanello.
«Ino-chan, smetti di cantare con quella voce da citofono!» esclamò, mentre apriva la porta.
Un Sasuke affaticato alzò gli occhi su di lei, squadrandola dall’alto in basso.
Doveva ammettere che era veramente bellissima con i suoi capelli rosa trattenuti in una coda di cavallo stile Ino; e la ragazza doveva ammettere che quel silenzio creatosi stava risultando fin troppo imbarazzante.
«Ciao, Sasu-kun!» sorrise «Non far caso a questa lagna! E’ Ino che ha il mal di pancia!»
Il moro accennò mezzo sorriso, dopodiché entrò posando il grembiule assieme agli altri.
Sakura giurò sopra il suo nome di averlo visto lievemente arrossire... Che non si aspettasse lei a dargli il benvenuto?
«Sasuke...» chiamò, mentre lui si voltava di scatto.
Oh no, non poteva rimanere da solo con lei! Le cose erano cambiate. Non poteva abbracciarla semplicemente d’ amico, perché non era questo ciò che provava.
Si allontanò, schivando la sua mano che tentava di fermarlo.
«Ehm, Sakura... io... devo andare...»
«Aspetta, Sasuke!» lo bloccò appena in tempo «Perché scappi?»
Il ragazzo sospirò.
Non poteva spifferare quello che provava per lei in quel modo. Sarebbe stata una cosa sbattuta in faccia, non piacevole e soprattutto inaspettata.
«Mi eviti da un paio di giorni. Ho fatto qualcosa che non va?» chiese la ragazza preoccupata, senza lasciargli il braccio.
«No, tu non hai fatto niente» rispose lui, guardando dinanzi a sé «Sono solo un po’ stanco, scusami»
Si divincolò delicatamente e si sbarrò in camera sua e di Naruto.
Sakura rimase a fissare il punto in cui era sparito, e si abbandonò sul divano.
Certo che l’ Uchiha era davvero strano. Che avesse litigato un’altra volta con suo fratello?
Per quanto ne sapesse lei, non si sentivano da un po’. 
Quindi cosa lo turbava? Perché la faceva stare sulle spine?
Non si accorgeva che così la faceva solo stare male?
 
Uscita dalla doccia, Ino si recò in cucina aspettandosi di trovare la sua amica con un broncio da lì fino alla strada, e invece, non trovò nessuno.
Notò tre grembiuli, e suppose dell’ arrivo di Sasuke.
Magari Sakura era nella stanza con lui!
Ghignò, mentre la porta d’ingresso si spalancava ed un ragazzo biondo, tutto gocciolante, entrava imprecando.
«...idiota di un sopracciglione! Ma tu dimmi se posso abbassarmi a certi livelli!» a sentire quella voce, Ino si rallegrò «“Naruto di qua, Naruto di là!” Sempre a comandare! Ma che la faccia un po’ nel cu...Oh, I-Ino c-chan! Ehehe, scusa, non ti avevo vista!»
Come al solito, si ritrovò a pensare subito dopo.
Ino sorrise divertita.
«Cos’ è successo, Naru? Sei tutto bagnato!»
Naruto si squadrò dalla testa ai piedi sbarrando gli occhi, dopodiché, con un sorrisino di scuse, disse:
«Ehm, sì... Ecco, vedi... Non spifferarlo a Sakura, però... Ho detto a Rock Lee, di rifarsi le sopracciglia, così magari lei si sarebbe accorta di lui... Ma Lee l’ha preso come un insulto e mi ha gettato nella piscina del residence! Oh, non dire neanche a Sakura che sto bagnando il pavimento…»
La bionda scoppiò a ridere.
«Vieni, ti do una mano a cacciarti questo grembiule zuppo!»
Le mani della Yamanaka vagarono sul suo petto, mentre il ragazzo diventava rosso porpora.
Delicatamente, gli sfilò il grembiule azzurro di dosso, e lo gettò nella pila di panni sporchi.
Mentre camminava, Naruto non potette fare a meno di fissarla. Non si era accorto dell’ asciugamano che avvolgeva il suo candido corpo, e dei capelli bagnati che incorniciavano il suo volto bellissimo.
Il che voleva dire che...Era appena uscita dalla doccia!
Il ragazzo divenne di mille colori. Tentò di tapparsi la bocca per non sbavare, o per emettere qualche suono indesiderato.
«Cosa c’è, Naruto -kun?» lo raggiunse la bionda, preoccupata «Stai male? Ti viene da vomitare, per caso?»
Il biondino, senza cacciare le mani dalla bocca, fece di “ no” con la testa.
«E allora che c’hai?»
Naruto fece cenno con una mano di lasciarlo stare.
«Boh, sembra ti stessi trattenendo dall’ urlare qualcosa, o perlomeno dal rigurgitare» Ino si attorcigliò una ciocca di capelli bagnati tra le dita.
Lui emise dei piccoli gemiti.
L’altra, non sapendo che fare, sorrise.
«Vabbè, allora ti lascio, vado a cambiarmi. A proposito, Naru»
L’Uzumaki la guardò interrogativo.
«Grazie per esserti offerto al mio posto. Ero proprio stanca» e avvicinandosi, gli scoccò un bacio sulla guancia, per poi allontanarsi e chiudere la porta della camera sua e di Sakura dietro le spalle.
Naruto allungò una mano come per fermarla, mentre le sue gote andavano a fuoco.
Un bacio dalla Yamanaka, un sogno che diventava realtà.
Liberò la sua bocca dalle mani e, lanciandosi sul divano, si mise a saltellare.
«Yuppi! Yuppi! Mamma, quant’ è figa! E’ proprio figa!» incurante del fatto che Ino e Sakura stavano nella stanza a due passi dal soggiorno.
Infatti quest’ ultima, dopo aver sentito quelle urla disumane, spalancò la porta di botto e lo raggiunse con in viso un’espressione adirata.
«Naruto Uzumaki, che cavolo stai facendo?!» strillò «Scendi immediatamente dal divano con quei tuoi piedacci! Oh, guarda cos’ hai combinato! Hai bagnato tutto il pavimento! Sei un idiota! Un danno per la società!»
«Ehm...» Il ragazzo scese con cautela da sopra il sofà con un sorrisino di scuse ed un braccio sulla testa «Scusa, Saku-chan, ma vedi... l’ entusiasmo ed io siamo una cosa sola. No, no, che fai con quella scopa! Mettila giù, Sakura-chan, mettila giù!»
La rosa, incavolata, prese a rincorrerlo per tutta la cucina, con una Ino sorridente ed un Sasuke che borbottava qualcosa del tipo “testa quadrata di un Naruto”.
 







   
 
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