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Autore: Spensieratezza    19/10/2020    3 recensioni
Albus Severus Potter guarda suo fratello pensando che James è come una falena. Bellissimo e luminescente, glorioso. I suoi occhi brillano come lucciole e le sue mani..oh, potesse perdersi in quelle specie di serpenti ammalianti e incantatori che sono quelle mani, ma non può permetterselo, James non dovrà mai sapere che si infiamma se anche solo lo sfiora per sbaglio.
- il titolo della storia è questo e sarà questo definitivamente per un sacco di motivi, che spiegherò
-revisione della storia completata
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Severus Potter, Harry Potter, James Sirius Potter, Ron Weasley
Note: What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Riportami all'inizio'
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L’indomani fu molto dura per Al, a scuola lo guardavano tutti, riempiendolo di domande ed ebbe anche una sfuriata vicino a una classe, quando esagerarono.
“Va tutto bene?” chiese James, facendo per avvicinarsi.
Al arrossì e non disse niente, superandolo, mentre lui guardava storto gli altri.

“Lasciatelo in pace. O qualcuno è ansioso di replicare la rissa di qualche giorno fa?” chiese con uno dei suoi sorrisi più smaglianti.
Al lo guardò di sfuggita, ma sfuggì subito lo sguardo.
James…era bello come il sole, suo fratello, ancora di più quando si interessava a lui.
Albus non pensava che sarebbe potuto essere geloso della sua BELLEZZA.

Ma no, non era invidia. Non sapeva neanche lui cosa fosse. Era solo che..quando tirava fuori questo suo lato protettivo, lui si sentiva bene..
Aveva quindi così tanta voglia di affetto?
“Albus, ASPETTA. “
Eh??”
“Devo fare una cosa.”

Subito lo abbracciò. Per un momento Albus chiuse gli occhi, poi si riebbe e cercò di allontanarlo.
 “Ma cos..levati! Che fai!”
“Ecco qua, la prova!!” disse mostrando una fotocamera magica piccolissima, grande poco più di una penna, che però sfilò come fosse una bacchetta magica, una foto polaroid.
La foto si muoveva però e ritraeva inizialmente James che si muoveva per abbracciarlo e poi dopo Al che cercava di spingerlo via.
“James, che diavolo fai?”

“è per mamma e papà.. i professori hanno fatto la spia e quindi insistono che dovevo chiederti scusa e far pace con te per ieri. Non avrebbero lasciato ME in pace fino a che non lo avessi fatto.”
“Sei…UN IDIOTA! Non ti permetterò di.” disse Al cercando di riprendersi la foto.
“Scusate, adesso che ho compilato la missione, me la do a gambe.” Disse, scappando via.
 
Albus si mise la faccia tra le mani. La foto si MUOVEVA e forse aveva catturato anche il momento in cui aveva chiuso gli occhi. James lo avrebbe preso in giro a vita. Come aveva fatto ad abbassare la guardia così?  
 
"E voi..CHE COSA AVETE DA GUARDARE?" urlò, arrossendo fino alla radice dei capelli, agli altri compagni fermi nel corridoio a guardarlo.  


Poco più tardi, James, sul divanetto della sala comune di Grifondoro, si rigirava la foto polaroid tra le dita, come se stesse cercando di esaminarla.  
"Cosa tieni in mano?" chiese un suo amico di casa, David.  
"Scusa, ma....NO." disse James nascondendola.  
David lo scrutò.  
"Woaaah, amico, cos'è, un segreto?"  
"Ho fatto una foto, ma non è...venuta bene, ecco. Non mi piace che si dica che sono un cattivo fotografo. Ho fotografato..la foresta. Ho bisogno di esaminarla per capire come fare meglio."  
 
Una volta nel suo dormitorio, la esaminò addirittura usando la luce del sole.
"Perché chiudi gli occhi...Al?"
Si stropicciò i capelli con le mani.
"James, vogliamo fare un allenamento di Quidditch, ci stai?" chiese un suo amico arrivato in quel momento.
"Ci sto!!" disse al suo amico Robert. Voleva un gran bene a Robert, era nella squadra con lui, battitore. Nonostante giocassero in ruoli diversi, era un buon amico e c'era grande chimica, perfino nel campo. Gli fu anche grato di avergli permesso di distrarsi dalla foto. Ci avrebbe pensato dopo e in fondo il Quidditch era sempre stato un buon modo per ricaricarlo e accendergli meglio i neuroni. "Ci lasciano libero il campo?"
"Certo! Sai che non mi permetterei mai di disturbarti per una cosa non sicura."
"Lo so, lo so." ridacchiò James. "Allora, vestiamoci."




