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Autore: Felpie    10/11/2020    3 recensioni
Come si riconosce un eroe?
Certo per i figli dei Salvatori del Mondo Magico non deve essere facile reggere il confronto.
Possono definirsi eroi?
Alle prese con la Scuola di Magia e Stregoneria più famosa del mondo, genitori oppressivi quanto distanti, amori adolescenziali, segreti e tradimenti, anche la loro vita non è poi così facile. Però non c'è nessuna guerra, almeno non di quelle con incantesimi e morti.
Come possono trovare la loro strada senza rimanere nell'ombra dei genitori, i figli degli eroi?
[Long che fa parte della serie "I Figli degli Eroi"]
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Malfoy, Famiglia Potter, Famiglia Weasley, Nuova generazione di streghe e maghi, Nuovo personaggio | Coppie: James Sirius/Dominique, Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'I figli degli eroi'
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Do you ever feel like breaking down?
Do you ever feel out of place?
Like somehow you just don't belong
And no one understands you
Do you ever want to run away?
Do you lock yourself in your room?
With the radio on turned up so loud
That no one hears you screaming
No you don't know what its like
When nothing feels alright
You don't know what its like to be like me
To be hurt, to feel lost
To be left out in the dark
To be kicked when you're down
To feel like you've been pushed around
To be on the edge of breaking down
And no one there to save you
No you don't know what its like
Welcome to my life
(Welcome to my life - Simple Plan)






James torna tardi dalla ronda, molto tardi. Ben oltre il coprifuoco. Ma cosa doveva aspettarsi, dopotutto è il primo giorno di scuola, tutti hanno provato a far festa. Lui sarebbe stato il primo a provare a far festa. E invece no, ha quello stupido compito da Caposcuola e deve pattugliare i corridoi.

Cosa è saltato in mente alla McGranitt quando ha pensato di nominarlo Caposcuola? Suo padre gli racconta sempre che il professor Silente era un tipo alquanto particolare, ma anche la preside di adesso non scherza.

Lui non voleva essere un Caposcuola, ha già abbastanza pensieri come capitano della squadra di Quidditch e quello non è proprio il periodo giusto per dare il buon esempio. Ha voglia di Whiskey Incendiario, una di quelle sigarette babbane che Alex gli ha fatto provare e di non pensare a nulla per qualche ora.

Perché si sente in maniera così orribile? È da giorni che sta così e Fred ha ragione a dirgli che è intrattabile. Solo che non può ammetterlo – solo che non vuole ammetterlo – perché dopo il suo migliore amico vorrebbe sapere perché e, davvero, sarebbe troppo lunga.

Però almeno la ronda è andata bene: Elizabeth Zabini è una tipa a posto.

Parla poco e quando parla la dice giusta, come dice sempre nonno Arthur di Albus. Ma Albus non la dice mai giusta, soprattutto quando pensa che lui stia ogni giorno con una ragazza diversa. Non è del tutto vero, pensa anche alla squadra, insomma. E poi ultimamente ha deciso di volersi staccare dalle ragazze. Basta genere femminile. E basta seccature.

E magari questa sensazione orribile sparirà.

Peccato che già ha ricevuto due inviti per la prima uscita ad Hogsmeade – che è prevista tra due settimane, per Merlino, che hanno queste ragazze nella mente – e quindi il genere femminile a quanto pare non vuole sparire dalla sua vita.

Deve pensare alle selezioni di Quidditch, questo sì che è un pensiero valido. E deve farle il prima possibile, così che il campo sia libero più a lungo per i primi allenamenti, in cui deve mettere ben in chiaro come si lavora nella squadra di Grifondoro. Cosa che sua madre ci tiene sempre a ricordargli e a specificargli.

“Se vuoi essere un campione, James, non devi mai smettere di allenarti. Altrimenti sei come tutti”

Se la vede davanti agli occhi, ogni volta che pensa al prossimo allenamento da fare. E per quanto Ginny Weasley sembri dolce, sul Quidditch non si scherza con lei.

Quando torna in camera Alex e Fred dormono già, tutti storti e in mezzo a carte di caramelle, come se si fossero addormentati di botto, e James sospira, guardandoli. Anche lui vuole una dannata caramella.

“Godric, fa che mi abbiano lasciato una caramella”

Si mette a frugare tra le cartacce e trova un pezzo di Zuccotto di zucca: non sono i suoi dolci preferiti, ma in questo momento si può accontentare. Vorrebbe tantissimo un Calderotto o un’Ape Frizzola.

No, le Api Frizzole no. E non perché sono i dolci preferiti di Dominique ed è stata lei a trasmettergli l’amore per quelle caramelle, no. Semplicemente non ha voglia di levitare, tutto qui. Decisamente meglio un Calderotto.

