Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-Gi-Oh! 5D's
Segui la storia  |       
Autore: eli_mination    20/11/2020    3 recensioni
[AU Distopico]
Sembrava tutto troppo perfetto per gli abitanti del Satellite. Dopo anni, finalmente si sarebbero riscattati con la costruzione del ponte che collega la zona malfamata alla grande città, Nuova Domino. Qualcosa va però storto, a qualcuno piace giocare con il tempo e inserisce un pezzo mancante nella storia che Allen, neo-diplomato nato nel Satellite che è cresciuto con i cambiamenti del suo luogo, conosce. Perché, improvvisamente, si ritrova in una guerra civile che vuole rivendicare i diritti di quell’isola? Con quale assurda coincidenza si unisce ad una banda di sciroccati del Satellite capitanati da Crow Hogan? E come mai quest’ultimo gli ride in faccia quando Allen gli racconta della lotta contro Z-ONE? In quello che sembra un assurdo sogno, Allen abbraccia la causa e darà un’importantissima mano alla rivoluzione in corso. Il tutto mentre cerca di capire come sia finito in quell’arco temporale a lui totalmente nuovo…
Genere: Angst, Azione, Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Crow Hogan, Nuovo personaggio, Yusei Fudo
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Passata la notte, sono giunte le sei del mattino. Avevo detto che ero abituato a rimanere sveglio tutta la notte? Bene, me lo rimangio! Alyssa è stata pimpante tutto il tempo, forse ha iniziato a sbadigliare solo verso la fine del turno, mentre io faticavo a tenere la testa sul collo… Devo abituarmici, anche la prossima notte dovrò essere sveglio…

Il primo a svegliarsi è Tom, che scende le scale strofinandosi gli occhi e mancando uno scalino, rischiando di fare un capitombolo. Beh, è normale… Trattandosi di lui, distratto com’è, non mi stupisco tanto. Bisogna anche considerare che si è appena svegliato… Anche io, ora come ora, ne sarei capace.

“Finalmente!” esclama Alyssa, stendendosi sul divano e chiudendo gli occhi. Non vorrà addormentarsi lì, spero!

“Com’è andata?” mi domanda il ragazzo, avviandosi verso la cucina per preparare la colazione.

“Bene, sono riuscito… yawn… a rimanere sveglio…” sbadiglio, sforzandomi di guardarlo. Purtroppo la mia testa tende verso il basso, rischiando di farmi sbattere il naso a terra se dovessi perdere l’equilibrio dal sonno.

“Su, fate colazione e poi potete andare nelle vostre stanze a dormire un paio d’ore!” si aggiunge una voce. Crow. Ovviamente fresco come una rosa. Io, invece, sono proprio cotto…

Nonostante tutto, riesco a bere una tazza di latte e caffè senza infilare accidentalmente la mia faccia dentro il contenitore e a mangiare un paio di biscotti, per poi dirigermi, senza dire una parola, verso l’amabile letto della mia piccola stanza. Posso stare nella mia solitudine e abbandonarmi tranquillamente tra le coperte del letto, finalmente. Queste giornate sono state davvero assurde, eh? Prima finisco la scuola, poi finisco in un assurdo Satellite governato da un’assurda dittatura… “Assurdo” è proprio la parola giusta.

 

“Perché non me lo avete detto prima?!”

Un urlo interrompe il mio riposo. Tutto scombussolato, cerco di capire l’origine di quel casino alzandomi dal letto e scendendo le scale, trovandomi Crow con un’espressione particolarmente adirata di fronte a Jasper e Tom. Il corvino mi nota in un attimo.

“Oh, buongiorno, fiorellino!” mi saluta ironico, con un saluto da boy scout.

“Jasper, io avevo chiesto solo una cosa a voi due…” continua Crow con tono nervoso. Ad assistere a quel litigio ci sono anche Lucy e Ruby, che se ne stanno in disparte. Mi avvicino a loro, chiedendo a Ruby cosa sta succedendo ma pare che neanche lei lo sappia.