Una volta finito l'allenamento, James si sentiva temprato, rilassato e euforico, ma anche rilassato. Aveva ragione! Il Quidditch lo aveva illuminato!! Tornò nella sala comune per mettere in atto il suo piano! "Sono un genio." Pensò esaltato.

L'indomani mattina, Albus arrivò furibondo in sala comune.
"Che cos'è questa storia che mamma mi ha mandato una lettera in cui dice che ti sei rifiutato di mandargli la foto che mi hai strappato IERI? E perché gli hai mandato una FOTO DELLA FOTO?"

Infatti James non volendo mandare la foto, aveva scattato la foto alla fotografia, ma catturando così solo il primo movimento, quello dell'abbraccio, non era riuscito a catturare quando Al chiudeva gli occhi nè quando lo respingeva, proprio perché erano le regole sulla fotografia magica. Se facevi foto, le foto magiche si potevano muovere, ma se facevi una foto alle foto, no! Ovviamente Harry e Ginny non l'avevano presa bene visto che volevano la foto originale che richiamava anche i movimenti.

James si guardò attorno poi continuò a guardarlo in quel modo che gli metteva i brividi, in quel modo in cui l suo sorriso illuminava anche gli occhi anche se intuiva che lo faceva solo per prenderlo in giro.

"Non sei contento? L'ho fatto per te, non mi sembravi contento che volessi SPEDIRLA."

"IDIOTA!! io non volevo mi facessi foto a tradimento, mi sono sentito preso in giro! Tuttavia..perché gli hai mandato una foto della foto e ti tieni quella originale? Perché hai fatto questo se poi la foto te la tieni??"

"Questi..mio caro fratello..non sono affari che ti riguardano!"

"Non avrai mica intenzione di ricattarmi, facendola vedere a tutti??"

James scoppiò a ridere per sfortuna di AL in maniera rumorosa.

"Per adesso voglio tenerla come foto ricordo. Ma mi hai fatto venire una bella idea. Chissà... magari in futuro."
Al lo guardò sospettoso.
"Adesso fila..o faccio una cosa che ti farà molto arrabbiare.."
"Ma dai..ti sfido..cosa?"
James assunse un tono teatrale.
"Ti ABBRACCIO e stavolta durerà di più."

Al lo guardò strabiliato e a bocca aperta, mentre Rose diceva:

"Lascialo in pace. Al, non badare a lui.

Cosa..stava dicendo Rose? Era pazza? Come avrebbe fatto a non badare a quello che aveva appena detto? E poi..che assurdità..abbracciarlo?? Non avrebbe osato vero? Sembrava serissimo.
"Ti tengo d'occhio." disse Al andando via stringendo gli occhi.
La risata di James lo assordò per tutto il percorso fino alla tavola.



quella sera, in sala comune, il cicaleccio dei ragazzi che facevano casino, avendo imbastito una sorta di festicciola all'insaputa degli insegnanti e trafugando cibo dalle dispense, con la complicità degli elfi domestici, non riusciva a coprire il rumore dei suoi pensieri. Al aveva il cuore come un palloncino.
E se Jamie...non avesse voluto dare la foto ai nostri genitori perchè..vuole conservare la foto del nostro abbraccio?
Se anche lui dopotutto..avesse provato tenerezza quel giorno?

Oh che assurdità , pensò, mentre si stringeva le braccia da solo, davanti al fuoco del camino.


L'episodio della litigata precedente, miscelata all'episodio della foto, segnò molto i due fratelli, da quel momento in poi, ebbero entrambi un rapporto che era un mix tra odio e amore, ancora più di prima, Al ci aveva riflettuto e aveva compreso che lo sfogo di James era in parte dettato anche dall’amore e forse l’abbraccio era in parte stato una richiesta di scuse sincera, questo  e forse fu per questo che alle soglie del terzo anno, successe una sfuriata, per via di una lezione su Storia della Magia in cui si era parlato dell’importanza di avere dei nomi uguali a quelli di maghi che hanno fatto la Storia del Mondo.

Ricordò di nuovo tutto Al, come James si era pavoneggiato dicendo di avere due grandi nomi importanti, maghi che avevano sfidato VOLDEMORT, che avevano partecipato alla grande guerra, allora poi si era arrivati a ridacchiare sul fatto che sia Lily sia James portavano entrambi i nomi dei genitori di Harry.