Si sdraia sul letto ad occhi chiusi, cercando di placare il mal di testa che sente – con scarsi risultati – e solo dopo parecchio tempo riesce a scivolare finalmente nel sonno.

Quando si sveglia per colpa dei raggi del sole che gli finiscono in faccia, James capisce fin da subito che sarà una giornata impegnativa; si tira su e si guarda intorno, lo sguardo che gli cade casualmente sulla sveglia.

“Santo Godric, è tardissimo!” urla, gettando di lato le coperte e correndo in bagno a sciacquarsi la faccia; fa appena in tempo a vedere l’espressione confusa di Fred che si alza a mo’ di zombie prima di gettarsi l’acqua fredda in faccia, sperando che gli lavi via la stanchezza e l’espressione da morto vivente – ma lo zombie è lui o Fred?

Si sente stanchissimo nonostante abbia dormito più che bene – certo, una volta riuscito ad assopirsi – ma la nota positiva è che il mal di testa gli è passato completamente.

James e Alex si aggirano per la stanza alla ricerca delle rispettive divise, mentre Fred annuncia che si farà una doccia.

“Ma perché, per una volta, in sette santissimi anni, non ci siamo ricordati di mettere la sveglia il primo giorno di scuola?” brontola Alex, sdraiato sotto il letto a cercare una scarpa.

“Davvero, non ne ho idea”

James invece è alle prese con il nodo della cravatta, che non è mai stato in grado di fare e che puntualmente Dominique gli rifà ogni mattina, dopo aver riso e averlo preso in giro.

Stop, fermi tutti. James, basta pensare a tua cugina. Impara a fare questo dannato nodo.

Il ragazzo sbuffa, all’ennesimo tentativo fallito, mentre l’amico riemerge da sotto il letto.

“Anche al nodo della cravatta non ci abitueremo mai?”

Alexandre Alex Humphry è un Nato Babbano con i capelli scuri e gli occhi scuri, in camera con James e il cugino per il settimo ed ultimo anno; per quanto da fuori lo trovino tutti tranquillo, se è il migliore amico dei degni discendenti dei Malandrini un motivo ci sarà.

“Mai”

“Non c’è Dominique che te lo rifà come ogni mattina?”

“No” taglia corto il ragazzo, spostandosi indietro il ciuffo – che gli ricade prontamente dov’era “Ma quanto ci mette Fred? Ho una fame pazzesca”

In quel momento bussano alla porta e poco dopo Hugo entra “James, la McGranitt mi ha mandato a chiamarti. Dice che vuole vederti nel suo Ufficio”

Cos’è che aveva detto appena sveglio? Appunto, una giornata infernale.

“Quando?”

“Ora”

“Ma come fai ad andare dalla preside il primo giorno di scuola?” ridacchia Alex, sedendosi sul letto “Credo sia un record”

“Sono sicuro che mio nonno sia riuscito a fare di peggio” brontola l’altro, infilandosi le scarpe “Grazie, Hugo, adesso ci vado”

“Iniziano le lezioni, tra poco”

“Lo so, Hugo. Ora vai”

Il più piccolo fa per aggiungere qualcosa ma ci ripensa in fretta, saluta rapidamente e si chiude la porta alle spalle.

James sospira – ha perso il conto del numero di sospiri e sbuffi che ha fatto in quei due giorni, ma sicuramente ha battuto l’Espresso.

“Va tutto bene, James?”

“Tutto benissimo” risponde bruscamente, guardandosi intorno alla ricerca della bacchetta. Ma dov’è quella dannata bacchetta?

“Sei sicuro? Hai un aspetto orribile”

“Va tutto bene, Alex. Prendetemi un toast, se non dovessi fare in tempo a venire a colazione”

“Ci vediamo a Trasfigurazione!”

Le ultime parole di Alex vengono coperte dal suono della porta sbattute bruscamente e dai passi di James che risuonano rapidi nella Sala Comune.

Arriva in fretta nell’ufficio della McGranitt e sale rapidamente sulle scale girevoli dopo aver pronunciato la parola d’ordine attaccata su un foglietto; bussa alla porta e, dopo essersi sistemato la camicia, entra.

“Professoressa McGranitt, mi cercava?”

“Ah, signor Potter, entri pure” esclama la preside, sistemandosi gli occhiali ed alzandosi dalla sedia “Com’è andata la sua prima ronda da Caposcuola?”

“Bene, in molti erano in giro, ma nessuno ha dato problemi”

Ma perché la preside gli sta rivolgendo quelle domande?

