Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Ivy001    29/10/2020    1 recensioni
Questo è il seguito della fanfiction Some Things change. Avrà personaggi nuovi, tra i quali Jack Frost... immaginate cosa potrà succedere sapendolo nella vita di Elsa, Anna e company.
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Jack e Sandy Black hanno raggiunto il rifugio di lui, luogo dove è solito incontare Elsa e che, in quell’occasione, è l’unico posto di salvezza.

“Elsa qui non verrà, sicuramente. Almeno non per ora, sarà troppo impegnata a rimettere in piedi ciò che resta del suo regno. Qui starai bene, sorellina” – si rivolge alla gemella, distesa a terra, palesemente priva di vita.

“Non riesco ad accettare che tu possa morire, quindi ho deciso di sfruttare tutta la magia possibile per salvarti, anche a costo di superare i limiti della mia natura” – Jack, determinato nella sua missione, opta per sfruttare un potere che da sempre ha dovuto celare, insegnatogli da Pitch Black in tenera età.

Le parole di suo padre riecheggiano nelle sue orecchie e lo guidano in ciò che sta per compiere.

E’ una magia che puoi utilizzare una sola volta. Ovviamente dovrai essere consapevole che ci saranno conseguenze per te. Desidero che tu lo utilizzi solo in caso di necessità…solo se dovessi rischiare io in primis di morire, chiaro?” – l’ordine del mago oscuro è preciso. Da egoista quale è, comanda suo figlio per la propria salvezza, cosciente dei rischi che il figlio stesso potrebbe correre.

Jack Black posiziona le mani sul petto della sorella e chiudendo gli occhi recita parole incomprensibili, mentre il suo corpo comincia ad emanare una strana luce…luce che nel giro di pochi secondi attraversa anche Sandy.

Lentamente quel bagliore diminuisce in lui, mentre avvolge a pieno la donna.

Segnale della debolezza dell’uomo e della forza fisica che invece sta prendendo piede nella sua gemella.

Ed è quando può ascoltare la ripresa del battito cardiaco di Sandy e il suo respiro profondo, Jack si accascia a terra, esausto, interrompendo l’atto.

“Grazie” – prende parola lei, decisamente rinata – “Adesso che siamo di nuovo insieme, senza quel maledetto che ci ha distrutto per anni, possiamo ricominciare” – lo abbraccia, commossa.

“Sono felice di essere riuscito a salvarti, senza rischiare la morte” – banalizza l’altro, sdrammatizzando.

E’ vero, Jack è stato bravo a gestire quella magia. Probabilmente per un mago oscuro come Pitch avrebbe perduto la vita. Salvare invece una mortale come sua sorella, richiedeva meno investimento magico.

O chissà…!?

“Dobbiamo tornare ad Arendelle, però” – sostiene decisa Sandy.

“Che? Sei impazzita?” – esclama, stupito, Black.

“I miei figli sono a palazzo. Devo parlare con loro, voglio chiedergli perdono”

“Aspetta, non sai come sono andati i fatti ed è bene che tu venga a conoscenza dell’accaduto” – amareggiato, il fratello racconta alla gemella la vicenda del crollo del castello e della probabilità ,molto alta, che i Frost siano rimasti imprigionati tra le macerie o addirittura morti.

Lo shock, evidente sul viso della donna, la costringe a sedersi per evitare uno svenimento.

“Ora capisci perché è meglio se non ci facciamo vedere mai più da quelle parti?”

Sandy resta in silenzio, metabolizzando il fatto, mentre le lacrime non esitano a scendere e a bagnare le guance.

“Fratellino, ho una richiesta da porti” – dice poi.

“Quale?”

“Portami ad Arendelle. Loro non sanno chi sono io, non potrebbero mai riconoscermi. Neppure Elsa mi ha mai vista, nessuno riconoscerebbe il mio vero aspetto. Ti prego, voglio sincerarmi che i miei bambini stiano bene, o accettare il loro destino… ti supplico” – abituata da quando ha l’uso della parola a supplicare e ad asservire le volontà di uomini, Sandy si inginocchia di fronte al fratello.

Jack la guarda, distrutta, e non accetta quel comportamento da sottomessa. La invita, invece, a mettersi in piedi.

“Devi rispettare te stessa, il tuo essere donna. Cammina fiera di te, a testa alta, non supplicare mai nessuno, tantomeno me. Sorella mia, non voglio vederti in questo stato e, effettivamente, se fossi io al tuo posto non avrei esitato un solo istante a tornare ad Arendelle, pur rischiando di essere frizzato da Elsa, quindi sì, andiamo” – Jack ha intuito il dolore di una madre che desidera soltanto avere notizie della sua prole. Per tale motivo, la prende in braccio, così come fece ore prima, e percorre il tragitto verso il regno delle cugine. Nonostante la stanchezza dovuta allo sforzo magico, riesce a raggiungere la meta.