“Siete così tanto fieri di portare i nomi di una coppia che stava insieme? Non è che magari ora vi mettete anche a pastrugnarvi in pubblico per dare spettacolo?? Dovesse succedere, avvisate, almeno scappo prima che mi venga da vomitare!”
Avevano tutti guardato Al che aveva fatto un sorrisino diabolico e poi aveva ricambiato il gestaccio che gli aveva fatto James, andandosene via dall'aula.
Ma James ancora una volta gli venne dietro.

Al era andato in bagno, James cercò di seguirlo e Al cercò di chiudergli la porta in faccia, cercando il possibile di sbatterlo fuori.

“VATTENE. DEVI SEMPRE INSEGUIRMI, COSA HO FATTO DI MALE PER AVERE UNA PIAGA COME TE!”

“Me lo chiedo sempre anche io di te. Ora mi dirai cosa abbiamo detto di male per meritarci un simile veleno. Almeno se non vuoi chiedere scusa a me, fallo a Lily. Lei ci è rimasta male del tuo atteggiamento.”
Al si mise a ridere.
“Sei venuto qua per lei? Ma certo, dovevo immaginarlo. Sempre tutto per Lily, non è vero?”

James lo fissò basito.
“Ma qual è il tuo problema?”

“Io? Io non ho nessun problema!! Siete voi che vi montate la testa, quanto vi esaltate perché avete i nomi della COPPIA PERFETTA per antonomasia! La vostra presunzione mi da il voltastomaco!”
Per un attimo James sembrò li li per decidere di dargli un pugno o andarsene, ma poi un sorriso da schiaffi aleggiò sul suo volto.

“Oh cavolo..Al potevi dirmelo subito..”
“C-che cosa?”
“Tu sei..sei..GELOSO!!”

“CHE COSA?? SEI..SEI UN IDIOTA!”

“Dai ti capisco, ti sei sentito escluso, ma non devi! Anche se i nostri nomi sono un’alchimia magica per eccellenza, non potrei mai scordare mio fratello..volevi sentirti anche tu al centro della scena, non è vero? Ma noi ti consideriamo già, hai il nome di due dei presidi più….”
“IDIOTA, NON CAPISCI NIENTE!!!”

La rabbia e l’umiliazione diedero ad Albus una forza sorprendente ed ecco che riuscì praticamente a colpire James con la porta e guadagnar tempo in modo da riuscire a correre per il bagno e chiudersi in una delle toilette.
“M-maledetto pazzo..” disse James tenendosi la guancia ed entrando.

“AL. TORNA SUBITO QUI E CHIEDIMI SCUSA. SE MI COSTRINGI A VENIRE A PRENDERTI,SARÀ PEGGIO PER TE!” ma poi si bloccò.
 
“Al?? Che diavolo fai? Stai..piangendo?? Al! Apri questa porta!! Al. TI PREGO.” sussurrò poi.
 
Mi sento morire.

Voglio scomparire. Diventare una macchia di vuoto nell’Universo, nel cosmo.
James ha scoperto proprio quello che temevo avrebbe scoperto! Sì, sono geloso.
Lo vorrei gridare all’infinito, oltre l’universo.

Sono geloso, perché James era il ragazzo che era pazzo di Lily Evans a scuola e il fatto che Jamie porta uno dei due nomi di uno che era pazzo d’amore per una ragazza che aveva lo stesso nome di mia sorella mi fa infiammare, mi fa bruciare dalla gelosia! Loro hanno un’alchimia che io non potrò mai SOGNARE di avere con lui..Jamie stravede per lei..che illuso che sono..Jamie non mi ricambierà mai e poi se anche decidesse di andare oltre l’incesto, perché dovrebbe desiderare una nullità come me, un MASCHIO? Gli farei più schifo dello schifo ma va tutto bene, almeno che non devo sorbirmi questa umiliazione a scuola, no, questo è insopportabile, loro che si vantano davanti a tutta la classe della loro unione..e poi quando mi ha detto che sono GELOSO..mi sono sentito la faccia infiammare..voglio morire..lui ora sa..SA.
 
 
“Al, avanti, apri questa porta..giuro che non ti faccio niente..potrei anche, oh, cazzo, Al, se mi apri, ti permetto anche di abbracciarmi! E di chiedermi scusa, va bene così??”

Al riconosceva in quella richiesta assurda, una richiesta di perdono, conosceva ormai troppo bene suo fratello, ma non era abbastanza e allora cominciò a singhiozzare.