“Suppongo che la signorina Zabini sia stata come sempre precisa ed efficiente”

Il ragazzo annuisce, un po' incerto.

“Immagino che ti starai chiedendo perché ti ho convocato qui così di fretta. Il motivo è uno: la squadra di Quidditch”

James sgrana gli occhi “Ho fatto qualcosa di male, professoressa? La prego, non mi tolga il ruolo di capitano!”

“Ma che sciocchezze, signor Potter, non ho alcuna intenzione di togliere il ruolo di capitano ad una persona così esperta e determinata come lei. Voglio solo sapere quando ha intenzione di fare le selezioni, la squadra di Grifondoro deve portare a casa la Coppa quest’anno. Immagino che lo voglia anche lei, è il suo ultimo anno”

Il ragazzo annuisce rapidamente “Ma certo, professoressa, mi impegnerò al massimo per vincere”

“Bene, ottimo. So che, in quanto preside, non dovrei essere di parte, ma sono anni che scommetto con il professor Vitious e l’anno scorso si è vantato parecchio di aver vinto. Non voglio ripetere l’esperienza”

James guarda incredulo la preside, ma dopo un attimo le sue labbra si sollevano in un sorriso malandrino “Non si preoccupi, professoressa, ho tutto sotto controllo. Posso prenotare il campo per sabato?”

“Deve chiedere al professor Paciock, ma sì, direi di sì. È esattamente ciò che intendevo”

“C’è altro?”

“No, è tutto, signor Potter. Se vuole un biscotto lo prenda pure: ho idea che abbia saltato la colazione e non si accettano ritardi a Trasfigurazione. Né in qualsiasi altra lezione, ovviamente”

Il ragazzo non se lo fa ripetere due volte ed afferra un paio di biscotti al burro che la preside tiene in bella mostra sulla scrivania; ringrazia e fa per andarsene, quando la professoressa lo richiama.

“Signor Potter, un consiglio: i bottoni della camicia andrebbero allacciati bene, altrimenti il colletto non starà mai al posto giusto”

James abbassa lo sguardo sulla camicia, notando solo in quel momento di averla chiusa male; dopo un altro cenno di saluto esce, correndo verso la sua Sala Comune per prendere i libri della prima lezione ed allacciarsi bene quella dannata camicia.

È sempre di corsa quando, con ben cinque minuti di ritardo, si presenta nell’aula della professoressa Collins.

“Mi… mi scusi… professoressa… sono in ritardo” ansima, appoggiato alla porta.

“Signor Potter! Come fa ad essere in ritardo già dal primo giorno?” dichiara la donna, con tono arcigno “Si sieda al suo posto”

Il ragazzo non aggiunge nulla e si infila rapidamente nel posto vuoto accanto ad Alex, che gli passa un tovagliolo appallottolato.

“La colazione, Jamie”

“Che cazzo” sbuffa l’altro “Bel primo giorno di scuola, insomma”

Se non altro, la professoressa Collins è nuova e viene da Beauxbatons, quindi non può commentare con cose del tipo “Se suo padre lo sapesse” o “Suo padre era molto più diligente” o ancora “Ma sua madre, che è sempre precisa, non le ha insegnato niente?”

Davvero, non le sopporta più certe frasi.

“Che voleva la preside?” domanda l’amico.

“Quidditch” taglia corto James, infilandosi in bocca il toast freddo, cercando di non farsi beccare dalla professoressa.

“Quindi non sei nei guai?”

“No, se vincerò la Coppa di Quidditch. Così, giusto per non avere pressioni”

Il ragazzo tira fuori piuma, calamaio e quaderno, mettendosi a copiare ciò che la professoressa ha scritto alla lavagna.

“Sono già stanco del settimo anno” dichiara, appoggiando la testa alla mano.

“In Accademia Auror sarà peggio”

“Non sono più tanto sicuro che sia quello che voglio fare…” commenta James, ma pentendosene un attimo dopo.

“Ma come no! Tuo padre ti ha praticamente istruito su ogni cosa fin da quando hai fatto il tuo primo incantesimo. Forse anche prima, addirittura! Sei il migliore in Incantesimi e in Difesa contro le Arti Oscure. Che vuol dire esattamente che non vuoi essere un Auror?”

Ecco, se anche il suo migliore amico inizia a fare questi discorsi l’accademia Auror non lo vedrà mai, nemmeno con il binocolo. Perché tutti pensano che lui debba per forza seguire la strada tracciata da suo padre? Lui non è suo padre. E soprattutto il signor Harry James Potter non lo tormenta dalla mattina alla sera per imparare incantesimi e fatture, è lui stesso che lo fa perché gli piace. Anzi, deve ritenersi fortunato se suo padre torna per cena. Qui tutti hanno un’idea un po' sbagliata su come il Salvatore del Mondo Magico si comporta in famiglia.