“E noi l’abbiamo fatto! Non ci hai detto ‘Controllate ogni sera la zona del teatro’?” ribatte Jasper. Il teatro? Non è che parlano di quell’edificio decadente in cui i giovani del Satellite, me compreso, si incontravano per passare il tempo insieme?

“Era sottinteso che dovevate agire in caso di pericolo…” risponde Crow a denti stretti. “Soprattutto dopo che mi venite a dire che pullula di criminali!”

Il corvino ridacchia scuotendo la testa. Crow non prende bene quella reazione.

“Non riderei al tuo posto, visto che sai cosa c’è lì vicino!” alza il tono di voce. “Tu non sei cresciuto con una famiglia, perciò non capisci.”

Spinge via Jasper, il quale resta impassibile, per andare verso la sua Blackbird.

“Mi fidavo di voi, perciò vi avevo affidato questo compito…” conclude, mettendosi il casco. “Ora, se permettete, devo risolvere una faccenda…”

Il rumore assordante del motore si propaga per tutto il garage mentre Crow si allontana con la sua moto. Jasper sbuffa, scocciato.

“Quell’idiota dovrà ringraziarmi… Mi sto lasciando intenerire per dei marmocchi…” dichiara, andando anche lui verso una delle due moto rimaste. Ma che sta…

“Lascia che venga anche-” fa Lucy, peccato che Jasper sia già partito, presumibilmente all’inseguimento di Crow. “Cazzo!”

Anche lei prende una moto e va via, lasciando me, Ruby e Tom da soli. Quest’ultimo appare dispiaciuto, per cui gli do una pacca sulla spalla.

“Qualsiasi cosa sia successa, non colpevolizzarti troppo…” gli suggerisco. Lui mi guarda con gli occhi di chi è pentito e agitato.

“Tu non lo sai… Crow ci tiene che quella zona rimanga pulita…” sussurra, sedendosi sulla poltrona e poggiando il mento sul dorso della mano.

“Perché?” domando. “È solo un vecchio teatro…”

Ruby si fa avanti.

“Ecco… Lì vicino ci vivono dei bambini di cui Crow si prendeva cura e vorrebbe evitare di vederli coinvolti in qualsiasi pericolo…” dice, perdendo un po’ di allegria nella sua voce. Ora mi è chiaro e non lo biasimo…

“Dobbiamo aiutarlo!” esclamo io. “Se è davvero pieno di persone poco raccomandabili, state sicuri che in tre non ce la faranno. Hanno bisogno di noi!”

Tom è contrariato, lo si legge in faccia… facendo due più due, capisco il perché: non abbiamo modo di arrivarci se non a piedi, perderemmo un sacco di tempo. Ci deve pur essere un’altra soluzione…

In quel momento, scende le scale anche Alyssa.

“Ragazzi, non vi chiedo di fare silenzio, ma almeno lasciatemi dormire…” sussurra, assonnata. “Se non dormo non posso assicurarvi che… Ehi, ma dove sono le moto?”

“Crow, Jasper e Lucy stanno andando al teatro abbandonato.” le spiego, poiché gli altri due non sembrano voler dare spiegazioni. “Da quello che ho capito, c’è un problema e ci sono persone poco raccomandabili lì…”

Alyssa rimane interdetta, per poi essere colta da un’improvvisa fretta e diventa immediatamente pimpante. Aumenta il passo sulle scale, urlandoci poi in faccia.

“Quindi mi state dicendo che VOI avete permesso che andassero da soli?! È vero che Jasper e Lucy sono particolarmente combattivi, ma non sono convinta che riuscirebbero a placare l’insolenza di quel pel di carota! Dobbiamo andare tutti lì!”

Menomale che Alyssa è della mia stessa idea. Resta però il problema di come arrivarci…

“Seguitemi, qui vicino possiamo procurarci un mezzo di trasporto!” dice la ragazza, conducendoci fuori al garage per poi chiuderlo a chiave e piazzando dei comandi su un tastierino poco lontano. Nonostante la fretta della dark, riusciamo a tenere il passo con lei per arrivare ad uno sfasciacarrozze… Cioè, è quello che sembra. Pile di motori, ricambi di auto, ma anche vetture incidentate o arrugginite si intravedono in quest’area delimitata da una recinzione in ferro molto alta.

