Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: NotAdele_    03/11/2020    1 recensioni
Anna ha vent'anni, e nella vita non ha mai sbagliato niente, figlia perfetta, studentessa modello.
Isolatasi dal mondo per concentrarsi sul suo futuro si era scordata di vivere finché l'incontro con una vecchia conoscenza non le apre le porte per una nuova vita.
Dalla storia:
-Io non sono mai stata con nessuno, non so niente di queste cose, non ho idea di quello che devo fare, e tu hai avuto diverse esperienze a quanto ho capito, non so se sono in grado di gestire una relazione, non saprei neanche da dove iniziare.- Parlava velocemente come suo solito, e la punta di panico che aveva nella voce, era la solita che appariva quando le cose andavano in modo diverso da quanto programmato.
-Senti io non ti sto dicendo che ci dobbiamo giurare amore eterno, perché magari non ti piaccio neanche, oppure insieme saremo un disastro, però ti chiedo di darmi una possibilità, frequentiamoci e vediamo come va.- Era tranquillo e pacato come suo solito, le dava sicurezza.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Anna'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 17

 

Difficile

 

 

Il pomeriggio era passato velocemente, con Lu si trovava davvero bene, anche se la scelta finale dell’outfit non l’aveva particolarmente convinta, decise che per accontentare l’amica non avrebbe protestato ulteriormente.

 

Il completo tanto elogiato dalla castana, consisteva in una maglia aderente a collo alto, con le maniche lunghe fatta di un tessuto pieno di brillantini e doveva ammetterlo, questa le piaceva molto, mostrava il seno prosperoso ma senza in realtà rivelare nulla, era un abbigliamento un pò audace, che però la faceva sentire bella.

 

Il tasto dolente arrivava con la gonna di pelle nera che Lucrezia aveva insistito tanto di vederle addosso, per di più senza calze.

 

Quella gonna appartenete all’amica, dal corpo decisamente meno formoso del suo, le arrivava poco più sopra di metà coscia, e le rendeva anche i movimenti più basilari complessi, era convinta che se si fosse abbassata a raccogliere qualcosa avrebbe mostrato davvero un pò troppo.

 

Il tutto venne completato con un paio di stivali con il tacco, alti fino al ginocchio, che teneva sepolti nella cabina armadio da chissà quanti anni, il suo classico trucco e i capelli ben piastrati.

 

Nel complesso non stava male, ma non poteva dire di sentirsi a suo agio, era un pò troppo esposta per i suoi gusti.

 

Avrebbe voluto avere il portamento della sua amica, che nel suo mini abito viola sembrava appena uscita da una passerella di Victoria’s Secret, invece era goffa e terrorizzata dall’idea di finire con la faccia a terra.

 

Ultimati i preparativi scesero al piano inferiore, dove i due ragazzi erano occupati in una conversazione su quale marca di tabacco fosse la più economica, mentre Lu attirava la loro attenzione facendo una giravolta, ricevendo i complimenti di Marcello, lei si diresse a prendere i cappotti, era ora di andare.

 

Raggiunto il gruppetto ci fu un momento di imbarazzo dove tutti gli occhi erano su di lei, di solito non attirava l’attenzione per il suo aspetto fisico, la cosa la rendeva nervosa.

 

-Allora? Non è uno splendore? Dovrebbe vestirsi sempre così!- L’amica sembrava particolarmente entusiasta del risultato ottenuto, aveva un vero e proprio sguardo fiero mentre la indicava.

 

-Ha ragione sai? Quella gonna ti fa un culo pazzesco.- L’osservazione poteva venire solo da Marcello, e così come al solito Anna scoppiò a ridere mentre distribuiva i cappotti, preferì non commentare, non sapeva cosa dire.

 

Prima che potesse infilare il suo, Ettore si posizionò alle sue spalle e dopo averla aiutata si avvicinò con le labbra al suo orecchio, la ragazza realizzò che nonostante i tacchi, lui rimaneva più alto.

 

-Sarà dura stasera evitare quei pensieri indecenti di cui ti ho parlato.- Una frase che le aveva scombussolato la lucidità mentale in meno di tre secondi.

 

Il ragazzo si staccò velocemente e uscirono tutti di casa, decisero di andare con due macchine, quella di Marcello e il maggiolino, così non sarebbero stati vincolati dagli orari dell’altra coppia.

 

Vedere Ettore guidare la sua macchina era buffo, il cambio automatico lo destabilizzava, cercava sempre di schiacciare una frizione inesistente, borbottando maledizioni di continuo, le fece scappare diverse risate dalle labbra.

