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Autore: MalfoyAmalia    04/11/2020    1 recensioni
Hermione, dopo la guerra, perde parte della sua memoria, quella riguardante i suoi affetti, le amicizie e i nemici che durante i 7 anni scolastici si era creata. Ripartendo da zero, la sua vita rimarrà la stessa o avrà qualche cambiamento?
La storia la si può trovare anche su un'altra piattaforma, wattpad. Ci tengo a precisare che la scrittrice sono sempre io.
Genere: Romantico, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Hermione Granger, Il Secondo Trio (Neville, Ginny, Luna), Il trio protagonista | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo 6:tagliare il fiore
Draco Malfoy la baciò prima di aprire gli occhi,e quello che vide lo spinse come prima cosa a coprirsi meglio con la coperta,premurandosi di tenere ben coperto anche il corpo della grifona.
Harry Potter, Ron Weasley e Neville Paciock gli puntavano la bacchetta contro tenendo una posa rigida e occhi fiammeggianti. Se decisero di abbassarle fu solo grazie al tempestivo intervento di Blaise e soprattutto di Luna che disse loro che così non avrebbero concluso nulla. Consigliò ai suoi amici anche di voltarsi, per dare a lui e ad Hermione la privacy e il tempo necessario per ricomporsi. Malfoy la ringraziò mentalmente e non perse tempo: si rivestì in fretta.
Hermione gli si avvicinò e prendendogli la mano destra gli sussurrò «Risolveremo tutto Draco. Andrà tutto bene». Quelle semplici parole gli fecero realizzare a pieno quanto anche lei fosse coinvolta in quella storia e in qualche modo lo rincuorarono. Le rivolse un sorriso tirato e poi disse che avevano finito mentre lei, contemporaneamente, diceva che avrebbe potuto spiegare.
«Abbiamo iniziato a conoscerci a Settembre e non potete immaginare di quanto i nostri pensieri su di lui fossero errati. Certo, è sempre e comunque il ragazzo spocchioso e arrogante che conosciamo, ma ha anche altro e...»
Egli nel frattempo rifletté velocemente su quanto accaduto da quando si era svegliato pochi minuti prima. Quella scena! Sapeva benissimo che sarebbe avvenuta, anche se non sapeva né quando né «Come ci avete trovati?» cosa che Draco chiese poiché se li avevano scoperti quel giorno sarebbe potuto succedere anche prima: quella era la scuola infondo.
Inoltre, se erano arrivati tutti insieme significava che non era un caso. Loro lo sapevano, ne era certo. Benedisse che gli avessero fatto vivere un attimo di felicità con lei prima di “beccarli”, anche se non era del tutto corretto da usare come termine.
Lei gli stringeva ancora la mano di fronte a tutti gli altri e il gesto lo fece sorridere inconsciamente e non solo con le labbra, ma anche con gli occhi. A quella scena il ragazzo sopravvissuto boccheggiò un paio di volte prima di riuscire a rispondere pronunciando solo due parole «La mappa». Draco non comprese cosa c’entrasse una mappa in tutto ciò, ma Hermione lo capì benissimo e strinse gli occhi oltre che il pugno della mano destra prima di distenderli e parlare.
«Non ci voglio credere. Mi avete praticamente spiata! Vi ho detto più volte che la faccenda non vi riguardava, che era meglio per tutti se aveste lasciato perdere, ma voi no. Non accettate che tenga qualcosa solo per me, eh?!» Cominciò ad inveire verso di loro e avrebbe volentieri continuato se il ragazzo, stringendole la mano, non le avesse fatto sentire tutta la sua vicinanza.
«Manchi da ieri pomeriggio, non sei rientrata per cena e non eri stamattina al tavolo per la colazione. Eravamo preoccupati Hermione» a rispondere era stato Harry che, vedendo in lei una sorella e sapendo che il bene era perfettamente corrisposto, pensava lei potesse comprendere, ma così non fu.
«Vuol dire che non mi avete ascoltata Harry! Ieri mattina vi ho espressamente detto che sarei sparita per un po’ e che sarei stata bene. Quello che poi è accaduto non era premeditato, ma dovevate solo darmi fiducia, solo quello. E non lo avete fatto» il discorso partì rabbioso, ma terminò con tono triste, stanco.
«Miseriaccia, ti ha fatto il lavaggio del cervello? Ma lo sai chi è? Che ha fatto? Ne hai la minima idea Hermione?» queste domande, invece , furono poste dal rosso che sembrava molto turbato dal fatto che Hermione non si rendesse conto del loro stato d’animo in quelle ore.
Draco stava ormai gi pensando e per lui era ingiusto che il trio dei Miracoli, unito fin da quando ne aveva memoria, litigasse per lui, solo perché li avevano visti insieme vestiti l’uno dell’altra e con una misera coperta a completare il tutto. Dalle parole di lei comprese che non era la prima volta che litigavano per gli incontri che avevano. Eppure lei non gliene aveva mai parlato.
«Si, Ron, so perfettamente chi è Draco Malfoy. So quello che mi ha fatto passare, ma arrivata a questo punto posso affermare anche di conoscerlo meglio di voi» Rispose Hermione.