Fa una smorfia e ci manca poco perché la professoressa Collins lo veda, mentre si gira verso di loro per rifilare ad entrambi un’occhiataccia ed intimarli al silenzio con lo sguardo; in ogni caso continua a spiegare senza dire nulla.

“Lascia perdere, Alex” sussurra seccato James. Ma perché tutti continuano a ripetergli ciò che deve fare? Che lo lasciassero tutti in pace.

La frenetica giornata continua con due ore di Erbologia, in cui ne approfitta per chiedere al professor Paciock il permesso per il campo, e poi finalmente arriva l’ora di pranzo, salvando lo stomaco di James – abituato ad una colazione con latte, cereali, biscotti, bacon e toast – da un vuoto cosmico.

Mentre si lascia cadere sfinito sulla panca del tavolo dei Grifondoro non può non pensare al fatto che siano passate solo quattro ore. E che non ha ancora avuto lezione con i Corvonero.

“Capitano” esclama, allegra come al solito, Roxanne, comparendogli alle spalle “Ti ho visto parlare con il professor Paciock, devo ben sperare?”

L’entusiasmo della cugina è contagioso e James si ritrova a sorridere – forse per la prima volta nella giornata “Sabato selezioni. Non chiedo nemmeno se sarai dei nostri”

Roxanne fa un sorrisetto “Proprio ciò in cui speravo”

Gli fa l’occhiolino, gli scompiglia i capelli e torna al suo posto, accanto alle sue compagne di stanza.

Giusto James, guardare gli aspetti positivi di questa giornata, tipo le selezioni di Quidditch.

Peccato che lo fai tenendo d’occhio il tavolo dei Corvonero, dove Dominique sta chiacchierando con Lucian Sharp.

Il ragazzo abbassa lo sguardo sul risotto acquoso che ha nel piatto ed improvvisamente non ha fame – a differenza di Fred che si sta rimpinzando accanto a lui.

Merlino Santissimo.

È talmente stanco che il pranzo gli scorre in un attimo e, in men che non si dica, l’orologio gli ricorda che stanno per ricominciare le lezioni e che lui ancora deve passare in Dormitorio a prendere i libri. E poi andare nei Sotterranei, ovviamente.

Fa una corsa – l’ennesima della giornata – e si ritrova da solo – di nuovo – a camminare per i corridoi del castello.

“Ehi, James!” ecco appunto, da solo.

Fred lo sta inseguendo per andare insieme a lezione, ma il ragazzo continua a camminare senza fermarsi e senza girarsi: deve andare a Pozioni ed affrontare la prima lezione con Dominique a qualche banco di distanza, non ha tempo di occuparsi anche di suo cugino.

“Ehi! Ma mi stai ascoltando?”

“No, che dicevi?” domanda, annoiato, James, rallentando per farsi raggiungere.

“Non ti sopporto”

E James lo sa benissimo che Fred ha ragione e che si sta comportando in maniera orribile, soprattutto con lui che è il suo migliore amico. Si sta comportando in maniera orribile con chiunque, perfino con Hugo quella mattina. Ma il fatto è che in quel momento non gli interessa.

“Non ho finito i compiti. Questa è la volta buona che la professoressa Althea mi ammazza”

“Non li chiederà, dai”

“Li chiederà eccome. E solo perché io non li ho fatti” brontola invece Fred “Hai visto Alex?”

“Pensavo fosse con te”

“No, sono andato a salutare Lucy e Molly. Sai che Lucy si è lamentata con zio Percy che non passo abbastanza tempo con lei e che preferisco stare con te, con Lily o con Dominique?”

“E lui che ha risposto?”

“Lo ha detto a papà”

James sorride “Zio George si sarà messo a ridere, immagino”

“No, anche se io sospetto che avrebbe voluto e che non l’ha fatto solo perché io e mamma eravamo lì. Ha detto che devo stare di più anche con Lucy perché anche lei è una mia cugina e fa parte della famiglia”

“Non ci credo” questa volta James scoppia proprio a ridere e ne è contento davvero. Forse zio George ha ragione quando dice che la gente ogni giorno dovrebbe farsi una bella risata.

“E invece è proprio quello che è successo!” esclama il cugino “Comunque te l’ho detto: secondo me, io piaccio a Lucy”

“Sei ridicolo”

“Perché?”

“Perché Lucy ha tredici anni”

“E allora?”

