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Autore: Alley    21/11/2020    2 recensioni
"Puoi averla. La cosa che volevi."
Sette varianti di uno stesso finale: Castiel ritorna e lui e Dean hanno il loro lieto fine.
[Destiel + coppia a sorpresa]
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Castiel è piegato sopra una azalea, intento a toccarla piano come fosse un oggetto di cristallo che la minima pressione basta a frantumare.

Dean ha sempre creduto che Castiel fosse un tipo da pollice verde, che se fosse stato umano avrebbe tenuto una serra o a qualcosa di simile. Ha pensato di dirgli prenditi una pianta tante volte quante sono state quelle in cui è entrato nella sua stanza e l’ha trovata vuota e spoglia, ma non lo ha mai fatto. È una delle tante cose che ha lasciato seppellite sotto strati di inibizioni e di paure, insieme ai resta che avrebbe voluto opporre a tutte le volte che Castiel ha lasciato il bunker e allo anche io che avrebbe dovuto dirgli quando---

È sempre stato difficile per lui dare forma a certi pensieri, ma al momento persino articolare il nome di Castiel richiede uno sforzo che non è sicuro di riuscire a compiere. Chiamarlo però non si rivela necessario ad attirare la sua attenzione. Dean la ottiene casualmente nel momento in cui Castiel decide che i fiori hanno ricevuto abbastanza attenzione e alza la testa. Quando si ritrova Dean davanti, la sua espressione si spacca come se fosse una lastra di vetro precipitata sul pavimento.

“Dean.”

Come per effetto di un riflesso condizionato, la mente di Dean corre all’ultima volta in cui ha sentito il proprio nome ammantato da quella voce.

“Ti amo. Addio, Dean.”

Ancora una volta, si scopre incapace di replicare.

*

 

A quella che è la nuova casa di Castiel si accede attraverso una veranda bordata di vasi di terracotta di varie forme e dimensioni. L’ingresso è piccolo, e accogliente, e Dean vorrebbe poter dire di riconoscerci un tocco che porta l’impronta inconfondibile di Castiel, ma in realtà non ha un’idea chiara di come sarebbe un arredamento curato da lui, di quali siano i suoi gusti in fatto di suppellettili.

Prenderne atto è più doloroso di quanto si sarebbe aspettato.

“Come mi hai trovato?”

Castiel non lascia spazio ai convenevoli: lancia la domanda come fosse una patata bollente di cui ha bisogno di liberarsi per non finire ustionato, e Dean si chiede se quella frenesia sia sintomo di timore o insofferenza.

“Ho avuto una soffiata da quello che ti ha riportato indietro.”

“Gli avevo chiesto di non dirtelo.”

“Come avevi fatto con il patto? Adesso è Dio: non tiene segreti per te.”

Basta quella allusione velenosa a far calare il silenzio. È pesante come piombo e Dean non sa se vuole scardinarlo a furia di parole o usarlo come rifugio.

“Cas---”

“Dean. Non devi dire niente.”

“Oh, certo: tu puoi fare una dichiarazione in punto di morte e io devo starmene zitto.”

“Non l’ho fatto perché mi rispondessi. Volevo solo--- dirtelo.”

“Così il Vuoto sarebbe venuto a prenderti.”

“Così saresti stato salvo.”

“E tu saresti morto.”

“Un prezzo che ero disposto a pagare.”

Dean trattiene la replica piccata che era già pronto a sferrare. Sarebbe facile lasciarsi dominare dalla rabbia, ma non è quella che lo ha spinto a guidare ininterrottamente fino alla campagna sperduta in cui Castiel ha pensato bene di nascondersi da lui e da quel che è rimasto in sospeso tra di loro: è l’amore che lo ha fatto.

“Puoi averla. La cosa che volevi.” Castiel si blocca di colpo, come se quelle parole avessero premuto un interruttore in grado di spegnerlo. “Io--- mi dispiace di averti reso infelice.”

“Non puoi amare qualcuno solo per renderlo felice.”

Dean vuole imparare a tirare fuori ciò che ha dentro, vuole riuscirci con tutte le sue forze, ma gli servirà del tempo per arrivare a farcela. Forse, mentre ci lavora, è meglio che punti su un cavallo più sicuro. È meglio che usi i gesti, che sono il linguaggio con cui sa esprimersi meglio, e lasci che la bocca dia a Castiel la risposta di cui è alla ricerca premendosi contro la sua anziché dispensandola a voce.

“Non è per renderti felice” dice, con le mani ancora piene del viso di Castiel, e questa volta è Castiel a baciarlo.

  
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