“Non capisci niente..non capisci perché papà vi ha dato i nomi di due persone che lui amava più di ogni altro..non capisci che può farmi soffrire a me, il fatto che lui abbia dato invece A ME, il nome di una persona che lui ha odiato a morte quando ha compreso che lo ha solo usato per sei anni? E che porto il nome dell’uomo che se fosse riuscito a conquistare sua madre, lui non sarebbe neanche nato? “
“AlBUS!!”
È scosso, lo so, ma me ne strafrego e vado avanti.

“Porto il nome di un uomo che lui ha odiato per sette anni!! è facile per voi..siete fieri dei vostri nomi..papà ha dato a voi dei nomi di persone che amava, a me invece quella di un uomo che odiava, forse due! E infatti proprio per questo non faccio che essere una delusione per lui. Non sono io a chiamarmi James, in fondo, il nome del padre che tanto amava.” mettere in mezzo due morti pur di non far capire a mio fratello che sono geloso di lui, mi fa ribrezzo. Non è tutto falso quello che dico ma mi faccio schifo comunque. Con quale coraggio potrò ancora guardarmi allo specchio? Non c'è dunque limite a quanto in basso si può scendere per conservare un minimo di dignità? Non c'è limite all'inferno sulla terra?

“Al..apri la porta..non mi piace parlare a una porta chiusa.” Disse dolcemente e qualcosa nel tono di James lo convinse ad aprire.
 
“Jamie..”
“Sei uno stupido, lo sai?”
Abbasso lo sguardo, mi vergogno un po'.

“Sei uno stupido perché papà non amava da impazzire James, anzi, l’ha odiato quando ha saputo quello che ha fatto a Piton. Ne è rimasto deluso, ma poi lui..l’ha perdonato, perché ha capito che le persone cambiano e a volte in meglio. Ha odiato anche Sirius perché credeva avesse ammazzato James, ma poi l’ha amato..ha odiato Piton perché lui l’ha odiato a sua volta e gli è costato tanto, tanto tanto, cambiare idea su di lui, ammettere di essersi sbagliato alla fine, papà che si è sempre vantato di non sbagliarsi mai.”

Non riesco  resistere, mi getto tra le sue braccia.
“Ha odiato Silente, perché credeva che non gli volesse bene, che non gliene ha mai voluto..ma si sbagliava.”
Lascio che mi accarezzi i capelli. Sembro un bambino piccolo, ma non importa, avrò tempo di vergognarmi dopo.

“Così come ti sbagli su di me…è vero, forse a volte ti odio..non lo negherò..ma ti voglio anche tanto bene.” mi asciuga una lacrima.
“N-non dovresti odiarmi..sono tuo fratello..”
“Forse è proprio questo.”
“Cosa??”

“Forse a volte odio che tu lo sia. Il fatto che tu sia mio fratello..crea in me un’aspettativa..che tu sappia riconoscere sempre e comunque quello che ho nel cuore..come se fosse una cosa dovuta, ma io a volte ci ho sperato..altre volte invece ne sono stato terrorizzato dall’idea che tu potessi riuscirci..nessuno dovrebbe avere questo potere,..sapere cosa si agita nel cuore di un uomo.”
Mi da un bacio sulla fronte e io vorrei davvero morire.

Perché gli ho mentito, insomma, è stata una bugia  a metà, non è stato per quello che io me la sono presa tanto.
“Jamie..questa scenata che ho fatto..io..”
“Non dirlo. Non voglio saperlo.”
Lo guardo terrorizzato. Che abbia capito?

“Non voglio sapere se quello che mi hai detto è la verità, se è tutto qui o è solo il preludio ad altre tempeste che ti porti dentro. Credo che preferirei..non sapere. Per adesso.”
“Ma..ma..perchè?”
Jamie sorride ed è un sorriso dolcissimo.

“Forse perché anche se faccio tanto il gradasso, a volte sono terrorizzato anch’io..quello che abbiamo condiviso è stato di un livello di intimità tale che non avevamo mai toccato prima per due fratelli come noi, sempre distanti, abbiamo solo tu tredici e io quattordici anni, non chiediamo troppo al destino, per ora.”
“Va bene..Jamie..d’accordo..” lo stringo a me,teneramente come se qualcuno potesse portarmelo via.

Ringrazio che non c’è nessuno a vederci in questo momento. Neanche Lily.
“Come sei sdolcinato, fratellino. Quasi non ti riconosco. In momenti come questo penso che hai sbagliato smistamento.”
“Cretino!” gli dico dandogli un pugno sul braccio.
“Ahio.” Grida ma ride. “Adesso sì che ti riconosco.”
   
 
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