“Ha la stessa età di Lily, per Godric! Non fanno questi pensieri”

A scoppiare a ridere questa volta è Fred “Caro James, quanto sei ingenuo. È ovvio che tua sorella – e anche Lucy – facciano questi pensieri e…”

“Non voglio approfondire oltre, grazie” lo interrompe bruscamente l’altro, onde evitare di finire a parlare di sua sorella e di amori fanciulleschi.

Che sciocchezza, sua sorella non può avere amori fanciulleschi, è troppo piccola.

“In ogni caso ero con loro, quindi ho perso Alex totalmente”

“Sarà già a lezione, sicuro non si perde”

“James, devi organizzare le selezioni!” esclama di botto Fred.

“Cosa? Sì, ci ho già pensato. La professoressa McGranitt si è raccomandata ampiamente, sono dovuto passare nel suo ufficio stamattina”

“È incredibile quanto la nostra preside sia legata ai Grifondoro”

“Il professor Paciock non è molto per il Quidditch, invece. A volte mi risulta difficile anche credere che sia stato un Grifondoro, ma papà dice sempre che è un uomo molto coraggioso”

“Comunque, quando saranno?”

“Questo sabato”

“Che?! E me lo dici solo adesso? Lo sai che mi devo preparare”

James ridacchia “Pensi sul serio che potrei non prenderti nella squadra?”

“So di essere il tuo cugino preferito e il tuo migliore amico e so di essere anche un grande battitore, ma tu, in teoria, non dovresti fare favoritismi”

“Non li farei mai, anche perché tua sorella potrebbe inseguirmi con la sua mazza se scegliessi qualcuno che non le va bene”

“Intendi se non scegliessi il suo fratello preferito?”

“Sei il suo unico fratello. E no, credo che tra Quidditch e sangue sceglierebbe comunque il Quidditch, conoscendola. Anzi, quasi che Rox è meglio di te, almeno lei pensa davvero solo alla squadra”

Fred fa una smorfia “Rox è orribile, bisogna che qualcuno glielo dica. Non mi piace per nulla, però non mi ascolta perché dice che non ho stile. Ma io penso che sia molto meglio Ann o Roxy”

“Tu non hai molto stile, tua sorella ha ragione”

“E tu sei simpatico quanto una Chimera. A proposito, dì a mia sorella delle selezioni o è capace di ucciderti nel sonno”

“L’ho già avvisata”

“Che?! E perché hai avvisato prima lei che il tuo migliore amico, nonché miglior battitore della squadra?”

“Perché, come hai detto tu, tua sorella è capace di uccidermi nel sonno, mentre tu non faresti del male ad una mosca. E perché è lei il miglior battitore della squadra”

“Traditore” mormora mogio Fred.

“E comunque tu dov’eri? Tua sorella me lo ha chiesto nemmeno dieci minuti fa” chiede spazientito James – perché, qualsiasi sia il suo stato d’animo, non sopporta vedere il cugino anche solo meno spensierato del solito.

“Ero impegnato con quel risotto. Era stra-buono e tu lo hai lasciato tutto lì”

Il cugino scrolla le spalle “Non avevo fame”

“Lo sai che sei strano in questi giorni, vero?” commenta il battitore e, vedendo che il cugino non dice nulla aggiunge “Com’è andata la ronda con Elizabeth?”

James alza le spalle “Non male. Lei non è male: è silenziosa, rapida e pragmatica”

“Che parolone, James” lo prende in giro Fred “E, aiutami a ricordare, lei è una delle poche dell’ultimo anno con cui non ci hai provato, vero? Certo, senza considerare i parenti”

E qui James vorrebbe correggerlo, vorrebbe dirgli che non è proprio come dice lui, anche se è vero che con Dominique non ci ha provato, è successo e basta – e forse il peso che sente posarsi nemmeno troppo dolcemente sul suo petto dovrebbe esserne la prova – ma il ragazzo finge di ignorare la sensazione e ghigna “Non è vero, ci ho provato molto di più con quelle del sesto e del quinto anno. Con loro è più facile”

“Giusto. Ed Elizabeth Zabini è davvero troppo intelligente per te”

“Quindi, secondo questa teoria, tu ti dovresti fidanzare con un calderone?”

“Che simpatico. Sicuramente la simpatia è un tuo punto forte quando ci provi con qualcuna”

“Non ho intenzione di rivelarti i miei punti di forza, li useresti malissimo e andrebbero praticamente sprecati”

“Ma sentitelo, James Sirius Potter, il belloccio del castello”

“Assolutamente, Fred Junior Weasley”

“Mi sa che qui qualcuno si è montato la testa. Ti faccio vedere io come si fa” il ragazzo accelera e urla “Ehi Dorcas!”

