Da quando Hermione Granger aveva scoperto, dieci anni prima, di essere una strega, aveva quasi subito lasciato il mondo babbano dietro di lei.
 Niente di personale, ma anche se gli stimoli non mancassero nella sua realtà originaria, nel mondo magico era tutto diverso, tutto nuovo. Spesso le dicevano che era una testa adulta in un corpo più giovane, ma avevano torto. Nulla è più simile ad un bambino di Hermione Granger.
 Okay, forse Harry Potter, ma questa volta non è la sua la storia da raccontare, quindi mettiamolo da parte.
Vero, vero: come può una persona così ligia, responsabile, seria e capace essere paragonata ad un bambino? Facile: la sua curiosità. Nessuno è più curioso di Hermione Granger e lei ne è felicemente consapevole.
Ed il mondo magico era tutto da scoprire.
Ecco perché, dieci anni prima, quando le venne messo il Cappello Parlante in testa, si ritrovò a pensare insistentemente: “Fa’ che sia Corvonero, fa’ che sia Corvonero!”.
Il suo desiderio fu esaudito, e così passò sette meravigliosi anni a Hogwarts, tra stimoli intellettuali e elogi da parte di professori, protetta dalle sue pile di libri e dalle torri blu e viola della sua casa.
Una delle streghe più brillanti ad aver mai varcato la soglia di quella scuola, ma per lei non era abbastanza.
Sentiva che qualcosa le mancava, ma non aveva idea di cosa. Si era programmata la vita, e il prospetto era perfetto: Hogwarts, diploma con massimi voti, un po’ di viaggio per scoprire altri lati del mondo magico e poi di nuovo a scuola, ma nelle vesti da insegnante. Aveva pensato anche ad una carriera in politica, magari. Gli ideali e le idee non le mancavano di certo, ma aveva scartato l’idea quasi subito, troppa poca esperienza al di fuori delle mura della scuola.
C’era però qualcosa che non andava, quel qualcosa di cui tutti hanno esperienza prima o poi nella vita, che si ficca prima in testa per poi lasciarti un buco vuoto tra il cuore e lo stomaco, proprio lì in mezzo, e che non ti lascia dormire bene la notte.
Molte persone chiamano quel qualcosa: “bisogno di trovare se stessi”. I babbani avevano la ridicola abitudine di buttarsi in cose estremamente stupide per soddisfare questo bisogno, come fare sport estremi o andare da soli nella natura, ma Hermione Granger, quasi conturbante tra Corvonero e Grifondoro, pensava che l’azione sul campo proprio non fosse per lei. Certa di questa convinzione, iniziò a maturare l’idea che forse quel fastidioso vuoto poteva essere riempito con altre conoscenze.
Academiche, s’intende.
Prese quindi la decisione di mettere in pausa il suo piano, fare i bagagli e tornare tra i babbani per un po’. Magari una laurea era quello che le serviva per sbloccarsi, per andare avanti e recuperare il sonno perso. Per esperienza sa benissimo che quando si cerca di capire qualcosa, i libri sono sempre la soluzione.
E così, Hermione Granger, ventun anni, decise che era tempo di prendere una bella boccata di smog babbano e trasferirsi a Londra.

Salutate la vecchia Granger, Corvonero con i M.A.G.O. più alti del suo anno, ottima strega e futura insegnante.

Date il benvenuto a Hermione Granger, londinese dalla nascita e matricola in Giornalismo.