Storie originali > Introspettivo
Segui la storia  |       
Autore: VigilanzaCostante    02/11/2020    1 recensioni
Qualche anno fa ho letto Mr Gwyn di Alessandro Baricco, e mi sono chiesta: come deve essere dipingere delle persone con le parole? E da lì ho iniziato a comporre dei ritratti di alcune persone della mia vita. Le ho guardate, osservate, poi ho iniziato a intingere il pennello nel colore e accanirmi sulla tela.
Questi ritratti sono diventati dei regali, per compleanni, partenze, ricorrenze. Ho eliminato i doni materiali e ho detto così alle persone che le vedevo, che le capivo, che c’ero.
Decido di pubblicarle, mettendole in mano a un pubblico che non conosce nessuno di loro, per vedere se i ritratti che ho scritto suscitano qualcosa anche a uno spettatore casuale. Ecco qui un piccolo museo di persone, potete guardarle, conoscerle, affezionarvi, criticarle. Vediamo se in qualche modo, con questi colori, riesco a raggiungere anche voi.
[I ritratti non sono legati tra loro, si possono leggere nell’ordine che preferite!]
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Elisa


C'è qualcosa di magnetico nei tramonti, qualcosa che fa fermare ogni singolo passante ad ammirare il cielo con stupore, quasi fossimo tutti di nuovo bambini, meravigliati, incuriositi. Davanti a quell'accozzaglia di colori non importa più chi sei, chi ti sta aspettando a casa e qual è il più grande errore che mai ti perdonerai, davanti a quel tramonto per un attimo smetti di respirare, di esistere, di essere un qualcuno in relazione a qualcosa, sei improvvisamente un attore, un'artista, il più folle dei cantautori e il più innamorato dei poeti.
Elisa è come un tramonto a Novembre, che guardi tornando in macchina dopo uno dei tuoi mille impegni, riempie tutto il tuo campo visivo e ti sembra di esserci proprio dentro, a quel rosa caramellato, a quell'arancione sbiadito e al rosso che primeggia nei contorni delle nuvole. Ti sembra proprio di respirarle quelle sfumature e ti ammutolisci, lo speaker radiofonico che fino a un secondo prima stavi ascoltando ha smesso di parlare, il motore mezzo rotto ha cessato di produrre quell'incessante e fastidioso rumore. Tutto è ovattato e ti sei fatta di nuovo travolgere, investire, cambiare.
Ciò che è davvero buffo è che tutti i giorni, con qualche variazione di orario a seconda del periodo dell'anno in cui ti trovi, il sole tramonta, ogni giorno, nessuna eccezione, eppure l'essere umano si lascia ancora ammaliare da quel gioco involontario del cielo. Elisa, come dicevo, è proprio così, intensa, tumultuosa, sempre lì, sempre la stessa, ma sempre diversa, sempre in grado di cambiarti, stupirti, di trasformarti sotto al tocco delle sue dita. Elisa che neanche se ne accorge di starlo facendo, di starti toccando, stravolgendo.
Elisa senza impegni, senza intenzione, entra nella tua quotidianità con un balzo, fa rumore, ti scuote e ti destabilizza con il suo modo di ridere, di sghignazzare, che quando le sue labbra si distendono in un sorriso si illuminano anche gli occhi, irradiano una stanza. Elisa che invece quando è triste si colora di nero, indossa il più scuro degli sguardi e cammina a passo lento cercando di non essere notata. Quando soffre lo si sente, quasi la percepisci la sua aurea negativa, ma poi per cercare di depistarti ti prende in giro come una bambina. Ma se la guardi bene tu lo sai, che è stanca della vita, che quando arriva a casa si butta nel letto e affronta la giornata a fatica. Ed è per questo che Elisa è il sole quando tramonta, quando finalmente si lascia abbandonare, quando smette di riscaldare tutti quanti con la sua luce. Elisa è l'azzurro che presto diventa scuro, che si fa notte, buio pesto. Eppure è così bella Elisa, come quei tramonti, come il suono di un pianoforte un po' scordato alle due di notte, il ticchettio incessante delle lancette di un orologio, il petalo di una rosa che lasci appassire tra una pagina e l'altra di un libro.
Spesso mi ha detto di essere il nero del mio bianco, il buio della mia luce, mi piaceva quell'immagine perchè spiegava in modo intrinseco quello che siamo sempre state io e lei. Elisa da me torna sempre, ogni volta che le cose vanno male, ogni volta che i punti di domanda superano tutti i punti fermi del suo presente. Elisa quando sta per crollare ripercorre all'indietro la strada e bussa alla mia porta, io scendo le scale e allargo le braccia, perchè so che cosa dire per farla calmare, che parole sussurrare, che silenzi dilungare. Per questo Elisa è tornata sempre ogni volta dopo essere scappata, per dimostrarmi ancora una volta di quanto sa essere sgregolata. Sgregolata, scomposta, senza un posto dove andare, senza orari, libera di volare, di andarsene e di tornare, di piangere e poi di urlare, di ridere ridere forte, e poi baciare. Libera nel farsi condizionare, libera nel farsi amare e libera nel decidere di non poterselo permettere. Libera di ferirmi e libera di ricucirmi, di farsi ricucire, eppure stavolta Elisa non è tornata, anche se accompagnata dal dolore, non sta seguendo lo stesso schema, forse sta vacillando, aspettando, ma io so, e lei lo sa, che come i tramonti lei mi stupirà, mi lascerà di nuovo estereffata, incantata, meravigliata. E io, come da copione, smetterò un momento di esistere, mi dimenticherò degli esami da fare, dei chili da perdere, dei problemi da risolvere, di avere qualcuno a casa da cui tornare. Perchè Elisa è così, imprevedibile anche per sè stessa, non si conosce o forse non vuole farlo, troppo spaventata per guardarsi davvero allo specchio. Allora si immagina fredda, distaccata, quando invece non lo è mai stata, fa di tutto per allontanare, scansare, perchè dice di stare bene da sola, ma poi odia il confronto costante con sè stessa. E io, che la vedo per quella che è, che è stata e che sarà, riconosco nei suoi occhi caleidoscopici la vulnerabilità del suo essere, la fragilità del suo amore, che continua a combattere, con un coltello tra i denti.
Elisa, mia Elisa, dolce Elisa, nella ordinarietà che tenti di mostrare, nella dolcezza che cerchi di celare, io vedo ciò che mi spinge a lottare. Elisa, bella Elisa, magica bambina che gioca ancora a nascondino, conta fino a 50, poi torna a cercarmi.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: VigilanzaCostante