“Non avrai mica intenzione di-”

“Si, Tom, hai capito perfettamente!” risponde lei, iniziando ad arrampicarsi sulla ringhiera. “Voi rimanete qui!”

Sarò troppo stupido o troppo innocente per capirlo, anzi, forse non voglio che sia quello che penso. Voglio dire, non sono arrivato qui nemmeno da un giorno e già mi metto nei guai?

“Devo ammettere che però è la nostra unica soluzione…” sussurra Tom. Ehm… Sicuri? Ci sono altri mille mezzi di trasporto, perché proprio un’auto? Andiamo, ci sarà un motivo se tutte quelle vetture si trovano in una recinzione alta… Cercare di usare delle biciclette, ad esempio, non è più fattibile?

In un attimo perdiamo di vista Alyssa, rimanendo dall’altra parte della recinzione ad attenderla. L’ansia inizia a salire, mentre Tom è abbastanza tranquillo e Ruby si ritrova a dover seguire questa assurdità. In effetti, pensandoci, come avrà fatto una persona così mite a finire in un gruppo del genere? Cioè, Jasper è uno strambo armato di pistole che non ci metterebbe nulla a piantarti un proiettile in corpo, Alyssa non se ne frega di possibili rischi, Crow ha una testardaggine tale da mettere possibilmente in pericolo le persone, Lucy non sembra sia meglio degli altri (anche se devo conoscerla meglio) e Tom… Beh, Tom, insieme a Ruby, sembra essere tranquillo. Direi che è pericoloso solo perché ha fatto da spalla al Predestinato ieri mattina con Rodd, per il resto sembra che ami farsi i fatti suoi.

Mi fermo ad osservare quest’area del Satellite… Una strada tutta rotta, piena di buche, che affianca questo autodemolitore. Quest’ultimo non presenta la minima traccia umana, a parte tutte le auto, alcune capovolte altre con pezzi mancanti e tutte arrugginite, poste l’una sopra l’altra. Non pare un’area poi così grande.

“Chissà cosa staranno facendo Crow e gli altri…” si domanda Ruby.

“Boh… Secondo me sarà solo una stupida perlustrazione e stiamo andando lì per nulla…” prevede Tom, calciando un sassolino che va a finire proprio sul mio stinco.

“Ahi!” faccio io, colto più dalla sorpresa che dal dolore. Non ha fatto male, è stata certamente più dolorosa la sassata sulla tempia… Certo che sono una calamita per questi oggetti senza vita!

Il biondo si scusa alzando le mani e abbassando lo sguardo un po’ dispiaciuto.

“Non importa!” lo rassicuro io, rimanendo con gli occhi vigili sulle auto incidentate. Dove è finita Alyssa, dannazione?! È passato un bel po’ di tempo da quando ha scavalcato la recinzione…

“Secondo voi dovremmo andare a controllare?” chiede timorosa la bionda, stringendo i suoi pantaloni larghi tra le mani. “Voglio dire, non è ancora tornata…”

Proprio nel momento in cui tento di arrampicarmi sulla ringhiera, la mia maglia viene afferrata da qualcuno.

“Sta arrivando.”

A parlare è Tom, che si volta alla sua destra, invitandoci a guardare. E in effetti una macchina sta venendo verso di noi dopo essersi fatta strada sfondando una parte della recinzione… Per essere completamente accartocciata sul davanti e sverniciata in più punti, questa piccola auto grigia riesce comunque ad essere guidata. Sul sedile destro c’è proprio la ragazza che avevamo perso di vista prima, che si ferma facendoci cenno di salire.

“Sei sicura che non ci schiantiamo a metà strada?” le domando, mettendomi sul sedile passeggero accanto a lei.