“Eccoci arrivati. Io ti aspetto nelle vicinanze. Quando vorrai, torna in questo preciso punto e batti un colpo su questo albero. Io lo sentirò e ti verrò a prendere” – dopo un abbraccio e un tenero bacio, i due si separano.

Per Sandy ha ora inizio un nuovo capitolo della sua vita.

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Elsa, alquanto scossa dalla morte della nipote, cerca un modo per sistemare la situazione ad Arendelle.

Chiama a sé i quattro spiriti e i Trolls.

“Dobbiamo unire la nostra magia per rimettere in piedi il castello. Pensate di farcela? Richiede molta energia” – spiega la donna agli alleati.

“Le rocce non si stancano mai, giusto amici miei?” – Granpapà sprona i suoi simili a mettercela tutta.

Prendendosi per mano, creando un semicerchio, avvolti dalle luci emanate dai quattro elementi, riescono in un’impresa sulla quale nessuno avrebbe mai scommesso.

Magicamente, le mura del palazzo si innalzano verso l’altro, ricostruendosi e liberandosi della polvere e dei detriti. Lo spettacolo è irreale e al contempo emozionante per chi ha la possibilità di assistervi.

Il popolo con occhi puntati su quanto accade, è in visibilio.

Kristoff, Anna, Ineke e i gemelli, nel frattempo, sono alle prese con i controlli del medico, notevolmente sotto shock. Nessuno riesce ad accettare quanto accaduto ad Aurora.

Letizia e Jack non riescono a darsi pace per non aver potuto fare di più.

“Non è colpa vostra, anzi. Siete degli eroi. Se non aveste agito voi in primis, magari adesso saremmo tutti sotto il controllo di Black” – Ingrid conforta i due, ormai considerati nipoti.

Ignora, invece, che Letizia si sente in colpa più del dovuto il suo pianto ne è la prova – “Non dovevo lasciarle la mano. Invece quando anche l’ultima parte del palazzo è caduta giù, io ho istintivamente corso per salvare me stessa, non ho badato a lei che era rimasta indietro. Non me ne farò mai una ragione, mai” – con gli occhi colmi di lacrime, il fratello maggiore la abbraccia ricordandole che non sempre le cose vanno come si desidera e tante volte le circostanze ci impediscono di agire come vorremmo.

Sono le parole di Ineke quelle che alimentano la sofferenza dei presenti – “Ho avuto una vita non normale sin da quando sono nata. Ho vissuto con zia Elsa credendo fosse la mia unica famiglia. Poi mi viene detto che le mie certezze non sono tali, allora riscrivo la mia storia, accettando le menzogne, i silenzi, anni ed anni di allontanamento da mia madre, mio padre e il mio regno. Incontro Aurora, è amore a prima vista…. Sappiamo inconsciamente di essere legate. Ed è così. È mia sorella, sangue del mio sangue, la mia ancora di salvezza. Lei mi salva la vita, io le regalo quella sorella che ha sempre sognato di avere. Diventa la mia migliore amica, cresciamo insieme, ci vestiamo insieme, ci trucchiamo, passiamo le serate a ridere e scherzare, ignorando le regole di corte. Se qualcuno mi avesse mai detto che un giorno avrei dovuto continuare a vivere senza Aurora, gli avrei riso in faccia. Avrei detto – “Impossibile! Come si può vivere senza di lei? Lei è l’allegria di palazzo, è il cuore della famiglia. Senza cuore si muore”. Ma ad oggi sento una rabbia dentro per una vita crudele e un destino ingiusto. Ad oggi, le mie certezze crollano per la seconda volta, ad oggi Ineke è morta, sepolta assieme all’altra metà del suo cuore” – il discorso lungo della primogenita dei reali è diretto ed esposto con una freddezza tale da raggelare l’aria.

I gemelli, ascoltandola, scoppiano a piangere tra le braccia della loro nonna.

Kristoff guarda Anna e le prende una mano, intrecciandola alla sua.

“Pitch ha vinto la guerra, ma non permetteremo che il dolore che ci ha recato distrugga definitivamente la nostra famiglia. Non gliela daremo vinta, mai” -  sostiene deciso il re, seppure fatica a mostrarsi forte. Ma lo deve a tutti; mostrarsi debole come vorrebbe, sfogare così la sua sofferenza, non serve a nulla.

In quell’istante, la famiglia viene raggiunta da Elsa.

“Il castello è di nuovo quello di una volta. Possiamo entrarvi” – comunica.

Ma è il commento di Anna a spiazzarla – “Nulla sarà più come una volta,  neppure il tuo dannatissimo castello” – così dicendo, lascia la mano del marito e si allontana dal gruppo

“Bisogna starle accanto o rischiamo di perdere anche lei…di nuovo” – con tali parole, il quinto spirito segue la sorella per offrirle una spalla su cui piangere o addirittura un bersaglio su cui sfogare la sua frustrazione.

   
 
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