Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Feisty Pants    26/10/2020    2 recensioni
Elsa e Anna sono due sorelle di 27 e 24 anni alle prese con le proprie vite e i propri impegni. Elsa è sposata e vive la sua vita con le scatenate figlie gemelle di 7 anni. Anna, invece, è prossima alla laurea e a dire sì a un futuro roseo e carico di amore che ha sempre sognato fin da piccola.
La vita, però, non è una favola. Entrambe le sorelle vivranno dei momenti di crisi della quotidianità e, per colpa di incidenti e imprevisti, dovranno fare i conti con la cruda realtà.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
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CAPITOLO 33
Elsa riaccompagna Anna a casa. La ragazza ha finalmente smesso di piangere, anche se gli occhi contornati da delle macchie rosse e le labbra secche la rendono molto più vecchia di quello che appare.

“Vuoi che resti qui con te?” domanda Elsa con dolcezza, accarezzando il braccio della più piccola una volta di fronte alla porta.

“No, ci penso io. Magari se ho bisogno di qualcosa ti chiamo” risponde Anna tirando su con il naso e apprestandosi ad aprire la porta.

“Fammi sapere come va e stai tranquilla” conclude poi Elsa guardandola intensamente negli occhi e accarezzandole una guancia bollente.

Anna abbozza un timido sorriso per poi entrare nell’abitazione distrutta dall’idea di dover parlare con il marito.

“Dove sei stata?! Ti sembra il caso di fuggire?! Mi sono preoccupato!” sbraita Kristoff scattando in piedi una volta notata la ragazza entrare.

Anna si limita a non rispondere e, dopo aver sbuffato, si reca in bagno per darsi una rinfrescata.

“Oh, mi senti?! Che cosa hai intenzione di fare? Perché ti comporti così?!” continua a punzecchiarla lui, completamente confuso e in panico a causa della situazione.

“Mi lasci in pace per un secondo?!” ringhia Anna nervosa, con i tendini tesi in mostra e le mani spalancate.

“Ma cosa ti salta in testa?! Scappare così nella notte! Sei incinta e…” prova a dire lui per poi bloccarsi, sentendosi improvvisamente la bocca asciutta incapace di emettere suoni.

“E? Volevi dire malata forse?! Perché ormai tu mi vedi solo così vero?!... almeno ti sei ricordato che sono incinta, di questo ti ringrazio” risponde collerica Anna sbattendo la salvietta e appoggiandosi al lavandino con entrambe le braccia, chinando il capo rivolto verso l’acqua intenta a creare mulinelli nello scarico.

“Ma cosa stai dicendo?! Io cerco solo di aiutarti! Lo so che sei incinta perché non dovrei?!” chiede lui confuso, corrugando la fronte.

“Forse perché tu il bambino non lo vuoi più vero? Forse perché ti limiti a vedermi come una ragazza indifesa che ha necessariamente bisogno di un uomo per vivere? Non ho bisogno di soccorso Kris! E non ho bisogno che tu scelga cosa fare della mia vita!” continua lei senza sosta, buttando fuori la paura e la frustrazione che prova dentro di sé.

“Adesso basta Anna…stai esagerando…” dice lui con più calma, facendole gesto con la mano di placare gli animi.

“Ok io esagererò anche, ma sappi una cosa: io ho deciso di non abortire e di andare fino in fondo” comunica lei voltandosi di scatto verso di lui e piantandogli gli occhi in volto, accompagnata da un movimento sinuoso dei capelli rossi.

“Che cosa?! Ma perché?! No! No! Non posso permetterlo scusa! Mettiti nei miei panni Anna! Come puoi chiedermi di scegliere tra te e il bambino?!!” chiede ancora il biondo alterandosi di nuovo, pensando che la chiacchierata con Elsa avrebbe dovuto schiarito le idee della giovane.

“Io ti sto chiedendo di sceglierci entrambi!” risponde Anna con più dolcezza, piegandosi leggermente e sentendo di nuovo le lacrime riempirle gli occhi.

“Ma è impossibile! Perché vuoi giocare con la vita?! Hai sentito che cosa hanno detto i medici! Non te lo permetto! Non ti permetto di fare questa cazzata!” grida Kristoff di nuovo alterato, interessato a farle cambiare idea.

