Capitolo 3.
"La volta che era scritto che cambiava tutto"
Scorpius non riusciva a credere a quello che era successo: aveva passato più di un anno intero a farsi dubbi, domande, a cercare risposte, a crearsi fantasie e sogni sulla Potter e finalmente, dopo tutto quel tempo erano riusciti a baciarsi.
Si erano trovati sulle rive del Lago in un pomeriggio di marzo, mentre lei volava sull'acqua per smaltire lo stress di quell'ultimo periodo e, gongolando, si rese conto che era stata lei a baciare per prima.
Adesso, mentre ritornava al castello cercava di placare la sua lotta interiore: da un lato avrebbe voluto gridare al mondo di essere riuscito a conquistare il cuore della piccola Potter, dall'altro doveva tacere perché lui era un tutor e non poteva iniziare una relazione con una studentessa.
«Dove sei andato quando sei scappato da Hogsmeade?» chiese Albus sorprendendolo alle spalle e facendolo sussultare.
«Da nessuna parte» negò risoluto.
«Scorpius, non mi prendere in giro, sono il tuo migliore amico e sono anche il fratello della ragazza che ti piace» chiarì.
A sentir accennare anche solo la persona di Lily, sul suo volto si aprì un sorriso spontaneo che non riuscì a trattenere. Si passò una mano davanti la bocca come a voler farla tornare normale ma non servi a niente. «Merlino, state insieme?» piagnucolò l'amico. «Tu prova anche solo a farle male, farle qualcosa che non vuole o a torcerle un capello e giuro che ti disintegro, Scorpius Hyperion Malfoy» lo minacciò con l'indice sotto il suo naso e la mano sinistra su un fianco in una mossa tipica di Ginny Weasley.
«Non farei niente che lei non vuole, lo sai» rispose abbassandogli la mano con cui lo stava minacciando. «E non è mia intenzione ferirla o lasciarla» aggiunse.
«Lo dici solo perché state insieme da pochi minuti o ore» puntualizzò.
«È qui che ti sbagli» lo stupì. «Sono innamorato di tua sorella da circa un anno e mezzo e dopo aver impiegato così tanto tempo per averla accanto a me non intendo farmela sfuggire, costi quel che costi» rispose fronteggiando Albus che si trovò spiazzato dalle parole dell'amico.
«Be' se la metti così allora direi che siamo sulla buona strada» concluse lasciandolo da solo nel corridoio che portava alle stanze degli insegnanti.
Qualche minuto dopo Scorpius vide Lily cercare il suo sguardo e sorridere una volta trovato. Hogwarts era sempre la stessa, ma da quando era rientrato dal campo da Quidditch sembrava più bella, più luminosa, più rumorosa, e a Scorpius andava bene così.