Non glielo aveva mai fatto pesare. Se ne avessero discusso sicuramente avrebbe fatto di testa sua e cambiato il corso degli eventi, ma così non era stato. L’avrebbe fatto in quel momento allora. Sentendo le parole dei ragazzi lo sorprese anche il fatto che in un anno scolastico lei non si fosse mai confidata con i suoi amici sul loro rapporto, ed era inutile nascondere che ci rimase male. Lui con Blaise ne aveva parlato, lo aveva rivelato a Pansy e sapere che lei non aveva fatto lo stesso, forse perché si vergognava di lui, lo ferì.
Era innamorato di lei, ma ciò non significava di certo che poteva farsi trattare così. Aveva una reputazione e in quel momento, scoprendo la sua omertà, lui si sentì tradito. Non sarebbe riuscito a continuare una relazione con lei. Non in quel momento.
«Non ne hai parlato?» chiese allora il biondo voltandosi verso di lei e guardandola negli occhi nei quali leggeva tristezza, determinazione e amore. Riflessi vi erano i suoi: delusi e feriti. L’amore che provava, però, li accomunava.
«Sentivo che non avrebbero capito, e ho avuto ragione. Ho cercato di viverla il più a lungo possibile» rivelò lei poggiando la testa sulla sua spalla in un gesto talmente tanto naturale che lo fece fremere, se possibile, ancora più d’amore. Ma non poteva cedere. Non voleva. E infondo non desiderava neppure che si allontanasse dai suoi amici, che soffrisse solo per lui come lui faceva per lei. L’allontanò bruscamente da sé, scoppiando a ridere duro. Faceva quasi paura visto dall’esterno. Il suo cuore, nel frattempo,già era straziato per quello che avrebbe detto di lì a poco.
«Hai fatto bene, almeno ho potuto approfittarmi di te fino in fondo. “sei speciale”, “ti amo Hermione”, “Non tornare ad odiarmi” e bla, bla, bla. È stato divertente» concluse ghignando seppure, ad ogni parola, lui moriva, ma doveva resistere.
«Come hai fatto a credere davvero che ti potessi volere? Eppure si dice che tu sia la strega più brillante di questo secolo. Non mi pare minimamente se hai creduto così facilmente che potessi aver cambiato le mie idee solo per te. Sei solo una Sanguesporco. Non vedo l’ora di andarmi a lavare e togliermi le tue tracce di dosso»
Non sapeva come facesse a dire tutte quelle cose che non pensava, ma era ottimo il fatto che fosse un discreto attore. L’unica cosa che in quel momento davvero desiderava era baciarla, ma non poteva, dunque sperava di finire in fretta quella messa in scena per riprendere il lavoro che aveva lasciato a settembre: evitarla. Questa volta sicuramente non avrebbe corso il rischio di trovarsela nuovamente accanto, rischiando di cedere ancora una volta.
Il suo compito, in quel frangente, era quello di spezzarla perché solo così lei si sarebbe risollevata, salvando quel cuore di cristallo, la sua rosa in un campo di girasoli, il suo mondo.
«Mio padre ha sempre avuto ragione: tu non vali nulla. Anche se hai aiutato a vincere la guerra rimarrai sempre la solita so-tutto-io. Non meriteresti nemmeno un mio respiro, ma devo ammettere che non è stato male»
Ed egoisticamente voleva preservare anche ciò che di sé era ancora in piedi. Era oggettivamente troppo tardi. Spesso si dice che il tardi sia meglio del mai, ma non è così. Il tardi è pur sempre tardi e lui ne era la dimostrazione essendo già quasi rotto, ma con il sostegno dei suoi amici poteva farlo. Si sarebbe risollevato un’ennesima volta, così come lo avrebbe fatto lei.
Le parole che aveva pronunciato apparsero vere alle orecchie di gran parte dei presenti. Solo due si accorsero del male che si auto-infliggeva.
Il gigante adesso è in piedi
Con la sua spada d’amore
E piangendo taglia il fiore
Prima che sia calpestato.


Note dell'autrice:
Voglio inserire due parole riguardanti il comportamento di Draco, seppur le sue motivazioni spero che appaiano chiare. Draco inizia ad essere crudele solo per il bene di Hermione: è consapevole che lei si sarebbe ritrovata molto probabilmente ad un punto di rottura con i suoi amici e questo a causa del mancato dialogo che ha avuto con loro. Se Hermione avesse parlato per tempo con loro la reazione sarebbe stata pressoché la stessa, ma avrebbero avuto tutto il tempo di metabolizzare e vederla lì, in quel momento con Draco non li avrebbe fatti quasi infartare. Ma così come la vita, non ci si può basare sui se e vedere che Hermione non aveva avuto il coraggio di parlare di lui, un ragazzo che lei pensava essere come tutti gli altri (o almeno così doveva essere) mentre lui ci era riuscito con i suoi era qualcosa che il suo animo da serpe non poteva concepire da una grifona caratterizzata soprattutto da coraggio. Da qui poi la scelta di lasciarla andare ed anche lì, se non avesse mostrato il suo lato più oscuro, vecchio, finto, probabilmente l'effetto sarebbe stato differente. Nella mia mente per lo meno lo era dato che il finale premeditato non era questo. Spero vi sia piaciuto, un bacio, Amalia ♥
  
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