James si blocca di scatto, mentre il cugino corre verso la ragazza, sventolando una mano; Dorcas è – come al solito – in compagnia di Dominique e il ragazzo in quel momento non ha proprio nulla da dirle. E nemmeno lei, a quanto pare, perché si ferma solo per controllare chi stia chiamando l’amica e poi ricomincia a camminare con la compagna, ignorando Fred.

E qui James non commenta su quanto il cugino si sia reso ridicolo e di che figura da Pulvincolo ha fatto, come avrebbe detto normalmente. No, questa volta no. È troppo concentrato a guardare i capelli biondi di Dominique ondeggiare e sbattere contro la sua schiena, mentre si allontana senza guardarlo, per poter dire qualsiasi cosa.


 
La guancia gli brucia terribilmente e gli occhi di Dominique fiammeggiano di fronte a lui; la porta è leggermente aperta, Molly non l’ha chiusa quand’è uscita di corsa e si sentono le voci del resto della famiglia al piano di sotto.

“Quanto sei infantile, James!”

“Come?”

“Sei un bambino” esclama la ragazza “Sei solo un bambino viziato che non pensa alle conseguenze”

James sbatte le palpebre senza capire e questo forse altera solo di più la cugina, che ha un piccolo tremito delle spalle, ma, prima che possa aggiungere qualcosa, il ragazzo la anticipa.

“Non sono un bambino”

“A me sembra di sì. Santa Priscilla!”

“Davvero, non so di che parli” commenta James, cercando di mantenere la calma: lo schiaffo non gli ha fatto troppo male, dopotutto è un ragazzo, spesso fa a botte con Fred e Dominique non è poi così forte, ma sente la guancia arrossarsi più per la ferita all’orgoglio e per l’umiliazione che per altro.

Lui non è un bambino viziato.

Dominique stringe le labbra “Ti avevo detto che sarebbe finita male”

“Non è finita male”

“No?” il sopracciglio della ragazza si solleva, come fa sempre quando vuole far notare l’evidenza.

E James davvero non sa cosa Dominique vuole sentirsi dire, cosa deve fare in quel momento per calmare il fuoco che, è sicuro, sta per divampare.

“Non… non c’è nulla che possa finire male…” prova a dire, ma evidentemente sceglie male le parole perché Dominique sgrana leggermente gli occhi, apre la bocca come se dovesse ribattere qualcosa, ma poi ci ripensa, la richiude e gli dà le spalle.

Si avvicina alla porta e afferra la maniglia, mentre sussurra “Per te è solo un gioco, vero?”

Quale gioco? A che cosa starebbero giocando, esattamente?

“Io…”

“Zitto, James. Non dire niente”

E la ragazza apre in fretta e furia la porta, sbattendosela alle spalle, proprio mentre James prova a richiamarla.

“Dominique!”


 
“James!”

Il ragazzo sbatte le palpebre un paio di volte e mette a fuoco Fred che gli sta sventolando una mano davanti alla faccia “Ma ci sei? Hai l’espressione di uno Schioppodo”

“Sì, ci sono, razza di Troll”

Fred, invece che offendersi all’insulto, sorride “Così va molto meglio”

“Due di picche con Dorcas?”

“Non sa apprezzare il mio fascino, ma vedrai, cadrà ai miei piedi” dichiara, prima di entrare nell’aula di Pozioni con il suo migliore amico.

Alla fine la professoressa Althea non chiede i compiti delle vacanze e il sorriso di Fred va da un orecchio all’altro; James, in compenso, si può ritenere soddisfatto di aver guardato Dominique solo quindici volte durante quelle due ore – e sì, le ha contate – forse anche grazie al fatto che il suo compagno di banco – alias Fred – stava per far esplodere il calderone mescolando delle zampe di rana con delle erbe pruriginose a fuoco alto e solo un caso fortuito ha fatto sì che James lo guardasse proprio in quel momento e che lo bloccasse in tempo.  E quindi almeno per il resto dell’ora il Caposcuola ha pensato che sarebbe stato meglio concentrarsi sul suo lavoro, onde evitare che andasse tutto alle Mandragole.

Quando esce dall’aula di Pozioni – complici anche un po' l’oscurità dei Sotterranei, il freddo che c’è sempre in quel corridoio e il mancato ricambio d’aria – ha la testa che scoppia e non vede l’ora di sdraiarsi accanto al fuoco e non pensare a niente. Ai M. A. G. O. e allo studio ci penserà quando avrà più tempo e più energie.

Fa in tempo però a salutare sua sorella, guadagnandosi un bacio in risposta, a vederla uscire dal quadro e a sedersi sulla poltrona che Thomas scende le scale e contemporaneamente, quasi ci avessero preso la mira, Dominique entra dal ritratto.

Perché Dominique è lì?