“Tu fidati di me.” sibila, rimanendo con lo sguardo fisso sull’asfalto. Fidarmi… Un parolone…

“Tranquillo, Allen! Alyssa faceva gare clandestin-”

“Shh!” la zittisce subito Alyssa, partendo sgommando.

“Cazzo, neanche il tempo di mettere le cinture!” protesto io, meravigliato sia da quella dichiarazione che dall’improvvisa spinta ricevuta a causa dell’accelerazione, per poi rendermi conto che, in effetti, questa macchina è una bara in movimento perché le cinture non ce le ha. Mi fido ciecamente di una ragazza che conosco da pochissimo alla guida di un’auto che avrà tutti i suoi motivi per essere stata portata a rottamare? Ehm, insomma…

Devo ammettere che dopo vari sballottamenti, questa avventura è divertente. Alyssa ha una certa dimestichezza con i pedali e con il volante. Si vede che ha avuto una certa esperienza, quindi mi pare scontato credere che fosse una pilota di competizioni illegali. Neanche ho il tempo di focalizzarmi sull’ambiente circostante perché sparisce man mano con l’avanzare della nostra auto verso la destinazione.

Ruby e Tom rimangono silenziosi, reggendosi alle due maniglie poste sopra i finestrini rotti. Nessuno dei due sembra essere sconvolto come lo sono stato io all’inizio.

“Con le tue abilità da pilota e un’auto sarebbe più semplice fuggire!” esclamo scherzando. Il volto di Alyssa rimane concentrato, ma riesce comunque a rispondermi.

“Spera che non dobbiamo mai scappare da qualcuno con un catorcio tale…”

Beh, in realtà lo spero anche io…

 

POV: Lucy

Scendo dalla moto nel momento in cui vedo quelle di Crow e Jasper parcheggiate davanti al teatro abbandonato. A parte loro due, non vedo nessun altro.

Le figure dei due ragazzi sono ferme a fissare l’edificio caduto in pezzi in occasione di quel famoso incidente del Reattore Ener-D, quello che ci ha condannato a vivere come degli emarginati… Da allora nessuno l’aveva rimesso a nuovo, piuttosto quella decadenza divenne il punto d’incontro di giovani ragazzi. Anche io lo frequentavo spesso, era lì che avevo conosciuto Crow…

Intento a fumarsi una sigaretta, ancora nervoso per la discussione di prima, Crow nota la mia presenza.

“Anche tu qui…” sussurra, senza rivolgermi lo sguardo.

“Sei un idiota se pensi che ti avremmo lasciato da solo.” ribatto freddamente. Lui pare infischiarsene, si porta ancora quella striscia di tabacco alla bocca e aspira. Non ho mai avuto la curiosità di chiedergli perché avesse iniziato a fumare, magari per sentirsi figo o per una vera e propria necessità… Mah, da quando ci siamo lasciati è diventato un tipo di ragazzo molto misterioso.

Jasper, armato della sua fidata pistola che ha gentilmente “preso in prestito” dal commissariato in cui lavorava, osserva attentamente l’area, assicurandosi che non ci sia nessun pericolo. O meglio, credo che stia facendo quello… Va bene che è talmente sano di mente da camminare con un’arma fuori dalla fondina anche durante una semplice passeggiata, ma ha sempre in mente qualcosa. Stabilire “cosa” è la vera impresa.

Crow termina la sigaretta e la schiaccia con la suola dello stivale, girandosi verso di me. Sembra che voglia dire qualcosa… Poi mi accorgo che non sono io il centro della sua attenzione, bensì quello che c’è dietro di me: la residenza dei bambini. Poco lontano dal punto in cui ci troviamo, c’è un blocco di edifici bassi, senza nessuna porta né finestra. Le aperture sono coperte da delle semplici lenzuola logore e bucherellate. In alcuni punti si intravedono degli sprazzi di colore, opera delle piccole pesti che abitano quegli edifici che si divertono ad utilizzare i pochi colori per decorare l’ingresso di quella che chiamano “casa”.