 

Una volta arrivati, ci avevano messo molto più tempo rispetto ai due amici, visto la poca dimistichezza con l’auto, Anna fece per scendere, ma venne trattenuta al posto dalla mano del giovane sul suo braccio.

 

-Dimmi che posso darti un bacio.- Era a pochi centimetri della sua faccia, e lei era in stato confusionale. 

Motivi per dire di no ne aveva, certo, si frequentavano da poco, e sarebbe stata una frana, tutte cose ragionevoli, che lui non avrebbe contestato, eppure non riusciva a non pensare che sarebbe stato bello, e che lo voleva davvero.

 

Annuì convinta avvicinandosi, sentì la barba del giovane pizzicarle il volto mentre le loro labbra si sfioravano, si sentiva impacciata e non sapeva cosa fare, fortunatamente Ettore, evidentemente più esperto di lei la guidò, insinuandosi lentamente nella sua bocca.

 

Era strano, ma piacevole, sentiva il cuore batterle all’impazzata e chiuse gli occhi inclinando la testa mentre assecondava i movimenti del ragazzo.

 

Quando si staccarono non sapeva quanto tempo fosse passato, anche se ragionevolmente non più di qualche minuto, sembrava che tutto intorno a loro si fosse fermato.

 

Si sentiva benissimo e avrebbe volentieri passato la serata seduta in quella macchina a replicare, ma aveva anche il terrore di non aver retto il confronto rispetto alle altre ragazze frequentate dal giovane.

 

-Io… Ehm… Andava bene? Non l’avevo mai fatto, non so se avrei dovuto fare qualcosa di diverso…- Si grattò la base del collo con la mano, non che ne sentisse la necessità, era una specie di tic nervoso.

 

In tutta risposta il ragazzo le stampò un nuovo bacio, questa volta più veloce mentre le faceva l’occhiolino.

 

-Impeccabile, come al solito. E sono lusingato che tu mi abbia concesso l’onore.- Sentiva la faccia calda, non arrossiva di solito, semplicemente si surriscaldava, e sapeva che le stava succedendo.

 

Scendendo dall’auto sentì le gambe molli, si guardò velocemente il volto con uno specchio da borsetta  e lo trovò arrossato nella zona delle labbra, aveva la pelle delicatissima, e l’attrito con la barba l’aveva irritata, sperò che nessuno si avvicinasse abbastanza per notarlo.

 

Una volta entrati in casa, la musica, che da fuori era molto attutita, la stordì completamente, si diressero a salutare Andrea, che lanciò uno sguardo ammiccante all’amico e si complimentò con la ragazza per il bel completo e poi Anna fu risucchiata da Lucrezia.

 

Come al solito, dopo poco si trovarono in bagno a parlare, e lo scandalo bacio aveva fatto letteralmente scappare un urletto di gioia a Lu, che imputava il merito di quella passione al suo outfit.

 

In realtà anche Anna era convinta che il suo abbigliamento fosse piaciuto, a quello che ormai si sentiva di definire il suo ragazzo, si era accorta che gli lanciava occhiate un pò più lussuriose del solito, e si chiese quali fossero i suoi pensieri.

 

Probabilmente non lo avrebbe capito, era terribilmente riservato e difficile da leggere.

 

Decisero dopo una ventina di minuti di tornare alla festa, persi di vista tutti quelli che conosceva, Anna vagò per la sala per una decina di minuti, la penombra non la aiutava a distinguere i volti, e le scarpe scomode le stavano rendendo la serata un vero incubo.

 

Stava ricevendo diversi sguardi, nessuno dei quali particolarmente casto, il che la metteva terribilmente a disagio, quando sentì chiaramente una mano sul sedere, decise che la sua pazienza era finita, quindi si avviò verso il piano superiore, che in teoria era off limits, Andrea avrebbe perdonato l’intrusione domestica.

 

Si diresse verso quella che ricordava essere la camera dell’amico d’infanzia, accese la luce, si sfilò gli stivali e si sedette sul letto allungando le gambe, tirò fuori dalla borsa l’ultimo libro di Christelle Dabos e si immerse nel suo mondo fatto di lettere e personaggi immaginari.


Note: Possiamo dire finalmente? Ho aspettato questo momento con ansia, e spero che l'attesa lo abbia reso più gradevole!
Da ora in poi ci saranno tante cose da scoprire, e spero mi accompagnerete nel viaggio!!! Come sempre grazie per essere passati!
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: NotAdele_