James chiude gli occhi, cercando di confondersi con la tappezzeria della poltrona, ma con un orecchio attento a captare ogni parola.

Anche Thomas sembra sorpreso di vedere la cugina lì “Dominique! Pourquoi es tu ici?”

“Ma come perché sono qui?” ridacchia la ragazza “Volevo salutarti e sapere come andava la prima settimana”

“James mi ha detto che non si può andare nelle Sale Comuni degli altri”

“Non far caso a ciò che dice. E poi mi ha fatto entrare Lily, non so la vostra parola d’ordine, tranquillo” esclama, allegra “Ti candidi per il Quidditch alla fine, Tommy?”

“Vorrei” annuisce il ragazzo “Pensi che io abbia una chance?”

“Per che ruolo ti candidi?”

“Per essere un Cacciatore”

Dominique scoppia a ridere “Allora va bene, hai tutte le chance che vuoi. L’importante è che non fai concorrenza a Hugo per il ruolo di portiere e tout va bien”

“Hai tutte le chance che vuoi” la imita James, a voce più alta di quanto avesse previsto; infatti sia Thomas che la Corvonero si girano verso di lui, che però fa finta di niente, con la sua solita espressione da “niente mi può scalfire”.

“Qualche problema, James?” sibila la ragazza.

“Che ci fai qui, Dominique? Questa non è la tua Sala Comune e tu qui non puoi stare”

Una piccola ruga si disegna sul viso perfetto della ragazza, che ribatte stizzita “Questa è la Sala Comune di metà della mia famiglia e Thomas mi ha chiesto di fare un giro nel parco”

“E non poteva venire lui nella tua?” sbuffa il Grifondoro, sollevando la schiena dalla poltrona.

“E tu non puoi farti gli affari tuoi?”

Thomas, probabilmente vedendo che la situazione tra i due si sta riscaldando – o raffreddando, a seconda dei punti di vista – decide di intervenire “Mi voglio candidare alle selezioni, James”

“Sì? È il tuo giorno fortunato. Le selezioni sono questo sabato” e, per rimarcare le sue parole, il capitano tira fuori dalla tasca l’avviso stampato e firmato dal professor Paciock.

“Come questo sabato? È prestissimo!” commenta Dominique.

“Se la tua amica Dorcas non vuole vincere non è colpa mia. Quindi, Thomas? Sarai pronto per sabato?”

Si alza dalla poltrona e lo va ad appendere alla bacheca della Sala Comune, ben consapevole di aver gli occhi di entrambi – e forse anche di qualcuno in più, incuriosito dalla discussione – puntati addosso.

Non è da lui comportarsi così. Lui è James Sirius Potter, il degno erede dei due Malandrini da cui porta il nome, colui a cui non importa di nulla e di nessuno – eccetto di Lily, a lei guai a chi la tocca – e ora si sta comportando come un ragazzino, con una rabbia sciocca ed infondata.

In quel momento vede passare una delle due ragazze che gli ha chiesto di andare ad Hogsmeade con lei ed improvvisamente ha una gran voglia di uscirci: non la conosce minimamente – si ricorda a malapena come si chiama e dopo chiederà ad Alex se quello che ricorda è effettivamente il suo nome – ma è piccola, magra e con i capelli lunghi e per una volta gli basta questo.

Le si avvicina, le fa il sorriso malandrino che le ragazze amano tanto e le dice che se vuole possono fare una passeggiata nel parco di Hogwarts, invece che aspettare di andare ad Hogsmeade. Il tutto facendo sì che Dominique ascolti bene tutte le parole che pronuncia.

Poi si gira, guarda i due cugini, fa un altro ghigno decisamente più inquietante e fa un cenno verso la bacheca “Leggi pure le informazioni, Thomas. Ma ti avviso che non si fanno sconti famiglia nella squadra”

Dopo queste parole afferra la borsa accanto al divano – facendo ben attenzione a non avvicinarsi a Dominique più del dovuto – fa un gesto di saluto svogliato con la mano e sale su per le scale, in direzione della sua camera.

E l’ultima cosa che sente, prima di sparire nella tromba delle scale, è la domanda di Thomas “Ma che gli prende” e la risposta di Dominique “È solo nervoso, lascialo perdere”

James Sirius Potter non è nervoso. Ha solo una grande voglia di sdraiarsi sul letto, chiudere le tende del baldacchino e non pensare più a niente.