“Chi cazzo sei per decidere tu della mia vita?!” lo provoca Anna sfidandolo con lo sguardo per poi uscire dal bagno.

“Tuo marito!” la blocca lui di scatto, stringendole il braccio talmente forte da lasciarle il segno e scuotendola con forza, non accorgendosi di averla spaventata per quel gesto irruente.

“Ho promesso davanti a Dio di amarti, ma questo non fa di te il proprietario della mia vita. Io questo bambino lo tengo Kristoff… non puoi farmi cambiare idea. Se non mi vuoi più, se pensi di non poter sopportare questa sofferenza, se non sei più disposto a starmi accanto basta saperlo. So che soffri anche tu, lo capisco! Per questo capisco anche la tua scelta nel caso volessi trovarti un’altra… magari più sana… e meno incinta” risponde con tranquillità Anna, togliendo il braccio dalla presa di Kristoff e massaggiandosi il polso arrossato, mostrando al marito il segno della sua istintività.

“Anna io…” comincia a dire lui sempre arrabbiato, ma sconvolto per aver toccato la moglie in quel modo.

“Forse è meglio non vedersi per un po’. Non mi cercare ti prego…” annuncia lei con voce spezzata, prendendo di nuovo la borsa, le chiavi della macchina e la giacca.

“No cioè?! Dove via?!” chiede lui preso alla sprovvista, seguendola mentre la vede allontanarsi verso la porta.

“Vado da Elsa, starò da lei per un po’. Ti ripeto… lasciami stare, ti prego” taglia corto lei con le lacrime agli occhi per l’ennesima volta, correndo fuori senza voltarsi indietro, lasciando Kristoff distrutto e senza parole di fronte al suo comportamento.

Sono circa le 2.30 di notte quando Anna suona all’appartamento di Elsa, sperando di ricevere risposta.

“Ma chi sarà?!” chiede Elsa assonnata, alzandosi in piedi velocemente e avvicinandosi alla porta, aprendola senza farsi troppi problemi.

“Anna!” esclama la maggiore svegliandosi di colpo, vedendo la sorella di nuovo distrutta.

“Scusami, tienimi qui con te ti prego!” si sfoga Anna non riuscendo a parlare a causa dei singhiozzi.

“Sai che puoi stare qui tutto il tempo che vuoi! Vieni!” la invita Elsa accogliendola tra le braccia e accarezzandole i capelli appiccicati al collo a causa del sudore dovuto al nervosismo e quei fatti così ravvicinati.

“Cosa è successo?!” chiede sempre la maggiore sentendo già il tessuto della spalla imbevuto di lacrime.

Anna cerca di rispondere ma, nel frattempo, mostra il segno sul braccio facendo intuire a Elsa di aver affrontato una tempestosa discussione.

Elsa non sa cosa rispondere. Kristoff non aveva mai rivolto gesti duri nei confronti di Anna, ma l’aveva sempre ricoperta di carezze. Sicuramente l’uomo non aveva fatto apposta, ma quel segno impresso sul corpo della sorella era simbolo di una forte disperazione interiore. La situazione di entrambi non era rosea e lei stessa non avrebbe saputo come reagire nei loro panni.

“Non… vuole che… io…tenga il bambino…e…” prova a spiegare Anna interrotta dai singhiozzi.

“Shhh…Anna! Per oggi basta piangere. Adesso ti fai una doccia calda e vieni a dormire con me” prende posizione la maggiore, accompagnando la sorella in bagno e preparando tutto l’occorrente per la notte.

Elsa attende la sorella nella camera matrimoniale e, dopo averle sistemato il cuscino, si appresta ad estrarre un pigiama dall’armadio.

“Scusami ancora Elsa se sono piombata qui all’improvviso” dice Anna in accappatoio, entrando nella stanza e avvicinandosi al letto con un volto più tranquillo.

“Lo sai che non devi farti questi problemi. Tieni, prendi questo. Abbiamo sempre avuto la stessa taglia” dice Elsa porgendole gli indumenti.

Anna si spoglia dall’accappatoio e, una volta rimasta in intimo, prova ad indossare il pigiama della sorella sentendolo leggermente stretto.