“Da qui non dovrebbero vederci se uscissero…” sussurra Crow con aria triste. Dover abbandonare i suoi piccoli amici è stato un duro colpo per lui, ma non poteva fare altrimenti. Quei ragazzini non devono sapere l’attività di Crow e del resto del gruppo, altrimenti li metteremmo in pericolo.

Avanzando verso di noi, anche Jasper si ferma ad osservare questo ambiente, anche se con aria decisamente meno empatica.

“Qui intorno non c’è nessuna sentinella, dovremmo provare ad entrare.” annuncia il corvino, mettendo una mano sulla spalla di Crow, che lo segue non prima di aver dato un’ultima occhiata a uno dei posti che hanno segnato di più la sua crescita. Io li seguo silenziosamente, attenta a non ricevere brutte sorprese.

“Un avviso per chiunque voglia anche solo avvicinarsi ai miei ragazzini…” sussurra il pel di carota. “Dovrete prima passare sul mio cadavere.”

Dobbiamo essere pronti a tutto, qui al Satellite. È diventato persino più pericoloso di quando non c’era alcun modo per accedere a Nuova Domino… Prego chi è in alto per proteggermi che nessuno si faccia del male…

Un pensiero viaggia anche verso il resto dei ragazzi che è rimasto al covo. Spero vivamente che non subentrino problemi mentre aspettano il nostro ritorno…

 

POV: Allen

Arriviamo a destinazione, frenando bruscamente. Lasciamo la macchina lontana dall’ingresso, davanti al quale sono lasciate incustodite le moto dei tre ragazzi. Perfetto, questo ci fa capire che siamo nel posto giusto.

Il teatro, all’esterno, è esattamente come lo ricordavo. Tantissime crepe nel muro, nonostante tutti gli anni e i danni subiti si regge ancora in piedi. L’ingresso ha due porte pesanti in legno che sono state buttate giù, garantendo l’accesso a chiunque. Si può dire che questo posto ha rappresentato una specie di discoteca, qui al Satellite. Non si ballava, non c’era un’unica canzone ad essere riprodotta, bensì un misto di suoni e stili differenti, e ogni gruppetto aveva la propria zona in cui incontrarsi e passare il tempo assieme, ma era decisamente un luogo per chiunque volesse un po’ di compagnia. Molte volte le compagnie non erano proprio il massimo, poteva capitare anche qualcuno di poco raccomandabile…

Anche se era perfettamente prevedibile, un po’ mi dispiace che questo posto abbia preso una piega più illegale. Se è pieno di criminali sarà pieno di spacciatori, immagino. Oppure prostitute…

“Sembra tutto tranquillo, anche se mi fa un po’ paura…” sussurra Ruby, avvicinandosi a me e poggiandosi al mio braccio. Cerco di scostarmi leggermente da lei, ma rimane attaccata come se fossimo uniti dalla super colla. Non che mi dispiaccia, onestamente. Se riesco ad infonderle un po’ di serenità posso ripagare l’accoglienza cordiale che ho ricevuto da lei appena giunto al covo.

D’altra parte, Alyssa e Tom rimangono sull’attenti, assicurandosi che non ci sia nessuno a seguirci. Neanche la consapevolezza che siamo solo noi, in tardo pomeriggio, ad occupare quest’area li rassicura più di tanto. Farebbe molto comodo avere a disposizione un Jasper tascabile che ti difende con le sue pistole automatiche. Troppo stupido come pensiero? Almeno queste stupidaggini mi distraggono dalla fifa crescente e mi impediscono di tirarmi degli schiaffi in faccia per risvegliare il coraggio.

Parlando di Tom, è incredibile il suo cambiamento nei modi di fare. Se prima sembrava fragile e con tanti sensi di colpa, ora sembra un cavaliere senza macchia e senza paura. Sicuro di sé e determinato. Mi fa molto piacere, è brutto vedere qualcuno che si sente in difetto. Magari in presenza nostra e in una situazione incerta come questa si attiva, come è successo quella volta con Rodd, in cui ha dimostrato prontezza e fermezza.