Felpie's Corner
Buonsalve a tutti, giovani maghi e streghe! Ecco qui il nuovo capitolo - sono puntuale già per la seconda volta, yuppi! (anche se EFP si è provato a mettere contro di me) - questa volta dal punto di vista di James Sirius. Non so, lo vedo come un ragazzo da cui tutti si aspettano molto e che sente un gran peso su di sè, anche se in questo momento è totalmente distratto da altro (o meglio, da un'altra). Di nuovo perdonate possibili errori con il francese (mi diverto tantissimo a scrivere questo mix di italiano-che-poi-sarebbe-inglese e francese).
Il prossimo capitolo è su Scorpius (piccolo spoiler - scopriremo qualcosa in più su questi bigliettini) e poi si ricomincerà il giro.
Vi lascio le descrizioni di alcuni altri personaggi (personalmente amo Roxanne, mi sa di amica fortissima che tutti vorrebbero avere).

Nome: Fred Weasley Junior
Soprannome: Freddie
Data di nascita: 2004
Casa: Grifondoro
Ultimo anno

Figlio di Angelina e George Weasley, fratello gemello di Roxanne.
Il suo nome è in memoria dello zio, da cui ha preso il carattere e l'amore per le risate e gli scherzi.
James Sirius Potter è il suo migliore amico, è ribelle, ma è anche incredibilmente leale e generoso. È ficcanaso, spiritoso e con un grande senso dell'umorismo.
È Battitore della squadra di Quidditch di Grifondoro.
Vuole molto bene a sua sorella e passano spesso il loro tempo insieme, organizzando anche partite di Quidditch a casa loro.
Ama la Burrobirra ed ascoltare le storie che gli racconta il padre.

Il prestavolto è Josh Harnett.

Nome: Roxanne Weasley

Soprannome: Rox, Roxy (anche se lo detesta), Ann
Data di nascita: 2004
Casa: Grifondoro
Ultimo anno

Figlia di Angelina e George Weasley, sorella gemella di Fred.
È una ragazza sempre allegra, che ama gli occhiali da sole, i jeans chiari e i giubbetti di pelle rossa. Adora il Quidditch e vuole entrare nelle Holyhead Harpies: tormenta la zia Ginny per avere informazioni sempre aggiornatissime sulle squadre e costringe gran parte della famiglia a partecipare alle partite che lei e Fred organizzano.
È Battitore della squadra di Quidditch di Grifondoro.
Vuole molto bene a suo fratello e a sua cugina Dominique e, visto il suo entusiasmo, la sua spontaneità e il suo carisma, tutta la famiglia la considera una presenza molto piacevole.

Il prestavolto è Kat Graham.

Nome: Thomas Cooper

Soprannome: Tommy
Data di nascita: 2006
Casa: Grifondoro
Quinto anno

Unico figlio di Gabrielle Delacour e di un signore francese; vive a Parigi con i genitori, anche se la madre ama andare in Inghilterra a trovare la sorella. Anche Thomas ama la terra inglese, ma considera Parigi la città più bella del mondo. Parla l'inglese meglio della madre, ma ogni tanto gli sfugge qualche parola nella sua lingua madre.
È molto carino, gentile, educato e sempre sorridente.
Vuole molto bene ai suoi cugini, in particolare a Dominique e a Louis, mentre Victoire l'ha sempre vista come cugina grande.
Arriva ad Hogwarts al suo quinto anno e viene Smistato in Grifondoro.
È intelligente ed è molto abile in Trasfigurazione ed Erbologia.
Tutto il Clan Weasley gli è affezionato, ad eccezione di James che lo vede come un rivale, ma lui, pur essendo molto dolce con tutti, non si è legato a nessuno di loro, almeno fino al suo arrivo ad Hogwarts.

Il prestavolto è Cole Sprouse.

Nome: Molly Weasley II

Data di nascita: 2004
Casa: Tassorosso
Ultimo anno

Primogenita di Penelope e Percy Weasley, sorella maggiore di Lucy. Il nome lo ha ereditato dalla nonna paterna, a cui è molto legata e che le ha trasmesso l'amore per i dolci e per la cucina.
È molto precisa, studiosa e ligia alle regole.
È la Caposcuola dei Tassorosso.
È un po' ficcanaso, ama tenere tutto sotto controllo e sapere ogni cosa della sua famiglia.
Vuole molto bene alla sorella Lucy ed è parecchio legata anche a Rose e a Lily. Non è mai andata troppo d'accordo con Dominique, che è molto diversa da lei, ma è comunque sua cugina, quindi tiene molto anche a lei, essendo legatissima alla famiglia e al concetto di famiglia.

La prestavolto è Lucy Hale.

Come al solito ho straparlato (prima o poi ci riuscirò a fare delle note corte), quindi non mi resta che augurarvi buona serata (forse più buonanotte), buona settimana e sperare di trovarvi al prossima aggiornamento!
A presto,
Felpie
   
 
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