“Mi è un po’ stretto, ma va benissimo comunque” afferma Anna emozionata, guardandosi il grembo che, grazie ai vestiti della sorella, appare molto più marcato.

“Perché qualcuno lì sta crescendo” risponde Elsa con dolcezza, abbozzando un sorriso di fronte alla sorellina in dolce attesa.

“Almeno tu ancora sorridi di fronte a questa vita…” afferma Anna apatica, accarezzandosi la pancia e sdraiandosi a letto, accanto a Elsa.

“Hey, vieni qui…più vicino” sussurra la maggiore, ripetendo una routine che avevano da piccole con la madre. Anna accetta l’affetto della consanguinea, accucciandosi tra le sue braccia ed appoggiando la testa sul suo petto.

“Anna, Kristoff ti ama! Non avere dubbi su questo. È la situazione a non essere semplice. Anche io ho tanta paura per te e non te lo nascondo. Ho paura di perderti, di dover affrontare ancora qualcosa di brutto e vorrei tanto che tutto questo non fosse successo” comincia a dire Elsa con voce spezzata, per poi fare un colpo di tosse e celare le sue incertezze sull’argomento.

“Io da mamma comprendo la tua scelta e anzi…ti ringrazio perché mi hai fatto ricordare dei momenti della mia vita che cercavo di dimenticare e che, invece, rappresentano i ricordi più importanti che mi legano a Lia, con cui come sai ho un rapporto più difficile. Kristoff, però, ha troppa paura. Non riesce ad accettarlo perché ha l’angoscia di dover vivere una situazione così e di dover crescere un figlio che gli ricorderebbe te. Anche gli strattoni e la morsa sul braccio sono simbolo della sua sofferenza, perché lui non avrebbe mai voluto agire in questo modo. Dagli tempo Anna! Comprendilo!” cerca di farla ragionare Elsa, coccolando la sorellina attraverso dei massaggi alla testa e delle micro carezze sulle guance.

“Lo so, ho paura anche io ma vorrei tanto che comprendesse la mia scelta. Lui non mi può controllare! Io ho deciso di tenere il bambino e niente mi potrà far cambiare idea” spiega con calma Anna, dopo aver fatto tesoro dei consigli della maggiore.

“Allora vedrai che con il tempo lui lo capirà. Non state troppo lontani, avete bisogno di affrontare insieme la situazione. Intanto voglio dirti che puoi restare qui per tutto il tempo che vuoi, così magari con le gemelle ti tiri anche un po’ fuori e…volevo anche riferirti che sono fiera di te” conclude Elsa abbozzando un altro sorriso contenuto, guardando negli occhi la più piccola.

“Sarai una mamma stupenda Anna. Mi stai insegnando molto! Se sei sicura tu allora cercherò di esserlo anche io. Vedrai che potrai stare con il tuo bambino” commenta Elsa leggermente imbarazzata nell’aprirsi totalmente alla più piccola.

Anna esita per un secondo a rispondere e, dopo aver fissato il vuoto per qualche secondo, sussurra:

“Bambina…”

“Cosa?” chiede Elsa sicura di non aver sentito bene, non aspettandosi di poter già conoscere il sesso.

“Me l’ha detto oggi quando ho fatto la prima parte di ecografia da sola, volevo che per Kristoff fosse una sorpresa…poi ci ha comunicato l’altra parte meno piacevole. Non voglio dirglielo, lo scoprirà quando nascerà” sorride finalmente Anna, appoggiata sulle gambe della sorella maggiore che continua ad accarezzarle la fronte.

“Sei contenta? Tu avevi delle preferenze?” chiede Elsa emozionata di fronte all’idea di avere un’altra femminuccia in famiglia.

“Sì… è una femmina… e ho sempre sognato di avere una bambina…” afferma con un delicato filo di voce Anna, lasciando scappare una lacrima solitaria dal suo occhio, che viene asciugata con cura da Elsa.

La nottata termina così, tra lacrime di gioia e di dolore, con l’affetto di due sorelle addormentate all’alba delle 4.00 dopo una delle giornate più brutte della loro vita, ma al contempo colme di positività e di insegnamenti.
 
  
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