Avvicinandoci all’ingresso, sentiamo delle voci. In un primo momento do per scontato si trattino di quelle dei nostri tre amici, però riflettendoci bene…

Alyssa e Tom si posizionano con la schiena sul muro. Io e Ruby li imitiamo.

“Secondo te cosa sta succedendo?” le sussurro con la voce più bassa che posso. Lei increspa le labbra e solleva le spalle.

“Può darsi che non siamo gli unici qui dentro… Ci sarà un’altra banda, secondo te, Lyssa?” domanda Ruby alla sua amica. Anche la sua espressione è piuttosto confusa.

“Non sento la voce di Jasper, né quella degli altri…” dichiara Tom. “Può darsi che non sono in reale pericolo…”

“E se fossero dei criminali rotti in culo che non hanno la minima intenzione di collaborare con la causa?” si pone il dubbio Alyssa a bassa voce.

Restiamo tutti perplessi. È lo stesso dubbio di prima…

“Rimane il fatto che dobbiamo capire se qui ci sono cattivi o buoni. Quindi, finché non cerchiamo di capirlo, resteremo qui fuori ad aspettare come degli stupidi…” provo a convincerli.

“Vorresti buttarti a capofitto contro delle persone di cui non abbiamo stabilito l’identità? Fallo!” ribatte Alyssa, pestandomi il piede.

“Purtroppo Alyssa ha ragione…” si aggiunge Tom.

“Come sarebbe a dire ‘purtroppo’?” si innervosisce lei, venendo ignorata dal biondo, che si spiega.

“Non sappiamo quanti sono, la stazza di ognuno, se sono armati, se hanno in ostaggio qualcuno… Troppo rischioso.”

“Non hai tutti i torti, ma non dobbiamo per forza scontrarci con loro…” affermo, con un ricordo che riaffiora alla mente.

“Allora cosa facciamo?” domanda la povera Ruby, con la paura che l’ha resa tremolante come la gelatina.

Tutti mi guardano, attendendo una risposta. Allora tocca a me prendere iniziative? Bene, e sia. È ora di tirare fuori le palle, Allen.

“C’è un altro ingresso che possiamo utilizzare e che quasi sicuramente ci impedirà qualsiasi scontro fisico.”


 imageAngolo autrice

Altro aggiornamento, bitches! xD

A parte gli scherzi, spero che finora la storia vi stia piacendo! Per la prima volta abbiamo anche un POV diverso rispetto a quello di Allen che si sta pian piano ambientando e abituando ai ritmi, giusto per cambiare un po’ i pensieri perché sennò che noia! XD

Annuncio che potrei rallentare leggermente la pubblicazione perché… Ehm… *apre un armadio da cui escono centinaia di libri* Ho giusto un paio di cose da studiare (e un paio di libri da mettere a posto, adesso…)… xD

Qualche capitolo è già pronto, per cui state tranquilli perché, almeno fino a Natale, dovreste ricevere aggiornamenti almeno una volta alla settimana (salvo cambi di programma di cui vi metterò a conoscenza in anticipo ^^). Quando scrivevo “My Love, My Life” ho utilizzato lo stesso metodo (vale a dire, portarmi avanti con la storia e pubblicarla poco per volta) e, anche se vi ho avvisato di possibili ritardi, alla fine riuscivo comunque a rispettare i tempi perché trovavo quasi sempre il tempo di buttare giù qualcosa. Potrebbe essere anche il caso di “Riots”, per carità, ma di ‘sti tempi la vedo leggermente più difficile ^^’

Concludo con la canzone di oggi, che è “Bury Me Face Down” di “grandson” in riferimento alla frase di Crow “Dovete prima passare sul mio cadavere”. In pratica, mettete in mezzo i “mocciosi” e siete fottuti. ^^

Fatemi sapere cosa ne pensate e se avete dei consigli, sono sempre accettati ^^

Ci vediamo la prossima settimana ^^

Ciau!

EDIT 21/05/2021: Siamo arrivati all’ultimo componente del nostro team! Eccovi qui… una foto di Lucy! ^^

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-Gi-Oh! 5D's / Vai alla pagina dell'autore: eli_mination